Recensioni per
Il Tredicesimo Re
di Nirvana_04

Questa storia ha ottenuto 412 recensioni.
Positive : 412
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/12/17, ore 14:05

Anzitutto mi ha fatto molto piacere ritrovare Vasia in senso materiale, anche se per una piccola parte a inizio capitolo. Perché negli ultimi capitoli è sempre stata una presenza nella mente di Dareg e poco altro. La ritroviamo a osservare il panorama e a cercare forse appigli emotivi in ciò che di calmo e tranquillo riesce a vedere. Magari il suo è più un vedere ciò che vuole e non ciò che c'è. Non ho capito bene qual è il reale fine di Haren, perché ha avuto un modo di fare abbastanza enigmatico. Specie se si considera che Vasia è comunque una serva, non è una persona d'importanza o di peso politico, quindi mi domando qual è il fine delle sue azioni e parole. Una parte di me continua a pensare che in Dareg e Vasia ci sia più di quanto loro stessi non sappiano. Però è soltanto una sensazione mia.

Nella seconda parte, più corposa, ritroviamo invece Dareg che ormai è al fronte più prossimo. Lui posso dire d'averlo inquadrato meglio di Vasia e di avere un'affinità più profonda. Lo vediamo ancora intento a muoversi con sempre più facilità nel nuovo "mondo" a cui s'è adattato. Ecco, per Dareg mentre leggevo ho iniziato a convincermi che il suo carattere spigoloso possa essere in un certo qual modo la sua salvezza, assieme all'affetto per Vasia e al legame evidentissimo che ha con lei e che c'è nonostante la lontananza. Dareg è alla prima vera battaglia e non è un combattente poi così esperto, eppure ha carisma e una forza d'animo che tutti i superiori hanno notato. A iniziare da Miva che credo sia quella che ha visto di più in lui. Dareg è una persona particolare, affatto gentile nei modi, e allo stesso tempo molto per bene. Il suo quasi menefreghismo nei confronti della vita e la poca considerazione umana che ha verso chi lo comanda, lo renderebbero o una bella rogna... o un grande vantaggio. Propendo un po' per entrambe le cose. Di certo ne fanno un personaggio interessante.

E ora, diciamo che il capitolo finisce sul più bello. La battaglia a cui ci si prepara già da molti capitoli, ha finalmente inizio. Ecco, sono abbastanza curiosa di vedere alcune cose che credo ci saranno.
Koa

Recensore Veterano
07/12/17, ore 21:53

Entro in scena in scivolata e con un sottofondo musicale da stacchetto pubblicitario. Ho deciso che commenterò il capitolo in direttissima perché mi piace di più e mi aiuta a dire più cose, quindi iniziamo!

Bene, eccoci di nuovo alle prese con Dareg, in un primo momento tra le mura di Baleor: come ogni città da te descritta, anche questa l’ho apprezzata particolarmente. Hai reso bene l’idea del disordine e della gente alle prese con i preparativi per la battaglia, sembrava di assistere allo scenario di migliaia di formiche all’opera.

E se proprio dovete morire, fatelo portandovi uno di quelli abomini con voi.

È questo lo spirito! Non so perché ma Tarse ha qualcosa che mi piace, sarà l’indole particolarmente sarcastica alla “già siamo nella merda, almeno fatemi essere misantropo”. In fondo lui e Dareg li vedo bene, insieme, un po’ come tutte le coppie obbligate dal destino a dover affrontare pericoli insieme.

Solo allora si accorse di avere ancora la spada alzata sopra la testa, pronta a mietere. «Ti fa bene la lontananza dalla taverna, ragazzo.»
Dareg sputò a terra: egli poteva anche non dargli peso, ma quella era stata la prima volta che lo aveva chiamato per nome.


E infatti. Debbo frenare la mia sete di bromance, per il momento taccio e non faccio altre supposizioni.
Comunque. Dareg fa la dolce conoscenza di Miva, che ha tutta l’aria di non essere solo di passaggio. Credo che la rivedremo ancora – magari con in vestiti addosso e che non parla di palle, ecco –, ma di primo acchitto mi sta abbastanza simpatica. È chiaro che si diverta a prendere in giro il ragazzo e a flitare con lui, cosa che non lo lascia indifferente, mi chiedo se non si rincontreranno sul campo di battaglia – magari per evitare che qualcuno tagli le palle a Dareg ok, la smetto.
Un altro elemento che ha alimentato il mio effetto bromance è stata l’immagine di Tarse “più imbronciato” di Dareg al momento della cerimonia. Questi due hanno decisamente tanto in comune e boh, voglio vederli più insieme, mi piacciono troppo. Dopo molto tempo finalmente Dareg rivede Miva, che da quanto ho capito ricalca la carica di una specie di comandante – per essere un’Alpha Woman lo è senz’altro v.v comunque era evidente che avesse parecchie battaglie ed esperienze alle spalle.

Egli restò sull’attenti, al centro dell’arena, ad aspettare fino alla fine, ma il suo nome non venne fatto.

