Recensioni per
Dammi mille baci
di padme83

Questa storia ha ottenuto 160 recensioni.
Positive : 160
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/06/20, ore 20:46

Ciao!
 
Non hai idea della gioia di vederti libera per lo scambio, perché da te e da questi due io dovevo ritornare, ma da procrastinatrice provetta quale sono, specie in questi tempi di esami e tesi, e con la mia proverbiale lentezza finisco sempre per perdere la cognizione del tempo e impiegare secoli per passare. Ma, insomma, eccoci qui!
 
Appena ho scorso i capitoli che mi avevi consigliato, sono stata subito attratta dal titolo di questo: memore anche di “Fear the Fever” e dei suoi pensieri contro zia e sorella che si frappongono tra loro, avevo ipotizzato che a essere divorato dalla gelosia potesse essere Gellert, ma devo ammettere che non avrei mai pensato potesse essere proprio Elphias (parentesi giusto per dire che la descrizione di lui che dai, anche se filtrata dagli occhi di Gellert, è davvero di una poeticità e bellezza unica) a scatenare tutto questo. Eppure… eppure è davvero perfetto: non avevo mai pensato a mia volta a un risvolto romantico per la sua amicizia con Albus, ma la “devozione” che quasi pare animarlo nella sua breve comparsa nei libri, il suo raccontare di Albus che pare dipingerlo senza alcuna macchia, quasi idealizzandolo, potrebbe davvero essere letto come un sentimento d’amore mai ricambiato ma sempre rimasto ad animarlo. E quella drabble finale che mostra la situazione dal suo punto di vista è stata proprio una stilettata al cuore, tanto grondava dolore e coscienza di aver ormai perso – se mai avesse potuto pensare di averlo – l’amico che si è sempre voluto fosse di più. È davvero potente e straziante, anche se credo che la parte in cui tu sia stata davvero sublime è quella in cui vediamo Gellert divorato dalla gelosia al pensiero di Albus e Doge insieme. Mi ha particolarmente colpito la sottolineatura di quel “mai l’hai conosciuta, prima d’ora”, a mostrare quanto Albus sia penetrato in Gellert, quanto il sentimento che li lega sia totalizzante e profondo e come mai prima fosse accaduto con altri: perché Albus è talmente geniale da essere suo pari, un pari con cui finalmente potersi sentire compresi e con cui condividere pensieri, progetti, tutto, e credo che mai prima d’allora Gellert avesse potuto trovare qualcuno di simile. Le immagini con cui racconti questa gelosia, poi, sono una più pregnante dell’altra, soprattutto quando Gellert vorrebbe strappargli gli occhi e buttarli a marcire: si avverte benissimo tutta la morbosità di questo sentimento, e quanto al contempo sia anche vero quello che prova per Albus, qualcuno che lo porta a temere di non essere l’unico, che lo porta ad avere paura, a sentirsi quasi secondo a qualcuno, sentimenti che forse, ancora una volta, potrebbe non aver mai provato prima.
E poi c’è Albus, che sfacciato sa come riparare tutto: il modo in cui narri della loro passione travolgente, così sensuale ma sempre raccontata con eleganza e profondità, è davvero ammaliante. E, davvero, immagino di avertelo già detto, ma non credevo proprio che mi sarei fermata a leggere di loro, invece i tuoi Albus e Gellert sono davvero stupendi e non ti lasciano più andare via (oh, poi credo di avere una leggera cotta per il tuo Albus, per quanto Silente non sia mai stato un personaggio che amassi particolarmente, ma vabbè XD).
 
Leggerti è sempre una bellissima esperienza, davvero, e ha concluso questa settimana al meglio!

