Amanda Benassi è appena diventata una scrittrice affermata.
Non è mai stata una ragazza particolarmente estroversa, tantomeno appariscente. Tutto d'un tratto, si ritroverà catapultata in una realtà completamente diversa da quella di un tempo, diventando oggetto delle più svariate attenzioni maschili.
Ma sarà un uomo in particolare a catturare tutta (o quasi) l'attenzione della giovane, stravolgendo a poco a poco la sua esistenza.
Emozioni contrastanti faranno da sfondo a quella vita che, pur avendo sempre sognato, si rivelerà più impegnativa del previsto, mentre le ombre di un passato mai dimenticato la travolgeranno a viva forza, spingendola ad affrontare una verità del tutto sconvolgente.
Amanda sceglierà, prima o poi, di cedere alla forza dei propri sentimenti? Chi farà mai breccia nel suo cuore?
*Opera Registrata su Patamù*

La Morte propone a una donna Babbana di rinascere negli anni Sessanta in una famiglia magica, imponendole dei pedaggi e un unico avviso: Lily Evans è destinata a morire. Fa la stessa proposta a un Sirius Black in attesa nel limbo dopo aver attraversato il Velo, facendo leva sul suo affetto per James e Harry. Torneranno entrambi agli anni della Prima Guerra Magica.
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[Atto V]
“Regulus chiuse il giornale mentre Alphard ridacchiava. «Incantesimo di Adesione Permanente, suppongo» commentò il giovane, immaginando Sirius si fosse svegliato con la luna storta.
«Oh, tuo fratello è bravo a far saltare i nervi a Wal» osservò Alphard con un sorrisetto indolente. «Chissà che belle donne ha affisso al muro stavolta…»
«Alphard» lo redarguì Orion, scuotendo il capo.
«Suvvia, sono solo curioso.»
«Se dovessi imputarti una colpa, sarebbe quella di essere riuscito a trasmettere i tuoi difetti a mio figlio.»”
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[Atto VI]
“«Non voglio pensarci» replicò infine Lily, reprimendo il disgusto. «Non cederò a questa… cosa… solo perché il mondo è impazzito.»
Guardò nuovamente James, poi abbassò lo sguardo sulle proprie mani. Se avesse accettato quei sentimenti, sarebbe impazzita a propria volta, accordandosi al mondo intero.”
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[aggiornamenti: tre volte al mese]

Raccolta di ricordi, momenti e situazioni che hanno segnato il mio essere.
Dall'adolescenza all'età adulta.
Momenti che ricordo ancora come fossero successi ieri. E come allora, mi regalano emozioni.
Alcuni molto innocenti, altri molto meno.
DAL TESTO:
Poi le sue mani scesero e le sue dita s’insinuarono sotto l’elastico dei miei pantaloncini, me li sfilò, lentamente, facendoli scivolare sulla mia pelle. Quando arrivò ai piedi stavo quasi impazzendo, avrei voluto gridare “strappali via, cazzo!” ma stetti zitta.
Era tra le mie gambe, in ginocchio sul divano e mi guardava dall’alto. Dovevo sembrargli così piccola, o succulenta per come si leccò le labbra. Con movimenti veloci si tolse la maglietta e i miei occhi vennero rapiti. Era una scacchiera, i muscoli ben definiti e disegnati, le spalle larghe e la vita stretta...

Il Ministero è caduto, le lettere di convocazione al Censimento per i Nati Babbani sono state inviate e quando Lydia Merlin riceve la sua, sa che è arrivato il momento di nascondersi. Ma una lezione che ha imparato durante i sette anni ad Hogwarts è che i suoi piani non vanno mai come dovrebbero.
Un incontro fortuito con un ex compagno di scuola ed un bambino troppo chiacchierone le ricorderanno che la fuga non è un’opzione, e che in un mondo magico che ha dimenticato cosa sia l’umanità e la pietà, c’è ancora qualcosa per cui vale la pena combattere.
Una storia di sopravvivenza, ingiustizia e dei mostri che si annidano nei luoghi più oscuri.
Dall'Epilogo:
​«Corri!»
Lydia sapeva che era arrivata la loro fine.
Nulla li avrebbe salvati.
Sfrecciò in mezzo ad un gruppetto di anziane signore, che reagirono lanciandole imprecazioni che mal si addicevano a delle così adorabili nonnine.
«Scusate, scusate!»
E ovviamente Lance perse tempo a cercare di farsi perdonare piuttosto che correre per salvarsi la vita.