Ho l’ansia. Posso avere l’ansia?
Se ho capito bene Dareg e quelli che non sono stati scelti per far parte delle squadre di palla avvelenata dei plotoni dovranno marciare verso le Cuspidi, che praticamente equivale alla prima linea, giusto? Chiedo delucidazioni per evitare di sparare cavolate. Prima linea o no, comunque, mi sa che si è appena messo nei guai.
Carino Tarse che cerca di rassicurarlo, ma mi sa che è un po’ inutile: Dareg ha l’aria di uno che sta camminando verso il patibolo e fa bene a domandarsi se non sia stato per puro sadismo del Mataj che, invece di morire a Venasta, sia stato spedito a morire in battaglia. Però trovo adorabile che il suo maestro sia convinto che lui possa farcela e che creda in lui – forse nessuno crede in Dareg da molto tempo e questa cosa e tanto triste quanto tenera. Il mio povero cuore (?)
Sorvolando su questa recensione mega delirante, ti ringrazio per il glossario su società\casate e quant’altro, è decisamente utile dal momento che il mondo che hai costruito diventa man mano più complesso. Mi ci stavo comunque trovando bene e stavo capendo tutto, ma adesso se dovesse sfuggirmi qualcosa tornerò a dare un’occhiata allo schema v.v

Ok, credo che il mio sproloquio possa concludersi qui. Alla prossima!

Trix

Recensore Master
07/12/17, ore 18:03
Cap. 1:

Ciao! Eccomi per lo scambio!
ecco... non ho parole... fantastico prologo, scrivere un fantasy epico così è difficile, per di più un'originale. I devo fare i miei complimenti, davvero!
Ho trovato molto precisa l'ambientazione sia a livello storico, sia a livello di intrecci con una geografia fantasy. Questa cosa della falda mi incuriosisce, molto, anche il riferimento ai cinque anni di tempo è qualcosa che da il senso di precarietà...
La parte del re morente è quella che mi è piaciuta di più... leggendo di lui, e della sua imminente dipartita, è come se avessi sentito il suo dolore e la sua sofferenza, nsiene alla forza e al carisma tipico di chi governa e sa che deve lasciare il regno in mani capaci.
Anche la battaglia ha un chè di din e scenico, molto intrigante.
Ti faccio i miei complimenti, leggendo, fino in fondo avevo l'impressione di avere a. Eh fare con un libro stampato. Questa storia ha del potenziale...
Apresto.
ladyhawkw8e

Recensore Master
06/12/17, ore 13:29
Cap. 1:

Eccomi qui per lo scambio.
Visto che mi hai richiesto specificatamente questa storia, non ho per ora ancora dato un occhio al resto del tuo profilo, ma mi sembra di capire che ti piace scrivere sul genere fantasy. Fantasy e medioevale, direi, almeno dal tuo modo di narrare. Se da una parte il fantasy mi piace molto, dall'altra faccio sempre molta fatica a stare dietro a nomi, luoghi, ruoli e titoli soprattutto quando in una narrazione ne sono previsti tanti e si susseguono così come è avvenuto nel tuo prologo. E, in effetti, seppure sia un prologo è stato molto intenso - anche per questo, per riuscire a cogliere tutti i passaggi (e perché alla fine continuavo a confondere Haren con Havrie XD) ho dovuto prendermi il tempo di leggerlo due volte.
Ma veniamo a noi e partiamo da ben prima dell'inizio: il titolo. Ho letto che già altri ti hanno fatto i complimenti sulla tua scelta e a questi mi accodo; è ilare il fatto che sia un titolo banale, semplice ed eppure è assolutamente ad effetto e dà già l'idea di una storia di cappa e spada, lasciando quindi ben intuire al lettore a cosa andrà incontro. O almeno cosa aspettarsi.
Le aspettative sono in effetti state superate (mi limito a parlare del prologo perché finora è questo che ho letto). È un inizio interessante, il fatto che, come ti dicevo sia stato così intenso, mi ha colpito e non poco, vuoi perché non ci si aspetta di venir catapultati non in una ma ben in due battaglie così fin dall’inizio. Da una parte abbiamo la crudeltà del dodicesimo Re che ha voluto designare il suo erede con un compito che, a quanto pare, sembra suicida – dall’altra ci sono i Mataj che devono affrontare questo compito se vogliono succedergli e dall’altra ancora ci sono i combattenti che, ben prima dei Mataj e del Re, si ritrovano ad affrontare il pericolo e proteggere le mura della Casa di Venasta. E sembra più che abbastanza per un prologo, soprattutto se consideriamo che non contenta ci presenti anche parte di questi combattenti, mettendo alla luce Haren (e la sua giumenta, lol, mi è piaciuto la tua scelta di partire a narrare proprio da lei e sciogliere solo dopo qualche riga il dubbio che non fosse umana), Havrie e, soprattutto Thereg. È quest’ultimo che mi ha colpita di più, forse perché è l’unico di loro di cui hai dato specifiche descrizioni, dando dettagli che per gli altri invece mancano: i capelli biondi, gli occhi tipici della sua città, il sorriso gentile e sincero. Dettagli che poi hai usato per farci capire che proprio lui è stato la chiave per la salvezza di Haren, che lui è quello ad essere accorso quando il Bizar con la spada di Angusa lo ha attaccato… perché era quello il Bizar di cui parlava il re, vero? Ho fatto un po’ fatica a collegare tutti i passaggi (la mia memoria tra nomi e razze fa sempre cilecca) quindi spero di aver capito bene, perché l’idea che proprio Thereg che non ambisce a nulla più di quello che è, sia riuscito a decapitare il mostro e ottenere la spada, mi piace davvero molto.
Ricollegandomi comunque al fatto che sembri già un prologo carico di filoni narrativi, è proprio l’inserimento di Thereg sul finale e il fatto che ottenga la spada (titolo e regno?) che danno valore aggiunto, seppure alla fine tutto rimanga in sospeso quando Havrie e Haren si portano in salvo e lui rimane ad affrontare la nuova minaccia per dar loro tempo. Oww… non morire amico, c’è un intero regno da governare che t’aspetta!
Tra i personaggi, sebbene Haren sia interessante e tutto (quasi) ci viene presentato dal suo pov, è in realtà Thereg che per ora mi è piaciuto di più – proprio per i motivi su riportati.
Lo stile narrativo è quello epico di cui, ammetto, non sono una grandissima fan, ma è tipico nei fantasy medioevali – piace o non piace e come tutto ciò che c’entra con il gusto personale, di certo non se ne può fare una colpa a te che, nonostante tutto, lo padroneggi molto bene e lo pieghi al tuo volere e alla tua storia. Quindi complimenti anche per questo.