Un abbraccio,
Maqry

Recensore Master
11/06/20, ore 15:28
Cap. 1:

Ciao,
É da ieri che tento di recensire quindi eccomi qui!
Adoro questa tua storia, il modo in cui descrivi i sentimenti di Gellert e il comportamento di Albus. É stupendo, anche se non mi é ben chiaro in che modo rientrino i tre gradi.
Mi piace il fatto che hai scelto di scriverli in un momento tanto intimo, mentre sono da soli e insieme. Non credo ci sia momento più bello per loro.
Me li immagino che non riescano a staccarsi le mani di dosso, é quindi una cosa dannatamente triste che si ritrovino a doversi combattere ed odiare.
Adoro questa storia che seppur nella sua brevità esprime tutti i sentimenti e le passioni in due creature così diverse eppure così legate.
Mi piace soprattutto per la sua brevità perché é più difficile da scrivere.
Un saluto,
Miss Loki_Riddle Gold

Recensore Master
10/06/20, ore 21:17
Cap. 8:

Ciao!
A neuroni finalmente rifocillati (a colpi di caffeina e cioccolato, perché sì), finalmente riesco a passare di qui con un minimo di criterio.
E devo ringraziarti, devo davvero ringraziarti per avermi suggerito di passare proprio da questa storia, perché con i miei ritmi chissà quando ci sarei riuscita... e invece, questa è una storia da leggere, e poi rileggere, e leggere ancora.
Questa lettura è stata davvero un'esperienza straordinaria: non che avessi alcun dubbio a riguardo, dato che ne avevi dato prova molte volte in passato, ma la tua capacità di filtrare un momento con una carica erotica pazzesca in questo modo così poetico, coinvolgente e al tempo stesso carnale è stupendo. È stupendo, perché pur dando a un amplesso tutta una serie di rimandi e significati importantissimi, che vanno a scavare in un substrato fertilissimo di legami viscerali, non dimentichi mai la componente umana, corporea, fatta di elementi concreti che comunque riesci a dosare con eleganza, senza mai giocare con una ritrosia che sarebbe comunque fuori luogo, a questo punto, ma senza nemmeno essere volgare, mai, nemmeno per un istante.
È bellissimo come questa scena, che tutto sommato a una prima lettura potrebbe sembrare una semplice notte di passione fra amanti, qui risulti subito assolutamente riconoscibile. È riconoscibilie la tua splendida voce, e sono riconoscibili Albus e Gellert, i tuoi Albus e Gellert. Sono riconoscibili da questa passione assoluta, assolutizzante, distruttiva, a questo amarsi in maniera così disperara e vorace da non lasciare a tratti nemmeno lo spazio per respirare.
Ci sono alcune immagini che sono assolutamente splendide, che mi si sono tatuate nella mente: questi istanti che racchiudono frammenti di infinito, il tempo che davanti al loro amplesso si inchina, si ferma, perché quello è un istante in cui è presente tutto, tutto, e quando niente manca, non scorre nemmeno il tempo. Le braccia di Gellert, che sono lacci di seta e vellutosono un'immagine davvero stupenda, con il loro essere sensuali, dolci, quasi, ma comnque dei lacci: qualcosa che crea un legame, che unisce, sì, ma che in qualche modo imbriglia, anche, lega in maniera indissolubile, rende impossibile tornare ad essere una singolarità ben distinta.
E poi, quel finale... quel finale è davvero da brividi.
Una dichiarazione d'amore che è anche una dichiarazione d'intenti, perché tra di loro non c'è spazio per l'esitazione, o per il non detto, o per qualcosa detto senza una vera convinzione. E la risposta di Albus, che è insieme preghiera, promessa e giuramento... meraviglioso, davvero.
Insomma, naturalmente preferirei saperti priva di ansia e di insonnia, ma non posso fare a meno di ringraziarti per essere in grado di incanalare questi sentimenti in qualcosa di tanto bello (e grazie, mi dirai tu, preferirei dormire sonni sereni, e hai più che ragione).

Un bacione!

Recensore Master
06/06/20, ore 18:25
Cap. 8:

Hai dato il meglio di te in questo estratto di vita, tra Albus e Gellert.




Nell'amplesso erotico che si concedono, mostrano una smania di possesso e di lussuria talmente evidenti che sono permeabili nell'aria.




