Recensioni per
Vintereventyret (En Julekalender)
di Callie_Stephanides

Questa storia ha ottenuto 267 recensioni.
Positive : 267
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
24/12/13, ore 11:50

E questo è il Natale post-Avengers, forse il più tetro di tutti quelli vissuti su Midgard. L'amarezza di Frigga è quella di una regina, ma anche quella di una madre costretta a vedere il frutto della crudeltà di un figlio comunque amato e cresciuto per essere meglio di quanto ha fatto vedere. Malinconica la contrapposizione tra la bellezza dello scenario invernale e il dolore delle troppe morti.

Recensore Veterano
24/12/13, ore 11:47
Cap. 21:

Questo dialogo mi ha fatto male, perchè li immagino proprio così, Odino e Frigga, al banchetto commemorativo per Loki (al suo posto, comunque, anche io mi sarei risentita: nemmeno un funerale decente e tutti che mangiano e ridono. Alla faccia del lutto!). Entrambi costretti a confrontarsi con le loro mancanze e i loro fallimenti di genitori, persino se di fallimentare non c'è quasi niente.

Recensore Veterano
24/12/13, ore 11:45

Thor è una cosa meravigliosa SEMPRE ma quando lo muovi tu diventa l'uomo dei sogni di chiunque persino se non somigliasse a quel dio di Hemsworth. Il modo in cui hai introdotto il tema della nostalgia, le domande che fa (persino quelle che non ha davvero il coraggio di fare) descrivono appieno la purezza del suo cuore e anche l'onestà dei suoi sentimenti, che non nasconde e anzi vive persino con orgoglio.

Recensore Veterano
24/12/13, ore 11:39

Credo di aver letto un'espressione molto simile in un libro della Picoult e cioè che non c'è una parola per descrivere il lutto di un genitore che perde un figlio, proprio perchè è una cosa del tutto contro natura. Mi viene spontaneo allora associarlo a Frigga che QUEL figlio ha già perso troppe volte per non essere a priori scusata di una commozione che somiglia quasi a un tradimento nei confronti del suo stesso popolo.

Recensore Veterano
24/12/13, ore 11:35
Cap. 18:

Più cresce, più Loki diventa tetro e leggermente (ma anche no) spaventoso. Sono cupi gli ambienti in cui si muove, ma è anche cupo lui, nel suo sfuggire da un'ombra all'altra e trasformare persino un regalo nel simbolo di qualcosa che, se non maligno, di certo non brilla quanto a calore (e negli intenti e nel risultato). Eppure non posso fare a meno di pensare che a sua madre abbia regalato un cuore, forse la parte più autentica di lui.

Recensore Junior
24/12/13, ore 11:28
Cap. 13:

Che tenerezza, questo piccolo Loki bruttino, forse, ma tanto bisognoso d'affetto. Ti sembra proprio di vedere la manina che esce dalla pagina e mendica una carezza o un bacino. Da Snobarnet in poi ho sviluppato una specie di kink per il piccolo Loki e questa raccolta mi sta dando davvero il colpo di grazia, perchè è piena di scorci malinconici e tenerissimi.

Recensore Veterano
24/12/13, ore 11:28
Cap. 17:

Un'altra scena che potrebbe tranquillamente passare per un extra di Snobarnet: l'immagine dell'ambiente intimo, di una mamma e del figlio più suo, il volume di storie (che immagino animato come ci ha suggerito Taylor, tnto per non farci mancare nulla), l'odore dell'inverno. Ci sono proprio tutti gli ingredienti di una favola, ma la più bella è probabilmente quella che leggiamo.

Recensore Veterano
24/12/13, ore 11:25

Chiusa al cardiopalma per una storia che è proprio questo: una serie di terribili pugnalate. Conosciamo Loki fin troppo bene e lo conosciamo al punto da sapere che è quel mostro intravisto da Frigga, ma anche una creatura molto più innocente di quello che, probabilmente, per primo pensa di sè. Alla fine troviamo una storia piena di contrasti in cui (ed è qusto che la rende perfettamente IC secondo me) il giudizio resta sospeso, come sospesa tra amore e terrore è Frigga.

Recensore Veterano
24/12/13, ore 11:02

Il finale mi ha davvero strappato un sussulto, perché è tetro e molto crudele, rispetto a tutto quello che lo ha anticipato. Da una parte c'è il quadretto idilliaco del puffolino che gattona e del fratello che è pronto ad abbracciarlo, ma dall'altra parte c'è il Loki futuro, quello che sembra aver dimenticato del tutto la dolcezza che lo lega ai suoi affetti (anche se io non ci credo per niente).

Recensore Junior
24/12/13, ore 11:00
Cap. 12:

Ecco un'altra storia in cui si sente la coppia, più ancora che la famiglia. E' vero che l'oggetto della narrazione è ancora l'arrivo in casa di Loki, ma i pensieri con cui si cercano Odino e Frigga, secondo me, parlano di loro due più che dei figli (o più di loro due che dei figli). Mi dispiace per la sofferenza di Frigga, perchè è evidente che si fa una colpa di un silenzio di cui, invece, non ha colpa per niente. Lo trovo davvero realistico.

Recensore Veterano
24/12/13, ore 10:58

I bambini da piccoli possono essere orribili e la cosa più bella del mondo (io sono diparte e decido per la seconda soluzione sempre), ma sono anche molto difficili, secondo me, da raccontare, senza che uno abbia l'impressione di trovarsi davanti a una semplificazione stucchevole. A te, ovviamente, non capita ed esce questo quadretto meraviglioso, in cui sia Thor che Loki sono più vivi e veri che mai.

Recensore Junior
24/12/13, ore 10:56

Spero che prima o poi scriverai davvero di Odino e Frigga, perchè sono tuoi. Si vede proprio tutto l'amore con cui racconti il loro passato, il loro stare insieme, come coppia e anche come amici. I pensieri che fa Odino su di lei non sono semplicemente la malinconia e la paura di chi non sa se tornerà a casa, ma c'è proprio l'amore e la fiducia di chi ama e amerà per sempre.

Recensore Junior
24/12/13, ore 10:55

Io credo che Frigga abbia incontrato davvero il piccolo Loki nei suoi sogni, prima di poterlo stringere tra le proprie braccia e che questo l'abbia aiutata a sentirlo più suo, altrettanto figlio di Thor. E' come sempre particolare l'uso che fai dei colori, perchè anche se è una narrazione in prosa, io ne vedo tanti, specie nel pennellare Loki. Inutile dire che l'adoro.

Recensore Veterano
24/12/13, ore 10:54
Cap. 14:

Come ti avevo già scritto, il modo con cui racconti la maternità è qualcosa di così sensibile e bello che mi commuove da morire. Ancora non ho fatto in tempo a commentare Il tempo rubato, ma trovo proprio la stessa sensibilità con cui descrivi le difficoltà diJane con il piccolo Loki. Non c'è niente di stucchevole e fuori posto o esagerato, ma è tutto molto realistico. Questa ninna nanna è meravigliosa e struggente, perché noi sappiamo cosa aspetta quel bambino e forse lo sa anche Frigga, eppure, da madre, non può che cercare una rassicurazione.

Recensore Veterano
24/12/13, ore 10:47
Cap. 13:

Il puffolino è l'amore comunque venga raccontato. Tu nomini Loki piccino e io mi sciolgo come neve al sole, perché hai una grazia particolare nel raccontare il rapporto madre-figlio, soprattutto in quel momento particolare della primissima infanzia, quando si è una cosa sola. Devo dire che, da mamma, mi commuovi tantissimo e te ne sono grata.