Recensioni per
Ciò che resta delle tenebre
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 404 recensioni.
Positive : 404
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/05/21, ore 12:45
Cap. 8:

Ciao di nuovo!
Te l'avevo detto che speravo di riuscire a recensire entro breve i capitoli mancanti, dunque eccomi qui. ❤
Questo capitolo mi è piaciuto tantissimo, ero molto curiosa di scoprire cosa sarebbe successo se Sigyn avesse preso parte al matrimonio della sorella – da un lato ipotizzavo un'apparizione a sorpresa di Odino, dall'altra mi chiedevo quanto potesse essere bene accolta da quella che non è più la sua gente.
Ecco, devo dire che mi è piaciuto proprio tanto come hai gestito questo ritorno, perché se è vero che ci sono gioia ed emozione, è anche vero che ci sono dubbi, paure, anche qualche invidia.
Sigyn torna quando tutti l'hanno creduta per morta, e per giunta torna con l'aspetto di una regina: non sciupata, non dimessa, non provata, torna con l'aria di chi in effetti ha sposato un principe e conduce una vita invidiabile. Sei riuscita, tra le righe dell'incontro tra familiari, a far emergere una felicità sporca, contaminata da emozioni che avrebbero potuto essere di palese rifiuto e disprezzo – pari a quelle che esternano poi il padre di Sigyn e il veggente –, ma che un bene – o una morale? – riesce in qualche modo a frenare e a far sì che nel complesso la giovane strega (!) si senta bene accolta e non rifiutata.
Però, ed è qui tutta la tua bravura di autrice, sono queste crepe percepite, questa felicità sporca di riluttanza, a essere poi il fardello che piega la schiena di Sigyn e con essa i suoi buoni propositi. Quel sentirsi fuori posto, incapace di spiegare a se stessa e a chi le vuole bene chi abbia sposato e chi dica di amare, esplode poi nelle confidenze tra sorelle, in dubbi mai pronunciati a voce alta e proprio per questo più infidi – perché sussurrati, detti alle spalle o con sguardi ora pietosi ora invidiosi. E allora ecco che le parole del padre e quelle del veggente riescono a far crollare il castello di carte che Sigyn ha tentato di tenere in equilibrio per lungo, lunghissimo tempo.
Dice senza dire, lei, e in qualche modo si ripete di non aver tradito lo sciamano, ma accetta la lampada a olio e ancora una volta trova ristoro in un'alterazione della realtà: posso scegliere, non è detto che la usi, la porto solo con me – quando è evidente, e lo è ai pensieri più nascosti di Sigyn in primis, che l'atto stesso di accettare la lampada ha in sé le radici del tradimento, ha già deciso pur non ammettendolo a se stessa.
Il veggente è uno degli elementi che mi ha fatta un po' tremare di questo capitolo, perché sembra sapere bene ciò che dice. Così come non mi è sfuggito il fatto che, al di là di abiti e gioielli di fattura inumana, Sigyn appaia diversa, distante, come se non appartesse più a Midgard, e non solo perché Odino ha deciso per lei un destino nefasto lontano dalla famiglia.
Mi ha intristita, invece, sentire su di me tutte le sensazioni provate da Sigyn nel momento in cui si affaccia a una terra e a una famiglia che non è più quella che ricordava – è come se il suo sacrificio non avesse avuto alcun senso: tutto è andato comunque a rotoli. Ho trovato in questa tua rappresentazione tanto realismo, perché è naturale che un evento come quello vissuto da questa famiglia e questa comunità segnasse per sempre il futuro, e non in positivo, a partire da un padre che non si perdona, da una madre che non perdona, sino ad arrivare a sorelle più disilluse, oramai spoglie del prestigio sociale che aveva concesso loro un certo tenore di vita (le mani, quelle mani che Gudrun nota essere morbide a differenza delle proprie, dicono un po' tutto).
E arriviamo di nuovo al presente del racconto, come sempre ci concedi piccoli passi per ricostruire questo mosaico! Loki mi piace sempre tanto perché è estremamente affilato anche quando ama: non c'è emozione evidente nel suo viso mentre ascolta la loro storia, come sottolinea lei, anzi è bene attento a cogliere ogni dettaglio e non manca di sottolineare l'errore fatale che ha causato la perdizione di entrambi. Eppure, lei, fedele, non demorde e non si lascia scalfire dalla corazza di lui; entrambi sono disposti a tutto per l'altro, ma lo esternano in maniera diversa: lui custodendo un anello, lei chiamandolo finalmente amore mio.
E niente, alla fine più che recensirti metto in fila tantissime parole, spero abbiano un loro senso. Sarò ripetitiva, ma non posso che concludere dicendoti ancora una volta che questa storia è sempre più bella.
Un abbraccio!

Recensore Master
17/05/21, ore 08:48

Mia luce carissima, quanto mi sei mancata settimana scorsa çç.

