Recensioni per
Dammi mille baci
di padme83

Questa storia ha ottenuto 160 recensioni.
Positive : 160
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
15/03/21, ore 19:54
Cap. 15:

Ciao Padme83, è passato davvero tantissimo tempo da quando ho recensito una tua storia l’ultima volta. Purtroppo nell’ultimo anno non ho frequentato molto Efp, e mi sono persa molte storie, e anche molte perle come questa… Beh, che dire, ho un sacco di bellissimi racconti da recuperare… non rischio certamente di annoiarmi!
Nonostante questo, ho leggiucchiato qualcosina di tuo, anche se da pessima lettrice quale sono non ho lasciato recensioni... e ancora ricordo “Mio blu”, grazie al quale mi sono innamorata della tua poetica e ho scoperto Ghiannis Ritsos, ormai quanto tempo fa? …forse quasi due anni.
Il fatto che continui a ricordare ancora col batticuore quella storia dice davvero tanto del tuo stile di scrittura, decisamente unico (non ho mai visto nessuno scrivere come te), espressivo, crudo quando serve, ma sempre sensibile… per non parlare delle tue impaginazioni, che contribuiscono a rendere il tutto ancora più – passami il termine – magico, forse in questa storia ancor più che in “Mio blu”. Adoro il modo in cui alterni allineamenti, corsivo, spazi… Non so spiegarmi bene, ma arricchiscono tantissimo il testo, che diventa quasi un pezzo musicale, con pause, cambi di ritmo, e tutto quanto. Insomma, potrei fangirlare per ore pensando al tuo stile, e mi rendo conto di non aver proprio le adeguate conoscenze linguistiche per definirlo, ma è come se i tuoi fogli, ancora prima delle tue storie, dei tuoi personaggi, fossero vivi; ogni parola esiste, la sua presenza è essenziale e contribuisce a rendere il tuo testo quello che è, che io, te lo dico, chiamerei poesia, e boh, sto nuovamente fangirlando, e non ho ancora nemmeno iniziato a recensire propriamente il capitolo!
Che dire? In questa storia hai condensato tutto l’amore dei due, ma sempre con una punta amara, facendo trapelare che il futuro che conosciamo si sta avvicinando sempre di più (l’estate che è già finita o forse mai iniziata, le loro battute…), insomma, oltre ad essere romantico, questo capitolo è anche angosciante, perché uno non può fare a meno di pensare sì, sta proprio per cambiare tutto (ahahah spero di non aver stravolto il significato del testo).
Oltre alle loro sensazioni, poi, emerge benissimo anche la loro personalità, cosa a volte difficile da trovare in testi di questa lunghezza: un po’ dai gesti, dai pensieri, un po’ dalle frasi come “Il mondo intero sarà nostro, vedrai”. ...insomma, in questa storia c’è un universo intero, il loro universo, e niente, io sono incantata.
Per non parlare poi della “colonna sonora”, Silver lining, ascoltandola non riuscivo a pensare altro che sono loro, sono proprio loro. Insomma, scelta azzeccatissima!
Per quanto riguarda Maurice, di E.M.Forster devo ammettere che purtroppo non lo conosco, però mi hai fatto venire davvero voglia di leggerlo – anzi, mi sa che lo aggiungo all’ordine di libri che sto per fare.
Insomma, in poche parole complimenti! Anche questa volta sei riuscita a stupirmi e farmi emozionare, e per questo ti dico grazie.

P.s. so che questa recensione non rende per nulla giustizia alla storia, però spero che per lo meno sia scritta in un italiano comprensibile, e che tu capisca, nonostante la mancanza di parole adatte, quanto mi sia piaciuta.

Recensore Master
02/03/21, ore 15:33
Cap. 15:

Ciao, mia cara!
Stavo per esordire dicendo che per una volta riesco a passare di qui in tempi decenti, ma poi ho guardato la data di pubblicazione e niente, è evidente che ho perso ogni senso del tempo. Ma insomma, prima o poi arrivo.
Arrivo, e ho sempre più voglia di leggere “Maurice”, perché se è stato d’ispirazione per una storia così bella io devo riuscire a leggerlo, prima o poi (ma, insomma, come abbiamo capito io e il senso del tempo non andiamo d’accordo ultimamente, quindi chissà quando arriverò – ma ci arriverò, lo sai).
Questa storia mi è piaciuta tanto, tanto tanto, e mi è piaciuta proprio per via di questo stile frammentario. Perché inizia con un respiro, ed è con questo respiro lento, controllato, che prosegue: con piccoli sorsi d’aria, sino ad avvicinarsi sempre di più a un incontro che è totalizzante, e ha una malinconia sottesa che questo respiro un po’ lo toglie.
Non conosco il passaggio del libro a cui questa storia si ispira, ma è stato bellissimo osservare assieme a Gellert, respirare il silenzio della notte e abbracciare questa casa dove Albus appare quasi come una visione, con questa luce che irrompe dalla finestra (e io non posso che pensare a Romeo e Giulietta XD) e va ad avvolgere anche il prato circostante, quasi ad allungarsi inconsciamente verso lo stesso Gellert che osserva. E va bene, forse una scala poggiata al muro sarà più romantica, ma anche questo cercarsi e trovarsi incessante, inevitabile, che non ha bisogno di parole da pronunciare, perché i pensieri sono sufficienti a gridare ha il suo perché. Il suo intensissimo, meraviglioso perché.
Ed è bellissimo, come sempre, il loro trovarsi: perché è necessario, anche quando si prendono tutto il loro tempo. È necessario anche quando apparentemente non fanno che stuzzicarsi, ma dentro si trovano con lo stesso bisogno con cui si inseguono due assetati. Perché quanto può essere bella l’immagine di due occhi con cui si farebbe l’amore per secoli eterni? E il modo in cui, anche davanti a questa consapevolezza, a quest’unione che non può essere spezzata che non avrebbe mai potuto essere prevenuta, tu riesci a riportare tutto alle difficoltà, a quella distanza che prima o poi si stenderà tra di loro, alle scelte che li porteranno a combattersi e ad allontanarsi così.
Che dolore, santo cielo. Che dolore. Che dolore questo tempo che per uno di loro è troppo, e per l’altro non è abbastanza, e che dolore sapere che prima o poi non sarà abbastanza.
E la chiosa, il modo in cui si ritrovano comunque, negando il bisogno di chiunque altro al mondo, è davvero stupenda.
Insomma, ormai lo sai, ma leggerti è sempre un piacere immenso, e sono lieta di poter continuare a farlo.

Un abbraccio grande!

Recensore Master
26/02/21, ore 16:27
Cap. 1:

Ciao cara,
perdonami infinitamente per il ritardo della recensione, ma questa influenza è proprio resiliente e non se n’è ancora andata veramente, sinceramente ci tenevo a lasciarti una recensione degna e ho preferito farti aspettare ancora un pochino.
Sono stata davvero felice di iniziare finalmente questa raccolta, che avevo già adocchiato da un po’, e che è stata una piacevolissima lettura – come sempre quando capito nel tuo profilo.
Stavolta vorrei iniziare dal titolo, perché lo trovo particolarmente bello ed evocativo, oltre a legarsi in maniera meravigliosa all’altra raccolta che ho già recensito, e ci permette di capire sin da subito che l’argomento cardine dell’intera raccolta è questo amore viscerale tra Albus e Gellert, ben esplicato anche dalla citazione introduttiva – io poi adoro trovare citazioni. Meraviglioso anche il titolo della prima flash; non conoscevo questa canzone in particolare, ma mi hai sicuramente incuriosita e trovo che tu sia riuscita a sfruttarla in maniera stupenda come prompt di partenza per la storia e adesso andrò ad ascoltarmela per intero. Sembra quasi di percepirlo in freddo che circonda Albus e Gellert, che viene totalmente ignorato dai due, grazie al contatto pelle contro pelle, grazie alla sensazione di fuoco liquido che suscitano l’uno nell’altro. Le loro emozioni totalizzano il loro incontro e fanno sì che null’altro conti e credo che questa sia una delle dimostrazioni più tangibili del loro amore.
Questa prima storia inizia in media res: siamo subito catapultati in un momento loro e viviamo le stesse emozioni che provano loro quando entrano in contatto, la smania di aversi, di toccarsi, di essere finalmente pelle contro pelle… sei stata meravigliosa a descrivere così tante sensazioni con un numero così esiguo di parole, non posso che complimentarmi con te. Sarà che io di solito vado davvero in crisi con le drabble e le flash, ma devo dire che tu invece sei riuscita a far palpitare il mio cuore allo stesso ritmo erratico delle bocche di Albus e Gellert e delle loro mani che si esploravano con impazienza. Quella tra loro è un’attrazione innegabile, ingovernabile, qualcosa che non può affatto attendere e quindi la domanda iniziale perde di ogni importanza, perché non è affatto necessario andare da nessuna parte – e l’allusione che hai aggiunto riguardo al fatto che, con loro, finisca sempre così mi rende alquanto impaziente id proseguire nella lettura di questa raccolta.
Devi sapere che non ho mai riflettuto molto sul rapporto tra Albus e Gellert, o per lo meno lo considero qualcosa di talmente profondo e di cui ci è stato detto così poco che non mi sono ancora fatta un’idea tutta mia. Quello che è certo è che, ormai, sono arrivata a considerare canonica la tua versione di questi due e che non riesco più a immaginarmeli se non che condividono questo rapporto viscerale, quest’unione di corpi, di anime e di menti che va molto oltre qualsiasi altra relazione i due abbiano avuto nel resto delle loro vite. Ciò che mi preme sottolineare poi, è lo stile meraviglioso che hai utilizzato in questa: è quasi ipnotico, trascina il lettore all’interno della vicenda e, so che mi sto ripetendo, ma riesce a fargli vivere le emozioni palpabili vissute dai due protagonisti. Ho apprezzato particolarmente l’utilizzo che hai fatto delle similitudini con il mare in tempesta e con il vulcano in procinto di esplodere: hai sfruttato due concetti che si possono considerare agli antipodi l’uno dall’altro, eppure ugualmente dotati di forza e di impetuosità, li ho trovati un modo davvero funzionale per descrivere le differenze e le affinità tra Albus e Gellert – quelle stesse differenze che finiranno poi con il dividerli, ma che qui sono ben lontani dal farlo.
Un altro dettaglio che ho apprezzato tantissimo è stato il tuo uso del corsivo, che sottolinea in maniera davvero magistrale i pensieri di Gellert: il suo punto di vista è veramente ben espresso e ho adorato i commenti che ha fatto riguardo ad Albus, mi hanno strappato più di un sorrisetto.
Mi scuso per la recensione un po’ sconclusionata, ma questo è ciò che accade quando una storia mi emoziona.
Scusa ancora per il ritardo e a presto,
Francy

Recensore Master
24/02/21, ore 20:42
Cap. 15:

Maurice! Vidi il film qualche anno fa. Bello, ma non nelle mie corde, anches e in effetti ci sta bene con Albus e Gellert.
In realtà non ho chiaro cosa accada nella prima parte della storia: ho immaginato che al piano terra Aberforth abbia a che fare con le sue capre. ^^'''
Quello che però è meraviglioso è lo stile. Incalzante, deciso, coinvolgente.
E allo stesso tempo bastano poche battute per aprire una voragine e mostrare che questi personaggi non sono solo forza e potere, ma che hanno una profondità enorme.
Nella domanda di Albus c'è qualcosa di struggente; nella risposta di Gellert c'è tutto il dramma in divenire.
Ti sono bastate due battute per tratteggiare i personaggi, il loro avvenire, la tragedia del loro amore... e ogni volta che fai questi piccoli miracoli io mi sciolgo perché riesci a mettere tanto in brani così brevi che non posso che invidiare un po' la tua bravura.
Alla prossima. ^^

Recensore Junior
24/02/21, ore 18:16
Cap. 15:

Ciao :) è bello ritrovarti.
Questa coppia va a nozze col tuo stile, non riesco a immaginarmeli descritti diversamente ormai. Sempre molto poetico e sempre almeno un po' disperato.
P.S.: non ho gli occhi incrociati, non voglio picchiarti e non voglio chiamare la neuro ;)

Recensore Master
24/02/21, ore 10:22
Cap. 15:

In questo breve aneddoto, si percepisce chiaramente che tra Albus e Gellert non solo c'è un legame profondo ma anche una smania di possesso che indica quanto siano profondamente simili e complementari.


E un desiderio di ritagliarsi uno spazio tutto per loro, e nessun altro.


Ottimo lavoro, e a presto. 💗

Recensore Master
22/02/21, ore 19:21
Cap. 14:

Ciao, mia cara!

