One-shot dedicata ai due parabatai Alec e Jace. Il loro rapporto va oltre la semplice amicizia, loro, anche se non di sangue, sono fratelli a tutti gli effetti. Dove c’è uno, c’è l’altro, e solo la morte può dividerli.
Dal testo:
«Ce l’abbiamo fatta un’altra volta. Abbiamo abbattuto un demone uscendone quasi del tutto indenni.»
«Uno di noi due di sicuro.»
Si alzò in piedi aiutato da Jace e insieme tornarono verso l’Istituto.
Era quello che facevano sempre:aiutarsi a vicenda, e le cose non sarebbero mai cambiate.
Questa fiction ha partecipato al contest Parabatai Contest -closer than brothers- indetto da adamantina

Tutte le storie, per essere tali, hanno un inizio. Ci sono inizi dimenticabili, che le persone scordano dopo un po', almeno nei dettagli, mentre ci sono inizi che restano stampati nella memoria. L'inizio tra Massimo, Alessio e Antonio è uno di questi ultimi.

Socchiuse gli occhi, soffermò lo sguardo sul via vai di persone, di luci e colori, se avesse avuto tempo forse si sarebbe fermato a cogliere quei momenti di vita quotidiana degli studenti. L’agitazione era palpabile nell’aria in quel periodo di esami, lui stesso era agitato, non per le prove di fine corso, per quelle era preparato, ma quella mattina doveva consegnare le foto per il servizio assegnatogli dal professor Valera.
Sbuffò mentre pensava al titolo con il quale chiamava l’uomo davanti alla classe, davanti agli altri insegnanti, al contrario quando erano in privato l’uomo lasciava che si rivolgesse a lui chiamandolo per nome, Marcus.
Piccola Missing Moments legata a Sin dove entra in scena un nuovo personaggio.

«Devi prendere una decisione Talwyn.» la voce cupa di Dragon rimbombò intorno a lei, nella sua mente, all’interno della grotta dove il drago riposava. «Il tempo è agli sgoccioli. Sin da quando eri bambina, lo ripetevo sia a te che ai tuoi fratelli, nelle leggende c’è sempre un fondo di verità. Lo stesso vale per le predizioni.» Un respiro affaticato, Dragon stava invecchiando… la giovane dea dell’armonia lo ricordava forte e potente, solcare i cieli di Jewel; le scaglie dorate che gli ricoprivano il dorso e le ali, risplendere al sole, mentre le iridi, grandi pepite d’oro scrutavano il mondo con saggezza.
Legata ad un'altra OS ed a una futura long che verrà postata è una sorta di prequel, ma si può leggerla da sola e prenderla come una favola o una leggenda.

Antonio e Massimo continuano a frequentarsi, ormai il ragazzo dorme anche a casa sua, sia di notte, sia di pomeriggio. Ma al risveglio potrebbe avere una magnifica sorpresa...
[Slash][Livelli di trash inenarrabili][Deboli di cuore e stomaco, astenetevi!]

– Ehi, Magnus... È finito il latte, te ne eri accorto? – chiese, dopo aver constatato che nel frigorifero non c'era alcun cartone né aperto né da cominciare. – Mh, sì. Secondo te con cosa credi che abbia fatto questa? Alec si voltò e vide Magnus che gli mostrava una grossa scodella di panna montata. Lo stregone vi intinse un dito e la assaggiò. – Mh, buonissima. Forse c'è troppo zucchero però... Vuoi? – No, scusa Magnus, che devi farci con la panna alle... – guardò l'orologio appeso alla parete della cucina – otto e mezza del mattino? E poi davvero... com'è che sai fare la panna in casa?

Magnus aveva lottato per avvicinarlo, per guadagnare la sua fiducia.
Aveva lottato per far scemare ogni sua paranoia, la paura che aveva di vivere, di amare, di provare sentimenti.
Aveva lottato con la sua gelosia, e nuovamente con i suoi dubbi.
Ogni uscita, ogni incontro era una vera e propria lotta; Magnus doveva convincerlo, sedurlo, conquistarlo ad ogni nuovo invito, fino a che Alec non cedeva, con i suoi dubbi e la sua ritrosia, ma cedeva.

