Ciaoooo
Parto con un commento breve sul capitolo 23
Li lanciò addosso un paio di shuriken => Gli lanciò addosso un paio di shuriken
Dal momento che hai ripetuto questo errore più volte devo supporre che sia intenzionale: Li è pronome complemento oggetto, terza persona plurale (Vide i bambini e li prese in braccio) mentre in questo caso avresti dovuto scrivere gli, pronome complemento di termine, terza maschile singolare. Mentre il pronome complemento di termine, terza femminile singolare è le: per chiedere il perdono della mia ragazza le comprai un mazzo di rose.
Sé stesso / sé vuole l'accento, e lo vuole acuto (é) e non grave (è)... Io odio gli accenti, e non sono mai riuscita a impararli quando studiavo il francese: mi facevano andare fuori di testa! Il mio profe diceva che era perché non ho un orecchio musicale... sarà!
- Sarà anche vero - esordì Naruto. - Ma sono disposto a tutto pur di fermarti e di farti tornare alla ragione. [...]
Quando il dialogue tag è interno alla battuta il prosieguo va scritto sulla stessa riga: andando a capo si dà l'idea che sia un altro personaggio a parlare! Ah, ma non hai ancora risolto quel problema con gli elenchi puntati?
[...] uno sguardo folle in volto.
Beh, quando avrà uno sguardo folle sulle tette chiamami... Perdona il sarcasmo alla Dr. House, non ho resistito! Comunque è lapalissiano dire che lo sguardo è in volto.
Mi piace che tu abbia approfondito il combattimento, è descritto bene, tuttavia trovo che i dialoghi siano ancora molto deboli: l'impaginazione, la collogazione dei dialogue tag, le parole usate sono poco realistiche (fanno tanto telenovela da metà pomeriggio) e gli argomenti, beh, si ripetono cose che bene o male sono già state dette... Tutte cose che ho già segnalato nella recensione vera al capitolo, quindi non mi dilungherò. Credo i dialoghi siano la parte su cui dovresti lavorare di più! Ti consiglio di cercare su internet, troveresti un sacco di indicazioni utili fatte da gente che ne sa a pacchi più di me.
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Capitolo 24
Angolo della puntigliosa rompiballe: la frase di Jamila non pare tanto adatta ad essere incisa su una lapide... pare più una letterina scritta da una bambina...
Le esequie furono celebrate dall'Hokage. Anche Gaara era partecipe. Per tutta la cerimonia,Jamila pianse senza vergogna contro il petto di Iruka. Lui non parlava, la lasciava fare. Naruto la osservava in silenzio.
Anche Rayal piangeva, stretta a Ren, anche lui in lacrime.
Finita la cerimonia, tutti se ne andarono, tranne Jamila, che rimase ferma immobile, Kyuu in braccio. L'Hokage l'affiancò.
Qui hai tenuto un ritmo molto sincopato: a volte va bene, soprattutto nelle scene d'azione contribuisce a creare pathos. Ma non è mai uno stile da mantenere per più di due-tre frasi, altrimenti diventa pesante da leggere. La frase sotto, anche se non d aun punto, è spezzettata da una marea di virgole. soprattutto la prima, tra cerimonia e tutti, è inutile. Quando hai un dubbio leggi a voce alta la frase: ti accorgeresti che in quel punto non si fa una pausa; o se la si fa, non è tanto lunga da necessitare una virgola.
Inoltre non sapevo che Iruka e Jamila si conoscessero tanto da spingere Jamila a cercare conforto da lui piuttosto che da qualcun altro. Inoltre: perché Ren e Rayal piangono? Conoscono Jamir da pochissimo tempo: ok, è stato il loro maestro, saranno dispiaciuti, ma addirittura piangere?
Io avrei mostrato quel "le abbiamo provate tutte" di cui parlava Sakura. Perché, se nella scena dopo Naruto va a parlarle (ancora!) vuol dire che non hanno proprio raschiato il fondo del barile...
Sasuke è molto bravo con le parole, ma non ha l'istinto di consolare e coccolare, e quindi qualunque cosa dica potrebbe suonare dura, un rimprovero. Naruto al contrario è goffo e rischia di essere indelicato, od offendere, ma sa esattamente cosa fare per consolare la gente. Sasuke le parlerebbe, Naruto troverebbe il modo di trascinarla fuori casa e strapparle un sorriso, mostrarle qualcosa per cui vale la pena andare avanti.
Mi dispiace per Jamila, ma non sono d'accordo su come la stanno trattando i suoi amici: come possono lasciare che se ne stia da sola a rimuginare sul suo dolore? Dovrebbero distrarla, darle qualcosa per tenere la mente occupata. Darle nuovi obbiettivi, progetti per il futuro... E se Jamila non vuole uscire, la si deve obbligare: non la si può sempre coccolare e trattare con i guanti di velluto, cavolo! Non è la prima cui muore un genitore o un fratello, ok qualche giorno libero per riprendersi, attraversare le cinque fasi del lutto, accettare la morte... Ma non può andare avanti a oltranza a piangersi addosso, per il suo stesso bene! Se le buone non funzionano qualcuno deve andare a ricordarle che il mondo non si è fermato, e anche se sono tutti dispiaciuti per lei Jamila ha degli obblighi cui non le permetteranno di sottrarsi ancora. E' un discorso duro, ma se serve un calcio in culo perché Jamila riprenda in mano la sua vita, allora un calcio in culo sia!
Akane <3 |