Io arrivo qui sempre con un ritardo mostruoso, ma insomma, lo sai che prima o poi arrivo, perché vorrei davvero riuscire a non perdermi nulla, ma proprio nulla di quello che producono le tue mani.

E questa storia, ancora una volta, è una meraviglia, qualcosa di bellissimo in cui perdersi, e, ecco, in una giornata non del tutto dritta è stata anche per me una bolla di serenità dove immergersi nella bellezza e tenere fuori il resto del mondo, almeno per un po'. E di questo quindi ti devo ringraziare, sempre e comunque.

È sempre bellissimo immergersi nella tua prosa, che è ricca, varia e avvolgente, capace di dare profondità a ogni passaggio, a ogni singola parola che è assolutamente necessaria a costruire questa narrazione che in fondo (e nemmeno troppo in fondo) è poesia.

Il legame che hai costruito per questi due personaggi è qualcosa di splendido, qualcosa di viscerale e inscindibile, e ogni volta riesci a restituirlo al lettore con una carica emotiva immensa. 

Ed è stupenda l'immagine che costruisci per loro: una bolla di magia che li protegge dalla pioggia, ma che è anche la metafora di quello che è per loro l'amore: un rifugio, qualcosa che li isola e li fa approdare in un mondo tutto loro, che permette di dimenticare qualsiasi cosa e perdersi nell'infinito che rappresentano l'uno per l'altro. Ecco, questa esclusività, questo mondo sospeso è così caratteristico, per loro, ed è così tuo che, davvero, qualche volta è difficile trovare le parole per esprimere appieno quanto tutto questo sia bello. 

E poi ci sono loro, quel loro stuzzicarsi e provocarai che è una recita, un modo diverso per dirsi quanto si desiderano e quanto si amano. E sono belli, bellissimi nel loro desiderio struggente, nella loro unione che va davvero oltre qualsiasi cosa.

Insomma, io ho sempre l'impressione di non riuscire a dirti appieno quanto ti apprezzi, ma sappi che sono felicissima che questa raccolta continui a essere il tuo rifugio sicuro, e ancor di più che tu permetta anche a noi di sbirciare in questo rifugio.

Insomma, bravissima davvero!

A presto!

Recensore Master
18/02/21, ore 20:00
Cap. 14:

Mia cara Padme! <3
Le settimane campali si succedono, ma ci credi se ti dico che sei stata un raggio di sole in una giornata frenetica? Ecco. Mi ci volevano i tuoi piccioni di blu vestiti (o svestiti, come in questo caso) e ho presentissime sia le splendide colonne sonore che accompagnano il testo, sia l’immagine della bolla nella brughiera inglese, che suggerisce un movimento d’intimità d’Annunziano. Come non cogliere l’eco delle tamerici sparse, della tempesta che coglie di sorpresa il poeta e la donna (il cui nome è molto harrypotteriano, tra l’altro) in questo componimento che è prosa, senza dubbio, ma prende molto in prestito dalla poesia?
Loro – Albus e Gellert – non si bagnano – la magia crea una polla che li protegge e consente ai due amanti di amarsi non visti – di continuare ad amarsi non visti, e questa sfera che li avvolge e li isola è un po’ il paradigma della loro magnifica unione, del loro legame che esistendo nel mondo li esclude. Intendo dire che quando Albus e Gellert sono insieme la bolla esiste sempre e comunque e li porta in questa isola che a volte è un prato inglese, a volte una camera da letto dove rinchiudersi nei momenti rubati a vite piuttosto piene.

E quest’idea dell’isola felice, di due maghi così potenti, che si amano fin da ragazzi e che si ameranno per tutta la vita e del loro legame così esclusivo e assoluto, così vincolante e capace di travalicare il tempo e le vite, è una delle cose più profonde e belle che io abbia mai letto in vita mia. E tu torni sempre da loro e io sono infinitamente contenta di ciò, ma torniamo a nostra volta alla storia e ai concetti che esprime. Oltre all’amore che è visto come scudo da tutto il resto dove i personaggi si rinchiudono spontaneamente per poter trascorrere il tempo con l’unico altro essere che li comprende totalmente e nella loro interezza, c’è un altro elemento molto bello: parlo della complicità, della schermaglia che anticipa un amplesso struggente e necessario. Nella tenzone, che è l’atto fisico che si consuma tra due amanti, persistono delle regole e dei codici che si tramutano in frasi scherzose, in provocazioni provocanti: sono insieme, a loro agio e si affidano totalmente l’uno all’altro, in un rapporto che è paritario, in un’unione all’insegna della necessità di compenetrarsi e di appartenersi, di fondersi come hanno fatto unendo il proprio sangue. Si può essere struggenti senza mai apparire eccessivi o melensi? Sì, se chi scrive ha in sé quella scintilla di classicità che rende certi archetipi assoluti. Si può essere poetici e aggiungere una frase forte e provocante, in cui si esprime il desiderio di essere posseduti, facendo sì, allo stesso tempo, di creare un gioco bilanciato, un’intesa perfettamente esposta? Sì, se chi scrive sei tu.

