Recensioni per
Ombre strette nel raso verde
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 223 recensioni.
Positive : 223
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
16/07/20, ore 11:59

Ciao carissima, prima di tutto sappi che non devi preoccuparti per l'eventuale attesa degli aggiornamenti, non credo di parlare solo per me nel dirti che, per leggere simili meraviglie, posso benissimo attendere anche mesi! Prenditi tutto il tempo che ti serve, io non scappo, e come me di sicuro anche tutte le persone che ti seguono e ti leggono. <3
Sappi che mi aspettavo la pistola, non sapevo né quando né dove, ma nel momento in cui l'avevi inserita nell'aesthetic con cui hai presentato l'uscita di questo capitolo (se non ricordo male era l'immagine in alto a sinistra), la mia mente si è preoccupata, e ha fatto bene. Non ti ho voluto chiedere nulla per non avere spoiler o per non mettere te in difficoltà, ma giunta al termine del capitolo ho avuto la terribile conferma che uan pistola ci sarebbe stata per davvero, nelle mani di Sigyn, una Sigyn ormai consapevole di ciò che non avrebbe dovuto sapere, che ha potuto entrare dove non doveva, che ha letto ciò che non doveva leggere, e che ora si ritrova con più dubbi che certezze sull'uomo che ama e che l'ha salvata da un piano di cui inizialmente faceva parte.
Detto ciò, mi ha intrigata il ricordo della mancata seduta spiritica, con conseguente primo incontro tra Loki e Sigyn. Da come hai descritto il tutto sembra quasi che il malessere avuto dalla medium non fosse qualcosa di accidentale, ma qualcosa di studiato ad arte. Sto impazzendo io nel cercare cose che non ci sono, o effettivamente era questo che volevi, farci pensare che Loki sia stato l'artefice del loro primo incontro in maniera così subdola, eppure così perfetta per lui?
Ho provato tenerezza per Thor, che ancora una volta protegge il fratello e cerca di mettersi in contatto con lui per dargli dei consigli, per fargli fare la cosa giusta, per far sì che tutto si sistemi nel miglior modo possibile.
“Mio fratello è uno scienziato, uno studioso. Come nostro padre,” ribadì con decisione.
Vanir sospirò. “Un alchimista, un mago. Come vostro padre.”

Ancora una volta porti davanti ai nostri occhi la labile differenza tra un concetto e l'altro, dove finisce la scienza e dove inizia l'alchimia, dove è il giusto e dove è lo sbagliato, e come in precedenza non posso fare a meno di dirti quanto tu mi riporti alla mente Fullmetal Alchemist e le sue varie tematiche, tra cui appunto proprio questa differenza mai netta, sempre troppo fugace, effimera.
E ancora i dubbi di Sigyn, che questa volta nemmeno i sussurri di Loki durante i loro rapporti, durante il loro donarsi reciproco, sono riusciti a fermare. E se Loki, complici forse anche le parole del fratello, oltre all'anello della loro madre, accetta finamente di sposare Sigyn come nuova parte del suo piano, per potersi liberare nel migliore dei modi di Laufey e tenere per sempre Sigyn con sé, quest'ultima gli manda in frantumi tutti i piani, aprendo quella famigerata porta e scoprendo verità che non avrebbe dovuto scoprire.
Ci lasci con un cliffhanger non da poco, con tante domande, soprattutto su cosa farà Sigyn e se Loki riuscirà a riprendere in mano le redini del suo piano o quest'ultimo vedrà una tragica fine. E io continuo a farti tantissimi complimenti, sia per il tuo stile di scrittura così rarfinato ed elegante, e sia per la storia in sè, mai banale, sempre sorprendente e accattivante.

Non vedo l'ora di poter leggere il prossimo capitolo. **
A presto!
Lina Lee

Recensore Master
15/07/20, ore 14:10

Ciao, cara!
Eccomi qui: per quanto mi riguarda, per poter leggere una storia così bella aspetterei anche dei mesi, quindi prenditi tutto il tempo che ti serve per riuscire a darle la forma migliore.
Questo capitolo mi ha conquistata sin dall'inizio perché, anche se ovviamente non c'entra nulla, per me di malandrino ce n'è solo uno e io lo amo in maniera disordinata, quindi questo capitolo mi ha trovata particolarmente bendisposta già solo a partire dal titolo.
Ma a parte le sciocchezze, mi piace davvero tanto la direzione che sta prendendo la storia, tenendosi in bilico tra questi due filoni narrativi che riguardano, in un certo senso, "il dentro e il fuori": fuori dalla casa di Loki, fuori dalla coppia Loki/Sigyn, c'è tutto un susseguirsi di avvicendamenti storici e sociali, con regole e convenzioni che vengono spezzate e che qualcuno vorrebbe a tutti i costi far rispettare. Mi è piaciuto davvero tanto vedere qualche brandello delle ricerche di Sigyn, vedere Thor adoperarsi così tanto per il fratello (vederlo comunque dalla sua parte) e veder dispiegarsi tutti quei fili che sono curiosa di poter ammirare nel disegno definitivo di questo ricamo.
E poi c'è "il dentro", ciò che riguarda loro due in particolare, e tutto ciò che va a riprendere il filone più fantastico, affondando le unghie in leggende e maledizioni, divinità, spiriti e magia. Davvero, tutto questo è stupendo. Ho particolarmente adorato il richiamo alle sedute spiritiche: sia perché ricostruisce perfettamente il periodo storico, sia perché questa grande contraddizione, questo avanzare della scienza accompagnato da un'ossessione quasi languida per la morte e il mondo degli spiriti è una delle cose che più mi affascina dell'epoca vittoriana.
Sigyn è un personaggio davvero fantastico: i momenti in cui ripercorre i suoi rapporti con Loki sono intensissimi, e sempre molto eleganti, sono pieni di emotività, ma questo non soffoca mai il suo senso critico. Sigyn è intelligente, e curiosa, e non smette mai di mettere in discussione ciò che ha davanti, anche quando si tratta dell'uomo che ama e per cui ha messo in discussione tutta la sua vita.
E ho adorato, ovviamente, la sua intraprendenza e la sua voglia di scoprire: il momento in cui si è spinta oltre quella porta chiusa, scoprendo il laboratorio di Loki, è stato davvero fantastico. E, ovviamente, ora sono curiosissima di scoprire come andranno le cose, perché quel ghigno con cui Loki la osserva, pensando ai suoi piani distrutti, mi inquieta un pochino.
A presto!

