Ed eccomi finalmente qui.
Dunque, ho voluto leggere la tua storia perché era da un po' che mi frullava nella testa questa sensazione, questo desiderio di conoscere i tuoi personaggi e poi mi sono sempre piaciute le situazioni complicate, rispettivamente di più persone insieme più che soltanto d'una. Ora avrai il mio parere generale, ovviamente, altrimenti rischierei di lasciarti un papiro di 2000 parole. xD
Ho mangiato mentre leggevo la tua storia splendida, tanto da finire alle dieci così come al pomeriggio dal momento che dovevo proseguire una mia originale-romantica/storica ma invece sono finita nell'approdare su questo romanzo introspettivo.
Ed è incredibile - prima di tutto il resto - come tu riesca ad inserirti nelle emozioni che personalizzano una personalità di ogni persona all'interno dei capitoli; voglio dire, un conto è descrivere come stanno, cosa sentono e perché siano così, un altro conto è invece riuscire e penetrare fino in profondità e creare attorno mille sentimenti, oltre a quell'unica emozioni, così come legare attorno i dubbi, le perplessità, i problemi e ovviamente i sensi di colpa. Ed è ciò che più amo di questa storia, credimi.
Al di là della personalità di ognuno che poi possono piacermi o meno, sei riuscita a colpirmi e rendermi curiosa, assetata di sapere più soprattutto quello che ne deriverà da tutti questi avvenimenti - più che ciò che decideranno di fare -, perché le emozioni arrivano prima di un fatto concreto. Prima l'astratto, poi il concreto.
E' sempre così, infatti nel momento in cui Ariel era vicina a Josh, pensando che magari riuscisse ad evitarlo, il senso di quel colpa, quel maledetto, è fuoriuscito senza poterlo più negare a se stessa, perché sarà sempre così: lei non sapeva cosa fare o forse sì, quindi ha preferito tuffarsi nelle emozioni che il ragazzo le faceva provare lasciando perdere quel - appunto - campanello d'allarme.
Le sensazioni non si possono evitare così come i fatti concreti: puoi evitare di andare all'esame, di parlarci insieme, di litigare, di sfogarti ma non puoi - assolutamente - evitare che la rabbia, la vendetta o il piacere, ti scuotano il corpo e la mente. Non puoi.
Devi obbedire.
Ed è ciò che Ariel, la più innocente del gruppo, ha deciso di fare nell'ultimo capitolo.
Lei ama Josh, sa, così come lui sente, eppure decide per se stessa ma soprattutto per lui e la situazione creatasi, quanto debba fermarsi altrimenti si perderebbe ancor di più in un circolo più vizioso qual è quello attuale.
Ed è ciò che amo più di lei.
Ariel.
Una ragazza, forse troppo indecisa e impulsiva: prima lo chiama e poi lo respinge via, sempre così fino ad arrivare al culmine delle sensazioni che non si possono più respingere, però l'unica a rendersi pienamente conto di ciò che sta accadendo.
E' lei, la più innocente.
Non si possono fermare i sentimenti per qualcuno, lo so anche di mia esperienza, però si possono fermare le mani, quel piacere che ti fanno compiere gesti avventati così come ha fatto Rachel - che odio, personalmente -.
Ariel è soltanto un'anima fragile nel mondo esteso delle emozioni, percezioni, sensazioni. Lei non può oltrepassarlo, altrimenti si fermerebbe, a parte quel giorno in cui - presa da un'insaziabile foga - s'è buttata su di lui ma poi ha ripreso coscienza di quello che stava per fare e l'ha mandato via.
Sì, perché questa è Ariel.
E se fossi in lei, eviterei tutti quanti.
Sciocca Rachel per averla portata in una situazione ridicola tanto da sentirsi lei in colpa per essersi innamorata del suo ragazzo, quello stesso che non ama; sciocco Adam per non dirlo alla sua migliore amica ma far finta di niente e così facendo non rendersi conto ch'ella stava male; sciocco, infine, Josh, a non lasciar andare Rachel per ammettere quella verità cruda, reale, sincera e cioè dei suoi sentimenti per Ariel.
E Ariel... beh Ariel la capisco, la comprendo.
Rachel.
