La vita di John Watson è al servizio dell'Impero Britannico. Una notte incontra per caso uno strano pirata e lo arresta. Il famigerato capitano pirata Sherlock Holmes, invece, lo trascina nel suo mondo fatto di tesori, avventura e leggende.
John comincia a dubitare: è lui ad aver catturato capitan Holmes, oppure il contrario?

(L'avvertimento crossover è dato dal fatto che per scriverla mi sono ispirata alla stagione "Freak Show" di AHS, tuttavia per leggerla non è assolutamente necessario aver visto la serie visto che non ricorrono personaggi ma solo idee di base).
John Watson è il medico di una piccola e calma cittadina americana sperduta in mezzo a ettari di campi di grano. Reduce della guerra di Corea, ha trovato nel suo paese natale una felicità standard; fatta di una moglie adorabile, un impiego sicuro e una piccola e confortevole casetta.
Tutto però è destinato a cambiare quando nella sua vita entrano un uomo dal sorriso crudele e uno dagli occhi di ghiaccio.
Niente spoiler degni di nota
E niente la quarta stagione è stata un giro sulle montagne russe (nel senso che mi ha afferrata per il baricentro e mi ha sballottata su e giù fino a lasciarmi incerta se essere felice o triste) ad ogni modo io reagisco così: con questa storia.

John Watson, un medico reduce di guerra finito nelle Indie Occidentali, cerca di sopravvivere a una vita di solitudine e senza un briciolo di avventura. Un giorno, John fa però un incontro straordinario e del tutto inaspettato. Nella sua monotona esistenza, entrano così Sherlock Holmes, pirata della peggior specie, e la sua stramba ciurma.

John è un reduce, il suo Regno ha perso la guerra e il suo villaggio natale è stato ceduto al Regno confinante. Dopo un lungo vagabondare arriva in un villaggio ai piedi di una foresta che tutti dicono essere maledetta e popolata da creature mostruose. John, credendo siano tutte superstizioni, decide di stabilirsi proprio nella foresta, ignaro che le creature esistano davvero. Tra di loro vi è Sherlock, che si dimostra fin da subito molto interessato all'umano.

Sherlock Holmes unico consulente investigativo al mondo viene chiesto dalla bella dama Irene Adler di conquistare un famoso membro di un circo, soprannominato il Delfino Bianco. Sherlock dovrà sedurre e ammaliare il Delfino, sullo sfondo di una antica Londra di fine 800. Però non sarà così facile come crede...

John Watson, attore di talento, a seguito di false accuse e uno scandalo, è costretto a trovare lavoro in una minuscola compagnia che ha base in un teatro poco conosciuto e frequentato sporadicamente. Qui viene a conoscenza della strana storia di un giovane attore, Sherlock Holmes, relegato nella solitudine del retroscena, tentando di mettere in piedi una rappresentazione dell'Amleto singolarmente funesta e deliziosamente crudele.
Note: non è un vero crossover, visto che il contesto è solo vagamente ispirato al racconto di Leroux, ma l'ho inserito comunque, per evitare equivoci.

John Waston è un ragazzo complicato. continua ad entrare e uscire da riformatori e collegi. L' ultimo collegio dove viene mandato è cupo e oscuro e l' unica cosa che John vuole è scappare.
Durante un tentativo di fuga però viene scoperto dal professor Holmes, il quale provocherà degli strai turbamenti in John.
Prof! Sherlock/ Stud!John

E’ una verità universalmente riconosciuta che un uomo in possesso di una grande fortuna deve essere alla ricerca di un compagno.
Meno universalmente riconosciuta è che un uomo celibe in possesso di molto poco in termini di fortuna possa essere anch’esso alla ricerca di un compagno, ma John Watson aveva poco tempo o energia da dedicare ai propri desideri o bisogni...
Inserite un Signor Holmes...

