Max sgrana gli occhi, schiude di poco la bocca. Capisce che lo sta paragonando a una sottospecie di mostro e ne soffre.Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.

Linguaggio. Slash (accennato). Kurt/Courtney.
Casa Cobain non ha né capo né coda.
Un reporter, il suo compito è quello di tirar fuori un'intervista 'intima' con Kurt Cobain - il suo idolo, peraltro. Nel modo in cui l'uomo osserva Kurt è - quasi - evidente un sentimento che va oltre l'adulazione, sfocia in un amore un po' distorto e ossessivo. Il tutto si svolge nella casa di Seattle dei coniugi Cobain, in una rivisitazione della loro casa che rispecchi quella che - secondo me - è la loro natura.
Partecipante al 2° turno del "12 mesi di Fedeltà", penultima classificata.

[The Yardbirds - Jimmy Page, Jeff Beck, Chris Dreja]
Il bisogno rende aperti, facili da ferire; forse Jeff non l'aveva fatto volontariamente, ma il suo non essere abbastanza percettivo da sentire il suo desiderio gli aveva fatto male, fino a renderlo diffidente e infine persino rabbioso.
[...] Aveva cominciato a chiedergli «Mi ami?» ogni volta che si imboscavano da qualche parte; lo chiedeva con aria possessiva, il tono quasi feroce, mentre lo toccava senza alcuna gentilezza, e Jeff, fra un ansito e l'altro, rispondeva sempre che sì, sì, sì.

(Jax/Opie)
Ispirandomi alla filosofia dei primi SoA (il padre di Jax, Piney e Clay, anche se poi lui ha mandato tutto a ramengo ^_^), sia per il titolo che per il senso in generale della storia, mi è venuta in mente questa ff in cui due eroi cercano di sopperire allo schifo che li circonda in una maniera... Singolare ^_^.

Solo una piccola one-shot per rendere omaggio alla morte di una delle migliori cantanti R&B che il mondo abbia mai avuto l'onore di scoltare.
Oggi il mondo crede di aver perso una stella, ma in realtà non l'ha mai realmente posseduta, lei è sempre stata proprietaria di se stessa e lo ha dmostrato fino alla fine.
Riposa in pace, Amy, perchè tutti i migliori sono morti a ventisette anni...mi auguro solo che tu sia riuscita ad ottenere il tuo momento di felicità.

"Si accarezzò il mento piano, socchiudendo gli occhi.
-… certe volte vien da chiedersi se siate amanti, voi due.-
Il chitarrista s’irrigidì nel sentire quelle parole, e Jimmy non poté fare a meno di farsi scappare un risolino divertito.
-Jeff, stavo scherzando.-"
[Aderente all'iniziativa 101 kisses]
[#087, spiral]

Sfoggiò un sorriso amaro, lo sguardo palesemente perso in chissà quale ricordo.
“Perché ero giovane, stupido ed innamorato, ecco perché…” disse con un filo di voce, guardandomi negli occhi prima di abbassare lo sguardo, mordendosi appena il labbro.
E direi che se il mio cuore fosse stato ancora in grado di battere avrebbe perso un battito.
Possibile che lo avesse fatto per me?

Ci dondoliamo uno di fronte all'altro sull'altalena del parco giochi.
Sapevo già dove trovarlo, quando sono arrivato in Vegas.
Mi sono buttato dritto su questo parco giochi, è sempre stato il suo posto preferito.
Abbozza un sorriso timido, mentre con la punta delle Etnies stuzzica quella delle mie Converse rovinate.
Restiamo un po' così, con i piedi che si accarezzano e poi...poi mi viene un'idea.
Un'idea stupida, okay, ma in questo momento mi sembra addirittura la migliore.
Perchè non voglio perdere Ronnie.

- Erano anni che aspettavo di dirtelo. – La figura longilinea di Kirk apparve alle sue spalle, rimandando così anche il proprio riflesso nello specchio. – Fai schifo conciato così. –

Ronnie inizia a fare i babysitter a casa di Max, un compagno di scuola. Poco a poco scoprirà di non avere a che fare con una famiglia perfetta e si innamorerà di Max, che viene picchiato dal patrigno perchè "poco uomo".
(Dal capitolo 1)
Sembrava il lavoro più conveniente.
Sorvegliare bambini, blah.
In pratica fare il babysitter.
Gli rompeva terribilmente le palle, ma da quando papà era morto doveva collaborare con Justin, no? Almeno per avere il frigo pieno tutte le settimane...
CAPITOLO SECONDO MODIFICATO,RILEGGETE PER FAVORE!!!!

Non avrebbe più bucato.
Gliel'aveva promesso.
Si strinse contro al cuscino, con le lacrime che già scendevano copiose dagli occhi verdi.
Gliel'aveva promesso...
Chissà da quanto tempo era già andato via,protetto dal sonno e dal silenzio.
Max si fregò gli occhi con i pugni chiusi, mentre si tirava su a sedere sul materasso.
Gli aveva promesso che non si sarebbe più fatto d'eroina.
Lui...gliel'aveva promesso.

Potessi tornare indietro, rifarei tutto. Forse però, gli chiederei anche perché si era portato del lubrificante alla festa.

Omaggio ad uno dei batteristi più potenti che il Rock abbia mai avuto tra le sue schiere; a trent'anni dalla sua scomparsa, voglio ricordare John Henry Bonham, meglio conosciuto come "Bonzo".

Non avrei mai pensato di arrivare a tanto. Non avrei mai pensato di poter fare del male a te. Non avevo mai impugnato una pistola prima. Comunque ho sempre saputo di avere una mira eccezionale.

[...]Il millenovecentonovantuno è stato un anno di merda.
A detta del capo, ovviamente, perché per me è stato grandioso, neanche a dirlo. Cazzo, eravamo primi in classifica praticamente in tutto lo stramaledetto pianeta e cosa fa Kurt? Si fa venire una crisi isterica e la fa venire anche a Krist, ovvio, fosse mai lo spilungone potesse essere esonerato dal somatizzare gli scazzi della sua dolce metà. [...]
Cross-over Nirvana/Pearl Jam raccontata da Dave Ghrol.