Il tuo stile è sempre una garanzia, e lo adoro.




Ottimo lavoro, e a presto... 💖

Recensore Master
06/06/20, ore 18:05
Cap. 8:

Grazie, insonnia.
Anche se molesta, a volte fa bene. ^^'
Mamma mia! Che bella questa OS! Te lo dico ogni volta che il modo in cui descrivi Albus e Gellert è potente e vivido, ma questa è una scrittura meravigliosa.
È uno di quei brani che mi piacerebbe ascoltare recitato da un attore (o doppiatore) dal timbro basso e scuro. La leggevo, la immaginavo letta da questa voce enfatica e mi venivano i brividi!
Ti auguro notti tranquille e un sonno sereno, ma se quando ti svegli prima delle galline componi cose così, io non mi posso mica lamentare! ^^'
A presto. ^^

Recensore Master
28/05/20, ore 00:30

Mon Amour...
ogni volta che li leggo è come entrare in un mondo nuovo. Non c'è un solo racconto uguale all'altro, non c'è un solo tema che si somigli; l'unica cosa che resta è l'amore. Totale, disperato, infinito tra loro due e tuo per loro.
Tu sei la mia garanzia sotto tanti di quegli aspetti... loro, in primis, prendono vita solo attraverso di te, nessuno riuscirebbe a convincermi, a coinvolgermi, come lo fai tu. E io voglio leggerli da te, solo da te, nient'altro che dalle tue mani fatate.
E qui subentra la gelosia... la gelosia che corrode l'anima, che distrugge, che è un gomitolo di rabbia intorno al cuore, che affoga Gellert nella sua stessa paura e quel senso di non essere unico come vorrebbe; solo che lo è. Gellert È l'unico, solo che non se ne capacita, non se ne convince, e l'atteggiamento più scanzonato di Albus, che trova quella gelosia sensuale, tenera, irrazionale e che è dunque amore, bilancia l'alone nero che si è creato mentre Gellert sperava di veder sparire Elphias; immagina di distruggerlo, di tagliargli via quelle parti del suo essere che in qualche modo, a suo dire, hanno ammaliato Albus, che lo hanno reso spaccato tra lui e un altro. Come se fosse davvero così, my love... come se Albus fosse davvero capace di toglierselo dalla testa, il ragazzo per cui sarebbe disposto a distruggersi. Per cui si distrugge.
Il loro, nella vasca, è un gioco erotico e di posizioni. È un gioco d'amore che combatte una battaglia di appartenenza. Albus cerca di convincerlo è l'unico, Gellert cerca di convincersi che è così, lavando via la gelosia con frasi che sanno di rabbia e distacco, ma che la mente connessa non conferma.
È che lo ha osservato e ha visto il suo corpo parlare una lingua di confidenza e entusiasmo, mentre era con Elphias... quella confidenza che è pericolosa, che vacilla su un filo finissimo di insicurezza, troppo semplice da spezzare e troppo difficile da riallacciare.
Ma Albus ce l'ha sempre, il modo di risanare le cose. I loro discorsi sono fatti di contatto fisico estremo, di baci, di premure, di battaglie fatte di sguardi e di corpi che si fondono.
Per quanto riguarda Elphias, trovo che la sua presenza abbia accentuato nuove fiamme tra i tuoi pupilli e abbia aperto in loro prospettive diverse di appartenenza: il bisogno di sottolineare di chi sono, facendolo a vicenda, lasciando quella gelosia sfumare in un passionale incontro tra l'animo di uno e dell'altro. Ma, sinceramente, non mi dispiacerebbe vederlo tornare in altri contesti, eh u.u (sarà che per colpa tua ho una cotta per lui e tu sai perché XD)
mon amour io come sempre rimango senza fiato, leggerti è sempre un tuffo in un mare aperto di emozioni diverse e, in questo caso, i toni liberi e giocosi dell'inizio sono una canzone che dà assuefazione, e che poi ne capisci il significato profondo nel finale più angst, più disperato, che lascia addosso una malinconia che ti appartiene, che appartiene loro e che, inesorabilmente si attacca all'anima e brucia dentro.
Non so più come dirtelo, ma spero che non smetterai mai. Con i tuoi tempi, ti prego torna (e presto recupero il capitolo precedente, aspettami ♥) perché qui c'è bisogno di sentirsi vivi, quando si legge, e tu ci riesci sempre a farmici sentire.
Ti adoro,
Miry

