~~Come promesso, eccomi qua, Euridice carissima! <3
Inizio subito la recensione a questo capitolo-flashback facendoti tanti complimenti per come, nonostante la difficoltà – non indifferente - degli scarti temporali e spaziali e del duplice filo narrativo che ha seguito le vite separate eppure parallele dei nostri protagonisti, tu sia riuscita a rendere il tutto chiaro e vivido, senza mai suscitare nel lettore alcun senso di confusione o smarrimento. Capita infatti che simili capitoli, creati appositamente per chiarire alcuni nodi del presente attraverso un ritorno al passato, possano risultare un po' difficili da seguire e, nei casi peggiori, creare in chi legge una strana sensazione, come di essersi persi una parte fondamentale della vicenda senza tuttavia riuscire a venirne a capo.
Be', questo non succede assolutamente leggendo questo capitolo, tutt'altro! Hai calcolato i tempi in modo da far coincidere ogni cosa e mantenendo intatta la cronologia degli avvenimenti che descrivi, sia a Londra che a New York. I paragrafi sono ordinati e conferiscono al tutto un carattere di continuità e linearità, che rende la lettura più gradevole e la facilita, accrescendo anche l'interesse e la voglia di scoprire di più del passato di Belle e Gold e degli accadimenti che hanno portato alla situazione del prologo.
Tralasciando la logistica e concentrandoci sulla vicenda... Be', posso dirti che ho esultato all'entrata in scena di Ruby che, proprio come nella 2x04, salva la nostra protagonista da una situazione spinosa e le offre un riparo. Ormai credo che tu sia definitivamente al sicuro dal pericolo OOC. Anche con questo magnifico personaggio hai svolto un lavoro eccellente, rimarcandone caratteristiche, personalità e storia ma trasponendo il tutto in una cornice perfettamente plausibile all'interno del contesto storico che fa da sfondo a questa serie.
Ho adorato anche Granny, IC oltre ogni dire, e il rapporto che ella intrattiene con la nipote, dalla facciata conflittuale ed esasperato ma basato su un amore forte e solido che ha probabilmente permesso a queste due donne di superare le difficoltà della vita.
Passiamo al nostro Gold. Una scelta perfetta quella di farlo alloggiare in albergo, di non creare alcun legame con l'America o con New York. Il concetto di Casa implica automaticamente un legame affettivo verso qualcosa e qualcuno, che l'uomo non vuole avere, che sente di non meritare.
Si punisce, non vuole andare avanti con la propria vita in termini emotivi. Nella sua mente e nel suo cuore ogni cosa è nata e morta con Belle e niente e nessuno potrà mai prendere il suo posto.
La “nuova vita” che l'industriale si ricostruisce nella metropoli americana è solo fittizia; una maschera che semplicemente gli serve per fuggire ancora una volta da ciò che lo affligge. Di fatto, è come se la condizione dell'uomo fosse quella di un esule, qualcuno che non ha più una casa né ha alcuna intenzione di farsene una nuova e stabile ma che erra senza meta e senza un fine preciso, intrappolato da quel passato doloroso che, tuttavia, non riesce a lasciarsi alle spalle.
Ho avuto l'impressione che entrambi i protagonisti stiano vivendo la stessa situazione, l'uno in una camera di un qualche lussuosissimo albergo a New York, l'altra nella sua stanzetta alla locanda di Granny nei sobborghi di Londra. Eppure, nonostante la distanza, si trovano a vivere lo stesso dolore, a rimuginare sugli stessi pensieri e a ricordare gli stessi momenti condivisi, quelli belli e quelli brutti, chiedendosi come sarebbero potute andare le cose se, quel maledetto giorno, Gold avesse dato a Belle la possibilità di spiegarsi invece di aggredirla e dare ascolto alle parole ingannatrici e velenose di Cora.
Mi è piaciuto come sia emersa, nella giovane, quella fiammata di orgoglio che la porta a fare progetti per il futuro, a pensare ad una vita di imprese gloriose e avventure che l'attendono, ad un avvenire che possa coronare il suo sogno di diventare un'eroina. In questi momenti Belle pensa a Gold quasi con rabbia, con un atteggiamento di sfida. Intende mostrargli cosa avrebbe potuto avere e cosa invece si è lasciato sfuggire per sempre. Ma credo che, in fondo, Belle avrebbe rinunciato ad ogni cosa pur di averlo ancora accanto a sé.