«Dai, ti do un passaggio, va bene?»
«Non sei costretto».
Lui sorrise. «Non mi sentirei a posto con la mia coscienza lasciandoti qui».
In un diario dell’anno successivo, annotai che, se avessi saputo come sarebbe andata a finire, non avrei accettato quel passaggio. Se avessi potuto avere un’anteprima dei mesi successivi, avrei scosso il capo a Sam, nel momento in cui mi avrebbe allungato una mano per alzarmi dal panettone. Non sarei salita sulla moto, aggrappata al suo busto con l’aria che mi soffiava sul viso e il petto premuto contro la sua schiena. Gli avrei scosso il capo e avrei aspettato il primo pullman del mattino per tornare a casa.
Ma quella sera ero ubriaca e triste e quando Sam era comparso davanti a me, su quella moto mi era sembrato un principe azzurro con il suo cavallo bianco. In quel momento mi ricordava solo il ragazzino di due anni più grande che al campo estivo mi aveva portata in braccio quando mi ero sbucciata il ginocchio e aveva corso sul terreno scosceso tenendomi sotto le cosce, mentre io guardavo il rivolo di sangue che scendeva verso la caviglia. Quella sera era ancora il mio salvatore.

“Lo giuro.” Disse Ginny, sbuffando. Dire per l’ultima volta quella parola, le pesò più del dovuto.
Il verde dell’incantesimo si dissolse, facendo trapelare il viso di Draco. La guardava fisso negli occhi. Uno sguardo duro, freddo. Ginny non ebbe paura, anzi le sembrò che la osservasse, per la prima volta da quando la conosceva, non con disdegno ma con occhi nuovi, con l’intento di scrutarla l’anima.
Draco sciolse la stretta di mano e Ginny riportò la sua in grembo sentendola scottare.
Quella mattina Ginny comprese che tutto nella vita poteva accadere. Successe quello che riteneva impensabile: legata a un mangiamorte, al più odioso fra tutti, da un patto inscindibile.

«Tu» sibilò a denti stretti sua madre, inchinandosi abbastanza per guardarla dritto in volto. «Ellectra Lestrange, che cosa ti avevo detto? ».
Ellectra represse un gridolino, per poi gemere, mentre Bellatrix prendeva a colpirla sulla nuca con schiaffi decisi. «Non -devi -origliare! » scandì, sempre a denti stretti.
«Mi fai male » gemette lei, cercando di ripararsi la testa con le mani.
«Questo è ciò che succede a chi origlia… E tu stavi origliando, piccola delinquente » gracchiò sua madre. Le narici larghe pronte a fiutare la paura che pervadeva la bambina.
«No, mamma » gemette lei, mentre la mano di Bellatrix l’afferrava ancora per i capelli e con uno strattone la tirava a raddrizzarsi. «Te lo giuro, mamma. Non stavo origliando… ».
«E che cosa ci fai ancora sveglia, eh? » chiese, con quel suo tono d’astio che usava sempre nei suoi confronti.
Dagli occhi di Ellectra sgorgarono grosse lacrime, che iniziarono lentamente a bagnarle il volto. Più sua madre tirava i capelli, più lei gemeva e si sentiva dolorante.
(Storia revisionata; già pubblicata sul mio vecchio profilo mandymoody)

Tom Orvoloson Riddle aveva dovuto attendere a lungo per poter attuare il suo piano: erano trascorsi undici anni prima che qualcuno trovasse il diario, e quasi altri cinque si erano resi necessari perché il legame tra le due anime diventasse sufficientemente profondo.
Il quinto anno ad Hogwarts... Curioso che anche lui avesse avuto proprio quell'età quando a sua volta aveva aperto la Camera dei Segreti.
La sua vittima col tempo si era rivelata meno sciocca del previsto, rendendo l'attesa meno tediosa, ma ciò non influenzava minimamente le sue intenzioni, né intaccava la sua determinazione: Ginevra Weasley non aveva scampo.
Certo, l'intelligenza della giovane superava le sue aspettative, e lo forzava a muoversi in fretta; ma ormai ogni cosa era predisposta. Dopo tanta attesa, il momento era giunto.

