Recensioni per
Ciò che resta delle tenebre
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 404 recensioni.
Positive : 404
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/10/21, ore 18:43

Ciao cara, eccomi di nuovo da te <3
Riprendo la tua bellissima storia da un punto cruciale, lo snodo fondamentale dell’intera vicenda. Sigyn, di ritorno dal periodo trascorso con (ciò che resta del) la sua famiglia, ha il cuore pieno di dubbi, è corrosa dal tarlo che le sorelle le hanno insinuato nell’anima. A cosa in realtà è stata data in sposa? Di chi si è perdutamente innamorata? La maledizione di Odino ai suoi occhi non è - non può – essere tale, ma ora la giovane ha il preciso sentore che la verità, malgrado tutto, possa essere terribile al di là di ogni sua immaginazione. E così cede – cede prima al marito che ama con tutta l’anima, che desidera visceralmente e dal quale non riesce nemmeno a pensare di doversi separare, e cede a sé stessa, cercando direttamente su di lui le risposte che già le stanze del sontuoso palazzo che da tre anni ormai è la sua casa (più di quanto lo sia stata la dimora del padre) le hanno fatto intravedere, senza però dar loro dei contorni definiti. E così, come la fanciulla del Mito, fa luce in mezzo al buio e, finalmente, vede.
Vede che il suo amato marito, invece di avere fattezze bestiali, ha viso e corpo d’uomo, ma è anche qualcosa di più, qualcosa di altro, d’inafferrabile, d’inumano. Le rune incise sulla sua armatura parlano chiaro, ma Sigyn in un primo momento rifiuta di credere a ciò che i suoi occhi leggono e la sua mente intuisce. Poi, improvvisamente, inevitabilmente, l’incanto si spezza, e lo sposo si sveglia, rivelando lo sguardo verdissimo e ferino di Loki, il dio degli Inganni, l’Ase più scaltro e pericoloso di tutti. Eppure, nel cuore di Sigyn, cambia qualcosa? Assolutamente no. Insieme alla verità, giunge anche una consapevolezza non nuova, certo, ma mai tanto evidente. Sigyn ama l’uomo che ha davanti, qualunque sia il suo nome (ma cosa c’è in un nome? Chiamami soltanto amore, e io sarò ribattezzato).
Ora, però, Odino è a conoscenza dell’inganno perpetrato dal figlio ai suoi danni e ogni cosa, intorno ai due sposi, ai due amanti, crolla. L’ira di Padre Tutto si abbatterà su entrambi, e l’unica cosa che può fare Loki e cercare di ammansirlo, di circuirlo, forse, una volta di più. Anche se l’impressione è che, questa volta, persino il dio dell’inganno non sia convinto della buona riuscita dell’impresa. E dietro la sua collera s’intravede una profonda tristezza, per ciò che ha vissuto – ha voluto con una forza disarmane - e che ora è perduto per sempre; tuttavia, la sua furia non è rivolta a Sigyn, che ha agito in perfetto accordo con la sua natura umana, spinta da quell’impulso verso la conoscenza che Loki ritiene fondamentale, una caratteristica preziosa dei midgardiani. Non può punirla per aver fatto una cosa intelligente, qualcosa che lui stesso avrebbe fatto, impiegandoci per altro molto meno tempo. Non può però nemmeno stare con lei, e se ne va, ignaro anche lui che ben presto ogni memoria di lei gli sarebbe stata letteralmente strappata dalla testa.
Nel presente, Loki mette insieme tutti i pezzi di quel rompicapo che è Sigyn, la sua schiava, la sua amante, sua moglie. Adesso, però, le carte in tavola sono differenti: Odino non c’è più, e Loki non può di certo accettare di non essere in grado di sciogliere la maledizione che gli ottenebra la memoria. Non resta da vedere fino a dove è disposto a spingersi pur di riaverla indietro (la memoria e Sigyn), e se effettivamente Thor gli può essere in qualche modo d’aiuto.
Immergersi nelle tue storie è sempre un’esperienza totalizzante e incredibilmente catartica: non finirò mai di ringraziarti per tutta la meraviglia che condividi con noi <3
Un bacio e a presto :*

padme

Recensore Master
17/10/21, ore 01:47

Ciao, Shilyss!
 
Con la mia solita lentezza, ecco che finalmente riesco a tornare a fare capolino tra le tue pagine, in cui posso sempre perdermi con immenso piacere. Il tempo prima di andare a dormire è poco, ma cercherò di farti capire quanto ho amato questo capitolo – come sempre –, evitando magari per una volta di annoiarti con i miei infiniti papiri.
 