Temo che dovrò rallentare ancora per un po', ma questo non vuol dire mancare del tutto, e tu rimani un appuntamento irrinunciabile ♥
Gaaaah, temevo tantissimo l'arrivo di questo capitolo çç. La tentazione che si era impadronita di Sigyn dal matrimonio della sorella, acuita dall'avere a disposizione una lanterna sapendo come accenderla con la magia, era troppo forte per essere tenuta a bada. A ciò è andato ad aggiungersi la preoccupazione per la ferita subita da Loki: possiamo biasimare la nostra Sigyn, sebbene ogni fibra di noi le stesse urlando di fermarsi? Non possiamo, e come dice anche Loki, lui avrebbe fatto lo stesso e lei ha resistito anche troppo çç. Eppure ho comunque inutilmente sperato che lui non si svegliasse çç. Trovo assolutamente realistico e struggente che Sigyn in cuor suo avesse già intuito l'identità del marito, ma noi Midgardiani siamo vulnerabili alle tentazioni, oltre che dei san Tommaso perenni: dobbiamo sempre vedere per credere.
La reazione di Loki è stata più o meno come me la immaginavo: c'è tanta rabbia, ma è contenuta, e questo fa ancora più male. C'è tanto sarcasmo (potremmo dire che sia il suo secondo nome), c'è disprezzo. Quello che mi ha straziato maggiormente il cuore è stato vedere lei in un certo senso "umiliarsi", dirgli per ben due volte che lo ama, senza ottenere in cambio nulla se non indifferenza e sprezzo, dileggio. Non so come avrei fatto a resistere se fossi stata al suo posto, ma da Loki non mi aspettavo certo nulla di diverso. Il suo modo di amare, sempre ammesso che ne sia capace, è totalmente l'opposto, ma è forte allo stesso modo, è concreto: il suo primo pensiero infatti è quello di andare da Odino per cercare di rimediare in ogni modo possibile.
Si torna poi al presente, e ogni maschera ormai è caduta: quei momenti di consolazione che i due si concedono hanno il sapore della cenere, sono di un amaro che mi fa salire la bile in bocca, e non voglio pensare alla reazione di lei quando si sveglierà sola e segregata çç.
Ora che però Odino è morto, chissà che Thor non possa in qualche modo aiutare il fratello...

Non vedo l'ora di scoprirlo, tesoro ♥
ti abbraccio forte e ti faccio tantissimi complimenti, come sempre **

Bennina tua

Recensore Master
16/05/21, ore 20:58

Tesoro finalmente! Bramavo questo capitolo già da un po', inoltre mentre leggevo la storia ero talmente presa dall'angst prorompente che mi è addirittura passato il singhiozzo talmente ero concentrata.
Ho adorato questo capitolo, un po' anche perché mi piace quando il dramma viene fuori e qui come c'era da aspettarselo, Sigyn ha finalmente visto il volto di Loki, finendo per distruggere la promessa che si erano fatti.
Mi è piaciuta tantissimo la curiosità di Sigyn che cresce mano a mano, inizia a farsi sempre più domande, inizia a notare cose che magari prima non ci faceva poi così tanto caso, a chiedersi dei libri, dei mobili, di quella macchia di sangue...
Non immagino il tormento, lei comunque si fida di suo marito, ma non è facile vivere in quelle circostanze, è normale la conoscenza, voler sapere di più, avendo poi la possibilità di poter svelare quel mistero, è naturale che continui a chiedersi chi sia. Ho apprezzato il dettaglio della macchia di sangue rosso, facendo capire l'umanità, così piccolo che però fa suscitare in Sigyn una gran curiosità sull'identità di Loki. Questa sua debolezza, questo suo cedere alla curiosità l'ho trovato molto realistico.
Quando poi decide di rivelare il suo volto ecco, li è la parte che ho adorato di più.
A parte che per come hai descritto tutto mi sono completamente immaginata la scena davanti ai miei occhi, come sempre ogni cosa è così minuziosamente raccontata. Anche qui c'è un continuo crescendo di tensione, di curiosità. Sigyn potrebbe vedere subito il volto del suo amato, invece sceglie di osservare prima tutti gli altri piccolo dettagli, dalle mani agli abiti, alle armi, scoprendo pian piano qualche cosa nuova. Ed infine arriva al suo volto.
Ho adorato quel momento. E anche quello che ne segue dopo, dove ormai il segreto è stato svelato e si va fronte alle conseguenze.
Bellissima anche la reazione di Loki, perché avrebbe potuto reagire anche diversamente, avrebbe potuto infuriarsi, accecato dalla rabbia e urlarle di aver fatto un errore.
Avrebbe potuto fare di tutto, eppure, nonostante il nervoso, riesce comunque a lodarla per il gesto anzi, si complimenta per aver resistito fino a quel punto. In un certo senso si aspettava sarebbe arrivato quel momento prima o poi, è naturale voler cercare di capire. Questa sua comprensione verso il gesto di Sigyn ha tirato fuori in Loki un lato più umano e profondo. Sapeva che prima o poi sarebbe finita e si sarebbe dovuto scontrare con l'ira di Odino.
Insomma, questa parte l'ho trovata meravigliosa, hai saputo creare un clima misterioso, carico di tensione, ricco di dettagli e con un botta e risposta tra i due davvero coinvolgente.
Sigyn che si pente del suo gesto, rendendosi conto che quel suo rapporto con Loki sarebbe potuto durare per sempre, mentre Loki, uscendo da quella stanza, rinuncia per sempre alla loro storia.
Ho apprezzato molto anche la chiusura con la presenza di Thor, come sempre adoro il modo in cui li fai confrontare, i dialoghi e mi piace il ruolo che sta avendo nella storia.
Ora che il passato è stato svelato, sono curiosa di vedere come finirà il presente, sperando ci sia effettivamente un futuro per Loki e Sigyn. Ma chissà. Io ci spero, anche se l'angst scorre potente.
Ad ogni modo, attendo l'aggiornamento <3 Scusa ancora per questo ritardo, volevo davvero leggermela con calma e tranquillità per poter immergermi completamente in questo racconto.
A presto cara Shilyss
Un abbraccio forte 💙