E, per concludere, utilizzare una scena e una battuta di un film come Asterix può determinare il ricreare delle atmosfere dell’Inghilterra d’inizio secolo, teatro di una serie d’incantevoli romanzi? Di nuovo, la risposta è sì. E allora lasciamoci trascinare dalla fusione di due anime e di due corpi, di due menti e di due volontà e osserviamoli mentre si amano dentro una bolla, metafora dell’amore e dell’esistenza. Io non so più come farteli i complimenti per le tue storie magnifiche, padme cara. Infinite grazie per averla scritta. Le tue storie, anche se brevi, anche se fatte di tante piccole gocce, creano non solo un canone compatto, resistente e coerente, ma trasmettono anche tanto. Un abbraccio forte e a prestissimo,
Shilyss

Recensore Veterano
18/02/21, ore 17:25
Cap. 14:

Tornare dai tuoi Grindeldore è qualcosa che spezza sempre un po’. Spezza e poi riunisce, esplode, si ritrae ed esplode ancora, insieme al lento crescere di quello che loro provano. Che è così naturale, deflagrante, perfetto nella loro imperfezione, nei loro corpi aggraziati ma abbracciati in modo sgraziato sull’erba, bagnati di pioggia, ma che annegano solo uno nello sguardo dell’altro – come se la pioggia, l’erba, la bolla, il mondo intero, la nebbia, non vi fosse o non importasse più. Non a loro, non in quel momento.
Trovo tanta delicatezza e tanta, speculare, lascivia in quel loro rincorrersi addosso le mani, ed i denti, ed i baci, ad assaporarsi come se non si fossero mai saputi e non volessero smettere mai d’imparare, fino a conoscerlo a memoria, ogni minuscolo millimetro della loro pelle, di quei corpi che si incastrano alla perfezione. E il pudore scompare, non solo in quelle parole che sono così irruente e vere (a scontrarsi con l’immagine “mistica” che ci hanno dato di Silente, di un uomo che è tutt’altro che infallibile, tutt’altro che ferreo, tutt’altro che impenetrabile) ma in quel loro modo di unirsi ed attirarsi che tu descrivi con un turbine perfetto di parole che creano climax sempre più impetuosi, che si fanno dapprima solo gocce (come quelle della pioggia che adesso li bagna) ma poi diventano via via un temporale, un cielo più nero, quello che li accoglie e li nasconde e concede loro il privilegio di un pezzo di tempo e di spazio che è soltanto loro, dove possono amarsi e guardarsi nel frattempo, accarezzarsi in ogni angolo più recondito ed inesplorato. E in tutto questo non manca quel gioco di “ruoli”: un Gellert da sempre imperioso, che si scioglie in complimenti maliziosi e scivolosi, e Albus che lo vuole, senza remore, come sa che l’altro vuole lui, in ogni modo, in qualsiasi incastro i loro corpi riescano a prendere e volersi. Nessuno dei due vuole scappare eppure si tengono tanto stretti, si avvinghiano: che sia il futuro che si fa sentire, le possibili e innumerevoli possibilità dell’ignoto che, per il momento, non li tangono, non ancora. Adesso possono solo amarsi, e amarsi ancora, in una bolla che non li divide soltanto dal cielo livido ma dal mondo, dalle responsabilità, dalla guerra, il terrore e l’ascesa. Sono solo loro, in un pezzo di terra che non appartiene a questa realtà. Non appartiene a nessuna realtà. Appartiene solo a loro.
Scusa per questo sclero insensato ma le tue parole mi ingorgano davvero in immaginari complessi, complessa (nel senso migliore che riesco a trovare del termine) come è la trama che delinei, è il lessico che usi per evocare immagini che non hanno compromessi ma sono vivide, reali e vere e che hanno un’aura poetica, mistica, una musicalità fluida e leggera che il lettore si ritrova ad inseguire, rapito, impossibilitato a staccare gli occhi da quel quadro che gli stai dipingendo di fronte.
È sempre un immenso piacere tornare nelle tue storie, credo che frugherò anche altro perché io, a mio blu, lo ribadisco, non riesco proprio a resistere.
Un abbraccio