Innanzitutto una menzione speciale alla gestione dei piani temporali: raccontando di miti e leggende, intrecciare diversi tempi, momenti e a volte persino ere, è inevitabile, la voce stessa dei cantori va avanti e indietro, intreccia passato e presente indissolubilmente. E questa caratteristica si ritrova innumerevoli volte nelle tue storie, sempre gestita con grande bravura. In questo capitolo in particolare ho amato come la prima parte, collocata nel presente, fosse scandita regolarmente da quel “C’era una volta una ragazza…”, l’inizio della storia di Sigyn, storia in cui eravamo stati catapultati in medias res, e di cui pian piano si riavvolge il gomitolo, captando qualche dettaglio qua e là, finché nella seconda parte del capitolo eccola lì, la storia che cercavamo, dal suo inizio. Mi è piaciuto molto come hai giocato con le due linee temporali, quasi “annunciando” nella prima parte quello che la seconda avrebbe spiegato per bene. E poi ho amato il dettaglio del ripetere la frase, sempre identica, anche per quel sapore a “narrazione orale” che ha, quasi che in un qualche modo avessimo qui Sigyn che cerca di raccontarcela, la sua storia, a noi e anche a Loki, dovendo però sempre mordersi la lingua prima di dirgli troppo.
Bellissima, e come sempre messa su carta in modo assai vivido, la tensione che serpeggia tra i due vecchi amanti, con questa tensione dei corpi che si ricordano l’uno dell’altro quasi più di quanto appaia possano fare le menti, Loki che non sa di avere davanti la moglie che tanto ha stretto tra le braccia in quelle notti passate. È il cercarsi di due anime gemelle che nei gesti, prima ancora che nelle parole, si ritrovano e sentono attratte, legate, conosciute.
E come non amare la determinatezza di Sigyn, che nonostante tutto cerca modi per rimanere sola con l’ingannatore, per provare a farsi riconoscere, che non scappa davanti al suo sorriso da lupo e alle sue crudeltà. La sua, incrollabile, fedeltà me la fa sempre amare immensamente, già lo sai, ma è bello riscoprirla ogni nuova volta. Tra l’altro, data la caratterizzazione della tua Sigyn, sempre animata da tanta curiosità per il ondo e ciò che la circonda 8e fedele fino alla fine), chi davvero meglio di psiche avrebbe potuto interpretare? Psiche punita per la sua curiosità, dall’intelletto vivace, e che per amore di Eros, per potergli stare di nuovo affianco, è disposta davvero a tutto?
Insomma, credo di non avertelo detto allo scorso capitolo, ma la trovo davvero una AU perfetta per questi due, come li narri tu.
Ho apprezzato moltissimo come hai giocato con gli elementi del mito originale per spostarlo tra i freddi ghiacci scandinavi e impiantarlo su dei e dee della mitologia norrena al posto di quelli greci: è proprio un rileggere quella fiaba meravigliosa in una veste tutta nuova ma che conserva sempre il suo nucleo centrale vivo. e anche il parallelismo Amore/Loki, trova una sua precisa collocazione: Eros non sarà il dio degli inganni, ma con le sue frecce che da lontano colpiscono gli sventurati amanti, a volte generando tragedie da questi “colpi alle spalle”, quanto a discordia portata nel mondo spesso non è diverso da Loki. Da amante nella fiaba originale, non vedo l’ora di poter finalmente proseguire oltre e scoprire come hai riadattato i prossimi tasselli dell’originale dentro i contorni del mondo di Asgard.
 
Mi dileguo, ora, ma rinnovandoti come sempre i miei complimenti per la tua scrittura: è sempre bellissimo poterti leggere, davvero, i mondi che crei con le tue parole rimangono nel cuore.
 
Sperando di tornare qui in tempi umani e non geologici, ti mando un grande abbraccio!
Maqry

Recensore Master
06/10/21, ore 18:21

Ciao! Mamma mia che capitolo! Non so come descrivere l’incontro tra Sigyn e Loki, è un momento bellissimo e bruttissimo allo stesso tempo, un misto di tensione, angoscia e sensualità raccontato in maniera molto intensa. Sigyn è contesa da due stati d’animo completamente opposti; Loki la attrae e una parte di lei vorrebbe lasciarsi andare, ma allo stesso tempo non vuole accettare la situazione. Un bacio imposto da un re alla sua schiava, è un gesto ben lontano da quello che lei desidera. Questo dimostra la sua determinazione e la sua forza, deve riconquistare il marito, trovare un modo per farlo ricordare. Hai reso benissimo il suo stato d’animo confuso, il non sapere cosa fare, divisa tra l’immaginare di parlargli e la paura di non riuscire a convincerlo. Ma lei non molla, attende il momento giusto con pazienza. Mi piace un sacco Sigyn, è forte ma ha le sue debolezze, è intelligente ma spesso preda di insicurezza; la tratteggi così umana e realistica non la si può non adorare. ❤

Molto bello anche l’incontro tra Loki e Thor, che qui hai descritto molto più adulto e serio rispetto al solito (sarà che sono sempre portata a pensarlo come un casinista assoluto XD), grazie al quale abbiamo qualche informazione in più sullo stato di Asgard.
Scopriamo che Thor ha conservato la memoria, e lo vediamo cercare di far ragionare Loki. Il dio dell’inganno finge distacco, ma rimane turbato dalle parole del fratello che in fondo ha detto delle grandi verità.
Ho letto anche una certa nostalgia nel ricordo di loro due da ragazzi, che vanno a caccia assieme e fantasticano sulle loro imprese future; forse un rimpianto per il loro legame visto che ora il loro rapporto è molto diverso.
Infine, mi ha fatto piacere vedere l’anello nelle mani di Thor, e sapere che almeno lui ricorda, mi fa immaginare Sigyn meno sola, anche se per il momento sembra che il tonante non voglia intervenire.