Recensore Master
13/07/20, ore 09:29

Tesoro **!

Non ti nascondo di aver atteso questo aggiornamento con trepidazione ** (in ogni caso, ti capisco benissimo, mi trovo nella stessa situazione, e ho l'impressione che forse riuscirò a rimettermi in pari tra risposte e recensioni solo ad Agosto, durante le ferie.)

Gaaaah, devo trattenermi per non partire dalla fine! Non vedevo l'ora di scoprire cosa vi fosse dietro la porta chiusa (avevo già detto che la situazione mi ricordava tantissimo la Bella e la Bestia) e finalmente ho potuto scoprirlo.
Ma cerchiamo di andare con ordine: il legame fra Sigyn e Loki si fa ogni giorno irrimediabilmente più stretto e, come percepisce la ragazza, le cose fra loro sembravano già predestinate e dannate. Mi ha ricordato da morire le storie d'amore fra i personaggi creati da Carlos Ruiz Zafon (te lo avevo già detto, mi sa). Sigyn viene costantemente "ingannata" ma Loki ne è parimenti irretito, e la maniera in cui verso il finale si ferma a pensare a un possibile matrimonio, giocherellando con l'anello della madre, mi ha fatto perdere un paio di battiti: non me lo aspettavo davvero **.
Ma la curiosità di Sigyn come influirà su tutto questo? Ci hai lasciate con un cliffhanger tremendo, mannaggia a te :P
Non la biasimo affatto, probabilmente avrei agito allo stesso modo e non solo perchè sono esageratamente curiosa, ma anche perchè per amare qualcuno bisogna cercare di comprenderlo in pieno. Come dice Sigyn, per potergli essere fedele, ha bisogno di conoscere tutta la verità <3
Speriamo che ora sappia accettarla, questa verità... sono curiosissimaaaa!
Piccola menzione come sempre anche a Thor, presenza discreta ma costante nella storia, del quale apprezzo tantissimo l'intelligenza e la lealtà verso il fratello, nonostante tutto ma sempre comunque nei limiti del ragionevole.

Che dire? Vorrei che questa storia non finisse mai **
ti abbraccio fortissimo, e ti faccio tanti auguri per ogni cosa <3

Bennina tua

Recensore Master
13/07/20, ore 00:25

Ti sei fatta attendere cara, ma ne è valsa la pena.

E sugli aggiornamenti non ti preoccupare, prenditi pure tutto il tempo che ti serve; noi fedeli lettori/recensori siano sempre qui... ad aggredire voracemente ogni tuo aggiornamento.

Un capitolo denso e oserei dire sospeso; l'ho trovato molto più occulto e tetro rispetto agli altri: non che gli altri non lo fossero essendo una fiaba gotica ispirata a Barbablu, ma qui vediamo che questi due elementi hanno avvicinato Loki e Sigyn (una seduta spiritica andata male, molto in voga in quel periodo lì); e altri piccoli dettagli come la continua curiosità di lei verso i racconti dell'alchimista; circa le leggende che circondano la sua famiglia e non solo. Altri dettaglio apprezzatissimo, e perdona se mi soffermo su questi dettagli mimori; come la nonna di discendenza ungherese che racconta ai piccoli Loki e Thor le leggende della mitologia nordica. Perdonami, ma ho amato quella scena in maniera particolare.

La passione qui si fa più intensa; e i come i due si cercano e si lasciano andare ben rispecchia, oltre a un loro desidero; anche una "ribellione" contro una società troppo puritana, che non tollerrava il piacere fisico da parte della donna.

E mentre tutti cercano i nostri due amati; Sigyn mette il naso dove non dovrebbe... o forse sì? Ho trovato inquietante la vista del vestito... di quel vestito lì. Anch'io vedendo una scena del genere... metterei in dubbio le buone intenzioni di Lokino.

Mi hai lasciato letteralmente col fiato sospeso, mannaggia.

Però sì... vista l'evoluzione del tutto, credo un capitolo non basti a chiudere il cerchio. ^^"

Alla prossima

Elgas

Ps. Nota di merito a questa frase:

Mio fratello è uno scienziato, uno studioso. Come nostro padre,” ribadì con decisione.
Vanir sospirò. “Un alchimista, un mago. Come vostro padre.
Grazie mille per la splendida lettura,

Come dare torto a entrambi. Loki... due lati della stessamedaglia.

(Recensione modificata il 13/07/2020 - 12:27 am)
(Recensione modificata il 13/07/2020 - 12:29 am)
(Recensione modificata il 13/07/2020 - 12:30 am)

Recensore Master
12/07/20, ore 20:59

Carissima Shilyss,
la verità è che il capitolo l’ho già letto ieri sera ma, poi, il mio fagiolo ha avuto bisogno di me e, quando il dovere di mamma chiama, bisogna rispondere ;) Ma adesso dorme, per cui eccomi qui.
Diversamente dal solito comincerò dal finale del capitolo perché, cavolo, è una chiusura col botto ed estremamente carica di hype per quelli che saranno gli avvenimenti successivi.
Ovviamente Sigyn non poteva non aprire quella porta e, chiaramente, quello che ha trovato all’interno non le è piaciuto: ok, non ha trovato cadaveri come nella fiaba originale, ma parole e, si sa, anche quelle possono fare maledettamente paura.
Loki ha peccato di superbia, troppo convinto che quel semplice invito – sussurrato fra gli ansiti d’amore - a non indagare oltre su quella porta proibita sarebbe stato abbastanza, come ha potuto anche solo crederlo? Ma, ahilui, Sigyn è il suo punto debole, pronto a stupirlo ogni volta: nelle loro conversazioni, nei loro attimi fra le lenzuola e fuori, pronta a sgretolare inesorabilmente ogni sua convinzione.
“Era bella, incantevole, e, come sempre, maledettamente capace di distruggere ogni suo piano.”
Ho adorato questa frase.
Così come ho apprezzato tantissimo, quando Sigyn decide di parlare a Loki della porta, il richiamo alla fiaba di Barbablù e della Bella e la Bestia nei ragionamenti della ragazza. Sì, Sigyn era convinta che avrebbe aperta quella porta e sì, ne ero convinta anche io (tutti credo) perché questa ragazza ha tutta l’aria di essere inarrestabile quando ci si mette e neanche lo scaltro Lord Odinson può farci nulla.
La passione fra i due è sempre estremamente coinvolgente e gli arrovellamenti di Sigyn che si abbandona ai suoi desideri ma che, allo stesso tempo, non può non evitare di ritenerli peccaminosi rendono il tutto estremamente realistico per l’epoca che stai rappresentando.
E niente, mi tocca di nuovo chiudere con Thor, strano, perché ho adorato il telegramma che ha mandato al fratello – e qualcosa mi dice l’abbia apprezzato pure Sigyn visto cosa ha causato XD – e il pezzo con i Vanir è stato decisamente interessante perché ha messo in luce questo lato oscuro delle donne della famiglia che già ha portato alla tragica scomparsa della madre e la figlia, che le assomiglia così tanto, sembra aver imboccato lo stesso tragico destino.
Uuuuh quanto voglio sapere di più su questo misterioso passato di Laufey, la madre di Sigyn e Odino. E, chiaramente, capire come – e se - Loki riuscirà a rimediare a ciò che la ragazza ha scoperto. Spero che saprai calmare questa mia sete di conoscenza XD E’ buona creanza dar da bere agli assetati :P
Mi piace davvero moltissimo questa storia con le sue atmosfere che tu ci descrivi, sempre, con grande maestria. <3
Un abbraccio e alla prossima
Cida
P.S Non considerare questo come lo scambio, per quello c’è “Scintille” ;)