Recensore Master
26/05/20, ore 22:28
Cap. 3:

Cara Padme!
Mi uccidi con la prima frase in alto a sinistra – sono schiava del film Dracula di Coppola – e con i riferimenti alla Bella e alla Bestia. Cosa posso volere di più stasera? I libri e la conoscenza sono la chiave di volta, nella versione Disney della fiaba, affinché Belle comprenda l’umanità della Bestia. Sono un modo per scappare e per evadere. Qui rappresentano una delle connessioni che lega Albus e Gellert. Entrambi sono maghi capaci, giovani, talentuosissimi e sono in cerca di qualcosa – dei doni. Ma Gellert non ci sta ad attendere Albus; lo vorrebbe accanto a sé sempre e mal tollera le incombenze familiari dell’altro, tanto da fingere disinteresse quando l’altro lo raggiunge, finalmente. Trovo che qui la seconda persona si adatti particolarmente a descrivere la trappola di Gellert, che con quel suo arrampicarsi sulla traballante e antica scala si allontana e si mostra per dimostrare ad Albus che la ricerca va avanti.

Eppure non è insensibile al fascino del mago più potente dei suoi tempi, che avrebbe potuto ricoprire qualsiasi ruolo avesse voluto e ha scelto di formare le menti. È un modo sottile quello di esercitare il potere, per Albus. A ben pensarci, è un potere enorme conoscere un futuro ministro della magia quando questo ha solo undici anni o ricordare le fattezze del signore oscuro quand’era un bambino. È un potere e una responsabilità. Qui Albus appare carico di un fascino incredibile e nel suo sorreggere Gellert crea un vero e proprio incantesimo stregandolo solo facendo combaciare i loro corpi. Il resto è una connessione atavica che definirei ancestrale, è una passione che scorre nel sangue del patto che faranno. Il loro vincolo è profondo e non posso fare a meno di pensare ai curatissimi headcanon che rendono ogni tua storia preziosa. Il prompt del quasi bacio che hai usato offre lo spunto per una flash densissima, che si sofferma sugli sguardi di Albus che farebbero tremare chiunque e che mostra, ancora una volta, la parità assoluta e sempre esistente tra questa coppia che si sfiderà in duello. Nonostante le labbra siano vicinissime e ci sia un palpabile desiderio, infatti, il bacio non c’è né da parte del salvato Gellert né del rapido e scattante Albus.

Che dire, cara Padme, come al solito rimango semplicemente affascinata dalla passione e dall’ardore che metti nella scrittura. Anche l’uso che fai delle parole o dell’aspetto grafico del capitolo, con l’uso sapiente e mai banale dei corsivi rende questo momento di vita catturato in poche righe un universo intero. Un abbraccio forte forte, come sempre tocchi corde del mio cuore che non sapevo di possedere,
Shilyss

Recensore Master
22/05/20, ore 18:15

In questo capitolo si vede quando Albus e Gellert abbiano un modo tutto loro di approcciare l'uno con l'altro.




Grindelwald è geloso di Elphias Doge, ed è per questo che è intrattabile per quasi tutto il tempo.



Sia con l'uomo che ama, e sia per l'accompagnatore che è solo un amico.





Fortunatamente Silente, capisce tutto con un solo sguardo.



E seducendolo gli fa capire che non ha motivo di preoccuparsi, e che si appartengono.