Recensore Master
16/05/21, ore 20:14

Rieccomi!
Allora, sai che sto scoprendo la mitologia norrena assieme ai tuoi racconti, così ho voluto cercare Angborda e capire chi fosse, perché se ho una certezza quando ti leggo è che nulla è mai lasciato al caso, ogni più piccolo dettaglio ha sempre un retroscena – che a volte scegli di trasferire nel racconto, altre no, e spero proprio che questa volta opterai per il no. Non so se mi abbia colpita di più il significato del nome della gigantessa (che mi pare proprio perfetto per il suo ruolo in questa fiaba) o quanto condividono lei e Loki nella mitologia, tutto ciò che posso dire è che Loki fa benissimo a recitare le rune per precauzione! Scherzi a parte, ancora una volta non posso evitare di lodare la coerenza delle tue ricostruzioni e dei tuoi rimandi, ma soprattutto la profonda conoscenza che hai della materia che scrivi e che tramuti in storie stupende: è in questi dettagli che emerge chiaro e tondo quanto siano tuoi questi personaggi e quanto ti appartenga l'universo narrativo che hai creato.
Parlando ora di Angborda con riferimento a questo capitolo, è evidente che sia sempre più guardinga e irritata. Ed è chiaro che la sua irritazione non sia figlia di un amore nutrito per Loki, ma di interessi e prestigio che rischiano di vacillare se il favore del re dovesse volgere altrove – e un figlio, lei che è scaltra lo sa bene, è il solo legame che potrebbe garantirle influenza sul regno anche se e quando dovesse perdere il ruolo di favorita, che sia o meno a causa di una schiava. Al di là della mia (ovvia) preferenza per Sigyn, mi intriga molto la dinamica che stai sviluppando con questo personaggio e temo sempre più che sarà un ostacolo spinoso da oltrepassare, e lo temo ancora di più ora che (grazie alla presenza Thor) ho la certezza che i nemici di Odino e della sua discendenza si muovano ancora nell'ombra e, chissà, forse per colpire aspettano solo l'alleato giusto.
E arrivo anche a Thor e al suo rapporto con Loki che mi appassiona sempre tanto. Ho amato molto l'introspezione del primo in questo capitolo, hai evidenziato benissimo i punti di contatto con il fratello perduto, ma soprattutto quelli che lo rendono diverso e distante sia da Odino che da Loki, il motivo stesso per cui a seguito della fine di Asgard lui non abbia reclamato nulla eccetto la vendetta: è un guerriero, forse il più forte che esista, e non ha l'indole del regnante; ha bisogno di stare sul campo, cercare lì i suoi obiettivi e la sua gloria, perché un trono non è capace di gestirlo sino in fondo – gli manca quella diplomazia e quella pianificazione che possedeva il padre e che possiede Loki, cui tuttavia manca forse l'equilibrio per reggersi su un trono, e allora ecco che a sua volta comprende di aver bisogno di un alleato saldo, di Thor.
Indubbiamente, il momento che ho amato di più tra loro due è stato quello della verità: Loki parla chiaro e cerca chiarezza, Thor gli confessa della maledizione non rimangiata e gli consegna un anello e una storia – una storia che Loki, lo intuisce subito, conosce già, quella che ascolta ogni volta che ha tra le braccia Sigyn.
Ho vissuto su di me tutto il nervosismo di Loki, che cerca libri e appunti e idee, e trova pagine già segnate e studiate, pagine che non hanno portato a nulla.
E poi arrivano loro.
Arriva la confessione. Lui sa, lei capisce che lui sa, ma lui vuole che Sigyn pronunci quelle parole, che metta via gli inganni e si confessi per la moglie che è, e allora Sigyn finalmente si rivela, finalmente reclama il ruolo che le spetta – non concubina, ma moglie. Credo di aver immaginato Loki tremare di emozione nel sentirle confessare questa verità, nel sentirle dire che è sempre stato solo e soltanto lui.
Ancora una volta chiudi il capitolo nel momento di massima aspettativa, e come potevo io non proseguire subito? Ed ecco che sono andata avanti e ho letto le pagine successive, perché come Loki avevo bisogno di conoscere sino in fondo la storia di questi amanti maledetti da Odino.
Mi fermo qui, ma sappi che sto amando tutto, questo racconto è bellissimo, tutte le tue fiabe lo sono.
Spero di riuscire a recensire al più presto i capitoli che mi mancano, intanto ti rinnovo i miei complimenti e ti saluto con un altro grande abbraccio!

