Recensioni per
La relatività dell'essere
di Vedra
Cara Vedra, ma così ci vuoi far morire!! Ci lasci così, un po' sadicamente, con il fiato sospeso, in un gioco di sguardi e di lievi contatti, di detti e non detti, carichi di sensualità e vibranti di attesa. La prima parte è come al solito ben orchestrata: riprendi il chiacchiericcio che suscita Oscar nell'anime, facendone oggetto anche il bell'Andrè; ci presenti lo sfarzo di un mondo finto e illusorio, emblema della vacuità del Settecento ma in fondo anche della nostra epoca, molto basata sull'apparenza; ci fai finalmente conoscere Petit (che altri non poteva essere che l'alter ego del duca d'Orleans), il cui incontro crea in Oscar l'ennesima tempesta celata dietro uno sguardo di ghiaccio. Ma è dal momento del ballo in poi, carissima, che la storia entra nel vivo e cattura l'attenzione. .. con Oscar che scende dal suo piedistallo, ammettendo di non saper ballare e Andrè che la guida e le insegna. Andrè e non Fersen, qualcosa che nell'anime e nel manga vorremmo aver visto. Sembrerebbe il preludio di qualcosa di più, ed ecco la scena dell'abito. Una scena, quella del corsetto, che è molto presente nell'immaginario delle ff, ma che tu elabori in maniera nuova e originale. Il corsetto non viene strappato, non rappresenta l'inizio di un atto fisico tra due sposi o due amanti: viene semplicemente slacciato dal tocco gentile delle mani di Andrè, un tocco che fa rabbrividire Oscar e tremare lui... fin quasi a scivolare a terra, lasciando seminuda la sua turbatissima proprietaria. Sei stata bravissima a trasformare questa scena, in fondo casta, in un momento di palpitante, elegante erotismo...devo ammettere che sono proprio le parti in cui ti soffermi meno sui loro ragionamenti e più sulle sensazioni a emozionarmi di più... Detto questo ti saluto... Francoise14 |
Bellissimo questo capitolo, Vedra. La tentazione era recensirlo con il successivo, con cui è intimamente legato, ma mi è sembrato, così facendo, di sminuirlo, quando in realtà è uno dei migliori che hai scritto, per poesia, introspezione e sentimenti. Già il titolo, che rimanda a un episodio molto triste dell'anime, ma altrettanto decisivo, è rivelatore e simbolico: Oscar è la luce, Andrè la sua ombra, inscindibile da lei, a lei fatalmente avvinta. Andrè, a differenza della giovane preside, ormai ne è pienamente cosciente. |
Ciao è la mia prima recensione che faccio, un buon lavoro va lodato , voglio dirti semplicemente che la tua storia l'ho letta tutta di un fiato , poiché vedere i ns protagonisti catapultati nel mondo contemporaneo me li fa vivere in maniera più reale e concreta, devo , inoltre,ringraziarti moltissimo visto che ce ne sono pochi in chiave contemporanea ; magistrale il modo in cui descrivi i luoghi , le scene , il dialogo sempre freddo e distaccato tra i due (oscar verso Andrè) il lasciare evolversi in maniera così lenta e articolata la maturazione del loro amore (in particolare da parte di oscar , perennemente incerta e indecisa), in fondo l' attesa è essa stessa il piacere di leggere e divorare il nuovo capitolo .Ti auguro buona ispirazione e scrittura |
Ciao è la mia prima recensione che faccio, un buon lavoro va lodato , voglio dirti semplicemente che la tua storia l'ho letta tutta di un fiato , poiché vedere i ns protagonisti catapultati nel mondo contemporaneo me li fa vivere in maniera più reale e concreta, devo , inoltre,ringraziarti moltissimo visto che ce ne sono pochi in chiave contemporanea ; magistrale il modo in cui descrivi i luoghi , le scene , il dialogo sempre freddo e distaccato tra i due (oscar verso Andrè) il lasciare evolversi in maniera così lenta e articolata la maturazione del loro amore (in particolare da parte di oscar , perennemente incerta e indecisa), in fondo l' attesa è essa stessa il piacere di leggere e divorare il nuovo capitolo .Ti auguro buona ispirazione e scrittura |
Carissima Vedra, ho appena terminato i tre capitoli della "svolta iraniana" e devo dire che mi sono piaciuti. Comprendo i tuoi dubbi, ma ho trovato l'idea originale e tutto sommato plausibile, visto che c'è di mezzo un traffico internazionale di armi... ormai il filo è quello e va seguito. L'unica perplessità è con quanta facilità Oscar riesca a contattare il fantomatico socio di Petit: è vero che in quei posti uno straniero, ancor più una donna, viene agevolmente notato, e non so quanto sia grande e popolosa Teheran, ma mi è sembrato poco plausibile che abbia fatto subito le sue domande alle persone giuste. Comunque, a parte questo, ripeto che l'idea mi è piaciuta e penso anzi che non solo abbia dato la giusta nota di azione alla trama, ma che sia stato un passaggio necessario per sbloccare la situazione di stallo tra Oscar e Andrè. Innanzitutto l'avventata decisione di Oscar è causa della loro prima vera lite, della prima reazione di Andrè dettata dalla rabbia... coerentemente all'anime, il nostro bel moro dagli occhi verdi è paziente ma non santo e l'arroganza di Oscar, con tanto di schiaffo, farebbe scappare la pazienza a chiunque. Lo strappo tra i due, che la porta a partire da sola, fa capire per la prima volta ad Oscar quanto Andrè sia importante per lei, almeno come amico, e a rimpiangerne la presenza prima ancora di trovarsi in pericolo. Salvare Oscar fa comprendere invece ad Andrè (con un ragionamento forse un po' troppo raffinato, in un momento così concitato ;-)!) i suoi reali sentimenti. Veramente da cardiopalmo la scena della sparatoria, non me la aspettavo... e ho trovato di un'umanità struggente e disperata i pensieri di Oscar di fronte alla morte di uno sconosciuto, di fronte al silenzio di Dio. Sinceramente mi hanno fatto provare un brivido, una commozione fortissima... e non mi capita spesso, te lo assicuro, sei stata veramente brava... |
