Recensioni per
Comme s'il neige en Juillet
di OnlyHope

Questa storia ha ottenuto 277 recensioni.
Positive : 277
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/11/20, ore 18:12
Cap. 20:

Marsiglia.
Pieno sud dell'Hexagone. Affacciata sul mare, città di marinai e artigiani.
Ci ho mangiato la migliore bouillabaisse della mia vita!
La sensazione di emozione e attesa che prova Azumi è condivisa al 100% anche da questa parte dello schermo, ogni descrizione è così ben definita da farmi provare la classica emozione dell'immedesimazione.
Adoro la Provenza, e quest'aria che provo nel leggere le tue righe ti giuro, mi riporta lì, mi sento come se ci fossi in questo momento (per la cronaca, qui da me quasi nevica, quindi puoi immaginare che bello sentirsi immersi nell'estate provenzale!).
Mentre scopriamo la casa di infanzia di Pierre, cerchiamo di scorgerne traccia attuale, ma per ora nulla. E dopo l'emozione di quella splendida camera in cui soggiornerà, si spezza anche il mio cuore, nel sapere che non c'è nessuno, oltre a lei e alla servitù (nota di demerito ai Le Blanc che passano l'estate in montagna. Shame on you!)
Al contrario di Azumi, non riesco a convincermi che sia finita. Non posso credere che Pierre abbia acconsentito a chiedere di lei per la ristrutturazione, senza provare ancora qualcosa di positivo. Certo è che, se anche avesse considerato solo la parte professionale della questione, beh, aveva dalla sua parte la possibilità di non presentarsi per tutta la durata dei lavori.
Non so, sono confusa e combattuta. Continuiamo a leggere.
E finalmente... il batticuore. Lui è lì. Dopo che lei se lo è immaginato (e non deve essere stato facile per lei procedere con i lavori, immaginandosi Pierre vivere quegli ambienti).
Oh, come sono felice.

“Perché non sei brava solo tu nel complicarsi la vita…”

Il confronto. Il riavvicinamento. Loro due. L'amore. Ah, l'amour. La vie en rose. Il testone di quel Mangiarane che mannaggia a lui verrebbe voglia di menarlo se non fosse che è così dolce, tenero e... innamorato. Sono così felice.

È tutto un susseguirsi di emozioni, questo finale di capitolo, con la loro passione di giovani amanti perduti e ritrovati, la voglia di stare insieme quasi come se fosse un'urgenza e questo Amore, sì, Amore con la A maiuscola che finalmente pare trionfa - e trionfa in grande stile, altroché se lo fa.
E se lo meritano, tutti e due. Meritano di essere felici dopo tanto, dopotutto.
Però anche Taro se lo meritebbe... ma questa non è la sua storia. Questa è la storia di Azumi e Pierre.

Recensore Master
27/11/20, ore 17:51

Ripartiamo con un cantiere, dei lavori, che però hanno una connotazione diversa dai precedenti. Una risurrezione, o il tentativo di renderla tale, un proseguire con la propria vita fingendo di non essere in attesa di una chiamata, col terrore che non arrivi mai.
Azumi deve andare avanti con la sua vita, laurearsi, progettare, lavorare. E stessa cosa deve fare Taro, che compie immediatamente il primo gesto per lasciarsi tutto alle spalle: lasciare Montmartre.
Il pensiero che gli rivolge la nostra protagonista è molto dolce e anche altruista, sperare che lui sia felice non è semplice e non è da tutti, quante volte rimaniamo attaccate al rancore, al "non deve essere felice prima di me", e cose così, stupidi e infantili atteggiamento che impediscono di progredire... lei no, lei gli augura il meglio, e questo è molto nobile da parte sua.
Quando si tratta di lei, poi, troviamo di nuovo un'Azumi nuova, che non si colpevolizza, che cerca davvero di non rimanere ancorata e fissa nel passato, ma che prova a proseguire, ad andare avanti, nonostante ci sia una parte di lei che rimane in attesa (ma è giusto che sia così).
Mi sembra quasi di leggere un capitolo di transizione, come se stessimo per addentrarci nella parte finale della storia (e in effetti...) ma davvero, non so cosa aspettarmi. Forse perché adesso è davvero tutto nelle mani di Pierre, e noi non lo vediamo più, non sappiamo cosa pensa, cosa prova, il POV che hai scelto mi sta uccidendo, io voglio sapere *ridacchia*.
E poi...
SBAM
Il finale sospeso.
Ti odio.
Ma ti amo perché tanto posso leggere subito ciò che succederà *trionfa*
Non so che dire, perché la cosa mi stupisce, assume una connotazione particolare, sono stupita e ... niente, non riesco a recensire oltre, vado a leggere!

