Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: sayuri_88    29/12/2011    9 recensioni
Edward si è appena trasferito in una nuova città e durante una fuga si scontra con due occhi marroni come il cioccolato e....LEGGETE^^
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cof, cof... si ci sono ancora^^ Bene anche se in ritardo vi auguro buone feste. Chiedo scusa per il ritardo ma ho avuto la laurea e adesso ci sono gli esami della specialistica e sono stata leggermente presa, poi è arrivato anche il Natale e ho dovuto lavorare nel negozio d famiglia... quindi cercate di capirmi ( in ginocchio chiede perdono).
Passando al capitolo... beh succede una cosa bella bella bella..... ; ) infati E(censurato). Contente?
Ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite, seguite, ricordate e soprattutto le ragazze ch ehanno recensito lo scorso capitolo. 1000 grazie non sapete quanto fa piacere leggere le recensioni di chi legge e se qualcuna nuova o vecchia silenziosa lettrice decidesse di lasciare un segnino del suo passaggio ne sarei davvero felice.

Non sottovaluatte l'importanza di uan recensione, chi scrive "perde" tempo a scrivere e aggiornare permettendovi di leggere quello che fa e sarebbe carino se "perdeste" un piccolo secondo della vostra giornata per far sapere a quello o altro scrittore che ne pensate della sua storia.
Credo sia un compromesso equo, qundi quando leggete una storia, che sia mia ^^ o di qualcun altro fatevi sentire. Non ho nessun fucile puntato su nessuno sia chiaro : )  
[ Se ritenete che sia una rompiscatole per averlo detto non mi interessa lo volevo dire e l'ho detto... o meglio scritto ]



 

…: Dolcetto o scherzetto? :…

 
 
Okay, è una mia impressione o il corpo studentesco femminile si è triplicato? Sono ovunque e il mio intento di evitare le ragazze si sta rivelando più difficile del previsto.
— Che casino — mormoro nascondendo la testa tra le mani.
— Ehi, Edward, che ci fai seduto sul pavimento del bagno? — alzo la testa di scatto e trovo un Jasper con le sopracciglia aggrottate fermo davanti alla porta. È la terza ora e tutti sono in classe, tutti tranne me e il mio amico a quanto pare. — Se fossi in te, finita scuola andrei da tuo padre per alcune vaccinazioni, non so quando è stata l’ultima volta che hanno pulito questo pavimento.
— Cercavo un po' di pace — rispondo senza però alzarmi da terra. Jasper mi raggiunge e si appoggia con le mani nei pantaloni alla parete al mio fianco.
— Che è successo?
E così a grandi linee gli racconto della mia operazione “ Che tutte le donne mi stiano lontane” tenendo per me la storia di Bella. Il giorno dopo la cena di beneficienza mi ha fatto promettere di non dirlo a nessuno. 
— Ma è una cosa assurda — esclama scioccato appena finisco di parlare — Perché dovresti fare tutto questo?
— È complicato, Jazz — dico sospirando — non lo farei se non fossi sicuro che serva a qualcosa e… — dico cercando le parole per spiegarmi senza dire nulla su Bella.
— Okay, ho capito, non me ne puoi parlare — dice mentre scivola lungo la parete reggendosi sulle punte dei piedi.— Alice mi ha detto che ieri è successo qualcosa con Bella. È per questo che fai così? — continua lanciandomi un’occhiata sbieca.
— Più o meno, sì — rispondo.
— Sai che dopo l’ora di pranzo abbiamo la professoressa Dawson? Come farai con lei? O visto che è una professoressa ci puoi parlare? — quella del mio amico è una bella domanda, non voglio essere richiamato o mandato dal preside ci tengo alla mia carriera scolastica…
 
L’ora di pranzo che in quel bagno del secondo piano mi sembrava così lontana è arrivata. Avrei rivisto Bella, questa mattina non abbiamo avuto nessuna lezione in comune e già alla seconda ora avevo iniziato a sentirne la mancanza. Ho passato il tempo a chiedermi cosa pensava del professore con cui aveva lezione o dei compagni, certamente mi avrebbe fatto ridere con una delle sue battute.
— Che noia… — soffio poggiando il gomito sul banco e reggendo la testa con la mano chiusa a pugno sulla guancia.
— Signor Cullen, vuole per caso dire la sua? — mi raddrizzo al richiamo del professore e inizio a guardarmi attorno alla ricerca di non so cosa.
— Ehm… — inizio non sapendo come uscire da quella situazione ma in mio aiuto arriva la campanella. Esibisco un sorriso sornione al professore che scuote la testa sconsolato e recuperate le mie cose esco dall’aula come un fulmine.
Raggiungo il mio armadietto e vi sistemo i libri della lezione e quando chiudo l’anta del mio armadietto sobbalzo spaventato. Kate Denali, una studentessa del terzo anno, mi osserva con un sorriso a trentadue denti che ha il potere di terrorizzarmi. Non ho mai parlato con lei ma stando a quello che mi ha detto Jazz la ragazza non fa altro che guardarmi e le uniche due volte che l’ho beccata in flagrante il mio corpo è stato scosso da brividi di freddo. Ha qualcosa nello sguardo che la fa apparire come una leggermente fuori di testa.
— Ciao, Edward — mi saluta facendo seguire al mio nome un sospiro quasi estatico. Accenno un sorriso tirato e senza dire nulla mi allontano con ancora una strana sensazione sulla pelle.
— Eddy. Com’è andata la giornata? — la voce di Bella scaccia via quella strana sensazione e finalmente mi beo della sua presenza.
— Spiritosa, davvero spiritosa. Oggi sembra che tutte vogliono parlare con me — borbotto mettendo il broncio da bambino lagnoso che fa scoppiare a ridere la causa dei miei problemi.
— Okay, allora aspetta qui, vado a prendere qualcosa da mangiare e poi ti porterò in un posto, dove sarai al sicuro dai mostri cattivi — e sparisce dietro la porta antincendio della mensa.
 