Recensore Master
05/12/17, ore 22:15

Parla di un inizio capitolo di impatto! L'immagine iniziale è stata veramente una scena dura e cruenta, molto ben resa anche con i contrasti dei colori descritti (rosso su bianco, corpi blu prigionieri e corpi neri minacciosi). Il tutto ha reso molto bene la situazione disperata in cui si trovano queste persone.
Il tutto è riconfermato dalla descrizione della città in tempo di guerra, una situazione brutta, squallida e davvero realistica. L'atteggiamento da Gandhi di Kora fa semplicemente a pugni con la condizione dei soldati, e non sorprende l'aggressività diretta al Mataj e la decisione di Velter.
Vedo che Dareg e i suoi amici arcieri se la passano meravigliosamente! Di nuovo, la loro tensione e frustrazione è resa molto bene. Così come mi sono piaciuti i flashback sul passato di Dareg e i suo rapporto con i genitori (in particolare la madre, è la prima volta che sentiamo parlare di lei).
Di nuovo un capitolo interessante e ben scritto, complimenti!

Recensore Master
04/12/17, ore 13:23

Ciao, eccomi qua... dunque, in un primo momento ammetto di essere rimasta stupita dalla brevità del capitolo perché di solito sono più corposi, ma poi leggendo le note e vedendo che avevi creato una sorta di legenda, ho capito le tue motivazioni. Di molti termini (quelli che ho già incontrato), ricordavo il significato, ma è stato comunque utile avere un'idea chiara e precisa di alcune cose. Specie la struttura degli eserciti. L'ho trovato un elenco molto completo e ben fatto, che in una storia del genere può essere d'aiuto anche al lettore. Io andando avanti con la lettura di una storia tendo sempre a immagazzinare i dettagli e a interiorizzarli poco a poco. In pratica finisco col memorizzarli, ma immagino che per molti sarà utile. Quindi hai fatto bene a dilungarti.

Detto questo veniamo al capitolo, essendo più breve ho meno da dire ma qualche impressione la voglio lasciare. Siamo sempre concentrati su Dareg e sulla battaglia, ormai imminente. Più si prosegue e più la sua caratterizzazione si apre e amplifica, diventa chiara. Ci sono aspetti di lui che presumo verranno fuori col tempo, ma già un qualcosa lo si intuisce. Qui Dareg si perde non solo nei ricordi del padre e delle battaglie che ha combattuto, non soltanto si chiede come sia finito lì (avendo anche l'ardire di mettersi a discutere sul: "ma perché non mi avete ucciso prima?" che è cosa non da poco considerando il suo ceto sociale), ma inizia a familiarizzare con la situazione. E lo si intuisce dal fatto che comincia a osservare ciò che lo circonda, a guardare anche le altre persone. Non mi riferisco solo all'incontro con Miva (personaggio interessante) e che lo lascia a bocca aperta, ma anche al momento dell'assegnazione. Nonostante la sobrietà gli faccia bene, specie nei combattimenti, Dareg mantiene intatto il suo spirito critico che a questo punto credo sia un'indole caratteriale. Il modo in cui osserva la cerimonia e la trova forse troppo pomposa, fa quasi ridere. Eppure dà un'idea più precisa non solo di Dareg stesso e di come percepisce su di sé la società e l'autorità, ma anche del tipo di senso politico e sociale che governa questo tuo universo. E la cui comprensione non è immediata come sembra o, almeno, questa è la mia impressione fino ad ora. Magari sbaglio.

Ecco, ci sono diverse domande che avrei da fare, ma più che farle a te le mando nell'etere... del tipo: perché mettersi a combattere contro queste bestie una volta ogni cinque anni? Possibile che non ci sia altra soluzione? Presumo che sia questione di tempo.

