Recensioni per
Siberia [Camus - Hyoga 100 Drabble Themes]
di Deliquium
«Che razza di nome è Hyoga? » |
Mi attacco al commento di Francine: il modo più efficace di nascondere qualcosa è metterla esattamente nel punto dov'è più visibile, perché a nessuno verrebbe in mente di guardare proprio li (che è anche il metodo più efficace di perdere le cose, a quanto pare, con questo sistema m sono trovata con 5 tessere elettorali ...) |
Ma è stupenda. La menzogna che non vede nesusno perché è come l'ombra: in bella vista. Solo che nessuno bada alle ombre. Sono, come dire?, scontate. Ma è proprio nelle ombre, nei dettagli, che si annida il diavolo. Almeno, questo è quello che dicono. |
In questo periodo teoricamente dovrebbe essere già Saga, anzi Arles, ad aver preso il posto di Shion, ma nella mia testa mi sono vista quest'ultimo che se ne esce con sta cosa dei bambini in maniera completamente svampita XD (E ricordando che inizialmente Kurumada voleva appioppare proprio a Milo il paperotto e solo in seguito ha optato per Camus, la seconda immagine mentale è stata Milo che tiene un marmocchio tipo per un piede durante un allenamento tipo delle guardie o che X°°°D E il vecchio che annuisce tutto convinto e corre verso il ghiacciolo del Grande Tempio XD) |
La rottura, qui, non è né nella metaforica bambola né nel corpo di Hyoga. E' la rottura fra il maestro e l'allievo. Io ci vedo una specie di evoluzione. Il cosiddetto parricidio. Per il piccolo Hyoga, strappato alla madre senza aver conosciuto il padre, Camus è la figura di riferimento più prossima. Il suo sguardo è accusa. E' morto il bambino ed è nato l'uomo. Bella drabble psicanalitica. |
E il dolore … lo hai mai visto il suo dolore, Aurélien? |
Bella la tua idea di aprire il componimento con la ripresa delle parole di Camus di un precedente drabble. In quella domanda così secca, quasi sprezzante, c'è tutta la dicotomia dell'essere Saint. E' quasi una scelta di campo. Vuoi essere la dama da salvare o il salvatore? Una domanda inutile, per Hyoga, che parte controvoglia agli ordini della sua principessa e aguzzina. |
Tu mi riporti in Siberia quando i mezzi per giumgervi ancora non li ho ed il Cuore ancora tentenna. |
Queste drabble sono sempre impregnate del ghiaccio della Siberia e del buio dei mesi invernali nel Nord che Hyoga si porta dietro ovunque sia (e che Camus sente probabilmente più suoi della natia Francia ... ah i film mentali!) |
Fischia il vento e soffia la bufera |
Letta la nota, mi sono vista Hyoga che arrivava e schiacciava Camus con una casa trasportata da un tornado ... e ovviamente Camus aveva le calze a righe ... e ho visto troppe volte il film (sono una fan di Judy Garland, non è colpa mia XD) ... |
Un paperotto riconosciuto solo a metà e che sarà sempre a metà strada tra quella Russia che forse non lo vuole deltutto e quel Giappone che forse lui non vuole ... Ie poi avanti e indietro per posti strani perché Saori se non si fa rapire ogni 3 secondi non è felice) |
Ecco la reazione di Camus alla morte del compagno Death Mask. Arriverà e sarà come il vento dell'est nel mio cervello bacato si è sovrapposto con il verso di una poesia crepuscolare: verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Già, perché si annusa un'aria nefasta che può portare solo sventura. Un bel ribaltamento di prospettiva visto che a est sorge il sole... |
Hyoga è un bambino che impara a congelare perfino i suoi sogni. Il suo maestro Camus è solo poco più grande di lui, ma già duro come il pack. C'è qualcosa di terribilmente sbagliato in tutto questo. E di struggente. |
Posso solo immaginarmelo lo straniamento di Hyoga nel ritrovarsi a Tokyo, la città dove l'efficienza spietata di Tatsumi preparava a suon di bastonate le schiene dei futuri saint a ricevere il peso del loro destino. Hyoga non è di nessun posto. Come un saint non è di nessuna epoca. Prende la forma del suo contenitore, cioè della sua armatura. Proprio come fa l'acqua |