Mentre l’aspetto, sfrutto il tempo guardando la bacheca degli annunci. Qualcuno vende un computer, qualcun altro una macchina fotografica o un cellulare e sto leggendo con interesse l’annuncio di un ragazzo che vede alcuni dischi in vinile di musica Jazz quando due voci richiamano la mia attenzione.
— Ehi, Cullen — Mike, con al fianco la Stanley che è avvinghiata al suo braccio stile cozza. Mi saluta con un cenno del capo a cui rispondo allo steso modo.
— Ciao, Edward — se è possibile, la ragazza si aggrappa maggiorente al biondino. Visto chi posso avere? Hai sprecato la tua occasione Edward, è quello che sembra volermi. Trattengo un sorriso, che stia pure con quell’ameba. Io ho trovato di meglio.
— Cullen — è il saluto svogliato di Lauren quando affianca i due amici. Si atteggia a superiore, dall’episodio della mensa mi guarda con sufficienza come se non valessi tanto da giustificare le sue attenzioni e quelle poche volte che lo fa, lo fa sembrare come se mi stesse facendo un favore.
— Che fai fermo davanti alla mensa da solo? — continua Mike.
— Sto aspettando uan persona — rispondo con tono piatto mentre punto lo sguardo verso la porta, sperando che il messaggio di essere lasciato in pace arrivi forte e chiaro. Ma quanto ci metti Bella?
— Senti, sabato è Halloween e Mike organizza una festa — interviene Jessica.
Per educazione torno a guardare il trio, a volte vorrei dimenticare le buone maniere.
Sembra entusiasta della cosa e certamente non vede l’ora di comportarsi come la padrona di casa. Io rispondo con un mugugno ma non sposto lo sguardo dalla porta in attesa di Bella. Che le sia successo qualcosa?
— Beh… ecco sei invitato. Vedrai ci divertiremo un mondo.
— Si Cullen, sarà la festa dell’anno — le dà man forte Mike facendomi l’occhiolino. Non voglio nemmeno pensare a cosa sottintende il gesto.
— Ovviamente bisogna essere travestiti, altrimenti che Halloween sarebbe?
Jessica sembra non voler demordere e la cosa si sta rivelando alquanto irritante. Apro la bocca per rispondere, certamente il mio tono sarà brusco ma non mi interessa magari così se ne vanno e mi lasciano in pace, ma qualcuno risponde prima di me.
— Allora tu non hai problemi, Stanley — ritorno a guardare verso la porta quando riconosco la sua voce e sorrido a trentadue denti. Finalmente me ne sarei potuto andare e stare da solo con Bella. Ma mi rabbuio subito al ricordo della promessa di non parlare con le ragazze ma lei mi sorride tranquilla e tutta la tensione scompare.
Jessica se potesse la fulminerebbe con lo sguardo e la cosa mi fa sogghignare.
— Senti chi parla. La parte della stramba ti dona — interviene Lauren con un sorriso vero quanto una banconota falsa. M’irrigidisco e la biondina sembra gioire dell’effetto che mi ha fatto.
— E quella della stronza patentata ti calza a pennello — ribatte Bella per nulla toccata dalla provocazione.
— Swan, perché non chiudi la bocca? Stiamo parlando con Edward non con te — Mike le parla come se fosse una pezza da piedi e la cosa non mi piace.
— Modera i termini Newton. Posso essere poco amichevole a volte — dico senza tentare di nascondere la minaccia dietro le mie parole. Sento Bella prendere il mio braccio e stringerlo, mi giro a guardarla stranito. Non posso stare zitto quando la offendono!
— Edward stava aspettando me e dall’espressione che aveva, non sembrava gradire la vostra compagnia — no, sicuramente non sono graditi…
— È inutile che cerchi di avvicinarti a Edward per arrivare a noi. Mettiti in testa che non saremo mai amiche. — è Jessica a parlare e Bella la guarda con un sopracciglio alzato.
— Allora smetterò di intrecciare i braccialetti dell’amicizia che volevo donarvi — dice con finto tono tragico. — Ora scusateci ma abbiamo di meglio da fare.
Mi prende sotto braccio e mi spinge lontano dalla mensa e da loro.
— Comunque per risponderti Mike. Ho altro di meglio da fare — urlo al simpatico trio fermo davanti alla mensa che ci guarda ancora sorpreso dal fatto di essere stati liquidati senza troppi preamboli dalla stramba e dal nuovo arrivato.
 
