Un "What If" abbastanza comune, che spero di rendere gradevole :-)

E' nata come one shot "Primavera ad Arrés", poi ho considerato l'ipotesi di farne scaturire una storia e ho voluto provarci. Cosa sarebbe successo se Oscar e André, sopravvissuti alla rivoluzione, avessero avuto un figlio, e se questo figlio li avesse indotti a lottare di nuovo....

Incontrarti è stato destino, diventare tuo amico è stata una scelta, ma innamorarmi di te è stato completamente al di fuori del mio controllo.
[...]
Aveva sofferto in silenzio per anni, sopportato un sentimento che faceva sempre più male ogni giorno che passava. Aveva sopportato anche gli sguardi che Oscar rivolgeva a Fersen, solo a lui, rimanendo in silenzio e tacendo sui suoi sentimenti.
Era stato paziente, virtù che sua nonna diceva sempre che nessuno nella loro famiglia aveva.
(STORIA MODIFICATA E RISCRITTA)

Il mio tormento, puntuale, torna a farmi visita.
Quel sorriso sprezzante del pericolo, quella sfrontatezza stampata in volto.
Chiudo gli occhi e mi è di fronte.
Gli angoli della bocca curvati verso l'alto.
Si prende gioco di me.
Mi guarda e sorride, perché sa già che riuscirà a sfuggirmi.
"Dimmi chi sei".

Le emozioni hanno il pregio di sviarci,
il pregio della scienza
è di essere priva di emozioni.
La paura di provare qualcosa spesso arriva a frantumare persino la propria pelle, fino ad essere inghiottiti di rimpianti. Ma quando tutto va fuori da ogni limite, quante possibilità di rimediare ci sono?

Ho sempre amato d'amore viscerale "La rosa di Versailles", e ho sempre fantasticato sull'ipotetico futuro dei nostri protagonisti...poi, ho trovato voi e le vostre belle storie, e oggi ho deciso di cimentarmi!
Per ora, è un inizio piccolino piccolino... poi, chissà:-)
Spero vi piaccia!

"Georgie si buttò tra le braccia del ragazzo che la strinse forte a se.
Arthur assaporò quel momento perchè sapeva che, molto probabilmente, sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe potuto tener stretta tra le sue braccia la sua amata Georgie." (ArthurxNuovo personaggio) AGGIUNTO IL QUARTO CAPITOLO!

I miei genitori sono speciali. Sono ovviamente un uomo e una donna. Ma mia madre ha uno, anzi due nomi da uomo. E non è l’unica stranezza. Mia madre porta i pantaloni come papà, tira di scherma e va a cavallo come un uomo. Ma non è un uomo.

Qualcuno sta per tornare a sconvolgere le vite dei nostri amici.
Bene o male tutti i personaggi saranno coinvolti in questa storia, con una predilezione (scusate...) per Athos e Aramis. X-Rated.

"E' stato allora che ho iniziato a capirlo. Sono riuscita a veder dietro la maschera e finalmente sono riuscita a sentirla: la voce dell’anima, la voce della sua anima. Una voce gentile, delicata… come il suono di un’arpa circondata da tamburi battenti: tu non la senti, ma se presti bene orecchio lo capisci… è lì! Io… l’ho sentita…"
la mia storia parte esattamente dalla fine del volume 42
Capitolo 23 up

-E' un cuore di tenebra, il vostro. Insondabile, profondo e coraggioso. E' come il mare della vostra amata Normandia. Vi si potrebbe perdercisi dentro-
-E questo non vi fa paura?-
-No. Più che altro mi fa capitolare ai vostri piedi per implorarvi, anzi scongiurarvi.. di essere mia-

Storia introspettiva a capitoli, ciascuno secondo il punto di vista di un diverso personaggio. Ecco cosa accadde prima e dopo il 14 luglio: due giovani, in bilico tra la vita e la morte, decidono di prendere in mano il proprio destino. N.B.: la maggior parte della storia è narrata in maniera indiretta, i dialoghi ridotti al minimo. Commenti e critiche benvenuti, è la prima volta che scrivo, abbiate pietà.

E se André incontrasse, ad un ballo in maschera, una splendida dama che ardesse d'amore per lui?
Come si comporterebbe?

Era notte fonda, una notte buia, senza luna.
La notte in cui tutto avrebbe avuto inizio per la seconda volta.
Per qualcuno sarebbe stata l’ultima notte della sua vita.
Ma non della sua esistenza.
Sì; era quello che stava pensando Sebastien, mentre i suoi occhi luminosi sondavano il buio di quella sera di marzo.
Era il 20 marzo 1787, la vigilia di un'altra primavera.
E quella notte, pensava divertito Sebastien, una nuova anima sarebbe rinata nella primavera eterna.

Avanzava leggero, splendente nella divisa celeste e i suoi piedi, calzanti solidi stivali neri, parevano non toccare il terreno.
Quando giunse davanti a Madamigella Oscar si fermò e le fece il saluto militare, portando rapidamente alla fronte la mano destra e sbattendo i tacchi con la maestria di un ballerino.
Alzati gli occhi verso il comandante, sorrise.
“Marcel de Lemaire, ai vostri ordini, Comandante”.