Recensioni per
Comme s'il neige en Juillet
di OnlyHope

Questa storia ha ottenuto 277 recensioni.
Positive : 277
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
16/10/20, ore 14:40

Questo è un capitolo totalmente incentrato sulla realizzazione di Azumi, sulla sua completa evoluzione come persona e sulla consapevolezza di saper esistere anche senza avere un uomo accanto che dia una direzione alla sua vita.
Vedo molto decisione in lei, sia nel suo concludere il suo percorso di studi, sia nel mantenere una posizione ferma sul proprio trasferimento anche con Lucille e credo che possiamo essere tutti d'accordo su quanto sarebbe più semplice per lei accontentare la propria amica incinta, ma è giusto che lei si faccia da parte per fare spazio alla nuova famiglia e poi, detto tra noi, vivere da soli ha i suoi vantaggi. Il fatto che riesca a fare dell'ironia sull'aver mancato l'opportunità di vivere a casa di Pierre fa capire che lei è totalmente serena con se stessa, perché lei ha fatto e detto tutto quel che poteva, perciò niente rimpianti.
La stessa serenità si manifesta quando comprende che Taro è il mittente dell'omaggio floreale per la sua laurea. È un momento molto bello, esattamente come i pensieri di lei nei suoi confronti: non sono finiti insieme, ma lei gli augura di vivere felice senza più zone d'ombra e lui, con un gesto delicato come è nel suo carattere, le offre tutta la sua amicizia.
Il colpo di scena finale mi è piaciuto molto, sarà che il mestiere che hai scelto per Azumi mi affascina, perciò tutti gli episodi che lo riguardano da vicino mi fanno brillare gli occhi. Immagina che film mentale mi è partito quando ho letto "dependance a Marsiglia", dopo aver recuperato il respiro per aver visto il cognome Le Blanc. Ora però la domanda mi sorge spontanea: è stato Pierre o i suoi genitori a chiedere di Azumi?

Recensore Master
16/10/20, ore 00:02
Cap. 14:

Meglio tardi che mai, eh Taro? Finalmente mette a nudo i suoi pensieri ed alcuni dei suoi gesti passati acquistano chiarezza, tuttavia secondo me ci sono cose che ha dato troppo per scontato. Ha dato per scontato che Azumi a Berlino avesse provato le stesse cose cheha provato lui, ha dato per scontato che dopo la sua ennesima sparizione lei stesse lì ad spettarlo ancora e ancora, ha dato per scontato il fatto che sarebbe bastato rivedersi a Parigi per ricominciare da capo, non pensando che lei potesse essere andati avanti, ha dato per scontato che Azumi avesse la sfera di cristallo per capire certi suoi comportamenti che non aveva voluto spiegare.
Venendo ad Azumi, la perdita di Pierre la sta destabilizzando più di quanto lei voglia ammettere, e pure lui non scherza se arriva a negarsi ai giornalisti.
La parentesi con De Carlo è stata una boccata d'aria, ci voleva che almeno il lato professionale ingranasse nel verso giusto.

Recensore Master
15/10/20, ore 00:13

Nella prima perte ho sentito tutto lo strazio di Azumi in quel suo ripetersi ossessivo della frase con cui è stata congedata da Pierre: Pensandoci bene… forse è meglio se non ci vediamo più. Rendersi conto che Marais è diventata fredda e vuota senza Pierre. Inizialmente concordavo con Lucille nel far passare un po' di tempo, per permetterea Pierre di "sbollire" in caso la sua fosse stata una reazione a caldo, ma a quanto pare è stata una reazione ponderata, dato che il silenzio persiste. E anche lo strazio continua nella seconda parte, con quel l'ultimo accesso che è come un macigno sui messaggi non letti.
Nella parte centrale capisco l'incazzatura di Azumi, ma ha rischiato grosso con Napoleon che non è certo un fenomeno di diplomaticità, tutt'altro. Anzi, alcune sue affermazioni meritavano una calciorotata istantanea. Per una volta Taro arriva e non fa danni. E' anche il minimo che le evitasse una reazione eccessiva di Louis, visto che il casino con quest'ultimo è colpa praticamente colpa sua. L'atteggiamento di Azumi sarà anche stato ambiguo, ma a lui cosa è saltato in mente di riferire cose (che ancora non sappiamo, ma di sicuro non si sarà limitato a un banale "ero in classe insieme alla ragazza di Pierre", credo che anche Napoleon abbia dei limiti sulle balle che possa o non possa aver raccontato a Pierre)?