Recensore Master
27/11/20, ore 17:34
Cap. 18:

Siamo a Bordeaux (sai che è sempre stata una città che avrei voluto visitare? Non chiedermi perché, non è una cosa che ha un senso generale, però fin da piccola nella mia testa aveva il suo perché).
E mi vien da dire che sei poi sadica, lei si smazza tutti quei km di viaggio e lui non si allena? Ma, diciamocelo, c'est la vie, è una cosa molto reale ed è bello che tu l'abbia descritto (sarebbe stato molto ficcynaro se lei saliva le scale, lo vedeva in mezzo al campo, lui la notava, cuore batticuore palpitazioni case libri auto viaggi fogli di giornale - sto divagando, lo so scusa, ma sono in modalità fanwriter).
il secondo tentativo di trovarlo è anch'esso logico e per un attimo ho temuto per lei, che venisse scoperta e cacciata con infamia, o che uscisse qualche altra donna dall'appartamento, o whatsoever, insomma, ho temuto il peggio, devo essere onesta. Ma anche qui... abbastanza logico. Ma la domanda che tutte ci poniamo ora è "Che fine ha fatto Pierre Le Blanc?". È più sfuggevole di Carmen Sandiego, ma noi lo troveremo *alzapugno* (Perché lo troveremo, vero? Non puoi lasciarmi a mani vuote, non dopo la gioia del capitolo precedenODDEI SCUSA, IMPARZIALITA'!)
Quindi ci avviamo verso quella che è un vero e proprio spettacolo della natura tutto Made in Europe, alla ricerca di Papa Franc.. no, di Pierre. Un Pierre che immagino avvolto da un'aura cupa e tetra, in pieno stile manga, con la faccia triste e il blu che lo circonda. Perché non ci credo che lui non stia male, non me la racconta a me, sai?
E infine... LA BARBA INCOLTA? Toi, Pierre? Parbleu, mon Dieu, un sex symbol come te, così trasandato? *ridacchia*
So che dovrei essere seria, ma la gioia per averlo finalmente trovato, e in un contesto così particolare come la Dune, mi riempie il cuore di gioia, saltello come una quattordicenne al concerto del suo idolo ^^
E finalmente possiamo dire, Pierre la ascolta. Lo fa quasi con noncuranza, come se non gli importasse, ma sono sicura che trovarsela lì davanti gli ha fatto effetto (me l'ha detto un granello di sabbia che passava di lì per caso).
L'incontro-scontro tra i due è carico di tensione, Pierre è ferito - com'è giusto che sia, ma già il fatto che ci sia una sorta di dialogo tra i due è sicuramente positivo, o almeno è sempre ciò che spero io.
Ed eccolo lì
SBAM

“Almeno finché non ho incontrato te.”

Che dici, avrà capito, Monsieur Mangiarane, o gli serve uno schemino?
Ho letto la parte finale senza soffermarmi a scrivere gli appunti della recensione, perché volevo vedere che effetto avrebbe avuto su di me, e l'effetto sono occhi lucidi e naso che cola. No, non ho il raffreddore e non è allergia. È commozione. Azumi è finalmente libera, e lo dimostra il suo essersi aperta, aver condiviso i suoi sentimenti al 100% con l'uomo che ama. Sono così commossa che guarda... la abbraccerei. Ma il capitolo si conclude con questa frase, e non ci è dato sapere (non ancora, per lo meno) la reazione di Pierre.
Sarà sì?
Sarà no?
Lo scoprirò presto, indubbiamente, e sarò sincera: non vedo l'ora :)

Recensore Veterano
23/11/20, ore 00:48
Cap. 21:

Un capitolo tutto per Pierre che finora avevamo visto solo attraverso gli occhi di Azumi, quindi poteva esserci il dubbio che fosse un po’ diverso da come ci appariva, dal momento che quelli di Azumi erano gli occhi di una donna innamorata, per quanto all' inizio nemmeno lei se ne rendesse conto. In realtà, il tuo Pierre si conferma un bel personaggio, che ha tutte le qualità per piacere sia alle sfacciate tifose francesi che a noi lettrici ( anche quelle che, come me, normalmente non lo considerano proprio) e, cosa più importante, è veramente innamorato di Azumi. Solo questo amore è riuscito a fargli perdere colpi, e forse anche qualche punto, per la durezza con cui ha reagito al presunto inganno della donna, ma era in parte giustificato. Comunque, ora è tutto passato. A volte da cose brutte possono nascere altre belle e, superata la tempesta, la loro storia è ripartita alla grande, anzi, come dicevo la volta scorsa è diventata una vera relazione, anche se a distanza, dato che Pierre continua a vivere a Bordeaux. Almeno, Azumi si è finalmente trasferita a Marais e si gode il suo bellissimo attico. Beata lei! In un sol colpo ha risolto anche la questione alloggio, lasciando campo libero a Gerard e Lucille. E da brava fidanzata ha anche cominciato a spostarsi lei, sbagliando però i tempi e costringendo il poveretto ad una corsa a Parigi, per conoscere la sua figlioccia. L' occasione è sicuramente importante, ma, povero Pierre, credo proprio che non sarebbe capace di negarle nulla, nonostante cerchi ancora di atteggiarsi a seduttore soprattutto dinanzi alle telecamere (solidarizzo con l' allenatore che non le sopporta, perché violano l' intimità dello spogliatoio). Anche il tatuaggio, che non sono sicura di aver capito, e le prese in giro di Napoleon! A proposito, sappiamo che tra quest’ultimo e Taro non ci sono stati più problemi, ma con Azumi? Credo che fra loro non correrà mai buon sangue. Paradossalmente, è più facile per Taro e Pierre stringersi la mano. In fondo, Taro non mente dicendo che non era niente di personale, perché lui non sapeva della loro storia e che si stava intromettendo. Certo, quando lo ha scoperto, non si è fatto molti scrupoli lo stesso, convinto che il cuore di Azumi fosse ancora suo e di essere quindi nel giusto, ma poi ha capito ed accettato la realtà. E Pierre che ha vinto, nonostante si senta ancora pizzicare dalla gelosia, può permettersi di fare il superiore.
Al prossimo capitolo, Maria.
(Recensione modificata il 23/11/2020 - 12:53 am)

Recensore Veterano
19/11/20, ore 16:13
Cap. 23:

Ciao OnlyHope!!
Ho letto il capitolo appena postato ma non sono riuscita  a recensire subito, un pò per questioni di tempo un pò perchè volevo raccogliere le idee e le emozioni al termine di questo meraviglioso viaggio che ci hai fatto fare! Come ti ha già scritto qualcuno c'è un pò di malinconia a sapere che questa è l'ultima recensione per questa storia, proprio quella malinconia che si prova quando qualcosa di bello sta finendo, anche se sei consapevole che questo momento doveva pur arrivare.
E tu ci hai regalato una degna conclusione, giustamente dedicata alla vera protagonista della storia. Ho apprezzato molto che tu ci abbia fatto fare un salto temporale perchè spesso si leggono storie o anche in alcuni libri succede, in cui raccontano dell'immediata fine e lasciano aperte un'altra infinità di ipotesi senza risposta. Tu, invece, ci permetti di sapere come è proseguita la vita di ciascuno dei tre!
Azumi ha ottenuto un bel riconoscimento a livello professionale e questo sicuramente le regala una bella soddisfazione; il lavoro è un elemento che l'ha caratterizzata in tutta la trama ed è anche l'aspetto sul quale non ha mai ceduto ma ha continuato a crescere e impegnarsi. La telefonata con Taro è molto intensa, ci conferma che sono rimasti amici e non amici qualunque, legati da quanto hanno vissuto insieme e questo è un messaggio profondo e positivo. Inoltre veniamo a sapere che la vita di Misaki è proseguita serenamente anche sul piano affettivo, tanto che sta per sposarsi con la simpatica coreana! quindi, chi come me propendeva per lui, non può che esserne contento! Certo, sarebbe bello vederlo giocare con Pierre ma questa è un'altra storia!:-))
La parte dedicata alla piccola Geneviève è tenerissima: Azumi nella versione di zia e la bimba che reclama un cuginetto è credibile e dolce! In fondo oltre all'amore profondo per questa piccola principessa, secondo me, trapela anche un desiderio di maternità di Azumi!:-) Al di là dello scherzo sei riuscita a raccontarci cosa accade alla coppia che pur non essendo tra i protagonisti principali ha avuto un ruolo importante nell'intreccio: Lucille, infatti, è stata e rimane un'AMica con la A maiuscola, una di quelle ragazze speciali che quando le incontri non le lasci più! Pertanto fa piacere sapere che la sua vita  è proseguita in modo positivo così come per Gerard ci sono state evoluzioni lavorative soddisfacenti! 
E, infine, il nostro Pierre si è confermato tale!! Ammetto che come Azumi all'inizio anch'io ero caduta in questo crudele scherzo, anche se il fatto che non la guardasse in faccia mi aveva un pò insospettita!! Quando lei gli ha chiesto "Ma ti senti bene?", immaginando la scena , mi ha strappato una risata, anche se in realtà solo dopo ho capito lo sgomento di Azumi e la delusione! Fortunatamente era tutta una farsa alla Pierre che, coerentemente con il suo carattere, si è mostrato fino alla fine per come è: sicuro, bello e deciso!
Bellissimo come le dichiara quanto sia importante per lui giocare nel PSG e non solo per la sua professione ma per il loro futuro insieme! Emozionanti e romantiche le ultime righe in cui Pierre immagina il loro futuro e, anche se non la sentiamo, pronuncia la fatidica domanda; l'emozione e la commozione di Azumi arrivano anche a noi e il fatto che lei pronunci quel sì a voce alta, ci conferma quanto sia cresciuta e abbia imparato dai suoi errori!
Complimenti per questa degna conclusione e per tutta la storia, per come hai caratterizzato i personaggi, molto IC, per le scelte compiute e per la cura dell'ambientazione (tra Parigi, Marisiglia, Mont San Michelle e la Dune du Pilat ci hai fatto sognare e viaggiare) e per la trama stessa che ha raccontato di un percorso di crescita personale e di relazione in cui sono stati trasmessi molti valori importanti!
Come sai,per me è stata una delle prime storie che ho seguito proprio dall'inizio ed è la prima che si conclude: il venerdì era il giorno di Comme s'il neige en Juliette, quindi da domani mi mancherà molto!
Grazie per averla condivisa con noi e per tutte le risposte alle recensioni che hai dato, sempre curate e ricche (cosa per nulla scontata).
Spero anch'io, come gli altri tuoi lettori, di poter leggere ancora qualcosa di tuo, senza che passi troppo tempo!:-) ;-)
Complimenti ancora e a presto!!