Recensore Master
12/07/20, ore 15:32

Carissima Cosetta del mio corazon (cioè per te parlo pure SPAGNOLO capito???),
che dire di questo capitolo se non un grosso: MA WTF MA CHE COSA STA SUCCEDENDO E ORA MI LASCI PURE APPESA? NON SE FA!
Ahem... ehm... dicevo. Non solo ci lasci con mille dubbi dal capitolo prima, tra cui una delle cose che più mi intrippano nelle letture/visioni di film, ovvero le porte chiuse, ma ci lasci con una pistola puntata all'uomo che, Sigyn, non sa più chi sia. Del tutto. Anche quel velo di conoscenza che poteva vantare su di lui sfuma via, se ne va e lascia spazio a menzogne e dubbi, a celate verità che Sigyn non conosce e che lui non le racconta.
Ma andiamo con ordine anche se, a dire il vero, ci sono talmente tante cose da dire e tanti legami che non ti assicuro una recensione sensata (e nemmeno corta, ma questo lo sai già).

Qui la grande vittima degli eventi è Sigyn. Mentre fuori suo padre e Theo la cercano, insieme ad un Thor che prende tempo, Loki elabora il suo piano di fuga e Laufey agisce in conseguenza degli inganni di Loki, punendo chi non ha colpe, Sigyn resta in casa prigioniera della curiosità e della passione per l'uomo di cui si è innamorata, consapevole delle bugie, che è disposta a sopportare finché questo non la danneggiano, non la dividono da lui, perché se persino il tocco leggero di una mano sulla schiena le ha dato la certezza che appartiene a qualcuno... a qualcuno a cui vuole appartenere, a qualcuno che quasi sembra stesse aspettando e di cui sapeva già tutto e niente e questo concetto di legame che va al di là del tempo e dello spazio in una sensazione dentro di destino già scritto che sa già a chi siamo destinati, è bellissima ♥

Quella di Sigyn e Loki è una storia d'amore sofferta, una battaglia infinita col resto del mondo ma il bisogno di stare insieme porta ad elaborare piani che implicano persino l'omicidio – e parlo del fatto di sposarla in segreto, uccidere Laufey accusandolo di essere il mostro quale è e che ha meritato quella fine per aver azzardato troppo con Sigyn... e dopotutto non è forse la verità? La vuole morte per vendetta, per rancore verso qualcosa che non ha potuto avere e che di certo non meritava. Ma, appunto, essendo una storia per cui vale la pena combattere, in Loki ho visto il tentativo di trovare una soluzione ad ogni costo ma, nella seconda parte della storia, sembra aver perso il senno; sembra aver perso ogni metro di giudizio nei riguardi delle scelte da prendere, e Sigyn è sempre più inghiottita dai dubbi e dal futuro incerto, dalle curiosità che Loki stesso le mette in testa, stuzzicandola e, infine, tutto questo intreccio gestito magnificamente ci ha portati lì, al ritorno del vestito verde, a concretizzare quella che non è solo una congettura o un'ipotesi, ma la verità:
“Mio fratello è uno scienziato, uno studioso. Come nostro padre,” ribadì con decisione.
Vanir sospirò. “Un alchimista, un mago. Come vostro padre.”

Il vestito verde, dove tutto è iniziato, ed ho amato il fatto che inizialmente Sigyn lo veda come una presenza, come un fantasma... e qui ti paleso i miei dubbi anche sulla seduta spiritica mai avvenuta che citi, che coincide con l'incontro tra lei e Loki, e dunque mille domande mi pongo, sulla spiritualità di questa storia, sul ciondolo, sul legame che esso ha con loro ma, soprattutto, questo finale dove, come un vetro che si spacca all'improvviso, ci frastorna e fa crollare tutto nella mente di Sigyn che non riconosce più chi ha davanti.
come sempre, maledettamente capace di distruggere ogni suo piano. e QUI HO VIAGGIATO TANTISSIMO VORREI LO SAPESSI.
Niente co', è meraviglioso e questa storia è una continua sorpresa, un continuo condensarsi di momenti di impatto che non solo creano attesa e curiosità, ma colpiscono per la loro originalità. Ho atteso questa storia senza riuscire ad immaginare mai come poteva essere e ora che finalmente ho la possibilità di leggerla rimane comunque imprevedibile ♥
Non vedo l'ora di proseguire e capire **
TE POSSINO CO', TE POSSINO ♥♥
Un abbraccio pistacchioso granellato dalla tua amichevole Miry di quartiere che ha sete e beve brawndo ghiacciato ♥

