Recensioni per
Lumières de l'avent
di Demoiselle An_ne

Questa storia ha ottenuto 295 recensioni.
Positive : 295
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/12/22, ore 23:06

Di fronte alle parole "stoccafisso del Baltico " mi sono ribaltata dal ridere! Lo svedesotto che rovina il dolce di Marie...mamma mia che sfregio. Louis che chiude la ferramenta ed è geloso di Maria Antonietta è geniale Una lucina AU leggera e divertente. Brava.

Recensore Veterano
16/12/22, ore 21:04

Dici di non riuscire a vedere il buono nella Contessa di Polignac. Potrebbe dipendere dal fatto che, banalmente, non c'è nulla di buono nella Contessa di Polignac. Che è, a mio giudizio, tra i pochi personaggi dell'anime per i quali non ci sono sfumature, non ci sono luci ed ombre, non c'è, soprattutto, nessuna possibile redenzione.
La Polignac è un'anima irrimediabilmente perduta perché persino dopo che la più orribile delle tragedie - a seguito di una sua precisa responsabilità - si è compiuta, continua a pensare " e ne era assolutamente certa, di aver agito per il meglio."
Il ricatto della Polignac a Rosalie chiude il cerchio di un'anaffettività senza spiragli, di una grottesca incapacità di distinguere il bene dal male, di una dannazione senza appello.
La sensazione di freddo di fronte ad una sedia vuota non mitiga il gelo.
Grazie, Anne ed alla prossima, che ho visto, è già pronta da leggere ;)
Octave

Nuovo recensore
16/12/22, ore 19:55

Cara Anne,
Qualche volta una leggera dose di tristezza è necessaria, anche quando si tratta del Natale. Questa casellina cupa non poteva appartenere a nessun altro se non alla tanto disprezzata Contessa di Polignac. Quando descrivi la scena della sedia vuota che non solo è una presenza fisica che non potrà essere colmata, ma che è anche la metafora perfetta che descrive il vuoto che ha dentro... Ho amato questo passaggio e mi ha anche fatto venire un brivido di emozione. Sei riuscita a scrivere questa flashfic con la delicatezza e la sensibilità giuste, soprattutto trattandosi della Contessa di Polignac. Ottimo lavoro! 
A presto,
Ziggy.

(Recensione modificata il 16/12/2022 - 07:58 pm)

Recensore Veterano
16/12/22, ore 18:55

Carissima Anne,
questi sono proprio i giorni delle mamme terribili, e tu sai quale nome ho letto io in controluce a quello della Polignac (ma non si può dire ad alta voce per evitare spoiler).

E devo dirti che questa lucina è cupa, o quantomeno è una lucina che emana una luce freddissima, gelida.
Io rivedo sempre con un brivido quella scena della Polignac durante la cena nel castello del duca, quando quel viscido individuo fa battute a doppio senso alla piccola e lei, la madre, ride coprendosi la bocca con la mano.

Orrore.

Ora vede una seggiola vuota, e la vedrà per sempre.
Sua figlia, invece, ha smesso di vedere.

Ma forse Charlotte, ovunque sia, sarà contenta che il suo ventaglio sia finito nelle mani di una ragazzina come lei, una ragazzina gentile che ancora non sa che cosa la storia ha in serbo per lei.

Sempre, sempre bravissima, ti abbraccio,
Sett.

Recensore Veterano
16/12/22, ore 17:16

Carissima Anne,
Non giustificarti per la scelta di questa casellina, perché le lucine devono essere inclusive e, nel tuo mazzo di fiori, la rosa gialla - o meglio, il crisantemo - non poteva di certo mancare: e tu sei uscita ancora vincente nel difficile compito di dimostrare che anche la contessa di Polignac ha un cuore, un cuore di madre, sacrificato con grande sofferenza sull’altare del successo.
In poche righe sei riuscita a rendere con delicata intensità il dolore ed il rimpianto per una figlia che non c’è più. 
Davvero, continua così, perché ti superi ogni giorno. Ti abbraccio fortissimo!
Una sempre più ammirata ed entusiasta,
G.
(Recensione modificata il 16/12/2022 - 06:33 pm)