 
(Recensione modificata il 19/11/2020 - 07:09 pm)

Recensore Veterano
18/11/20, ore 16:20
Cap. 23:

Ciao OnlyHope, eccoci giunte alla fine di questa storia e l'ultimo capitolo, giustamente, è totalmente dedicato alla vera protagonista di questa storia cioè Azumi Hayakawa. Nel fandom di CT Azumi è un personaggio molto controverso, nel senso che o ti è indifferente oppure non la sopporti ( ma del resto ne abbiamo già parlato). Scegliere lei come personaggio centrale è stato, quindi, il tuo primo atto
di coraggio nel raccontarci questa storia. Una storia mai banale e scontata, una storia di crescita, di amore e d'amicizia che racconta di
tre ragazzi che cercano il loro posto nel mondo. Sono d'accordo con chi dice che è una storia molto matura e anche molto realistica. Ho trovato molto interessante che alla fine colui che sembrava il comprimario, lo sconfitto di turno, alias Taro Misaki, sia stato colui che
per primo si è pienamente realizzato sia nel lavoro che nella vita privata. Del resto, Pierre Pievve Pierrik non può sempre vincere, no?
In ogni caso non sono stupita dalla reazione di Taro perchè lui, al pari di Azumi (o forse ancora più di lei) può essere considerato come una fenice, capace di risorgere ogni volta dalle sue ceneri, più forte e determinato di prima. Sia nel manga che nella tua storia Taro ha dimostrato di essere molto resiliente, al netto dei suoi errori.
Che dire, infine di Pierre? Confermo che per la maggior parte della storia sia stato l'uomo ideale, il "sole" di Azumi, ma quando Napoleon ha fatto scoppiare la simbolica bomba ha lasciato venire fuori tutti i limiti e le incertezze di un ragazzo giovane, innamorato e orgoglioso,
che teme di essersi innamorato di una persona che non esiste. Ha poi dimostrato carattere e maturità superando tutta questa brutta storia e  ricostruendo il suo rapporto con Azumi. Ancora più maturo si è mostrato nel modo in cui ha interagito con Misaki.
Ma ora veniamo all'ultimo capitolo. Anche per Azumi abbiamo tre spaccati di vita che ce la mostrano in tre situazioni differenti. Nel primo frammento possiamo vedere i progressi di Azumi nel suo lavoro. La ragazza ha appena avuto una promozione e si sta abituando al suo nuovo ruolo. Veniamo però a sapere anche che Misaki sta per sposarsi con la sua fidanzata coreana, a dimostrazione del fatto che il ragazzo ha davvero voltato pagina e ha incontrato la donna della sua vita. Sono comunqua contenta di sapere che Azumi per lui è ancora 
molto importante.
Il secondo frammento ci mostra Azumi in versione zietta affettuosa. Devo dire che la piccola Vivì è davvero deliziosa, ma con due genitori come Lucille e Gerard era inevitabile. Veramente comica e realistica la scena in cui Vivì chiede insistentemente che Azumi le dia un amico con cui giocare e gli adulti, imbarazzati, faticano a convincerla che al momento non è possibile. Per fortuna che alla fine la piccola vira
su un cagnolino.
Infine, il terzo frammento ci dà l'opportunità di vedere Azumi nella sua intimità con Pierre. Anche per il biondo francese ci sono novità in
vista. Pierre ha infatti deciso di fare il salto verso il PSG. Devo dire che PPP è stao un po' cattivo nei confronti della sua fidanzata, facendole credere che il trasferimento fosse salatto, ma visto il modo in cui hanno impostato la loro relazione, cioè anche sullo scherzo e sul gioco, senza però mai arrivare alla superficialità, ci può stare.
A proposito di Pierre, il secondo atto di coraggio da parte tua è stato proprio scegliere lui come compagno di Azumi visto che anche lui, come Azumi, non è esattamente uno dei personaggi più amati di CT, specie in confronto a Taro. Io, personalmente, ad esempio preferisco di gran lunga Schneider e Santana e non ti nascondo che avrei preferito un finale diverso.
Hai fatto però bene a seguire un strada meno popolare e meno facile se era quella che ti suggeriva la storia. Sono sempre stata una fautrice dell'idea che un autore debbe essere libero di raccontare la "sua" storia senza pensare al volere del pubblico. Il fatto poi che tu sia riuscita a fare amare questa coppia, anche come personaggi singoli, rappresenta  una doppia vittoria di cui devi andare fiera come scrittrice.
Siamo davvero alle battute finali. Non mi resta che farti i complimenti per questa storia ben scritta e godibile e sperare di rotrovarti al
più presto su questo sito per una nuova avventura.
Ciao, a presto, spero