Recensore Master
11/07/20, ore 22:52

L'oscurità... cosa intendeva dire il padre di Sygin a Thor? Cosa sa?
La prima parte è affascinante, l'idea delle sedute spiritiche mi riporta a qualche bell'episodio di Penny Dreadful, prima che la serie andasse in malora.
Amo quel tipo di ambientazione e non fatico a immaginarlo nella tua storia, che continua con le riflessioni di una ragazza ingenua, forse, ma tutt'altro che stupida. Per quanto presa dall'amore, dalla passione, Sygin vede e ragiona, e mi piace come gioca con Loki, come lo sbugiarda al momento oportuno, dimostrandogli di essere sveglia e, almeno in parte, consapevole.
Ho adorato anche il momento in cui Loki decide di sposarla: un velo di nostalgia legato al ricordo della madre e poi il calcolo. Ciò che vuole e ciò che gli conviene: Loki sa sempre come ottenere tutto, pianifica e pazienta, ma questa volta qualcosa va storto.
Barbablù non finisce bene e, anche se credo e spero che così non sarà per questa storia, sono curiosa di scoprire cosa Sygin abbia trovato nella stanza chiusa, cosa l'abbia spaventata.
Mi sono sempre chiesta cosa ci fosse in quella stanza chiusa. Le mogli morte? Non mi ha mai convinta (come avrebbe nascosto l'odore di decomposizione? Nella fiaba non vi si allude, ma io ci pensavo ^^'). Che Loki sia un alchimista non fa che incuriosirmi, e magari nella tua storia troverò qualcosa che mi convinta e mi faccia fare pace con la mia fiaba preferita. ^^
A presto.

Recensore Master
11/07/20, ore 22:17

Ciao carissima, finalmente hai aggiornato questa storia che ho amato sin dal principio e che a ogni capitolo regala emozioni.
Inutile ripeterti che il tuo stile è così bello, fluido, intriso di termini particolari e dettagli sofisticati che rendono questo tuo lavoro veramente meritevole di lettura e capace di affascinare chi legge.
Ti riporto un pezzo che ho letteralmente adorato:
"Quando erano cambiate le cose? Quale era stato il momento in cui Loki Odinson si era trasformato da spettatore a cacciatore? La prima volta che avevano ballato insieme, le sue dita le avevano sfiorato la schiena facendola tendere e sussultare proprio come l’ultima?
All’inizio, fascino e timore si erano mescolati, rivelandole, solo mentre dormiva, che quel perenne sospetto in grado di morderla quando lui la fissava per un secondo di troppo l’infiammava di sdegno e non solo. Poi, una sera, Loki aveva stretto tra le dita un bicchiere colmo di whisky e si era messo a parlare dei suoi viaggi col tono che avrebbe usato per raccontare una fiaba. Non erano soli, nella sala, ma era come se lo fossero e il mondo attorno a loro non esistesse più."
Ho trovato bellissimo questo senso del tempo che sembra fermarsi, dell'essere solo loro due nonostante gli altri. Credo sia proprio questo il concetto di colpo di fulmine, quando nonostante tutto e tutti a te sembra che esistiate solo tu e la persona capace di far scaturire certe emozioni, proprio come è accaduto a Sigyn.
Mi è piaciuto moto il senso del mistero che avvolge la stanza segreta; lui l'ha avvertita di stare alla larga dal pericolo ma lei è evidentemente troppo concentrata sulla ricerca della verità per poterlo comprendere.
In fondo, per lui si è ''macchiata'', perdendo la buona reputazione che per famiglia le spettava. Ora in cambio vuole capire se lui merita la sua ''condanna'', se merita il suo amore che la sta consumando e rendendo dipendente.
Il fatto che alla fine non lo riconosca più mi mette ansia, in quel laboratorio c'è qualche sostanza che altera la sua percezione?
Sono troppo curiosa di conoscere anche io la verità, di vedere come Sigyn con la sua curiosità ha rovinato il piano di Loki per loro due.
Certo, se lui la sposasse sarebbe veramente stupendo, io tifo per loro <3

Complimenti di cuore come sempre, ti abbraccio
Demy

Recensore Master
11/07/20, ore 16:55

L'ho già detto, ma lo ripeto ad oltranza: uno dei punti più forti delle tue fic è l'atmosfera che riesci a donarci con le tue descrizioni, non importa siano esse ambientata nell'800 o nel 900 o chissà quando, tu ci riesci sempre! <3
E ci sei riuscita completamente anche questa volta! :)
Quel misto di esoterismo, gotico, a tratti fosco, per non parlare dei riferimenti allo Sciamanesimo (adoro lo sciamanesimo, l'ho descritto, rivisitato, nelle mie storie), mi fa semplicemente impazzire dalla curiosità!
L'atmosfera a volte è cupa, c'è quell'inquietudine crescente, che avverto, che mi rende tesa per tutta la durata del capitolo, e poi... e poi... tutto quel verde!
Il verde è, di certo, il colore, nonché la parola (lo è anche nel titolo) che più compare in questi capitoli.
Verde è il colore del raso, del ciondolo, degli occhi indagatori di Loki, che carpiscono tutto e tutti. Luce e oscurità... il confine tra questi due emisferi è molto labile in questa storia, sia Loki che Sigyn ci passano attraverso, sul filo del rasoio. Un passo e sono perduti, un passo e sono salvati... davvero ben congetturato!
Tutto questo è farcito nei piani di Laufey, come scrivi tu stessa nelle note, un padre nel senso di mentore per Loki, almeno in questa storia. Dei, che disgusto... il suo essere così spregiudicato, il suo desiderare Sigyn in nome di un presunto "amore" per la madre di lei, come se Sigyn fosse la sua copia rivisitata, migliore, più giovane... se volevi procurarmi ribrezzo con questo personaggio ci sei limpidamente riuscita! XD
E ora cosa accadrà? Sono davvero curiosa di vedere come proseguirà questa storia, ci lasci con un gigantesco dubbio alla fine di questo capitolo: Loki da la pozione a Sigyn, ma non sa come ciò potrebbe salvarla... dei, che batticuore!
Al solito complimenti e alla prossima, sarò ben felice di continuare su questa storia che mi sta catturando sempre di più! :)

