AU!Artists!Klaine
Dal testo:
-Quindi ora che cosa siete?-
Blaine guardò Sebastian e poi Kurt, che stava ballando da solo completamente perso nel suo mondo: -Una supernova.- mormorò, una stella che muore perché sta bruciando con troppa intensità.

Kurt è un ragazzo che dentro di sé porta un segreto: da piccolo la sua vita è stata salvata da un lupo. Lo stesso lupo che ogni inverno lo viene a trovare e che Kurt stringe di nascosto per sentirsi meno solo, in un mondo che ha deciso che lui è troppo diverso per essere felice. Blaine è un ragazzo che dentro di sé porta un segreto: da piccolo è stato morso da un lupo, e da allora niente è stato più lo stesso. L'unica cosa bella è quel ragazzo dagli occhi colori dell'oceano che vede solo d'estate, il motivo che gli fa credere che ci sia ancora qualcosa in cui sperare.
Dal testo:
“E improvvisamente smise di avere paura. Improvvisamente seppe di aver sbagliato ad allontanare Kurt, perché Kurt senza di lui non era felice. Kurt per essere felice aveva bisogno di lui, di Blaine, Blaine Blaine Blaine e nessun altro, nessun ragazzo perfetto senza difetti. Solo Blaine. E Blaine aveva bisogno di Kurt. Più di ogni altra cosa al mondo, più del cibo e degli istinti e dell'aria.”

OneShot ambientata dopo le riprese della 6x05. CrissColfer. Don't like, don't read.
«Darren, nella mia testa c’è- c’è questa specie di sottilissima linea sulla quale io e te ci teniamo in equilibrio da anni, hai presente? Ogni tanto ho la sensazione che la oltrepassiamo, quella linea. Oggi è uno dei giorni in cui lo penso, ecco che cos’ho.» Darren sembrò valutare le sue parole, poi aggrottò le sopracciglia.
«Una linea.»
«È quello che ho detto.»
«E che cosa c’è oltre questa linea?» La possibilità che fosse innamorato di lui, per esempio.

“Promettimi che qualunque cosa accada, Blaine, qualunque, un pezzetto del tuo cuore rimarrà comunque mio. Anche piccolo, anche insignificante; tu promettimi che lo lascerai per me. A me basterà. Sarà la cosa più bella del mondo, e potrò dire che mi hai amato. Senza paure e per sempre.”
“...Te lo prometto, Kurt.”
.
Blaine è convinto di aver perso Kurt per sempre e adesso è completamente solo, in un mondo fatto di paura e di virus e di morte. Ma un giorno ogni cosa cambia - e Blaine scoprirà l'importanza delle seconde opportunità, ed avrà l'occasione di ricominciare tutto da capo.
[Crossover Glee/In the flesh; Klaine AU]

-Lei ha mai amato, Devon? (...)
-Ho amato, Kurt. - rispose semplicemente. -Ho amato una persona così tanto da esserne consumato. Mi ha dato la vita, mi ha reso chi sono davvero. E l'amo ancora oggi.
Kurt sorrise, un sorriso piccolo e pieno di luce.
-E che cosa si prova?
Blaine aggrottò la fronte, poi giocherellò con le sue stesse dita per un po', la carta del diario che era calda e presente sotto il polpastrelli.
-...è un po' come volare. - ammise Blaine a un certo punto. -Voglio dire, noi non voliamo, ma- supponiamo per un attimo di essere in grado di farlo, no? Improvvisamente spicchiamo il volo e sembra tutto meraviglioso, il mondo è ai nostri piedi, ma dobbiamo sempre stare attenti alle cadute. Più in alto voli, più cadere ferisce. Più profondamente ami, più rischi di farti del male. Ma amare vuol dire anche credere che anche le cadute più dolorose possano fare meno male della sensazione di non volare affatto.
*
Alcuni missing moments della mia long "Just like in the Notebook" raccolti in una OS.
(Spoiler per chi non ha letto JLITN)

Sequel emotivo di "And then, I met you."
Kurt combatte e Blaine aspetta.
-- Pensieri scordinati dopo le prime puntate di questa sesta stagione.

Blaine e Kurt; un aspirante scrittore che ha perso l’ispirazione e un futuro studente della NYADA con un sorriso abbastanza convincente da mascherare i brutti ricordi. Le loro strade si incrociano per caso e finiscono per intrecciarsi a mezz’aria in un equilibrio precario. È una caduta a farli incontrare; sono le pagine di un quaderno a raccontarli.