Recensore Veterano
18/11/20, ore 09:33
Cap. 23:

Che posso dire a conclusione di questa storia?
Che le mie aspettative erano diverse? Non saprei dirti, anche perchè purtroppo l'errore è stato mio. Pur consapevole che la storia, questa storia era la prosecuzione di quel che successe a Berlino (prospettiva Azumi), ho volutamente rifiutato di credere che la storia riguardasse lei, per vederla in una prospettiva di coppia con Taro.
Invece tu hai dato ad Azumi una possibilità e giustamente Azumi si è presa tutto lo spazio che ha voluto lei. E ha fatto benissimo.
Pierre e Taro sono due comprimari rispetto all'evoluzione psicologica della ragazza. Non ti nascondo che alle volte l'avrei presa bonariamente per il collo, ma è giovane, tanto giovane...
Su Taro, invece, hai indovinato tutto. I capitoli a lui dedicati sono stati veramente belli, e alla fine della fiera è il primo a raggiungere dei traguardi (campionato e matrimonio) perchè ha capito che il rifiuto di Azumi gli dava la grande occasione di ricominciare dall'inizio, ma senza alcuna zavorra. E' andato via, lontano dai ricordi e ha ricominciato dall'inizio. Io me lo vedo nell'anno della sua solitudine parlare più volte con il capitano per darsi/dargli sostegno e ricevere dalla coppia di Barcellona quell'affetto che travalica lo spazio e il tempo.
Alla fine tutti hanno guadagnato il loro posto nel mondo. Guadagnato, perchè è stata veramente una fatica, ma una fatica necessaria.
Bella storia, davvero. Molto più adulta di altre, come era da aspettarsi per l'argomento e cioè la crescita di tre giovani a Parigi (che invidia!!).
Spero di ritrovarti quanto prima con altre storie.

Recensore Master
16/11/20, ore 21:07
Cap. 23:

Avevo letto la conclusione già venerdì, ma poi non sono riuscita più a recensire.
Che dire? Un finale che chiude ancora di più il cerchio di questa storia. Questi ultimi capitoli in cui il tempo si è messo a scorrere più velocemente hanno dato un più ampio respiro al finale, permettendo di dare una conclusione ed una realizzazione personale a tutti i personaggi che sono comparsi in questa storia, senza apparire forzata: il tempo è passato ed i nodi si sono sciolti per tutti.
Lo scherzo di Pierre è stato un po' crudele, ma ci stava nel contesto della relazione tra questi due personaggi che hanno sempre saputo anche scherzare tra loro.
Ti faccio i complimenti per questa storia e per il modo in cui l'hai gestita: hai preso la strada che a scatola chiusa della fanfic era meno scontata, ma non è stato percepito come un colpo di scena fine a sé stesso ed a spiazzare solo il lettore, è stata una scelta costruita capitolo dopo capitolo, pur con gli atteggiamenti a volte ambigui di Azumi che in presenza di Taro non riusciva a mantenere il controllo della situazione che professava di avere.