Un altro capitolo davvero molto intenso, è sempre bellissimo leggere le tue storie. Un abbraccio e alla prossima!! ^_^

Recensore Master
06/10/21, ore 11:54

Con un ritardo mostruoso, di cui mi pento terribilmente, ma eccomi, finalmente! :)
Un capitolo dedicato interamente al raffronto tra i due fratelli, Loki e Thor, perfettamente calzante e avvincente: lo aspettavo da tempo!
Sappiamo tutti, credo, che Thor non è propriamente un maestro di oratoria, lui è uomo di azione, di intenti, di azioni incisive senza sotterfugi, l'opposto del fratello, per l'appunto. Ma Thor ha la memoria, Loki no. Eppure è proprio Loki a raccontare dei possibili fatti successi, grazie alla sua sola arguzia... ma davvero non ricorderà alcunchè?! Ad un certo punto, come Thor, pure io ho cominciato a pensare che lui, in verità, ricordasse tutto... mi è rimasto ancora il dubbio, infatti. XD
E' la voce narrante di Loki che ci trasporta i fatti avvenuti dopo essere stato maledetto, Thor a volte sembra quasi uno spettatore, e tu hai reso davvero bene questa cosa, le loro differenze caratteriali e comportamentali, le loro mancanze, come Re, che potrebbero essere appianate solo dalla loro collaborazione, visto che, dove non arriva uno, arriva l'altro... e trovo questa cosa assolutamente incredibile!
Come sai, io ho una predilezione per i rapporti fraterni, qualsiasi tipo di rapporto fraterno, e vedere un capitolo interamente incentrato su di loro mi ha emozionato e sbalordito al tempo stesso.
Loki ha un carisma, una proprietà di linguaggio che affascina e carpisce... ma questo stesso ascendente, sebbene così diverso, lo possiede anche Thor. Per entrambi, è lampante l'importanza di rivelarsi degni agli occhi (anzi, all'occhio!!!) del padre, con cui hanno avuto un rapporto così travagliato. Non importa se non sia il padre biologico di Loki, per lui lo è, lo è stato, e questo si percepisce benissimo.
Al solito riesci a rendere spendidamente l'arguzia, la mente di Loki, ne segui il filo conduttore della sua mente, e non è facile, perché Loki è tutto e il contrario di tutto. Non sai, non puoi sapere, dove è la verità e dove la menzogna, non la sa nemmeno Thor, che lo conosce così bene... XD

E' stato molto bello tornare a leggerti, seguire l'emozione di questo racconto. Spero tanto potremmo rileggerci presto, qui o in altre storie che io trovo sempre, sempre, graditissime. Allora a presto e complimenti al solito per come rendi perfettamente le scene che hai in mente! <3

Recensore Master
02/10/21, ore 20:32

Ciao tesoro! Parto col dirti questo: mi ero tanto, tanto mancata! :)
Appena ho cominciato a leggere questo capitolo me ne sono resa conto: a parte i tuoi Loki e Sigyn sempre così affascinanti, appassionanti e complicati, sentivo proprio la mancanza delle tue atmosfere a tinte forti, del tuo stile di scrittura sempre così ricercato, particolare, ma allo stesso tempo scorrevole, in grado di conferire al racconto quasi una aurea di solennità!
In questo secondo capitolo, la storia d Loki e Sigyn comincia a prendere dei tratti sempre più definiti, dipanandosi tra passato e presente.

