Recensioni per
Ceneri
di TuttaColpaDelCielo

Questa storia ha ottenuto 128 recensioni.
Positive : 128
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
22/12/13, ore 22:34

Capitolo molto cupo, si, non sono il primo a dirtelo, ed ovviamente è un bene - in quanto la cupezza è proprio il sentimento che si deve respirare, vista la situazione: una situazione che vede persino Leliel in uno stato di seria preoccupazione, fino a sfiorare la vulnerabilità. Si vede molto bene come entrambi (lei e Nelchael) temano l'aria di purghe del secondo Evo che sembra riavvicinarsi e come entrambi vorrebbero che non fosse così; nel frattempo, il concetto del Rinnovamento va ad incasellarsi nel mosaico già a tinte non molto chiare (non vorrei dire a "tinte fosche", ma sicuramente non così luminose come vorrebbero far credere) che raffigura il tuo paradiso.
Belli i dialoghi, come sempre azzeccatissimi. Si spiegano anche altre cose, accenni alle difficoltà di Leliel dovute alla sua stirpe, alla situazione politica e via dicendo.
Forse è un capitolo più pesante di altri, ma non tanto per la sua natura in sé, quanto perché risulta un po' criptico, talvolta: non riesco a capire se è più un pregio stilistico o un ostacolo alla comprensione:
Diffidenza, insulti sibilati a mezza voce, occhi di vetro e figli di nessuno, due schieramenti opposti che logoravano lo Specchio – lo, perché a quel tempo erano in pochi e ancora non vi erano Circoscrizioni, né schemi ripetuti mille volte e in mille luoghi –, alleanze basate sul sangue e sulle origini. Cherubini che non avrebbero dovuto esistere, che avrebbero dovuto avere sguardi trasparenti e corpi inerti; Cherubini che sperimentavano per primi il cambiamento, nati dal Fuoco e non dall’essenza materna. Il Primo Evo che ancora languiva durante la loro infanzia, instillando sospetti e rancori, gettando le basi per ciò che sarebbe accaduto.
Un esempio. Le frasi suonano tutte molto "caratteristiche", simulano come uno scorrere degli eventi in un rapido degenerare che si potrebbe ripetere - e in un certo senso la rapidità ricalca il turbinare degli eventi - anche se da un lato il discorso rischia di diventare appunto poco chiaro. Non che sia una pecca, almeno non necessariamente. Dopotutto dubito che il tuo obbiettivo fosse spiegare per filo e per segno la storia, quanto trasmettere l'emozione generale verso quegli avvenimenti - e ci sei riuscita.
Gli "occhi di vetro" sono i cherubini nati dal fuoco, vero? Un altro esempio di quanto sopra è questo stralcio
Una grettezza di cui anche a posteriori non riusciva a vergognarsi, perché era terrificante il pensiero di essere uno di loro, di subire le accuse e gli insulti – occhi di vetro, come se fossero nati dopo, bambole inerti la cui esistenza non era contemplata.
che riesce a essere molto poetico e d'impatto, ma un po' ostico. Perché dovrebbero essere bambole? è un'interpretazione dovuta all'ostilità verso la creazione tramite il fuoco, e non naturale?

In tutto comunque rinnovo gli ennesimi complimenti. Aspetto di vedere se le cose si evolveranno in maniera così cupa come prometti.

Recensore Junior
21/12/13, ore 19:26
Cap. 17:

Ammetto che sono caduto anch'io nel tranello: non pensavo che Michael avrebbe frenato Amitiel, almeno non così, anche se dopotutto il suo sembra un comportamento sensato - almeno più sensato di quando graffia, ferisce, e ringhia a caso. Inoltre nell'economia della storia mostra come il caduto abbia non solo i suoi motivi, ma anche ancora degli scrupoli, il che è bene. Carino come la visione di Amitiel del contatto fisico sia solo abbozzata sotto quella grossa parola-tabù che è "oscenità". Ben calibrati, come qualche capitolo fa, i dialoghi della coppia; sopratutto scene come
«...perché?»
Non era un ‘perché devo tacere?’, ma un ‘perché fai così?’ e, anche se forse Amitiel non se ne rendeva nemmeno pienamente conto, lui invece lo colse. Le sue enormi ali da arcangelo ebbero un fremito.

oppure
«Davvero?»
«No, sto lontano perché lo trovo divertente.»

Sono parti in qualche modo dolci, anche se non sono un patito del romanticismo: semplicemente, ci stanno bene.

Intermezzo di Cassiel e Sachiel; anche qui c'era un po' di curiosità costruita dal capitolo precedente. Nello specifico volevo vedere in che modo la seconda avrebbe messo alla prova la prima, ma non ne ha avuto modo, purtroppo. I ragionamenti di Sachiel - che tralaltro mi avevi fatto notare - chiariscono però alcune tra le varie ipocrisie del paradiso, quindi in questo senso sono utili al lettore oltre a chiarire che Sachiel sa fare un po' di più che mordersi il labbro di fronte a Leilel e temere Khamiel.