Koa

Recensore Master
03/12/17, ore 17:14

Ed eccoci di nuovo qui, sempre più catturati da questo mondo meraviglioso e crudele allo stesso tempo.
Finalmente conosciamo Heren e dal suo punto di vista le cose prendono decisamente un ritmo diverso rispetto a quello che prenderebbero dagli occhi di Vasia, sicuramente un personaggio più posato, riflessivo e meno impulsivo.
Heren è davvero tutta un'altra cosa e il suo sguardo attento, la sua attenzione nei dettagli, ci aiuta addirittura a conoscere, comprendere e diversificare i Mataj uno per uno, senza dover fare un unico fascio di persone prive di personalità. Ora sono tutti decisamente riconoscibili.
Insomma la guerra è alle porte, decisamente vicina e la posatezza del Tredicesimo Re non mi convince per niente.
C'è una battaglia da combattere e lui non sembra davvero così impresinato: freddo e calcolatore, sembra davvero tramare qualcosa.
Ho sensazioni contrastanti su di lui e mi auguro davvero di sbagliarmi... brrrrr.
Comunque ottimo lavoro anche in questo caso, Sei riuscita in poche righe ad accendere la fiamma della curiosità e quella delle congetture ahahaha non so davvero da che parte orientare le mie idee, so solo che per ora Haren è il mio papabile personaggio preferito, sappilo.
Caratterizzato bene, ottima capacità di esprimersi, impossibile annoiarsi quando c'è lui nella narrazione.
Gran bel lavoro.
Ora... io ho letto il Trono di Spade, sono abituata alla violenza e spesso mi scivola addosso ma qui sono rimasta un po' stupita per la sorte del povero Dareg, destinato a subire e mi atterrisce la cattiveria e soprattutto l'ilarità che sia avverte intorno a lui mentre le prende di santa ragione ç_ç Mi dispiace davvero ma per fortuna però pare star bene, specie dopo tutte le cure che ha ricevuto...
piccino, mi ha fatto davvero pena...
Che dire, ottimo capitolo come sempre, coinvolgente, scorrevole.
Adoro **
Alla prossima ciccia,
Miry

Recensore Veterano
02/12/17, ore 15:23

Oh, ce l’ho fatta! Scusami per l’attesa ma ho il pc che mi è esploso e quindi ho dovuto rimediarne uno di fortuna che è abbastanza scemo, però tra una cosa e l’altra sono tornata ad approdare da queste parti. Che dire, Dareg mi è piaciuto in questo capitolo. Amo i personaggi ribellini e testardi, tanto da essere quasi idioti – diciamo che preferire la morte istantanea piuttosto che sottostare agli ordini dei Mataj è, da un lato, una mossa tanto coraggiosa quanto stupida. Non è la prima volta che si mette in mezzo ai casini per conservare, più che la propria integrità, la sua identità. Non vuole sottostare agli ordini, non vuole che qualcuno tocchi sua sorella, e questo lo porta a fregarsene di tutto e tutti, fregandosene delle conseguenze disastrose. Dareg mette al primo posto Vasia e poi se stesso, mi sembra di aver capito.

Gideara ha saputo essere convincente, però: la vita di Dareg appartiene alle persone che lo amano, in questo caso a Vasia, e di certo la prospettiva di mettere da parte l’orgoglio per accontentarla e vivere qualche altro giorno è migliore del crepare in una cella, senza possibilità di difendersi. È stato triste il suo addio alla città e alla sorella: hai reso bene le sensazioni di un ragazzo, un uomo, che non ha scelta se non quella di camminare incontro al suo probabile patibolo. Non so perché, ma ho pensato all’Addio ai monti di Lucia nei Promessi Sposi XD un collegamento completamente random, ma tant’è. Penso che questo passaggio faccia comprendere benissimo che tipo di persona è Dareg e il rapporto che lo lega a Vasia:

Vasia sarebbe stata libera di esprimere la sua forza e il suo coraggio, non più sottomessa dall’ombra vigliacca di suo fratello;

Mi è piaciuta molto la descrizione di Gabusa, comunque. Sarà che ho un feticcio per i luoghi zozzi, non lo so XD elementi dell’ambientazione a parte, sono forse stati i bambini che osservano passare i soldati senza batter ciglio, in mezzo alla sporcizia, la caratteristica che più mi ha resa partecipe del posto. Ho quest’idea che siano le persone stesse a descrivere il luogo in cui abitano, perché in qualche modo se lo portano addosso. Dareg sente tutto questo ed è forse l’inizio della sua svegliata, ne ho avuto la conferma quando finalmente si decide a far mandare un messaggio a sua sorella. Ora che ha capito che quel che aveva prima non era poi così male, si dimostra più aggrappato alla vita di quanto non lo sia mai stato.

Ho adorato anche la descrizione del campo disseminato di cadaveri: mi è sembrato come se la morte, in tutto ciò, fosse una cosa come un’altra, quasi vi fosse una perenne voce in sottofondo che esclama “Ehi, qui si muore, è così e basta e tu non sei niente di speciale”. È un clima molto macabro ma mi ci sono sbrodolata v.v

Sono arrivata alla fine del capitolo domandandomi cosa succederà adesso che la “veglia è iniziata”. Haren e Vasia non sono comparsi, stavolta, ma non posso fare a meno di chiedermi che ruolo avranno in tutto questo, cosa intende Dareg quando pensa che Vasia ora sia libera di esprimere la propria forza, se e quando si rincontreranno. Insomma, ho un bel po’ di interrogativi!