— Sai che hai dato un duro colpo alla mia virilità? — dico mentre camminiamo lungo un corridoio che mi porterà chissà dove.
— Perché?
— Perché sarei dovuto essere io quello che salvava la donzella in pericolo, non il contrario.
— Ma tu sei una principessa, non ricordi? — risponde lei lanciandomi uno sguardo canzonatorio.
— Ah…Ah… Ah… divertente — e le do un pizzicotto scatenando la sua risata.
Arrivammo davanti a una porta di legno che riconosco essere quella che sale fino alla serra, dopo quella volta di ormai due mesi fa non ci siamo più tornati. Nessuno ci va mai e avrei avuto un’ora di tempo con lei.
— Allora, ho saputo che stai scappando da tutte le ragazze della scuola.
Storco la bocca al ricordo di tutte le ragazze che ho contato questa mattina. Per fortuna che nella scuola ci sono solo trecento studenti, se mi fossi impuntato su una cosa del genere a Chicago, sarei stato spacciato.
— Ho una promessa da mantenere ma almeno mi hai salvato dalla mensa. Lì sarebbe stato un po' difficile.
— Questa mattina ho promesso che avrei fatto una buona azione e quindi eccoci qui — dice facendo un giro su se stessa con le braccia allargate come ad abbracciare tutta la stanza . Il suo tono è ironico ma quel suo giochetto non attacca più con me.
Infilo le mani nelle tasche e mi avvicino, chinandomi per guardarla in viso.
— Lo sapevo che eri come quei dolci al cioccolato, che fuori sono croccanti e dentro hanno un cuore liquido.
— Mi stai paragonando a un tortino di cioccolato? — mi domanda senza riuscire a trattenere un sorriso divertito nonostante voglia apparire offesa.
— Io amo i tortini di cioccolato — le rispondo con un’alzata di spalle per poi superarla e sedermi al tavolo. Bella, non mi raggiunge subito, rimane ferma a guardarmi a bocca aperta. Dentro di me gongolo di gioia, per la prima volta sono io ad averla spiazzata.
Bella, scuote la testa e poi accenna un sorriso imbarazzato,prende posto accanto a me e mi porge il panino che ha recuperato dalla mensa.
— Allora, pronto per domani?
—Certo, sono curioso di vedere questa festa fatta dai nativi.
—È bellissimo, fanno i loro balli tradizionali con i loro vestiti. Certo ci sono anche cose molto commerciali per attirare un po’ di turisti bianchi. Fanno anche un mercatino con oggetti intagliati a mano nel legno. Jake è bravissimo in questo.
—Tu ci vai spesso? — chiedo curioso.
—Ogni anno da quando sono piccola. Tu che facevi a Chicago? —mi chiede curiosa e sono felice che di sua volontà mi chiede qualcosa sulla mia vita.
—Nulla di speciale. Accompagnavo Emmet nel giro delle case. Sai lui adora Halloween. Vestirsi, fare dolcetto o scherzetto —confesso mentre Bella sorride divertita.
—Tu a fare dolcetto o scherzetto? Non riesco proprio a immaginarti. Da cosa ti vestivi? —faccio una smorfia al ricordo dei vestiti assurdi che mio fratello, sostenuto da mia madre e sorella traditrice, mi obbligava a indossare. 
—È un ricordo che sto cercando di rimuovere dalla mia mente. Non chiedermi nulla —la supplico, anche se il suo sguardo malandrino mi dice che ho solo buttato legna al fuoco.
—Fai venire anche Emmet domani, sono sicura che si divertirà —mi propone e non posso che accettare contento pensando alla faccia di mio fratello quando glielo dirò anche se mi preoccupa questo suo cambio di argomenti. Che cosa avrà in mente? Meglio non pensarci.
—A proposito sai che Rose ha lasciato Royce?
—Alleluia, allora non è così stupida —borbotta.
—Già non ti sembra di aver esagerato quando glielo hai detto? —la rimprovero per come l’ha trattata il giorno che Rose ci aveva detto della sua decisione.
—No, insomma l'hai visto quella sera?In vino veritas, no? Ma finalmente è rinsavita e credo che Emmet abbia toccato il cielo con un dito.
—Quello è sicuro. Non la smette di sorridere. Inizia a essere irritante —ma sono felice per lui.
—E per te Rose proverà con Emmet?
—Rose è innamorata di Emmet ma dovrà anche rendersi conto che non sarà facile. Ma credo, anzi, sono convinto che l'amore vince su tutto.
—A volte l’amore è sopravvalutato —risponde amaramente. Certo lei non ha avuto un bellissimo esempio ma non tutti sono come sua madre.
—No, io non credo —rispondo sicuro —se è vero può superare molte avversità. C’è bisogno di impegnarsi sempre e mai darlo per scontato altrimenti si che sarà rovesciato dalle avversità.
Bella mi guarda senza dire nulla, è concentrata e dal suo sguardo non riesco a capire quello che pensa.
—Sei una brava persona Eddy —mormora facendomi sghignazzare.
—Quindi posso tornare a parlare con le ragazze? —domando per cambiare discorso e alleggerire la situazione. L’aria rischiava di essere troppo pesante.
—No, dopo hai la Dawson —risponde con un gran sorriso sornione.
—Okay… —le rispondo mentre scuoto la testa, divertito. Riprendo il panino e ricomincio a mangiare.
 
Qualcuno sembra aver guardato verso di me perché appena entrato in alula, alla fine del pranzo, la professoressa Dawson non c’è, seduto al suo posto c’è il professor Morgan intento a strofinare i suoi occhiali alla Harry Potter, con tanto di scotch, e balbettando saluta ogni studente che entra in aula.
—Direi che ti è andata bene —dice Jasper dandomi una pacca sulla spalla.
—Già —rispondo mentre mi sistemo al mio posto seguito dal mio amico. —Senti, domani a La Push c’è la festa dei nativi, ti va di venire?
—No, devo uscire con tua sorella, è il nostro mesiversario e vuole qualcosa di speciale —borbotta. Jasper è davvero innamorato di Alice ma nonostante stiano assieme da due anni e ancora non si è abituato a tutte queste ricorrenze da coppia.
—Che senso ha? —mi chiede retorico —insomma ci siamo messi assieme il trentuno di giugno non di ottobre.
—Amico, certe volte è meglio non porsi certe domande —gli dico. Concordo perfettamente con il suo pensiero ma per certe coese le donne hanno un’attenzione particolare. Se poi parliamo di mia sorella…
—B… bene raga… ragazzi. In… iniziamo la… la lezion… ne —balbetta il professor Morgan alzandosi dalla sua sedia e incominciando a scrivere sulla lavagna.
 