Nel presente, la tensione fra i due è assolutamente palpabile. Da una parte c’è lui, Loki, sovrano algido, spietato, sprezzante. Una cosa che ho notato è che pur venendo rappresentato per lo più nelle sue stanze, intento a compiere attività apparentemente tranquille come ad esempio bere o leggere, in realtà la sua ferocia e la sua potenza traspaiono in maniera davvero molto nitida, così come quella vena di malinconia che accompagna sempre il suo personaggio e somiglia un po' ad un’aura oscura che lo avvolge. Attraverso gli occhi innamorati di Sigyn non possiamo non rimanere incantati anche noi da quest’uomo bellissimo dai tratti duri e gli occhi smeraldo, tanto affascinante quanto pericoloso, sicuramente tormentato.
Dall’altra parte, invece, abbiamo proprio lei, Sigyn, la cui introspezione – curata al millimetro, come sempre- travolge e conquista il lettore, catapultandolo nella meravigliosa complessità che caratterizza il cuore di questo personaggio. Sigyn è umana ma, al tempo stesso, è dotata di una forza d’animo incredibile. Il suo amore sincero per Loki la spinge a rischiare tutto, a sopportare tutto, infatti affronta a muso duro sia la fatica della sua condizione di serva che il fatto di avere l’uomo che ama così vicino a sé, senza poterlo toccare, eppure anche lei ha dei momenti di profonda angoscia, in cui la sua fede sembra vacillare per un istante.
Quei passi mi sono piaciuti particolarmente, perché mi hanno trasmesso tutto l’umanità e il realismo di questo personaggio, facendomelo sentire molto vicino.

Per quanto riguarda poi il passato che accumuna Sigyn e Loki, non mi aspettavo niente del genere e mi sono totalmente innamorata! Nella sua mente, Sigyn immagina di far ricordare la loro storia a Loki raccontandola come fosse una favola, con il proverbiale “C’era una volta…”, ma alla fine è proprio questa l’impressione che mi ha dato, leggendo, una favola ricca di ombre.
Non vedo l’ora di saperne di più, sono davvero felice di poter continuare la lettura!
Complimenti come sempre, un abbraccio
Violet :)

Recensore Master
01/10/21, ore 10:48

Ciao, eccomi qui per lo scambio libero.
Sono felicissima di essere tornata da Loki e Thor.
Che bello è stato leggere un cap incentrato sul loro confronti, l'aspettavo con ansia. Ci voleva.
Dall'idea che mi sono fatta, Loki ha recuperato del tutto la memoria e vuole solo mettere alla prova suo fratello, dicendogli una mezza verità su ciò che gli è accaduto.
E così si scopre che Thor era geloso del fratello, del fatto che avesse ricevuto una terra ostile, ma con molte qualità nascoste. Del fatto che suo padre lo stimasse segretamente perché sapeva che erano fatti della stessa pasta. Ingannatori, manipolatori e crudeli. Ma, mentre Thor mal sopportava il genitore, Loki l'aveva sfidato apertamente attirandosi le sue ire.
Thor stesso si chiede se il fratello è sincero con lui. Ricorda di avere assistito al momento del suo tradimento e del rapimento conseguente di Syngyn. Secondo me è convinto che lei possa cambiare Loki. Sarebbe bello se quei due si parlassero, ma staremo a vedere.
Per ora ti ringrazio della bella lettura. Alla prox, ciao, Chiara.

Recensore Master
26/09/21, ore 20:42

Capitolo estremamente interessante che mostra la gelida relazione tra Loki e Angborda, figura estremamente diversa da Sygin e a modo suo affascinante quanto il macchiavellico principe. Il rapporto è descritto con grande eleganza sia a livello fisico che emozionale senza dimenticare un aulico linguaggio anche nell'ambiente e che la fa da padrone anche nella discussione tra Loki e Thor.

Il loro dialogo è probabilmente una delle miglior cose da te scritte, ben bilanciato nella crudeltà di Loki, l'angoscia di entrambi e tutte le altre sfaccettature della loro relazione nell'MCU( e mi auguro qualche yaoista non legga il mio commento).

Sono ansioso di leggere cosa la piccola Sygin passerà nei prossimi eventi. A presto.