Recensore Master
16/12/22, ore 17:00

Buon pomeriggio cara Anne. Non credo che esista qualcuno al mondo che giustifichi tutto quel che la duchessa di Polignac ha fatto per conquistarsi il suo ruolo; io, personalmente, non dirò nulla di strano asserendo che è un personaggio senza alcun tipo di luce; al contrario, sono infinite ombre a comporne la figura.
E quindi, viaggiando su queste parole -perdonami se oggi mi sento un po' poetessa- quella sedia vuota di cui le hai fatto dono, si trova nel posto giusto.
Sei stata inclusiva e giusta inserendo questo personaggio in un simile contesto; del resto i periodi festivi non sono sempre gioiosi, al contrario portano spesso alla riflessione.
Magari questa pessima madre - e pessima persona in generale-, avrà tratto un minimo di giovamento da questi pensieri? Magari una minuscola luce arriverà ad illuminarla?
Grazie per questa flash, ho apprezzato tanto. Ti abbraccio.

Recensore Master
16/12/22, ore 15:13

Ciao Demoiselle An_ne. Amo leggere anche dei personaggi minori e questa volta il protagonista é Lassalle. Quel fucile si é trasformato, con quell'atto di cui il giovane non ne va fiero ma spinto dal bisogno, in due coperte in quest'atmosfera natalizia. Suggestivo il finale con Lassalle che si chiede quando abbia parlato al fisarmonicista della sorella. Ma nel voltarsi non lo trova piú. Grazie a te per ringraziare
(Recensione modificata il 16/12/2022 - 03:17 pm)

Recensore Master
16/12/22, ore 13:49

Carissima Demoiselle An_ne,
come dico spesso, perché un racconto sia perfetto, è necessario che a un eroe di spessore si contrapponga un villain di altrettanto spessore. E la Contessa de Polignac, in fondo, con il suo arrivismo, doppiogiochismo, con il suo fare smielato che copre le peggiori crudeltà, è una malvagia di spessore - per quanto non all'altezza di Jeanne Valois. Tu le conferisci in questa flas-fic un ulteriore tratto di umanità: ci mostri il suo vero volto, quello di una donna fragile, che però nemmeno sotto tortura ammetterebbe di provare nel suo cuore - se ancora ne ha uno - un senso di vuoto, aggravato dalla consapevolezza delle sue responsabilità. E qui, com,e sempre durante le feste, le memorie di chi non c'è più bussano imperiose alla porta dell'anima, e costringono a fare bilanci.
Clamorosamente bello il finale: "Sacrificare un pezzo del proprio cuore all'altare del successo era un prezzo che avrebbe pagato comunque. Sperò soli - col tempo - che il freddo si sarebbe attenuato". Anche i ricchi (e malvagi) piangono, insomma. O meglio: vorrebbero farlo, se il loro cuore non fosse inaridito, e se non dovessero tenere in volto una maschera "di supponente bellezza". E ora, dopo le tristi feste della favorita di Maria Antonietta, aspettiamo una lucina .., forse più allegra, forse AU? Un abbraccio,
d

Recensore Master
16/12/22, ore 11:58

Non hai fallito. La strega della Polignac meritava di apparire con il suo eterno dolore, la giusta punizione - ha detto bene! - per avere sacrificato l'affetto e la vita umana all'avidita'! E non sa ancora cosa la aspetta da morta...

Recensore Master
16/12/22, ore 10:58

Come giustamente hai pensato, cara Anne, nell’essere inclusiva con tutti i personaggi che animano l’universo di L.O., hai fatto bene a presentarci, senza veli e infingimenti, un ritratto di Madame di Polignac dopo che è rimasta sola ed aver causato la morte di sua figlia, quella bimba troppo giovane per il destino che le aveva assegnato, in forza del fatto che la ricchezza valesse qualunque sacrificio pur di non vivere una vita “grama”, come la definisce lei, forse non sapendo nemmeno il significato pieno di questo aggettivo.
E’ difficile trovare della positività in una donna del genere, che ha valutato, quasi con freddezza, come accrescere la sua posizione, abdicando di fatto al suo ruolo di madre che, evidentemente, le stava stretto. E ora è lì dinnanzi alla solita sedia vuota, che niente e nessuno potranno colmare, ma senza sentirsi pienamente in colpa, come se ciò che è accaduto dovesse avere quello svolgimento. Neanche con sua figlia è stata in grado di calare quella maschera di alterigia e distacco che indossava quotidianamente e, forse, la figlia non ha davvero mai visto il volto amorevole di una madre poiché la sua mai si è comportata come tale. Nei suoi pensieri e nelle riflessioni, da quel giorno in avanti, Yolande, nei momenti di solitudine con se stessa, sapeva che il vuoto che si era aperto nel suo cuore era la punizione che meritava per quanto accaduto, ma purtroppo erano solo istanti, passeggeri, prima che lei riprendesse il suo solito aplomb.
Un brano che fa riflettere e che tu ci hai riportato con la solita cura e delicatezza, non volendo infierire ulteriormente sul giudizio negativo che questa donna arrivista inevitabilmente suscita non appena appare sulla scena. Molto d’effetto il suo intermezzo con la figlia della regina che le aveva chiesto il vecchio ventaglio che era appartenuto alla sua Charlotte: se fosse stata una madre nel vero senso della parola, non lo avrebbe ceduto alla bambina, essendo forse l’ultimo legame con sua figlia.
Sempre molto brava nell’intercettare i sentimenti, anche quelli più nascosti, dei personaggi.
Un affettuoso abbraccio e a risentirci stasera!