Se c'è una persona che odio più di mio padre, è proprio lei, col suo carattere troppo impulsivo e ingenuo: cosa credeva, che far felice i suoi genitori e accontentarsi del suo ragazzo, non le avrebbe creato dei problemi? Piuttosto di accontentarti di un ragazzo che - ancora ai tempi - ti amava, perché non hai reso sincera la verità a voce alta così da risparmiarti le pene d'inferno che hai creato tu stessa attorno a te ed agli altri? Perché se Josh soffre, è colpa tua che non gli hai detto fin dal primo momento quanto non lo amavi ma gli volevi soltanto bene.
E no, ti rispondo alla domanda, mia cara: io mai mi accontenterei di un ragazzo soltanto per far felice gli altri perché se dovessi prima ascoltare gli altri ponendo la felicità, i doveri e le responsabilità degli altri, allora a quest'ora mio padre avrebbe vinto ed io non posso lasciarglielo fare. Io un mio carattere, delle mie voglie e dei miei pensieri, perciò mai mi farò calpestare dalle sensazioni altrui e lascerò che quello sia il mio destino.
Perciò, Rachel, non mi piaci e mai mi piacerai.
Non sopporto proprio codeste persone, soltanto per far felice gli altri quando la realtà non è quella che si vuole. Che poi, ha senso?
Successivamente a questi miei pensieri, se Adam soffre, è solo colpa tua che ti sei immersa in un mondo che non hai mai sperato, agognato, voluto, così facendo ti innamori di un altro e soffri facendolo soffrire perché lui sa quanto tu non possa distaccarti dalla favola che ti sei creata evitando di soffrire.
Hai paura che Adam non possa amarti? Affari tuoi, te la sei creata tu questa situazione.
Non credo di proseguire oltre, perché davvero non riuscirò mai a capire queste persone - dal momento che anche nella vita reale esistono.
Josh.
Cosa dire, di lui?
Ho già collegato tutto ad Ariel e Rachel, però posso soltanto aggiungere quanto anche lui non abbia completamente colpa: lui è soltanto una pedina nell'immenso mondo della falstià che ha creato Rachel. Perché lui aveva la colpa di essere innamorato di lei e questa non può esser considerata tale: però, dopo ciò, dopo aver smesso, ecco la sua colpa: doveva lasciarla andare così facendo avrebbe smesso di inseguire una realtà in cui non è quella che è e scappare dai sensi di colpa verso l'unica che ama, ossia Ariel.
Non merita nessuno, Josh.
Non merita la verità di Rachel ed Adam, ma soprattutto non merita Ariel.
Ho detto tutto.
Adam.
E quest'ultimo... cosa dire di lui?
Soltato che potrebbe non avere alcuna colpa, però in primis più di tutto non è riuscito a mantenere la promessa di Jake: tutti abbiamo dei problemi nella nostra vita, poi c'è chi riesce comunque a mettere i problemi degli altri davanti ai suoi - altruista, disponibile, comprensivo - e c'è chi scappa e preferisce evitarli rinchiudendosi in pensieri e sensi di colpa per se stesso, per colpa degli altri - egoista, egocentrico, dispettoso -.
Ed Adam lo è stato nei confronti di Ariel. Se avesse avuto più la mente aperta e il cuore libero, molto probabilmente avrebbe compreso che il ragazzo di cui Ariel nutre un profondo amore, non era nient'altro che Josh, il ragazzo di Rachel.
Di conseguenza sta scappando da tutto ciò che lui vorrebbe: sì, è vero, la desidera. Ma poi? Sì, vorrebbe stare con lei all'infinito. Ma poi?
Sempre quella domanda ma poi?, cosa accadrà dopo?
E' così difficile rispondere a quella domanda? Non credo.
Le situazioni di stallo, infine, sono le più terribili.
Come io vorrei scappare di casa e andarmene per sempre, poiché le emozioni che s'agitano in me non mi rendono tranquilla né consapevole di ciò che vorrei fare, adottare per risolvere - poi -, stessa cosa Rachel non sa se dire ad Ariel tutto, quest'ultima la stessa cosa e dirlo anche a Josh che successivamente vorrebbe sapere tutto ma non chiede, non ora, infine Adam vorrebbe allontanarsi ma avvicinarsi allo stesso tempo.
E poi vi sono Marge che è come un avvoltoio: sa ma non sa, capisce ma non vuole capire.
E Jake, non sa nulla ma in realtà sa tutto.
Dai, aspetterò il prossimo capitolo e spero che la recensione sia meno corta di questa dal momento che non voglio annoiarti con le mie paranoie di ciò che penso sui tuoi personaggi, magari ora ti sarai addormentata sulla tastiera. ^o^
Al prossimo,
T. (:
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