Recensore Master
15/02/21, ore 00:06
Cap. 14:

My love ♥
Io magari non ho più tempo di un tempo, ma per te lo trovo sempre e dunque eccomi qui ♥
Nelle note dici "scrivo quello che voglio, come voglio e quando voglio", ed è esattamente quello che devi fare, il resto sono solo coriandoli ♥
E dunque che altro dirti, prima di iniziare la vera recensione, se non che sono felicissima di ritrovarti tra queste righe, con loro, tra le braccia sicure e la penna meravigliosa della tua mano, l'unica? Sono felice, sia per te che scrivi che per me che posso leggerti **
Ma ora passiamo ai tuoi blu, che in questa atmosfera tranquilla, fatta di loro, dei libri, pergamene e i loro corpi; occhi che si incrociano e anime che si fondono. Un amore che resta lì, saldo, anche con l'arrivo di una tempesta che farebbe fuggire chiunque, ma non loro. Non loro, che sono nel loro spazio, nel loro mondo, solo loro e la completezza di quel sentimento che li unisce, tra baci tra i capelli e mani che si carezzano e quella consapevolezza che dalla tempesta si dovrebbe fuggire... eppure qui mi hanno dato l'impressione di volerla sfidare, come se ogni cosa, ogni bomba, ogni scoppio, ogni fiamma non possa nulla contro di loro, come se il solo stare insieme possa vincere su ogni minaccia, e forse è così.
E il caos genera passione, e la passione genera tormenti, tra labbra che si cercano, su punti del corpo sensibili, e Gellert che si espone, offre tutto di sé, offre la gola, e lascia Albus libero di fare qualsiasi cosa, persino di ribaltare la situazione e cambiare, per una volta, le carte in gioco con quella richiesta che fa sussultare il cuore, quel desiderio di guardarlo mentre lo fa suo, e lo segna.
Tutto dentro una bolla sicura, che li protegge da ogni cosa; dalla pioggia e dal mondo, che in quel preciso istante smette di esistere, come ogni volta che si perdono nell'anima dell'altro.
Questo concetto di bolla lo hai affrontato più volte, edè qualcosa che ho sempre amato vederti sviscerare, ma qui diventa palpabile, e c'è questa immagine, dipinta come un quadro impressionita, del mondo che crolla sotto alla tempesta, e di questo scudo dove invece tutto resta immutato, che mi ha completamente rapito.
L'ennesimo capolavoro, l'ennesimo modo di conoscerli, di scoprirli, di vederli esposti, ma solo quando il mondo è tenuto fuori, e non può dividerli e far loro del male.
L'ennesima storia che mi è entrata nel cuore ♥
Sei un portento, e sei incantevole. Sei unica, e nessuno potrà mai eguagliarti.
Nessuno
Il tuo amore Miry

Recensore Master
14/02/21, ore 23:44
Cap. 14:

Il degno modo di concludere la giornata di San Valentino!
Tu hai reso Albus e Gellert una delle mie coppie preferite e il loro amore è particolarmente adatto a questo giorno (in cui io mai ho festeggiato l'amore bensì il genetliaco dell'augusta madre, ma va beh =.=).
Forse questa non è la più ispirata tra le scene che hai scritto su di loro, manca qualche virtuosismo stilistico, forse, ma in compenso c'è del magico nell'atmosfera, nella bolla che li esclude dal mondo, nell'idea che siano all'aperto, sotto la pioggia che scroscia scivolando intorno alla cupola che li protegge. Sono immersi negli elementi che li circondano pur essendone al riparo. Mi piace tantissimo!
Inoltre la battuta sul clima inglese è non solo azzeccata, ma anche spiritosa quanto basta a dare il senso del legame tra i due. Non solo il trasporto del momento, ma la complicità che permette di scherzare nei momenti più impensati, la familiarità di chi si conosce e che si tiene sempre al fianco.
Ancora una volta, ti faccio i complimenti. ^^

Recensore Master
14/02/21, ore 15:24
Cap. 14:

Fantastico, romantico e appassionato.

