Ciao carissima!
Scusami ancora infinitamente per l’immenso ritardo con il quale passo questa volta, ma è stata una di quelle settimane che si vorrebbe poter cancellare dalla propria mente.
Ma lasciamo perdere queste brutte cose e concentriamoci su questo capitolo settimo ed ultimo capitolo.
Questo si apre con Sigyn e Loki che si stanno recando in una chiesetta dove un sacerdote gli unirà in matrimonio. Purtroppo i pensieri che riempiono la mente della sposa non sono quelli gioiosi e carichi di aspettativa, come ci si aspetterebbe in un momento simile, ma sembrano davvero impregnati dalla paura di quello che potrebbe capitare.
Mi piace che Loki desideri sposare Sigyn anche come forma di tutela: nel caso anche lui dovesse morire, sa che la giovane, ripudiata dalla famiglia, sarebbe stata costretta a vivere per strada e non desidera nemmeno pensare a cosa potrebbe accaderlo. Certo, questo pensiero è anche segnato dalla gelosia che prova per lei, dal detestare l’idea che qualcun altro possa averla, ma è comunque un gesto di amore, un gesto che le permetta di poter aver un futuro tranquillo.
Dall’altro canto, si vede anche chiaramente che Sigyn desidera questo matrimonio. Ovviamente avrebbe preferito che avvenisse in un altro luogo e momento, magari attorniata da i suoi affetti, ma vuole veramente legare la sua vita con quella di Loki e lo dimostra con quel “Desidero essere sua moglie” che dice con tono solenne e deciso di fronte al sacerdote. È chiaro che per lei non è solo un modo per salvarsi la vita e la propria reputazione agli occhi della società.
Sembra che la breve cerimonia preceda senza problemi, ma, proprio mentre i novelli sposi sono impegnati a firmare il registro, Laufey, accompagnato da qualche scagnozzo, entra nella chiesetta e spara due colpi di pistola. Uccidere qualcuno girato alle spalle è un grande simbolo di vigliaccheria, ma non ci si poteva assolutamente aspettare nulla di diverso da una persona come lui, che ha dovuto ricorrere ad un uomo molto più giovane per cercare di conoscere meglio la donna di cui era interessato per i suoi esperimenti.
Fortunatamente Loki si è reso immediatamente conto che qualcosa non andava guardando l’espressione dipinta sul volto del sacerdote, riuscendo così a far scudo a Sigyn con il proprio corpo e ferendosi.
Ed è proprio in questo momento che mentore ed allievo hanno finalmente un breve confronto, dove Laufey accusa Loki di essere un traditore e un codardo e quest’ultimo gli ribatte che non avrebbe mai lasciato che lui la toccasse e che lei non l’avrebbe mai amato, proprio come non lo aveva mai amato sua madre.
Tutto quello che viene dopo è ben concitato e mi piace che, durante la narrazione, il punto di vista si sposta da personaggio a personaggio, così da poter assistere globalmente alla scena ed avere una fantastica visione di tutto l’insieme.
Vediamo quindi Laufey che prova a infliggere al suo avversario il colpo di grazia, ma la sua pistola si inceppa, Loki che ne approfitta e prova a pugnalarlo con un pugnale che ha nascosto nella giacca, ma lo manca, finendo per venir pestato a sangue dagli scagnozzi del suo ormai ex mentore.
Mi piace che la scena viene momentaneamente interrotta per mostrarci la medium che un anno prima aveva annullato la seduta a cui avrebbe partecipato Sigyn, proprio la sera in cui quest’ultima ha poi incontrato Loki per la prima volta. Scopriamo che si è vista costretta a farlo visto la visione che ha avuto non appena si è trovata di fronte la giovane e per la strana sensazione che aveva provato, stessa sensazione che l’aveva costretta a svegliarsi nel cuore della notte.
Tornando a Loki, mentre sembra che gli scagnozzi di Laufey hanno nettamente la meglio su di lui, arriva in suo soccorso Thor, che era stato avvisato preventivamente da un messaggio pervenuto alla sua abitazione.
Nonostante le sue condizioni siano piuttosto critiche, Loki non demorde e cerca con tutte le sue forze di raggiungere sua moglie, certo che il suo vecchio mentore l’abbia condotta nelle cripte.
