Recensioni per
L'aquila di cenere e ossa.
di Uptrand
Ciao, |
Buongiorno caro, eccomi qui per continuare la lettura della tua storia. Questo capitolo mostra il primo impatto della serie di conseguenze della riconquista di Siracusa e della Sicilia: naturalmente il ritorno dell’esercito capitanato dal fratello dell’Imperatore è accolto con festa, felicità, gratitudine ed entusiasmo, le concrete abitudini dei Romani hanno creato una serie di passaggi e dedizione che mostrano quanto fossero devoti alla divinità e quanto credessero di essere sotto una specie di castigo divino – offerte dunque, offerte ad ogni singolo tempio trovato per strada, e che esse possano portare più benevolenza da parte delle divinità protettrici, in pratica – però l’equa distribuzione del grano agli abitanti è una scelta che ho trovato felice e ponderata, una buona mossa per riscuotere il benvolere delle masse in un periodo tanto difficile, non solo per la gente, ma per l’impero stesso. |
Buongiorno caro, sono qui per lo scambio a catena del Giardino, a continuare la lettura di questa long. Sono capitoli interi che attendevo questa parte, visto e considerato le forze che sono state messe in ballo, il tempo, le risorse, i caduti e la stanchezza. Giorno dopo giorno i romani hanno lottato contro nemici che non potevano essere vinti da stanchezza, malattie, sonno, bisogno di nutrirsi: erano instancabili, non bloccabili se non con l’eliminazione stessa, eppure ce l’hanno fatta. |
Mi ero proprio chiesta quale fosse l'idea per riconquistare la Sicilia con solo due legioni. Quindi si comincia pezzo a pezzo, buona idea. Per fortuna i morti sono stupidi. |
Ciao, eccomi per lo scambio libero del giardino! |
Apprezzo sempre il tentativo di scrivere una FF partendo da un contesto totalmente originale, e devo dire che questo primo capitolo ha buone premesse per una trama interessante... |
Buonasera caro, eccomi qui per continuare la lettura di questa tua long. Nella sua brevità questo capitolo davvero mostra quanto possa essere estenuante il lavoro sulla psiche del soldato lasciato al proprio lavoro. Non che stessero male, nell’isola: cibo ce n’era, posto pure, acqua anche, non morivano più come prima i soldati, la situazione era paradossalmente sotto controllo se non per le orde continue dei non morti che procedevano per puro istinto omicida. Tutto uguale, tutto ripetitivo, dall’odio alla rassegnazione all’apatia è stato un attimo – almeno per loro. Trovo alienante quello che sta accadendo, la ripetizione di quella vita che li destabilizza ma che ha una routine uguale ma con orari sempre diversi, li sta portando a perdere senno, voglia di continuare, bisogno di tornare alle proprie case. Ormai non contano non solo i giorni, neanche più le settimane. |
Altro capitolo interessante win cui ci porti avanti con la spiegazione e di quanto accade nella storia. |
Ciao! |
Ciao! |
Ciao! |
Buonasera cara, eccomi qui per continuare la lettura di questa tua long. Il tutto sembra andare per il verso giusto, nonostante la presenza costante di questi non morti che resistono e si muovono guidati dall’istinto: l’esercito romano, organizzato e ben strutturato, gestito esattamente come mi sarei aspettata in una situazione simile, da il meglio di sé. Ci credo anche io in tutto questo, come ci credono loro e le grida di vittoria si mescolano alla stanchezza; dalla tensione dello scontro al calo di essa nella consapevolezza dio essere sfuggiti alla morte, ma l’ultima parte risveglia un dubbio orrorifico a cui non avevo dato peso neppure io. |
Ciao! Eccomi per lo scambio libero del Giardino! |
Ho deciso di recensire anche questo capitolo perché effettivamente i capitoli così brevi mi hanno fatta andare avanti. |
Ciao!! |