Molto bello lo straniamento finale di Amitiel, e le descrizioni inframezzate con i suoi appunti sulla pioggia. Finale ad effetto: il povero investigatore della domenica (Shoftiel, sigh) è ancora vivo? Quando si parla di brutto quarto d'ora ....
Ah, ho notato come nonostante la presenza di Anane e i suoi ripetuti appelli per cercare di proteggere Amitiel o di risparmiarle lo spettacolo, la protagonista rimane abbastanza indifferente a lei. Sarà lo shock? Sarà che sta ignorando la questione, estraniandosi con le riflessioni sulla pioggia? O sarà forse che incomincia un po' a distaccarsi da Anane - dopotutto il rapporto si era già incrinato in precedenza. Boh.

Una cosa non mi è troppo chiara. Non hanno scelto un modo rischioso per mascherare il loro incontro e sbarazzarsi del cadavere (lasciamo perdere il fatto che è un cadavere vivo)? Amitiel e Anane sono già state riprese: in questo senso, avrebbero dovuto sollevare loro delle obiezioni - se non Amitiel, Anane, almeno. Dopotutto poco tempo prima sono state entrambe interrogate a proposito del primo incontro con Michael e Esheth, quindi l'attenzione verso loro due potrebbe essere già alta; rischiare che vengano collegate con la morte di un Angelo non mi sembra una mossa molto prudente. Forse non si poteva fare altrimenti, ma mi è sfuggito il motivo: immagino che sia qualcosa di più complesso del classico film di mafia umana, in cui prendono il corpo, lo mettono in un bagagliaio di una macchina, e lo portano via. asd.

Recensore Junior
21/12/13, ore 14:08

Oh, merda! Com'è possibile che non abbiano i temperini?

Comuuuunque, per fortuna che Amitiel a fine capitolo si dà una svegliata (corpo o non corpo), altrimenti sarei andato lì a darle uno schiaffone personalmente. Cioé va bene lo shock e tutto - e Michael è e rimane, comunque, tanto simpatico e rassicurante - però, per quanto ti possa impressionare la violenza, devi capire che è necessario far fuori Shoftiel (conosciuto anche come "il censore della domenica" o "l'angelo in giallo". "Investigazione private Shoftiel" ... *coff*). Certo poi spezzargli le ali, le gambe, e ogni osso del corpo ... potrebbe avere un senso pratico di "impedirgli di fuggire", ma non ho dubbi che Michael ne abbia tratto tutto il piacere possibile.  Idem per quando l'allegra Esheth si riferisce al suddetto angelo come feccia, e Amitiel pensa invece che non sia possibile (Chi veniva condannato lo era, non certo chi accusava;). Ok l'indottrinamento ricevuto in paradiso, ma ormai gli eventi dovrebbero essere a un punto abbastanza avanzato per lei per cominciare a dubitare di certe cose.

In altri punti invece ho apprezzato come hai espresso il terrore e la repulsione che prova la nostra cara cherubina, esempio: no, no, non farlo, non tornare lì, rimani, non tornare lì. Ti prego, non farlo, mi fa male, mi fai male. No, no, ti prego.
Sempre parlando di Amitiel, questa parte finale:
Michael era crudele. Spietato. Glorioso, si ritrovò a pensare. Glorioso. E quello che aveva fatto l’aveva fatto per lei. Per lei. Quanti altri, nella sua breve vita, le avevano prestato un’attenzione simile? Quanti l’avevano stretta e si erano chinati a sfiorarle l’orecchio con le labbra e l’avevano guardata? Non vista, non scorta, non esaminata con freddezza, ma guardata, con uno sguardo così intenso da farla rabbrividire.
Il passaggio da crudele è glorioso è nuovo e ci sta bene. Però i discorsi sull'attenzione e sull'interesse, quanto meno in questi termini, li hai già fatti. Non è tanto la ripetizione che mi ha fatto storcere il naso, ma quanto tu - da un capitolo in cui Amitiel passa il tempo a delirare in preda allo shock e al rifiuto per il caduto - li introduca così, improvvisamente, dal nulla. Come al solito, forse si tratta solo di una mia impressione; comunque forse ci starebbe di più un passaggio più dolce, più graduale. Non saprei.

Venendo agli altri personaggi: affascinante a suo modo la figura severa, ma apprensiva, di Khamiel; l'ho immaginato un po' come un personaggio più "anziano", in questo senso: lo descrivi come estremamente rigido e con delle alte aspettative, ma allo stesso modo per colpa del suo atteggiamento ha subito un attacco, la perdita di uno studente e una cicatrice, quindi, un trauma. Ora rimane un'essere molto umano, che non sa se continuare a seguire le sue convinzioni e il suo modo di fare del passato - la severità - oppure cercare di elaborare il trauma, che comunque rimane vivido nella sua mente - l'apprensione. Quanto meno, è così che ho capito io quel poco che è stato mostrato del suo personaggio: come al solito le mie idee possono essere parziali o sbagliate, ma per ora mi è sembrato comunque interessante. 
E lol, è il padre di Michael? Immagino l'infanzia.
Esheth è particolarmente allegra - nel suo modo di andare in giro saltellando nel corpo di un bambino - e quasi fastidiosa, ma in effetti è molto da lei. Non mi esprimo su Liwet, che per ora ha avuto solo la funzione di prendersi gli attacchi d'ira di Michael come punizione. Rimarrebbe solo Sachiel, a questo punto, da commentare, ma anche lei è abbastanza indefinita, come personaggio, per ora.