Sono questi gli aggettivi per descrivere la bellezza di questo capitolo, hai la capacità di affascinarmi sempre e comunque quando descrivi Albus e Gellert.


Sì amano e si desiderano, e lo si percepisce a pelle.

Ottimo lavoro, e a presto. 💞
(Recensione modificata il 14/02/2021 - 03:25 pm)

Recensore Master
28/01/21, ore 16:19
Cap. 8:

cara, eccomi per la catena.
lo so che sono ripetitiva, ma io rimango sempre rapita dalla ricercatezza che hai nel proorre frammenti di poesia e brani musciali prima di cominciare quella che poi è la vera opera ovvero la tu shot... che poi poco più di seiciento parole hai condensato lì dentro un totale di emozioni che non si legge nemmeno in seimila <3 coem fai cooome?
Loro sono sempre più tuoi e sempre più belli, sia che litighino, che sentano la reciproca mancanza, che si tormentino o che si desiderino, donandosi uno all'altro come fanno qui, con una passione che li brucia... che fuoco che hai alzato, ragazza!
adpro il finale, come per Albus limitarsi a quell''anch'io' non sia abbastanza, deve subito rafforzare con quel 'Ti amo anch'io' perché a Gellert potrebbe dire 'ti amo' un milione di volte e ancora non gli sembrerebbero sufficienti.

bravissima come sempre

Recensore Master
27/01/21, ore 21:28

Ciao!
Leggo questa one-shot con ambientazione natalizia, anche se il Natale è ormai passato da più di un mese, perché in realtà non smetto mai di amarlo. Poi in questa storia ho visto la festività davvero solo come un pretesto tra Albus e Gellert, come un mero sottofondo di canti e decorazioni: si percepisce come una semplice occasione per i due protaginisti per ritrovarsi, come se non potessero davvero farne a meno, in questa giornata particolare o in un'altra. O magari mi sono sbagliata!
Non ho letto tutte le altre storie della raccolta, perciò forse non ho una visione completa del modo in cui tu intendi questa coppia, ma l'impressione che ne ho ricevuto da questa storia è estremamente coinvolgente. Sei stata molto intensa nel descrivere la loro interazione, che non è solo forte su un piano fisico, ma anche a livello emotivo, e resta tale nonostante gli anni passati. Ho trovato la tua scrittura molto efficace nel parlare di un amore che di sicuro non è semplice, e magari non sempre felice, e ormai non è fatto spesso di vicinanza, ma certamente è totalizzante.
Ti dico inoltre che ho amato il titolo di questa one-shot e la canzone che hai inserito: ho una profonda venerazione per Fabrizio De André e trovo che tu abbia centrato le atmosfere invernali nella ff, anche e soprattutto per la similitudine che hai sviluppato e con cui l'hai intitolata.
È stata davvero una bella lettura!
Alla prossima!
Legar

Recensore Master
16/01/21, ore 18:01
Cap. 9:

Carissima mon amour **
Devo dire che questa storia mi ha molto colpita per il tema trattato **. Ho ritrovato in questo scritto di nuovo la tua capacità di rimaneggiare miti e leggende, favole, storie o qualsivoglia racconto che ha cambiato la storia del mondo – e riadattarlo a quelli che sono i tuoi personaggi, senza mai dare l'impressione di qualcosa già visto ♥
Quello che mi ha fatto riflettere leggendo questa storia è che a volte l'amore è in grado di ampliare l'universo che alberga dentro ognuno di noi; non è detto che questo sentimento debba per forza dividere le persone o limitare le loro capacità; o i loro interessi. A volte le cose coincidono e ti si apre di fronte un mondo ancora più immenso. nel caso di Albus e Gellert, questa posizione è molto forte. Loro – i tuoi blu, sono studiosi, filosofi, storici e maghi di un'immensa intelligenza, condividono idee e un genio senza pari, ma quando si tratta di loro quando questa stessa passione sembra divederli, uno dei due torna a galla da quel mare nero e ricerca l'altro; ed è questo il punto cardine di questa piccola shot che è molto piccola, ma intensissima, come solo tu sai fare con questi due ♥