Recensore Master
16/05/21, ore 19:37

Rieccomi da te.
Ormai sai che sono super curiosa e non ti stupirà sapere che ho recuperato tutti i capitoli che mi mancavano, e se da un lato sono felicissima di essere in pari, dall'altro non vedo l'ora che arrivi l'aggiornamento!
Ma andiamo con ordine.
Mi fa piacere recensire passo dopo passo, perché questa storia è meravigliosa e ogni capitolo è un tassello importante, corposo, che dà elementi in più per comprendere la profondità del legame tra i due protagonisti.
In questo capitolo, come evidenzi in note, ti sei soffermata molto sull'amore e la passione che lega Loki e Sigyn, su come sia evoluto il loro amore – soprattutto, come sia evoluto da parte di lei, che ha dovuto letteralmente amare un fantasma tangibile ma impossibile da vedere: cosa o chi sto amando? sembra essere la domanda portante dell'intero capitolo, con lei che cede ai sentimenti cresciuti, nutriti da una presenza-assenza capace di ammaliarla, oramai così palesi da non poter essere chiamati in altro modo: non è solo attrazione, curiosità o paura, è amore, qualsiasi cosa voglia dire amore per lei e per la loro condizione di amanti invisi a Odino.
Mi è piaciuto tantissimo come, nel presente, Loki seguiti a dirle di abbandonare il passato e vivere il presente, trovo sia un paradosso incredibile, perché qui l'ingannatore non sa ancora che se Sigyn abbandonasse il passato dovrebbe abbandonare lui. Ed è bellissimo come tu riesca a muovere entrambi su questa fitta rete di sottintesi, rimandi, parole taciute, segreti intuiti ma ancora non svelati – lui non sa, non sa ancora, eppure sente, continua a sentire qualcosa che lo induce a voler ascoltare tutta la storia di Sigyn, consapevole che conoscerla sia in qualche modo importante per lui in primis.
E poi c'è il passato, quello che man mano ci stai facendo scoprire, e a riguardo lasciami dire che amo tantissimo quel riproporre come un ritornello C'era una volta una ragazza cui ogni volta aggiungi un tassello; mi dà sempre l'impressione che lei sia una cantastorie e possieda la memoria secoli perduti – tutta la memoria che è stata strappata a lui. Lui che, comunque, sa di avere vuoti e poiché la soddisfazione non è nella sua natura (ormai lo so bene!) vorrà di certo recuperare ogni istante, o almeno provare a farlo.
Dal momento rievocato emerge, come dicevo, la profondità del loro amore e soprattutto il mutamento di Sigyn, è letteralmente la nascita della strega (bellissimo titolo di capitolo), che ormai non è più solo umana, è qualcosa di più vicino allo sciamano che a quella famiglia che ha lasciato: nelle sue vene scorre ancora sangue di Midgard, e forse vi scorrerà sempre, ma la sua istruzione, i suoi pensieri, la sua curiosità sono sempre più vicini alla perduta Asgard, la stessa che ha arredato la sua gabbia dorata e riempito la biblioteca che seguita a studiare. Ed è bellissimo e doloroso a un tempo come lei tenti di farsi bastare questo sposo sconosciuto, ma non ci riesca: non è più solo curiosità o necessità di conoscere quale destino è stato deciso per lei, ma bisogno di sapere chi ama.
Un bisogno da cui Loki fugge, perché sarebbe la fine per entrambi. Loki che, lo ammetto, mi ha stupita quando le ha concesso di fare visita alla sua famiglia. Sapeva che potesse essere pericoloso, ma probabilmente vivere quieto è fuori dalla sua portata!
Mi fermo qui, onde evitare di commentare anche i capitoli successivi in questa recensione, ma sappi che ho adorato il presagio di sventura con cui concludi questo capitolo, lo stesso che mi ha spinta a proseguire la lettura per sapere cosa sarebbe accaduto.
Un grandissimo abbraccio e tanti, tanti complimenti!