Complimenti vivissimi, come al solito, e ci sentiamo alla prossima,

Trix

Recensore Master
01/12/17, ore 13:55
Cap. 1:

Ciao!
So che corro un grosso rischio con questa storia – perché è la tua preferita – ma è proprio per questo che l’ho scelta (ammetto che mi sono sentita estremamente attratta da “Il Fiore di Envers”. Uh, e ho visto che hai scritto anche sul mio caro Sev!). A parte che il titolo – semplice e intrigante – mi è piaciuto subito. È una storia che, se frequentassi ancora efp per bene (e soprattutto il genere fantasy), avrei aperto. Incuriosisce.
Poi sono un’amante della Storia, e quel titolo mi ha riportato alla mente libri come “Mangiatori di morte”, da cui è stato tratto il film “Il tredicesimo guerriero”. So che non c’entra nulla con la tua storia!
Ora. Ho visto che il prologo (e la storia in generale) ha tantissime recensioni. Quindi spero (prego!) di non ripetere cose già dette e ridette! In caso scusami.

Passiamo all’introduzione.
(Ah, sappi che per ora sto facendo una recensione “minuto per minuto”, perché non ho ancora iniziato a leggere, e preferisco dirti subito le mie impressioni)
Non essendo una fan dei fantasy (anche se alcuni li ho amati), ho vissuto un momento di sorpresa: Serinut. Agabar. Falda del Volor. Figli di Cahar. Emerge dalle acque ogni cinque anni…
Ora. Vivo vicinissima alla Francia. L’associazione che ho fatto (ti prego, questo te lo dico solo ora: se dovessi fare i ragionamenti sbagliati, non offenderti) è stata una: Mont Saint-Michel.
E l’ho trovato geniale. Non faccio complimenti tanto per fare, giuro. Anzi, odio accorgermi di chi li fa. E scusa se sto divagando ancora!
Tornando a noi: non so se il ragionamento sia giusto o meno, ma è la prima cosa che mi è venuta in mente e, giuro, se fossi una che scrive fantasy, mi odierei per non averci pensato prima di te.
Comunque, torniamo all’introduzione!
È un mondo nuovo, creato da te, con nomi assolutamente originali. Ma ti avverto: avrò molte, molte difficoltà a ricordarli subito (pensa che li ho pure scritti sbagliati prima…). Però adoro una cosa: dal modo in cui è impostata la trama, mi hai ricordato molte cose storiche (tanti complimenti solo per questo. Io AMO la Storia). “La Casa di Venasta”, “Figli di Cahar”. Un misto tra Medioevo e Antichità.
Forse, e dico forse, nell’introduzione potresti aggiungere un estratto della storia… Un pezzo chiaro, che mostri sì, che la storia è fantasy, ma di facile comprensione per chi si approccia al Tredicesimo Re per la prima volta.

Incipit.
Mi piace. Mi piace questo collegamento – deciso, voluto – con il titolo. E con l’introduzione. “Il re stava morendo.” Mi piace il paragone con la carcassa (macabro, ma giusto), che mi riporta alla mente ciò che hai detto nell’introduzione: il Bizar ha sentenziato la fine dei suoi giorni. A proposito, non ci sono ancora arrivata, ma ho fatto un’associazione: Bazar uguale mostro… marino? Sarà che quando penso a “infernale creature” collego con Inferi, con qualcosa sotto terra… o sotto… acqua?
Bene, tornando al punto: la carcassa. Il mostro. Un po’ come un animale che viene sacrificato al drago (faccio troppi collegamenti, vero? XD Spero di non essere ridicola).
Ecco, qui, per me, cominciano i problemi. Non so chi siano i Mataj (immagino siano un po’ come Generali del Re. Però questi possono ambire al trono… quindi forse rappresentano una sorta di nobiltà? Sono come i boiardi? Non so, chiedo!), non so chi o cosa sia la Sfre, che protegge… e qui avrei voluto una spiegazione in più… oppure qualcosa in meno. Qualcosa da svelare più avanti, con le dovute spiegazioni.
Un po’ come quando Harry Potter sente un nome nuovo (tipo Mangiamorte) e in quattro e quattr’otto gli viene subito spiegato. Io sono Harry!

Allora. Ho finito il primo pezzo. Siamo alla morte del Re. Ho fatto un altro collegamento storico, non volermene! Ma il modo in cui gli uomini sono costretti a crescere tra le lame… mi ha ricordato i Giannizzeri. E visto che alcuni, dopo averti letta, sono riusciti a collegare solo con Il Trono (almeno, ho visto un paio di recensioni, anche se non saprei dire di chi. Ho solo fatto scorrere la pagina. Anche se non mi trovo d’accordo…) direi con gli Immacolati. Ma questo collegamento è già più forzato, dato che mi mancato dati sufficienti!
Oddio, spero che la recensione non ti sembri da pazzi. Non sono il mio forte, le recensioni, ho sempre paura di dire la cosa sbagliata.
Ma torniamo a noi.