Recensore Master
16/12/22, ore 10:17

Ciao Demoiselle An_ne. Avevo saltato per sbaglio questo capitolo ed eccomi a commentarlo. Ho immaginato attraverso le tue parole lo stato d'animo di Nicolas nei confronti della sua amata Jeanne. L'uomo torna con la sua mente a cari ricordi. Suggestiva l'immagine dei capelli neri sulla neve bianca. Emblematico quell'angelo nel finale tra le mani di Jeanne. Sto apprezzando come stia scrivendo riguardo i diversi personaggi dell'opera di Lady Oscar. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 16/12/2022 - 10:20 am)

Recensore Master
15/12/22, ore 22:27

Hai descritto benissimo i sentimenti contrastanti che vivono nel cuore (piccolo come quello del Grinch) della Polignac, che, neppure di fronte al vuoto terribile lasciato dalla morte della figlia, riesce a prenderne la totale responsabilità, come, invece dovrebbe fare. È difficile trovare del buono in lei. Ci dobbiamo accontentare di un mezzo senso di colpa. Complimenti anche per questa lucina, non era facile.

Recensore Junior
15/12/22, ore 22:20

Attenuare il freddo e vedere la sedia vuota non avrebbe mai e poi mai attenuato il dolore ( n'è i sensi di colpa che la Polignac poteva sentire ma dubito fortemente) per la perdita della fuglia.... Perdita di cui lei stessa era la principale causa ma non una lacrima versa sola con se stessa pur di mantenere il potere acquisto a corte..,...Charlotte l'agnello sacrificale....la sedia vuota appunto....

Recensore Master
15/12/22, ore 21:27
Cap. 14:

Prima di lasciarti la mia, ci tengo a fare i complimenti a Galla per la sua bellissima fanart di Alain, hai fatto benissimo ad inserirla!
E per quanto concerne questa lucina, non posso che sospirare ad ogni parola; Alain è un personaggio bellissimo, sicuramente rientra anche fra i miei preferiti. Indubbiamente si capisce che è il tuo, perché ne scrivi con una naturalezza invidiabile. Il suo rapporto con la sorella era emozionante e intenso e tu, cara Anne, sei riuscita a riportarne un piccolo pezzo a noi lettori. La chicca è stata di certo dare una spiegazione a quel fazzoletto rosso da cui non si separa mai; hai sfruttato questo dettaglio al meglio, bravissima!
Ti saluto con un sospiro al pensiero di Alain e della piccola Diane.

Recensore Veterano
15/12/22, ore 18:58
Cap. 14:

Carissima Anna,
non poteva mancare tra le tue lucine quella della piccola Diane, un personaggio che nell'anime all'inizio brilla sotto i raggi del sole che ne svelano i lineamenti e che poi, nel giro di pochissimo, giusto il tempo di affezionarsi a lei, finisce la sua vita nella penombra di una stanza sotto un cappio fatto di lenzuola.

Ma qui non è ancora quel momento, e Diane è spensierata, allegra, generosa. Suo fratello non la vede nemmeno tutta, per la sua felicità sarebbe disposto ad affrontare "anche il mondo a mani nude, se necessario".

E da questo grande legame nasce il nodo sul collo di Alain. Non poteva essere diversamente!

E a te, Galla carissima, non posso che fare i complimenti per questo ritratto intenso di Alain, ma credo che con questo soggetto tu sia sempre particolarmente ispirata!

Un abbraccio a entrambe carissime, con affetto,
Sett.