Recensore Veterano
11/07/20, ore 16:34

Ciao <3 Perdonami ancora per il mostruoso ritardo, ma alla fine ce l'ho fatta xD
Che dire di questo capitolo? Abbiamo qui ben tre punti di vista: oltre a quello di Loki e quello di Sigyn, all'inizio abbiamo anche una piccola parte dedicata a Theoric. Devo ammetterlo, nonostante sia un personaggio che si "oppone" all'unione dei due protagonisti e che quindi normalmente sarebbe da definire come un antagonista, qui mi è piaciuto tanto e mi ha fatto una pena. E' chiaro che vuole un gran bene alla sorella e tutto ciò che desidera è il bene di lei. Si sente in dovere di proteggerla e vedendo Loki come qualcuno di pericoloso, qualcuno in grado di farle solo del male, è ovvio che cerchi di tenerli distanti, pensando probabilmente che Sigyn sia solo una vittima del fascino dell'altro. Hai descritto benissimo la sua preoccupazione, all'inizio del capitolo, mentre cerca la sorella "scomparsa". Quell'abbraccio poi quando la trova è davvero dolce. Sul serio, mi dispiace un casino per questo personaggio. Quando scoprirà che Sigyn è scomparsa di nuovo, e questa volta per davvero, morirà di preoccupazione. Forse proverà anche del senso di colpa per non aver insistito nel chiederle cosa ci fosse che non andasse quando l'ha trovata. Poveretto, insomma. E mi fa pensare che non sarà solo di Laufey che Loki e Sigyn dovranno preoccuparsi, perchè anche le loro famiglie si metteranno alla loro ricerca e quindi gli toccherà guardarsi le spalle su più fronti, per restare nascosti e al sicuro.
Passando oltre, abbiamo la fuga di Sigyn da casa sua. Di questa parte mi è piaciuta tantissimo l'atmosfera che sei riuscita a creare. Parla di sogno, di sensazioni oniriche, ed è esattamente ciò che sei riuscita a suscitarmi. Me li sono proprio immaginati questi corridoi in penombra, da contorni sfumati. Ho provato io stessa sulla mia pelle la sensazione di trovarmi in un sogno ed è stato bellissimo. 
E poi, a piacermi particolarmente, è stata anche la parte finale, quando Loki e Sigyn cedono l'uno all'altro, ai proprio desideri. Hai descritto tutto l'atto in una maniera così delicata ma allo stesso tempo sensuale e passionale, ma mai volgare. Davvero sai creare nella mia mente delle immagini "cinematografiche" che sono stupende e io non mi devo sforzare affatto per immaginarmi tutto, perchè mi viene in automatico nella lettura e questo non fa che rendere il tutto un'esperienza ancora più meravigliosa. 
Per quanto riguarda l'introspezione dei personaggi, di Loki vediamo poco, ma poi ne hai parlato molto già nei capitoli precedenti, quindi è più che sensato concentrarsi su Sigyn. Sigyn si "rivela" finalmente. Non è più in gabbia, ma è un usignolo che si prepara alla fuga e una volta che è libera, lascia cadere tutte le pretese. Nell'ultima parte è sfacciata, mostra ciò che vuole, mostra finalmente una parte di sè che non è una menzogna. Ed è di questa Sigyn che Loki è innamorato. 
Lo stile, come sempre, mi è piaciuto tantissimo. E' elaborato, in un certo senso, perchè sa creare queste immagini così particolari, ma allo stesso tempo scorre benissimo, senza intoppi. Di refusi io non ne ho trovati, quindi anche se n'è qualcuno, è così piccolo da non apparire subito all'occhio. In conclusione, anche questo è un ottimo capitolo e ti faccio i miei più sinceri complimenti! Alla prossima, Baci.

Recensore Veterano
11/07/20, ore 12:56

Carissima Shyliss,



Questo capitolo è denso e ricchissimo. Da dove cominciare?



Comincio ritornando rapidamente sui miei passi e guardando all’indietro, perché ora io sono qui a ripensare  al titolo, alle Ombre di Ombre, e mi chiedo, pondero, se tra quelle ombre strette  nel raso  lo spettro – l’ombra – della strega pagana, quello della madre di Sigyn, i fantasmi del passato, non abbiano un ruolo assai più preponderante di quello che, da lettrice brutta e distratta (perdonami!), non avessi pensato a primo acchito.

Tu le disveli, queste ombre, lentamente: le fai calare in scena poco a poco, come una nebbia pesante (tanto per rimanere in linea con l’atmosfera del periodo); ma, invece che nascondere, questa è una nebbia che mostra, che rivela, palmo a palmo – la natura dell’intrigo; gli intrecci della trama, stabiliti o prestabiliti in un passato anche remoto; i moventi profondi, viscerali, che necessitano e forzano l’apparente libertà delle scelte dei protagonisti; e, dulcis in fundo, che la leggenda è, in fondo, una storia di famiglia. E forse questa storia stessa, nella sua struttura, al di là del gusto gotico, o proprio per il medesimo, si dipana come una scoperta scientifica, di quelle della scienza di mezzo, da positivismo ottocentesco  (ancora un po’ magia, un po’ superstizione, ed un po’ tanto delirio di onnipotenza),  su cui hai richiamato la nostra attenzione nel corso dei capitoli.

E qui, pertanto, sto a chiedermi di nuovo, come ipotesi di lavoro/lettura, se, alla fine della fiera, non siano proprio quelle ombre le protagoniste indiscusse, i fattori determinanti, di questa storia. Non mi sorprenderebbe affatto, ché l’hai intitolata Ombre strette nel raso verde, mica “Piccioncini interessanti ed edgy stretti nel raso verde” –– di nuovo, con somma vergogna per il mio solenne rimbambimento e l’esegesi del senno di poi,  posso solo dirti: chapeau!

Del resto, ho l’impressione che il tema centrale sia proprio la sete di conoscenza, il desiderio della scoperta: dei limiti dell’umanamente fattibile, delle dinamiche umane, dei moti della carne, dei sentimenti nuovi, dell’ignoto insondabile. A modo loro, sia Loki che Sigyn esplorano, sono animati e consumati da un desiderio di sapere. C’è chi sa di più, c’è chi sa di meno, ma ho l’impressione che neanche Loki sappia tutto, che ci sarà una  scoperta, una rivelazione, una presa di coscienza, in serbo anche per lui. Nota a margine: mi piace tanto che Sigyn si renda progressivamente conto di quanto Loki sappia e non riveli, e sia pressante, indaghi, ritorni a chiedere – povera donna, non posso biasimarla per l’essersi ripetutamente lasciata distrarre!

E, per riprendere il punto di vista sullo spirito del tempo, credo che qui tu abbia ulteriormente focalizzato la lente sul temperamento vittoriano, sulla smania febbrile che ne domina le disposizioni intellettuali e scientifiche, che ne dirige i rapporti umani. La fuga stessa, la notte, la passione, il mettere da parte trionfante dei vincoli della convenzione, hanno un che di febbrile, di sogno e delirio – pieni di nebbie e di ombre, ma puntellati da sprazzi di lucidità.