Recensore Junior
20/12/13, ore 20:14

è arrivata la tanto attesa discussione con Michael, lol.
Sarebbe bello se passassero più tempo ad ascoltarsi, però, invece di polemizzare (una) e aggredire (l'altro). Ma suppongo che anche questi atteggiamenti, che alla fin fine ostacolano la comprensione, siano molto umani, quindi molto adatti al tuo tipo di angelo/caduto/demone/qualunquecosasia. Però funzionano molto bene, come coppia: nel senso che i loro dialoghi e le rispettive reazioni seguono abbastanza naturalmente, così quando si contraddicono.
Inoltre, tante le informazioni date da Michael, che pur essendo di parte - un caduto - sembra essere abbastanza sincero anche agli occhi del lettore. Appare abbastanza evidente che ci sono anche tante cose che non dice, o lascia solo intendere. Insomma, da brava scrittrice, hai lasciato abbastanza dati da soddisfare alcune domande, senza però rovinarti le questioni più importanti e, suppongo, l'effetto sorpresa su alcune cose.

Perché i Demoni non possono trascinare un’anima negli Inferi, se è pura. Gli Angeli, invece, le strappano alla morte per dare infinite possibilità. Infinite possibilità di ferire, uccidere, distruggere.
Un esempio di quello che ti dicevo; era da un po' che si sospettava il fatto che i cherubini non vengono creati, o almeno non esattamente, ma qui aggiungi altri dettagli a proposito senza però svelare mai il mistero.

Mi piace vedere che Amitiel un po' si ribella a modo suo ai canoni del paradiso, e non necessariamente quando si chiede la domanda: starò tradendo? Il punto migliore è quando pensa, quando dubita, quando non obbedisce a delle norme che sono stupide e rigide - come quella di non soffermarsi mai sull'aspetto fisico, se non per fini pratici. Molto carina quindi la scena in cui approfitti per descrivere Michael. In quella scena, due appunti:

Le ciocche scure di una lunghezza non troppo significativa,
Che vuol dire? Lo trovo un po' vago: visto che dopotutto stai facendo una descrizione fisica, tanto vale specificare se sono corti, medi, medi-lunghi, alle spalle, o chissà cosa. Un giro di parole come "non troppo significativo" potrebbe oggettivamente voler dire di tutto!
al contrario, la frase
Un’allegoria priva di sottigliezza.
è molto bella, una delle perle che dissemini come tuo solito.

Una domanda sulla percezione del tempo: in questo capitolo si passa dal tramonto all'alba nel giro di una discussione, oltretutto una discussione con pochissime pause. Suppongo che gli angeli avvertano il tempo in maniera diversa - sicuramente dal capitolo non si direbbe che è passata una nottata.

Credo che comunque la cosa apprezzabile, tra le altre, di questo capitolo siano i contrasti tra questi due. Tralaltro, non sono proprio la classica "coppia di diversi" che si vede in giro. Le diversità, in questo caso, sia fisiche, che sovrannaturali, che caratteriali, si sentono, e in questo capitolo sono molto marcate. è realistico, è interessante, è carino come lo spieghi o lo descrivi (il dettaglio delle ali ritirate lentamente, il corpo freddo, l'avvertire l'essenza eccetera).

Recensore Junior
20/12/13, ore 15:23
Cap. 14:

Massì, Leliel ha un cuore, è che se ne ricorda tipo solo un giorno ogni quattro anni u.u
A parte gli scherzi, carina la scena con lei; in effetti, spiega un po' - un minimo - di un personaggio il cui passato per ora poteva solo essere oggetto di congetture. Ora non è meno indefinito, sia chiaro, ma comunque alcuni lati del suo carattere sono stati giustificati. Inoltre i discorsi sull'essenza di Sachiel rientrano, poi, con quanto segue, quindi siamo anche in tema. Un po' di amarezza: Leliel che si mostra gentile - si dimentica persino di rimproverare la sua allieva - e poi pensa subito che in caso di fallimento, la può sempre sostituire con Cassiel. Ennò, non si fa.

Quindi lo smembramento del capitolo precedente sarebbe davvero dovuto a un eccessivo sforzo di Amitiel - e della sua essenza ferita? Hm. Comunque sfido io qualcun'altro a dire che Esheth non si preoccupa per i suoi figli: per coprire le voglie di Michael ha tirato fuori un baraccone di demoni, o quasi! Suppongo che ci sia il lato divertente per lei - come possedere un bambino, o sconvolgere un cherubino, lol.  Comunque, interessanti le informazioni sullo Sviluppo gentilmente offerteci da Eisheth. Per il resto, ho trovato la debolezza di Anane abbastanza molesta, a questo giro; doveva succedere, prima o poi, d'altronde hai già accennato alla sua ipocrisia, come personaggio. Finale di capitolo con un Michael stranamente non nel suo umore migliore: e per fortuna che nel capitolo precedente stavamo parlando di ascolto e comprensione! Chissà il seguito.

Recensore Junior
20/12/13, ore 13:09
Cap. 13:

Ora, non che prima avessi molta simpatia per il Paradiso, ma adesso sicuramente sono decisamente contro. Tutti i discorsi che vengono fatti ad Amitiel sono di una crudezza abbacinante - il non pensare è anche il comandamento tipico di molti totalitarismi, e non è un caso che è la seconda volta che uso questa parola in una recensione. Oltretutto, fortissimo lo stacco tra le vivide descrizioni della sofferenza di Amitiel, che è nel panico, e la fredda supponenza dei vari guardiani, i loro ordini insensati, Ramiel che è diventata una specie di statua di ghiaccio altera e distante.
Belle le metafore della mente di Amitiel nel panico, bella la descrizione di lei che guarda la terra da un piccolo spazio tra le sue cosce; hai reso benissimo la continuazione del suo shock dal capitolo precedente, l'immagine mentale di lei che sta seduta - rannicchiata - a terra, il vestito insanguinato, e guarda in basso.

