Che dire, mi hai rapito l'anima. Ammetto di non essere un granché nelle recensioni, ma ci proverò. La fine della quarta stagione ha mi lasciato un buco nella cassa toracica che sto disperatamente cercando di riempire con qualche bella fic: il problema è che non ci sono ancora riuscita, almeno fino ad ora. Mi hai emozionata, mi hai fatto patire e mi hai dato un goccio di speranza per poi distruggerla di nuovo. Ho annullato i tediosi impegni festaioli del sabato sera per rimanere incollata al telefono a leggere le tue parole. Sei stata perfetta. L'impegno che hai incanalato nella stesura di questa storia scavalca ogni aspettativa. Senza nulla togliere agli altri autori, più o meno capaci nell'arte della parola e del sentimento,tu hai superato tutti. Farti dei banali complimenti sullo stile, sulla credibilità e sui parametri impeccabili sarebbe sinceramente riduttivo. Spero di poterti rileggere presto così come mi auguro di sapere che avrai risolto ogni problema della tua vita: non ci conosciamo, siamo lettere reciproche dietro uno schermo, ma sono davvero contenta di averti trovata, ti meriti il meglio. Con infinito affetto, Blu

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Salve,
Ho letto la storia tutta insieme e devo ammettere che è meravigliosa, la adoro. I personaggi sono resi magnificamente e anche le loro emozioni. Mi dispiace per i suoi imprevisti, spero si risolvano:). Quando aggiornerà la storia sarò a leggerla.
A presto,
Giulia.

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“…Niente. Rende. Sopportabile. L’essere. Stati. Lasciati. Indietro….”: grande grande John ma più grande tu, che sei riuscita a pensare ed a scrivere parole del genere che si scolpiscono nell’animo di noi che leggiamo e che, di tanta o poca vita, abbiamo comunque l’esperienza e sappiamo la profondità di sentimenti a cui può giungere il cuore umano. Ogni frase che metti sulla bocca di Watson sembra la meravigliosa sintesi di come si ami e della sconfinata grandezza di un legame vero, senza risparmio, senza egoismi, senza cercare protezioni dalla sofferenza. Ed eccomi così giunta all’ultima tappa che ho trovato di questa tua meraviglia. Noto con piacere che si contano molte recensioni per i vari capitoli. Ciò ti rende giustizia. A me, invece, accresce il disagio di avere corso il rischio di perdere una storia simile. Dovrò “scavare” nel tuo passato di Autrice nel fandom. Anche se, aprile 2016, non era proprio passato remoto. Come dici tu, non mi ha attratto, pregiudizialmente, la forma testuale che, invece, si è rivelata preziosa. Pensando, poi, alla mia “conversione” nell’approcciarmi, fortunatamente, a “180 days”. Ho colto il tuo dispiacere nell’aver dovuto lasciare in sospeso questa ff. Non ti preoccupare: anche se sarebbe falso scriverti che non importa, ogni capitolo ha comunque costituito per me, ed ho visto anche per altri, una storia a parte, un viaggio meraviglioso dentro la vita. È valsa la pena leggere, varrà la pena aspettare.
P.S. Ho trovato “Sick Rhymes”, e so esattamente perché non l’ho recensita (forse neppure considerata: le Omegaverse non mi piacciono, ma rimedierò…Almeno leggendola, nella vita è bello anche cambiare parere)

Pur nella forma faticosa che gli è concessa dal suo stato, John riesce ad esprimere emozioni e sentimenti che, a stento, riescono a trattenersi dentro a semplici parole. Il suo malinconico senso di colpa per quella che lui, ora, ritiene incapacità di far emergere la verità sull’operato di Holmes, circondato, nell’immediato pre-Reichenbach, dal dubbio e dalla sfiducia della gente. Questo crede John e di questo sta morendo dentro. E ciò costituisce l’espiazione di Sh, che soffoca l’impeto di quello che ha realmente nell’animo, in strazianti messaggi cancellati. Oltre a quest’angoscia, ombre oscure stanno circondando Watson, in un piano che, sicuramente, è progettato per farlo fuori. Inoltre, come se non bastasse, la giustizia militare sta indagando su di lui. Sempre più limpido, senza paura di esprimere ciò che veramente lega all’altra persona, è il rapporto tra Greg, che tu raffiguri lucidamente nella sua generosità e profonda umanità, e Myc, l’ingessato “iceman”, che qui trova il modo di dire un “ti amo”.