Ottimo lavoro, e a presto... 💖

Recensore Master
22/05/20, ore 18:01

Bella! Bella! Bella! *_*
Che altro si può dire se non che è bellissima?
Anche che è emotivamente coinvolgente, perché la gelosia è sempre un argomento su cui si possono riversare fiumi d'inchiostro, e che è bello, per una volta, leggere di un Gellert meno sicuro, più emotivo, "geloso", e di un Albus così pronto a scherzare, a giocare con lui.
E poi c'è quella nota amara, che sa di rimpianto, con cui si apre il momento e che torna alla fine, quel "non saresti dovuto tornare" che è evocativo anche se non ci dice dove e quando. In parte ce lo possiamo immaginare, dopo aver letto che è tardi e che negli occhi di Albus non c'è pietà per lui. Mi figuro un Gellert che torna dopo la morte di Ariana, un Gellert che torna a cercare Albus dopo qualche misfatto, sperando ancora, sempre, che lui riabbracci il loro ideale e torni al suo fianco.
È belle perché Gellert 'torna', ma è Albus ad essersene andato... a meno che non abbia frainteso tutto, ma la leggo così e mi fa stringere un po' il cuore.
Adoro l'abilità con cui sai tratteggiare i loro sentimenti e le loro emozioni rendendole vivide e cariche di nostalgia, e di certo non mi lamento che tu abbia deciso di continuare questa raccolta. Anzi! ^^
A presto.

P.S. Sboccati? Ma dove? :P Via, via, che c'è di peggio. ^^

Recensore Master
18/05/20, ore 23:20

Mon amour,
avevo tanta voglia di tornare qui, e me ne manca una... una sola e sono in pari, il che mi lascia egoisticamente pensare al fatto che ne voglio ancora, che sto centellinando questa raccolta perché di te non ne ho mai abbastanza; sei tuoi loro non ne ho mai abbastanza. Attendo in silenzio che tu ci regali altro, ancora e ancora, e lo attendo con impazienza ma anche con calma. Perché so, ma spero e attendo... ti attendo.
Attendo, mentre mi faccio trascinare in mezzo alla tempesta, al silenzio di una stanza che viene rotto dal suono di carezze irriverenti, ma così dolci che lacerano il cuore e l'anima. Mi faccio trascinare nel baratro di un amore disperato, totale, completo, che tu ci racconti ogni volta come fosse la prima, andando a toccare dei nervi scoperti, emozioni sopite, qualcosa che c'è dentro ognuno di noi; il desiderio di un amore che arde così; ma arde così tanto che brucia e fa male, distrugge. Li distrugge.
I loro sono momenti di suppliche che vengono accontentate, ma di cui non ne hanno mai abbastanza, come se non bastasse mai quello che si può fare, in questa vita; come se ogni volta che i loro corpi si uniscono così, basti per un solo secondo e poi di nuovo si ricercano, all'infinito, disperati, fragili e forti, spezzati e un'unica cosa, quando sono insieme.
La tempesta al di fuori entra in casa, entra in loro, travolge me e i miei sentimenti. Li consuma, li fonde, li cuoce lentamente e me li fa immaginare lì, in un solo punto della stanza, sempre più stretti l'uno nell'altro, tra suppliche di non fermarsi e desideri di farsi spaccare, con la consapevolezza di poterci morire, in quella passione. Una passione enorme, necessaria, ma così dannatamente decadente siccome non eterna. O forse sì?
In questa shot i silenzi sono tutto; nascosti da una tempesta rumorosa che non fa altro che aumentare il desiderio, che ingarbuglia la testa, i sensi, la ragione e ci si lascia andare, alla riscoperta ancora una volta, di ciò che l'altro può dare e cosa può ricevere.
La notte è appena cominciata, di nuovo. Una nuova notte, nuovi loro, una nuova te ♥
Che meraviglia rimanere intrappolati a guardarli, cercando di non fare rumore, perché persino immaginarli sembra poterli spaccare e subentra la paura di vederli sparire, e perdersi la perfezione di un attimo.
Sei unica, non so come fai, ma sei unica.
Mi viene voglia di leggerti una volta di più, ogni volta che mi incateni tra la tua prosa.
Sei magnifica,
Tua, Miryel

