Carissima Co'!
Ebbene eccomi giunta a leggere finalmente il tanto atteso capito - sì lo era - dell'au ♥
E sono successe tante cose; tante, tante cose. Davvero tante. Per cui questa recensione si chiamerà: eccala', hanno fatto 'a cazzata!
Sì, perché se ci avevi lasciati con una Sigyn che chiede aiuto a Loki in un bar fumando tremolante una sigaretta, qui abbiamo le nostre risposte e se dovessi commentare con una frase altolocata e nobile, direi che "qui siamo dentro ad un gran casino". Persino Theo, lo è. Non più detentore della mappa, rubatagli da Sigyn, ed è proprio questo furto il primo ingranaggio che smuove un meccanismo troppo grande solo da concepire.
Sigyn è pienamente consapevole di aver compiuto un atto sconsiderato, che mai avrebbe dovuto prendere quell'oggetto all'apparenza insulso ma che molti bramano e ripone ogni sua speranza in Loki, ben sapendo di non doversi fare troppi castelli in aria. Che quella possibilità è remota. Remotissima.
Difatti, l'ingengnere le nega ogni sorta di protezione. In questa negazione io, nel mio piccolo, ci ho paradossalmente visto comunque una protezione. Forse Loki non è del tutto consapevole del vero pericolo in cui si è infilata la sua ex qualcosa e, per aiutarla a salvarsi la vita, le consiglia di far sparire il tutto prima di entrare in qualcosa più grande di lei. La bellezza di questo tentativo sta nel fatto che Loki, sempre e comunque, rimane lui. Non le dà dei consigli in modo rassicurante, anzi la terrorizza molto più di quanto lei non sia... la mette di fronte a dei pericoli veri, possibili, che in qualche modo vuole che lei possa evitare da sola, prima che sia troppo tardi. Dopotutto ci crediamo davvero, che sia andato fino a Vienna, solo per dirle che la detesta? No, non ci crediamo. Sarà che è un po' cazzaro, lui... ma è tanto bravo con le parole. Oh, quanto è bravo.
Eppure Sigyn in questa storia c'è dentro fino al collo già da un po'. È una donna determinata, ma immensamente sola, in quelle strade di Vienna mentre cerca in tutti i modi di tenere a bada la paura di confrontare Theo, al suo ritorno, dovendo inventare una marea di bugie perché Loki Asgardsson non le ha concesso la sua protezione. Hai espresso così bene il suo disagio, tra il rumore dei tacchi e il suo evitare il proprio riflesso nelle vetrine, che c'ho il mal di stomaco pure io, mo. E, anche se pare stupido, è così. La resa del suo stato d'animo è importante, denota in lei una grandissima intelligenza; è una donna capace di trovare più soluzione in un tempo breve, specie se messa sotto pressione dall'idea ossessiva ma quasi sicuramente vera, che qualcuno la stia seguendo. La mappa ben nascosta nella tasca sotto un vecchio consiglio di Loki, che di metodi per fregare chi lo vuol frega, ne conosce anche troppi. Ed è lui a salvarla da quel tentativo di scipparle via la borsa, dove comunque non avrebbero trovato forse nulla più che trucchi e altri oggetti. Loki ha ponderato, e Loki ha capito: è in pericolo e la deve salvare, perché per quanto voglia fingere che non gli importi un accidente di lei, con lei , è ovvio che non è realmente così. Può fingersi disinteressato quando vuole, ma desidera la sua salvezza e questo lo porta inesorabilmente ad abbassarsi a salvarla. Tiè, incassa coso, lì. Ce ne siamo accorti tutti. Inutile che fai er coattello der Quarticciolo, eh.
Poi, infine, il mio ultimo pensiero va a Thor: l'eterno incosapevole, che segue ovunque suo fratello, che lo asseconda sempre ma che non sa mai niente. Poraccio, Thortello. Però la sua fedeltà nei confronti di Loki è impagabile. Sa benissimo che suo fratello è quello che è; che è capace di generare uragani dall'altra parte del mondo, che non è esattamente il tipico bravo ragazzo, ma c'è un limite pure all'accondiscendenza silente. Perché ora come ora non ci stanno dentro fino al collo solo Sigyn e Loki, ma anche lui; il complice ignaro che però non si tirerebbe mai indietro per salvare, l'ennesima volta, il proprio scapestrato fratello dai guai.
La storia continua ad infittirsi, i guai ad aumentare e il pericolo di Thanossou è sempre più un'ombra che si allunga, si allunga, si allunga e raggiunge quasi Sigyn e Loki che scappano dalla stessa. E tu finisci il capitolo con un Loki da sempre un personaggio che stringe i denti e cerca una soluzione, vedere effettivamente le cose come stanno: sono in pericolo e contro un uomo disposto a tutto, pur di vincere.
E mo'? E mo' niente, aspetto. Come sempre sei un'autrice versatile, che me li ripresenta sempre in ambiti diversi e che riesce a inserirli in contesti talmente diversi l'uno dall'altro, da affascinarmi ogni volta. Leggerli qui o sulla più recente mia lettura di "Solo un accordo", rende questo concetto ancora più forte perché pur essendo sempre loro, le due storie presentano caratteristiche diverse, comportamenti diversi, universi totalmente divergenti, con protagonisti gli stessi personaggi ma che aderiscono perfettamente al contesto in cui li hai voluti protagonisti, ma distinguibili.
Insomma, Co' l'esperienza di lettura dei tuoi scritti lascia sempre qualcosa, ed è questo quello che deve fare uno scrittore: intrattenere e assecondare la curiosità e l'immaginazione, tessendo trame che incuriosiscono e che affascinano.
Ecco, tu lo fai. Sempre.
Perciò, daje forte!
A presto Co', da quella che c'ha la contaminazione in corso, pe colpa dei nipponici.
Miry |