“Che c'è?”, chiese Kurt a quel punto, passandosi una mano tra i capelli. “Adesso che sai che sono gay vuoi buttarmi giù dalla macchina?”
“Sarebbe poco cortese da parte mia.”, puntualizzò Blaine, cercando gli occhi di Kurt per un singolo istante. “Considerando il fatto che anch'io sono gay.”
Kurt a quel punto fece uno strano suono, qualcosa che assomigliava vagamente a uno squittio vittorioso. “Lo sapevo.”, si limitò a borbottare. Blaine lo guardò con un sopracciglio alzato.
“Che c'è?”, gli chiese Kurt. “Sarebbe stato un vero peccato se tu fossi stato etero, Blaine. E poi, chiamala vittoria personale: io ci avrei scommesso, anche se hai quell'aria da sono-etero-e-spezzerò-ogni-vostro-cuore.”
(...)
“Beh-”, esordì Blaine a quel punto, gettando una veloce occhiata agli occhi azzurri di Kurt. “Siamo arrivati.”
Kurt si guardò attorno e sorrise leggermente.
“E' stato un piacere.”
“Soprattutto perché ti ho aggiustato la macchina.”
“No, solo- tu. Conoscere te. Tu sei, beh...qualcuno che vorresti intercettasse la tua vita.”
.
(MagicMike!Klaine)

Avete mai provato la sensazione di fare qualcosa di così stupido, ma fermarsi solo perché sarebbe davvero la cosa più stupida del mondo?
Ecco cosa provava Kurt in quel momento. Lo stesso Kurt che fino a un anno prima era la persona più felice sulla faccia della terra.
Fino a un anno fa aveva ancora fra le sue braccia Blaine.
Blaine.

Unconditional, unconditionally
I will love you unconditionally
There is no fear now
Let go and just be free
I will love you unconditionally
E quando sono a casa, nel loro letto.
Sii libero, amore mio. Non dobbiamo avere paura di niente. Perché ti amo. Mi ami. Incondizionatamente.
È questo che Darren avrebbe voluto gridare a Chris, ma non poteva farlo. Per ora poteva solo cantargli quella canzone, guardandolo dritto negli occhi.
Oceano e tramonto.

AU!Pretty Woman!Klaine
- “Ehi tesoro, vuoi un po’ di compagnia?”
Oh, gli occhi dorati con cui si scontra quando l’uomo alla guida lo guarda di rimando. E la pelle, e le labbra –
Scuote impercettibilmente la testa per ignorare quei pensieri mentre lui gli lancia un’occhiata un po’ ironica che Kurt non sa definire, “No, voglio solo delle indicazioni per arrivare a Beverly Hills.”
Kurt riflette un secondo solo – spinge via la delusione – e dice: “Sono cinque dollari.”
Gli occhi dorati dell’uomo si fanno più limpidi, le sue sopracciglia scure si aggrottano in un’espressione incredula, “Ridicolo – ”
“Ora sono dieci”, commenta Kurt con aria quasi distratta, studiandosi le unghie di una mano.
L’uomo punta di nuovo quei suoi occhi dorati su di lui, “Non puoi farti pagare per darmi delle indicazioni.”
Kurt gli rivolge un sorriso sornione, “Non sono io quello che si è perso.”

- Doveva andare così.
Lo sapevano tutti: il tempo non era infinito, e ognuno ne riceveva una parte. Era una pura casualità, e in quanto tale non si poteva far altro che accettarla.
Ma Kurt non lo accettò mai.
Vedeva i numeri sul proprio braccio tutti i giorni, e ogni volta doveva reprimere l’impulso di passarci le unghie fino a farli scomparire.
Non capiva e non voleva capire.
Non che avrebbe voluto più tempo per sé – non era mai stato egoista – ma avrebbe voluto indietro sua madre. Avrebbe voluto che il tempo fosse concesso a coloro che lo meritavano.
Ma non doveva andare così.
Kurt aveva qualche migliaio di minuti incisi sul braccio e doveva farseli bastare.

Un tweet mandato per sbaglio. La chance di una telefonata. O cosa succede quando la star televisiva Blaine Anderson tweetta per errore il suo numero di telefono.
- TRADUZIONE -

[Surreal!Klaine] (Sì, l'ho appena inventato)
-“Non mi pare di averti nominato mio psicologo.” Borbotta Kurt, stringendosi le ginocchia al petto.
“Mi sto offrendo spontaneamente.” Ribatte l’altro con allegria. “È nel Manuale del Perfetto Cittadino, sai. Nella sezione Sospetti Suicidi.” Ammicca, e Kurt vorrebbe tanto che quella situazione surreale fosse soltanto un sogno. “Per l’ennesima volta.” Sbuffa. “Non mi sto su – ”
“Suicidando, sì, ho capito.” Lo interrompe l’altro con un gesto vago della mano. “Ma io sono comunque una persona sospettosa e sensibile, e se domani dovessi leggere sui giornali che un ragazzo si è suicidato lanciandosi sull’asfalto da venti metri di altezza, la mia coscienza da Perfetto Cittadino non mi lascerebbe in pace. Tanto vale che chiacchieri un po’ con me, quindi, no?”