Ciao, sono qui per chiudere la Catena.
Premessa doverosa: in genere non cerco spontaneamente storie nel fandom di Harry Potter poiché mi sono allontanata dal fandom ormai da tempo e le uniche che leggo sono quelle pubblicate da una delle mie autrici preferite, quindi all'inizio ero un po' agitata per questa recensione perché non sapevo come approcciarmi senza rischiare di scrivere cose sbagliate o altro.
Mi ha rincuorato il fatto che durante la lettura mi sono sentita molto coinvolta con le vicende vissute da Lydia, tanto che a fine capitolo sono rimasta anche colpita dal cliffhanger con l'arrivo del padre di Lance (che credo lavori per il Ministero e soprattutto in una posizione avversa ai diritti di Lydia, visto come le punta la bacchetta contro, ma non vorrei sbagliarmi) e sicuramente mi ha incuriosita, perché ora vorrei anche sapere cosa succederà dopo questo arrivo inaspettato.
La vita di Lydia non è facile e anzi, ora appare molto complicata, incerta quasi (per non dire sicuramente) e questo rende l'intera situazione molto angosciante e triste.
Deve essere tremendo ritrovarsi costretta ad abbandonare la propria casa, con tutti i ricordi di una vita, solo perché un pazzo scriteriato ha deciso che i Nati Babbani non hanno più diritti e devono essere estirpati dalla società magica alla stregua delle erbacce.
O meglio, Lydia sa che è così, che gli “interrogatori” per i Nati Babbani porteranno sicuramente a questo, ma c'è chi invece la pensa diversamente, come ad esempio la sua migliore amica Alice, che crede fermamente di riuscire ad affrontare l'interrogatorio per essere poi libera.
A dirla tutta, la sua convinzione sul fatto che “siamo in tanti, cosa credi che potrebbero farci” mi ha stretto un po' il cuore perché è proprio perché sono in tanti che i Mangiamorte faranno le cose in grande e saranno pochissimi quelli che riusciranno a scappare, ma credo che più avanti si arriverà a questo punto nella storia e spero che Alice sarà ancora tra noi, magari pronta a combattere per la libertà.
Il rapporto tra Lydia e i suoi genitori mi è parso molto teso, soprattutto da parte della madre.
Il padre, invece, manifesta sicuramente più dolcezza e prova anche a trovare dei punti di incontro, ma in generale si nota quanto la situazione sia difficile per loro che del mondo magico non sanno quasi nulla.
Viste le considerazioni della madre di Lydia circa il suo essere una strega (il fatto che il primo giorno di scuola della figlia abbia segnato la distruzione delle loro vite) mi viene da pensare che lei provi un astio molto forte nei confronti del mondo magico ancor prima che Voldemort tornasse al potere, quindi che non abbia mai accettato la vera natura della figlia… ho già detto che mi si spezza il cuore? Perché credo lo dirò altre volte o comunque lo lascerò intendere…
Lo ammetto: ho provato frustrazione anch'io durante il trasloco perché credo mi sarei sentita proprio come Lydia in una situazione tanto delicata che, per chissà quale arcano motivo, i suoi genitori hanno appesantito forse senza neanche rendersene conto.
Il fatto che in un momento simile abbiano deciso di dare un passaggio ad altre persone mi ha lasciata stranita allo stesso modo in cui Lydia ne è rimasta sconvolta e fermamente contrariata, ma questo è niente in confronto all'entrata in scena di Henry… un vero uragano, e Lydia ne è stata travolta in pieno, proprio come me mentre leggevo.
In netto contrasto con il senso di pace interiore che ho provato leggendo della nonna di Lydia, uno tra i personaggi che più ho apprezzato del capitolo.
A tal proposito mi domando come mai abbia deciso di accettare la richiesta di zia Maisie, perché se non ho capito male un anno addietro è successo qualcosa di molto brutto proprio in quella casa e zia Maisie ha detto che non ci sarebbe mai più tornata, infatti Lydia contava anche sulla sua assenza per stare dalla nonna, quindi… c'è sotto qualcosa, credo.
Inoltre spero di non essermi persa un passaggio, ma non è che magari la cicatrice che sfregia il volto di Lydia è dovuta al brutto episodio accaduto l'anno addietro?
Mi sfugge come abbia fatto Henry a uscire di casa eludendo il controllo della nonna di Lydia, ma penso che Lance l'abbia aiutato con un incantesimo, forse.
Non so ancora come mai volesse parlare col bambino (e soprattutto dove volesse portarlo) e non so se effettivamente già si conoscevano, fatto sta che Henry gli ha dato confidenza e okay, è un bambino molto vivace, ma non penso sia uno sprovveduto, quindi mi viene da pensare che si sia fidato di Lance… comunque tutto questo giro immenso di parole per dire che Lance mi ha fatto anche un po' tenerezza, si vede che tiene a Lydia e sperava che anche per lei fosse lo stesso, almeno in amicizia, ma è rimasto deluso dal comportamento della ragazza.
Per carità, ci sarei rimasta male anch'io a non ricevere ma una risposta a tutte le lettere scritte e spedite, ma credo che Lydia abbia avuto le sue buone ragioni oltre al punto di vista caratteriale (mi ha dato l'idea di non essere molto loquace e molto introversa sotto tanti punti di vista), tanto che le si può dire tutto tranne che darle dell'egoista, quindi immagino anche che sia legato a quello.
Da una parte mi è dispiaciuto che il loro confronto (o forse è meglio dire scontro) sia stato bruscamente interrotto dall'arrivo del padre di Lance (che, come ho scritto un po' più su, non mi dà l'aria di essere molto amichevole per come punta la bacchetta contro Lydia, ma spero di sbagliarmi), mentre dall'altra mi ha fatto drizzare le antenne perché ho la sensazione che le cose si stiano per complicare e siamo solo all'inizio dei guai.
Dal punto di vista stilistico non ho nulla da ridire (tralasciando il fatto che ho già scritto troppo, ma dettagli…), la lettura scorre fluida e senza intoppi ed è anche coinvolgente, e per me che non sono affine al fandom è stata una vera e propria coccola.
Alcune volte uscire un po' dal guscio fa bene, si scoprono storie che altrimenti non avrei mai adocchiato e questo mi fa piacere.
Ti ringrazio per la piacevole lettura e ti auguro il meglio per questo progetto a cui tieni molto.
Alla prossima!
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