Scandinavia, IX secolo. Nella società norrena, molti sono quelli che desiderano il potere, ma pochi sono quelli che lo detengono: Ragnar Loðbrók è il sovrano più rispettato e temuto di tutti e i suoi figli, vichinghi forgiati da numerose battaglie, sono pronti a prendere il suo posto, disposti a tutto pur di salvaguardare il loro onore e il proprio nome.
In una storia che narra di vendetta, di morte, ma anche di amore, si intrecceranno le vite di Sigurd Ragnarsson, Occhio di Serpente, e di Heluna, principessa di Northumbria, figlia dell'uomo che, più di ogni altro, ha osato sfidare l'ira dei giovani vichinghi.
Dal Prologo: "Vedo il serpente strisciare nella tana del cinghiale e la sua prole dilaniarlo, vendicando il proprio nome; vedo un’aquila ricoperta di sangue sorvolare i cieli oltre il mare, un giovane serpente venire addomesticato da una principessa dagli occhi tristi e i Figli del Nord prosperare per mille anni."

Due guerre magiche viste attraverso gli occhi di chi le ha perse entrambe. Alexandra Turner è figlia di due prestigiosi Guaritori dell'Ospedale San Mungo per malattie e ferite magiche. In Serpeverde, con Barty Crouch Jr., scoprirà il fascino del lato oscuro. Il legame di entrambi con Regulus Black li porterà al cospetto di Lord Voldemort.
La morte di Regulus, la caduta di Lord Voldemort, cui seguirà l'arresto di Barty e dei Lestrange, renderanno Alexandra una sopravvissuta, costretta a mimetizzarsi tra la sete di potere e la corruzione del Ministero della Magia.
L'improvviso ritorno di Barty, a distanza di anni, riaccenderà la speranza in Alexandra, ma sarà solo una breve e fugace parentesi di felicità mentre una nuova guerra si staglia all'orizzonte. Il ritorno dei Lestrange l'aiuterà a mettere insieme i pezzi fino a che la morte dell'Oscuro Signore non le mostrerà la fine del suo mondo.
Distrutta da due guerre magiche, Alexandra cercherà di rimettere insieme i pezzi grazie all'amore che, come l'oro di un vaso kinstugi, è in grado di risanare e rendere più bello anche ciò che è stato ridotto in frantumi dalla vita.
[La storia segue il canon e considera TCC.]

Un'ossessione che distrugge tutto ciò con cui entra in contatto.

Istituto Torquato Tasso: un piccolo mondo nel mondo; dove tutti hanno almeno un segreto.
Federica è una ragazza diversa dai suoi coetanei; sente come un muro che la distingue dagli altri per la sua sensibilità e il bisogno di leggere e conoscere quanto più possibile. Inaspettatamente, trova un individuo a lei affine nel più terribile dei professori nel suo liceo, con il quale comincia ad allacciare un rapporto dai confini indefiniti che passa spesso dall'odio alla comprensione, dal rispetto alle confidenze, dall'insegnamento al confronto. Si crea così una doppia vita per lei: in una continua a stare con i suoi coetanei mostrando quella Federica che loro conoscono e credono di capire, nell'altra sfama il suo bisogno di sapere in compagnia di un adulto che passa più volte il confine del ruolo del mentore. E con la maturità che incombe, questo delicato equilibrio potrebbe presto saltare...
Abelardo ed Eloisa, nel 1994.
***
Non era una facoltà sovrannaturale, la sua: Federica era portata a pensare che fosse una raggelante quanto strana forma di cinismo.
Alcuni sviluppano impressionanti capacità matematiche.
Altri imparano a guidare in età ancora infantile, diventando piloti di rally.
Molti ancora, crescono come campioni di nuoto, o eccezionali ballerini.
Lei comprendeva facilmente il mondo circostante.
Tranne che non era affatto facile, non per lei. Perché aveva perso la capacità di provare stupore, meraviglia, genuina felicità ed estasi di fronte all’intangibile mistero della vita umana.
Arrivata a quel punto, iniziava persino a dubitare che ce ne fosse uno, di “intangibile mistero della vita umana”.
Non era una prospettiva rilassante, né gioiosa, ad essere franchi: non era una prospettiva affatto."

