Ciao carissima!!
Approfitto di questa giornata di libertà per passare finalmente a leggere questo terzo capitolo.
Questo qui si apre mostrandoci dei momenti riguardanti il passato.
Al termine del precedente, abbiamo scoperto che Sigyn era stata costretta ad andare in sposa ad una creatura mostruosa per compiacere Odino.
Dopo la prima notte trascorsa con il suo misterioso sposo, però, la giovane si rende conto di provare una sorta di desiderio nei suoi confronti. Certo, ancora non lo ha visto in volto, ma da quello che ha potuto capire mentre la sera prima si erano baciati è che dovesse avere un aspetto più umano di quanto potesse immaginare. Immagino perfettamente, quindi, che possa sentirsi confusa: quella dovrebbe essere una punizione, dovrebbe essere la vittima sacrificale a una creatura mostruosa, invece gli è bastata una notte per sentirti attratta da lui. Può auto convincersi che cerca di compiacerlo solo per sopravvivere, ma lo sa benissimo che vi è sotto dell’altro, delle sensazioni più profonde. Senza contare che i suoi baci gli ricordano quelli scambiati con lo straniero che mesi prima era giunto nella sua casa.
Ovviamente il suo sposo si rende conto che c’è qualcosa che non va e le chiede se sia spaventata. Devo ammettere che mi piace molto vedere come lui si preoccupa per lei, questo suo non volerla spingere a fare qualcosa che non voglia. Sembra molto diverso dalla mostro che è stato descritto.
Mi è piaciuto molto che Sigyn si sia comunque sentita libera di confidargli quali erano le sue preoccupazioni: se Odino aveva voluto che andasse in sposa a lui, di certo non lo aveva fatto per renderla felice, ma per vendicarsi di suo padre e del suo popolo. Le sembra così strano, invece, che lui sia così gentile nei suoi confronti.
È stato proprio bello quando lui le chiede se, avendo la possibilità di vedere il suo volto, lei potrebbe capire che tipo di persona è in realtà. Purtroppo, ammettiamolo, è un errore che facciamo tutti. Ben o male, senza volerlo, diamo molto peso alla prima che abbiamo su di una persona, molto spesso, appunto, basata sul proprio aspetto esteriore.
Lui, invece, desidera che Sigyn si lasci andare, che si doni a lui, al di là del suo aspetto, al di là del suo volto.
Altro passaggio che mi è piaciuto molto è il momento in cui lei ammette che, se avesse trovato via d’uscita, quella mattina, mentre era sola, sarebbe fuggita via dal castello. Però, sapeva anche che non aveva più un posto dove andare visto che per la sua famiglia e il suo villaggio, una volta che l’avevano sacrificata, lei era come morta. Il suo sposo, invece, le spiega che invece lui desidera che lei rammenti sempre che esiste un mondo al di fuori delle mura del castello e che vuole donarle la conoscenza di tutto ciò che c’è e di quello che non si può toccare o sfiorare. Vuole che, nonostante siano costretti a rimanere nascosti per un po’, lei colga l’occasione di sentirsi veramente libera.
Mi è piaciuto molto questo concetto di libertà non tanto legato ad un aspetto fisico, ma mentale: libertà di conoscere, libertà di poter studiare cose che prima non poteva, libertà di poter essere se stessi e seguire i propri interessi.
Quelli che trova all’interno del castello sono tutti testi e pergamene che contengono un potere ancestrale e antico, testi scritti dagli Æsir in persona. Questa considerazione rende ancora più curiosa sulla vera identità del suo sposo: se tutte quelle opere sono veramente suoi, allora vuol dire che deve avere un qualche legame di Asgard, legame di cui lui, ovviamente, non vuole parlarle. L’unica cosa che riesce a strapparli è l’ammissione di essere “qualcosa del genere” a uno sciamano. Non può indagare molto oltre, visto quello che accade.
La scena d’amore è bellissima come sempre. Adoro come, invece di soffermarti solamente sugli aspetti puramente carnali, dai voce ai pensieri e alle sensazioni che provano durante l’atto. Mi piace perché ci fai comprendere che non si tratta semplicemente di un atto fine a se stesso, ma vi è proprio un coinvolgimento emotivo in tutto questo. Infatti, Sigyn inizia a pensare che la vendetta di Odino non sia stata tanto farla sposare e immolarla a un mostro, ma che s’invaghisse perdutamente di lui.