Di fronte all'avvicinarsi di un obiettivo – che però sembra allontanarsi ogni istante di più, come sta succedendo ad Albus, a volte si ha bisogno di ritrovare un posto dove stare; dimenticare per un secondo quello che ci sta attanagliando, ritrovare negli occhi dell'altra persona – quella stessa persona che amiamo e che ci ama, con cui condividiamo quelle frustrazioni – per non fermarsi.
la costruzione di questa shot è ineccepibile sotto al punto di vista emotivo e di bisogni intimi, sia intellettuali che carnali. Sembra di essere Gellert, che osserva un quadro impressionista, dove il protagonista del dipinto è Albus, rappresentato e dipinto con pennellate dure, con tratti decisi che accendono quel bisogno di trovare risposte il più presto possibile. Dunque le espressioni sono contratte, concentrate e quello che vediamo è un uomo estraniato dalla realtà, che ha immenso bisogno di essere salvato.
È Gellert è la sua salvezza – e viceversa, e come ogni ancora, sa perfettamente quando è il momento di entrare in azione.
In questa shot mancano i dialoghi, ma quello che c'era da dire lo hanno detto con i gesti, con i non detti che tu sai quanto mi stiano a cuore ♥ È. un invito al riposo, un invito a tornare con i piedi per terra, anche solo per un po’, in un mondo dove tutto il resto non ha importanza. Dove esistono solo loro, e nessun altro. Quel mondo dove occhi, carne, falangi strette tra loro, odori, labbra – ogni cosa – sono quel cavo di alimentazione che è un vero e proprio flusso vitale necessario.
Non so se sia voluta o no, ma la parte in cui viene citata la voce maligna nella testa di Gellert mi ha riportato ad una riflessione, ovvero che forse Gellert sa quanto quelle ricerche e quella curiosità che li accomuna così tanto, un giorno li dividerà. E forse sa, dentro di sé, che l'artefice di quella divisione sarà principalmente lui. Dunque, quelle attenzioni – e quel bisogno di attenzioni, sono una sorta di preparazione, o un tentativo di non sprecare quel tempo – quel poco tempo loro concesso cercando utopie O trovando il nulla nulla.
Quello che voglio dire è che in quel gesto – quello di ricercare un contatto intimo, carnale, spirituale con l’amato, ha molte letture. Forse sbaglio a vedercene così tante, ma impossibile con loro e con te non pensare a cosa sarà dopo, a cosa li aspetta. Dunque ogni attimo è prezioso tanto quanto la vita stessa.
L'intimità che si crea, la si evince soprattutto quando è Albus a mettere da parte quelle ricerche, dedicando così il suo tempo a qualcosa che già conosce – che vuole continuare a conoscere perché gli dà il permesso di essere studiato senza nascondersi mai. Aprendosi con lui, così tanto da diventare una cosa sola.
Nelle note domandi se Albus abbia smesso la ricerca per amore. La mia risposta, sbagliata o giusta che sia, è che lo ha fatto anche per amore. Forse ha trovato i suoi limiti, forse è stato Gellert ad averglieli mostrati inconsapevolmente e, conoscendolo attraverso le tue manine d'oro, so che le ragioni possono essere molteplici, e per uno come Albus, non ce ne può essere una sola, sebbene Gellert per lui sia tutto – e viceversa ♥.
Mon amour, non so cosa dire. Davvero… avrei voluto dire di più sui vari riferimenti ad Artù ma sono ignobilmente ignorante e non voglio fingermi saputa, quindi mi limito a darti le mie considerazioni a caldo su loro due ♥ Ogni volta mi stupisci per come, ogni sguardo e ogni tocca, riescono a farmi rabbrividire… ci riesci solo tu, in modo tanto intenso, descrivendo anche solo una falange che ne sfiora un’altra.
Ho amato l’intellettuale confronto tra amore e sapere, tra bramosia d conoscenza e quella di un’unione carnale… c’è sacro e profano, in questa shot e io l’ho amata con ogni singola cellula del mio corpo ♥
Grazie per darmi così tanto, in un mondo capace di dare sempre così poco…
Un abbraccio fortissimo mon amour ♥
E anche tu… sappi che, se deciderai un giorno di andare, iot ti seguirò ovunque mi vorrai ♥
La tua Miry (che le è venuto il giradito quindi scusa se ho fatto qualche errore di battitura, ma scrivo con un indice e basta ç_ç