—Tesoro ma da cosa saresti vestito? E che hanno i tuoi occhi? —mamma mi guarda accigliata appena mi vede scendere dalle scale, seguito da un Emmet che non sta più nella pelle tanto è eccitato dall’idea di andare in una riserva indiana. E lui ha un vestito normale, è un indiano, un capo indiano per l’esattezza. Io… io sono un ragazzo vestito normalmente, i capelli spettinati ad arte da mia sorella e fissati con tanto di quel gel che sembrano plastificati e un paio di lenti a contatto dorate. Ah! Non dimentichiamo i canini finti. Già… mi ha fatto vestire come il protagonista del suo film preferito. Sono un vampiro vegetariano e moderno.
—Gnuete gneti nono scatiscose —mi lagno quando anche Alice vestita di tutto punto ci raggiunge.
Ma ovviamente nessuno comprende questa mia lingua. Tolgo le finte zanne e muovo la mandibola per riprendere sensibilità dei miei muscoli. Queste cose di plastica sono dannatamente fastidiose, atroci, una tortura, un tormento.
—Queste zanne sono fastidiose —dico in inglese.
—Fa parte del personaggio. Rimettile e taci! —ordina con tono che non ammette repliche.
—Non ci penso nemmeno! —ribatto e lei di tutta risposta prende le zanne e me le ficca in bocca in malo modo.
—Gnon procrò parglare con Selsca, gnogni —mugugno indispettito. Alla faccia interrogativa di mia madre tolgo ancora quella sottospecie di dentiera. —Non potrò parlare con Bella, così. E nemmeno con qualcun altro! —aggiungo infilando le zanne in tasca. Strizzo gli occhi nel tentativo di dare sollievo agli occhi, stanchi per le lenti a contatto.
—Effettivamente se non riesce a parlare, Bella non diventerà mai mia nuora —interviene mamma facendomi diventare rosso come un peperone.
—Okay, basta —dico esasperato e subito dopo in mia salvezza arriva lo strombettio di una macchina di mia conoscenza. —Perfetto è arrivata. Emmet, muoviti.
—Caro, hai preso il sacchetto per i dolcetti? —chiede mamma premurosa a mio fratello.
—Eccola! —trilla alzando la busta in aria. —Secondo voi gli indiani mi faranno ballare attorno al falò o dite che m’insegneranno a fare i disegni con il fumo della pipa come in Peter Pan?
—Non dire stupidaggini —bofonchio recuperando la giacca e aprendo la porta per far passare mio fratello.
—Sei solo geloso perché il mio vestito è più bello —ribatte guadagnando l’uscita e precipitandosi verso la mustang di Bella.
—Ciao a tutti —saluto chiudendo la porta alle mie spalle e raggiungendo i due che stanno parlando allegramente e ridono.
—Che occhi hai? —esclamo stralunato quando, invece di scontrarmi con un paio di occhi castani come cioccolato mi scontro con un paio di occhi rossi come il sangue.
—Non fare domande —risponde burbera —tua sorella sa essere tremenda. Ma vedo che anche con te non è stata da meno.
—Già, mi voleva obbligare a mettere anche le zanne —ridacchio mostrandole la dentiera. Lei ride e come me tira fuori dalla tasca dei pantaloni un paio di zanne bianche.
—Poveri noi…
—Le zanne le dovete mettere. Alice mi ha detto di assillarvi fino a che non li mettere. Siete Marie e Anthony.
—Tua sorella è ossessionata da quello stupido film — e non posso che concordare con lei.
Raggiungiamo La Push in poco tempo, aveva insistito per essere lei a guidare, sapeva dove andare e trovare parcheggio. Okay che era una festa e attirava gente ma quante persone poteva richiamare?
Beh… devo ricredermi quando appena entriamo a La Push siamo accolti da una mandria di gente, di ogni età, e macchine parcheggiate a ogni posto libero.
—Cavolo…
—Non te lo aspettavi, eh? —ammicca Bella appena parcheggia sul retro del bar sulla spiaggia. Nell’area riservata.
—Ma puoi parcheggiare qui? —chiedo temendo di beccare una multa.
—Sì, conosco il proprietario. Forza, Jake ci aspetta all’ingresso della spiaggia.
—Ehi… ce ne avete messo di tempo! —ci saluta gioioso Jake appena ci vede. Indossa abiti normali a differenza dell’uomo più anziano seduto sulla sedia a rotelle che indossa abiti tradizionali.
—Ma da cosa siete vestiti?
—Dovremmo essere Marie e Anthony del film —risponde Bella tirando fuori le zanne dalla tasca e infilandosele in bocca, muovendo la mandibola per renderle meno fastidiose, quanto la capisco… Cerca di fare un espressione minacciosa ma quello che ne esce è solo un sibilo.
—Le zanne. Devi mettere le zanne, Edward! —inizia Emmet e mentalmente maledico Bella per averle tirate fuori.
—No, Emmet. Non le metto.
—Ah, quindi tu sei il famoso Emmet —esclama Jake dando una poderosa pacca sulla spalla a mio fratello che si allontana guardandolo agitato. O cavolo, lui odia essere toccato dagli sconosciuti.
—Non ti conosco. Non toccarmi —gli risponde bruscamente. Rivolgo uno sguardo di scuse all’indiano ma lui non sembra essersela presa.
—Hai ragione. Io sono Jacob Black —si presenta porgendogli la mano. Emmet lo squadra da testa ai piedi per poi puntare il suo sguardo duro su quello del ragazzo.
Sono già pronto a intervenire ma fortunatamente non ce n’è bisogno.
—Sei un indiano?
—Sì, lui è Billy, mio padre. È il capotribù —risponde orgoglioso. Emmet spalanca gli occhi stupito mentre alterna lo sguardo tra il giovane quileute e il vecchio capo che risponde on un cenno del capo quando viene messo in mezzo. Mio fratello si apre in un enorme sorriso prima di assumere un’espressione solenne. Alza la mano destra e dice: —Augh.
—Augh, amico —risponde Jacob dopo essersi ripreso. — Sei simpatico. Mi piaci.
—Mi spiace ma mi piace già una ragazza, Rose. Non sono interessato.
Forse è il fatto che sia così serio che ci lascia tutti spiazzati ma presto il momento è sostituito da una risata generale sotto lo sguardo interdetto di Emmet e quello paonazzo e incredulo di Jake che balbetta delle spiegazioni. A Bella cade addirittura la dentiera per le troppe risate.
—Oddio! Jake non mi avevi detto che eri di certe tendenze —lo prende in giro Bella tra una risata e l’altra. Con la sua uscita si fa guadagnare uno sguardo di fuoco dal suo amico.
—Piantala, Bella. Piuttosto rimettiti quelle zanne di plastica che così non spari cavolate. E anche tu, Edward!
—E che c’entro io ora? —protesto smettendo di ridere di colpo.
—Ti diverti alle mie spalle senza aiutarmi.
—Ma… —provo a controbattere ma Emmet interviene strattonandomi con forza un braccio.
—Zanne, zanne, zanne, zanne! —continua a gracchiare come una cantilena.
— Okay, le metto, le metto— e solo con questa promessa riesco a liberarmi dalla presa di Emmet.
— Bene, Fratello di Edward che dici di venire con me che ti mostro qualcosa di davvero fico? E lasciamo i due da soli a fare le loro zozzerie? 
—Jacob! —urliamo in coro io e Bella. Nessuno dei due ha preso bene la sua battuta e anche il padre dell’indiano scuote la testa sconsolato ormai conscio di non poter recuperare la sanità mentale del figlio.
—Io vado da Charlie e Harry e ometterò di dire a tuo padre —aggiunge Billy rivolto a Bella —quello che ha detto mio figlio. Non voglio che gli venga un infarto.
—Frascie —sono quasi sicuro che sia un grazie.
—Sbilli gnogn penscerà dagnero gne sfarnemo coshe sctongntgne? —Billy non penserà davvero che faremo cose sconce… dico una volta che siamo rimasti soli. Dico… è una parolona ma Bella sembra comprendermi.
— Sgnero di gno —spero di no—O tegsno di gnitrovi sgnegna gnioiesli gni famisglia —o se no ti ritrovi senza gioielli di famiglia. L’ultima parte, spero di averla capita male.
—Gnon sd sgugno. —Non è giusto.
—Gna. Ho scente. Nu? —Già. Ho sete. Tu?
—Ancme gno. Scarina na gnusigna. —Anch’io. Carina la musica.
—Gna —già.
 