Recensore Veterano
10/08/21, ore 17:16

Ciao mia cara!
Finalmente (e sottolineo il finalmente) riesco a passare qui da te! Scusami ancora per il ritardo.
Questo decimo capitolo inizia proprio dove si era concluso il precedente, con Loki che si reca da Thor per dirgli di aver trovato la ragazza. In effetti, si può dire che tutto il capitolo sia proprio basato sulla conversazione che i due fratelli hanno. L’ho trovata una bellissima scelta visto che in questo modo si è potuti mettere insieme tutte le tessere del puzzle che mancavano, tutte quelle informazioni di cui Sigyn non era a conoscenza e tu cui invece Loki aveva bisogno per sapere a pieno che cosa fosse successo.
Come sempre, non posso fare a meno di dire di quanto mi piaccia il rapporto che Loki e Thor hanno, il poter contare ancora l’uno sul altro anche dopo che le loro vite hanno preso due strade del tutto diverse.
È un legame così forte che infatti scopriamo che è proprio da Thor che Loki si è recato dopo che Sigyn lo ha visto per la prima volta in volto, prima ancora di recarsi da Odino per scoprire quale sarebbe stata la sua punizione, proprio per chiedere a suo fratello di nasconderla.
Infatti quello che Odino gli aveva ordinato era proprio di portare a termine il suo compito e di assistere e lui sapeva benissimo che suo fratello è l’unica persona che poteva nasconderla a lui, che non avrebbe avuto timore di affrontarlo.
Mi è piaciuto molto come tutto quello che è accaduto ci venga mostrato proprio dalla conversazione che i due hanno, da questo botta e risposta che hanno.
È così che scopriamo quanto Odino fosse arrabbiato perché Loki avesse sposato Sigyn, di come il dio dell’inganno li abbia ribadito che non avesse disobbedito ad alcun compito perché la ragazza si era comunque unita ad un mostro, di come sia stato bandito per non avere accettato nuovamente di fare il suo volere, di come abbia accettato di tradire loro padre, abbia ottenuto il suo trono e di come questo l’abbia maledetto proprio mentre Asgard veniva distrutta.
Mi è piaciuto davvero molto vedere come, nella conversazione, ognuno dei due abbia aggiunto un tassello, un particolare, di cui l’altro non poteva essere a conoscenza.
Il fatto che ognuno si fida dell’altro, che si conoscano veramente bene, ci è testimoniata proprio dal fatto che ognuno dei due crede a quello che l’altro sta raccontando, ma è pronto a dire la propria quando pensa che l’altro stia dicendo una inesattezza.
Mi è piaciuto molto come tu abbia deciso di terminare il capitolo, con questa domanda che per il momento rimane aperta: “Quelle che hai appiccato tu, ma con le lacrime agli occhi?” È Thor che la pone a Loki dopo che il fratello gli ha spiegato che gli Jotun volessero vendetta nei confronti di Odino e di come lui gli abbia raccontato della Voluspa e di come bastasse che osservassero le fiamme.
Sono davvero curiosa di scoprire se Loki gli risponderà e, nel caso, che cosa gli dira, oltre al fatto che non vedo l’ora di ritrovare Sigyn e vedere che cosa accadrà anche con lei.
Leggendo le tue note, devo ammettere che mi hai fatto venire mille dubbi quando hai detto che potrebbe essere vero che Thor abbia ragione e che Loki non ricordi tutto quanto, quindi sono curiosissima di vedere gli sviluppi anche su questo lato qui.
È stato davvero un bellissimo capitolo che è servito proprio a fare da unione tra quello che era la narrazione del passato e quella del presente, dandoci una visuale d’insieme a quello che è accaduto.
Non vedo l’ora di poter andare avanti.
A presto mia cara!
Un abbraccio,
Jodie

Recensore Master
08/08/21, ore 16:27

Ciao!
Eccomi qua, a navigare tra le tue meravigliose parole che tessano una storia così dannatamente bella e delicata, una meraviglia per gli occhi.
Ciò che hanno passato Loki e Thor durante la sconfitta di Asgard è stata tremenda, la scena dove entrambi lottano, sangue simile, in cui scorre la sete di gloria, di una vittoria per contendersi un regno che dopo la morte di Odino è diventata cenere. Una battaglia che non ha dato scampo a nessuno e soprattutto si fa luce anche sulla maledizione con Sigyn.
Il dio dell'inganno che non ricorda chi ha salvato, che se ne va lasciando qualcuno che ha amato da sola. In balia di una nebbia rimasta a lungo nella mente di entrambi, ma che Sigyn ha avuto la capacità di trovare un modo per tornare da lui, per spezzare la maledizione che Odino ha lasciato loro anche dopo la sua ascesa nel Valhalla.
La scena di Angborda in cui escogita un piano per conoscere la concubina dell'Ase, eliminarla per prendere il suo posto, essere la regina indiscussa e creare una prole che possa diventare il futuro di tutto lo Jotunheim. E' così decisa a uccidere che ho già paura di cosa avrà in serbo per la nostra povera Sigyn, rinchiusa in una torre come un gioiello da proteggere a ogni costo.
I momenti intimi tra Sigyn e Loki sono qualcosa di meraviglioso, riscaldano l'anima e il cuore. Il loro continuo cercarsi anche oltre la maledizione, anche oltre tutto ciò che li divide è qualcosa di magico e puro al tempo stesso. Poi le tue descrizioni sono sempre favolose, riesci a catturarmi come pochi riescono a fare. Ancora non capisco come ci riesci, ormai questa storia è una droga per me e non vedo l'ora di continuarla, di poter sapere cosa attenderà i due amanti, se Loki avrà ciò che gli spetta.
Adoro tutto ciò e non smetterò mai di dirtelo, mi era mancato da morire leggerti e attenderò con ansia il tuo aggiornamento! Alla prossima!
Un abbraccio,
Apatya.
(Recensione modificata il 08/08/2021 - 04:29 pm)