Recensore Master
14/10/20, ore 16:50
Cap. 18:

Credo che sia la prima volta che io senta empatia nei confronti di Azumi dall'inizio della storia! Tengo a metterlo subito in chiaro perchè dopo tanti eventi in cui a mio parere il suo comportamento non era proprio encomiabile dal mio punto di vista o che, in un modo o nell'altro, non mi sentivo di approvare o anche solo comprendere, beh, questa volta invece sono riuscita a sentirmi d'accordo con lei. Anche se non condivido pienamente la meta del viaggio, comprendo che abbia fatto la scelta migliore, quella che avrei fatto anche io, se fossi stata convinta di amare Pierre alla follia e che il suo amore valesse tanto sforzo. Insomma, è giusto, o forse doveroso, fare di tutto per guadagnare l'amore che ci sentiamo nostro e ci vediamo sfumare da davanti. Mi piacciono i gesti un po' folli, questo viaggio con una meta vaga, che poi si aggiusta ora dopo ora.
Bella l'esperienza alla duna, anche se non sembra aver dipanato completamente la matassa.
Pierre non pare del tutto convinto, anche se le ha già offerto fin troppo del proprio tempo... non so immaginare cosa potrà fare d'altro adesso Azumi, ma mi pare strano che se ne resterà lì soltanto ad aspettare.
A presto!
Maddy

Recensore Veterano
12/10/20, ore 18:22
Cap. 18:

Azumi ha dimostrato un grande coraggio a partire così, su due piedi, per cercare di parlare con Pierre. Priva di punti di riferimento geografici certi ha provato, sbagliato, riprovato e. alla fine, ottenuto fortuna.
Bello il luogo che hai scelto per l'incontro tra i due giovani, con questa sabbia in cui sprofonda tutto, anche le loro certezze.
Pierre non sembra molto disponibile a ritornare sui suoi passi, per il suo carattere orgoglioso. Ma quello che più lo ha deluso è stato senz'altro la mancanza di fiducia della ragazza nei suoi confronti. Infatti lui le dice che se lei le avesse raccontato tutto probabilmente sarebbe stato in grado di trovare una soluzione. E ciò è segno che era veramente innamorato...
Lei, invece, pur essendo finalmente sincera, a me sembra ancora confusa. Come fai a dire che Taro è stato il tuo unico amore, che poi è subentrato l'amore per Pierre e poi chiedere a Pierre qualcosa come "Se penserai di poter andare oltre a un qualcosa che non è mai esistito, che non conta niente e che non ha nulla a che fare con noi due… chiamami!”. Se ne parli esiste, esiste eccome. Se Lucille la sentisse adesso rimarrebbe decisamente sconvolta, dato che le è sempre stata accanto nei momenti di caduta emotiva.
Nel finale, tuttavia, Azumi fa la cosa giusta. Se lei in questo momento crede di amare Pierre, perchè con lui ha imparato cosa sia amare qualcuno senza sentirsi una nullità, ha fatto non bene, ma benissimo a dirlo. Sono cose da dire se si sentono, a prescindere dal ricevere risposte positive. Perchè lo si deve a se stessi. E quindi sì, dico brava Azumi, anche se potevi essere anche più brava.

