Recensioni per
Siberia [Camus - Hyoga 100 Drabble Themes]
di Deliquium
È sempre bello vedere che l'ambiente circostante si mette in dialogo coi sentimenti dei personaggi, come se anche la Natura partecipasse delle loro sensazioni ed emozioni. |
Hai inanellato una serie di drabble molto criptiche, che non sono facili da interpretare. Capiscimi, la facilità è sopravvalutata; anche se non comprendo appieno quello che stai dicendo, non riesco ad avere un quadro completo, le tue parole mi lasciano una sensazione dentro. Questa qui, in cui scopro che Hyoga si chiama Nicolaj (e se già lo sapevo, perdonami, non me lo ricordavo), mi lascia dentro un senso di morte. Quello che suppongo è che Hyoga sia morto, che sia finito nella Valle dell'Ade, e che si sente perso, disorientato. |
È solo una bambina, dice la voce narrante. Io, Lettrice, non capisco chi sia questa bambina, nell'economia della vita di Aurélien, e forse non è importante sapere chi diamine sia, questa bambina che s'è persa per Parigi, coi guanti sfrangiati e le dita bianche. Quello che conta è che lui non la tocca. Perché? |
È vero. |
Sarebbe stato fin troppo ovvio se il prompt Lei fosse stato dedicato a Natassia. Invece, e giustamente, hai preferito dedicare questo tema a Camus, che nel momento della morte pensa alla madre. L'origine della vita, e la sua fine. Polvere eri, e polvere ritornerai. Intanto, il ghiaccio fissa i pensieri per sempre. |
E niente, Camus (soprattutto in queste drabbeline (???)) ha il potere di sciogliermi ... altroché ghiaccio, siiiigh |
Mi piace questo viola: è sì il colore della decomposizione, ma anche della pelle cianotica nell'assideramento, di quei cadaveri che non si corrompono. |
Ah, la fata verde! Ce lo vedo Camus a stringersi al petto una bottiglia con fare quasi psicotico. Oh se ce lo vedo! |
Che bello questo rosso che ha un sapore e una consistenza e poi una qualità tattile, che va oltre il sangue. E forse non è un caso che non abbia un odore. |
A Pére-Lanchais! Caspita! Camus Parigino, dunque? |
Mi piace moltissimo che tu ti sia soffermata sulle occasioni in cui Camus è assente, per diverso tempo e ripetutamente. Perché Kurumada ha reso canonico l'abbandono di minore. Forse un bambino ha delle cose da imparare che si possono imparare soltanto da soli al freddo. E forse anche Camus ha imparato qualcosa, con un bambino a casa, da cui tornare. |
Quanto è profondo, assoluto e assolutizzante un rapporto del genere fra maestro e allievo? Non lo so, ma direi tanto. Soprattutto quando non hai un'orda di apprendisti attorno, ma soltanto due bimbi insieme a te in mezzo al ghiaccio. E quei bimbi hanno soltanto te, freddo e tante botte da prendere e darsi. Allora sì che l'allievo ti amerà come un padre. E ti odierà come un padre. O come si odiano tutti i maestri che davvero ci insegnano qualcosa. Allora sì che il figlio ti ucciderà come s'uccide un padre. Kurumada è stato molto freudiano. |
Vabbè, ma se mi apri coi Diaframma come faccio a non seguirti? Non lo faccio. Ecco. |
Perdona il ritardo, carissima, sono stata lontana da efp per tantissimo tempo e adesso mi ritrovo a dovermi mettere in pari con tutti gli arretrati! XD Beh, immagino che pian piano ci riuscirò... Anche se sono un bordello di cose e non ho idea di come fare, ahaha. XD |
Hyoga è invece, secondo me, il nome più azzeccato della serie: ghiacciaio. Perché nonostate le esperienze traumatiche (c'è qualcuno che non abbia visto morire o non abbia dovuto uccidere lui? T__T) lui rimane in piedi, come i ghiacciai della sua sberia. Un nome che gli permette di portari appresso la terra che per lui è la sua Patria, anche in quel Giappone dove si scrive in maniera così difficile e bisogna stare così attenti alla pronuncia (mai come in Cina, poteva andargli peggio XDD) ... Aaaaaawwwwww datemi un paperottolo da coccolareeee |