Era dannatamente difficile parlare in modo coerente, più di una volta li avevamo sputati fuori mentre cercavamo di far intendere all’altro quello che stavamo dicendo con quei cosi di plastica in bocca e purtroppo sono accidentalmente caduti nella prima pattumiera che abbiamo incontrato. Un vero peccato.
Vagammo un po' per le bancarelle osservando e ridendo della gente che ci passava a fianco, ci eravamo liberati dei canini appena Emmet, Jake e suo padre aveva svoltato l’angolo.
Alcune persone erano vestite con abiti più assurdi e incredibili. Ridemmo e soprattutto passeggiammo vicini, mano nella mano e l’assurdo era che fu Bella la prima a fare il primo passo! E chi ero io per cacciarla in malo modo?
A un certo punto sorpassiamo una coppia di ragazzi che hanno più o meno la nostra età, il ragazzo cinge le spalle della ragazzo con un braccio e la stringe a se e hanno le mani intrecciate. Li guardo fino a che spariscono dalla mia visuale e poi mi volto a guardare Bella che persa a osservare una bancarella non li ha notati. Azzardo. Lentamente alzo il braccio e le cingo le spalle, mantengo comunque una certa distanza non volendo farla scappare con un gesto per lei troppo avventato ma mi stupisce perché, dopo uno sguardo veloce sorride e si addossa a me intrecciando le nostre mani. Proprio come la coppia che ho visto.
E la stringo ancora di più a me, tanto che sarebbe impossibile distinguere dove finisce il mio corpo e dove il suo, e continuiamo il nostro giro senza mai staccarci.
Alle undici arriviamo in spiaggia, dove è stato allestito un grande falò attorno a cui ballavano diverse persone, tutti indiani, donne e uomini, anziani e bambini. Nessuno è escluso.
—Ma quello è Emmet? —le chiedo stralunato quando la figura familiare di un ragazzo robusto e vestito da indiano che urla e ride proprio come mio fratello ballare, ai limiti della folla che circonda i ballerini, tenuto d’occhio da un Jacob molto divertito e altre due ragazze.
—Sì, è proprio lui, ci sono Rebecca e Rachel le sorelle maggiori di Jake, quindi non preoccuparti. È in buone mani —mi urla nell’orecchio Bella per sovrastare il suono dei tamburi che risuonano nell’aria.
Una delle due ragazze volge lo sguardo verso la folle e quando vede Bella inizia a sbracciarsi e in un battito di ciglia è tra le sue braccia. Per darle spazio sono sfortunatamente obbligato a lasciarla andare.
—Oddio, Bella. Come stai? Da quanto non ci vediamo? —La donna, parla a macchinetta, nei tratti mi ricorda molto Jacob.
—Ciao, Rachel. Tutto bene non sapevo che tornassi — dice ricambiando con forza l’abbraccio. Quando si staccano,la nuova arrivata mi lancia un’occhiata maliziosa a cui rispondo aggrottando le sopracciglia.
—E lui è il tuo ragazzo? Bella perché non mi dici mai queste belle notizie? —la rimprovera con tono bonario.
—Emh… ecco… —balbetto. Magari, le vorrei rispondere.
—No, non stiamo assieme —risponde Bella con un sorriso storto. L’indiana fa un’espressione sconcertata e scettica, io un’espressione da cucciolo bastonato. Quanto vorrei che avessi ragione sorella di Jacob.
—Seriamente? —è ancora scettica ma le nostre occhiate sono eloquenti. —Oh… che figuraccia.
—Rachel! Forza, vieni a ballare —un ragazzo indiano, molto robusto i capelli neri a spazzola, fa la sua comparsa, indossa sopra l’abito tradizionale una pesante pelliccia grigia che gli copre, le braccia, le gambe mentre la testa è tra le fauci di un lupo sembra come se fosse stato inghiottito dall’animale.
—Arrivo, Paul. Bella vieni anche tu?
—Cosa? —gracchia —No, no, io non ballo, va pure io sto bene qui. Poi non ho portato il mio vestito —si giustifica. Io la guardo stranito. Non erano solo gli indiani che potevano ballare attorno al falò?
—Ma se amavi ballare!
—Non obbligarla se non vuole —interviene il ragazzo indiano e con pochi preamboli la prende e la porta in mezzo agli altri.
—Scusa, ma non sono gli indiani quelli che possono ballare?
—Sì, è vero —mi conferma —ero l'unica bianca che poteva farlo. Faccio parte della tribù, sai? — dice orgogliosa.
—Come fai parte della tribù?
—Billy mi ha diciamo adottato. Io e Jake siamo fratello e sorella per i Qulieute.
—Forte!
Lei ride divertita della mia espressione e poco dopo mi unisco alla sua risata. Mi ero fatto così tanti patemi per il rapporto che c’è tra lei e il suo amico ed ora scopro invece che non mi sarei mai dovuto preoccupare di Jake perché sono fratello e sorella. Perché non me l’ha detto prima?
—Forza, andiamo alla spiaggia per cercare un bel posto da cui vedere i fuochi —mi dice prendendo la mia mano e iniziando a schivare le persone.
Nonostante manchi ancora mezz’ora, il lungo lembo di terra è già affollato. Tutti non vedono l’ora di guardare i fuochi scoppiare nel cielo. Li lanceranno dal mare e l’effetto sarà magnifico.
—Anche a Chicago li facevano sul mare? —mi chiede curiosa.
—Sì, ma con tutte le luci della città perdevano molto del loro fascino —si acciglia per la mia confessione ma poi sorrise felice e non capisco il perché.
—Allora vieni con me —e con forza mi strattona lontano dal mare e dalla spiaggia.
—Bella? Ma che fai? Dobbiamo… così ci allontaniamo —tentai di controbattere.
—Zitto e seguimi! —e così ammutolisce ogni mia protesta.
Usciamo dalla spiaggia per tornare sulla strada asfaltata, si dirige verso il bosco e s’infila in un sentiero stretto e pieno di fogliame. È buio e spesso ho rischiato di inciampare su qualche sasso piantato nel terreno o mi sono graffiato contro qualche ramo quando a un certo punto aveva deviato dal sentiero per infilarsi nella boscaglia. Che ci posso fare se non sono bravo nel trekking… migliorerò.
 
