Sarò sintetico: ottimo lavoro. Ora sarò molto più prolisso, come al solito. Fortuna che ti ho abituato bene in questi mesi, altrimenti ti saresti spaventato al termine della lettura della mia recensione.
Se ricordi bene, avevo previsto che, tra le varie persone che si potevano presentare alla porta di Isabella, una sarebbe stata Marco. Non ho sbagliato, per cui ho avuto ragione, il che vuol dire che sono contento, perché mi piace avere ragione. Era la persona più probabile che la ragazza poteva trovarsi di fronte, quindi una mossa banale, ma solo sulla carta, perché nella realtà l'hai confezionata così bene che non sembrerebbe tale. Anzi, mi hai sorpreso, perché non sospettavo una reazione così violenta da parte di uno che sembra essere nulla di più di un bambino viziato e capriccioso nel corpo di un adulto. E mi hai riportato alla memoria una scena de 'La pianiste', quando il giovane allievo si reca a casa della sua insegnante di pianoforte e non con le migliori intenzioni, forse abbastanza dettate da una lettera che la donna ha scritto e letto per lui (non scendo nei dettagli), e per assicurarsi di realizzarla chiude la madre di lei in una stanza, costringendola a sentire tutto e a implorarlo di farla uscire. È una delle scene migliori della pellicola, sicuramente quella più forte a livello emotivo.
Il lavoro svolto dalla Divina Isabelle Huppert con un personaggio complesso e controverso come Erika Kohut (la pianista), per cui ha ricevuto il prix d'interprétation féminine al Festival de Cannes (all'unanimità, senza precedenti in campo femminile) e il premio EFA nel 2001 e ha sfiorato la candidatura al premio Oscar nel 2002 (sfumata per un banale errore burocratico) è qualcosa che ha pochi eguali nella storia dell'arte della recitazione. Inoltre, la pellicola è l'ultima ad aver ricevuto ben tre premi al Festival de Cannes, considerato che in seguito fu modificato il regolamento per cui un film non può ricevere più di un premio (con qualche eccezione). E sono sicuro che potrebbe esserti di grande ispirazione, certamente per uscire dal seminato e metterti alla prova con qualcosa di molto audace e particolare.
In seguito, quando Isabella si rende conto - o le viene fatto notare - che forse Marco la considera come un oggetto, mi ha ricordato un'altra pellicola, un po' più recente: 'Potiche', leggera commedia francese in corsa al Leone d'Oro al Festival del cinema di Venezia nel 2009 con protagonista una deliziosa quanto ottima Catherine Deneuve, vivamente consigliata. In essa, anche il personaggio interpretato dalla Deneuve realizza di non essere una "bella statuina"... e lo farà capire molto bene al marito menefreghista e adultero. Mi fermo qui, altrimenti ti toglierei ogni briciola di interesse. Io vado matto per gli spoiler, ma la maggior parte è di diverso parere.
Passiamo oltre a quella che sembra una lunga promozione e ritorniamo sul tuo racconto. Ho disprezzato Marco ogni singolo istante, ma al tempo stesso non mi è del tutto piaciuta la reazione di Isabella. Costei un attimo prima sembra decisa a cacciarlo di casa, un attimo dopo sembra pentita di averlo fatto andare via e, peggio ancora, giustifica il di lui sconsiderato comportamento. Quasi quasi mi vien da scrivere che se lo merita un tipo del genere, perché non sono poi così tanto diversi.
Un altro momento molto coinvolgente ruota attorno alla reazione della madre, particolarmente apprezzata e del tutto comprensibile, almeno per me. E non mi faccio problemi a pensare che se le avesse dato una sberla non avrebbe fatto affatto male. Si sa che a volte un gesto serve più di tante parole per far aprire gli occhi ad una persona, purché non se ne faccia abuso, certo.
Altro punto a tuo favore è che questo capitolo avrebbe potuto essere centrale per una cinquina di episodi di una qualunque soap opera da episodi di durata non superiore ai venti minuti. Immagini? Con la giusta regia, la giusta sceneggiatura (con qualche aggiustatina qua e là per occupare i minuti) e i giusti interpreti, farebbe incetta di premi e lodi da critica e pubblico! Gli interpreti di Marco e Isabella avrebbero come cavallo di battaglia lo scontro, mentre l'interprete della madre il momento dal lavandino, quando impartisce la lezione di vita alla figlia. Dylan Minnette e Katherine Langford sarebbero ideali per i giovani protagonisti (la loro alchimia è da togliere il fiato!), mentre nei panni della madre ci vedo davvero bene la Divina Heather Tom (al limite la madre la si ringiovanisce). Il bello della scrittura sta o non sta proprio nella possibilità di poter giocare?
Piccola nota: se non fosse chiaro, ho adorato questo capitolo e come sapevi che mi piacciono i fuochi d'artificio? Per caso mi stai spiando su Facebook o Instagram?
Per concludere, ti rinnovo i miei più sentiti e sinceri complimenti per questo superbo lavoro, una montagna russa di momenti contrastanti tanto per i personaggi quanto per il lettore, o per lo meno per me. |