Recensore Veterano
11/10/20, ore 16:01
Cap. 18:

Cara OnlyHope,
Azumi procede determinata per parlare con Pierre e questa sua caratteristica domina il capitolo. Come ti ho già detto questa Azumi mi piace molto, ricorda l’Azumi dei primi capitoli ma migliorata, cioè cresciuta , maturata, consapevole dei suoi sentimenti e dei suoi errori.
il destino non le rende le cose semplici, ma non si arrende e non molla; tra l’altro è stata anche brava e fortunata alla fin fine a farsi venire in mente il posto in cui poteva essere. 
Il viaggio che fa per raggiungerlo racconta anche del suo stato d’animo: la volontà di vederlo, la consapevolezza di amarlo ma anche l’amarezza dei ripianti per le occasioni perse con Pierre e gli errori commessi. In un certo senso, in qualche tratto Azumi sembra aver commesso lo stesso errore di Taro con lei, dando per scontato qualcosa o eccedendo di sicurezza.
Infine dopo tanta fatica finalmente trova Pierre e gli fa il suo discorso con coraggio, dignità, chiedendo scusa e proponendo di proseguire quanto iniziato. La dichiarazione finale è bellissima : “ti amo....grazie per averlo reso possibile “ 😍 Pierre le ha mostrato cosa vuol dire amare ed essere liberi, stupendo!
Dal canto lui è sostenuto , imperscrutabile; le uniche cose che dice sono due domande, anche comprensibili, e chissà da quanto gli frullano per la t sta. Al posto suo chiunque se le sarebbe fatte, credo.
Devo dire che tutto sommato in questo momento non mi aspettavo un atteggiamento diverso da lui, per come ci è stato descritto ,mi sarei quasi stupita se avesse agito diversamente.
Secondo me un po’, però, alla fine, tra il gesto di ridare le chiavi e la dichiarazione d’amore qualcosa ha iniziato a smuoversi, quindi incrociamo le dita per Azumi! E attendiamo!
l’ultimo complimento va alla location scelta per il capitolo: particolare e affascinante. Non ci sono mai stata e sono andata cercarla....grazie perché in questo momento storico in cui tutto è bloccato e ci si nove poco, mi hai fatto anche un po’ viaggiare!!
L’ho aggiunto alla lista di luoghi da visitare appena possibile!😉😊
complimenti ancora e a venerdì!!

