Recensioni per
Il Tredicesimo Re
di Nirvana_04
Ciao, sono qui per lo scambio a catena del Giardino di Efp. Riprendo dopo un po' (non ho partecipato a molti scambi di recente) che non leggevo questa storia e ovviamente quando ti ho trovata mi sono messa subito a leggere questa storia da dove l'avevo lasciata. |
Ma ciao!!^^ |
Ciao, rieccomi qui. C'è una tregua ad Aertha dalla guerra ma il povero Dareg non sembra poter prendere mai fiato, non solo è responsabile dei suoi uomini ma gli anziani della città gli buttano addosso altri doveri, e non sono di certo semplici: vincere una guerra decennale con acqua e pietra. Non riesco ad immaginare niente di più spaventoso per Dareg (e in generale per un uomo di Serinut, aggrappato alla sola speranza di sopravvivere per cinque anni), ritrovarsi investito di un compito simile che trasuda pazzia (visti i precedenti con re Baran) da tutti i pori, la sua reazione è comprensibile, soprattutto data la situazione disperata in cui si trovano. Ma oltre Dareg è incluso in qualche modo anche Velter, che mi sembra ancora più lontano di Dareg dal voler anche solo credere alle parole dei vecchi (almeno Dareg, molto di controvoglia, si è fermato ad ascoltarli): mi domando, quale sarà la svolta che farà cambiare idea ad uno dei due? |
Bellissimo questo capitolo tutto incentrato su Dareg... come sai rendere bene la vita da campo, l'adrenalina prima della battaglia, il rapporto che si crea tra commilitoni. E poi quanti colpi di scena! |
Bella la suspense nella parte iniziale, e molto ben reso lo scontro, come al solito. |
Aspettavo con ansia un tuo aggiornamento, soprattutto perché li avevamo lasciati in una situazione sospesa e ansiogena che pretendeva di essere risolta. |
Eccomi! Come ti avevo già anticipato qualche giorno fa non ho resistito e sono comunque andata avanti a leggere questo capitolo. Non puoi capire la mia gioia quando ho capito che si sarebbe concentrato su Haren e Vasia (ormai la ship è potente in me, e poi c’è una tensione incredibile tra questi due, quindi insomma, adoro). Come si fa a non amarli? Mi piace il modo in cui Haren, per quanto abbia un non so che di sinistro e che mi convince poco, si sia fissato sulle potenzialità di Vasia. Continua a studiarla e a giocare con lei dal primo momento in cui l’ha vista, e se all’inizio il suo interesse mi sembrava un po’ strano (lei e Dareg sono i figli del guerriero leggendario che ha visto scomparire cinque anni fa, okay, ma non può essere l’unica giustificazione), adesso mi sembra un elemento inscindibile dal suo carattere: Haren è quel tipo di personaggio a cui bisogna stare parecchio attenti, è imprevedibile e non sai se fidarti o meno di lui, se fartelo stare simpatico o no, se aspettarti cose buone o cattive dal suo operato. Forse è per questo che fra tutti costituisce quello che mi intriga di più, è un’eterna incognita. |
Buon pomeriggio. |
Ciao! Rieccomi qui. Allora, hai descritto perfettamente tutte le conseguenze che porta la guerra e un assedio di lunga durata: stanchezza, frustrazione per non poter fare di più, la "claustofobia" di essere intrappolati in un luogo senza via di uscita, a parte la morte, paura della morte, l'impotenza di vedere i propri compagni morire davanti ai propri occhi e la consapevolezza che magari fra qualche ora subirai la stessa sorte. Mettendoli insieme si crea un mix micidiale, soprattutto anche a causa della serenità con cui gli abitanti di Aertha affrontano la situazione, che porta gli animi a surriscaldarsi: se da un lato si comprende lo stress psicologico a cui Dareg è sottoposto e che lo porta a scagliarsi contro un suo sottoposto, dall'altro credo che siano proprio i superiori a cercare di dover dare il buon esempio o si rischia il "caos". Dareg comunque pian piano sta accettando il proprio ruolo (non sprizza gioia da tutti i pori, è visibilmente terrorizzato da essere il responsabile