Hai descritto con una intensità e una chiarezza sorprendenti anche la graduale presa di coscienza da parte di lei, di una verità che, in una situazione come la sua, risulta terribile e spaventosa e, automaticamente, le preclude ogni speranza di riscatto agli occhi di una società bigotta e ipocrita come quella della Londra di fine '800. Che futuro può avere una donna incinta, sola, proveniente da un quartieraccio come Whitechapel? Non dubito che Belle possa aver preso in considerazione l'idea di lasciare il bimbo a Tink. Sei passata attraverso tutti i pensieri, emozioni e sentimenti che una donna nelle sue condizioni immagino possa vivere, e ce li hai presentati con una naturalezza e una genuinità eccezionali, che arrivano davvero al cuore. In più, se dapprima poteva resistere ancora la flebile speranza – illusoria – di dimenticare Gold, un bambino costituisce la prova tangibile e vivente di ciò che c'è stato tra loro e, di conseguenza, l'impossibilità di relegarlo ad una parte della sua vita ormai terminata.
Oh, cielo! Non mi aspettavo assolutamente l'arrivo di Zelena, pardon... di Rebecca. ;)
Come al solito, sei un genio quando si tratta di estrapolare un personaggio da OUAT e calarlo, nella maniera più verosimile, nel panorama da te descritto, pur mantenendo intatte la caratterizzazione, l'identità e perfino la storia di vita di quest'ultimo.
Anche con la cara Wicked Witch la tua bravura non avrebbe potuto produrre un risultato migliore! Perfino il suo legame con Gold risulta odioso e privo di ogni sentimento puro e fondante proprio come nella serie, se non la volontà di lei di essere amata e accettata e quella di lui di affogare il ricordo di Belle in un paio di occhi azzurri simili ai suoi e in un corpo estraneo che lo desidera e lo brama.
Sai che proprio l'altro giorno, leggendo il prologo, mi sono chiesta perché avessi scelto proprio il nome “Helena” per la figlia di Belle? Naturalmente sapevo che non si trattava di una scelta casuale, non sarebbe da te. Ero quasi tentata di andare a cercare il significato di questo nome, ma mi sono detta che, probabilmente, questo sarebbe stato chiarito proprio da te e infatti ecco che la nostra Belle inizia a sentir crescere dentro di sé un amore sconfinato per quella creaturina non ancora venuta al mondo e sceglie per questa un nome che non potrebbe essere più appropriato. Per quanto io adori il fatto che in moltissime storie la figlia di Belle e Gold/Rumpel si chiami Rose, non ho potuto non sorridere leggendo il significato di “Helena” che trovo altrettanto perfetto.
Mi è piaciuto tantissimo anche l'arrivo del caro Graham all'interno di questa storia meravigliosa. Anch'io avrei voluto che lui e Belle interagissero ma, purtroppo, nella serie sono mancate le occasioni. :( Per fortuna ci sei tu a rimediare! ^^
Lui è tenerissimo e ce l'avrei visto bene con Belle, se non fosse che il suo cuore appartiene ancora a Gold, nonostante tutto ciò che le ha fatto. Lei stessa, più che verosimilmente e in linea con la sua personalità fiera, si rimprovera di provare ancora sentimenti per quell'uomo che le ha causato tanto dolore.
Zelena che getta nel fuoco le preziosissime reliquie di Robert! Un gesto da isterica, nevrotica e invidiosa proprio degno di lei! L'ho odiata tantissimo in OUAT ma anche qui non è che scherziamo, eh! Mi aspettavo quasi che Gold la pugnalasse come è successo nella serie, ma, in effetti, qui non è certo lei a uccidere suo figlio.
Che altro posso dire, Euridice? Nulla che non ti abbia già detto e ridetto probabilmente, quindi mi limiterò alla solita sfilza di complimenti, che con te non sono mai abbastanza.
Mi scuso di nuovo per il ritardo ma sai quanto tenga a recensire come si deve queste perle di capitoli, e purtroppo il tempo per farlo non è sempre a disposizione.
Ad ogni modo, bravissima anche stavolta. Non deludi mai, tesoro!
Un bacione grandissimo! :*** <3
Stria93 |