Recensioni per
L'aquila di cenere e ossa.
di Uptrand

Questa storia ha ottenuto 246 recensioni.
Positive : 238
Neutre o critiche: 8 (guarda)


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Recensore Master
18/05/21, ore 21:59
Cap. 1:

Ciao,
eccomi arrivata per lo scambio. Mi è piaciuto molto questo prologo che presenta quello che mi pare un buon candidato ad essere il protagonista, l'ambientazione storica e fantasy allo stesso tempo e il nemico che la grande Muraglia deve tenere fuori dal mondo degli umani.
L'idea della muraglia mi è piaciuta e poi la trovo credibile, in fondo i cinesi ne hanno costruita una nella realtà.
Mi è piaciuto molto il anche il racconto della fuga della tribù germanica e il modo in cui hai introdotto elementi reali della storia dei Romani e di come gestivano i rapporti con i popoli conquistati.
Lucius è un romano acquisito, ma perfettamente integrato, tanto è vero che il cambio di nome non lo ha sconvolto più di tanto, ha solo avuto bisogno di abituarsi.
Al termine del capitolo incontriamo il primo il zombie... Dono curiosa di sapere di più sulla loro origine!
Complimenti, un bel capitolo interessante e molto ben scritto che si legge tutto d'un fiato.
AlbAM

Recensore Master
18/05/21, ore 12:04
Cap. 11:

Buongiorno caro, eccomi qui per continuare la lettura della tua storia. Questo capitolo mostra il primo impatto della serie di conseguenze della riconquista di Siracusa e della Sicilia: naturalmente il ritorno dell’esercito capitanato dal fratello dell’Imperatore è accolto con festa, felicità, gratitudine ed entusiasmo, le concrete abitudini dei Romani hanno creato una serie di passaggi e dedizione che mostrano quanto fossero devoti alla divinità e quanto credessero di essere sotto una specie di castigo divino – offerte dunque, offerte ad ogni singolo tempio trovato per strada, e che esse possano portare più benevolenza da parte delle divinità protettrici, in pratica – però l’equa distribuzione del grano agli abitanti è una scelta che ho trovato felice e ponderata, una buona mossa per riscuotere il benvolere delle masse in un periodo tanto difficile, non solo per la gente, ma per l’impero stesso.
Rivelatore è stato il dialogo tra i due fratelli: le mire a cui punta Druso sono moooolto interessanti, sfruttando a proprio vantaggio ciò che sta accadendo. La Sicilia non è stata una vittoria assicurata, è stata una prova in pratica per vedere se è possibile riuscire a fermare i non morti – immagino che questo non sia stato detto ai soldati, ma che loro abbiano intuito a loro spese – e quindi riprendere la flotta marittima e portarla ad un livello superiore, riconquistare territori e puntare alla terraferma, a nuovi confini e a mettere a tacere rivolte e malcontenti, oltre che gestire meglio eventuali invasori. C’è un piano politico e militare non indifferente dietro, così come è importante tutto l’insieme di conseguenze che starà dietro all’aver negato ai greci di ripopolare la Sicilia: questo penso sia un errore, perché poi potrebbero riconfermarsi delle rivolte che penso siano già in bocca e nella mente di molti.
I tuoi capitoli sono brevi ma mostrano una ricerca nella storia, nella geografia, nelle situazioni dell’epoca, confini, tradizioni, lessico, e anche spunti di riflessione. Il tuo muovere i personaggi in questo modo mostra come possano essere realistici, chiunque a capo di un impero organizzerebbe, oltre alla controffensiva, anche i passi successivi, non lasciandosi sfuggire neppure un particolare. Le scelte che fanno non sempre sono felici (non certo per loro) e questo potrebbe rimodellare un futuro non troppo prossimo.
Alla prossima caro, ti auguro buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
10/05/21, ore 14:36
Cap. 10:

Buongiorno caro, sono qui per lo scambio a catena del Giardino, a continuare la lettura di questa long. Sono capitoli interi che attendevo questa parte, visto e considerato le forze che sono state messe in ballo, il tempo, le risorse, i caduti e la stanchezza. Giorno dopo giorno i romani hanno lottato contro nemici che non potevano essere vinti da stanchezza, malattie, sonno, bisogno di nutrirsi: erano instancabili, non bloccabili se non con l’eliminazione stessa, eppure ce l’hanno fatta.
Una settimana di fermo per controllare e via, alla riconquista di Siracusa.
Il buon umore e l’entusiasmo iniziali lasciano spazio alla tensione nel setaccio a tappeto di quella che potrebbe nascondere ancora tiri mancini – è comprensibile, sembrano tutti sterminati gli zombie ma non è detto che tutti siano andati verso di loro inizialmente. La paura c’è, ancora si sente, anche perché l’immagine di ciò che hanno visto sulla propria pelle rimarrà incisa nella mente per tutta la vita. Però, e sono contenta di vedere questo, sembra che l’intera isola sia stata sgombrata, e che la principale città sia finalmente libera, tanto d riportare notizie positive da tutti coloro che sono stati mandati in ricognizione.
Vorrei sapere qulacosa di più sull’aneddoto del grano, così da comprendere al meglio il riferimento nel testo.
Comunque la Sicilia torna in mano a Roma, ma il mmio dubbio ora è questo: che ne è dell’entroterra dell’impero ora? Ti sei concentrato sulla situazione isolana, ma ho il presentimento che ovunque la situazione on sia così rosea, anche se hanno faticato molto per poter riconquistare un post facilmente controllabile e difendibile a sto punto; immagino la Sicilia diventerà un luogo strategico contro un esercito instancabile, stupido ma instancabile, come quello dei non morti.
Riesci nella brevità a dar voce ad ogni sensazione provata, e rendi con pochi discorsi diretti mirati ciò che loro pensano, desiderano, vivono. Alla prossima caro, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
25/04/21, ore 15:16
Cap. 6:

Mi ero proprio chiesta quale fosse l'idea per riconquistare la Sicilia con solo due legioni. Quindi si comincia pezzo a pezzo, buona idea. Per fortuna i morti sono stupidi.
Ma quindi sono andati sul molo per vedere la nave piena di umani succulenti e poi si sono presi una pioggia di fuoco addosso mentre un'altra nave conquistava Ortigia? Io spero veramente che i vivi riescano a riconquistare la Sicilia, ma mi sono anche chiesta una cosa: i morti prima o poi si decompongono e ri-muoiono oppure potenzialmente sono immortali?

Recensore Veterano
25/04/21, ore 13:18
Cap. 7:

Ciao, eccomi per lo scambio libero del giardino!
Mi è davvero mancata questa storia, lo sai quanto sia un fan del periodo romano. La Sicilia sembrava libera e invece... non morti su non morti. Ho apprezzato molto il tuo modo di narrare le vicende in maniera così evocativa: lo scalpitare dei soldati, il caldo afoso che martoria i poveri uomini bardati di cuoio che, sebbene più leggeri così che con armature in ferro, lo soffrono pesantemente causato anche dal peso dello scudo, la lancia e il gladio. Bello come il povero Eligius non sopporti più le urla del centurione che li incoraggia XD
Fa troppo caldo, la testa è pesante e i suoni sembrano più rumorosi. Mi è piaciuto. Sono sempre corti ma d'impatto^^
Alla prossima^^

Recensore Junior
24/03/21, ore 19:18
Cap. 1:

Apprezzo sempre il tentativo di scrivere una FF partendo da un contesto totalmente originale, e devo dire che questo primo capitolo ha buone premesse per una trama interessante...

Gli spunti storici hanno sempre un non so che di affascinante, e rendere protagonisti romani e germanici è un buon binomio con una dose di ''nostalgia'' storica...

Mi è piaciuto come hai descritto la sensazione di impotenza che ha portato i germanici a rifugiarsi nelle terre romane e la conseguente progressiva perdita di identità e di attaccamento alle tradizioni da parte dei Quadi...
Per certi versi, la fluidità del tuo modo di scrivere potrebbe essere benissimo paragonabile ad un documentario storico ;)

Con calma, leggerò anche i capitoli a venire
(Recensione modificata il 24/03/2021 - 07:19 pm)

Recensore Master
13/03/21, ore 22:01
Cap. 9:

Buonasera caro, eccomi qui per continuare la lettura di questa tua long. Nella sua brevità questo capitolo davvero mostra quanto possa essere estenuante il lavoro sulla psiche del soldato lasciato al proprio lavoro. Non che stessero male, nell’isola: cibo ce n’era, posto pure, acqua anche, non morivano più come prima i soldati, la situazione era paradossalmente sotto controllo se non per le orde continue dei non morti che procedevano per puro istinto omicida. Tutto uguale, tutto ripetitivo, dall’odio alla rassegnazione all’apatia è stato un attimo – almeno per loro. Trovo alienante quello che sta accadendo, la ripetizione di quella vita che li destabilizza ma che ha una routine uguale ma con orari sempre diversi, li sta portando a perdere senno, voglia di continuare, bisogno di tornare alle proprie case. Ormai non contano non solo i giorni, neanche più le settimane.
Sono al limite non per gli scontri che li decima, anzi, ma per le ripercussioni sul loro equilibrio mentale. Trovo tutto così snervante da farmi provare una pena immensa per loro, e sapere che Tiberio è lì con loro senza sconti o pretese, a lottare come tutti, a mangiare come tutti, fa onore a un uomo simile che non sbandiera la propria carica sulle spalle altrui.
Quando ho visto il protagonista, un soldato qualsiasi, risvegliarsi scosso da un superiore alla luce del sole, sono rimasta spiazzata. Ore di sonno, di riposo profondo, senza sogni e senza fame, senza grida… ce l’hanno fatta, li stanno decimando quegli orridi mostri, e si nota come l’umore cambi. Anzi, come ci sia di fatto un umore, perché l’apatia s’era impadronita dell’intera isola.
Un segnale positivo? Vale la pena davvero mantenere la conquista su quella terra? A quanto pare pensieri del genere si inabissano alla notizia di una sorta di tregua, giusto il tempo per ricaricarsi e ripartire all’attacco stavolta, senza attendere ulteriori difese.
Una svolta dunque, dopo quel grigiore anonimo: un raggio di luce non solo dall’alba del nuovo giorno, ma anche per la speranza di quei soldati tenuti lì da qualcosa più grande di loro. Sono sempre più appassionata, devo sapere come procede e se ci sono miglioramenti sui vari fronti, perché qui il loro vantaggio è stato proprio liberare l’interno dell’isola per poi barricarsi lì ed attendere il nemico casuale dal mare, ma nell’entroterra quanto sarà disastrosa la situazione invece? Spero di scoprirlo presto, alla prossima e buona ispirazione! :3

Recensore Veterano
19/02/21, ore 08:47

Altro capitolo interessante win cui ci porti avanti con la spiegazione e di quanto accade nella storia.
Vediamo la presente situazione, che ormai ben conosciamo, e attraverso i ornsieri del personaggio sappiamo anche ciò che è successo prima, quindi la perdita dell' oriente e del nord Africa, con conseguente perdita di aree intensamente coltivate che producevano per l'impero.
Ci dai cenni "storici" interessanti per la tua storia e mantieni vivo l'interesse per ciò che sta per cadere.
Lessico e ortografia molto corretti, nessuna svista; da rivedere i tempi verbali.
Bel lavoro.

Recensore Veterano
10/02/21, ore 16:54

Ciao!
Partendo dal principio, mi sembra molto centrata l’idea di sottolineare come i non morti fossero un esercito ‘senza testa’, nel senso di non avere capacità combattive di tipo strategico e quindi contassero, in fondo, sulla sola forza dei numeri. Quindi, specificare come iniziassero ad attaccare anche in inferiorità numerica e non fossero capaci di arretrare, una volta sferrato l’attacco, andando così ad incagliarsi contro le lance romane. Mi sembra molto plausibile come scelta, alla fine sono solo corpi che muovono meccanicamente degli attacchi, senza un piano od una volontà precisa.
Bella l’inserzione di come l’idea fu pensata e del suo antefatto, in quel dono del cacciatore a Tiberio, che se ne ricorderà poi in seguito per rendere quello stratagemma parte della strategia fondamentale per combattere i non morti (che, ovviamente, aveva creduto solo dicerie). Qui i richiami ad altre storie si fanno più evidenti, richiamando non da ultimo quelle di GoT. Mi è piaciuto anche molto il dettaglio che lo stemma della legione sia diventato proprio un uomo che caccia il cinghiale, non so se solo di quella dove combatte Eligius o di tutte quelle deputate al controllo del muro e della guerra ai non morti. Molto piacevole anche il fatto che Eligius si dispiaccia che il nome di quel cacciatore, tanto importante e prezioso per la loro battaglia, sia andato perduto, ammesso che questo sia mai esistito.
Quindi, questi sono gli aspetti che mi hanno colpita positivamente!
Ti devo però fare qualche appunto, in vista magari di una revisione futura della storia (che ho visto essere stata scritta tempo fa, quindi ci sta che siano semplicemente sviste o errori che hai poi sistemato nel tempo): ci sono tempi verbali che sballano un po’ (mi sono appuntata un sentiva che, a mio avviso, dovrebbe essere un sentì), qualche se che dovrebbe essere sé e delle frasi spezzate da punti che dovrebbero essere unite alla principale, sennò rimangono come delle subordinate spaccate che da sole hanno poco significato. Comunque, tutti piccoli dettagli che con una rilettura potrebbero essere sistemati velocemente.
Detto ciò, ti saluto e ti mando un abbraccio!
A presto