delle vite dei suoi uomini), forse anche un po' inconsapevolmente secondo me, ma nello stesso tempo la guerra e i suoi orrori lo stanno sopraffacendo, tanto da rendersi conto che nella foga di tutti quei combattimenti, il viso di Vasia sta cominciando a sparire. Però sono d'accordo con Dareg, combattere non dovrebbe essere un lavoro nè una guerra dovrebbe essere vista come un elemento quotidiano della vita di un uomo, si sono talmente abituati e assueffati a combattere i mostri, a sopravvivere che si sono dimenticati come si vive davvero (ovviamente non per loro scelta, ma è stata una conseguenza sul lungo periodo): la prova palese è quando Dareg si rifiuta di abbracciare Tarse, impaurito di affezionarsi ad una persona che potrebbe essere uccisa poco dopo. |
Scuse immense per il ritardo, innanzitutto, come ti avevo già accennato ero convinta di aver recensito, ma gli esami mi rincoglioniscono abbastanza e quindi probabilmente nella mia testa credevo di averlo fatto. BENE! Ma non perdiamoci d’animo, in fondo ho solo l’alzheimer a 22 anni appena compiuti. Ma veniamo al capitolo: torniamo a Venasta, con Vasia, che da un po’ di tempo mi chiedevo che fine avesse fatto o cosa provasse a proposito della dipartita del fratello. Ovviamente, come c’era da aspettarsi, non ha preso molto bene che Dareg sia stato costretto ad allontanarsi, specie considerando il loro essere così affiatati e abituati a contare l’uno sull’altra. Mi sorge spontaneo chiedermi quanto effettivamente ci metteranno a ricongiungersi – immagino parecchio, credo mi avessi accennato qualcosa. |
Eccomi alfine per lo scambio di recensioni, scusa il ritardo. |
Ciao, eccomi a lasciarti già subito la recensione approfittando della serata. Anzitutto grazie per la mappa, all'inizio. Non so come tu abbia fatto a farla, ma per esperienza so che mettersi a disegnare qualcosa per una propria storia è tutto tranne che semplice. Io per lo schizzo di una casa fatto con paint ci persi l'anima (ed era una cosa davvero da nulla...). Ti ringrazio per averla fatta e messa perché, come per la legenda delle varie gerarchie e dei personaggi, aiuta a orientarsi anche visivamente e non solo attraverso le tue parole. |
Ehi, rieccomi! Mi spiace di leggere come un bradipo, è passato davvero troppo tempo dall'ultima recensione. Comunque, in questo capitolo (scritto benissimo) troviamo il proseguo della battaglia e l'attesa snervante di Dareg che si ritrova sotto i riflettori in senso quasi del tutto negativo. Adoro le competizioni e i diverbi tra i personaggi, li caratterizzi davvero bene. Amo sempre di più questa coppia di fratelli vincenti! Questo capitolo si conclude con un colpo di scena, o meglio, l'arrivo del "figlio di Cahar", mi chiedo cosa ci porterà questa nuova presenza...qualche problema? |
Ciao scusa la mia lunga assenza, ma ho passato un periodo a dir poco rocambolesco! |
Ciao! Dopo secoli sono tornata. Il capitolo come i precedenti è scritto perfettamente e tiene con il fiato sospeso, inoltre si scopre qualcosa in più sugli Araknaa, in qualche modo hanno costretto i Felichi (che quindi non sono lì per loro volontà, ma sarebbero una sorta di schiavi) a seguirli e a combattere una guerra che non è la loro: c'è un piano ben preciso dietro gli attacchi delle creature. Bisogna solo riuscire a comprenderli e forse dovrebbero pensare fuori dai soliti schemi di sopravvivenza e riflettere su una nuova strategia, come cerca di fare Dareg, provando a convincere il Felico di unirsi a loro invece di combattere su fronti diversi. Certo, non è semplice uscire da una mentalità tenuta per decenni ma a questo punto credo che sia una situazione a "la va o la spacca", o si vince o si perde. Aertha con la sua decisione forse ha decretato la sua fine, ovviamente spero di sbagliarmi (e anche molto). Spero di riuscire a leggere il prima possibile gli ultimi tre capitoli, all prossima! |