Devo ammettere che nella prima parte l'ansia era palpabile, nel senso che l'ho proprio avvertita come un sentimento abbastanza opprimente: da qui potrai capire anche il mio astio verso gli arcangeli, che a confronto dei bisogni di Amitiel sembravano quasi strafottenti. Interessante la questione Michael, e la domanda - voglio lui o voglio ciò che rappresenta? - che è molto profonda e spesso ricorre anche nelle relazioni normali, asd; tuttavia, il capitolo tende a essere molto coinvolgente, e insomma, mettendo a confronto il brusco (ma forse premuroso in un certo modo, e sincero) Michael al sistema ripetitivo e impersonale degli angeli, anche il lettore - come Amitiel - è portato a scegliere il primo. Quindi l'implicazione della domanda, in un certo senso, è smorzata; magari più avanti Amitiel si renderà conto di non volere davvere Michael ma qualcuno che le dica la verità o che si preoccupi per lei, ma in questo momento non ha importanza, insomma.

La supponenza e in genere indifferenza degli angeli sarebbe poi anche confermata dl fatto che sondano le essenze solo quando fa loro comodo - perchè pare che non si rendano conto dello sconvolgimento della classe.

L'arrivo di Anane non me l'aspettavo, un po' perché il capitolo aveva già raggiunto una certa consistenza "tematica" verso la metà e credevo sarebbe finito lì, asd. Si avverte una sorta di mancanza quando Amitiel vorrebbe magari abbracciarla e cercare un po' di conforto in lei, mentre invece deve aspettare e seguire ancora una volta delle rigide indicazioni. Finale aperto, come al solito, che spinge a leggere oltre ... molto efficace la metafora dell'artiglio, ma mi rendo conto ora di aver frainteso la sua origine. Pensavo derivasse da Esheth, mentre neghi esplicitamente che sia lei xD Quindi la nostra protagonista sta ricordando, suppongo, o la sua essenza ferita dà i numeri.

Recensore Junior
20/12/13, ore 12:32
Cap. 12:


Questo va sicuramente tra i capitoli più belli finora. Funzionerebbe anche da solo, slegato dal resto della storia, credo: è abbastanza "autonomo" e allo stesso tempo mi sembra molto rappresentativo di Ceneri, per quanto non stia a me a dirlo. Titolo molto appropriato, anche per le scene in cui Amitiel trova la bellezza intrinseca in un paesaggio che un umano associerebbe solo alla siccità e alla carestia. L'ingenuità dei cherubini è un po' sia quello che li salva (dalla crudeltà umana, suppongo) sia ciò che li condanna a una sorta di ignoranza. Il mio è un discorso un po' banale, ma alla fin fine i cherubini sono troppo influenzabili. L'ignoranza, insieme alla loro giovinezza, li rende suscettibili all'influenza di demoni, caduti o angeli che siano. Un po' come bambini nella società, insomma.

Comunque, chiusa parentesi: bella la scena della lezione, anche se è un po' straniante vedere gli umani "dall'alto". Molto interessanti le riflessioni di Amitiel mentre la lezione procede; il suo modo di paragonare agli umani l'indifferenza dei cherubini, alle leggende la "storia vera" insegnataagli angeli, e via dicendo.

Avere la certezza che prima o poi sarebbe finito tutto, le gioie e le sofferenze, i legami, le fatiche. Avere su di sé aspettative umane, non il peso soffocante di un compito divino. Avere la libertà di amare e odiare e chiedere e decidere
Doveva essere molto strano, sì.
...doveva essere bello.


Una delle parti più belle del capitolo, ad esempio.

Poi, ovviamente, la scena del gatto, che in qualche modo è opposta a quella precedente (che aveva connotati per lo più positivi). La cosa che mi è interessata di più è stata la reazione di Ramiel-insegnante (sotto i sorrisi e l’aria materna, era Guardiana e belva) e i suoi dialoghi con il custode - oltretutto, che ci sia una sorta di legame segreto,e forse anche illecito secondo il paradiso, fra i due? - anche lei sicuramente è un personaggio che vale la pena approfondire, spero ci sia un po' nei prossimi capitoli.
Le parti come questa - sangue, sangue, sangue ovunque, sangue del gatto, ma cosa c’entrava il gatto? - le hai inserite molto bene, ad arte. è un artificio che ti ho già visto usare, raramente senza successo. Rendi molto bene lo stupore dei cherubini, anche se in questo caso si tratta più di pura e semplice incapacità di capire.