“Vi propongo un altro accordo” disse Watson, con l’ansia di chi tema di vedersi scomparire qualcosa di immensamente prezioso da sotto gli occhi. “Potrete riavere indietro il piano. Un tasto alla volta.”
(historical!AU, fusion con Lezioni di piano)

“Gaius! Aspettate! Cosa...?” esclamò il mago, squadrandolo come se fosse impazzito.
L’uomo ricambiò lo sguardo. “Perdonate l’ardire, ma... potrei sapere chi siete?”
“Sono io!” sbottò allora, allargando le braccia “Gaius! Che scherzo è mai questo?!” domandò retorico, battendosi il petto. “Non mi ricono-” Merlin boccheggiò incredulo, accorgendosi di colpo del florido seno che stava toccando, e lanciò un gridolino terrorizzato. Fu per istinto che raccattò il lenzuolo e si coprì alla bell’e meglio.
Gaius se ne stava sull’uscio, sbigottito anche lui.
“Merlin?” bisbigliò alla fine, come se dirlo ad alta voce fosse davvero troppo.
“Sì, sono io!” pigolò l’altro. “O almeno credo!”
“Che diamine ti ha fatto Ardof?!” l’interrogò l’archiatra.
(...) Merlin si coprì gli occhi con le mani, mugolando. “Come spiegherò questo ad Arthur?”
[Arthur x Merlin, of course!]
NB: nel cap. 80 è presente una TRASFORMAZIONE TEMPORANEA IN ANIMALE (Arthur!aquila) e può essere letto come one-shot nel caso in cui vi interessi questo genere di storie.

C’erano molte leggende che venivano tramandate a Castlecross, la più famosa di tutte quella riguardante la figura che abitava il castello nel cuore della palude. C’era chi sosteneva che si trattasse di uno Spettro, chi di un Demone. Su una cosa però tutti concordavano: Sherlock era in grado di esaudire i desideri celati nel cuore di chi fosse disposto a rinunciare a qualcosa di prezioso. John Watson, dal canto suo, era un uomo di scienza, e non aveva la minima intenzione di farsi coinvolgere nello strano gusto per il soprannaturale che i suoi nuovi compaesani sembravano condividere. Questo, almeno, fino a quando il destino non decise di portargli via la cosa che più amava al mondo... e lui, impotente, non poté che affidare la sua unica possibilità di salvarla a chi non avrebbe mai creduto potesse esistere. Costretto in cambio a mettersi al servizio di Sherlock per un anno, John imparerà pian piano che il buono può celarsi anche laddove non dovrebbe esserci per antonomasia. E, forse, riuscirà a scoprire e salvare da una minaccia nascosta il cuore di chi credeva di avere il petto pieno di sola polvere.

Questa è la mia prima Lily/Sev, recensite anche solo per un consiglio, grazie!
“Certo che mi ricordo, Lily! Come potrei mai dimenticarmene? È il nostro secondo anniversario! Alla faccia di quel maiale di Potter che diceva che non saresti stata con me neppure per una settimana. ” le rispose, posando un lieve bacio sulle sue labbra socchiuse. “Quell’idiota era convinto che avessi usato l’Amortentia per farti innamorare di me e rifiutare lui e il suo cavolo di Boccino D’Oro. Arrogante e pure presuntuoso: non mi stupisco che ora viva ancora con i suoi, chi mai lo vorrebbe un uomo così?” le aveva poi domandato, guardandola nei suoi splendidi occhi verdi.
P.S.: Detesto con tutta me stessa James Potter, proprio non lo sopporto! (io facevo il tifo per Sev! :D)
Questa storia non tiene conto degli avvenimenti dei libri, come vedrete leggendola!
Se vi ho incuriosito, buona lettura! ;)

Sono passati due anni da quando Sherlock ha lasciato la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts tra urla di dolore.
Di lui, John Watson conserva solo tre libri e un ricordo che si sbiadisce ogni giorno che passa. Non ha più notizie del suo migliore amico da quando è stato rinchiuso all'Ospedale di San Mungo.
Finché non se lo ritrova davanti alla prima partita di Quidditch della stagione.

In un universo dove gli Omega sono considerati feccia e gli Alpha si trovano ai vertici della società la prima volta che s’incontrano John è un soldato, un sergente, un Omega, mentre Sherlock – secondogenito di nobili origini Alpha – un generale. Le loro vite e i loro destini sembrano però intrecciate da un sottile filo dorato. Soldier!John, Omegaverse

Vi ricordate Forks, dove Bella ed Edward hanno consumato il loro amore?
Dimenticatevela.
Siamo a Frocks, Inghilterra. John Watson ha diciassette anni e si è appena trasferito da sua sorella, che però non lo vuole tra i piedi. Lo manda a cercare casa. Più o meno quello che è successo a Sherlock Holmes, diciottenne e vampiro in cerca di un coinquilino, buttato fuori di casa da suo fratello Mycroft.
C'è un motivo se Sherlock sceglie John: non riesce a leggergli nella mente, come invece può per tutti gli altri esseri umani. Perché?
Buona lettura e siate clementi.