—Wow —è l’unica cosa che riesco a dire quando finalmente usciamo dal bosco. Bella mi ha portato su una scogliera che come una stretta e lunga penisola si estende in mezzo al mare per qualche una decina di metri.
—Bello, vero?
La voce le trema leggermente come se fosse agitata e a conferma di ciò la presa sulla mia mano triplica. Cavolo, certo che quando vuole ha una bella forza.
Mi guardo attorno cercando di capire cosa possa metterla a disagio ma non c’è nulla. Attorno a noi c’è il mare nero così come il cielo che stranamente è quasi completamente libero dalle nuvole e si possono vedere alcune stelle. Leggermente mi avvicino al bordo e guardo sotto.
—Edward, attento, non sporgerti troppo —miagola tirandomi il braccio per farmi arretrare. Io non faccio resistenza e mi lascio tirare indietro.
—Bella, se è troppo alto, torniamo giù. Anche dalla spiaggia si vedranno benissimo —le dico sapendo che soffre di vertigini e qui siamo ad almeno cinque metri sopra il mare.
—No, va bene. Solo… solo stiamo in mezzo —e accenna un sorriso per rassicurarmi che tutto va bene.
—Bella, soffri di vertigini.
—Sì, ma questo è il posto migliore per vedere i fuochi. Non c’è nemmeno una luce artificiale.
Non posso che sorridere, l’ha fatto per me perché mi gustassi meglio i fuochi.
—Sei sicura? Se no, torniamo indietro.
—Da qui non mi schiodo e se tu vuoi tornare indietro auguri. Ti perderesti —effettivamente…
 
Ci sediamo così un una bassa fossa naturale nel mezzo della sporgenza rocciosa. Io con la schiena poggiata a un masso e Bella sistemata tra le mie gambe.
“Così non rischi di cadere perché ti terrò stretta” le ho detto per giustificare la mia richiesta. Edward Cullen vince l’oscar per il peggior racconta balle del mondo. Ma non mi interessa visto che alla fine ha acconsentito, quindi mi godo il calore del suo corpo sul mio e insieme aspettiamo l’inizio dei fuochi in silenzio. Non è imbarazzante, è bello, gradevole.
In lontananza si vede il grande falò con attorno, le figure di persone, che da dove ci troviamo sembrano delle formichine e il suono dei tamburi e della musica più moderna che arriva dal mercatino, sono ovattati. Distrattamente inizio ad accarezzarle il braccio con la punta delle dita e lei si rilassa maggiormente contro di me. felice della situazione, poggio il mento sulla sua spalle e rimaniamo così a fissare il vuoto.
Bella, a un certo punto, si sistema meglio tra le mie gambe e si accoccola al mio petto. Sono quasi convinto di sentire le fusa che fa mentre strofina la guancia sul mio cappotto.
— Io non sarò mai una di quelle ragazze che ti chiameranno “amoruccio”, “ciccino” “patatino” “puci puci” o qualsiasi altro nomignolo stupido e imbarazzante che non fa altro che mostrare la stupidità della gente.
Parla tutto di un fiato come se avesse temesse di non trovare più il coraggio di parlare se solo si fosse fermata.
— Cosa? — le chiedo cercando di guardarla in viso. Non posso credere alle parole che ho sentito o meglio ci voglio credere ma temo che siano solo un’invenzione della mia mente. Ti prego, Dio, se esisti, fa che abbia capito bene quello che ha appena detto. Bella sembra capire e anche lei alza lo sguardo e ricominci a parlare, togliendomi ogni dubbio.
— Non so com’era con le tue precedenti ragazze. Ma io ti chiamerò solo Edward o Eddy non altre cavolate stupide e mielose. Certo nemmeno tu mi devi chiamare con qualche strano nome.
Ho gli occhi sbarrati e la bocca spalancata dallo stupore. Sono così felice che non riesco a parlare, mi ha letteralmente preso in contro piede, come fa sempre. Non fa mai quello che tu ti aspetti deve sempre spiazzarmi in qualche modo. Così preso nella mia bolla di felicità non mi accorgo subito dell’esitazione che ora attraverso il suo viso.
— Sempre che tu non abbia cambiato idea. Insomma… in quel caso dimentica quello che ho detto o… Cavolo di qualcosa! — sbotta tesa, come una corda di violino, ed io finalmente mi riprendo.
— Quindi non posso chiamarti, patatina? — domando aprendomi in un sorriso a trecentosessantacinque denti. Lei finalmente torna a rilassarsi e ridacchia scuotendo la testa.
— Ovvio che no. — esclama tornando ad accoccolarsi sul mio petto.
— Né cucciola?
— No — e anche se non la vedo più in viso, sono più che certo che stia sorridendo.
— E nemmeno Cicciolina?
— Vuoi chiamarmi come una pornostar? — esclama lei voltando la testa per guardarmi accigliata.
— Certo che no. — dico rendendomi conto solo ora di come l’avevo chiamata.
— Quindi ora posso parlare con le altre?
— Sì e mi spiace — aggiunge con tono rammaricato, — solo perché io sono una stupida. Non è stato giusto verso di te, ti ho chiesto di dimostrarmi che mi posso fidare ma non ti ho dato l’opportunità reagendo come una bambinetta di otto anni.
— No, non otto anni. Cinque o sei anni, massimo — la prendo in giro guadagnandomi una gomitata al fianco.
— Te la concedo, infondo non hai tutti i torti — risponde intrecciando le nostre mani.
Rimaniamo in silenzio per qualche momento poi riprendo a stuzzicarla.
— E nemmeno ti posso chiamare amorina mia?
— Assolutamente no! — protesta dandomi una poco delicata pacca sul braccio — provaci e ti lascio in tronco — continua cercando di divincolarsi dalla mia presa. Rido mentre rafforzo la presa sul suo corpo.
— Okay, scherzo. Non ci penso nemmeno a darti nomignoli strani. Bella basta — garantisco ancora ridendo.
Lei si arrende e poggia la sua schiena sul mio petto, le schiocco un bacio sulla tempia che la fa ridere e poi posso tornare a poggiare la testa sulla sua spalla giusto in tempo per l’inizio de fuochi.
 
