Finalmente arrivo anch’io a recensire! XD Fra università e tutto arrivo sempre a leggere ma mai ad esprimere la mia opinione!
Allora: beh, complimenti! Esprimere in 100 parole (esatte!) emozioni e sentimenti, spesso contrastanti, fra i protagonisti non è per nulla facile.
Ovviamente questa parte, colori, la apprezzo più di quella precedente. Non sono fatta per le cose serie, io. XD Anche se, sinceramente, la differenza fra le due è abissale. Dopo aver letto le prime drabble rimaneva l’amaro in bocca, i volti corrucciati dei gemellini e nella testa ronzavano pensieri opposti mentre, dopo un colore, viene spontaneo sorridere per questi “missing moments” ritrovati.
Per quanto riguarda la questione dei termini poi, ci ho riflettuto.
E mi piacciono.
Non mi ostacolano affatto la lettura anche perché, ricordiamo, sono drabble. Scrivere “tenia” al posto di “fascia portata sulla fronte per proteggerla all’abrasione dell’elmo” è molto più sintetico. Se poi c’è il chiarimento a piè pagina, basta scacciare la pigrizia e leggere.
E poi… basta semplificazioni!
Al giorno d’oggi sembra tutto “difficile” per cui è necessario renderlo comprensibile a chiunque senza il minimo sforzo. Ai miei tempi si diceva “usa il vocabolario!”.
Chi si lamenta che delle fanfic difficili presumo non abbia mai letto qualcosa di Gesualdo Bufalino. XD
Boh, sembra che i giovani si siano impigriti a quanto pare.
Ma forse sono solo io a essere vecchia e acida. Ç_ç
Usare i termini appropriati è un punto a favore della fan fiction. Allo stesso modo le note sono indice di cura e attenzione. Ci si lamenta sempre del fatto che il fandom sia pervaso di “ficcyne” e quando si trova una storia curata, con tanto di note e chiarimenti, si dice che è di difficile comprensione?
Ma mettere “fascia” al posto di “tenia” ne avrebbe svuotato il significato!
Anche perché, leggere termini che si conoscono, non permette di aumentare la propria conoscenza. Ad esempio, chi leggerà “Rosso” e avrà la buona volontà di leggersi una nota, saprà che tenia significa benda con quella particolare accezione. Oh, certo, qualcuno di voi dirà “vivo bene anche senza sapere cosa significa tenia”. Beh, io rispondo “meglio una conoscenza in più che una in meno”, la cultura non è mai abbastanza.
Piccola nota lessicale: tenia non è un termine arcaico. E’ un vocabolo tecnico, facilmente reperibile sul vocabolario. Certo, su alcuni (NON su tutti) i dizionari è preceduto dal significato medico. Anche quello, però, non può essere definito come significato di uso corrente in quanto sarà sì usuale nell’ambito medico ma non lo è nel parlato quotidiano. Così come la sua accezione artistica. Pertanto è corretto dire che tenia è un vocabolo desueto (cosa mooolto diversa da arcaico) con particolari accezioni. Che qui fosse da intendere secondo l’accezione greca, era dato evidente dal contesto. Questa drabble è ambientata in Grecia, non in un ospedale! Che qualcuno, per cultura personale, ne conoscesse solo uno dei tre significati, è dato irrilevante per la fanfic.
Ancora: se un fanwriter scrivesse una fanfic usando la parola angelo al posto di messaggero, non ci vedrei nulla di male. Dovrebbe ovviamente essere consono al contesto e chiarito nelle note ma, se correttamente usato, trasporterebbe il lettore nell’atmosfera voluta. Allo stesso modo, angelo è anche una antica arma che veniva lanciata contro gli alberi delle navi avversarie. Bene, se si scrive un racconto storico dove, a un certo punto, si dice che l’angelo venne sparato e si mette una nota esplicativa ove si chiarisce, magari anche approfondendolo, il significato, il lettore avrà imparato una cosa nuova. Perché togliere questa nota storica per semplificarla con spararono un’arma contro l’albero della nave?
A puro titolo esemplificativo, ovvio.
E questo discorso non vale solo per le fanfic, ma anche per i libri.
E con questo passo e chiudo! XD
E ancora complimenti!
E’ raro trovare persone che sappiano usare i termini corretti con giusto discernimento. Ed è ancora più raro che sappiano esprimere così bene, in così poco spazio, emozioni così grandi.
Lete
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