L'ultima parte, in generale, è molto bella. Tanto che ho l'impulso di prendere e citare da quando il Custode si rende conto che l'esultare dei cherubini li ha resi "percepibili" e qundi in pericolo fino alla fine del capitolo. Ancora una volta, le riflessioni di Amitiel, che pur essendo ingenua - in quanto cherubino - è pur sempre la nostra protagonista, e ha una visione più acuta del mondo rispetto al cherubino nella "norma". Che poi è anche il motivo per cui essenzialmente è un po' un'emarginata.
Maaaa sto divagando.
Come annotazioni: ho storto un po' il naso quando ho letto "inutile respiro" riferito ai cherubini, ma capisco che è dovuto al fatto che non hanno bisogno di respirare per vivere, suppongo. Forse rimane un po' di significato dispregiativo. Inoltre, a volte - per quanto il contenuto sia interessante - il fatto che il testo sia tutto unito crea un po' un effetto "blocco", che rende la lettura un po' impegnativa, almeno secondo una mia impressione. Ci sarebbe da spaziare un po' fra i paragrafi, almeno quando ci sono pochi dialoghi.
Al prossimo capitolo,asd.
 

Recensore Junior
19/12/13, ore 13:27
Cap. 11:

Oh, torniamo a farci una bella scorpacciata di Amitiel, con questo capitolo xD
Recentemente mi sono lasciato trasportare - quindi ho letto due, tre capitoli di fila, spinto l'uno dall'altro, rimandando le recensioni a dopo - e ritornando ora mi accorgo che questo capitolo è decisamente lunghetto, a guardarlo. Fatto curioso, visto che mi ricordo di averlo divorato: indi, buon segno, scorre in fretta. Dal punto di vista della trama siuccede ben poco - Amitiel che si confronta con le difficoltà della nuova classe, l'ennesima discussione tra Leliel e Nelchael, l'iniziare di una conoscenza più approfondita con la compagna Ramiel, lo spezzone tra Eisheth e Michael, quello tra Leliel e Cassiel (che viene messa in riga, lol), e ancora Ramiel l'insegnante e la nuova visita al mondo umano, in cui preannunci succederà qualcosa.

Quindi, insomma, Era stata istruita sul flusso del tempo, ma sarebbe stato quello degli eventi a travolgerla.  A leggere la frase ad effetto finale, si direbbe che questo capitolo sia quasi una preparazione, e che sia meno importante di quello che sta per succedere. Magari dal punto di vista della trama è proprio così, poi (non lo so, ho resistito alla tentazione di continuare a leggere senza fermarmi a recensire). Quindi sembra una pausa di riflessione/anticipazione verso i successivi sviluppi.
Nonostante questo, o anzi, forse proprio per questo se la mia supposizione è corretta, complimenti. Le interazioni interpersonali in questo capitolo le ho gradite tantissimo - può darsi che siano il tuo forte, asd. Mi è piaciuta molto Ramiel-allieva, che trova un po' di spazio pur essendo un personaggio secondario; hai descritto bene la distanza tra lei e Amitiel, visto che dopotutto non si conoscono, e forse per questo l'istinto protettivo dell'una verso l'altra è tanto bello. Spero che scriverai qualcosa per approfondire il personaggio di Ramiel-allieva: per averla solo delineata, come personaggio, sembra estemamente interessante. Ti devo rinnovare i complimenti, pensandoci bene, perchè insomma: Ramiel è caratterizzata principalmente dalla serietà, a cui accenni più volte, però sei stata brava a far capire che non è una serietà stereotipata - non è necessariamente un personaggio borioso, rigido, di corte vedute, serio - è una serietà da Ramiel. Non so se mi sono espresso bene, probabilmente no; il succo del discorso è che molte volte hai questa capacità di mostrare le cose per niente banale.

Ho gradito anche la nuova insegnante, l'altra Ramiel. Dà un ulteriore termine di paragone sul "corpo docente" dei cherubini, assieme a Nelchael e Ridwan, che sono un po' le figure di punta per ora e le figure minori che sono apparse. A proposito, realistica la ripetizione dei nomi (come per Raphael). Come personaggio è una boccata d'aria fresca, in quanto è meno formale, più "allegra" in un certo senso, e inoltre la sua voglia di spiegare cose anche extracurriculari ad Amitiel non solo è un bene per la nostra protagonista, sempre assillata dalla curiosità, ma anche per il lettore, lol. In questo senso ho gradito la spiegazione sui flussi di tempo, sul termine Mediano e sul perchè non viene usato, con tanto di accenno ai demoni.
Inoltre, giusta preoccupazione per Amitiel: nel mondo umano per una trentina di tramonti? asd. Sembra impegnativo.

Altro da segnalare, ti ho già detto che aver messo l'arrogante Cassiel in difficoltà ha fatto risplendere Leliel, e questa frase
«Non per brama di gloria o di potere, sì?» risata «Piccola bugiarda.»
è una degna conclusione della scena. Vedo inoltre quel si interrogativo che appartiene più a un altro personaggio, che sia un indizio? asd

Recensore Junior
19/12/13, ore 12:30
Cap. 10:

Ok, ho odiato Leliel a questo giro. Insomma, bella la storia del dominio della notte - così pericoloso che per creare un tempio per Leliel è stato necessario violare la stessa essenza del paradiso. Però, insomma, suppongo che questo non ti consenta di andare in giro a creare fratture multiple ai tuoi sottoposti x'D Il rapporto Leliel-Nelchael mi è parso molto reale, comunque. Forse perché ho qualche esperienza a proposito, provo un'ostilità verso di lei che prima si comporta da stronza e poi cerca il dialogo e provo ostilità verso i pietosi tentativi di Nelchael di riportarla indietro verso la "ragazza" che era e non l'Autorità che è diventata. Ovviamente, è positivo, perché vuol dire che lo scritto comunque genera delle reazioni nel lettore e non lo lascia indifferente.
Bello anche come tutti e due sono provati e preoccupati dala situazione "politica" della loro circoscrizione e la guerra non-dichiarata. Si respira quasi l'incredulità di Nelchael rispetto all conteggio dei morti, e alle incongruenze dei vari "patti" con gli sconsacrati, che si riducono a essere mortalmente svantaggiosi per il paradiso. Nella seconda parte della scena mostri come entrambi reagiscono diversamente allo stress che il contesto comporta, quindi buon lavoro, suppongo.