Recensore Veterano
11/10/20, ore 01:51

Cara OnlyHope,
finalmente rivediamo la famosa notte di Berlino con gli occhi di Taro, anche se dopo aver letto la sua lettera, era più facile comprendere il suo atteggiamento. Nella recensione di allora ti dissi che avevo faticato a riconoscerlo, il suo comportamento mi aveva lasciato l' amaro in bocca. Intuivo che ci fosse una spiegazione, anche se non era quella giusta, ma questo non cambiava il fatto che mettendomi nei panni di Azumi, capivo benissimo come lei si fosse sentita solo usata e poi rifiutata. Purtroppo, Taro ha inanellato con lei errori su errori nel corso degli anni. Prima l'ha allontanata, ignorandola volutamente, contando sull' orgoglio della ragazza che non le avrebbe mai permesso di chiedere spiegazioni o recriminare e poi non ha pensato che quello stesso orgoglio l'avrebbe spinta a mettere definitivamente fine ad ogni illusione nei suoi confronti, dopo il modo in cui l'aveva trattata a Berlino. Sarà dovuto alla sua inesperienza in campo sentimentale, ma la prima cosa che io ho pensato è che fosse un egoista, perché in tutti questi anni ha pensato solo a se stesso, alla sua sopravvivenza, al suo benessere, ed anche dopo Berlino lo ha fatto per mesi, decidendo di cedere ai propri sentimenti solo quando è arrivata la proposta del PSG, il segno del destino che aspettava. Ma nel frattempo non si chiedeva come stesse Azumi, cosa potesse aver pensato dopo il suo strano comportamento, che chiunque avrebbe equivocato, ancora più facilmente una ragazza che ha sempre pensato di non contare nulla per lui. Era davvero arrivato a Parigi convinto di poter iniziare subito una storia con lei e solo il suo atteggiamento a tratti diffidente ed ostile gli ha fatto intuire che la ragazza fosse risentita con lui, ma giusto quel poco da fargli scontare prima di cadergli fra le braccia. Anche la rivelazione che frequentasse un altro per lui non era che un tentativo di ferirlo. Non so che pensare: lui non aveva alcuna intenzione di stare con lei, però era convinto che lei sarebbe rimasta ad aspettarlo per sempre, non si sarebbe mai più innamorata?
Finalmente, si scopre anche come si è svolto il “fattaccio”. Cavolo, Napoleon si è subito precipitato a telefonare a Pierre! In pratica gli ha raccontato tutto quello che stava succedendo alle sue spalle e, posso immaginare, senza tentare neanche di alleggerire il colpo. Non mi stupisce che Pierre l'abbia presa malissimo e che non riesca a buttar giù questo boccone così amaro, perché a prescindere da quanto Napoleon possa aver enfatizzato i termini, la verità è che il ragazzo che aveva mandato in crisi la sua donna è arrivato a Parigi col chiaro intento di riprendersela e che ad Azumi non è per niente indifferente. Anche qui però, secondo me, Taro ha le sue responsabilità. Napoleon ha il tatto di un elefante perché spiattella tutto senza pensare a quanto il suo amico soffrirà, ma solo che deve salvarne l' onore ,vacillante a causa di un’ ochetta orientale che se la spassa con un altro mentre lui è lontano, ma Taro pecca di leggerezza, prendendosi delle libertà che non gli competono, come usare una foto della ragazza come sfondo come farebbe un qualsiasi innamorato, ma dove potrebbe vederla chiunque, esponendola così ai pettegolezzi che non sono mai piacevoli , soprattutto ora che ha capito che sta davvero con un altro, che non è uno sconosciuto per nessuno di quelli che dividono lo spogliatoio con lui. Ed anche quello che ha detto dopo poteva risparmiarselo; so che non voleva far passare Azumi per una poco di buono, ma era chiaro che con poche parole Napoleon non avrebbe mai potuto capire la loro situazione ( forse neanche con un bel discorso). Ma la cosa che mi ha infastidito di più è che a lui non importa niente di Pierre e di come reagirà e ci sta, ma non pensa affatto che ad Azumi invece importerà e come, sicuro com’ è che lei in realtà ami ancora lui. Diciamo la verità, in questo momento lui è il classico terzo incomodo che riesce a mandare in crisi una coppia che si ama e se fosse lui al posto di Pierre e Pierre al suo, nessuno sarebbe così indulgente.
Infine, noto in te una vena di sadismo: Taro non lo sa, ma la foto che lo ha tanto colpito ritrae Azumi felice sicuramente per il lavoro portato a termine, ma anche perché lo ha fatto per qualcuno che è più di un cliente. Senza Pierre, il suo sole, chissà quando se la sarebbe scattata una foto così!
Maria.

Recensore Master
10/10/20, ore 10:04
Cap. 18:

Vera e propria odissea quella di Azumi alla ricerca di Pierre, con continui inciampi, fino ad arrivare su quella spiaggia ventosa e quando tutto sembra perduto, il biondo finalmente appare.
Finalmente il momento del confronto arriva a compimento. Azumi cerca di spiegare la situazione mentre Pierre, che ha accettato di ascoltarla, tiene però una postura talmente chiusa e scostante che vien fatto di chiedersi se ascokti realmente (la mimica corporea non è affatto positiva). Anche il sarcasmo risentito fa il suo ingresso trionfale. Solo nel finale sembra esserci un piccolo spiraglio, anche se il modo di fare scostante non promette molto bene.
Bene fa Azumi, a questo punto, a mettere un paletto chiaro, rigirando quel discorso fatto da Pierre tempo addietro e riconsegbandogli ke chiavi: “Io ti amo davvero, ma ora sta a te decidere se continuare questa storia o buttar via tutto dietro un comportamento inutilmente piccato”.
Come avrai capito, Pierre, o meglio il suo ostinato comportamento, mi urta alquanto (e qui Taro non c’entra nulla). Ora Le Blanc deve decidere se comportarsi sa adulto o da adolescente risentito (io ho tanto l’impressione che sceglierà la seconda opzione). Alla fine tra loro due l’unica che avrà imparato realmente la lezione e sarà cresciuta, ho l’impressione che sarà solo Azumi (Taro ha compreso - dolorosamente - nel capitolo scorso e ornai è il passato).
Mi è piaciuto molto come hai mosso Azumi in questo frangente e come gai mantenuto Pierre fedele a quanto costruito finora.
C’è qualche piccolo errore di battitura assolutamente irrilevante (uno però mi ha strappato un sorriso: “stingendo le maniche della giacca in vita.” 😊)

