Sì, Hyoga... Tu sei un guerriero.
Non devi arrenderti di fronte alle difficoltà, né devi lasciarti atterrire dal dolore, o da quanta strada hai ancora da percorrere.
Non devi scioglierti sotto al sole, ma lasciare che la tua neve ed il tuo ghiaccio siano eterni, implacabili, in grado di fermare i tuoi nemici e di dare voce alla tua vera forza.
Davvero una bellissima scena quella da te dipinta, con uno stile come sempre calzante e perfetto.
Penso che potrei stare ore a leggere questa raccolta, sul serio.

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Mi stava partendo il keysmashing, ma mi sono trattenuta. Questi momenti di riflessione quasi dolorosa di Camus con davanti uno Hyoga ancora piccino sono qualcosa di meraviglioso e struggente ... (Se la neve è una principessa, e il ghiaccio un guerriero ... la zia zitella aspirante gattara cos'è? Uhhhm)

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Ah, povero Hyoga.
Il Giappone è casa sua, in un modo o nell'altro, eppure non riesce pienamente a sentirsi a proprio agio in quel paese.
In effetti, egli è maggiormente legato alla sua terra natia, tutto della Russia ha il profumo di casa, mentre a Tokyo non vi è davvero nulla per lui.
Solo la pioggia.
E almeno quella è abbastanza da riuscire a nascondere ciò che non può permettersi di mostrare a viso aperto.

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Carino questo siparietto, davvero carino.
Come sai non amo la coppia Milo/Camus, però mi è piaciuto questo momento teatrale, un grazioso spettacolino che rallegra l'umore ed alleggerisce l'animo, fra un momento di angst e l'altro.
Del resto, di tanto in tanto, questi poveri cavalieri avranno anche il diritto di vivere una vita normale?

Bravissima come sempre. <3

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Ecco che inizia il rush di recensioni senza sosta, per rimettermi in pari con tutte quelle che ho saltato (che alla fine, rifacendo un conto, sono solamente tre, quindi non dovrei intasarti di troppo la casella di posta).
Personalmente ho sempre adorato l'autunno per due motivi: I suoi bellissimi colori e l'atmosfera che si respira, una sorta di allegra malinconia, un misto di sensazioni meste e gioiose che portano generalmente a far vibrare il cuore di emozione.
Lo stesso Hyoga - non so se sia un caso oppure una tua scelta - sembra soffermarsi su entrambi gli aspetti, quelli felici e quelli più tristi, ma probabilmente alla fine è sempre il sentimento negativo a prevalere, in questo caso il rancore, come tu hai scritto.
Ho sempre associato Hyoga all'inverno, ma considerato ciò che hai scritto credo proprio che possa essere proprio l'autunno la stagione che meglio lo caratterizza.

Bravissima come sempre. <3

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Questa mi ha davvero spiazzato. Una cesura netta con tutti i componimenti precedenti. Bella idea, quella del drabble/copione di teatro. Forse hai inventato un genere nuovo, un ibrido. Come le mezze stagioni, che non sono né estate né inverno, ma un po' di entrambe.

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Bello questo cambio di scena. L'infanzia dei Saint nei pochi anni precedenti al loro smistamento nei vari luoghi di addestramento è sempre stata trattata molto fugacemente nell'originale. Quando compaiono flashback, sono terribili. Jabu che si scortica le ginocchia per il divertimento di Saori, Ikki appeso a testa in già che viene bastonato da Tatsumi... insomma, puro orrore. Su cui troneggia lui, Kido, che di questi tempi sta diventando la mia ossessione.

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Milo ha tutta la mia stima XDDDD Ha ragione, accidenti! Sono stagioni pure loro eh! Che poi magari Camus non avesse propriamente voglia di seguire i suoi farneticmenti è un altro paio di maniche, ma gli tocca e punto U_U

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*prende il paperotto e gli arruffa tutte le piumette* argh l'infanzia disastrata (quale infanzia?!) di Hyoga è tremenda, e scritta bene così penetra fino nel profondo T_T
(meravigliosa la descrizione della risata di Seiya )

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Ci piace Camus che sbevazza ...
Ho visto davvero quello che ho visto in questa scena? eh? eh? eh? *_____*

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Aww, l'estate.
A parte il caldo che, il più delle volte, tende a diventare decisamente fastidioso, è una stagione che trovo davvero splendida e mi piace l'immagine che hai evocato.
E' bella, penso che mi dia una sensazione di benessere, cosa che presumo avvenga anche per Camus, nel momento da te descritto.
Certo, io ammetto di non essere per niente una fan della MiloXCamus, ma in questo caso la si apprezza particolarmente. <3

Bravissima come sempre

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La risata di Seiya che sembra fagocitare tutto ciò che non va nel mondo.

Non so perchè mi ha colpito così tanto, ma questa frase mi è rimasta impressa, forse perchè in un'oceano di disperazione e rancore questa frase arriva come uno spiraglio di luce. L'unico. Quasi stona nella sua positività, ma accentua ancora di più l'amarezza di tutti gli altri dettagli.
Come sempre sei riuscita a rendere i sentimenti che volevi esprimere con una maestria ineccepibile, sembra quasi sentirlo il rancore di Hyoga, la rabbia, la tristezza, lo smarrimento di trovarsi lontano senza nemmeno conoscere la lingua, sembra quasi di sentire la sua voce, il suo pianto...
Complimenti!

 

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Io vorrei vivere dentro questa drabble. Quando mi trovo davanti a immagini evocate con così tanta bellezza non posso fare a meno di pensarlo. Semplicemente bellissima.
Ammetto che fino a qualche tempo fa ero abbastanza indifferente a Camus e Milo come coppia, ma tra una lettura e l'altra mi sto convertendo e con questa drabble ho fatto un ulteriore passo avanti (un passo la cui grandezza è inversamente proporzionale alla lunghezza di questo capitolo, quindi un passo gigante)
Adoro il modo in cui riesci a tratteggiare il loro rapporto e adoro queste immagini frammentate e nostalgiche che che riesci ad evocare.
Ho avvertito la stessa nostalgia che deve aver avvertito Camus e per un istante ho sentito un morso allo stomaco.

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Qui ti volevo! Il sesto senso (o il settimo?) mi suggeriva che l'estate sarebbe stata dedicata a Camus. A te piacciono i contrasti, lo so. Infatti qui ogni immagine visiva, olfattiva o uditiva che sia fa a pugni con quella successiva. Solo che... Milo e Camus proprio NO! Ma ti perdono. Mi piace come li hai resi. Me li hai fatti quasi piacere insieme

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Com'è triste questa incursione nei pensieri di Hyoga sulla primavera! Parte con una carrellata di immagini calde e rassicuranti per poi finire con la sua antitesi perfetta. Perché per un santo di Athena tutto gira al contrario, e ciò che per gli altri è un tiepido inizio per loro è solo il triste ricordo di una normalità che non abbracceranno mai più.

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