Mi è piaciuta meno la parte di Michael, che ancora non riesco a inquadrare come personaggio. Riconosco che l'immagine di loro due (lui e Ishild, suppongo) che aspettano l'alba in un misto di sentimenti contrastanti è bella e in qualche modo molto romantica - di un romantico non scontato, per lo meno. Rileggendo però l'ho capito di più. Fosse stato un mio personaggio, probabilmente, avrei espresso la sua ossessione e la sua rabbia in maniera diversa - avrei messo scene in cui lui
grida singhiozza e distrugge ogni cosa , ad esempio - mentre dai tuoi scritti in effetti si respirano molto l'amarezza e la nostalgia, ma in un certo senso Michael è coperto da una patina di tristezza, rassegnazione (?), malinconia, rabbia repressa che sembra quasi voler sfociare in lacrime ad ogni occasione. Ora, probabilmente è questo quello che intendevi per il tuo personaggio - e non ci sarebbe niente di male a voler delineare un caduto con queste caratteristiche - ma in un certo senso mi viene quasi da essere condizionato da una visione un po' alla Eisheth: Michael a volte sembra un po' infantile, le sue reazioni un po' sono quelle dell'adolescente in crisi nell'accezione stereotipata e negativa del termine - e pertanto è difficile dargli più serietà, come personaggio.
Mi sono sforzato di fare questa analisi e cercare di capire (e di spiegarti) perchè le scene di questo capitolo, a pelle, non mi avevano convinto: spero ti sarà utile questo mio parere. Considera anche che alla base di queste mie osservazioni potrebbe esserci anche solo una differenza sostanziale di personalità tra me e te: oggettivamente io ho raccontato spesso di personaggi pieni di astio, rimorsi e biasimo (come potrebbe essere un Michael, ad esempio) ma l'ho sempre fatto in un altro modo, perché probabilmente ho un modo di concepire e elaborare certi atteggiamenti diverso dal tuo. Insomma, prendi queste osservazioni con le pinze u.u

Pollice in su per Dumah e il modo in cui Michael si fa aiutare da lui. Interessante e misterioso, come al tuo solito.

Recensore Junior
18/12/13, ore 23:45
Cap. 9:

Non ho pensato nemmeno per un momento che l'Autorità fosse una stupida, per tua informazione :D Un po' di sincera tenerezza per Amitiel che è costretta a ripeterle le lezioncine alle quali quasi vuole credere, come una brava scolaretta. Ancora una volta ripeti - ma non invano - il concetto di quanto il sistema educativo del paradiso sia chiuso, opprimente e in un certo senso totalitario, visto che indottrina la sua popolazione al fine di prevenire qualsiasi "deviazione" dai dogmi insegnati. 
Non si passano secoli allo Specchio, a studiare e ascoltare e ripetere sempre gli stessi concetti, senza che questi si sedimentino in certezze
...

Non c'é da stupirsi se Amitiel poi è sempre nel caos interiore, visto che il suo malessere deve sempre scontrarsi con l'indottrinamento ricevuto.
Comunque, finalmente l'incontro con Anane - a proposito, mi sono scordato di aggiungere alla recensione precedente che non mi era piaciuta l'anticipazione a proposito di Anane e il suo tradimento verso Amitiel, per quanto fosse scritta bene e integrata nel testo, e in effetti, lasciasse l'amaro in bocca (che non è un fatto necessariamente negativo). Bella la loro discussione, che altalena un po' tra il bisogno di essere spensierate dopo i recenti traumi e la necessità, invece, di chiarire i punti oscuri del loro rapporto. Anche qui, un gioco di luce ed ombra: in un certo senso si riappacificano, ma rimane qualcosa di non detto, qualche punto oscuro che - suppongo - pagheranno in qualche modo. Hai gestito il dialogo in maniera magistrale - ok, devo ammettere che Nelchael che svolazza a un certo punto, tipo un messaggio in sovraimpressione sul televisore, fa un po' l'effetto stalker "IO-VI-VEDO" asd.
La rabbia comprensibile di Amitiel, i tentativi di giustificarsi di Anane - il finale, che mostra molto bene come la questione sia tutt'altro che chiusa.

Recensore Junior
18/12/13, ore 23:27

Bello: in questo capitolo c'é un po' tutto quello che serve in una storia. Ben lungi dall'essere la calma dopo la tempesta della discesa nel mondo umano, ahse.