Belli i loro dialoghi interiori, in verità molto tormentati e bello il loro modo di confrontarsi sull amore. ..ma Oscar quando si disgelerá ?Troverá un pò di pace? A presto |
Nuoooo ora torna Hans vero? .... :( .... bhé cmq penso che un confronto la nostra Oscar lo deve avere per capire se è ancora così innamorata del baccalà (mi scuso per chi è una fans di Hans) o la sua é una mera chimera che si è creata per scappare dagli uomini ... cmq la parte ginale scommetto che l'hai ripescata dall'anime nella puntata "le catene della povertà" ... questa storia sta diventando sempre più ingripposa e tu ci stai facendo allugare il collo con il tira e molla dei due sfortunati in amore .... ahahahah cmq aspetto il seguito ;) un bacio Rajahmao :* |
Contravvenendo ai miei propositi, persevero nel recensire! Il fatto è che mi piace commentare quando qualcosa mi colpisce molto in maniera positiva, ed è il caso di questo capitolo. Ancora una volta sono le descrizioni ad affascinarmi, sei riuscita a trasmettere l'apparente indolenza di una giornata estiva, i colori della campagna di Arras, l'incanto di un laghetto tra i cespugli di rose. Ma più di tutto, c'è la mirabile visione di Oscar dormiente, sembra quasi il quadro di una dea spiata involontariamente dall'Atteone/Andrè di turno... bellissima, sensuale e pura, come scrivi tu. E come un comune mortale Andrè ne è rapito e umananente arriva a desiderarla ''come un uomo desidera una donna'', desiderio che il giorno dopo lo destabilizza e lo imbarazza fino al rossore. Ancora non riesce a capire se questo mix di attrazione fisica, affetto e compassione sia realmente amore. Oscar, dal canto suo, si ostina a dargli del voi e a cercare di mantenere un atteggiamento distaccato, ma col riaffacciarsi dei primi ricordi inizia a dare i primi segni di cedimento.... anche se credo che sia una strada ancora molto lunga e in salita, povero Andrè! Concludo dicendoti che mi piace molto la cura che metti nella scelta dei termini, anche per definire i particolari apparentememente più banali: ''l'improbabile caffè espresso'' di Arras mi ha fatto sorridere e ricordare i miei due viaggi in quel di Francia! |
La situazione per Oscar sta prendendo una piega sempre più complicata e contorta, sia nell'evolversi del suo piano di vendetta per la morte dei suoi genitori sia soprattutto nell'immenso oceano in tempesta dei suoi sentimenti... Sul piano razionale si può dire che non sta avendo molto successo: ancora le mancano le carte, sostanzialmente la prova decisiva, per incastrare definitivamente "Jacques Petit", prolungando irrimediabilmente i tempi d'azione e quindi rischiando pericolosamente di farsi scoprire dal suo acerrimo nemico... Ovviamente Philippe d'Orleans non ha perso tempo, anzi ha già messo sulle sue tracce un altrettanto temibile avversaria, quale Jeanne Valois ... |
Cara Vedra, che dire... Avevo parlato di una "certa antipatia" nei confronti di Oscar, ma adesso posso passare senza dubbio al "mi sta terribilmente sulle balle", soprattutto ora che ha aggiunto al già desolante quadro della sua persona anche il maltrattamento del cavallo. Saevitia in bruta est tirocinium crudelitatis in homines, diceva Ovidio........ |
Hai davvero intenzione di farmi venire un colpo... dopo il dolore di un amore non riconosciuto e di quello soffocato, pure il ritorno di Fersen! |
La prima parte del capitolo è davvero un corso accelerato di incomunicabilità; silenzi, non detti, pensieri che si rincorrono. |
Wow splendido capitolo come sempre i miei complimenti. .. ma ci vuoi fare disperare di più? A presto 😊 |
Il dolore li ha spinti entrambi ad aprirsi l'un l'altra, ora che si sono sciolti il loro rapporto di amicizia evolverà in modo inarrestabile. |
Capitolo intenso, drammatico e rivelatore, sulla scia del racconto e del ricordo. Come al solito il tuo Andrè mi piace da morire, così teneramente preoccupato e protettivo nei confronti di una donna che non ha ancora capito di amare. Straziante il dolore di Oscar, con quel turbine di ricordi di una vita solitaria e difficile, senza affetti e senza amici, contrapposti alle immagini di quello che sarebbe potuto essere e che le è stato negato crudelmente.... fino a quel grido e a quella corazza che si infrange. Non posso fare altro che inchinarmi metaforicamente di fronte a una simile prova di bravura. PS ho visto ora che hai aggiornato e spero di mettermi in paro presto... anche perché vorrei capire che diamine le ha fatto il caro Hans in questo benedetto tre aprile..! |