Ma tu ci vizi con tutti questi aggiornamenti! Ma che bellezza! E per una volta riesco anche a passare in tempi record, quasi non ci credo!
Ma bando alle ciance, passiamo a questo capitolo, che, come ormai tutta la storia, è entrato dritto dritto nella cerchia dei “preferiti-preferiti”, che sono un po’ più di preferiti (nel caso la cosa abbia un minimo di senso). Perché, davvero, io sto amando moltissimo il modo in cui stai dipanando questa storia, dando così tanto spazio all’approfondimento della dinamica e dell’equilibrio del rapporto tra Loki e Sigyn: perché, in fondo, tutta la favola di Amore e Psiche si giocava (anche) su un equilibrio che non avrebbe mai potuto durare per sempre, perché era la base di partenza ad essere squilibrata: non può esistere un rapporto paritario quando una relazione si basa su conoscenze (reciproche) così poco paritarie. E amo moltissimo come questo concetto di fondo, che è poi quello che muove la fiaba originale, in questa storia venga ripreso e declinato più volte in maniera diversa, quasi speculare. Perché se da un lato insisti spesso sulla disparità di potere che esiste tra Loki e Sigyn “nel presente” (una disparità che ha una valenza di realismo storico, perché Sigyn è una donna e una schiava), la cosa più interessante è che nel loro rapporto gli equilibri si ribaltano, ed è come se nel presente si ritrovassero a vivere la situazione opposta rispetto a quella dei loro primi incontri. Perché se prima era Sigyn quella costretta all’ignoranza, quella che non doveva conoscere la verità sull’identità del marito e sull’entità della punizione cui è sottoposta (condizione che peraltro è proprio sottolineata dal buio perenne in cui è avvolta quando si trova con il marito), nel presente le cose cambiano. Perché nel presente è Sigyn quella che si trova a conservare la memoria, a sapere, a cercare di tramare, ed è Loki a non conoscere, a cercare di interpretare gli elementi che Sigyn lascia filtrare cercando di dare un senso alla loro situazione. Insomma, è davvero tutto interessantissimo.
Tra l’altro, trovo estremamente interessante vedere come Sigyn si stia trasformando in una sorta di Sherazad, intenta a srotolare con attenzione la propria storia notte dopo notte, cercando di dosare le informazioni e la chiarezza del racconto così da mantenere vicino Loki, senza però presentargli tutta la realtà della situazione.
Ed è straziante, di nuovo, il desiderio che li unisce, in cui in un certo senso, forse inconscio, si riconoscono: davvero, mi piace moltissimo la sottile carica erotica che permea tutta questa storia, perché tu sei davvero un’autrice bravissima, capace di dosare qualsiasi elemento in maniera sapiente e capace, senza mai renderlo predominante o volgare, ma anzi, rendendolo quasi un elemento strutturale, qui.
Tra l’altro, mi piace tanto come il tema del desiderio sia un po’ l’elemento strutturale di tutta la storia: perché se è il desiderio fisico ciò che sembra riavvicinare qui Sigyn e Loki, è stato il desiderio a convincere Lok a ingannare suo padre per strappare Sigyn a un orribile destino. E proprio il desiderio insaziabile di conoscenza è ciò che anima Loki, ma che comincia a germogliare anche in Sigyn, incapace di accettare senza farsi domande il mistero della natura del marito. In fondo, anche nella fiaba originale è stato proprio il desiderio di conoscere, la curiosità di Psiche di vedere il volto di Eros a far precipitare la situazione.
Tra l’altro, ho apprezzato moltissimo il modo in cui affronti l’avvicinarsi di Loki e Sigyn: al di là del loro desiderio, qui li mostri avvicinarsi, parlarsi e conoscersi, fino a creare un legame solido e duraturo. E proprio in virtù di questa solidità la situazione è destinata a precipitare, credo: perché Sigyn non può essere felice senza dare un volto alla presunta mostruosità del marito, senza conoscere l’entità della maledizione a cui era stata promessa, e temo davvero che la visita alle sorelle, il ritorno, seppur momentaneo, alla sua vecchia vita, saranno la goccia che farà traboccare il vaso della sua curiosità.
Insomma, le note finali, poi, con quest’anticipazione di azione e angst, mi lasciano con sempre più voglia di proseguire.
A presto! |