Recensore Master
18/05/20, ore 21:00

Mia cara Padme <3,
quando il lunedì fa schifo bisogna farsi dei regali consolatori, ma ora che lo shopping mi attira di meno per ovvie ragioni (do’ ce vado?) mi dedico alla cura dell’anima con i tuoi due tordi presi in una passione che va nascosta? E Catullo dove lo metti sta, per inciso. Appena ho iniziato a leggere mi è preso un colpo perché fosti profetessa: a febbraio ancora non sapevamo quanto costasse stare lontano da chi amavamo, eppure tu qui scrivi, ora, frasi che ci toccano tutti perché le abbiamo provate. Albus e Gellert sanno che ogni volta che si sfiorano dovranno attendere prima di rifarlo e questa attesa si dilata: fosse pure di poche ore è straziante e questo è molto vero, cara Padme. Durante questa quarantena mi si diceva che ero fortunata nell'avere a disposizione una webcam per vedere gli affetti, ma costoro, ignari, non sanno di ciò che tu scrivi. Non conoscono la necessità di toccare, annusare, sfiorare, baciare e fare l’amore. Io li capisco, Albus e Gellert. Capisco la loro necessità dolorosa di stare insieme e capisco anche l’accusa di Gellert ad Albus: quando sei con la mente da un’altra parte stai da un’altra parte, stop. Le granitiche intenzioni di Albus si scontrano con la verità posta da Gellert (che la separazione è anche troppo lunga) e che l’assenza l’uno dell’altro va colmata. C’è sempre una grande eleganza nel tuo modo di mostrare passione e amplesso, romanticismo e bisogno. Sei lirica e mai descrittiva eppure rendi perfettamente cosa succede nei corpi e nelle intenzioni – come il modo in cui hai usato, nel testo, la parola spasmo. L’altro concetto che emerge, oltre allo spazio come limite invalicabile che i due amanti, però, superano, è il tempo che si dilata e contrae a seconda della vicinanza con l’anima gemella.

Ciò rende perfettamente anche l’idea del concetto di attrazione che li connette: si tratta di un tuo headcanon, com’è noto, spero, a tutti, rintracciabile in profondità in ogni tua storia dove il rapporto tra Albus e Gellert è adulto, realistico e non stereotipato: finalmente vedo due uomini virili, intelligenti e capaci che si amano senza ruoli imposti, ma in maniera intensa e paritaria, che richiama anche la famosa battuta che spiega come la loro relazione fosse ben più che amicale, ma spaziasse nella necessità, nel bisogno che si fa anche comunione d’intenti, sebbene per poco tempo e per un periodo circoscritto. Questo per dirti che l’ho adorata: adoro i tuoi riferimenti e la passione che metti nelle tue righe dense e profonde, che raccontano di un amore e di un mondo che sono preziosi: durante questa lunghissima quarantena ho fatto il rewatch di tutta la saga di HP e AF e ho tremato vedendoli sullo schermo perché ho letto te.
Daje, che sto bruttodì è (quasi) finito,
Shilyss <3

Recensore Master
14/05/20, ore 19:09
Cap. 1:

Il fandom di Harry Potter è sempre una garanzia: un sacco di personaggi, un sacco di interpretazioni, un sacco di idee e di concept. La mia prima Grindeldore è questa storia: una coppia che non ho mai considerato fino in fondo, alla quale raramente mi viene da pensare, e che secondo me ha bisogno di un autore capace per essere trattata in maniera meritevole, corretta, adulta e intelligente.
Tutte caratteristiche che sono fiera di annunciare ho trovato qui.
Già la citazione iniziale di Catullo, riportata in latino, rappresenta un ottimo inizio: trascina in un’atmosfera “magica” per davvero, senza tempo, quasi delicata. Un ottimo contrasto e “inganno” per una storia invece molto più brutale e passionale.
Davvero, mi ha sorpreso questi angolo “freddo” e aggressivonella Grindeldore, e te ne faccio i complimenti. È un tipo di interpretazione che raramente si vede nelle storie M/M e che non mi sarei immaginata da un personaggio come Albus Silente, men che meno da giovane. E complimenti anche per le descrizioni e le immagini che hai usato per parlarne. Il fuoco (o meglio “fuoco liquido”: FANTASTICO), la furia, le invocazioni alla figura di Dio (non sono sicura che abbiano posto nella testa di un mago suprematista che odia i Babbani, ma è anche vero che da molto sono lontana da Harry Potter…) e poi i morsi che “torturano”, le dita che scorrono e agguantano e guadagnano spazio, i gesti generalmente bruschi e aggressivi. Un’interpretazione particolarissima che ho molto apprezzato, soprattutto con il sapiente uso del corsivo, che intreccia i pensieri di Grindelwald con quelli in corso e le sue osservazioni sarcastiche, soprattutto legate alla sua natura di mago, sono molto godibili e coinvolgenti.
Sono veramente molto curiosa, magari eventualmente continuerò. È un bel concept e mi è piaciuto molto come l’hai sviluppato.
Un saluto
Lady R

Recensore Master
03/05/20, ore 21:22
Cap. 6:

Tu la mediocrità non sai neanche dove sta di casa, quindi finiscila di sminuirti! ^^
L'accenno a Kendra mi ha fatto una certa tristezza: l'idea di lei che non si guarda nemmeno allo specchio, troppo affaccendata, troppo stanca, chissà... quando una donna non si guarda allo specchio qualcosa non va.

Il dettaglio ci dice però anche che Albus e Gellert sono in casa di Albus, e chissà dove sono Aberforth e Ariana. Pare non siano in casa dato l'atteggiamento affettuoso dei due amanti. La tenerezza di quel "segno" sulla pelle che Albus vede riflesso nello specchio, i loro sguardi intrecciati nel riflesso, è un'immagine bella, carica di aspettativa. Sono due giovani che non hanno idea di cosa riservi loro il futuro, ma per noi che leggiamo, quando cominciano a parlare di specchi magici, prima ancora che Albus nomini lo specchio delle brame, è un'anticipazione triste e dolorosa.
Non ho potuto non pensare al vecchio Albus che guarda lo specchio rivedendo il suo unico amore, ma che a Harry dice di vedere un paio di calzini. Una coppia di uguali e indivisibili calzini... che spaiati diventano inutili.
È una piccola parentesi bella e dolorosa, e tu sai sempre come suscitare le emozioni di chi ti legge.
Alla prossima. ^^

Recensore Master
03/05/20, ore 20:51

Ma com'è che me l'ero persa? >.<
Regresso o meno, fa sempre bene alla salute vedere questi due che si rotolano, e ho adorato l'espressione "crocifissi l’uno sull’altro". È stata una folgorazione. Non avevo mai pensato a un'immagine del genere, che forse è irriverente, ma è assolutamente perfetta e potente.
Trattandosi poi di due personaggi simili, con un tale potere, investiti poi di tutto quel "di più" che tu hai donato loro, la trovo ancora più forte e significativa.
Come sempre la tua prosa è talmente bella che quasi mi stanco di ripeterlo perchè non so che altro aggiungere, se non che mi conquisti ogni volta.

Recensore Master
03/05/20, ore 18:50
Cap. 6:

È incredibile, riesci a stupirmi ogni volta che aggiorni.



Albus e Gellert, che si guardano dallo specchio delle brame sono la cosa più poetica che si possa concepire.




Anche perché si venerano, si assaporano e si desiderano con tutti se stessi.


E ovviamente dall'altra parte, vedono solo il loro riflesso.


Indice, che non desiderano nient'altro al mondo.


Ottimo lavoro, e a presto... 😍