Ashar Ashet. Subito ho pensato a un “comandante” nemico, ma poi, dato che hai parlato solo di belve, immagino sia un posto. Un po’ tipo Asshai (ora li cerco apposta i collegamenti con Got! XD ).
Oh! La Sfre è un’armatura! Un elmo, credo. Ok, ok… E Ashar è un posto! Bene.
Ecco, forse avrei voluto una descrizione più accurata delle belve… Inizialmente ho immagino una specie di incrocio tra lupi e orsi (non so perché), ma poi hai parlato di un’ascia… e anche il Bizar (a proposito, ma non è che tutte le belve sono Bizar? Perché mentre parlavano, qualcuno ha specificato il volere del Re: il Bizar che detiene la sua spada).
Scusa per le domande, ma mi sembra corretto fartele.
Poi volevo chiederti: hai scritto “ruzzare”, ma forse intendevi “ruzzolare”?
Ok, mi sono di nuovo persa! Cos’è un Racahar? E che fine ha fatto Vyarn? Ehi, non uccidermi il cavallo, capito? XD Fai tutti i massacri che vuoi, ma risparmia il cavallo… No, perché l’ultima volta che l’ho visto è stata, se non sbaglio, durante lo scontro con le belve, quando queste stavano squartando cavalli… e quando Haren (a proposito, mi piace, anche se non lo conosco ancora) l’ha colpita sulla coscia. Immagino per farla scappare e salvarla. Spero PER LUI.

Va bene. Mi fermo qui per ora. Spero di non aver scritto sciocchezze. Per tirare le somme: per essere un prologo è un po’ lungo e ci sono tante, tante cose da imparare. I nomi per esempio. XD
Ho avuto qualche difficoltà. Forse avrei preferito un inizio più lento, più concentrato su un solo personaggio. Ma te l’ho detto: io e il fantasy non usciamo. Anche se un paio di volte abbiamo dormito insieme!
Comunque mi sento pronta a imparare. E poi ho sbirciato il primo capitolo (e mi sono pentita di non aver recensito quello!): è incentrato su un solo personaggio, credo. Almeno, facendo scorrere la pagina… Adesso: scusami, scusami se ho detto qualcosa di sbagliato. E spero di trovare il tempo per tornare a leggerti presto.
Alla prossima!

Recensore Master
27/11/17, ore 13:29

Ciao, eccomi a lasciare la mia recensione. Dunque, questo è stato davvero un bel capitolo, lo dico con tutta la sincerità possibile e non che gli altri non mi siano piaciuti... però azzardo a dire che forse è stato uno dei miei preferiti fino a questo momento. Mi sarei aspettata anche un cambio di scena a un certo punto, come già è accaduto in precedenza e invece hai mantenuto per tutto l'arco narrativo, i riflettori puntati su questo viaggio che conduce Dareg dove forse mai avrebbe pensato di poter arrivare. Questo rimanere concentrata su un solo gruppo di personaggi che compiono un viaggio, ha fatto sì che tutto il capitolo fosse uniforme da un punto di vista stilistico e che il traino emotivo che comincia dal "salvataggio" di Dareg nelle prime righe, continui fino alla fine. Riesci a mantenere bene una sorta di tensione per tutto il tempo, che è un po' nascosta e un po' no, che viene fuori quando necessario e che secondo me si mescola perfettamente con la curiosità e la scoperta. Non sappiamo bene quanto Dareg abbia viaggiato in vita propria, ma è certo che non si sia mai avventurato troppo lontano da casa e da sua sorella. Questo permette al lettore di affrontare territori che gli sono sconosciuti, con lo sguardo di un Dareg alla scoperta del proprio destino e di regni che non conosceva se non di nome. Da Gabusa a Baleor, lungo la campagna, territorio di altre battaglie avvenute in passato, quello che ci proponi è uno spaccato realistico, a tratti anche vagamente crudo, di un mondo che è comunque tutto tuo. Ho apprezzato tantissimo le descrizioni di questi luoghi, spesso molto poco da sogno e con tratti per nulla invitanti. Anche qui, gli occhi di Dareg sono meno poetici di quelli della sorella che invece si perde in lunghe osservazioni. Dareg si sofferma solo alla fine su dei ricordi passati, forse pentendosi di ciò che ha fatto. Ed è proprio lui il personaggio che mi sta piacendo di più, molto complesso e affatto semplice da capire. Il suo non fidarsi di nessuno resta il perno della sua caratterizzazione, così come l'essere agli antipodi di un guerriero. Si dichiara senza un Dio e mostra fin dai capitoli passati un rifiuto totale dell'autorità e una mancanza di tutti quei sentimenti che muovono i soldati. Non mi è chiaro se il suo rifiuto totale sia semplice codardia o se sia il frutto di un certo tipo di educazione, non data da suo padre, ma probabilmente da qualcun altro. C'è un personaggio che viene più volte citato da entrambi i fratelli e che credo sia stato un qualcuno che ha contribuito non poco alla sua caratterizzazione attuale.