Recensore Master
06/08/21, ore 18:26

Ciao Shilyss **
Ne ho approfittato subito per passare da te, ero molto curiosa di proseguire. Ah, come ha ragione Sigyn. Chi è veramente libero? Ognuno vorrebbe essere artefice del proprio destino, ci si prova ma non sempre ci si riesce. È davvero incredibile e commovente vedere Loki in preda alla malinconia nel parlare e ripensare alla perduta Agsard e di tutto ciò che ne consegue. Mi è piaciuto perché l'ho trovato ancora più umano del solito. Ripercorre con la mente dei passi che forse sono dolorosi, però necessari, e questo da anche modo a noi lettori di capire tante cose
Graditissima anche quella parentesi su Angborda, penso che sia un altro personaggio ben riuscito, lei aspira a diventare regina, ma per diveltarlo deve necessariamente sposate Loki, il quale, diciamocelo, ha ben altra donna nella testa, quindi non può fare altro che ingoiare l'amaro boccone.
Alla fine Loki vuole proteggere Sigyn, credo proprio sia sempre stato questo, lei è estremamente preziosa e non solo in senso figurato. Il finale è proprio "mmh aaaw", non penso di potermi esprimere in altro modo, perché la mia indole da fangirl è venuta fuori! È stato un capitolo molto soddisfacente, non vedo l'ora di leggere il prossimooo **

Nao

Recensore Master
06/08/21, ore 16:58

Capitolo che mescola ancora una volta l'innocenza di Sygin e gli intrighi reali con forse ancora più cura del solito, pur rendendoli meno presenti per presentare invece la relazione della ragazza coi suoi familiari in un connubio familiare che la rende più vicina al lettore. Qui Loki appare come una figura lontana, ma pesante come sempre che aleggia sul palazzo reale. Ansioso di leggere cosa succederà oltre.

Nuovo recensore
06/08/21, ore 00:26

Ciao!
sono comparsa anche qui, come a solito ho divorato tutto il tuo racconto con la gola della lettrice avida che sono.
Hai scritto molto bene anche questa volta: ho notato che hai provato un po' tutti i generi di narrativa (bellissima idea, oltretutto, perché ti ha dato tanta libertà per esprimerti al meglio e in forme differenti) e in tutti hai rispettato sia il tuo personale Canon, sia i tuoi personaggi, sia la mitologia sia la forma e la struttura del genere in cui hai deciso di muoverti.
È tecnicamente molto difficile orientarsi così bene, contemporaneamente, in così tanti generi diversi - a livello tecnico sei davvero superlativa.

Come ti scrivo sempre, tu hai una storia da raccontare, sempre lo stesso nocciolo indagato da ogni prospettiva, senza essere mai banale (come solo un notevole scrittore sa fare); anche qui l'eterno legame di amore e adorazione totale, di devozione e bene velle fra fedeltà e inganno, fra Loki, il mefistofelico dio al cuore innamorato delle debolezze e dalla midgardiana insoddisfazione perenne, e Sigyn, la Vanir/Asinna/Umana che tra le braccia della sofferenza si butta col coraggio di un leone, è il cuore pulsante del racconto.
Ma come scrisse Calvino nella prefazione de "Il sentiero dei nidi di ragno" (che ho ragione di credere tu abbia letto, perché quest' indagine di un concetto viscerale che spazia fra i generi letterari mi ricorda troppo "Se una notte d'inverno un viaggiatore" perché anche tu non lo abbia quantomeno conosciuto Calvino), ci sono storie troppo intense per rapportarsi ad esse con la giusta solennità: per questo si sceglie la fiaba, che con gli occhi del bambino indaga il reale in maniera "vera", rendendolo semplice, senza sminuirlo.
È esattamente quanto hai fatto tu: in questa fiaba, il nocciolo della tua storia è diluito da atmosfere fiabesche, è smorzato da un intreccio già noto e già amato (chi non ama "L'asino d'oro" è un pazzo!), è reso meno scottante e sofferente da personaggi che qui, a differenza degli altri tuoi racconti, si spogliano della profondità della persona viva, reale e pulsante (sto pensando al Loki e alla Sigyn di Bugie e a quelli di Accordo, ma anche a quelli di Scintille) per diventare dei personaggi, credibili e reali (perché una profondità psicologica esiste eccome, ma meno accentuata del solito) di una fiaba che, pur trattenendo il legame stretto con l'originale, la ripensa in maniera elegante e inaspettata (notevole è l' accenno all'arrivo della fede cristiana sulla terra, che veramente conquistó i norreni come hai descritto!).

Quello che voglio dirti è che qui tu sei riuscita in un'acrobazia tecnica brillante:
Tu, che dici di non avere il dono della sintesi, che hai sempre portato sul nostro schermo persone complesse, piene di mille sentimenti tutti in una volta, che ci hai portato davanti un concetto ineffabile e lo hai reso il fulcro della tua intera produzione, sei riuscita a scegliere i tratti salienti delle tue persone per trasferirle ai tuoi personaggi (perché una fiaba non deve lasciare spazio al realismo) e sei riuscita a filtrare, ma non sminuire, un concetto immenso come quello che guida le tue storie.
È qualcosa di massacrante, per chi scrive, perché la persona che stai creando sulla carta preme pwr venir fuori in toto, e costringersi a renderla adatta ad una fiaba è un dolore.
Eppure tu ci sei riuscita - sei stata un mago della sintesi, in realtà.

