Ciao, mia cara!
Ho apprezzato tantissimo il modo in cui ti sei destreggiata tra i meandri psicologici dei personaggi. Sai quanto io amo l'introspezione e sei davvero riuscita ad affascinarmi.
Ai miei occhi Tiago si mostra sempre più coraggioso nell'affrontare da solo quella strega; la paura è umana, ma essa non inibisce i suoi passi, anzi lo proietta sempre più verso quel luogo, mette in risalto tutta la sua temerarietà di personaggio buono spinto ad agire da sentimenti altrettanto puri.
Anche il luogo che hai descritto è molto suggestivo, è stato il teatro di un grande campo di battaglia che ha visto molti caduti e altrettanta sofferenza, per cui il terreno fertile da cui trarre sofferenza e perpetuare quello stesso male.
I pensieri e le intenzioni di Tiago si trovano all'esatto opposto, lo lasci intendere a partire dal momento strategico della giornata in cui decide di agire: la mattina quando il sole brilla di più in cielo per trarre il massimo dell'energia e fermare i piani malvagi della donna. Questo è un altro elemento che indica quanto Tiago sia temerario e che la luce non sia stata scelta come fonte di protezione per la sua incolumità.
Ciò che Tiago vede, ma soprattutto sopporta a livello psichico e fisico, è terribile, lo lascia devastato nel corpo e nel fisico.
È comprensibile il fatto che non voglia rivivere quell'esperienza, ma che allo stesso tempo subentri il sincero affetto che nutre per Erik che gli dà la forza per affrontarla, dimostrando di essere ancora una volta un giovane molto coraggioso e affezionato. I sacrifici che affronta non rappresentano un peso per lui, perché delle vittime che si impegna a difendere - in questo caso Erik - lui considera solo il lato migliore, perdonando il lato peggiore. È questo che rende Tiago meraviglioso, il suo peccare di ingenuità viene cancellato dalla purezza del suo cuore.
Narri lo scontro tra magia buona e magia nera. Visivamente hai descritto molto bene questo scontro che si consuma sul medesimo campo di battaglia insanguinato; dallo stesso terreno le forze del male traggono nutrimento e un mago buono come Tiago riesce a sfruttare gli elementi positivi della natura per capire le intenzioni malvage della strega e fermare i suoi malefici.
Non è una parte semplice, ma l'hai descritta in modo chiaro, preciso e coinvolgente dal punto di vista emotivo; soprattutto è molto d'impatto la reazione da mago principiante di Tiago che scopre fin dove possono spingersi le sue abilità, ma che possiede anche una grande determinazione. Tutta la temerarietà che Tiago mostra sorge dall'amore che nutre per Erik.
Mi ha piacevolmente sorpresa Ingrid, in questa occasione ci mostri un altro lato della donna: mettiamo per un momento da parte il suo ruolo di strega, la vediamo più paladina della giustizia e provvista di una buona dose di empatia verso Tiago; tutto ciò è piacevole da leggere.
Spesso dei tuoi personaggi ci narri luci e ombre, apprezzo davvero tanto il lavoro che stai facendo sulla loro personalità e sulla loro psicologia, li rendi reali in ogni loro sfumature.
Tornando a Ingrid, oserei quasi dire che le sue intenzioni sono nobili se sono volte a salvare Tiago da una possibile minaccia, da quella cecità su cui hai "giocato" tanto nel corso della narrazione. Meno nobile è sicuramente la vendetta, anche se in parte riesco a comprendere la sua posizione dopo tutto il male che ha subìto in passato.
Lo scenario cambia e ci proietti altrove, anche se le emozioni provate dai protagonisti restano molto cupe.
Per Aethelred è dilaniante il pensiero che il fratello possa essere davvero il responsabile della carneficina che scorre sotto i suoi occhi, pensare che lui possa aver rotto un patto tra loro devasta la sua anima.
Lo scontro tra i due eserciti è descritto molto bene, mi piacciono molto le descrizioni delle tue scene d'azione, sono chiare e coinvolgenti.
Ognuno ricopre un ruolo importante nella battaglia che i Vichinghi con loro sorpresa si ritrovano a combattere, soprattutto Ivar che suggerisce le mosse strategiche e proprio lui è l'obiettivo dell'esercito nemico.
Aethelred si trova combattuto, la scelta da compiere tra le sue origini e il suo presente rappresentato dall'amore che prova per Ivar insieme all'accoglienza che gli hanno sempre riservato i Norreni è difficile, ma forse non così tanto se ascolta il suo cuore; la decisione infatti viene presa da lui velocemente nell'arco di quella battaglia, le condizioni non gli consentono di riflettere troppo, così combatte strenuamente per l'incolumità di Ivar voltando le spalle alle sue origini.
Anche in questo caso insieme a Aethelred sono sollevata di scoprire che Alfred non è il mostro che si pensava all'inizio e che le terribili decisioni prese ai danni della popolazione sono responsabilità di una moglie con inclinazioni guerrafondaie che di fatto ha legato le mani del re, il quale viene privato del diritto di prendere decisioni in nome del proprio regno.
Riemerge lo spiacevole passato di Aethelred, ciò che lo ha allontanato dalla sua terra d'origine e non credo sarà facile per lui rivivere ricordi spiacevoli. Per fortuna può contare come sempre sulla vicinanza di Ivar.
Il titolo che hai scelto è perfetto per entrambe le parti di questo capitolo, sei riuscita a collegarle perfettamente. ♡♡♡
A presto!
Un abbraccio grande grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice) (Recensione modificata il 24/03/2023 - 10:21 pm) |