Mon Amour...
ogni volta che li leggo è come entrare in un mondo nuovo. Non c'è un solo racconto uguale all'altro, non c'è un solo tema che si somigli; l'unica cosa che resta è l'amore. Totale, disperato, infinito tra loro due e tuo per loro.
Tu sei la mia garanzia sotto tanti di quegli aspetti... loro, in primis, prendono vita solo attraverso di te, nessuno riuscirebbe a convincermi, a coinvolgermi, come lo fai tu. E io voglio leggerli da te, solo da te, nient'altro che dalle tue mani fatate.
E qui subentra la gelosia... la gelosia che corrode l'anima, che distrugge, che è un gomitolo di rabbia intorno al cuore, che affoga Gellert nella sua stessa paura e quel senso di non essere unico come vorrebbe; solo che lo è. Gellert È l'unico, solo che non se ne capacita, non se ne convince, e l'atteggiamento più scanzonato di Albus, che trova quella gelosia sensuale, tenera, irrazionale e che è dunque amore, bilancia l'alone nero che si è creato mentre Gellert sperava di veder sparire Elphias; immagina di distruggerlo, di tagliargli via quelle parti del suo essere che in qualche modo, a suo dire, hanno ammaliato Albus, che lo hanno reso spaccato tra lui e un altro. Come se fosse davvero così, my love... come se Albus fosse davvero capace di toglierselo dalla testa, il ragazzo per cui sarebbe disposto a distruggersi. Per cui si distrugge.
Il loro, nella vasca, è un gioco erotico e di posizioni. È un gioco d'amore che combatte una battaglia di appartenenza. Albus cerca di convincerlo è l'unico, Gellert cerca di convincersi che è così, lavando via la gelosia con frasi che sanno di rabbia e distacco, ma che la mente connessa non conferma.
È che lo ha osservato e ha visto il suo corpo parlare una lingua di confidenza e entusiasmo, mentre era con Elphias... quella confidenza che è pericolosa, che vacilla su un filo finissimo di insicurezza, troppo semplice da spezzare e troppo difficile da riallacciare.
Ma Albus ce l'ha sempre, il modo di risanare le cose. I loro discorsi sono fatti di contatto fisico estremo, di baci, di premure, di battaglie fatte di sguardi e di corpi che si fondono.
Per quanto riguarda Elphias, trovo che la sua presenza abbia accentuato nuove fiamme tra i tuoi pupilli e abbia aperto in loro prospettive diverse di appartenenza: il bisogno di sottolineare di chi sono, facendolo a vicenda, lasciando quella gelosia sfumare in un passionale incontro tra l'animo di uno e dell'altro. Ma, sinceramente, non mi dispiacerebbe vederlo tornare in altri contesti, eh u.u (sarà che per colpa tua ho una cotta per lui e tu sai perché XD)
mon amour io come sempre rimango senza fiato, leggerti è sempre un tuffo in un mare aperto di emozioni diverse e, in questo caso, i toni liberi e giocosi dell'inizio sono una canzone che dà assuefazione, e che poi ne capisci il significato profondo nel finale più angst, più disperato, che lascia addosso una malinconia che ti appartiene, che appartiene loro e che, inesorabilmente si attacca all'anima e brucia dentro.
Non so più come dirtelo, ma spero che non smetterai mai. Con i tuoi tempi, ti prego torna (e presto recupero il capitolo precedente, aspettami ♥) perché qui c'è bisogno di sentirsi vivi, quando si legge, e tu ci riesci sempre a farmici sentire.
Ti adoro,
Miry |