Recensioni per
Siberia [Camus - Hyoga 100 Drabble Themes]
di Deliquium

Questa storia ha ottenuto 373 recensioni.
Positive : 373
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/02/17, ore 19:00
Cap. 77:

«Che razza di nome è Hyoga? »
Un nome brutto.
Un nome che nel doppiaggio conservativo di Saint Seiya è diventato, appunto, Yoga. Come il succo di frutta. Io non so se questo valzer nasca dalla stessa esperienza mia; se così non fosse, chapeau per questo girotondo che richiama, un po', il Bersaglio della settimana enigmistica.
Tornando serie, ha ragione, lui. Hyoga è solo un bambino, e i bambini non sanno nulla di tutte le complicazioni degli adulti.
Kanji, lettere. Per loro conta il suono, conta dirlo bene. La colpa, semmai, è di chi ha imposto loro quel nome. Ma anche qui, vallo a capire, di chi è la colpa...
Del padre assente?
Della madre morta?
Meglio riderci sopra, come faceva nonno Ivan.

Recensore Master
25/01/17, ore 10:57
Cap. 76:

Mi attacco al commento di Francine: il modo più efficace di nascondere qualcosa è metterla esattamente nel punto dov'è più visibile, perché a nessuno verrebbe in mente di guardare proprio li (che è anche il metodo più efficace di perdere le cose, a quanto pare, con questo sistema m sono trovata con 5 tessere elettorali ...)
Però a Camus il dubbietto viene, me lo vedo in effetti tipo osservatore compulsivo attento anche al dettaglio più insignificante. Per poi a suo tempo opporsi senza farlo all'ordine di fermare i bronzini, usando l'ormai inevitabile duello con Hyoga (grazie Shun per il defrost e grazie Milo per non averlo sforacchiato troppo) come ulteriore (ed ultima) lezione in maniera da renderlo pronto alle battaglie successive ... siiiigh l'angst che sta in tutto ciò ... è tanto e bellissimo ...

Recensore Master
18/01/17, ore 23:47
Cap. 76:

Ma è stupenda. La menzogna che non vede nesusno perché è come l'ombra: in bella vista. Solo che nessuno bada alle ombre. Sono, come dire?, scontate. Ma è proprio nelle ombre, nei dettagli, che si annida il diavolo. Almeno, questo è quello che dicono.
Al solito, Camus vede quello che Milo nemmeno scorge. O forse lo scorge, ma non ritiene importante indagarvi sopra, almeno al momento?

Recensore Master
25/12/16, ore 23:24
Cap. 74:

In questo periodo teoricamente dovrebbe essere già Saga, anzi Arles, ad aver preso il posto di Shion, ma nella mia testa mi sono vista quest'ultimo che se ne esce con sta cosa dei bambini in maniera completamente svampita XD (E ricordando che inizialmente Kurumada voleva appioppare proprio a Milo il paperotto e solo in seguito ha optato per Camus, la seconda immagine mentale è stata Milo che tiene un marmocchio tipo per un piede durante un allenamento tipo delle guardie o che X°°°D E il vecchio che annuisce tutto convinto e corre verso il ghiacciolo del Grande Tempio XD)
E pure questa volta mi hai fatto venire voglia di mollare tutto e fuggire in siberia XD

Recensore Master
14/12/16, ore 21:06
Cap. 72:

La rottura, qui, non è né nella metaforica bambola né nel corpo di Hyoga. E' la rottura fra il maestro e l'allievo. Io ci vedo una specie di evoluzione. Il cosiddetto parricidio. Per il piccolo Hyoga, strappato alla madre senza aver conosciuto il padre, Camus è la figura di riferimento più prossima. Il suo sguardo è accusa. E' morto il bambino ed è nato l'uomo. Bella drabble psicanalitica.

Recensore Master
13/12/16, ore 18:43
Cap. 72:

E il dolore … lo hai mai visto il suo dolore, Aurélien?

Camus non è poi tanto diverso dal suo allievo.
Ci si trincera dietro il freddo, il distacco eccetera eccetera, ma la verità è che il freddo diventa un tappeto sotto cui seppellire la polvere e dimenticarsi di essa, almeno fino a quando non si crea una sorta di piccola montagnola che non è più possibile liquidare altrimenti se non spazzandola via. Ma per davvero.
Quando Hyoga/Nicolaij è arrivato in Siberia, Camus deve aver stornato lo sguardo dal dolore di quel marmocchietto, perché non doveva diventare suo amico, ma il suo maestro. Come il cuore della bambola, non sarebbe servito a nulla dimostrare empatia nei confronti di Hyoga, se non a peggiorare le cose. Ma il dolore, quello vero, lo hai visto, Aurélien? Ed è per colpa di quel dolore che ti sei spinto fin dove ti sei spinto, vero?