Nella seconda parte del capitolo, invece, torniamo al presente.
Qui ritroviamo Loki che pensa a Sigyn qualche giorno dopo che lei gli ha medicato la ferita alla mano. Da quelli che sono i suoi pensieri su di lei, comprendiamo che non deve avere veramente nessun ricordo di sua moglie. La desidera e la vuole nel suo letto, ma si rende conto dal suo sguardo che c’è qualcosa che gli sta nascondendo, qualcosa che non gli vuole dire.
Penso che sia terribile quando hai come la sensazione di essere legato a qualcuno, che ci sia qualcosa che vi connette, di aver già provato qualcosa per quella persona, ma non ricordare nulla. Credo che si possa davvero diventare matti così.
Che cosa penso di lui a letto con Angborda penso di avertelo detto in maniera molto esaustiva in chat, ma voglio aggiungere che il mio cuoricino ha pianto davvero, ma davvero tanto.
Ammetto che il “vestiti e vai” non è mai carino da dire a una donna, ma in questo caso ci sta tutto ahahahahhaha.
Ed è proprio quando Angborda (che inizierò a chiamare Quella, ti avviso) esce mezza nuda dalla stanza, che il mio cuore a proprio ceduto. Infatti, fatti pochi passi, incontra proprio Sigyn. Capisco perfettamente che si sia sentita a pezzi, che si sia disperata non appena si fosse trovata da sola. Penso anch’io che sia peggio immaginare qualcosa che vederlo con i proprio occhi: quando si assiste alla scena, sai perfettamente che cos’è accaduto, ma così diventa un pensiero fisso, logorante e che ti riempi la testa, facendo immaginare di tutto.
Dopo l’ora di cena, va a cercarla la governante per dirle che il re ha chiesto di vederla. La donna è piuttosto dura con Sigyn: le rammenta che le aveva detto che non doveva farsi notare e che ora lui la userà fino a quando, annoiato, non la butterà via.
Comprendo le remore che ha Sigyn di andare da lui: certo lui è un re e lei solo una schiava, quindi dovrebbe obbedire a tutti i suoi ordini, ma in quel momento si sente una donna gelosa, una donna che il marito tradisce e comprendo che non abbia nessun intenzione di andare da lui, andarci a letto solo per un desiderio puramente carnale. Eppure, si ricorda che ha fatto tutto questo proprio per riaverlo, lo ha fatto affinché lui si sarebbe ricordato di lei e quindi non può perdere quest’occasione.
Il capitolo si conclude proprio con lei che entra nella camera e chiede a Loki che cosa può fare per lui.
Ovviamente quel “Loki s’inumidì le labbra, prima di risponderle” mi riempie di curiosità, perché voglio davvero sapere che cosa accadrà adesso.
È stato un capitolo veramente molto bello che ha messo davvero tanta “carne sul fuoco”. Mi è piaciuto molto vedere questa comparazione tra un passato dove Sigyn cede al desiderio che prova per questo marito che non ha mai visto e un passato dove cerca di riconquistarlo. Ovviamente non vedo ancor di più l’ora di scoprire che cosa sia accaduto nel passato che ha portato Loki ad essere maledetto e se Sigyn riuscirà a trovare un modo per spezzarla.
A fine di questa recensione, volevo spendere due parole su quello che hai scritto nelle note: io non ci trovo nulla di male nel fatto che Sigyn in questo caso sia una schiava. Nel senso, la civiltà norrena era basata sugli schiavi, era quello che accadeva ai popoli sconfitti, quindi non ci vedo assolutamente nulla di strano. Quindi, a mio avviso, su questo punto non devi assolutamente preoccuparti.
Ora ti saluto perché mi sono resa conto di averti scritto un papiro e non voglio annoiarti ulteriormente.
Non vedo l’ora di andare avanti con la lettura, ma, ovviamente, nessuna fretta. Quando il quarto capitolo sarà pronto, lo leggerò con immenso piacere.
Alla prossima mia cara!
Un mega abbraccio,
Jodie |