Recensore Master
15/05/21, ore 15:36

Cara Shilyss,
eccomi qui, finalmente, a leggere questo momento importantissimo che, come fiaba comanda, ha segnato lo scattare della maledizione.
Ho amato moltissimo il crescendo della curiosità di Sigyn che, sobillata dalle parole del veggente, comincia a farsi sempre più domande sul suo sposo cercando febbrilmente ogni piccola traccia in quella grande dimora, perché se il veggente sa è qualcosa che conosce e, visto per chi è stata immolata, la ricerca non può andare oltre a determinati legami. Nonostante tutto, però, mi è piaciuto vedere come il desiderio di averlo nuovamente vicino abbia momentaneamente messo da parte il bisogno di sapere e ho apprezzato moltissimo che sia stata proprio una macchia di sangue, così umana, la reale istigatrice a farle prendere la decisione di usare la lampada. E permettimi di gongolare di brutto nell'aver visto Sigyn accenderla con il seiðr, lo sapevo troppo XD
Ho letteralmente adorato il crescendo di consapevolezza della ragazza che, nonostante potrebbe vedere il suo sposo subito, decide di dare una vera forma a tutto ciò che fino a quel momento aveva conosciuto tramite le mani, dai suoi abiti, le sue armi per poi arrivare a vedere il suo volto. È stato un passaggio che ti è riuscito benissimo e che ho apprezzato enormemente.
E quanto è da Loki, nella rabbia, non poter fare a meno di apprezzare l'intelligenza della ragazza che l'ha portata da sola a scoprire tutto?
Ed è stato bellissimo il momento in cui lui le confessa di essere stato effettivamente lo scaldo che le aveva rubato un bacio e che le rinfacci di aver provato a tendergli delle trappole in cui farlo cadere, ovviamente senza speranza alcuna visto con chi aveva a che fare anche se, ancora, non lo sapeva.
Visto il modo in cui si sono allontanati mi domando quanto tempo sia passato da quel momento al presente, visto che all'inizio hai sottolineato la differenza fra Loki signore di Jotunehim ed il marito di Sigyn. Ma, al solito, lo scoprirò solo con i prossimi capitoli.
L'anello lasciato sul cuscino la dice veramente lunga sulle decisioni di Loki, anche se non ricorda. La porta chiusa dall'esterno impedisce a Sigyn di uscire ma, ora che lui è via, impedirà ad altri di entrare? Temo sempre in qualche atto di ritorsione di Angborda.
Inutile dire che ogni ritorno di Thor è sempre di mio estremo gradimento perché anche il tonante è sempre così lui fra le tue mani che si rifugia nella vendetta per non dover di fatto cominciare a guidare come un vero sovrano quel che resta del suo popolo e che, nonostante tutto, si fa aiutare dal più grande traditore di Asgard.
L'interesse di Loki per la piuma di Munnin, che rappresenta la memoria, prima di rivelare di aver trovato la ragazza è stata una chiusura bellissima ma ehi, non è per niente una chiusura >_<
Sono proprio tanto, troppo, curiosa di scoprire in che cosa consista esattamente la maledizione e vedere come, e se (perché con te il finale non è mai scontanto), verrà spezzata e le cose si risolveranno fra loro perché, ricordiamoci, lei è comunque un'umana e lui un dio di Asgard.
È sempre un piacere passare fra le tue righe.
Un abbraccio e alla prossima
Cida

Recensore Master
14/05/21, ore 13:19

Eccomi di nuovo!
Mi piace sempre più come stai costruendo la tela del racconto, che seguita a muoversi tra ciò che è accaduto e ciò che sta accadendo, con Sigyn che ha iniziato a raccontare la sua storia, sperando che Loki sia disposto a crederle.
Della vicenda di Sigyn mi piace in particolare un aspetto: non ha alcuna scelta, eppure seguita a essere quanto più razionale possibile e a pianificare passi che dovrà compiere comunque. Trovo vi sia grande abilità in questo, ma anche dignità – la tua Sigyn ama perdutamente, ma lo fa sempre nel rispetto di se stessa, malgrado circostanze ostili (come è quella di questa storia, che la vede schiava e quindi al di sotto della possibilità di pretendere rispetto, eppure lei in qualche modo lo rivendica e si impone per la contessa che è, ma soprattutto per la moglie che sa e ricorda di essere). È una danza la sua, proprio come quella che è chiamata a inscenare a fine capitolo, una danza dove ogni passo è fondamentale al successivo, dove essere leggiadra e attenta e piacevole ha un'importanza assoluta, dove la mancanza di grazia o la dimenticanza di un solo gesto può costarle tutto – perché Loki non è solo un re, un padrone, è anche e soprattutto il dio dell'inganno che fiuta bugie prima ancora che siano pronunciate e che ha fatto della diffidenza una vera e propria arte di vita.
Ecco, in relazione proprio a Loki e alla chimica che ha con Sigyn, del loro incontro intimo ho notato e amato soprattutto quel “Chi sei, tu?” che sembra urlare quella memoria di cui Loki è stato privato: ancora una volta, a livello inconscio, emotivo, ho la sensazione (o forse l'illusione!) che lui pur non ricordando sappia di avere un qualche tipo di legame con lei. Quello che è certo è che non solo ne è intrigato, ma ha bisogno di capire cosa celi il suo mistero – ed è da capire: Sigyn parla, pensa, agisce non da schiava (e che non lo tema è la prima cosa che Loki nota di lei), ma da donna. Le crederà? E se le crederà quali ostacoli dovranno superare per vincere la maledizione di Odino? Non mi resta che leggere, per fortuna ho ancora qualche capitolo da recuperare!
Inutile anche sottolineare quanto sia stata meravigliosa la descrizione della loro passione, di lei che si impone, lui che riprende il controllo, loro che si ritrovano nonostante tutto. Narri un amore così ineluttabile ed eterno che neanche il volore di Padre Tutto ha potuto scalfire: li ha separati, ha reagito con rabbia alla disobbedienza del figlio, ma lei lo ha rincorso e lui – pur senza memoria – l'ha voluta di nuovo.
E a proposito di gelosia, posso dire che ho riso un po' di questo Loki che prima pretende che lei balli per i suoi ospiti e poi si indispettisce? E come gli piace sentir dire dalla governante che lei avrebbe voluto ballare solo per lui (la governante, tra l'altro, sempre più pessima, ma è il suo ruolo e la sua condizione). Menzione meno divertente per la gelosia che veicola questo scambio: “Dimenticalo, non ti lascerò mai tornare da tuo marito. Lo prometto sul mio sangue.” | “Non dirlo. Non lo vorresti veramente.” – ammetto di aver tremato assieme a Sigyn: lui non è un uomo qualsiasi, ogni sua promessa rischia di tramutarsi a sua volta in una maledizione.
Ultimo ma non ultimo, il passato che vede il confronto tra Thor e Loki. Ormai sai quanto ami la loro sintonia (nonostante Loki faccia di tutto per negarla) e in questo frangente ho provato una grande empatia per Thor, che un po' si rimprovera e un po' comprende il fratello, a sua volta convinto che quello di Sigyn fosse un sacrificio inutile. Però, devo dirlo, mi ha stretto un po' il cuore leggere Loki parlare di se stesso come di un mostro: la sua sofferenza per essere diverso, per l'inganno di cui è stato vittima, è come esplosa in quelle parole.
E niente, come sempre dico tanto senza dire tutto quello che vorrei e dovrei, ma questa storia è meravigliosa e così ricca di dettagli che citarli tutti temo mi sarà sempre impossibile. Spero però che dalle mie parole emerga quanto ami il tuo progetto e quanto lo reputi meraviglioso in ogni minimo dettaglio! A proposito di dettagli, anche se credo di non averle mai citate nelle recensioni precedenti, sappi che adoro sempre tanto la scelta delle citazioni di apertura, trovo riprendano perfettamente il cuore di ogni singolo capitolo.
Ti saluto con i soliti (ma doverosi) complimenti. Sei un'autrice fantastica e leggerti è un piacere enorme. Spero di riuscire a proseguire la lettura già in questi giorni!
Un grande abbraccio, a presto!