Recensore Veterano
09/10/20, ore 15:32
Cap. 18:

Comincio dal fondo, perché il capitolo si chiude con una frase bellissima, che dice molto di Azumi. Lei lo sta affrontando serenamente, anche se le sue lacrime tradiscono il dispiacere di aver gestito male il loro rapporto e la paura di perderlo definitivamente.
Lei non si è proprio risparmiata e non si è fermata di fronte a nulla per trovarlo e credo che Pierre dovrà tenere in conto tutto questo. Soprattutto capirà cosa significhi che una persona ti trovi nel tuo "luogo segreto": non è da tutti. Lui è stato molto freddo nel loro faccia a faccia, ma perché si sta facendo ancora dominare dalla rabbia, perché si sente preso in giro e in questo la grossa colpa, non per giustificare Azumi, ce l'ha Napoléon che probabilmente non ha usato nemmeno mezzi termini per non farsi i fatti propri. Azumi, però sa spiegarsi pazientemente, perché i suoi sentimenti sono ormai chiari e con la stessa trasparenza riesce a parlarne con Pierre che fino all'ultimo mantiene un atteggiamento distaccato.
Quell'ultima frase, però, quella meravigliosa frase credo, spero, sia stata in grado di infrangere quel muro inutile che ha eretto tra loro.

Recensore Master
05/10/20, ore 12:29

L'immagine che mi ha maggiormente colpita in questo capitolo è quella della frana che diviene valanga. Ho letto tutto d'un fiato e mi sono sentita io stessa scivolare lungo il pendio, prima con un franare leggero di ghiaietto sotto i piedi, poi con il cedere inesorabile del terreno sottostante e infine con il finimondo completo che distrugge il paesaggio scavando un solco profondo nel profilo noto della valle tutto attorno. Insomma, ho sentito passo dopo passo che le cose stavano prendendo una piega che avrebbe trascinato gli eventi in modo decisivo.
Chiudere la storia con Taro prima ancora che sia cominciata, per insistere su una storia che pare finita non è esattamente una scelta lineare; non riesco a dare appoggio a Azumi, in questo momento, anche se forse posso immaginare che, conoscendo Pierre, possa sperare di avere ancora una possibilità. Capisco ce Pierre è la storia del presente e lasciare il passato alle spalle è la cosa più semplice. Ma Pierre è davvero la storia del presente? Basterà una scenata per farlo ricredere? Io temo che Azumi possa finire per fargli davvero male, visto che già lui non è uno dai trascorsi semplici.
Quando ho letto del messaggio inviato, era chiaro a chi fosse stato mandato; sapevo che non sarebbe andata a casa sua per riallacciare i rapporti... ma leggerlo è stato ancora più devastante!
Mi hai messo ufficialmente in fase depressiva.
Spetta a te tirarmi su!
A presto
Maddy

Recensore Veterano
04/10/20, ore 23:40
Cap. 14:

Cara OnlyHope,
è proprio vero che in amor vince chi fugge. Pierre fugge e vince su Azumi che non si rassegna e continua ad inseguirlo, pur limitandosi a messaggi sul telefono, che, mi chiedo, se l' orgoglioso capitano francese ignori completamente senza averli nemmeno letti. A sua volta Azumi fugge da Taro, ignorandolo come avrebbe dovuto fare prima, visto che è tanto innamorata dell' altro, ottenendo, ora che non lo vuole più, tutta la sua attenzione ed il suo amore. Anche lei vince, ma è una vittoria molto amara che sa di beffa. Taro, però, che ha davvero deciso di giocarsi il tutto per tutto, non si arrende e riesce ugualmente a raggiungerla e a darle quella spiegazione che ormai sembra interessi più a noi lettori che a lei. Ma sarà davvero così o leggere nero su bianco che lui ha sempre ricambiato il suo amore e che è disposto ad aspettarla, nonostante le sue illusioni siano andate deluse e lei ora si dichiari innamorata di un altro, la lascerà davvero indifferente? ( E non c’entra niente, ma una lettera è molto più romantica di messaggini sul cellulare).
Ora posso dirti che, per quanto riguarda il comportamento di Taro, avevo visto giusto solo in parte. Quando erano a Parigi insieme, erano troppo piccoli e lui era in procinto di partire, poi, quando si sono ritrovati in Giappone, Taro aveva altri problemi a cui pensare, come l’ eventualità di dover lasciare il calcio. Non avevo però pensato che molto più semplicemente il ragazzo, scottato dal divorzio dei genitori e soprattutto dal conseguente abbandono della madre, temesse l' amore o meglio le sue conseguenze, come appunto il dipendere da un'altra persona che ti può abbandonare. La fuga a Berlino la spiegavo con la possibilità che Taro avesse anche lui un legame in Giappone, magari più serio di quello di lei, una situazione che lo aveva fatto sentire in torto, spingendolo a scappare in pratica. Invece, non c'era nessun altra (come è possibile? :-)) ma solo l' ostinazione a non voler cedere ai propri sentimenti. Ma quando ha deciso di farlo, è partito in quarta, prendendo una clamorosa porta in faccia e, con tutta la comprensione per le sue sofferenze passate, purtroppo se l’ è meritata. Cosa credeva? Che anche ad Azumi bastasse se stessa e stesse lì ad aspettarlo? Già era fortunato, perché in realtà fino alla notte di Berlino, inconsciamente l’aveva fatto. Però,è anche vero che lui aspetta ed è lì, mentre Pierre è lontano e stavolta non solo fisicamente. Io penso sempre che se davvero ci tiene, Azumi dovrebbe andare da lui, per cercare di chiarire, invece di aspettarlo e, se poi non riuscisse a riconquistarlo, sarebbe il momento di mettersi l'animo in pace. D' altra parte, se ha dimenticato Taro che ha amato per tanti anni, vuoi che non si scordi di lui? All' inizio della storia, Azumi mi era parsa una giovane donna molto pragmatica, con le idee chiare, ambiziosa, desiderosa di realizzarsi prima nel lavoro, forse proprio perché l’ amore non le aveva regalato che delusioni, mentre ora per i problemi di cuore il resto stava passando in secondo piano. L' invito del suo titolare è giunto proprio al momento giusto, per rammentarle che alla sua età non vale la pena di buttare via tutto quello per cui sta faticando a causa di un uomo che era pronto ad impegnarsi con lei ed ora non le parla neanche ed un altro che, anche se aveva delle ragioni per lui valide, ha preferito allontanarla ed ora sembra non poter fare a meno di lei. Un po' troppo umorali, questi uomini, forse è meglio che in questo momento dedichi le sue energie a qualcosa di più stabile.
Maria.