Recensore Master
16/11/20, ore 16:11
Cap. 23:

Ed abbiamo un gran lieto fine, ricordo bene le opinioni che ci siamo scambiate in PVT tanto tempo fa su Il Sole di Pierre e L'oscurità di Taro...
A me aveva convinto subito Pierre...
E ti dissi che Taro avrebbe dovuto far tantissimo per riconquistarla...
Ma che sarebbe stato moltooooo difficile... e così è stato.
Davvero la scelta di far percorrere vite separate ai due è OTTIMA.
Che poi alla fine tutti hanno trovato il loro posto nel 'mondo'.
Ho apprezzato tutto, anche Pierre che alla fine fa lo stronzetto.
Bravissima.
Alla prossima... e spero che sia presto.
Sanae77

Recensore Master
16/11/20, ore 15:58
Cap. 22:

Forse andrò contro corrente ma sono davvero felice che il finale non sia stato così scontato...
Tutti immaginiamo Taro come futuro compagno invece ci hai regalato un finale davvero bello e alternativo.
Ho apprezzato tanto questa scelta, anche perché come ben fai notare nel Manga non c'è nulla di definitivo quindi tutto può essere.
E l'evoluzione dei personaggi è stata tale da non poter immaginare Azumi senza il suo Sole Pierre...

E sono altresi contenta che anche Taro abbia trovato la sua dimensione e perché no un nuovo amore.
E' giusto.
L'amore dell'adolescenza può anche svanire anche se è ostico.
Che dire... Buon compleanno Taro! Sperando anche per lui un futuro roseo non solo per la carriera.

Sanae77

Recensore Master
16/11/20, ore 15:29

Quindi Pierre fa uccel di bosco, di nuovo. Dopo quella che mi sembrava una mossa di riavvicinamento, si nasconde di nuovo, come un codardo, o che ne so io.
Da un lato posso comprendere il suo atteggiamento, ma dall'altro lo prenderei a schiaffoni, guarda.
E Taro fa ancora la Penelope in attesa di essere contattato da Azumi, spero per lui che non stia facendo e disfacendo la tela perché ragazzo mio il mare è pieno di pesci e... sto divagando ^^
Vedo un'Azumi diversa, questa storia l'ha cambiata, o probabilmente è solo cresciuta e maturata nel corso di questi eventi così rocamboleschi. Lo dimostra il suo prendere il toro per le corna, e la risposta che arriva subito mi fa immediatamente comprendere a chi si sta rivolgendo... quindi inspiro, espiro e proseguo nella lettura...
Azumi sostiene di essere totalmente presente a sé stessa, e questo mi fa comprendere nuovamente quanto sia diversa, rispetto a quella di Berlino, o dell'inizio di questa fanfiction. Ora però bisogna vedere questo suo cambiamento dove l'ha portata (io un'idea me la sono fatta, as usual, ma vediamo il tuo percorso dove l'ha condotta).
Taro è sempre lui, e io lo amo così tant.. aehm, scusa, imparzialità abbiamo detto.
Dicevo: Taro è Taro, galante, dolce, premuroso... già nei gesti di accoglienza si capisce quanto valga lui come uomo (Azumi stessa lo sostiene quando dice "con quell’aria matura che l’ha sempre contraddistinto sin da quando eravamo solo dei ragazzini" e non potrei che essere più che d'accordo su questa descrizione).
Credo che questo sia il confronto definitivo tra loro due. Un grande Amore, tra di loro, che però è stato per parecchio tempo in balia delle prese di posizione di questi due adolescenti (e ogni tanto dovremmo ricordarlo, che erano solo due adolescenti alle prese con i primi amori) che ora si ritrovano faccia a faccia, e...
Berlino è stato il momento di sblocco. Sblocco da una parte e dall'altra, intendo. Ma sono stati due sblocchi diversi. Per Taro è stato il momento in cui ha compreso che il suo futuro era con Azumi e che doveva tornare da lei e averla a tutti i costi, in tutti i sensi, convinto anche da quelle sensazioni provate durante la tempesta. Per Azumi è stato - complice Pierre - lo sblocco per andare avanti, per proseguire, per una nuova vita.
Una vita in cui Taro rappresenta il passato, e Pierre il futuro, a prescindere da cosa il francese deciderà di fare.
Sono convinta anche io, come Azumi, che sarebbe stato per sempre, tra di loro. Se. Ma non è stato così. Purtroppo. (O per fortuna, dipende dai punti di vista *ridacchia*).

il ricordo di un grandissimo amore, che non si è mai concretizzato

Questa frase è il sunto di tutto. Quanto è vera e quanto è lapidaria. Un macigno proprio. Come la capisco...
E finalmente eccoci alla nuova Azumi. Quella che impara dagli sbagli del passato e che ci prova. Che tenta di ribaltare la situazione. Che - comunque vada - sarà fiera di sé stessa.