Recensore Veterano
10/02/21, ore 12:02

Ciao!
Capitolo abbastanza inquietante, soprattutto nell'epilogo, dove racconti del modo in cui in morti difatto assediano una città, per poi occidere tutti i suoi abitanti. L'immagine dei soldati che chiede aiuto funziona ed è davvero spaventosa.
Il testo è scritto bene e la storia si mantiene interessante e coinvolgente.
Ti segnalo qualche errore: iniziatiCa, muraglia (immagino fosse cinta muraria).
Infine io rivedrei un po' l'uso di quel passato remoto per narrare eventi antecedenti alla narrazione principale, perché, di regola, se il tempo narrativo è il passato remoto, quando poi racconti di cose avvenute prima dovresti usare il trapassato...
Saluti

Recensore Veterano
04/02/21, ore 11:19
Cap. 1:

Ciao!
Eccomi qua per lo scambio. Ho scelto di recensire questa storia, spero che non ti dispiaccia, perché pensavo di avere più elementi per poterti lasciare al meglio il mio parere. Innanzitutto, adoro che la storia sia nella categoria soprannaturale ma si parta subito con la descrizione di un protagonista insolito: un germanico naturalizzato romano. Ho subito alzato le antenne! La tua scelta di inserire un elemento come i non-morti in mezzo alla nostra “tradizione”, mi ha lasciato spiazzata e piacevolmente colpita assieme. Mi piace molto la caratterizzazione del protagonista che ha assorbito le radici romane e riconosce gli indubbi vantaggi della sottomissione al volere dell’impero (spesso si legge di personaggi estremizzati in senso opposto). Mi è piaciuto soprattutto il dettaglio con cui lasci trapelare la pragmaticità del suo pensiero, ovvero che le terme romane siano sicuramente migliori di un villaggio in mezzo alla foresta. L’idea del muro mi sembra vincente e convincente: se la loro debolezza è l’incapacità di attraversare corsi d’acqua, aggiungere una “doppia protezione” oltre questi potrebbe essere un metodo efficace di contenimento della loro avanzata. Visto quanto hai sottolineato l’importanza e la magnificenza di quest’opera, l’immane lavoro che c’è stato dietro, immagino sia un punto focale del tuo racconto. Ma lo scopriremo solo vivendo!
Nel complesso, tirando le somme, la storia parte con il piede giusto. Ribadisco che ho apprezzato tutto il dettagliarsi delle tradizioni germaniche che vanno scemando, se non in un ricordare malinconico in serate con il gomito un po’ alzato. Aggiunge un ché di umanità al tutto, il permanere di ricordi che non sono stati soppiantati del tutto, anche se hanno dovuto cedere alla forza (e all’indubbia superiorità) delle legioni romane.
Mi è piaciuto anche come immergi anche lettori meno esperti (tipo me!) in spiegazioni su chi siano i vari personaggi senza appesantire il racconto e senza trasformarlo in uno spiegone che potrebbe essere messo in nota.
Detto ciò, sono curiosa di sapere che cosa verrà dopo.
Quindi, ci vediamo nel prossimo capitolo!
(P.S. << Meglio avvisare il centurione, potrebbe essere l'inizio di un assembramento. >> Di questi tempi, questa frase non ha potuto che farmi nascere un sorrisetto!)
(Recensione modificata il 04/02/2021 - 11:21 am)