Per quel che riguarda la trama più in generale, tutto quello che viene visto qui ha uno scopo e questo è chiaro. Liberare Dareg da morte certa e portarlo via da Venasta in gran segreto... mi puzza tutto un po' di intrigo. C'è un qualcosa che non si vede ancora bene, ma che sono certa si vedrà meglio in futuro.

Al solito, un ottimo lavoro.
Koa

Recensore Master
26/11/17, ore 19:07

Ciao ^^
Allora, cosa posso dire? Sarò ripetitiva ma complimenti davvero per come stai mandando avanti tutto, personalmente sono sempre più presa e ho sempre più l'impressione di trovarmi dentro un vero e proprio romanzo.
Dunque... l'ho già detto che shippo Haren e Vasia? No, vero? Beh, io comunque lo ridico: LI SHIPPO, ECCO.
Anche Dareg mi piace, mi dà l'idea del classico fratello che sì, è più grande, ma è anche propenso a cacciarsi nei guai xD
Poi, se non si fosse capito, io ho un debole per Haren. Davvero, mi ha affascinato da subito e quindi non c'è possibilità che smetta di piacermi. Questa non è necessariamente una cosa buona per me, perché è scientificamente provato che tutti i miei pg preferiti fanno una brutta fine. Spero tanto di sbagliarmi.
Ma...ma... VASIA CHE STAVA PER ESSERE VIOLENTATA?
La mia reazione è stata: oh no!
Poi: ah, sì, ce la può fare, si libera da sola!
E poi di nuovo: QUALCUNO LA AIUTI!
Fortunatamente sono stata ascoltata, meno maleee. Comunque davvero, non so come tu abbia fatto ad aver creato tutti questi personaggie e farli muovere in un mondo di tua invenzione. Io mi perderei subito, quindi tanto di cappello a te.
E' tutto sempre più intrigante.
Molto brava, a presto ^^

Recensore Master
24/11/17, ore 15:43
Cap. 1:

Ciao!
Credo sia doveroso partire questa recensione con lo scusarmi per il ritardo mostruoso: SORRY.
Ho letto il prologo due giorni fa, ma per un motivo o per un altro non riuscivo mai a recensirti. Ma adesso eccomi qui.

Posso partire dalla premessa delle premesse?
Non amo particolarmente il genere fantasy; quando vado in libreria di solito lo snobbo e lo evito. Preferisco il genere fantascienza, ecco.

Detto questo...
Un prologo abbastanza corposo, che ci accoglie un mondo fatto di mostri orrendi, giumente fedeli, mantelli di ruggine e guerrieri shippabili tra di loro già ad una prima lettura. (Perdonami, sul serio. Non posso farne a meno. Shippo chiunque con chiunque).

Il dodicesimo re sta per morire, ma ha il tempo per un ultimo ordine: potrà succederlo solo chi gli porterà la testa del Bizar. Poi ci mostri questi dodici Mataj (come si pronuncia, a questo proposito?), che suppongo siano dei Guerrieri.
Insomma, come inizio mi è piaciuto. Sei stata molto fantasiosa nel ricreare una realtà "fantastica" dal nulla - anche se per certi versi (prendi i mostri che gli Arantar sono costretti a combattere) mi ha ricordato un po' il Trono di Spade.

Personaggio che ho gradito di più: Haren, obv.
Diciamo che è anche l'unico personaggio sul quale ti concentri maggiormente. Entriamo nella sua testa, vediamo con i suoi occhi e soffriamo con lui.
Lascia perdere il fatto che l'ho quasi subito shippato con Thereg. Mi hanno ricordato un po' Macrone e Catone di Simon Scarrow, anche se abbastanza diversi da come li conosco io: affiatati sul campo di battaglia, legati da una stima profonda e... chissà.
Ma il tipo di coppia è het, quindi ignorami pure.

Ho apprezzato tantissimo il modo in cui hai descritto i combattimenti. C'era adrenalina, c'era azione, c'era tutto. Anche un pizzico di poesia.
Hai uno stile moolto curato. Mantieni un registro linguistico medio-alto, in modo da dare all'intera storia un determinato tipo di carattere.
Mi sembra che tu abbellisca ogni frase, che tu voglia dare ad ogni parola il sapore dell'epoca che descrivi. Non so, magari sono pazza io... magari ho fatto centro.


Come ti dicevo prima, hai costruito tutto un mondo. Hai creato delle gerarchie e dei nomi davvero originali. Quest'ultimi, soprattutto, non li avevo mai uditi prima... ma sono molto orecchiabili: Venusa, Mataj, Arantar.... e poi ci sono i nomi dei personaggi. Sì, sono fissata con i nomi... ma adesso sono curiosa di trovare e conoscere un tuo personaggio femminile!
Quelli maschili mi piacciono: son ben caratterizzati e non risultano né banali, né troppo fuori dagli schemi. Ma io ho un debole per i personaggi femminili quindi... aspetterò di leggere altro.

Il titolo: perfetto. Sei stata davvero brava. Un titolo azzeccato e ad effetto.

Quanto alla grammatica, non mi sembra di aver trovato errori o refusi. Brava!

La storia vola tra le seguite... e intanto prego per Thereg.

Alla prossima!