Estate 1945. La Seconda guerra mondiale sta per volgere al termine in via definitiva, ma tutto sembra essere rimasto immutato nella cittadina di Pasadena in California, dove la guerra è arrivata sempre e solo per radio.
Per Cindy, una ragazzina di diciassette anni estroversa e piena di ideali, che fino ad allora aveva conosciuto solo la genuinità della vita fuori dal centro, segna l'arrivo di uno sgradito individuo; un pilota premiato con la medaglia al valore per aver combattuto in solitario a Pearl Harbor. Il capitano Peter Jones è un uomo estremamente sicuro di sé e questo, a Cindy, non va proprio giù, non quando si presenta l'idea che possa diventare il futuro fidanzato di sua sorella maggiore. Non sa ancora quanto l'ingresso di quest'uomo nella sua vita da adolescente ribelle la cambierà drasticamente facendola crescere. Quanta vita può essere rinchiusa in un attimo.
"La guerra esiste ovunque, anche in amore, l'unico vantaggio che abbiamo, se sappiamo giocarci bene la carta, è il campo di battaglia".
Storia ambientata in più periodi, con tutti gli annessi e connessi di due decenni controversi che hanno fatto la storia. Troverete di tutto qui, non solo l'amore, non solo la guerra...

L’ufficiale tedesco Ludwig Dubois, nella Germania Nazista del 1940, con la sua propensione autoritaria e rigorosa, si troverà non solo a lottare contro i soprusi di un regime oppressivo, ma anche contro la follia di sua moglie. Una travolgente passione avvolgerà il suo animo intorpidito, mentre l’odio sviscerato dalle profondità di una razza superiore minerà la vita di Silas, suo figlio, che innamorato segretamente della vita bohemien si scoprirà essere un rivoluzionario comunista. Destini intrecciati fra loro nelle notti della gelida Berlino si accavalleranno assieme a doveri improrogabili e bugie sussurrate nel vento. Del resto, solo il fato saprà dare una risposta.

Quando la notte cala, appassiscono le maschere: così gli abitanti di quella che è (ironicamente, o profeticamente) la città dei tramonti si vedono per quello che realmente sono (diventati).
Per una sola scelta sbagliata.
“Non chiedermi come, ma lo sapevo.”
Guardai oltre la sua sagoma dinoccolata. Il mio sguardo valicò il parapetto, scivolò nella notte e poi dieci piani più giù, fino alle risate che macchiavano il Sunset Boulevard anche a mezzanotte.
Mi cullai ancora nel silenzio. Non sapevo che cercare, lì, né perché ci fossi finita, ma doveva accadere.
“Oh, lo sapevo eccome.” Annuì, sempre più certo. Intravidi una macchia nera sul lembo di nuca che spuntò oltre il colletto della sua camicia. “Neanche tu resisti al silenzio.”
Muta, mi rannicchiai nei dettagli: la sua nuca, il tatuaggio che non riuscivo a decifrare, il fumo della sua sigaretta che il vento portava fino a me. Mi sembrava di sentirlo parlare da un’altra vita.
Levò in aria il bicchiere con quel gesto ormai suo – il solito brindisi amaro, omaggio a una vita di cui solo lui coglieva l’ironia.
“… ma il punto è: sei pronta ad ascoltare?"