Ho trovato interessantissimo che, mentre i due fratelli cercano di correre per fermare Laufey, Loki realizzi che, se non si fosse mai innamorato di Sigyn, se ci fosse qualcun’altra lì al posto suo, sicuramente lui in quel momento si troverebbe accanto all’altro uomo, in attesa di scoprire se tutte quelle teorie fossero vere. Era ormai così ammaliato da lei che, tutto il resto, poteva ormai venire solamente in secondo piano per lui.
Quando arrivano nella cripta, trovano Laufey che stringe Sigyn a sé, pronto a iniettarle una siringa piena di un liquido venefico nella carne del seno.
Apro una piccola parentesi proprio su quest’uomo. Devo dire sinceramente tanta pena per quest’uomo perché, più che la paura di morire, mi da proprio l’impressione di uno che ha paura di vivere: vuole trovare un modo per capire se c’è un’altra vita oltre la morte, ma non dà per nulla l’impressione di godersi a pieno quello che ha, basta pensare proprio al fatto che manda Loki a circuire Sigyn, invece di farlo lui. Neanche sembra rendersi conto di star morendo, troppo preso a pensare, a contorcersi dalla gelosia, che il suo apprendista ha potuto avere la giovane prima di lui. A rendere il tutto ancora più triste è il fatto che lui muoia prima di vedere l’esito del suo esperimento, venendo ucciso proprio nel momento in cui la giovane riapre gli occhi.
Devo ammettere che il finale mi ha piacevolmente colpita. Certo, immagino che, quando Sigyn ha riaperto gli occhi, abbiamo un po’ tutti pensato che il suo corpo fosse stato rianimato dall’anima di sua madre o di qualche altro spirito, avvallando così le teorie di Laufey, o che Loki fosse riuscito a far tornare la sua amata in vita, ma non è per nulla così.
Scopriamo infatti che nei due amanti hanno sempre dimorato gli spiriti della dea della Fedeltà e del dio degli Inganni, morti durante il Ragnarok. In tutti quei secoli, i loro animi hanno continuato a incarnarsi, riuscendo a rincontrarsi solamente quando era giunta ormai la loro ora. Ovviamente, in tutte le loro reincarnazioni, non hanno il minimo ricordo di chi siano in realtà.
Devo ammettere di aver provato un’immensa dolcezza quando Sigyn dice a Loki di lasciarsi andare, di trovare finalmente la pace e potersi finalmente riunirsi nel Valhalla, tornando finalmente ad essere il dio degli Inganni. Sono secoli ormai che si rincorrono, provando dolore e sofferenza ed è veramente giunto il momento che le loro anime trovino finalmente la pace che meritano. Certo, immagino spaventi a tutti la morte, quella definitiva, ma almeno, raggiungendo finalmente il Valhalla, lui e Sigyn potranno riunirsi per sempre.
È bellissima l’immagine di Loki che, una volta chiusi gli occhi ed essere scivolato in una specie di oblio, riapre gli occhi e si ritrova su un fiordo, illuminato dal sole. È un’immagine che dona davvero un senso di pace, un senso di beatitudine dopo aver lungo sofferto.
Lo trovo un bellissimo “lieto fine”. Certo, magari non il lieto fine classico dove “vissero tutti felice e contenti”, ma sapere che le anime di Sigyn e Loki possano finalmente riunirsi e vivere per sempre insieme in un luogo così bello mi rende felicissima.
A conclusione di questa storia, non posso non farti i complimenti perché mi è piaciuta un sacco e sei riuscita a tenermi con il fiato sospeso fino alla fine. Non te l’ho mai detto prima, ma Barbablù è una fiaba a me molto cara a cui lego tanti ricordi della mia infanzia e mi è piaciuta tantissimo come tu abbia deciso di interpretarla. È una fiaba che rischia di passare un po’ in sordina, invece tu ce l’hai presentata in una chiave interessantissima, riuscendo a rendere riconoscibilissimi i vari passaggi chiave dell’originale.
Penso di avertelo già detto, ma lo ripeto: si vede chiaramente come tu ami questi due personaggi, quante trame e tematiche questi ti ispirano ed è una cosa bellissima.
Quindi, grazie mille per averci donato questa storia e per avermi fatta compagnia in questo periodo così duro.
Ora non vedo l’ora di buttarmi in una nuova avventura con Sigyn e Loki ( e devo ammettere che mi hai fatto venire anche voglia di rispolverare i filma, anche se so che lei non è presente).
A prestissimo mia cara!
Un abbraccio,
Jodie |