Recensore Junior
14/05/21, ore 10:49

cara carissima shilyss,
buongiorno! dopo eoni di tempo, passo a lasciarti un mio pensiero su questa tua nuova storia. Anche se mi sono palesata in aktre vie con i miei apprezzamenti, mi pareva giusto lasciarti un segno anche qui sul sito.
ho scleto questo capitolo, perchè lo ritnego il più bello di questa storia (fin'ora, ovviamente!^^)
mi è piaciuta tantissimo tutta la parte di introspezione di sigyn, perchè il suo gesto non è affatto sconsiderato, non nasce da una frivolezza. anche se si rivelerà ovviamente la decisione sbagliata, lei in quel momento ne aveva bisogno. doveva sapere, non poteva accontentarsi.
e d'altronde chi di noi lo avrebbe fatto? Loki no di certo, come lui stesso ammette.
e veniamo quin all'altra parte che mi è piaciuta un sacco: la reazione di Loki.
avrebbe potuto reagire in moltissimi modi: con rabbia, ferirla, umiliarla, bandirla. invece la sua reazione di apprezzamento per la scelta di sigyn di voler sapere è perfetta.
in quelle poche battute hai reso loki molto umano, cosa che anche sigyn percepisce, sentendolo vicino. e forse è proprio anche questa sua caratteristica che lo rende così diverso dagli altri asi.
ho apprezzato in fine moltissimo il divario tra i due a fine scena: sigyn si pente perchè pensa di aver troncato con la sua azione il loro idillio, che avrebbe potuto durare invece "per sempre". Loki invece era già preparato alla fine di quel rapporto segreto. lui che il "per sempre" lo vive quasi davvero, sa che nulla può durare. che era solo questione di tempo, di un battito del cuore. nel momento in cui esce dal palazzo, già ha rinunciato a loro e alla loro storia, indipendentemente da come andrà il confronto con odino. probabilmente la rimpiangerà, ne avrà nostalgia, ma è pronto a passare oltre. Sigyn, no. Nel momento in cui lui sparisce, lei decide che lotterà per ritrovarlo, per loro.
e neinte, cara Shilyss, ti si lovva e basta.
a presto
tua sil
p.s: non vedo l'ora che tu riprenda in mano le altre storie, lo salli, vero? soprattutto alcune!!!

