E con i miei tempi biblici sono arrivata anch’io…scusa =[
Ma bando alle ciance passiamo subito al capitolo.
Per quanto riguarda il presente mi piace molto l’idea di una sorta di causa effetto che coinvolge il Derek adolescente e quello adulto. Ovvero l’idea che ogni volta che il giovane Derek e Stiles superano una fase di stallo a Derek adulto torna un ricordo…non so, mi da la sensazione che anche il Derek adulto stia affrontando a modo suo un viaggio nel passato e che in questo viaggio sia in qualche modo accompagnato comunque da Stiles (esattamente come Stiles è accompagnato da Derek nel suo viaggio, una sorta di simmetria assiale – sì lo so che è un termine geometrico ma non mi viene il termine linguistico corretto -.-' –)
Per quanto riguarda il passato ho apprezzato un sacco come Stiles abbia deciso per una volta di affrontare la sua situazione a muso duro, stracciando lo schemino fatto la notte precendente e, fondamentalmente, diventando per una volta protagonista attivo della sua vita (invece che nascondersi come al solito dietro alla ricerca di indizi, congetture da investigatore e mappe concettuali fatte di fil di lana).
Mentre Derek che va a prenderlo sotto casa per andare a scuola insieme è stato troppo carino ^^, l’ho visto come un “siamo sulla stessa barca tanto vale coprirci le spalle a vicenda”. E l’ho trovato adorabile quando si è ritrovato praticamente a essere geloso di se stesso, cucciolino lui <3
In compenso (perché sia mai che tu scriva un capitolo dove sia tutto vagamente rose e fiori) mi si stringe sempre il cuore tutte le volte che Stiles riflettendo sul branco si ritiene sempre l’anello debole…forse dovrebbe prendere in considerazione l’idea che questo viaggio nel passato possa essere sì di aiuto a Derek (se è questo il vero scopo) ma anche a se stesso, cioè che l’abbia dovuto intraprendere per capire che non importa quanto possa essere umano, o sopranaturalmente debole, o quanti errori abbia potuto fare e quanto dolore abbia potuto provocare, lui è e sarà sempre una delle colonne portanti del branco pelle pallida e ossa fragili comprese.
Allyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy ='[ (questo è maltrattamento sconsiderato dei sentimenti dei tuoi poveri lettori)
A presto =]
P.s.
Mi chiarisci una frase che hai scritto?
“[…] un calore che negli anni si era nascosto, ma che negli ultimi tempi stava riaffiorando a causa della vicinanza eccessiva con quel ragazzino che non aveva potuto vedere sin dal primo giorno.” Il “che non aveva potuto vedere” è riferito al calore?
P.p.s.
“[…] tuto […]” *tutto*
“Il desiderio di salvare quel ragazzo è sempre stato forte in lui, […]” *era*
“[…] tanto da spingerlo a pensare che nel futuro la sua morte era una bellissima liberazione.” *sarebbe stata*
“[…] eppure non dovevano essere che passati mesi, […]” “eppure non dovevano essere passati che *pochi* mesi (?)
“[…] non agli occhi dorati di quel ragazzo che ha bisogno del suo aiuto.” *aveva*
“Fra di loro c’era ancora del silenzio, ma non per il segreto svelato, per i pensieri che si erano creati nel pomeriggio.” Se il silenzio che li avvolge è dovuto ai pensieri nati nel pomeriggio il *ma* dovrebbe essere posposto e messo dopo la seconda virgola. (Recensione modificata il 20/11/2014 - 02:03 am) |