Grazie, Bella.
 
 
 
 
 
  
 
 
Allora che ne dite? Grazie di aver letto.

Spazio pubblicitario:
 




Tre all’improvviso - Lei, lui e… Ultimo capitolo
Quando un compito ti può cambiare la vita.
Dal capitolo 1:
« Cullen, Swan! In coppia ».
Nello stesso momento due persone, un ragazzo e una ragazza, alzarono la testa di scatto e guardarono la professoressa con occhi sbarrati, come se davanti a loro avessero il demonio in persona.
La professoressa ignara della reazione provocata, camminò tranquillamente verso la ragazza mora poggiando un bambolotto sul suo tavolo. [...]
« Per le prossime due settimane sarete i genitori di questa tenera bambina » annunciò sorridente la donna continuando poi il suo giro.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Giallo ] [ Genere: Commedia, Romantico ] [ Capitoli: 4 ] [ Personaggi: Bella/Edward ] 
[ Pubblicata: 10/11/11 ] [ Aggiornata: 25/12/11 ] [ Note: AU, OOC ] [ In corso ]
[ Categoria: Libri > Twilight ] [ Contesto: Nessun libro/film ] [ Leggi le 17 recensioni ]

    Buttare via tutto, e di nuovo ricominciare Ultimo capitolo
lei era il bersaglio degli scherzi di lui, lei una bimba timida e ciocciottella che vedeva in lui il suo peggiore incubo. Che succede se lei se ne va, per tornare solo otto anni dopo? è tutto come prima o per una qualche ragione nascerà qualcosa di bello?
Dal capitolo:
Lei che stava porgendo la mano si blocca come fulminata- I-Ian?- la guardo interrogativo non capendo il suo cambiamento repentino, che le è preso? 
Si schiarisce la gola - Ian…Knight?- a quanto pare le hanno già parlato di me. Sorrido strafottente.
-il solo ed unico- sbianca completamente.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Arancione ] [ Genere: Romantico ] [ Capitoli: 13 ]   
[ Pubblicata: 27/03/11 ] [ Aggiornata: 12/12/11 ] [ Note: Nessuna ] [ In corso ]
[ Categoria: Storie originali > Romantico ] [ Leggi le 15 recensioni ]

    Voglio essere come l’araba fenice 
Voglio essere come l’araba fenice che muore e rinasce dalle sue ceneri.
Cancellare una vita che odi e ricominciare da zero ed è quello che vuole fare Liam.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Giallo ] [ Genere: Drammatico ] [ Capitoli: 1 ]   
[ Pubblicata: 30/11/11 ] [ Aggiornata: 30/11/11 ] [ Note: Missing Moments ] [ Completa ]
[ Categoria: Storie originali > Romantico ] [ Leggi le 4 recensioni ]

    La donna giusta - Ultimo capitolo
Ancora prima di formulare un pensiero, il mio corpo scatta e il cervello da ordine ai piedi di muoversi e con l'ombrello copro la sua esile figura. Il suo profumo mi colpisce come un pugno in faccia, mi beo di quel momento.
Il mio corpo freme di desiderio, ne vuole di più, sempre di più, desidera un contatto più profondo, desidera prenderla e portarla in un posto solo per noi, dove lei é solo mia, dove io sono solo suo, dove lei suona solo per me.
- bisogno di aiuto signorina? - dico con voce resa roca dal turbinio di emozioni che sono in atto dentro di me.
Passione. Desiderio. Bramosia. Dolcezza. Tenerezza. Senso di protezione. Possesso. Devozione.
I suoi occhi, blu come un cielo d'estate, incatenano i miei e non posso impedire alla mia mente di ritornare al primo giorno che la vidi.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Rosso ] [ Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale ] [ Capitoli: 6 ]   
[ Pubblicata: 11/05/11 ] [ Aggiornata: 04/11/11 ] [ Note: Nessuna ] [ In corso ]
[ Categoria: Storie originali > Romantico ] [ Leggi le 12 recensioni ]

    La promessa di una bestia - Ultimo capitolo
Extra dalla mia storia "Beastly". Daniel è un vampiro da molti secoli condannato a una vita di tenebre contro la sua volontà. E' una bestia. Tutto cambia quando, lungo il suo cammino incontra Isabel, giovane matricola della Dartmouth.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Giallo ] [ Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale ] [ Capitoli: 2 ]   
[ Pubblicata: 14/08/11 ] [ Aggiornata: 07/10/11 ] [ Note: Missing Moments ] [ Completa ]
[ Categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri ] [ Leggi le 4 recensioni ]

