[ Il cielo sembrava un’estesa massa di luci vorticanti, di scie circolari che si inondavano le une sulle altre in un concatenarsi quasi eterno. Vigilavano sulla cittadina mercantile che dormiva quieta, nel silenzio della notte, accompagnando i loro sogni con il brillare delle stelle che vi si specchiavano ... ]
[ ... Marinette avrebbe potuto osservare quel dipinto per ore, per giorni, rimanendone rapita come la prima volta]
E se i dipinti di Van Gogh non fossero stati l'unica fonte di luce, quella notte ? Si sa, la luna è compagna dei felini che si aggirano in cerca di compagnia.

Mahel è un'allegra ragazza di 16 anni, il cui nome le è stato dato dalla madre, una scrittrice di libri per ragazzi, prendendo ispirazione da un personaggio delle sue stesse storie. Nonostante Mahel odi il suo nome, si ritroverà nell'universo delle fiabe di sua madre, per aiutare il co-protagonista Lagharta alla salvezza del mondo. Sembra una storia fantasy come le altre, ma non lo è... Perchè Lagharta non è un eroe come tutti gli altri. E odia Mahel dal più profondo del suo cuore.
Ho messo rating piuttosto alto, in quanto ci sarà la presenza di alcune scene abbastanza crude. Ringrazio in anticipo per la cortesia che chiunque vorrà riservarmi nel leggere ^^

"Era un'ora indegna di quello che non si poteva più chiamare mattino, con fatica stava preparandosi un caffè e l'unica frase che continuava a trapanarle il cervello era: 'Ma come diamine ho fatto?!?'
Più stupida, irrazionale, azzardata di così non avrebbe potuto essere. Idiota, idiota, idiota. Rimpiangeva di non essersi sbronzata totalmente: sarebbe bastata un'altra tequila e avrebbe concluso la serata serenamente collassata su un divanetto. E avrebbe evitato di fare quella....diamine, non riusciva neanche a dirlo. Coraggio, Rin. Scommessa.
Lei aveva fatto una scommessa."
Era pronta, erano pronti, ad affrontarne le conseguenze?
{La scommessa è un pretesto, un'occasione, non il fulcro della storia, che invece si concentrerà su tutto ciò che ne conseguirà. Enjoy!}

Entrò nella stanza di Sango con un sorriso genuino a illuminarle il volto, ma si bloccò dopo appena un passo.
Appeso a una gruccia di legno torreggiava accanto al futon un bellissimo kimono rosa con stampe di fiori di loto bianchi. Loto: forza, purezza, determinazione. Crescita. L’obi, di un rosa più scuro, terminava con un grande fiocco bianco. Rin si avvicinò e sfiorò, tastò, toccò con mano quella stoffa liscia e luminosa, e sentì la seta rinfrescare le sue mani sudate. Si ritirò di scatto, per paura di poterlo rovinare anche solo guardandolo.
- Ti piace, eh? – la voce di Sango le giunse alle spalle.
- Lo adoro. – si ritrovò a dire in un sussurro. – Il signor Sesshomaru è stato qui? – chiese immediatamente, animata dal pensiero. Era tornato, e le aveva fatto una sorpresa? Se ne era ricordato? Voleva vederlo, e ringraziarlo, e chiedergli se adesso finalmente era pronta per una vera avventura insieme a lui.

Quinta classificata al contest indetto da Campanellina e Sayaka-chan su FB “Contest Rating Rosso”
Lucy si ritrova persa nei suoi pensieri e, per fare chiarezza, cosa c'è di meglio di una chiacchierata con... se stessa?!
Tratto dalla storia:
“Lucy... e Lucy... e Lucy... e un'altra Lucy?!” Natsu rimase basito nel ritrovarsi così tante copie della sua nakama di fronte.
“Piri-piri pikkiri!!”
“Gemini tu che ci fai qui?!” Lucy, l'originale, si strinse le mani al corpo, cercando una protezione che non poteva trovare.
“Eravate tutte qui e anche Gemi e Mini sono arrivati!” Gemini, copiando il corpo della padrona, se ne stava in mezzo a tutti loro, nudo e spavaldo.
“Ci sono già abbastanza Lucy! Gemini ritorna, chiusura forzata del portale!”

«Identificatevi.»
Ebbene sì, i miei peggiori incubi si erano realizzati. E no, non sto parlando di quello in cui il professore di giapponese ci obbliga a passeggiare nel freddo perché qualcuno ha dato fuoco al suo cane. Mi riferisco ad un compuntissimo e sconosciuto ninja di Konoha che ci guardava con aria truce e aspettava che dicessimo qualcosa. E io quasi mi dimenticavo di quello che avevo concordato con Madara. Una cosa, però, l’avevo capita: il piano del capostipite degli Uchiha. Lui voleva farci rinchiudere nelle segrete! Sicuramente così Sasuke lo incontravamo, eh.
Di sfuggita mentre lo portavano nella sala di tortura dove attendeva un cazzosissimo Ibiki Morino, però lo incontravamo.
[Sequel di 'Ninjas are coming']