Recensore Master
20/11/16, ore 10:27

Bella la tua idea di aprire il componimento con la ripresa delle parole di Camus di un precedente drabble. In quella domanda così secca, quasi sprezzante, c'è tutta la dicotomia dell'essere Saint. E' quasi una scelta di campo. Vuoi essere la dama da salvare o il salvatore? Una domanda inutile, per Hyoga, che parte controvoglia agli ordini della sua principessa e aguzzina.

Recensore Veterano
19/11/16, ore 19:18
Cap. 68:

Tu mi riporti in Siberia quando i mezzi per giumgervi ancora non li ho ed il Cuore ancora tentenna.
Ognuna di queste Perle fa parte di una fredda corona di Ghiaccio ed è perfetta a sé stante. Starei le ore a contemplare questo pezzo, a sentire la sua carezza gelida e severa addosso...quella sensazione di pulito che rimanda la cristallina vibrazione del Ghiaccio.

Il tuo Camus mi piace. La mia opinione vale quanto una moneta di cioccolato, ma anni di fandom me lo hanno reso insopportabilmente indifferente, un personaggio che mi tedia da solo è che mi stomaca quando affiancato al suo ormai conclamato compagno.
Qui -e prima- ho ritrovato in quelle 'lingue di Fuoco irlandese' l'altero Camus delle origini, quello Terribile come fu quel tale Ivan, come lo sono i Maestri, terribili perché qualsiasi cosa accada, come il ghiaccio imperituro restano immobili e rifulgono nel loro Dovere.

È incredibile la quantità di stimoli e scintille che mi accendi con una manciata di parole.
Non che avessi dubbi sul valore della tua penna, ormai...

Recensore Master
19/11/16, ore 18:44

Queste drabble sono sempre impregnate del ghiaccio della Siberia e del buio dei mesi invernali nel Nord che Hyoga si porta dietro ovunque sia (e che Camus sente probabilmente più suoi della natia Francia ... ah i film mentali!)

Recensore Master
09/11/16, ore 12:34
Cap. 61:

Fischia il vento e soffia la bufera
Scarpe rotte, eppur bisogna andar
A conquistare la rossa primavera
Dove sorge il sol dell'avvenir


Ebbene sì, noi conosciamo Katjuša come l'ennesima cover, se mi passi il termine. Riadattata ad uso e consumo nostrano.
Di questa drabble mi piace l'atmosfera natalizia, che adesso, in Novembre, inizia ad avvicinarsi a passo di carica (e baionette montate). Mi piace l'attesa, che si declina in modo diverso da personaggio a paersonaggio, ma tutti sembrano puntati sulla zavarka. Se non ricordo male, La zavarka è quel tè che si beve mettendo la zolletta di zucchero sul piattino?

P.S. Impressione che manderà in frantumi questo piccolo gioiellino, ma il piccolo Hyoga mi sembra tanto Obélix che si mette in fila per avere la sua dose di pozione magica! XDDDDDD

Recensore Master
05/11/16, ore 10:47
Cap. 70:

Letta la nota, mi sono vista Hyoga che arrivava e schiacciava Camus con una casa trasportata da un tornado ... e ovviamente Camus aveva le calze a righe ... e ho visto troppe volte il film (sono una fan di Judy Garland, non è colpa mia XD) ...

Siparietto a parte, i presagi di Camus mi fanno sempre il cuore in bricioline cielo T__T

Recensore Master
05/11/16, ore 10:39
Cap. 69:

Un paperotto riconosciuto solo a metà e che sarà sempre a metà strada tra quella Russia che forse non lo vuole deltutto e quel Giappone che forse lui non vuole ... Ie poi avanti e indietro per posti strani perché Saori se non si fa rapire ogni 3 secondi non è felice)

Recensore Master
31/10/16, ore 19:07
Cap. 70:

Ecco la reazione di Camus alla morte del compagno Death Mask. Arriverà e sarà come il vento dell'est nel mio cervello bacato si è sovrapposto con il verso di una poesia crepuscolare: verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Già, perché si annusa un'aria nefasta che può portare solo sventura. Un bel ribaltamento di prospettiva visto che a est sorge il sole...

Recensore Master
22/10/16, ore 17:42
Cap. 68:

Hyoga è un bambino che impara a congelare perfino i suoi sogni. Il suo maestro Camus è solo poco più grande di lui, ma già duro come il pack. C'è qualcosa di terribilmente sbagliato in tutto questo. E di struggente.

Recensore Master
22/10/16, ore 17:36
Cap. 67:

Posso solo immaginarmelo lo straniamento di Hyoga nel ritrovarsi a Tokyo, la città dove l'efficienza spietata di Tatsumi preparava a suon di bastonate le schiene dei futuri saint a ricevere il peso del loro destino. Hyoga non è di nessun posto. Come un saint non è di nessuna epoca. Prende la forma del suo contenitore, cioè della sua armatura. Proprio come fa l'acqua