Il “Come fai a conoscere così bene le sue intenzioni?”, chiusura lapidaria, affonda come una stoccata di lucidità.



Una noticina, perché qui le concordanze e  dunque il senso non mi sono chiarissimi: Il bagaglio era leggero, eppure le sue mani faticavano a sorreggerla. Immagino sia il bagaglio ad essere sorretto? O è Sigyn a sorreggersi anche con le mani?



Come  sempre, è un piacere leggerti!

Recensore Master
11/07/20, ore 11:23

Buongiorno <3
Stavo per scusarmi per il solito ritardo, poi ho visto questo aggiornamento fresco fresco, e ora sono felice di aver tardato così posso recuperarmi subito il capitolo nuovo *^*
L'inizio del capitolo, con il richiamo alla fiaba di Barbablù e alla porta che Sigyn vuole aprire, scoprendo cosa si cela dietro di essa, è intrigantissimo e mi ha tenuta con il fiato sospeso, curiosissima di sapere se sarebbe riuscita ad aprirla oppure no, ma soprattutto curiosa di scoprire cosa avrebbe trovato dietro di essa. Poi ci parli di una medium e del parlare con gli spiriti, cose a cui non ho mai creduto, ma che adoro trovare nelle storie perché mi intrigano tanto. A tal proposito ho esattamente la visione di Loki. E poi ho amato il modo in cui hai descritto il loro rapporto, adoro che Loki le racconti le cose come delle fiabe e che il mondo circostante, ora che sono insieme, sembra non esistere più. Adoro però che, nonostante tutto, Sigyn continui a farsi domande, a voler capire ogni cosa, ed è bello come mostri che si sente cambiata, da un giorno all'altro è diventata una donna, ora che si è allontanata dalla sua famiglia e da tutte quelle regole, violandole. Tutto ciò poi, considerando che hai ambientato la storia nell'epoca vittoriana, ci sta benissimo. 
Sigyn lo sa che Loki non è un uomo normale, buono, e sa che anche se lui le piace da impazzire, fare determinate scelte la porterà anche a conoscere il suo lato oscuro, e questo la spaventa. Amo il modo in cui Loki mente, tranquillo, calmo, proprio come se non stesse mentendo - per un attimo gli ho quasi creduto, magari dietro alla porta chiusa a chiave non c'è davvero niente. Ma no, Sigyn non gli crede e adoro come riflette e realizza che una porta, se quella stanza non nasconde niente, non la chiudi certo a chiave. Loki vuole risparmiarle l'orrore, però, e nel momento in cui l'ha detto sono tipo saltata in piedi, euforica, curiosissima di scoprire cosa hai in serbo per noi. E poi abbiamo l'ultima parte, dove sfami il mio bisogno di sapere, anche se non del tutto, e ci mostri una Sigyn che ha raggiunto quella stanza, che alla fine si rivela un laboratorio, e si è trovata di fronte a ciò che nasconde: l'abito, libri proibiti, una pistola. E quanto amo che abbia impugnato quella pistola e l'abbia puntata contro Loki? E' meravigliosa, semplicemente meravigliosa, e amo l'immagine che hai dipinto di lei terrorizzata e con i capelli oro **
Ho amato anche il momento in cui Loki si rigira l'anello fra le dita e ripensa a quelle vecchie storie. Loki deve sposare Sigyn e deve farlo in fretta, e io adoro. 
Ah, amo i riferimenti alle altre storie e amo ancora di più che tu non riesca a concluderla con il prossimo capitolo perché questo significa che forse ne avremo qualcuno in più e io amo troppo questa storia :P
Il riferimento alla relazione fra Mary Shelley e Percy Shelley nelle note mi fa impazzire tantissimo <3
Alla prossima!
fumoemiele