Il suo corpo era luce, la emanava come una stella nella volta celeste, i capelli simili a lingue di fiamma. Ledah guardò quell'anima splendente, mentre si faceva strada tra i rovi e le spine. In quel luogo opaco, a cavallo tra la realtà e il mondo dell'oltre, ogni suo passo era troppo corto, la sua voce non era sufficientemente forte perché lei si accorgesse che la stava febbrilmente rincorrendo. Per un tempo indistinto inseguì quelle tracce vermiglie, testimoni delle catene corporee che la tenevano ancorata a questo mondo. Poi lei si girò, incrociando lo sguardo disperato di Ledah, e in quell'istante egli capì: lei era il sole nell'inverno della sua anima, l'acqua che redimeva i suoi peccati, la terra che poteva definire casa. Lei era calore e fiamma bruciante. Lei era fuoco, fuoco nelle tenebre della sua esistenza.
Revisione completata
-Storia partecipante alla Challenge "L'ondata fantasy" indetta da _ovest_ su EFP-

Clare era nata per proteggere la famiglia reale, ma Edward non avrebbe mai voluto che lei si ferisse per questo.
La osservò mentre afferrava la forchetta e assaggiava uno dei tanti piatti posti sul tavolo, assottigliando leggermente gli occhi.
Se solo volesse, io potrei...
[Basata sulla trilogia "Contratto di Sangue" di Lady Moonlight]

Vidi una forte luce che sembrava chiamarmi. Feci qualche passo per oltrepassarla. Finalmente avrei visto i miei genitori e riabbracciato Ero-sennin, ma mi accorsi che qualcosa mi bloccava. I miei piedi non avevano più intenzione di muoversi e lentamente quella luce così accecante che mi riscaldava il cuore, si ridusse sempre di più fino a spegnersi completamente.Come la maggior parte delle persone, non sapevo cosa aspettarmi dopo la morte, ma avvertivo che c'era qualcosa che non andava. Mi sentivo in trappola, prigioniero, fuori posto, come se non dovessi trovarmi lì.

Clare non aveva mai sopportato l’odore acre del sangue.
Tuttavia si stupiva di come certi aspetti della sua vita fossero così legati ad esso e, nonostante continuasse a ribadire a se stessa quanto lo odiasse, qualcosa non funzionava mai per il verso giusto.
[Basata su "Contratto di Sangue - L'ombra del principio" di Lady Moonlight]

1998, Battaglia di Hogwarts.
Quando Hermione Granger decide di soccorrere Draco Malfoy, in fin di vita, non sa ancora dove la condurrà quella scelta: forse più lontano di quanto abbia mai potuto immaginare, forse fin sotto la pietra. Un nuovo mondo attende la strega, un mondo dove potrebbe scoprirsi più sola di quanto lo sia mai stata...oppure no?

La base spaziale Morning Glory era celebre, più che per i suoi progressi scientifici, per la ferrea disciplina che il Generale MacLean imponeva ai duemilaottocento militari ospitati a bordo. Tutti vivevano costantemente nel terrore e la causa principale di ciò, oltre al Generale MacLean, era il Colonnello MacLean, suo figlio e migliore esecutore della sua Legge. La sua religione era la disciplina e, se questa non veniva rispettata alla perfezione, sapeva diventare il più sadico dei mostri, abilissimo com'era nella raffinata arte dell'umiliazione pubblica: il colpevole, una volta entrato nel suo centro di gravità, ne poteva uscire solo piangente e con tendenze suicide o, nel migliore dei casi, fortemente demotivato e con l'autostima abbassata sotto lo zero. Fortunatamente, Kitty non era sotto il comando di MacLean e nemmeno ci teneva ad esserlo, dal momento che non poteva definirsi un soldato esemplare. [...]
«Ma quello non è...?» mormorò Carmen, indicando con un cenno della testa il tizio.
«No, non può essere lui» Chris scosse la testa, ma non del tutto convinto, mentre Kitty continuava a danzare come una pazza, scuotendo la testa e facendo roteare i capelli legati in una lunga coda di cavallo.
«Eppure...» continuò il Tenente Diaz, prima di rendersi conto di averci visto giusto. «Ommioddio!»
I due si guardarono e, in preda al terrore, urlarono all'unisono: «KITTY!»
Lei si bloccò di colpo, ammutolita, ma il danno era già stato fatto, e lei non se ne era nemmeno accorta.
«Che c'è?» chiese, del tutto inconsapevole della presenza minacciosa alle sue spalle.

“Forse il mondo non viene creato. Forse niente viene creato. Semplicemente c'è, c'è stato, ci sarà sempre... Un orologio senza orologiaio.”
Germania, 1923. Che cosa accadde dopo la fine de “Il Conquistatore di Shamballa”?
Dedicata a Shatzy, perché il Roy/Ai esiste anche al di là del portale
[Accenni Roy/Ai, Ed/Win]
Prima classificata al contest "Quotes from Watchmen" di DarkRose86 e vincitrice del premio Miglior Fanfiction

Quattro momenti di rottura.
Una catena di quattro flash dalla cui fine scaturisce l'inizio, che parla di quattro persone completamente diverse.
InoSasuke, SasukeSakura, SakuraItachi e ItachiIno.
Dedicata alle quattro persone meravigliose che il fandom mi ha fatto conoscere, una per ognuna. Per voi, ragazze.

[A Lady Moonlight/Cleo]
01-Incontri notturni
Non che ci avesse mai pensato, ma immaginava che il ragazzo, per la professione che esrcitava, avesse un corpo ben sviluppato e tornito. Un conto però era averne la vaga consapevolezza, un'altra era realizzarlo di persona.