Molto efficace lo scambio di “opinioni” tra Sh e Mycroft: lo scontro tra quella che era ragione ed ora è un cuore sconvolto dall’urgenza di non perdere più tempo e la “ragion di Stato”, in cui prevalgono il controllo, la prudenza ma le persone scompaiono nella loro singolarità. E ciò, in questo caso, può essere giusto, visto il delicato equilibrio in cui si sta muovendo ognuno, non ultima la salute di John.

Capitolo effettivamente denso di spunti e di sviluppi: scompiglio e preoccupazione nella cerchia di chi sta vicino a Sh e tenta di proteggere lui e John da mosse azzardate, il rivelarsi, sempre più definito, di ciò che quest’ultimo ha subìto, il problema con i servizi segreti, le trame oscure di Moran e, non ultimo, ovviamente, l’incontenibile corsa di Sh verso John.

Nell’angolo dell’Autrice accenni a dei problemi riguardanti lo “sviluppo attivo” della trama: io non ho trovato alcunchè di rallentato o noioso, anzi tornavo spesso indietro per potermi gustare, rileggendo, certi passaggi così significativi che vanno in profondità. Una lettura per l’anima e per il cuore, avvincente, sincera, umana. Come te, ne sono sicura.

Molto efficace il tessere una comunicazione tra Sh ed Harry, due entità che, quasi sicuramente, non vedremo insieme nella serie ma il loro dialogare, anche se solo tramite parole digitate velocemente, secondo me è ricco di potenzialità. Questo perché sono due facce della stessa medaglia e cioè di ciò che li lega alla stessa persona. Harry ci può dire cose diverse del fratello, rispetto a Sh, che, nella situazione di angoscia e tensione, è indifeso e in balia del vento delle emozioni. Intanto si fa gigantesco il dramma di John, prigioniero del suo corpo.

Anche questo capitolo è denso di emozioni, sentimenti non espressi, angoscia, speranza. E tutto attraverso un linguaggio di per sé scarno. I personaggi agiscono sotto i riflettori di una dilagante angoscia, basti pensare, per esempio, al tenente Stub che si vede coinvolto in un quadro d’accusa contro Watson che ammira profondamente. Complimenti.

Hai reso quasi tridimensionale lo scontro tra Sh ed Harry e, non mi stancherò di ripeterlo, questa forma testuale che prima snobbavo, ora la sto gustando grazie a te. A parte che il registro stilistico di questa ff, è text forse nei primi capitoli, poi si ramifica, arricchendosi anche di altri linguaggi, basti pensare a quello delle comunicazioni strettamente militari, diventando un unicum veramente originale.

Voli aerei, attese in ospedale, Greg e Myc che stanno sempre più coscienza di ciò che li lega. A far da sfondo, anche in questo capitolo, la disperata attesa di Sh. Terribile quel mantra (“…! Impossibile recapitare il messaggio…”) che scandisce il suo dolore. Un’osservazione mi sorge spontanea: hai curato anche la parte del linguaggio medico e non mi salta nemmeno in mente di controllare se è verosimile perché ne sono sicura. Ti basti sapere che mi è sembrato di essere lì e vedere John su quel tavolo operatorio.

Tocco di classe con il dialogo misurato tra Myc ed Anthea, una perfetta sintonia da te meravigliosamente rappresentata. Poi la situazione precipita e viviamo l’angoscia per la mancanza di notizie precise riguardanti la sorte di John. Sh non compare direttamente ma è come se proiettasse un’immensa ombra disperata sulla frenesia del momento. Il tuo è un puzzle, dal punto di vista stilistico, veramente notevole. Dal punto di vista del contenuto? Uguale.

Tocco di classe con il dialogo misurato tra Myc ed Anthea, una perfetta sintonia da te meravigliosamente rappresentata. Poi la situazione precipita e viviamo l’angoscia per la mancanza di notizie precise riguardanti la sorte di John. Sh non compare direttamente ma è come se proiettasse un’immensa ombra disperata sulla frenesia del momento. Il tuo è un puzzle, dal punto di vista stilistico, veramente notevole. Dal punto di vista del contenuto? Uguale.

L'infinito che spazia dentro all'amore che fugge incontenibile dalle pagine del diario di John sta contagiando chi, forse, si sta rendendo conto del valore dell'altro che condivide un sogno di piena condivisione della vita. È il caso di Myc e di Greg che accendono una luce abbagliante su quello che veramente li unisce. La luce di Sh e John.

Senso di urgenza, di pericolo, angoscia per la fredda determinazione suicida in cui si è trasformato il dolore immenso di John per la perdita di Sh. Una nota che può sembrare ovvia: onore al tuo lavoro certosino di documentazione su codici, sistemi di comunicazione, protocolli militari e medici. Tutto ciò rende vive e palpitanti le parole che scorrono sullo schermo del nostro pc...