Recensore Veterano
04/10/20, ore 21:44

E niente, ho lasciato passare un pò di tempo per la seconda lettura del capitolo, per lasciare scorrere via quel senso di amarezza che era rimasto addosso. E, stranamente, quel senso di tristezza è svanito. E questo perchè dalla lettura puramente emotiva sono passata ad una lettura razionale e il discorso di Azumi mi è parso veramente come capace di dare voce al"le emozioni di una vita, quelle a cui si deve rendere giustizia".
Lei parla di sè, ma alla fine parla anche di lui, ammettendo come il suo principale problema sia stato il non parlare mai a cuore aperto al ragazzo un pò per orgoglio, un pò perchè pensava che l'amore le fosse dovuto, per tutti i sacrifici fatti per il ragazzo, dimostrando anche una certa dose di egoismo. Io mi sacrifico, tu mi ami. A prescidere. E mentre l'incontro a Berlino ha rappresentato per Taro un nuovo inizio, una nuova consapevolezza, anche dei sentimenti che provava per Azumi, la ragazza a Berlino si blocca, e non riesce più ad andare avanti. Va nel panico, perchè accettare il ritorno di Taro nella sua vita significa mettere in discussione la sua scelta, stupida ma purtroppo quasi naturale in casi similari, di chiudere tutti i ricordi in un cassetto, senza neanche cercare di spiegarli, di capirli. Tanto basta gettare via la chiave... E scordarsi di dove è stata gettata.
Sarebbe bastato dire che non era la seconda occasione ma una nuova occasione. Una occasione tutta nuova foriera di una nuova speranza, ma evidentemente Azumi non ha trovato dentro di sè la spinta emotiva, in ciò assecondata anche da una nuova presenza nella sua vita, Pierre, che l'ha resa felice. E sì, il loro amore sarebbe durato per sempre se solo ci avessero provato davvero da adulti. Dispiace per Taro, che alla fine ha poche colpe e responsabilità, almeno dal mio punto di vista, avendo rischiato più volte una vita da comprimario (vedi infortuni), anche qui per colpe non sue, una vita sempre ad inseguire una vita solo sognata in una serie di circostanze sempre drammaticamente avverse.
Poveraccio, adesso dovrà subire anche le battutine di Napoleon negli spogliatoi! Ma che avrà fatto mai di male 'sto povero ragazzo?
Al prossimo aggiornamento!
(Recensione modificata il 09/10/2020 - 06:38 pm)

Recensore Junior
03/10/20, ore 18:57

Cara amica, questa FF riserva una sorpresa dietro l'altra e, come avevo intuito, il finale non sarà scontato fino alla fine.
"Il tentativo di riportare indietro il tempo e congelarlo. Ma non si può blindare per sempre un momento, se questo è totalmente al di fuori del suo spazio temporale…”
Questo "spezzone" mi è piaciuto molto in quanto credo calzi a pannello in quella che è stata la storia-non-storia tra Taro ed Azumi. Un sentimento che non sono riusciti "a tirare fuori" quando era lì e aspettava solo di venir fuori e che ora, nonostante l'attrazione che li ha legati quando si sono ritrovati a Berlini, non può essere vissuto, perché non è più il suo tempo.
Sono una fan di Taro, lo sai, e mi spiace per questo suo ultimo ballo .. mi sono quasi commossa 😔 ma comunque questo capitolo è davvero superlativo, Azumi è riuscita ad analizzare se stessa in maniera analitica e mettere a fuoco i suoi sentimenti questo grazie anche al fuggevole incontro con Pierre.
Non rimane indifferente nel dare l'addio a Taro ma ne è sollevata; ora è il suo carattere determinato a farla da padrone: vuole un confronto con Pierre e farà di tutto per ottenerlo.
Sono molto curiosa di leggere il prossimo capitolo.
Comunque complimenti over the top!

Recensore Master
03/10/20, ore 10:50

E io dovevo aspettarmelo. La prima parte è tranquilla e serena. Lucille e Gerard che si mettono a montare il fasciatoio facendo disastri, retrospettivamente suonano proprio come la proverbiale calma prima della tempesta.
E a suo modo la tempesta arriva. L’incontro con Taro è finalmente chiarificatore perché ora Azumi sembra proprio essere arrivata alla consapevolezza deggli errori compiuti e di cosa realmente voglia, ma questo per Taro sarà veramente il momento finale. E questa volta è proprio lui che sembra volersi ancora illudere che ci possa essere qualche possibilità di successo quando invece l’occasione è definitivamente persa, quanto meno nelle idee e sensazioni di Azumi.
Una scena molto bella e intensa e molti ben orchestrata, ma anche terribilmente triste. Ora in un certo senso i ruoli sembrano essersi capovolti e mentre Azumi è arrivata a una conclusione definitiva, ad essere in alto mare, emotivamente parlando, è Taro, che come sempre dimostra una resilienza impareggiabile ma che questa volta sembra essere più di facciata che altro. La dimostrazione di questo è nelle parole di Taro (a me non sembra di essere tanto diverso) e nella risolutezza di Azumi nel pretendere (giustamente) un confronto con Pierre, alla luce soprattutto di quell’incontro estemporaneo davanti casa di lei in cui Pierre ha dimostrato un comportamento e un modo di porsi tendenzialmente scorretto.
Si, nonostante mi aspettassi che qualcosa del genere sarebbe successo, francamente il risultato non mi piace. Mi piace molto invece come stai scrivendo questa storia.

