Io ti odio. Ti detesto. Spero che la prossima volta che entri in farmacia inciampi, cadi e muori.
Questo capitolo è…è tutto. E’ coinvolgente, straziante, stupendo, inaspettato, sorprendente, emozionante e pieno di risvolti inaspettati. E’ tipo un bombardamento dietro l’altro. E io non capisco se lo fai apposta oppure mi vuoi sottoterra per davvero.
Questo, in linea di massima, credo sia il primo capitolo in assoluto in cui c’è un vero e proprio svolgimento della trama, palpabile e completamente evidente. Fino al capitolo scorso la trama procedeva lentamente, facendo fremere il lettore che, sì, era catturato dalle vicende. Ma alla fine rimaneva con l’amaro in bocca, in una situazione piena di suspance che comunque non chiariva appieno tutti i suoi dubbi. E invece ora abbiamo un capitolo ricco di novità e colpi di scena, descritto magnificamente, e che finalmente mette bene in chiaro come stanno veramente le cose. Finora è senza dubbio il capitolo migliore e uscito meglio. A titolo di cronaca, sto stilando una dichiarazione d’amore per le pandaivols e ho intenzione di aprire un mio blog in cui commentare tutto ciò che vedo/leggo/seguo - tra cui Blur. Indi per cui temetemi.
Parto con il consueto monologo sullo svolgimento delle vicende? Bene.
All’inizio di questo capitolo indescrivibile abbiamo due sposi che a malapena si rendono conto di ciò che è successo. Ben riuscito il contrasto con cui l’autrice ha introdotto l’intera situazione. C’era atmosfera di festa, in quella casa. E questo sembra un po’ una presa in giro di Ivola verso i suoi personaggi, i quali in questo momento possono avere davvero di tutto, tranne qualcosa da festeggiare. London e Klaus non si guardano, non si toccano, a momenti non si accorgono di essere nella stessa stanza, nello stesso Paese, nello stesso pianeta. Sono distanti, increduli, e non si capacitano di tutto il casino da cui sono stati travolti.
Ma la cosa che fa proprio ridere, è che:
1. London arriva al matrimonio abbastanza in pace con se stessa, convinta di dire di sì ma altrettanto convinta che Klaus non si sarebbe presentato/avrebbe detto di no.
2. Klaus arriva al matrimonio senza alcun timore, convinto di dire di sì ma altrettanto convinto che London avrebbe detto di no.
E quindi alla fine entrambi dicono di sì e entrambi si incazzano per quello che dice l’altro. E tutto grazie all’Orologio. Va tutto bene adesso. E io mi sono scompisciato, bao.
“Stava riflettendo su come sarebbe potuta diventare la vedova Wreisht, quando” - ma LOL. Non devo dire niente a tal proposito, ma sta frase andava citata per forza.
London, quindi, tirando le somme, non capisce più un cazzo. Non sa cosa fare, a momenti non si accorge di quello che le succede attorno, di tutti quelli che si congratulano per qualcosa che le ha rovinato per sempre la vita. London scappa, fugge, si rifugia in un luogo isolato -teoricamente- e cerca di capire come possa essere arrivata ad una situazione del genere, quando improvvisamente nota un tizio molto simile a suo fratello che parla con la mentore di Klaus, tale Ludmille Schnee. E qui scatta un po’ la gelosia di London, che nel giorno peggiore della sua vita deve fare i conti con una donna che cerca di portarle via l’unica persona che l’abbia mai appoggiata, ovvero Ben. Quindi cade ancora di più nello sconforto, e manca poco che inizi a tagliarsi nei video su Facebook.
E arriviamo al momento più contraddittorio, ma anche più dolcioso, se vogliamo, dell’intero capitolo. In un mare di confusione e delirio generale, London si accorge che l’unica persona lì dentro che sia in grado di capirla fino a fondo è proprio Klaus, incastrato nella sua stessa situazione, seduto lontano da tutti, con i suoi stessi tormenti interiori. Ecco, già che ci siamo, ti dico anche che ho trovato questo capitolo molto più introspettivo rispetto ai precedenti, cosa che ho adorato. Per dire.
I due sono sulla stessa barca, e sono costretti a remare insieme se non vogliono affondare. Il loro dialogo -cortissimo, poi- credo sia il più profondo che abbiano avuto finora, perché è il primo in cui si rendono completamente conto di tutto e non cercano di nascondere quello che sono realmente. E poi Klaus sorride, e non è mica cosa da poco - almeno finché London non si allontana, cosa che permette al lettore di capire come si siano evoluti i dubbi già presenti nel ragazzo dal capitolo precedente.
Nella seconda parte del capitolo vediamo più da vicino il nostro Klaus, che si sente proprio intrappolato all’interno di una vita che sembra lo stia consumando. Gli gira la testa, è profondamente confuso, e questo perché -secondo me, almeno- è vittima di una serie di contrasti interiori riguardo ai suoi sentimenti, che finalmente trovano chiarimento nella parte finale del capitolo.