Recensore Veterano
16/11/20, ore 00:55
Cap. 20:

Ora che non stanno più insieme, Azumi ha la possibilità di avvicinarsi a Pierre, vivendo addirittura nella casa dove il ragazzo è cresciuto. Buffo, se si pensa che prima non aveva mai visto neanche la casa in cui vive ora. Naturalmente, la ragazza arriva a Marsiglia, sperando di incontrarlo. Per quanto abbia cercato di tenere i piedi per terra, non ha potuto evitare di pensare che dietro l'offerta di lavoro ci fosse proprio lui, ma sembra che non sia così. La mega villa ospita in pratica solo il personale di servizio. Che persone fortunate! Anch' io vorrei andarmene da casa ogni volta che c'è da fare anche un piccolo lavoretto e tornare quando è già tutto finito e ripulito :-)! Ad Azumi non resta che concentrarsi sul lavoro. La delusione è tanta, ma non si lascia abbattere e cerca almeno di ottenere il massimo da quella trasferta in campo lavorativo. Ma davvero i Le Blanc sarebbero dovuti andare fino a Parigi, per trovare l'architetto adatto per una semplice dependance (non per sminuirla, è chiaro, se è al livello della casa sarà spettacolare anch' essa ed ancora di più alla fine dei lavori),ma era molto probabile che dietro tutto ci fosse Pierre. Credo che se non avesse voluto riappacificarsi con lei, pieno di rancore com’era, non avrebbe nemmeno voluto saperla in casa sua. Invece, l'incontro a Bordeaux, ha avuto l'esito che Azumi sperava, anche se non subito. Pierre aveva bisogno ancora di tempo per comprendere le ragioni del suo comportamento ambiguo e soprattutto capire se stesso e la sua reazione alla scoperta della presenza di Taro nella vita della donna, che aveva forse idealizzato troppo, mettendola al di sopra di tutte le altre che ha avuto (immagino tante, da come lo dice, e da lassù la caduta di Azumi è stata ancora più rovinosa). Ha anche provato a dimenticarla, ma non ci è riuscito, riducendosi a spiarla nel giorno della laurea, che avrebbero dovuto festeggiare insieme.
Alla fine, non tutto il male viene per nuocere: ora che non ci sono più ombre, potranno iniziare una storia più autentica, fondata sull’ amore e non sull’ attrazione fisica, purtroppo sempre a distanza, anche perché immagino che sarebbe un po’ difficile giocare a Parigi nella stessa squadra con Taro. Anzi, con Taro e Napoleon, che da buon amico qual è, avrà sicuramente da ridire, quando saprà che sono tornati insieme :-)!
L' ultima scena avrebbe potuto essere un bel finale, ma ho visto che ci sono altri 3 capitoli, così tu ed i tuoi personaggi potrete farmi compagnia ancora per qualche settimana :-).
Maria.

Recensore Master
15/11/20, ore 11:22
Cap. 23:

Per Azumi non poteva andare meglio: posizione lavorativa, la possibilità di condividere il suo tempo con l’uomo che ama e l’amicizia sincera di chi l’ha amata; alla fine è quella che ci ha guadagnato di più.
Anche Taro finalmente ha trovato un suo posto e una persona da amare e da cui essere amato.
Pierre è rimasto un po’ un bambinone ma questa volta approvo totalmente il suo comportamento (e comunque me lo aspettavo).
Quindi si potrebbe chiudere con “e vissero felici e contenti”, che non è poi così un male, neanche letterariamente.
Vero, non è andata come speravo ma in ogni caso hai dato un po’ di felicità e di pace anche al mio preferito, e comunque hai messo dentrobtutto quello che serviva per una buona storia, quindi va benissimo così 😀
Alla prossima (spero non quando saremo in età da pensione 😂)

