Schiaffo.
-lo capisci che sono preoccupato per te?-mi urla Tom guardandomi con disprezzo.
-ti rendi conto che ti stai uccidendo con le tue mani?-
Altro schiaffo,e stavolta cado a terra.
-guardati!-mi tira verso lo specchio ed io mi dimeno,pur di non vedere quello schifo riflesso.
-guarda cosa cazzo sei diventata!-mi urla tirandomi per i capelli,ponendo il mio viso a pochi centimetri dallo specchio.Io mi limito come sempre a singhiozzare e a pregarlo di smetterla,cosa che a lui fa imbestialire ancora di più.

Perché da quella volta in cui mise piedi li dentro, quell'uomo non faceva altro che seguirla, le cantava, la chiamava, la spiava e la feriva.
Lei le aveva dato un nome...

- Allora... Io sono Junhyung, ma questo lo sai già -
- No, non lo so -
- Come scusa? -
- Hai capito bene. Non so chi sei, non so cosa fai, non so niente di te. E tanto per chiarire, non mi interessa. E poi come fai a sapere dove abito e come mi chiamo? Come fai a sapere chi sono? -
- Questi sono i vantaggi di essere famosi - Rispose prontamente lui, neanche lontanamente scosso dalle parole di Shin
- Me ne infischio dei vostri dannati vantaggi! -
- Ascolta bene - Disse con calma - Tu d'ora in poi, sei la mia ragazza -

Se non avesse deciso di perdersi nei meandri di quegli occhi vuoti e allo stesso tempo pieni di ombre ed emozioni, sarebbe stata in salvo.
Ma non lo era.
Un Rituale.
Per loro era solo quello, uno stupido Rituale fatto per capriccio, per lei invece, era la morte della sua anima.
La storia della caduta verso l’inferno di Cassie Roseborn, giovane studentessa venuta dall’Indiana, inizia con l’incontro di quelle due paia di occhi impenetrabile che al loro interno avevano solo il male.
ATTENZIONE: Questa storia non è per i deboli di stomaco, se non sopportate scene di violenza e sangue non aprite, grazie.

“Allora? Fatemi vedere questa enorme botta.” esordì con sana causticità mentre Tom la superava dirigendosi probabilmente verso la sua macchina. Bill fece una smorfia e seguì suo fratello.
“Riesci a non fare la scontrosa per un secondo?” mormorò Neal al suo orecchio mentre la affiancava.
“Viene piuttosto facile quando hai a che fare con degli idioti.” ribatté lei senza preoccuparsi di abbassare il tono.
Neal scosse la testa e gettò lo sguardo al cielo forse per invocare qualche santo che riuscisse a tapparle la bocca. Ma tutti sapevano che Liesel era fornita di una lingua piuttosto tagliente e che nulla sarebbe stato in grado di metterla a tacere.
Vide Tom piegarsi di fronte alla sua auto e sfiorare con le dita ciò che secondo lui poteva esserle recriminabile.
“Questo come lo chiami?” domandò il ragazzo con sfida lanciandole un'occhiata sardonica.
Liesel inarcò un sopracciglio e si avvicinò per scrutare la zona incriminata.
Oh.

il suo mondo è perfetto. completamente perfetto. lei non ha difetti, tranne uno. lo stesso difetto che tom ha sempre vantato, ma che non ha mai approvato. è così difficile affezionarsi a qualcuno? è così difficile sentirsi coinvolti con anima e corpo? a quanto pare si. e la vita mondana non aiuta di certo ad essere più umani e meno automatici. ma forse una sorella o un fratello si.

Cosa c’è di più patetico che accorgersi di essere soli? E di non fare nulla per rimediare?
In fondo cosa c’è di così catastrofico nel silenzio?
Cosa c’è di così brutto di sentire solo il suono dei propri pensieri, della propria voce che rimbomba tra le pareti della testa?
Forse il fatto di non avere un pezzo.
Oggi l’ho visto ancora, ovviamente, è uscito dalla camera di mia sorella tirandosi su la zip dei pantaloni, le labbra gonfie, due enormi succhiotti sul collo e l’aria soddisfatta.
Fa male, cazzo se fa male, guardarlo e non poter mai allungare la mano per raggiungerlo.
Fa male sentirlo ansimare dietro la mia parete e non poterlo vedere.
Fa male sapere di non poterlo avere mai.
Perché lui è luce e io ombra.
perché lui è fuoco e io solo ghiaccio.
Perché lui ha una vita, mentre io no.
[Tratto dal capitolo 1]
Può uno scherzo creare problemi? Può una situazione sfuggire, così velocemente dalle mani?