Recensore Master
10/07/20, ore 20:19

Shilyss. ❤
Continuo a essere incantata dalla bellezza della tua narrazione, dalle atmosfere dei tuoi racconti, da queste fiabe così tue e così meravigliose che spero un giorno possano essere racchiuse in un tomo da esibire in libreria, perché io lo comprerei senza se e senza ma.
Concedimi un piccolo angolo emotivo per dirti che sei stata una delle scoperte più belle che abbia fatto oltrepassando i confini del mio fandom abituale, i tuoi racconti sono stupendi e le tue pagine vorrei leggerle a oltranza – hanno questa particolarità le tue storie: inizio la lettura dicendomi solo un capitolo ché il tempo è poco e poi mi ritrovo ad andare avanti. Anche questa volta, infatti, ho riletto un capitolo già letto per scriverti questa recensione, e l'ho amato esattamente come in occasione della prima lettura.
Chiamando in causa la risposta alla precedente recensione, confesso che non avevo colto la fiaba ispiratrice (anche perché la ricordo pochissimo, infatti ho fatto una rapida ricerca per rimediare!), ma l'ho rinvenuta ora nell'introduzione aggiornata, e devo dire che sono ancora più preoccupata per Sigyn. Ma come sempre mi fido di te e di ciò che vorrai raccontarci.
Come ho già avuto modo di scriverti, amo molto la Sigyn di Ombre. Mi ricorda davvero le protagoniste dei romanzi ottocenteschi, quelli dove la figura femminile iniziava a farsi largo e a imporsi prepotente con tutta la sua emotività, i suoi desideri, le sue pulsioni, le sue riflessioni. Da questo punto di vista, dunque, oltre ad amarne la caratterizzazione, la trovo proprio bene inserita nel contesto alternativo in cui hai calato i protagonisti – insomma, è come se epoca narrativa ed epoca letteraria un po' coincidessero, ed è bellissimo. In questo capitolo la sua introspezione è veramente vivida: hai reso noti tutti i suoi dubbi e i suoi timori, tutta la sua acuta intelligenza e il suo disperato amore. Sa di non poter credere a Loki, ma sa anche di non potersi negare a lui e all'amore spregiudicato che la anima. E continua a porgli domande, domande che a mio avviso sono centrate oltre che pertinenti – come se cogliesse nel segno ogni volta –, e lui continua a negarle le risposte, talvolta (mi è parso) anche colto da uno sprazzo di indecisione sul come agire (indecisione che risolve comunque in una manciata irrisoria di istanti, è pur sempre nato per ingannare e volgere ogni parola a suo favore).
L'immagine conclusiva, tutta dedicata a lei che si aggira per questi ambienti sconosciuti e che giunge a un'unica porta serrata, mi ha un po' messo i brividi. E credo anche di averle viste, le ombre strette nel raso verde, nascoste dietro quella porta prima ancora che impregnate nel tessuto del suo splendido e pregiato abito. Per un attimo ho creduto che fosse ormai persa, ma mi sono spronata ad aspettare e a scoprire cosa ci dirà il racconto.
Loki, d'altra parte, continua a essere il tuo capolavoro. Il tuo personaggio. Non faccio mai fatica a immaginarlo quando la tua penna lo descrive e lo anima e lo fa parlare come solo il dio degli inganni sa fare. Sempre in bilico tra detto e non detto, tra sotterfugi e menzogne e strategie che sono note solo a lui e che probabilmente solo la sua mente affilata e geniale può comprendere. Ciò che mi piace di più (e vale per questo racconto, ma anche per gli altri che ho avuto il piacere di leggere) è che riesci a tener viva questa ambiguità di intenti sia nel discorso diretto che in quello indiretto: la tua terza persona narrante non palesa mai la sua natura, non sappiamo mai se sia onnisciente (e almeno lei conosca i piani di Loki) o se sia costretta in una focalizzazione ristretta, che non le concede altro che briciole. Ed è una particolarità del tuoi testi che mi piace tantissimo (e che forse vedo solo io e ho male interpretato, nel caso scusami!) e che in racconti come questo è veramente un valore aggiunto, perché io ne so (quasi) quanto Sigyn, e come lei sono preda di sospetti e di fiducia, come lei mi chiedo cosa Loki stia nascondendo, cosa abbia in mente – se quel poco in più che conosco rispetto a Sigyn sia reale o sia a sua volta un inganno.
L'incontro con Laufey mi è piaciuto tanto (sono ripetitiva, lo so!), Loki è stato a dir poco subdolo, sempre fedele alla sua natura di calcolatore che vuole tutto e fa qualsiasi cosa per ottenerlo. Ha giocato d'anticipo, giustamente, e ha messo in fila una trappola dopo l'altra in cui, almeno per ora, Laufey sembra essere caduto – ma non canto vittoria, perché il mentore mi è parso a sua volta consapevole della natura ingannatrice di Loki e abbastanza intelligente da subodorare un inganno.
Dall'altro lato della barricata abbiamo poi coloro che al momento sembrano essere le pedine di un gioco che neanche hanno compreso esistere: la famiglia di Sigyn, devo dirlo, mi ha fatto un po' tenerezza nel momento in cui è andata a bussare alla porta di Thor sperando in una sua collaborazione. Anche qui, Thor si conferma sempre essere quel fratello che malgrado tutto non sarà mai disposto a voltare sul serio le spalle a Loki. Non so se la sua sia una scelta saggia, in questo caso, ma so che non avrebbe saputo fare altrimenti.
Mia cara, ti saluto sempre dopo un'infinità di parole e complimenti, e sempre speranzosa di tornare a leggerti nel più breve tempo possibile.
Questa storia è sempre più bella, sul serio.
Un abbraccio!

Recensore Veterano
09/07/20, ore 10:45

Carissima Shyliss,



Ti prego di scusarmi per il ritardo apocalittico –– che siano state due settimane altrettanto apocalittiche, non è una scusa che tenga.



Ma bando alle ciance e proviamo a riprendere il filo del discorso, sulla scia del tuo filo narrativo, della deliziosa continuità che sviluppi, intrecci e continui ad  articolare.

Io sono una di quelle orribili lettrici che si approcciano alle cose con uno sguardo tematico, se puoi passarmi l’espressione – o un punto di vista, o l’ossessione quasi monomaniacale per un tema, un dettaglio un aspetto particolare, etc. Insomma, leggo spesso guardando nel cannocchiale di Galileo  (alla faccia del mio Bellarmino interiore!) e con delle categorie epistemologiche che, quasi kantianamente, fissano ciò che leggo in una prospettiva ben precisa. Va da sé che, in circostanze ideali, le categorie, coordinate del tutto, emergono dal testo stesso; va altrettanto da sé, che spesso e volentieri posso deragliare grandiosamente. Tutto questo per dire che, alla fine della fiera, come ti avevo accennato altrove, io sto gustandomi Ombre in primis come un bellissimo affresco, il ritratto di un’epoca. E spero di non star facendo un torto troppo grande alla tua intentio auctoris!

Nello scorso capitolo avevi catturato e messo nero su bianco l’atmosfera dell’epoca vittoriana e delle sue rappresentazioni letterarie. Qui ne carpisci lo spirito e il temperamento intellettuale profondo: quell’equilibrio altalenante tra razionalismo sfrenato ed incubo, irrazionalità, l’agguato del mostruoso (un po’ à la Frankenstein, insomma – che del resto non è un romanzo vittoriano per una manciata d’anni appena); tra l’irriverenza della scienza pre-adolescente  che  si scopre potente, capace di fare cose, rigettando il giogo finanche del buonsenso, ed il moralismo perbenista di quegli anni, il suo peso, le frustrazioni che ne derivano; tra la sete di libertà, di conoscenza, di quel dominio tecnico e razionale, squisitamente positivista, sul mondo (ah, la modernità!), e gli aneliti dei desideri viscerali, di quelli inconsci, quella smania di asservimento che ne è, in fondo, il risvolto oscuro. È un’epoca  di passaggio, del resto, come hai sottolineato tu – e come è bello Loki, uomo di passaggio in quest’epoca di passaggio! <3 Le epoche di passaggio sono inevitabilmente contraddittorie ed altrettanto inevitabilmente interessanti.

Ciascuno nel suo modo individuale, perfettamente caratterizzato, tutti i personaggi, che muovi sulla scena magistralmente, incarnano e rispecchiano sfaccettature del   tempo in cui li hai trasposti, di quello che qui hai fatto diventare il loro tempo – e che tu lo abbia fatto mantenendoli IC è solo l’ennesimo marchio di qualità della tua scrittura e del tuo spessore autoriale.