Storia davvero molto breve, malinconica, forse un po' provocatoria.
Cos'è l'amore per voi? Come lo vivete, o come vorreste viverlo?
Sognate un amore alla Edward e Bella? Si sogna, appunto. Si sogna e basta.
Questo è l’amore vero, essenziale, come i soldi che si spendono, perché quello delle favole è solo illusione, in fondo. Hai ragione, è meglio andare al risparmio.
Quello è l’amore che non esiste.

Tendenzialmente, un metro da sarta è una cosa facile da trovare e quasi di uso comune. Eppure, in mano ad un quindicenne come Massimo, può diventare qualcosa di molto diverso...
[Partecipa al Let's ship again!][Slash, circa][Avviso a chi legge la long da cui è tratta: crack!pairing]

John e Thomas sono migliori amici e pare che nulla possa sconvolgere il loro equilibrio. Ethan però ha un segreto che non riesce più a tenere, un segreto che capovolgerà la normalità di tutti i suoi amici, in primis quella di Thomas.
Giorno dopo giorno Thomas scoprirà parti di se stesso che non credeva potessero esistere e si renderà conto che il suo rapporto con John non può restare statico, che, anzi, sta già cambiando e non può farci nulla.
Ma cosa accade se a questo quadro confusonario aggiungiamo il background familiare di Thomas, ossia una madre perfetta fuori e demoniaca in casa?
[ Prequel di S.E.X. e KING of SUN | Attenzione: linguaggio, abusi, razzismo ]

Jaime era bello, la pelle era color del cioccolato, poco più chiara di quella dei suoi antenati; i capelli lisci e lunghi gli ricadevano sulle spalle in una folta chioma scura; ma la cosa che aveva attratto Alexandre da subito, erano state le sue iridi, grigio tempesta. Grigie come il cielo carico di pioggia.
Incurante della musica che riecheggiava nel locale e delle parole che venivano scambiate, si era perso nel veder spiccare quegli occhi su quel volto brunito dai lineamenti regolari.
Ne era rimasto incantato e aveva deciso che voleva quel ragazzo solo per lui, nessuno mai più avrebbe dovuto mettergli le mani addosso.
Quella notte lo aveva posseduto, si era perso scoprendo quel corpo poco a poco. Aveva assaporato la sua pelle vellutata, inebriandosi del profumo di spezie e sole che Jaime emanava.
Aveva catturato le sue labbra, baciandole, mordendole, prendendosi ogni cosa di lui.
E Jaime si era abbandonato a lui, ad ogni suo volere, esaudendo ogni suo desiderio, perché lui era l’amore, l’amore fisico, ma anche l’amore spirituale.

-Os scritta per un contest, BOYXBOY, avvisati!-
"Lo guardò negli occhi nocciola.
Occhi di chi spera, chi spera con tutto il cuore.
Solo che in quella situazione per la speranza non c’era posto.
-Ti farai ammazzare prima o poi.- esalò il moro, senza pensarci, senza controllare i suoi pensieri, senza controllare nemmeno i suoi occhi, così sinceri e pieni di preoccupazione.
Ma non era importante in quel momento cosa pensasse.
Adrian gli lasciò la mano quasi infastidito, voltandosi verso il calorifero e togliendosi da sé la maglia, poggiandola sopra ad esso.
-Chi si fa i cazzi suoi campa cent’anni, Brie. Non immischiarti e sarai a posto- "
Brian sa che dovrebbe stare lontano dai pericoli.
Di qualsiasi genere essi siano.
Questo è quello che gli è stato insegnato fin dai primi anni di vita, sa che i problemi, oltre a complicargli la vita, lo irritano, lo distraggono e lo scombussolano senza riserve.
Ma è di un problema in particolare che stiamo parlando e che lo sta trasformando, lo sta abbattendo, svilendo e usando.
E questo problema sipuò riassumere in una semplice parola:
Adrian.
(Io con le presentazioni faccio pietà...Il prompt era "precipzio", quindi è una cosa schifosamente triste, sappiatelo XD!)