Recensore Junior
14/11/20, ore 17:21
Cap. 23:

ara amica, quando ci si abitua ad un appuntamento fisso e' un po' dura poi liberarsene. Quindi da venerdi' prossimo mi sentiro' privata di quel breve ma intenso viaggio immaginario nella fantastica Parigi, a Mortmantre con Azumi, Taro e i lori amici, a Marsiglia dove Azumi raggiunse Pierre al mare e quindi mi rimarra' sempre in mente l'idea di una citta' marina dal clima temperato e piu' a "dimensione d'uomo".
Strada facendo ho commentato non tutti ma buona parte dei capitoli, mi ricordo che all'inizio dissi che questa FF ci avrebbe riservato tante sorprese e cosi' e' stato e, inoltre, ricordo pure di aver detto che il finale poteva non essere scontato. Ed effettivamente ci hai stupiti. Inizialmente sono rimasta spiazzata poi ragionando sull'andamento della storia di Azumi e Taro dall'epoca delle medie a Parigi al loro riavvicinamento (non ben definito nel manga da Takahashi) in Giappone credo che la descrizione del percorso della coppia Taro-Azumi sia risultato veramente ben ponderato e soprattutto piu' realistico. L'incontro a Berlino e' stato per entrambi l'occasione finalmente di concedersi l'uno all'altra, il "proibito", l'"impensabile che diventa realta' ma mentre Taro sembra convinto che possa recuperare il tempo perduto con Azumi e fa' di tutto per farglielo capire, Azumi entra in un vortice da cui solo lei sara' in grado di venirne fuori. Il suo "lavoro di introspezione" e' lento e doloroso, lontana da Pierre di cui sente perennemente la mancanza. Col tempo capisce che e' ora di "lasciare andare" la vecchia Azumi e con lei una possible storia con Taro perche' il loro tempo e' andato, non e' stato vissuto quando ve ne era l'occasione e ora, come dice Ligabue, " non e tempo per noi ". La sua determinazione nel volersi "riprendere" Pierre, dargli finalmente la sua versione dei fatti e' encomiabili e alla fine la ripaga. Questo non intacca l'amicizia con Taro ne' i rapporti formali tra Pierre e Taro. Taro ha capito le conclusione a cui e' giunta Azumi, si e' fatto da parte, ha lasciato Mortmantre, ha sofferto ma poi con la positivita' e anche forse quel forte senso di realismo che lo accompagnano ha ricominciato a vivere e la vita ha fatto comparire davanti a lui la sua futura bellissima moglie coreana.
Non aggiungo altro, perche' la tua scrittura e' magia, non lasci nulla la caso e in questo caso hai dato un senso a ciò che Taka ha lasciato in sospeso :-)
Applausi!!!!!!

Recensore Master
13/11/20, ore 15:26
Cap. 16:

Ah, le spunte BLEUES, io le ho disattivate da tempo, e ne sono ben felice XD in questo caso, però, mi dispiace per Azumi, so quanto sia frustrante trovarsi in una situazione come questa...
Ma per un momento vorrei togliere l'attenzione dalla nostra protagonista e concentrarmi sulla sua spalla, Lucille: mi piace la piega che hai dato al suo personaggio, e inoltre devo ammettere che se risultasse davvero incinta, cambierebbe molto il corso degli eventi, per lo meno sarebbe un cambiamento epocale per Azumi, ma andiamo con ordine (sai che recensisco mentre leggo, e a volte mi faccio trascinare dal flusso dei miei pensieri).
Torniamo alle due amiche e a questo test di gravidanza che non lascia adito a dubbi, e il mio pensiero corre a un evento simile, in cui ero più o meno la Azumi di turno, e a quelle lineette comparse in meno di un millisecondo ^^ Azumi, rimasta sola, rimugina su ciò che è stato il mio primo pensiero quando Lucile ha confessato di pensare di essere incinta: dovrà andarsene. Non con cattiveria, non in malo modo, ma dovrà lasciare spazio alla nuova vita che irrompe e permettere ai genitori di adattarsi a questa novità. Un po' mi si spezza il cuore, adoravo il loro rapporto e sarà dura cambiare, ma la vita è anche questa, cambiamento, e credo che lei ne abbia bisogno.
Poi... un tuffo al cuore!
Pierre!
Tu quoque!
Cioè, volevo dire...
Finalmente!
Stavo già fremendo di impazienza per il loro incontro quand'ecco che lui mi gela con quella frase. E non mi gela per il fatto che possa essere successo, ma per il modo in cui lo schiaffa in faccia ad Azumi, nel chiaro intento di ferirla mortalmente. Capisco la reazione della ragazza e la sostengo (avrò bisogno di disintossicarmi da questa azumite che mi hai attaccato, veh) per poi sciogliermi nuovamente a quel sussurro... e quel bacio! Oh, sì, ci siamo, ora parleranno e... puff
La bolla esplode, la magia svanisce, l'eco dell'imprecazione spezza il momento e tutto torna com'era prima, se non peggio.
Perché Azumi ha ragione: può far peggio di così... e lo fa.

PS: i commenti poco velati delle followers di Pierre mi ricordano un po' la pagina di Damiano Carrara XD