Recensioni per
La Luce al tramonto
di MaxT
Accipigna!!( sì lo so che è un commento stupido!!:-)) ) Trovo l'inizio di questa fanfiction assolutamente intrigante!! Non avevo mai immaginato Cedric mentre è al servizio della Sesta luce di Meridian!! Anche questa volta i personaggi non hanno nemmeno sfiorato l'OOC, ma si sono mantenuti fedeli all'originale. Non vedo l'ora di leggere il resto. Ti faccio i complimenti anche perché è stata una storia MOLTO recensita, quindi immagino che anche gli altri capitoli siano MOLTO belli. Grazie per avermela consigliata!! |
Mamma mia, caro Max, quanti argomenti in questo capitolone! Tanti e tutti intriganti. |
Caro Max, devi sapere che quando leggo un racconto corale come questo mi diverto spesso a cercare di capire quale dei pg sia più vicino caratterialmente all'autore, o ne sia quasi un alter ego talvolta: qui potrei dire che, tra coloro che la tua vivida penna descrittiva ci ha consegnato finora, quello più simile al suo autore sia proprio Lord Thetras il quale - al di là del nome e dell'aspetto non certo da Adone - pare tutt'altro che tetro, tanto da lasciarsi facilmente affascinare da paesaggi e genti sconosciuti e da riuscire a scovare il lato buono delle cose, all'apparenza negative, che gli sono accadute. |
Ciao, Max! Devo dire che uno degli aspetti più interessanti di questo racconto è la notevole varietà di personaggi e situazioni che sei riuscito a creare e a gestire, come in un grande affresco corale: qui conosciamo meglio la famiglia di Jonatludr e scopriamo il perché - sempre tale da incuriosire mr. Freud e i suoi seguaci... - del suo attaccamento per Phobos e della necessità di ottenere la sua approvazione (peraltro, l'idea di un mondo in cui la servitù viene selezionata leggendole al mente e in cui le ancelle devono essere abituate a compiacere il loro padrone in ogni modo mi fa francamente orrore...non so, capisco che si tratta di un fantasy, ma non riesco a farmi piacere lo stesso i meccanismi sociali e di costume che regolano questo mondo). |
Ecco, questo veramente non me lo aspettavo! Phobos è apparso al lettore, finora, come un individuo controllato, quasi impassibile, che domina le sue passioni con sprezzo... e invece qui lo vediamo praticamente in preda al panico, col batticuore e le mani sudate, cedere all'insicurezza, mugolare, dimenticare a causa dell'ansia le parole e le azioni tante volte ripetute. Si espone a una figura meschina per brama di potere, ma soprattutto - direi - nel disperato tentativo di ottenere almeno una volta l'attenzione e l'approvazione (l'ammirazione, anche) della madre! |
Ciao, Max! Ho letto questo capitolo con quell'esaltazione che di solito mi prende di fronte a cose ben fatte, siano esse libri comprati alla Feltrinelli, oppure ff che di dilettantesco hanno solo la collocazione su efp come la tua: ciò che ho trovato stimolante è la varietà di spunti che vi hai inserito, alcuni puramente estetici o descrittivi (tipo, il paesaggio rappresentato nelle prime righe, in cui natura e intervento dell'uomo sono sempre l'una accanto all'altro, come testimoniano i fili di fumo delle ciminiere che si stemperano sull'orizzonte... o anche le descrizioni degli interni del castello, compresi quadri astratti risalenti a epoche improbabili), altri funzionali alla trama (ad esempio, la caratterizzazione del Lord improvvisato, che ci lascia nel dubbio su cosa stia mai facendo dalle nostre parti, su chi fosse il suo presunto antenato alchimista e su quali fossero i suoi rapporti con il mondo di Phobos) e altri ancora che sono messi lì per arricchire la trama, donandole ricercatezza e spessore. |