Recensore Veterano
22/11/17, ore 14:08

Finalmente ce l'ho fatta a leggere e trovare il tempo di recensire, ma una volta arrivata a fine capitolo mi sono maledetta per non averlo fatto prima (?) Più vado avanti, più questa storia mi incuriosisce e non poco. Sorvolando su quanto abbia desiderato lanciare un tavolo alle servette pettegole almeno quanto probabilmente l'abbia desiderato Vasia, mi attira tremendamente il modo in cui ricostruisci tradizioni di città poste sotto la giurisdizione di Venasta, facendoci scoprire tassello dopo tassello dettagli a proposito della loro cultura. L'incontro con Haren, dall'inizio fino alla fine, è stato un crescendo di fangirling misto a sospetto nei suoi confronti. Lui cerca un contatto con lei, in qualche modo, ma ho la sensazione che sia stranamente rassegnato agli avvenimenti e alle ingiustizie. La salva dal Mataj di Gabusa e “condanna” Dareg a combattere al posto della sentenza di morte, dandogli la possibilità di salvarsi, ma c'è qualcosa nelle cose che dice e che fa che non me la conta proprio giusta (o meglio non me lo fa apparire come un personaggio pienamente positivo). Non che questo sia un male, assolutamnte, anzi, i personaggi che si comportano e hanno quel genere di pensieri che non mi aspetto sono i miei preferiti. Quindi è per questo che per ora, fra tutti, a livello di caratterizzazione, preferisco lui v.v
Adoro il rapporto tra Vasia e Haren, tra l'altro, sono due poveri cani randagi che si sostengono in mezzo alla sofferenza e alla miseria, ma non sono dei completi sprovveduti. Sembrano due che ne sanno una più del diavolo, ma che fingono di esseri due poveri mentecatti (vedi il modo in cui Dareg sminuisce Small perché non ha il coraggio di estrarre la spada quando necessario, o il momento in cui Vasia controbatte al pugnale del Mataj). Immaginavo che il difendere l'onore della sorella gli avrebbe creato problemi (e per problemi intendo una sentenza ingiusta), ma credo che proprio l'indole guerrafondaia di entrambi, o il ruolo che ha avuto loro padre, spingerà Vasia a non accettare tutta questa situazione.
Credo che per il momento mi fermerò qui con le ipotesi, ci tenevo a farti sapere che la storia mi sta prendendo molto e che se ci metto tanto a leggere è sia per una questione di tempo\studio, che per il desiderio di non farla finire troppo in fretta e di “gustarmela”, ecco.
Ti segnalo questo errore di battitura a inizio capitolo: Vasia si bloccò sulla soglia della porta ed ebbe un sussultò. → sussulto

Ciao e alla prossima!

Trix

Recensore Veterano
21/11/17, ore 11:53

I tuoi aggiornamenti sono sempre piacevoli sorprese. La situazione di stasi e di attesa ha inasprito gli animi, portando a un'azione, a mio avviso avventata. Non condivido la scelta di Velter, posso apprezzare il suo tentativo di smuovere la situazione stagnante, ma non so quanto una sortita suicida possa essere efficace. Da questo punto di vista, preferisco la visione del Mataj e del padre di Dareg: è inutile fare la guerra se non ce n'è un motivo valido, per il solo gusti di uccidere. Non quali potrebbero essere, ma credo fermamente che ci fossero altri modi per sbloccare la situazione, senza mettere a rischio la vita delle persone. Il problema della guerra giusta è una questione molto attuale e delicata: quando una guerra può dirsi giustificata? Fino a ora, gli uomini hanno combattuto per difendere le loro famiglie, per permettere loro di sopravvivere un anno in più, ma nel momento in cui subentrano altre motivazioni, vale ancora la pena proseguirla? Mi piace come pensa il padre di Dareg, come spinga sull'importanza di non perdere il proprio obiettivo, il proprio scopo, e con essi la propria umanità. Spero che Dareg non si dimentichi questi insegnamenti, il fatto che se li ricordi ancora è una buona cosa. Temo per l'esito della sortita, andare così alla cieca non penso sia stata una grande idea e non mi sorprende che alla fine si sia aggiunti quello scapestrato :P Come sempre, i miei complimenti per le atmosfere che riesci a evocare con pochi semplici tocchi: tanto la frustrazione data dall'immobilità e dall'incertezza dell'assedio, quanto l'apprensione, l'inquietudine e la situazione ugualmente sospesa della sortita sono state ben descritte e le ho percepite sulla mia stessa pelle; riuscivo a capire come si sentissero, per questo, per quanto non condivida la scelta di attaccare i nemici, la capisco. Spero che si riveli una buona idea. Aspetterò con trepidazione il capitolo seguente ^^ Ayr

Recensore Master
21/11/17, ore 09:53

Buongiorno.
Caspita, che capitolo!
Sono rimasto col fiato sospeso dalla prima fino all'ultima riga.
Drammatico, con una seconda parte, dedicata a Dareg, davvero inquietante e spaventosa.
Sembra che le cose non abbiano affatto intenzione di riprendere ad andare per un verso giusto per i nostri, ormai molto provati e litigiosi...
Benissimo, complimenti.
Buona giornata e a presto :)