Nel pomeriggio, il telefono squillò un paio di volte più del solito.
« Oi »
« mmh mh! »
« Hanno cancellato la mia lezione di Taiko »
« mmmh? Mmh mhhmmh! »
« Non tentare di parlarmi con la bocca piena! »
Oikawa deglutì, tossicchiò, e tornò al cellulare con la sua voce brillante.
« Vieni da me?? »
« Arrivo »
(Gusari / Kokokara Dokonimo Ikenai / Missing Moment)

Jean Kirschtein è sempre stato impulsivo, ed un giorno questa impulsività lo porta a commettere uno sbaglio che lo porterà in tribunale. Nonostante il suo aspetto non è mai stato davvero un criminale o un trasgressore delle regole, ma questo non gli impedisce di essere condannato a tre mesi di lavori socialmente utili in un ospedale. Ed è proprio qui che incontra Marco Bodt, malato di cancro, e da qui tutto sembra perdere senso, mentre memorie - o forse solo allucinazioni? - vanno a mischiarsi alla realtà.
Reincarnation!AU [JeanMarco] [Ereri] Jean&Eren!Punk; Marco!Cancer; Levi!Cop.

“ Mia mamma fa la casalinga, invece il mio papà è un idraulico “
“ La mia mamma è una avvocatessa, mio padre fa il giudice “
“ Il mio papà e l'altro sono investigatori “
La maestra sbatte gli occhi leggermente spaesata
“ Con l'altro cosa intendi? La tua mamma? “
“ No, l'altro è Rivaille ma tutti lo chiamiamo Levi ” non capivo l'espressione confusa della mia maestra, all'inizio pensai che fosse così azzittita per il mio modo di parlare. All'epoca avevo solamente otto anni, eppure a differenza degli altri bambini la mia pronuncia era certa, non masticavo le parole.
Il silenzio strano creatosi in classe mi suggerì che dovevo approfondire la questione del secondo padre
“ Non è una mamma, perché non ha le bocce, però è basso e pulisce sempre casa e rompe le scatole perciò sì, la possiamo chiamare mamma ”
Mi sembrava d'aver fornito una spiegazione perfetta, o perlomeno soddisfacente, eppure in classe tutti erano muti e persino i bambini più scemi con le dita infornaciate nel naso, erano rimasti sconvolti dalla mia affermazione.
All'epoca avevo otto anni e fu allora che capii che i miei genitori non erano tanto normali.

Levi è un Diclonius, e per questo fin da bambino viene additato come mostro da tutti, tranne che da un bambino di nome Eren, che nonostante la sua natura non umana lo vuole come amico, e arriva a rischiare la vita per proteggerlo... Nel disperato tentativo di salvarlo, Levi si lascia catturare dagli operatori della struttura dove sono rinchiusi tutti gli altri Diclonius, e da quel momento per lui si aprono le porte dell'inferno, perché purtroppo sembra essere il Dicloniu Perfetto, colui che se libero potrebbe distruggere l'umanità in un colpo solo...
Una notte però Levi riesce a scappare, e poco dopo finirà per incontrare lo stesso bambino che gli aveva salvato la vita, ormai uomo come lo è lui. Ma Eren lo riconoscerà? E ci sarà un futuro per loro, quando i Diclonius sono ritenuti nient'altro che mostri da eliminare?
CROSSOVER TRA ELFEN LIED E L'ATTACCO DEI GIGANTI... Vi consiglio di vedere Elfen Lied giusto per capirci qualcosa in più, ma attenzione: è un anime splatter... se siete delicati di stomaco o facilmente impressionabili lasciate stare... Spero che vi piaccia la storia però...

Levi/Eren | Hospital AU
Una commedia sull'essere morti.
Levi, finalmente, torna a lavorare come infermiere dopo essersi ripreso da un incidente d'auto che l'aveva quasi ucciso. Non c'è niente di meglio a darti il 'bentornato' quanto il realizzare di aver perso la testa e riuscire a vedere gli spiriti dei pazienti comatosi del reparto sei. Così, si trova, controvoglia, ad aiutarli a imparare a vivere da morti. Eren, l'ultimo paziente dell'ala sei, ha sei mesi per imparare ad essere morto. Buona fortuna, ragazzo.

Il capitano Levi Rivaille è il secondo in comando dell'Armata Ricognitiva, una pattuglia in guerra costante con la Polizia Militare che, nonostante proclami di agire in nome della Corona e del popolo, è corrotta e violenta con chiunque la pensi diversamente.
A solo vent'anni d'età Levi è uno dei soldati più forti, che conduce la propria vita con distacco e spietatezza. Questo significa che nessuno si sarebbe mai aspettato di vederlo adottare un bambino di otto anni di nome Eren, reso orfano quando l'Armata Ricognitiva conduce una battaglia contro la Polizia Militare nel distretto di Shiganshina.
| RivaEre | Eruri |

Erwin x Levi; Levi x Eren
Sequel di "A change with no regrets": la relazione tra Erwin e Levi è messa in discussione dall'arrivo di Eren nella Legione.
Quando lo sguardo freddo di Levi si era posato sulle facce spaventate dei tre cadetti che aveva salvato, qualcosa di stranamente familiare lo aveva colpito. Uno dei tre, il ragazzo dai capelli castani, era stato tirato fuori dalla nuca di un gigante ed aveva delle evidenti macchie rosse sul viso, che circondavano i suoi grandi occhi verdi semichiusi dalla fatica. Levi rimase a fissare quegli occhi, che si illuminarono alla vista dello stemma che portava sul suo mantello. Fu in quel momento che ricordò: erano gli stessi occhi di quel bambino che prima di ogni spedizione li guardava con ammirazione, salutandoli vigorosamente prima dell’uscita dalle mura; di quel bambino che ora voleva a tutti i costi conoscere.

Ho descritto "l'amore" sia di eren che di Levi come se fosse qualcosa di materiale e di indipendente, spero vi abbia incuriosito
(ereri)

Erwin x Levi, post OAV "A choice with no regrets"
“L’umanità ha bisogno della tua forza” gli aveva detto il biondo in quell’occasione. Quale forza? Ora non riusciva a trovarla. Quella poca che gli rimaneva in corpo la stava usando per alimentare l’odio verso Erwin e le sue belle parole. Perché fino ad adesso era solo quello che vedeva in lui, tanti bei discorsi e troppi pochi fatti.

Un incidente, un amore tenuto nascosto per troppo tempo, sensi di colpa, tristezza e una leggenda sulla vita oltre la morte.
‹ Non tutto è quel che in realtà appare. ›

( chanbaek ↠ Side! hunhan, kaisoo )
I sogni di Baekhyun sono sempre disturbati, come da un’interferenza radio che si inserisce nei meandri della sua psiche labile.
♦
Byun Baekhyun sogna il bianco dei suoi neuroni, sogna di sibili profondi e di morti atroci. Il mondo che vede intorno a sé è un mondo ostile e crudele, pronto a ferirlo per ogni cosa, fatto per cui ha sviluppato una seconda quanto immaginaria corteccia cerebrale: corteccia che in termini clinici si chiama schizofrenia e che è l’essenza stessa della sua vita.

'Anonimo91 si è appena connesso.'
[Larry Stylinson]