Ho apprezzato molto l'inizio, dove appare Nelchael, ma tu non lo nomini. Ho capito solo leggendo più avanti che era lui a inquisire Anane; a una prima occhiata quell'azione, così aggressiva, non rientrava nella figura dell'insegnante che avevi mostrato finora, quindi mi sembrava che fosse un'altra persona. Invece ho scoperto con piacere un altro lato della sua personalità - magari non così fuori dal comune, visto che sta solo cercando di fare chiarezza anche per il bene di una sua allieva - ma comunque mi è piaciuto questo espediente che approfondisce la figura del personaggio con questa specie di colpo di scena - o almeno io l'ho percepito così.
Lo stesso vale per quanto fatto da Ridwan. Nel suo caso non c'é la novità, magari - l'istinto protettivo verso Anane l'avevi già mostrato nella sua prima comparsa - ma mi è piaciuta la forza - in senso di "decisione" - con cui questo istinto si è manifestato; carino anche il gesto della mano sulla schiena, che funge da mezzo di comunicazione per i sentimenti dei due :3

Le parti di Amitiel non sono da meno, comunque. Il primo pezzetto apre un altro scorcio sulle norme del Paradiso e sulla loro rigidità estrema - della serie, "ECCO perché hanno dormitori separati per genere! asd" - e quindi va ad aggiungere un altro tassello al quadro generale. Spero i due .... si può dire piccioncini, visto che sono una coppia di pennuti  angeli ? ...se la cavino: come avrai capito non sono troppo un sostenitore di società così repressive come il tuo paradiso. Per il resto, la povera Amitiel si comporta come la imperfetta colpevole (visto che è pessima nel celare la sua agitazione) di un film thriller, e tu descrivi il suo inciampare in qualsiasi cosa (talvolta, nell'aria) e la progressione dei suoi pensieri, come sempre, in maniera molto chiara e devo dire anche coinvolgente.

Recensore Junior
15/12/13, ore 12:06
Cap. 7:

*si scrocchia le dita*

Si sente che è un capitolo un po' di passaggio, non lo nego: la prima parte è un po' frammentaria tra i vari spezzoni, i vari personaggi, e le varie disserzioni sul tema dello specchio - inteso come il luogo di crescita dei cherubini o in generale. Tuttavia, a volte è necessario fermarsi un po' e chiarire delle cose al lettore - suppongo il tuo scopo fosse appunto questo. La descrizione dei quartieri dei cherubini, dal punto di vista puramente urbanistico, è complicata xD Avrei voluto farmi un disegnino, perché onestamente sono arrivato a capire che lo specchio è diviso in scacchi rettangolari da otto viali da un lato e quattro dall'altro, stop xD (E ho capito che è asimmetrico. asd)
Però, aldilà del fatto che la dislocazione dei vari dormitori e dei punti di interesse (biblioteche, palestre eccetera) è un po' dura da digerire, ho apprezzato sempre il senso della perversa e vagamente (ma nemmeno tanto) sessista logica del paradiso che si intravede, come al solito, tra le righe. Un po' quello che ti ho detto anche nella recensione precedente, insomma; qui però hai dato prova di sapere, in un certo senso, riflettere gli aspetti caratterizzanti del Paradiso anche nella sue architetture - oltre che nelle descrizioni degli ambienti e dell'aria che vi si respira. Indi, good job.

Andando ai personaggi: attesissima la riconciliazione (?) tra Amitiel e Anane; interessante per ora la figura di Ridwan, e chissà che diavolo di schemi avranno i piani alti per lui, asd. Mi ha interessato anche quando hai parlato di sfuggita di altre figure angeliche e hai approfondito un po' i ruoli che si possono rivestire nella società (membri del genio, guardiani, esecutori, e via dicendo). Ma sopratutto belli gli scambi tra Eisheth e Michael. Eisheth mi piace proprio, anche in questa sua veste più seria e chissà, sincera? Carina come idea la raffigurazione di loro due come fumo. Aspetto di sapere di più su cosa sia il Vestibolo u.u

Recensore Junior
15/12/13, ore 00:42

Te l'ho già detto in privato, ma mi è veramente piaciuta la seconda parte dello scritto.

Non che la prima sia male, i dialoghi sono ben strutturati e mettono un po' di chiarezza nel caos del capitolo precedente - era da un po' che avevi lasciato intendere le cose che conferma Michael - ovvero che al Paradiso nascondono qualcosa (credo parecchio, in verità). Non te l'ho scritto nei precedenti capitoli perché avevo altro da commentare (e da un certo punto di vista la seguente è anche una considerazione un po' banale, guarda) ma vista l'ambientazione "teologica" apprezzo sempre di più come le organizzazioni nella tua storia non siano in "bianco e nero". Considerazione banale, perché conoscendoti non ti saresti messa a scrivere qualcosa di piatto e senza sfumature, in cui i buoni sono buoni e i cattivi sono cattivi; però, va comunque detto che in un contesto in cui sarebbe stato molto facile cadere in qualche cliché, te la stai cavando molto bene. Il tuo paradiso - per come l'hai descritto, fin da subito - non solo non è limpido, ma ha una sorta di insita minaccia, è quasi inquietante per certi versi. Senza contare che si sente una grande mancanza: non hai ancora accennato a un Dio - se esiste nel tuo universo - o ai concetti legati a religioni e credo (se si escludono le lezioni impartite ai cherubini stessi). Suppongo che anche l'inferno e i personaggi che vi ruotano attorno, per quanto finora si sia visto poco, sia permeato da questa sottile ambivalenza. Complimenti :3