Recensore Veterano
02/10/20, ore 23:21

Cara Onlyhope, stavolta mi è proprio scesa una lacrima.....e non è che io sia una dalla lacrima facile, quindi o è l'età che avanza o tu che attraverso le tue parole hai saputo toccarmi il cuore! e pur essendo compasevole di non essere più una pischellina, la motivazione è sicuramente la seconda. Sì perchè sia la prima volta che l'ho letto, sia quando l'ho riletto ho provato quella malinconia intensa, dovuta ai fatti che accadono, alle emozioni dei protagonisti e alla sensazione che la conclusione della storia si stia avvicinando e so già che mi mancherà molto. Ma andiamo con ordine!:-)
L'inizio è decisamente simpatico con questi due futuri genitori alle prese con il montaggio del fasciatoio: certo come primo acquisto è un pò anomalo ma di certo rivela la loro grande gioia per l'arrivo del bebè e come questo porti serenità un pò a tutti! Già in questa prima parte ci prepari un pò alla volta a quanto accadrà, quindi quando Azumi dice di aver preso delle decisioni mi sono sentita come Lucille: stupita, curiosa e in ansia; ma anche contenta perchè finalmente la nostra protagonista ha fatto quanto speravamo, ha pensato e ascoltato il suo cuore per decidere e agire senza farsi trascinare dagli eventi o dalle persone. E questa "nuova"  Azumi (o questo lato che finalmente emerge)mi piace decisamente!:-)
Azumi ha deciso e va da Taro. Ovviamente si sapeva che prima o poi avrebbe dovuto parlargli, così come prima o poi doveva chiarire con Pierre, altrimenti non avrebbe mai potuto muoversi in una delle due direzioni, ma, da fan di Taro, confesso che un pò ci sono rimasta male perchè non mi aspettavo andasse così.
Il loro addio è bellissimo; solo tu potevi scriverlo così! Si percepisce l'amore (che c'è stato), la fatica, la tristezza e la consapevolezza della svolta che sta avvenendo nel loro rapporto. Azumi dice chiaramente a Taro che il loro tempo è finito, che le circostanze (e aggiungo anche il loro carattere) non gli ha permesso di vivere la loro storia. Mi ha fatto pensare al passo biblico che dice che c'è un tempo per ogni cosa: il loro ormai è andato. Lei ammette di aver amato il Taro di allora ma che per ovvie ragioni non è quello di adesso e il povero Taro non può che ascoltare e prendere atto; anche che per lei Pierre è importante. Penso comunque che lui sia davvero arrivato a Parigi con buone intenzioni e sentimenti sinceri e che,in verità, abbia iniziato ad amare anche l'Azumi di oggi. Magari sbaglio o me la sto raccontando per consolarmi!;-)
Di fatto il loro è proprio un addio di tutto rispetto con il bacio finale(e qui mi è scesa la lacrima) ed ora, finalmente, Azumi procede, per ottenere il chiarimento che le spetta e che anche a Pierre è dovuto (sebbene lo abbia evitato fino ad ora). Ancora una volta mi piace la sua fermezza!
Non mi resta che attendere di leggere come andrà l'incontro tra i due, anche perchè, ormai, l'unico eventuale colpo di scena potrebbe venire da lui....ma sarebbe strano. Solo in questo caso, forse, l'Azumi giovane donna e il Taro giovane uomo, che sono diventati, potrebbero avere una nuova possibilità, ricominciando dal grado zero, ovvero da capo; ma mi rendo conto che ora è il cuore e la mente fantasiosa della fan di Taro che parla e che propobabilmente è lontana dalla verità........vabbè in caso la puoi tenere buona come idea per la prossima ff!!LOL
Concludo facendoti i complimenti e aspettando venerdì prossimo con impazienza e, di sicuro, almeno un cioccolatino per consolarmi!!