Ciò non toglie, però, che si tratti sempre di Klaus e che, di conseguenza, non gli passi neanche per l’anti-anticamera del cervello di invitare la moglie ad aprire le danze, come da tradizione. Ma figurati, piuttosto si decapita, calpesta la propria testa mozzata e la getta giù da un dirupo. Perché vorrebbe dire darla vinta a London, che in questo momento per lui è la nemica numero uno, dato che è la causa dei suoi turbamenti - e dei suoi mal di testa.
E London, d’altro canto, vede lo stuzzicare il marito come unico metodo per non crollare emotivamente davanti a tutti, e quindi se la gode un mondo. Va da Ben, gli porge la mano e lui la afferra. E da qua in poi: la catastrofe delle catastrofi. I due ballano, felici, l’uno con lo sguardo negli occhi dell’altra, completamente assorti e distanti anni luce da tutta la gente che, ovviamente, non può che rimanere basita e incredula dinnanzi alla situazione che si è venuta a creare. E Klaus è immobile, ed è questo il momento in cui, sempre secondo me, è tenuto a fare una scelta.
Che fare? La lascia ballare col fratello, rinunciando a lei per sempre e mandando a monte tutto il matrimonio, oppure la prende da parte e le concede il ballo, accettandola come moglie e sposa? Klaus è completamente indeciso, ci mette un bel po’ per decidere che cosa fare, ma alla fine si alza, si avvicina ai due e, allontanando un Ben stizzito, pretende che London balli con lui. Ovviamente nel consueto atteggiamento da stronzo che tutti ormai conosciamo.
E questo, agli occhi di una London in preda al sogno col fratello da cui è appena stata brutalmente risvegliata, è tipo inaccettabile. E quindi si incazza: un po’ con ragione di farlo, ma un po’ anche per liberarsi di tutta quella frustrazione che aveva dentro e di cui, sì, Klaus è in parte responsabile. London si sfoga, davanti a tutti, e in un impeto di rabbia bacia sulle labbra il gemello - cosa di cui comunque non tutti rimangono sorpresi. E a dirla tutta, secondo me London si sfoga perché è più arrabbiata con se stessa che con Klaus. E’ arrabbiata con se stessa perché si rende conto che i suoi ripensamenti e i suoi dubbi, presenti dal capitolo tre, l’hanno portata a considerare suo marito sotto una diversa prospettiva. E non lo riesce ad accettare, perché lei dopotutto ama davvero Ben.
E quindi parte la sfuriata, e per tutti gli invitati sembra proprio un bel casino, ma per il lettore è soltanto sollievo, perché finalmente sia lei sia lui sono pienamente consapevoli di quello che provano. Klaus se ne capacita prima, si arrende alle circostanze e la invita a ballare. London se ne accorge dopo, ma continua a piangere, si ritira in camera e in seguito lo picchia continuamente perché semplicemente non riesce ad accettare una cosa del genere: non riesce ad accettare di essere attratta da suo marito. E’ un vero e proprio trauma.
La parte in camera è la più straziante, perché per la prima volta i due ragazzi sono soli, e devono fare i conti con quello che provano l’uno per l’altra, e quindi entrambi si incazzano. Ma è proprio grazie a questi dubbi, a questi ripensamenti, che entrambi trasformano quell’incontro di box in un chack di nudo vietato ai minori di diciotto anni. Almeno credo.
Nel senso che il capitolo si apre e si chiude in bellezza, risolvendo molti interrogativi ma ponendone altrettanti, con una situazione che allo stesso tempo è prevista e inaspettata. Non si capisce bene se i due finiscono a letto, ma credo che, sì, hanno scopato. E quindi Ben potrebbe aver ragione. Hanno trovato la felicità? Beh, siamo al quinto capitolo: è fin troppo presto per dirlo.
Possiamo dire, però, che fra i due ragazzi che inizialmente si odiavano ora c’è della chimica, c’è qualcosa. E poi sono sposati, e mi sa che hanno anche trombato. Quindi sono indiscutibilmente legati. E come andrà avanti la storia? Sono qui apposta per scoprirlo.
Kiss, kiss. Gossip Girl. Ma anche no.
Quindi, beh, credo di aver finito, anche perché ad ogni modo devo andare a fare la spesa, quindi ti adegui. Come al solito lo stile è impeccabile e boa bla bla, già visto, già detto, già sentito.
Bene. Se non muoio prima, a domani con il prossimo commento.
Baci e abbracci dal cruento predatore.
Norgor. (Recensione modificata il 30/08/2014 - 02:00 pm) (Recensione modificata il 30/08/2014 - 02:02 pm) |