Ciao Max, comincio la mattinata gustandomi la tua bella storia: qui l'ultima parte mi è stata familiare, giacché avevo letto tempo fa "Luci nel giardino", ma l'aspetto che ho trovato più interessante dal punto di vista narrativo è la tensione sotterranea che sembra permeare questo capitolo, ad onta della meravigliosa quiete che si respira nel giardino incantato di Phobos... c'è una tensione trattenuta, rarefatta, come l'idea che ci sia qualcosa di tragico che incombe e grava sui destini di tutti i protagonisti, qualcosa di più grande di loro e a cui nessuno - nonostante i suoi poteri, la sua bellezza e la sua dolcezza infantile (come nel caso della moglie e della figlia del giardiniere) - potrà scampare. E anche la natura da madre rigogliosa e benefica diventa matrigna, se piegata alla malvagia ambizione dell'uomo, avvelenando la bellezza dei fiori e tramutandoli in una prigione spinosa o in una trappola per chi osa contrastare gli ordini del malvagio sovrano. |
Caro Max, devo dire che leggendoti sulla "lunga distanza", ovvero nell'ambito di un racconto più articolato e ambizioso, sto avendo modo di apprezzare tutte le tue abilità compositive, la capacità di seminare indizi e spunti che incuriosiscono il lettore rispetto alle sotto trame che verranno svelate in seguito (qui, ad esempio, l'accenno al perduto amore di Phobos e quello alla gravidanza fasulla della sovrana, che immagino molta parte avrà nell'economia complessiva della storia). E, insieme, la capacità di svelare anche qualcosa di diverso, chiarendo alcuni punti che avevi lasciato in sospeso nei capitoli precedenti. |
Ok Max, ora credo che mi odierai: stavolta faccio il tifo per Phobos. Perché un mondo che si ritiene evoluto, che guarda gli umani dall'alto in basso, mentre in realtà è cristallizzato, chiuso in se stesso e paralizzato da leggi assurde che sacrificano il merito sull'altare della genetica non mi fa nessuna simpatia... certo, una volta tanto la genetica è a vantaggio delle donne, ma quante bambine non sono sopravvissute nemmeno il tempo di imparare a camminare perché i loro genitori sono schiavi dell'osservanza di una legge palesemente sbagliata! E come sempre accade, la soluzione in questi casi - quando non ci si apre verso il mondo, ma ci si rinchiude nel palazzo, obnubilati da profezie terribili - è peggiore del male e da una tirannia soft, mascherata, si passa a una tirannia senza maschere. |
Caro Max, leggendo questo capitolo sono stata colta da una strana sensazione di déjà vu... secondo me , infatti, devo averlo già letto tempo fa, prima di "conoscerti" e anche se ormai non so più ricostruire come ci sarò arrivata. Comunque, mi fa piacere di esserci arrivata dopo aver letto le tue OS che mi hanno aiutata - nella mia ignoranza della serie - a inquadrare almeno un poco i personaggi e l'ambientazione. La cosa più intrigante, secondo me, è che hai descritto un incontro che forse chiunque, come noi, si perda nelle proprie fantasie desidera di avere nella sua vita: un incontro casuale (casuale?) con una persona che da subito ti pare di aver già conosciuto, pur senza collocare esattamente il momento, alla quale ti legano delle sensazioni, delle impressioni, più che dei ricordi veri e propri. In più, questa persona ti racconta con nonchalance una storia incredibile e non pare avere il timore di essere considerata una pazza sfrenata...sono curiosa di vedere come si sviluppa il racconto e quale sia il legame che verrà fuori tra il giovane studioso e l'anziana maga/regina. |
In questo capitolo, già si può respirare l'infelicità di un popolo che sfocerà in ribellione. |
Phobs ,si è arrabbiato più per non aver visto l'ennesimo corpicino morto in culla che per la morte della madre. L'inganno poi, è la ciliagina sulla torta. |
Bè, che dire...mi è dispiaciuto che la regina sia morta ma doveva succedere.Altrimenti,tutta la storia non ci sarebbe nemmeno stata.Phobos, ora ,avrà il campo libero e farà i comodazzacci suoi fino a quando non avrà ritrovato la "cara "sorellina. |
In pratica questo è il discorso per "preparare" i suoi fidati a portare via con se Elyon e pure la lettera lo è per preparare sua "figlia" in futuro. Un po' lunghetta come lettera ma d'altronde,dietro c'è una grande responsabilità. |
...E fu così che Phobos decise di imprigionare Elias Van Dhal nel quadro. |