Quando Bill, dall'altra parte alzò lo sguardo verso di lei, si immobilizzarono tutti e due a guardarsi negli occhi.
Forse saranno stati colpiti dal famoso "colpo di fulmine", pensai, ma cambiai subito idea quando vidi il vestito della mia migliore amica sporco di sangue.

[ Sequel di Coming Home ]
“Beh, io te l'ho sempre detto.” ribatté lui, per suo sollievo. “Sono i tuoi genitori. È normale per loro guardare oltre.” Parlava con calma ed Ingie non capiva se si trattasse di freddezza, serietà o quiete. “Anche io l'ho fatto, d'altronde.”
Abbassò lo sguardo, non più in grado di reggere il suo, e sorseggiò un po' d'acqua, percependola gelida lungo la sua gola. Una parte di lei avrebbe voluto gettare a terra quel bicchiere, fare di corsa il giro del tavolo e ricordarsi com'era fare l'amore con lui; l'altra, quella più razionale, sapeva che qualcosa stava per cambiare e che ciò avrebbe portato ad una decisione sofferta, che avrebbe fatto male ad entrambi.

Osservava la sua figura leggermente ondulata su quella superficie cristallina, mentre la sua mente ripercorreva ogni singolo attimo, facendole venire improvvisamente voglia di mandare tutto al Diavolo.
“Stai pensando se farti un bel bagno fresco o dire addio a questo mondo?”
Quell'improvvisa domanda la spaventò. Si voltò nella direzione di quel suono e notò che un ragazzo dal volto già visto sostava di fronte a lei, poggiato con la schiena al muro del ponte. Tra le dita della mano destra teneva una sigaretta a metà, mentre la sinistra era rifugiata nella tasca dei suoi jeans.
La scrutava con ironia, osò pensare con sarcasmo, ed un lieve sorriso sostava sulle sue labbra rosee.
“Il bagno non era fra le mie ipotesi, ma potrei farci un pensierino.”

[.. La ragazza bionda si girò con uno sguardo strano, quando lo vide sembrò quasi delusa, fece un sorriso forzato e riprese a fumare fissando il muro davanti a lei.
Marshall chinò leggermente la testa di lato confuso, non era mai stato accolto così "calorosamente" da qualcuno.]
Anno 2012, canzoni varie, storia amibientata in America, soprattutto a New York.

Se c'è uan cosa che Tom Kaulitz ha capito quando incontra Raina Daniels, carismatica e sensuale voce dei Black Swan, è che, quando qualcuno chiama Halloween "La notte delle streghe" non deve essere preso per pazzo. Raina è erotismo allo stato puro e Tom ne rimane incantato. Nonostante la cantante non lo faccia a posta Tom si lascia tentare e mette a repentaglio la sua relazione con Ria per quella che lui chiama "una tresca clandestina da film porno". Tom però non sa che Raina è altro che un corpo sensuale, e quella parte di lei lo strega completamente.
Sì, pensandoci bene, Raina Daniels era stato un demone bellissimo arrivato dalle più profonde trombe dell’inferno per prendere il suo equilibrio, accartocciarlo e buttarlo dietro le sue delicate spalle.
Chi era Raina Daniels infondo? Una strega nascosta dietro lo sguardo ghiaccio di una ragazzina di vent’anni. Chi era infondo, quella misteriosa mora? Solo la sua rovina.
Raina Daniels era un incubo, gli si ficcava in testa e non si toglieva più, e, doveva ammetterlo, il più delle volte era senza pantaloni.

Non so bene in che periodo ambientare questa storia quindi mischierò un pochino gli eventi reali e soprattutto le canzoni.
Naturalmente si svolge a Detroit e vede come uno dei protagonisti il grande Eminem già sulla cresta dell'onda, ci saranno dei personaggi inventati ma anche qualche nome noto.
Vi prego di lasciarmi un commento,sia positivo che negativo!

Nellie è una ragazza come tante, con una vita come tante, ma qualcosa la sconvolgerà totalmente. In più ci si metterà un certo Tom Kaulitz che, diciamo, non faciliterà le cose. E poi ci sarà Frenzy, la migliore amica di Nellie, il signor Carlos, il proprietario della locanda in cui lavora... e molti altri. E' una ff poliziesca e sentimentale, quindi godetevela!!