Ciao stellina,
Siamo giunte alla fine di questa storia, che è stato più un percorso per entrambe ed io, come ti avevo promesso, ho mantenuto fede a ciò che ti dissi, ossia che avrei recensito ogni singolo capitolo di questa storia. Ho tenuto fede al mio impegno con una costanza che non avrei creduto possibile, ma c'è da dire che la tua storia lo ha meritato. Come in ogni mia precedente recensione, a questo punto, dovrei elencarti le incongruenze grammaticali, lessicali o sintattiche, che ho riscontrato durante la lettura, ma non sarà così. Forse sarà a causa delle lacrime che più di una volta mi hanno offuscato la vista, ma ad essere sincera non ho trovato niente che non vada in questo capitolo, tutto è stato scritto con estrema perizia, e tu sai quanto so essere pignola, non ci sono lacrime che tengano. Anche l'uso del presente che fai ad un certo punto va bene, perché immergi la narrazione in una sorta di stasi atemporale che rende corretto anche questo stacco a livello verbale, credo che sia stata una scelta congeniale dato il ritmo che hai fatto scandire alla narrazione. Mi sembra corretto analizzare il capitolo corrente e poi fiondarmi sulle "note del recensore" così da costruire un parallelo con le tue "note d'autore". Le canzoni che hai scelto sono appropriate, anche se "Bonanza" mi fa pensare al telefilm degli anni '60, sul Far West, e forse avrà in qualche modo ispirato la canzone, mentre "Lasciami dormire" è una canzone così malinconica, ma allo stesso tempo così bella, e sì in parte anche io in alcuni punti trovo velati riferimenti alla morte. Come ben sai io ho sempre ampiamente apprezzato i tuoi sottotitoli, dove in poche parole riesci a racchiudere mille significati reconditi, credo che siano uno dei punti forti della tua storia. Hai costruito molto bene le situazioni emotive che caratterizzano i personaggi e il parallelo che hai instaurato tra la pioggia, che si scatena all'esterno dell'edificio e quella emotiva che percuote l'interno di Hinata, crea un perfetto chiasmo fatto di fuori-dentro. Il momento in cui vengono staccate le macchine e dichiarata la morte di Naruto è oggettivamente scritta in modo da rendere partecipe emotivamente il lettore coinvolgendolo nell'azione, soprattutto l'esplosione di Hinata che riesce a far fluire fuori il mare tempestoso che ha dentro anche se per far ciò si sfoga contro Sasuke. La sciarpa arancione è un'altra silente protagonista di questa storia, se vogliamo ha quasi fatto un "ring" ossia quell'effetto letterario, o cinematografico (infatti, è più probabile trovarlo in quest'arte), dove la storia si apre con un oggetto, o una situazione, e si chiude con il medesimo formando un anello narrativo (le lezioni di Cinema e Letteratura hanno lasciato il loro segno). Ho apprezzato molto l'inserimento di quest'oggetto, perché compare nei momenti chiave della storia e non poteva esimersi nel farlo al momento del commiato. Ho trovato interessante anche l'idea di un qualcosa di arancione che i ragazzi indossano per Naruto, è stato un riferimento apprezzabile. L'epilogo del funerale poi, anche io l'avrei immaginato così, Hinata richiama se vogliamo la notte in cui Naruto le "presenta la sua famiglia", compie le medesime azioni, si rivolge ad ognuno di loro pregandoli, di prendersi cura di loro almeno finché non potrà rivederlo, lo affida alla sua famiglia, come loro lo avevano affidato a lei. Sasuke non comprende il perché di quelle azioni, ma capisce che è il modo di Hinata per elaborare il lutto, ecco perché non le mette fretta e non la giudica più di tanto, dopotutto neanche lui riesce a dire definitivamente addio a suo "fratello". Ma alla fine, lontano dal mondo, riesce a trovare la sua valvola di sfogo con sua "sorella" che vive il suo stesso dolore e la sua stessa