    Isabella and the half-vampire - Ultimo capitolo
Bella è una normale ragazza che vive a Forks da sola e un giorno d'estate scopre che il mondo in cui è vissuta fino ad ora era solo una piccola parte di quello che è realmente...
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Arancione ] [ Genere: Commedia, Romantico ] [ Capitoli: 2 ] [ Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti ] 
[ Pubblicata: 01/09/11 ] [ Aggiornata: 11/09/11 ] [ Note: AU, What if? ] [ In corso ]
[ Categoria: Libri > Twilight ] [ Contesto: Nessun libro/film ] [ Leggi le 9 recensioni ]

    In barca a vela controvento 
- ONE SHOT DELL'ESTATE -
Un viaggio in solitaria che porterà una ragazza alla scoperta di un mondo che neanche immaginava. Quello che pensava fosse solo una favola per bambini è in realtà un mondo nascosto, ai più. Un'avventura che la porterà a conoscere qualcuno che le mostrerà questo misterioso nuovo mondo.
Dalla storia:
Giocherellai con la piccola collana che portavo al collo. Era molto semplice, fatta con frammenti di corallo rosso da cui pendeva una metà di conchiglia, simile al nautilus, ma più piccola, e al centro una bellissima perla. Non so com’era possibile, ma questa cambiava colore in continuazione, col tempo avevo associato la cosa all’influenza dell’umore, come quegli anelli che vedono lungo le spiagge o nei negozi di souvenir. Ogni volta che provavo forti emozioni, il suo colore cambiava.
Come ne ero venuta in possesso? Beh, questa è una bella storia.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Arancione ] [ Genere: Avventura, Fantasy, Romantico ] [ Capitoli: 1 ]   
[ Pubblicata: 19/08/11 ] [ Aggiornata: 19/08/11 ] [ Note: One-shot ] [ Completa ]
[ Categoria: Storie originali > Soprannaturale ] [ Leggi le 1 recensioni ]

    Shade-Tolerant 
CONCORSO ONE SHOT DELL'ESTATE
Se su una spiaggia mentre osservi il tramonto facessi un incontro speciale?
Ho pensato a come deve essere passare le vacanze estive per una persona che non può, per cause di forza maggiore, passare una giornata sotto il sole come fanno tutti ed è uscito questo...spero vi piaccia^^
Dal capitolo:
Sognavo che un giorno avrei potuto correre sotto il sole, andare alla spiaggia a nuotare e poi asciugarmi sulla sabbia, pranzare in un parco mentre i raggi del sole sfioravano la mia pelle come delle carezze. Un sole che mi era amico insomma. Ma la realtà era ben diversa.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Giallo ] [ Genere: Generale, Sentimentale ] [ Capitoli: 1 ] [ Personaggi: Bella/Edward ] 
[ Pubblicata: 25/07/11 ] [ Aggiornata: 25/07/11 ] [ Note: One-shot ] [ Completa ]
[ Categoria: Libri > Twilight ] [ Contesto: Nessun libro/film ] [ Leggi le 7 recensioni ]

    La mia piccola fifona 
- Oddio!oddio! Edward ho paura - mormorai avvinghiandomi al braccio del mio ragazzo.
Mi aveva convinto a entrare in quell’edificio che sembrava aver scritto a caratteri cubitali “abbandonate ogni speranza voi che entrate” ma che il mio adorato ragazzo, a quanto pare, non aveva visto. Dovrò suggerirgli una visita dall’oculista mi appuntai mentalmente una volta che saremmo usciti da quell’inferno.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Verde ] [ Genere: Commedia ] [ Capitoli: 1 ] [ Personaggi: Bella/Edward ] 
[ Pubblicata: 02/07/11 ] [ Aggiornata: 02/07/11 ] [ Note: One-shot ] [ Completa ]
[ Categoria: Libri > Twilight ] [ Contesto: Nessun libro/film ] [ Leggi le 3 recensioni ]

    Beastly - Ultimo capitolo
Ispirato alla Bella e la Bestia.... Isabel sta per partire per l'università dove farà nuove conoscenze, nuove amicizie e qualcosa di più.... ma non tutto è come sembra.
Dal capitolo:
Isabel s’imbarcò sull’aereo con sentimenti contrastanti. 
Gioia, per l’inizio di una nuova esperienza. Tristezza, per dover salutare suo padre e i luoghi dove era cresciuta e che l’avevano fatta sentire al sicuro. Timore, perché aveva come il presentimento che qualcosa sarebbe successo e che questo le avrebbe sconvolto l’esistenza, in bene o in male ancora non lo sapeva.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Arancione ] [ Genere: Mistero, Romantico ] [ Capitoli: 4 ]   
[ Pubblicata: 05/06/11 ] [ Aggiornata: 08/06/11 ] [ Note: Nessuna ] [ Completa ]
[ Categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri ] [ Leggi le 4 recensioni ]

    Red Fairytale - Ultimo capitolo
C’era una volta una bambina tanto vivace quanto sbadata, correva sempre anche per andare da una stanza all’altra, i genitori non sapevano come farla stare ferma soprattutto perché aveva la tendenza a sbattere contro oggetti fermi e inciampare sui suoi stessi piedini ed erano preoccupati che potesse farsi molto male, ma la amavano tanto e quando la vedevano a terra a piangere per l’ennesima caduta la rassicuravano e le davano un bacino sulla bua per fargliela passare e la piccolina rassicurata tornava felice a saltellare per la casa o il giardino mentre i genitori amorevoli, aspettavano la successiva caduta.
In un girono di fine giugno correva nei campi col suo fratellone, quando….
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Verde ] [ Genere: Generale ] [ Capitoli: 3 ] [ Personaggi: Bella/Edward, Un po' tutti ] 
[ Pubblicata: 30/04/11 ] [ Aggiornata: 03/05/11 ] [ Note: Nessuna ] [ Completa ]
[ Categoria: Libri > Twilight ] [ Contesto: Nessun libro/film ] [ Leggi le 16 recensioni ]
   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: sayuri_88