Recensore Master
13/05/21, ore 23:56

Ciao!
Più leggo questa storia e più mi cattura, e infatti anche questa volta ho letto due capitoli in una volta e spero tanto di riuscire a lasciarti recensioni che non confondano i momenti – è complicato interrompere la lettura quando una trama è tanto appassionante, vorrei aver avuto il tempo di seguire la pubblicazione in diretta.
Di questo capitolo mi è piaciuto tantissimo l'ingresso in scena di Thor, perché non solo amplia il contesto del racconto, che diviene sempre più fitto, ma anche perché lui sa e sembra desiderare che Loki ricordi, che prenda anche su di sé quella Memoria che pesa come un macigno e che lo induce a provare pena e preoccupazione per la giovane cognata, rea di essere nata in una famiglia che ha rinnegato queste divinità e scatenato le ire di Odino.
Non so davvero cosa aspettarmi da Thor che recupera l'anello di nozze, che fa discorsi di natura soprattutto politica al fratello, che gli prospetta un futuro dove non siederà tra amici e alleati – un trono che non sarà mai abbastanza.
E Loki, come sempre nei tuoi racconti, benché sprezzante e deciso a seguire la strada tracciata, deve sempre camuffare un principio di cedimento al cospetto del fratello, come se dovesse obbligare se stesso a non cedere agli anni che li hanno visti alleati, vicini, fratelli, non cedere alla sintonia che hanno, perché sono un duo che in guerra possiede tutto: forza e intelletto, tuono e astuzia. Ed è bellissimo come loro due non si temano mai, in fondo sono legati da quel padre cui Loki nonostante tutto somiglia – se non nelle fattezze, nel modo di ragionare e imporsi –, da un'educazione che li ha cresciuti in maniera identica, abituando entrambi a essere principi e re – dei.
Temo molto la favorita di Loki, che è bella, astuta e potente, e ha chiaramente mire sul regno che non faranno facilmente passo indietro. Credo sia un ostacolo ostico per Sigyn, inizio a temere che possa scoprire la maledizione di Odino e sfruttarla in qualche modo a proprio vantaggio, ma non voglio fare troppe ipotesi! Preferisco lasciarmi trasportare da te e sperare che per i nostri Amore e Psiche esista la possibilità di un lieto fine.
Arrivando proprio a loro, adoro come Loki sia geloso di se stesso senza saperlo. Emerge qui tutta la sua possessività, il suo non accontentarsi mai: c'è sempre qualcosa che impedisce la sua soddisfazione – qualcosa che ora è un misterioso sciamano, un marito maledetto di cui lei è innamorata. E Sigyn, che dice temendo di dire, è come sempre un personaggio che amo tanto e che riesco a comprendere: è così umana nei suoi timori, dubbi, debolezze, nella sua gelosia razionalmente senza senso, nel suo chiedersi come indurlo a fidarsi di lei, a crederle quando gli dirà che in realtà il marito non è mai stato uno sciamano e la maledizione è tutta lì, tra loro – a proposito della maledizione, bellissimo come Thor la citi senza citarla realmente, mettendo forse volontariamente la pulce nell'orecchio di Loki, che si congeda da tutto e tutti pur di cercare qualcosa che ignora: è palese come a livello inconscio senta una mancanza, senza però riuscire a collocarla.
Come ogni volta, termini il capitolo in maniera stupenda ed è impossibile non proseguire la lettura. In particolare, trovo che la frase conclusiva di Sigyn sia estremamente significativa, perché eco del tranello in cui sono caduti e della maledizione che ne è scaturita.
Sei sempre bravissima, le tue storie sono meravigliose.
A presto!

Recensore Veterano
13/05/21, ore 22:07

Ciao Shilyss!
Arrivo in ritardo ma sempre trepidante al tuo nuovo capitolo. Mi ritrovo a ripetermi sempre, ad ogni recensione, ma nella tua prosa c’è così tanta poesia (se non sembra un controsenso) che le tue parole non sono mai solo parole ma sono immagini così vivide da essere reali, sono ambienti, odori, volti, smorfie ed emozioni. La storia di questi due personaggi è, forse, in fin dei conti “semplice”: tu sopra ci hai creato un universo. Ogni dettaglio, ogni azione, è un pezzo di puzzle, è una reazione che va a costruire il dispiegarsi del loro avvicinarsi e di come si sono allontanati. E se ho sempre detto che amavo la contrapposizione tra passato e presente, tra luce e buio, mi piace altrettanto come adesso vanno ricomponendosi. Ho immaginato spesso, leggendo, come sarebbe stato il mondo in cui Sigyn avesse scoperto il viso di Loki e non ero mai riuscita a figurarmelo. Vedendolo rappresentato, però, mi rendo conto che non poteva essere che così. Una furia composta, mescolata al dolore, alla consapevolezza di perdere la donna per cui ha sfidato Padre tutto – l’amarezza, il sottolineare che quelli che per lui sono battiti di ciglia, per lei sono ere, le ere che lui è destinato davvero a vivere. Tutto è destinato a finire, anche loro. E la punta di orgoglio che legge nell’averla vista curiosa, nell’averla vista sfidare il suo volere, è forse riconoscere in lei una parte di sé stesso, quella che ama e detesta, quello che lo fa essere chi è. È stato veramente toccante leggere di questo momento. Sei riuscita a descriverlo come sempre con delicatezza e con grazia, perché la tua scrittura è questo: ha una consistenza quasi eterea, si lascia scivolare addosso, scivola addosso, con leggerezza, con la voglia che tutti abbiamo di accaparrarci più cose belle possibili. Però poi buca come i pugnali di Loki: basta un tocco, per sanguinare. Il loro amore è così totalizzante – che bello vederlo nel passato, quando lei non è serva ma moglie – che ti prende e ti cattura, ti trascina dentro la storia e ti fa perdere. Mi piace come nel presente lui consoli entrambi perché anche lui vuole spezzare quella maledizione, perché Odino non può vincere ancora, non può decidere e vendicarsi anche dopo la sua morte. Ha passato la vita a servire le sue vendette, non vuole più esserne vittima.
Non vedo l’ora di scoprire davvero cosa succederà nei prossimi capitoli, quale sarà il ruolo di Thor ora che la ragazza è stata ritrovata, ora che lui le ha restituito il suo anello – quello che aveva fatto fare per lei, quello che le era stato invidiato tanto.
Sei veramente veramente brava: non mi stanco mai di dirtelo. Ho amato quest’immagine: “A volte pensava che il retrogusto dolciastro che gli pareva ancora di riuscire a rievocare in bocca fosse nient’altro che la nostalgia”, la trovo di una poeticità e di un acume unici. Ma questa sei tu e, in attesa della prima shottina, ti lascio questa recensione un po’ frettolosa perché la real life dà ma, soprattutto, toglie e io rincorro il tempo, ma non potevo non dirti quanto mi fosse piaciuto questo capitolo (e tutta questa storia).
Ti mando un abbraccio grande