disperazione e per questo riesce a confortarlo. Riesce finalmente a liberarsi di un dolore atavico che lo divora da anni e che era riuscito solo a mettere a tacere senza mai eliminarlo, ma anzi alimentandolo con gli anni, finché è divenuto insopportabile con l'ultima perdita. I due cercano di sostenersi a vicenda, ma è difficile e entrambi sentono sulle spalle il peso di un futuro privo della persona che è riuscita a vedere in loro la bellezza che racchiudevano. L'ultima parte ci dà uno spaccato di cosa succede nell'immediato futuro, o meglio, cosa accade ad Hinata. La ragazza si crogiola nel dolore e ripercorre ciò che è accaduto in quei giorni, soprattutto l'assenza di Sasuke. Anche in questo caso dai due visioni su come i ragazzi metabolizzano il lutto, Sasuke sicuramente ha fatto sue le ultime parole che gli ha lasciato Naruto e parte, questo è il suo modo per sopravvivere alla perdita, per andare avanti. Hinata dal canto suo ricerca Naruto nella quotidianità, ma non ha il coraggio di sapere cosa le ha lasciato il giovane né quali fossero i suoi pensieri lasciati nelle pagine consunte dei suoi diari, anche questo è un modo per andare avanti, forse quei gesti vorrebbero dire troppo dolore, è troppo presto per lei sapere i più reconditi e profondi pensieri di suo "marito". Infine, la ragazza capisce che lei ha ancora qualcosa per cui lottare, se la creatura che porta in grembo sopravvive una parte dell'uomo che ha amato così profondamente non la abbandonerà mai. Se vogliamo una parte di Naruto vive ancora in lei e perderla sarebbe devastante, anche se tutto fa pensare ad una minaccia d'aborto, o ad un aborto spontaneo. La sorte è così crudele da accanirsi contro questa coppia fino in fondo? Spero vivamente di no!! Anche perché vedrei benissimo Sasuke come padrino.
Bene con questo ho concluso l'analisi dell'ultimo capitolo, ma ancora non ho terminato questa recensione. Ho letto le tue note e devo dire che tra un po' mi commuovevo di più per quelle che per il capitolo, mi hai lusingato molto con quelle parole, non me le aspettavo, davvero, sono rimasta piacevolmente colpita. Ora è il mio turno di dirti ciò che ho taciuto nel capitolo precedente, sì quando ti ho detto che sarei stata un pochino cattivella. Il seguire assiduamente questa storia, l'aiutarti nella correzione, darti alcuni suggerimenti e anche discutere con te su ciò che era opportuno o meno, mi ha permesso di notare una crescita nel tuo stile narrativo non indifferente. Come ricorderai nelle prime recensioni ti dissi che avevo già letto alcune tue fan fiction e che mi piaceva molto il tuo stile, ora, anche con un certo orgoglio, mi sento di dirti che con "Filosofia di vita" si è manifestata una crescita, non solo per quanto riguarda le tematiche, ma anche nel tuo modus narrandi. Sei maturata piano piano un capitolo alla volta, ed io sono stata spettatrice non silente di questa evoluzione. Con questo voglio dirti che anche se ancora non hai tagliato il traguardo sei sulla buona strada, e mi sento di esultare anch'io con te, perché non solo di sono stata accanto sin dal primo capitolo, ma anche io grazie all'impegno preso nel recensire sono migliorata come recensore. E' stato un bel viaggio e la storia è stata stupenda, anche se non avrei mai e poi mai immaginato un simile epilogo, ma devo dire che mi hai sorpreso, anche se le storie con finali strappalacrime mi lasciano il magone, la tua mi è piaciuta e non è stata banale. Seguirò il sequel, spero con la stessa costanza, ma per adesso non posso promettertelo, non potrei perdermi il "tuo personale esperimento Naru-Hina". Brava Claudia, sei stata davvero molto brava e sorprendente, continua così (anche se in futuro spero in qualcosa di più allegro, ho finito i clinex).
A presto, piccola peste.
Un bacione
Arcx |