Non voglio dare adito a fraintendimenti: tutto ciò che ho scritto sopra non intende assolutamente nulla di male, anzi.
Hai mantenuto una coerenza al genere invidiabile nonostante i tuoi personaggi premano per uscire, e la tua storia sia difficile da piegare entro i confini della fiaba.
Sei un genio.
La storia riprende i Topoi chiave della letteratura del genere - il regno di ghiaccio, la
perdita della memoria, la maledizione, la giovane che tenta un viaggio di formazione- senza renderli forzati o stereotipati come nella fiaba classica, e vi mescola molti dei tuoi concerti chiave - l'innamoramento che nasce molto prima che le "vittime" se ne accorgano, il rimpianto, l'insoddisfazione, l'accettazione dell'innamorato- con naturalezza, senza trattenersi dall'aggiungere colpi di genio brillanti - come il discorso fra Thor e Loki, e quello fra Loki e Odino.
L'insieme è coerente con il genere, brillante e scorrevole - si legge molto facilmente e molto bene- 
e come sempre presenta la traccia (qui volutamente un po' più sfumata) della tua storia da raccontare.
Ho amato questa storia alla follia, e non vedo l'ora di leggerne il prossimo capitolo, nonostante personalmente prediliga "Accodo" e l'universo di "La tela";
ma questa è una preferenza dettata dai miei personali gusti, che da brava amante della
letteratura russa mi portano a perdermi dietro  le cervellotiche e impietose analisi dei sentimenti che abitano il cuore umano.
in ogni caso, credo che a livello tecnico questa storia sia stata la tua più grande vittoria: dici di non essere una maestra della sintesi, ma qui hai dato onore ad ogni riga proprio scegliendo cosa lasciar trapelare dei tuoi altrimenti complicatissimi personaggi.

Posso solo complimentarmi, di nuovo, con te - non sono abituata a scrivere lodi, mi imbarazza perché mi sembra di essere poco incisiva e credibile, quindi perdonami se spesso sono ripetitiva.

Roberta

ps: lascio da parte il tono serioso che uso sempre per dirti questo: volevo già parlarti in un'altra recensione della serie tv "Loki" con riferimenti lampanti per chi l'ha vista, ma ho avuto il timore di spoilerartela e ho cercato di trattenendomi - che fatica, non puoi capire!😅
Ho scoperto dal tuo saluto finale che l'hai seguita e apprezzata anche tu come me e quindi preparati, perché i tuoi numerosi universi in cui Loki e Sigyn si incontrano sempre in situazioni e in maniere differenti mi fanno sentire quel profumino di multiverso che arrosto di nonna scansate, per cui non posso non chiederti:
hai mai pensato di far convergere le tue storie in un multiverso? Non dico le fiabe, che giustamente vivono nel loro mondo non-realistico e sono fantastiche così divise come sono, ma le storie più realistiche... scusa la curiosità, ma che tu scriva mondi alternativi dal 2017 e che Loki dopo 4 anni abbia portato al Multiverso mi ha fatto venire i brividi (di gioia).
chiariamoci: non te lo sto suggerendo, non mi permetterei mai!😅 questo è il tuo spazio e io non mi sento in diritto di metterci becco.
te lo chiedo solo perché mi era partito un film mentale lungo più o meno come Titanic.
spero in ogni caso di leggerti presto!
un saluto!
 

Recensore Master
04/08/21, ore 21:27

Eccomi anche per recensire quest'ultimo capitolo il cui titolo è "La prigioniera" ma il tema centrale è la libertà, come sfuggire al destino già scritto che sia quello delle Norne o le trame di Odino, Loki rivendica la propria libertà, il creare il caos per generare le regole, le sue regole e sconvolgere le alternative che sembrano ineluttabili.
Gli fa da contraltare Angborda, gelosamente disperata, preda dei pettegolezzi e delle maldicenze che non può far altro che attendere Loki e continuare a lottare per il suo posto, senza arrendersi perché sa che nel momento in cui si dovesse fermare il suo ricordo sarebbe stato spazzato via.
Su Sigyn apprendiamo un'altra verità, che non è completamente Midgardiana, che il suo sangue si è unito a qualcos'altro e forse quella è la ragione della sua bellezza e del suo splendore. E sembra quasi una speranza, quella della fedeltà che si unisce all'inganno che sconvolge Loki e lo fa tornare alla torre e guardare la sua prigioniera con occhi diversi.
Ora che so che questo non è l'ultimo capitolo, che la storia procederà, beh, sono curiosissima e attendo il prossimo aggiornamento. Per sicurezza metto la storia tra le preferite.
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
04/08/21, ore 21:20