A proposito, ma ad Amitiel non sembra strana l'ossessione (asd) che a Michael per i suoi capelli? Magari è per via del rincoglionimento/influenza di Eisheth, suppongo, ma io l'avrei trovato un po' strano un caduto che mi rifà la treccia xD

Ma, come dicevo, veniamo alla seconda parte: non so se è dovuta alla tua confidenza con il personaggio, o perché magari ti riescono bene i flussi di coscienza, ma comunque la descrizione dei processi mentali di Amitiel e di come si evolvono è bellissima. La parte in cui si preoccupa di Anane e del loro rapporto, desidera di ristabilirlo eccetera è emotivamente toccante; nel seguito rendi bene anche le varie emozioni che passano nella mente della nostra protagonista, tutte le sfumature di dubbio e senso di colpa, i contrasti impliciti con il Paradiso e il tentativo un po' infantile di cancellare l'incontro con Eisheth e Micheal, pensando che ignorandolo non avrà conseguenze. Vorrei dilungarmi di più - sicuramente questa specie di resoconto non ha reso bene quanto mi sia piaciuta la scena - ma un po' ti ho accennato via skype cosa ne pensavo, quindi spero mi perdonerai se adesso non trovo bene le parole.

Ultimo, ma non per importanza, punto di stile della seconda parte? L'andamento della scena. Amitiel parte da uno stato di disperazione, approfondisce vari sentimenti cupi, cerca di risollevarsi convincendosi che tutto andrà bene e alla fine si riappacifica con la presenza... solo per tornare a essere tormentata dall'incubo (e presumibilmente ricadere in uno stato tutt'altro che tranquillo) subito dopo, con una specie di colpo di grazia, pieno di spietata ironia, alle sue illusioni. Bel lavoro.

Recensore Junior
13/12/13, ore 16:22


Mi è piaciuta la prima parte - povero Nelchael! Fa abbastanza tenerezza vedere come i suoi sforzi per tutelare Amitiel - o in generale il benessere dei suoi allievi - pur scontrandosi e rimanere inevitabilmente sconfitto di fronte all'Autorità. Dire che tra i due non scorre buon sangue sarebbe un eufemismo, mi sembra; c'é del vero disprezzo e si sente. Accenni più volte a un loro passato comune, mi chiedo quindi quale fosse il rapporto tra i due prima che iniziassero a sputarsi veleno addosso (l'autorità, principalmente. Nelchael si difende a malapena, povero). Bello anche l'accenno alla "burocrazia" del paradiso, rigida e insensata per certi versi, a cui tutti devono sottostare.

Sulla seconda parte, devo dire che l'ho trovato un po' caotica - probabilmente lo stesso caos che pervade i sentimenti di Amitiel, asd. I continui botta-e-risposta tra Eisheth, Michael e Anane sono velocissimi - a volte è difficile capire chi sta pronunciando cosa - ed insomma è un po' un arduo orientarsi tra i sentimenti contrastanti che permeano lo scritto: le lacrime e l'isteria di Anane, le reazioni rivoltose e potenzialmente pericolose di Michael, il modo sottile e falsamente materno in cui Eisheth controlla la situazione e il ragionevole stupore di Amitiel. Come lettore sono rimasto un po' spaesato - forse succede tutto troppo in fretta - ma ho comunque apprezzato le brevi informazioni su cosa sta accadendo alle nostre protagoniste. Bella la descrizione di Eisheth, comunque, anche se devo dire che da questo capitolo inizia a delinearsi come un personaggio decisamente spaventoso. Il suo manipolare tutti intorno a sé, per chissà quale scopo aldilà del suo personale divertimento, è inquietante. Seguirò volentieri gli sviluppi di questo personaggio x'D Ho notato come Eisheth tende a finire le frasi con un "si?" tipo retorico, molto carino come espediente, rientra benissimo nella sua caratterizzazione.
Un appunto, però. Credo tu abbia ripetuto troppe volte nel testo l'aggettivo ipocrita. Non si tratta di ripetizioni - andandole materialmente a contare le volte in cui appare un aggettivo del genere, non sono tante  - ma sottolineare così ipocrita e/o falsa riferendosi a Eisheth durante il testo in un certo senso svilisce la descrizione, altrimenti interessantissima, che hai fatto del personaggio.  Ovviamente, Eisheth non è sincera, e non è una madre amorevole come si finge, ma questo si capisce benissimo anche senza le ripetizioni dell'aggettivo "ipocrita" et similia. Non è grave, comunque, si tratta di una piccola caduta di stile che si nota proprio perché il resto della descrizione è di un livello molto buono.
Ragionamento analogo per quanto riguarda l'immagine della psiche di Amitiel che si infrange come un cristallo, da cui poi prendi il titolo. Non saprei dirti perché, ma a differenza del tuo solito non è stata particolarmente efficace, come figura.
Spero apprezzerai anche le mie critiche, nelle  migliori intenzioni :3

Recensore Junior
09/12/13, ore 10:30
Cap. 31:

Wow, non speravo più che continuassi!
Bello, questo capitolo, molto poetico. Anche se, devo ammettere, nonostante il riassunto ho fatto un po' fatica a riallacciare le fila della trama ^^
Quindi, pare che le nostre protagoniste stiano sempre più scivolando verso il basso. Beene. Sono davvero curiosa di sapere dove le porterà tutto questo!