La ricchezza  perfettamente bilanciata e senza fronzoli, e la delicatezza con cui lasci la scena a Sigyn, nell’apertura di questo capitolo, mostrando la sua vita e la sua vita interiore, il suo temperamento, i suoi desideri e le sue frustrazioni; le danno uno spessore umano, un’immensa simpatia (in senso squisitamente etimologico). Mi piace costei. Mi  piace costei col colui. Mi piacciono questi piccioni. Credo proprio di essere salita sulla tua barca, senza neanche rendermene conto. XD



Brevissime considerazioni e domande estemporanee.

Io ho un’innata simpatia  per: i deliri di onnipotenza scientista, il sogno di soggiogare la morte, ed  i professori rinnegati – non è colpa mia è  che mi hanno disegnata così.

Domanda profonda, perché – le vaso non fosse evidente – io sono una donna assolutamente frivola:  se famosa seta verde è intrisa di veleno e Sigyn non si è cuita  il vestito da sola, la povera sartina di turno è misteriosamente morta male, poveraccia? XD

Posso contare il famoso ciondolo della strega vichinga come un personaggio a sé? Io continuo a  tenerlo d’occhio, eh!



È stato  davvero un piacere, come sempre. Alla prossima, sperando che la prossima arrivi con tempi meno biblici!

Recensore Master
07/07/20, ore 05:05

Ma quanto è bello tornare tra le tue pagine? ❤
Ho deciso di far fruttare l'insonnia, dedicandomi a questa recensione che mi aspettava da troppo tempo, così come questa meravigliosa fiaba che hai voluto narrarci.

Ma non perdiamoci in chiacchiere e veniamo a noi!
Devo dire che ho amato molto questo capitolo e la forte introspezione che lo caratterizza. L'ho trovato quasi riflessivo nel suo ritmo lento, fatto di prese di coscienza dei personaggi, di riflessioni sullo stato delle cose, di dubbi e scoperte. Sono riuscita a sentire su di me lo stato d'animo di tutti: dal (giustamente) tormentato fratello di Sigyn sino a Sigyn stessa, intrappolata e al contempo complice di un inganno sventato solo in apparenza.
Ecco, mi è piaciuto tanto come tu abbia costruito l'evoluzione di queste riflessioni, come ognuna di esse collabori a rendere vivido il momento narrato e a costruire quell'atmosfera di forte intimità che avrà il suo culmine in conclusione, dove neanche lo stringersi l'un l'altra riuscirà ad annullare la tensione palpabile lungo l'intero capitolo.
Sigyn prima non c'è, neanche noi lettori sappiamo se sia salva o meno e affanniamo assieme a Theoric alla sua disperata ricerca, che sa terribilmente di presagio. E quando la ritroviamo, esattamente come lui, intuiamo che sia solo l'inizio delle tinte cupe (sappi che quel saluto fraterno mi ha dato proprio l'impressione di un addio).
D'altro canto, bellissimo come sempre il modo in cui riesci a porre in evidenza il forte legame di Thor e Loki, con il primo sempre pronto a difendere il fratello a spada tratta, malgrado ne conosca molto bene le brame e nel tempo abbia imparato a temerne le conseguenze dal sapore distruttivo.

E ora arrivo a loro. Loro che hanno un'alchimia assurda, che letteralmente trasuda dalle tue parole. Loro che sono disposti a qualsiasi cosa per stare insieme, ed è buffo (ma di quel buffo sinistro, che induce a risate isteriche) che entrambi tradiscano chiunque per l'altro: lui il suo maestro, lei la sua famiglia. Come se l'unica cosa importante, in effetti, fosse lo stare insieme. E come se questo stare insieme fosse al di sopra di ogni cosa, e in fondo credo sia proprio così (insomma, lui è l'ingannatore, lei la dea della fedeltà a lui votata, è tutto nel loro destino).
Devo dire che Sigyn in questa storia mi piace tantissimo. Lei mi piace sempre (lo sai!), ma qui la trovo ancora più combattiva che in altri racconti (sia pure nella sua condizione di giovane donna ottocentesca), più orgogliosa che mai e non incantata abbastanza da rinunciare a porre a Loki domande scomode e interrogarsi su tutto ciò che le sta accadendo. Ho il sentore che scoprirà da sé la verità, e non le piacerà affatto.
Di contro, ovviamente Loki non cede su nulla, mai, e in questo ancora una volta mi complimento con te per la coerenza con cui lo caratterizzi in qualsivoglia contesto: è sempre lui, sempre quel Loki alieno alla soddisfazione (sai bene ormai quanto ami questo tratto caratterizzante in lui, soprattutto perché riesci sempre a renderlo pilastro delle relazioni e degli intenti attorno cui strutturi le tue trame).

Il momento in cui rinunciano ai convenevoli e passano al "tu" l'ho davvero adorato, mi è parso di vedere il sorriso obliquo e pericoloso di Loki nel farsi strada verso di lei, abbattere le distanze, farsi più vicino.
Sarò ripetitiva, ma i momenti di intimità tra loro due sono sempre meravigliosi, c'è tutta la passione disperata e ineluttabile che questi due personaggi nutrono l'uno per l'altra.
Ammetto però che, malgrado tutto, i loro dialoghi costruiti ad arte mi hanno fatta rabbrividire. È palese, lo è a Sigyn in primis, che il dazio di questo tradimento, di questo volerla a ogni costo, avrà un prezzo altissimo. Loki non si sbilancia, concede briciole anche quando si abbandona a qualche piccola confessione, e soprattutto elude le domande di Sigyn (da lettrice so più di lei, eppure sono sicurissima di non sapere ancora nulla dei reali progetti di Loki).

Chissà quale sarà la mossa del nemico, mi chiedo. Ma poi sarà davvero lui il nemico? Con l'ingannatore a tessere le fila non è mai detta l'ultima parola, temo, malgrado il desiderio smodato che lo ancora a Sigyn.
Ultimo ma non ultimo, il tratto stilistico della frase sospesa in corsivo a chiusura di unità narrativa mi piace tantissimo, dà proprio la sensazione di sospensione corrotta da un'attesa imposta.

Stupendo capitolo anche questo, spero di riuscire a recensire il prossimo al più presto (anche perché l'ho già letto!). Sei veramente bravissima e le fiabe credo siano davvero il tuo mondo, perché amo le atmosfere che riesci a costruire: universi fiabeschi fatti di parole. Una meraviglia.

Un abbraccio, a presto!