Eccomi cara Shilyss a recensire questi due ultimi capitoli e solo una volta arrivata all'ultimo capitolo mi sono accorta che la storia non è completa (e non posso che esserne felice). Mi domandavo come potessero tutti i pezzi e gli interrogativi che erano sorti nei capitoli precedenti trovare soluzione nell'arco di due capitoli. Ero pronta a lasciarmi sorprendere dalla tua penna e dalle tue doti narrative, ma fortunatamente il viaggio non è finito e ci regalerai altri splendidi capitoli su questa storia.
Tornando a questo capitolo, direi che era necessario per affrontare sia la distruzione di Asgard, sia completare il racconto di Sigyn e offrire testimonianza di ciò che la ragazza, chiusa nel palazzo, non poteva sapere. Lo stile del dialogo ha ricordato molto i poemi epici è un espediente narrativo che ho apprezzato e che ci ha permesso non solo di ricostruire gli eventi, ma anche di conoscere ancora di più la mente acuta e affilata di Loki che, pur non ricordando, è in grado di ricostruire eventi e modi di pensare che gli appartengono e che appartengono a Odino. Thor conferma le intuizioni di Loki e in qualche caso lo sorprende, come quando dice di nasconderla da Odino e da sé stesso e Thor con amarezza afferma di aver fallito. È una scena molto tenera.
Passo al prossimo capitolo!
Un abbraccio grande,
Sev

Recensore Master
01/08/21, ore 16:07

Rieccomi a commentare anche questo capitolo meraviglioso che mi è piaciuto proprio perché si mettono a fuoco le conseguenze nate dalla morte di Odino e mi è piaciuto il modo in cui per strade diverse Thor e Loki finiscono per ritrovarsi uniti contro i nemici e quasi rifondano la loro alleanza. Certo, con Loki si va sempre sul chi va là e le cose potrebbero mutare rapidamente per convenienza o capriccio, ormai ho capito quanto sia volubile. Ma l'anello dei nani giunge nelle mani di Loki in questo capitolo (e io che te l'ho scritto nella recensione due capitoli fa quando era solo Thor a guardarlo, ma sono gli inconvenienti di quando leggi tanti capitoli insieme e poi li riprendi ma sai già cosa accadrà).
Mi sono ricordata, però, di non commentare nello scorso capitolo la questione della maternità che è un tema che unisce la Sigyn della narrazione passata che dopo tante notti d'amore con il suo sposo si domandava come mai il suo ventre rimanesse piatto, ben sapendo che il suo compito da sposa non fosse solo quello di amare il proprio marito, ma anche quello di dargli un erede. Dicevo, unisce la Sigyn del passato con l'Angborda del presente che spera di dare un erede a Loki per consolodirare il regno, mente lei, quando in realtà vuole solo consolidare la propria posizione come legittima compagna del re, timorosa che il suo posto possa venirle strappato dalla prima concub... ehm... moglie che passa. E Loki ha intuito l'inganno (non per niente è il dio degli inganni) e le ha comunicato che prende una pozione così da fugare ogni dubbio sulla sua impossibile paternità. Questa confessione mi fa pensare che anche il Loki passato abbia fatto lo stesso con Sigyn forse perché non era pronto o non voleva diventare padre, avendo un rapporto molto complicato con il suo genitore.
La situazione con Angborda degenera e giustamente lei si offende, e deve essere molto complicato essere determinata a stare con un uomo ehm dio del genere.
Loki è preso da altro in quel momento e non ha tempo, voglia e risorse mentali per occuparsi delle paturnie di due donne innamorate/ambiziose di stare al suo fianco. Sa che gli manca qualche pezzo, inizia a fare delle ricerche e scopre che quelle ricerche le aveva già compiute e che è difficile liberarsi di quella maledizione. Eppure, mentre è con Sigyn intuisce la risposta e tu porti il lettore a voler urlare: "Sì, Loki, è lei quella ragazza per cui hai ingannato i Nani per ottenere un anello da darle in dono! È lei!"
I loro dialoghi e i momenti di silenzio sono ben bilanciati e ci offrono lampi dell'introspezione di entrambi che ci fanno capire come lentamente lui stia arrivando alla verità e come lei si debba frenare per non accelerare quel percorso, per attendere finché lui non è pronto e lei non sarà creduta eppure è così difficile quello che richiede quell'attesa paziente. E infatti poi confessa sul finire del capitolo in modo inaspettato (anche per me che mi ero addormentata alla fine del paragrafo precedente e che ho letto adesso, con incredulità, mentre terminavo di scrivere questa recensione.
Loki adesso le crede e vuole sapere tutta la verità, è pronto, perché ha messo insieme i brandelli di verità che gli ha fatto intuire Thor, gli appunti che ha trovato già segnati e quello che le dice Sigyn e che lui prova per lei. Tutto insieme gli fa capire che questa è la verità.
Questa sera leggerò il prossimo capitolo. Non vedo l'ora, oramai siamo quasi verso la fine!
Un abbraccio,
Sev