Recensore Master
27/01/21, ore 14:13

Buonasera cara, eccomi qui per continuare la lettura di questa tua long. Il tutto sembra andare per il verso giusto, nonostante la presenza costante di questi non morti che resistono e si muovono guidati dall’istinto: l’esercito romano, organizzato e ben strutturato, gestito esattamente come mi sarei aspettata in una situazione simile, da il meglio di sé. Ci credo anche io in tutto questo, come ci credono loro e le grida di vittoria si mescolano alla stanchezza; dalla tensione dello scontro al calo di essa nella consapevolezza dio essere sfuggiti alla morte, ma l’ultima parte risveglia un dubbio orrorifico a cui non avevo dato peso neppure io.
Se questi esseri immondi non muoiono a meno che non vengano decapitati, non possono affogare.
E sono in mare molti di loro.
Se non affogano, da qualche parte finiscono se galleggiano, e la speranza è solo una, che non tocchino mai terra prima di finire tra i denti di qualche bestia (dubito se li mangino, ma non si sa mai.) Il Mediterraneo è un mare circoscritto, la possibilità che loro vengano trasportati a riva in breve tempo è molto alta, e questa osservcazione proprio non l’avevo preventivata, lo spunto dato è interessante, crudele e molto pratico quanto probabile purtroppo.
Sento la determinazione, la stanchezza, i convincimenti che crollano e le preghiere che si alzano silenziose a qualche divinità incapace di dare ascolto. Prevedo più una disfatta che non una vittoria in Sicilia al momento, e ne sono quasi certa. Nonostante la brevità dei capitoli non manca mai niente, e lasci spazio a i personaggi oltre che alle battaglie, abbastanza per farci capire come loro si sentano, ciò che provano e le conclusioni a cui arrivano, nel bene e nel male.
È sempre un piacere passare qui, alla prossima caro e perdonami per il ritardo; buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Veterano
24/01/21, ore 12:24
Cap. 6:

Ciao! Eccomi per lo scambio libero del Giardino! 
Oggi ho preso una pausa dagli esami per concludere tutte le storie in corso di lettura per lo scambio, e sai quanto io sia affezionato a questa storia in quanto amo il periodo romano.
Finalmente si arriva a Siracusa, e Tiberio muove le sue truppe contro questi Non-Morti, e quindi vedremo la peculiarità dell'esercito romano: Adattarsi a TUTTO, perfino agli zombie XD
Ti riporto solo una piccola critica: secondo me, il capitolo, è troppo corto. I capitoli corti non sono un male di per sé, ma personalmente lo avrei allungato di più per mostrare di più come i Romani gestiscono la guerra, le loro tattiche.
Solo questo, nulla in più^^

ci vediamo al prossimo Scambio :3

Recensore Veterano
20/01/21, ore 13:25

Ho deciso di recensire anche questo capitolo perché effettivamente i capitoli così brevi mi hanno fatta andare avanti.
Dunque, anche qui ritrovo quel discorso del passato remoto, che secondo me non ci sta. La parte in cui racconti di come Tiberio avesse deciso di attaccare i non morti con le lance da cinghiale, suonerebbe meglio al trapassato prossimo.
Per il resto la storia continua ad essere scritta bene e a risultare piacevole e accattivante, invoglia il lettore ad andare avanti!
Mi piace molto anche il modo in cui inserisci "dettagli" tipo il commento sui centurioni, è davvero piacevole.
Continuerò la lettura.
Bravo e complimenti

Recensore Veterano
20/01/21, ore 13:11
Cap. 1:

Ciao!!
Ho scelto questa original e ne sono felice.
Parto col dirti che ci sono alcune cose che, secondo me, possono essere "ritoccate".
Io sono estremamente pignola, leggo tantissimo e faccio caso a tutto.
Ci sono alcune piccolezze nel lessico "da in cima alla torre" suona un po' male, forse sarebbe meglio "dalla cima della torre".
Poi ci sono dei passaggi fra trapassato remoto e passato remoto, che andrebbero rivisti.
Diciamo che se sfrutti i ricordi del ragazzo per raccontare quello che è successo (scelta che mi piace moltissimo) il trapassato è la scelta migliore, io mi permetto di suggerirti di controllare perché secondo me lo vedi subito, ci sono due o tre frasi in cui finisci con il passato remoto, che stonano un po'.
Per il resto ho trovato tutto corretto.
La storia è assolutamente interessante, l'idea è buona (io non amo gli zombi, ma obbiettivamente inserirli in un contesto Roma imperiale è intrigante) e il modo in cui la racconti cattura l'attenzione.
Ci sono anche dei passaggi davvero piacevoli, espressioni interessanti riferite alla storia passata del ragazzo, insomma, mi piace!
Il testo è scorrevole, veloce e ben strutturato.
Per me la storia del muro non è una forzatura, non penso che tu debba giustificarlo, si può immaginare che presto verranno dati i vari dettagli.
Quindi bravo. Bravo per l'idea e per il modo in cui la stai elaborando. Sono curiosa di andare avanti!!
(Recensione modificata il 20/01/2021 - 01:26 pm)