Recensore Master
12/05/21, ore 23:50

Ciao, mia cara!

Sono contentissima di trovare questo tuo aggiornamento e di riuscire a leggerlo in tempi quasi rapidi (di certo rapidissimi per il ritmo che sto prendendo ultimamente, maledizione!).

E, insomma, sapere che questa storia è quasi giunta al termine un pochino mi fa soffrire, perché spero tu ormai sappia quanto l'ho amata e sto continuando ad amarla, ma d'altra parte non posso che essere felice vedendo quanto questa storia sia figlia di un'ispirazione potente e travolgente.

Insomma, questo è un po' un capitolo cardine, è il capitolo della grande svolta che va a scompigliare tutte le carte in tavola, è il capitolo che, in un certo senso, aspettavamo sin dall'inizio. E l'attesa crea aspettative, che spesso possono essere un'arma a doppio taglio, ma non in questo caso, perché tu hai saputo essere perfettamente all'altezza delle aspettative e dare un senso grandioso, di respiro ampissimo, a questo capitolo. Perché se è vero che da un certo punto di vista, nei tempi e nelle modalità questo capitolo ripercorre in maniera piuttosto fedele la storia originale, è anche vero che tu riesci a dare a questo episodio un approfondimento e un taglio particolarissimo, andando a confermare il perfetto lavoro di costruzione e approfondimento dei personaggi.

Il momento in cui Sigyn indugia, avvolta dai dubbi e rosa dalla curiosità, e proprio quando paradossalmente, con quella macchia di sangue rosso e così simile al suo potrebbe avere la conferma che suo marito non è un mostro, ma è una creatura simile a lei si decide a dare una risposta definitiva alla propria curiosità è bellissimo. Perché l'atteggiamento di Sigyn è quanto di più umano si possa immaginare, ed è bello che questo poi lo riconosca anche Loki, pur accecato dalla rabbia. È umano non potersi accontentare, dover andare oltre, ricercare sempre una nuova risposta a una nuova domanda, avere sete di conoscere e desiderare. È umano in un senso umanistico, un senso che spesso hai sottolineato per Sigyn, anche in altre storie, ed è un tratto che amo moltissimo di lei. Ma la cosa più bella, a mio parere, è che questo tratto così umano è anche una delle caratteristiche di Loki: lui che ha sete di conoscenza, lui che non può mai accontentarsi, lui che deve sempre spingersi oltre. Non lo so, credo che questo sottolinei molto bene quanto Loki e Sigyn, pur essendo molto diversi, abbiano una diversità che in un certo senso è complementare, perché si muove su un terreno comune. 

Ed è bellissimo vedere che lo stesso Loki,  a modo suo, lo riconosca, quasi lodando il gesto di Sigyn, nonostante la rabbia e la consapevolezza che questo metterà fine a quell'angolo di pace e serenità che avevano conosciuto, cambiando tutte le carte in tavola e scatenando l'ira di Odino, in cerca della propria vendetta. 

Insomma, come sempre hai scritto qualcosa di bellissimo: ci sono dei passaggi estremamente significativi, come il momento il cui Sigyn, nella luce debole della lanterna, esita, osserva prima l'armatura di Loki, assaggia una risposta e aspetta, prima di permettersi di osservare il volto del marito. 

Come sempre, mi piace moltissimo il modo in cui fai interagire Loki e Thor, e mi incuriosisce moltissimo il ruolo che quest'ultimo sta avendo in questa storia in particolare.

Sono curiosissima di leggere il seguito! 

A presto! 

Recensore Master
11/05/21, ore 18:23

Ecco come è successo e quando.
La parte che ho preferito è quella in cui Loki apprezza il comportamento di Sigyn, il suo non essersi accontentata. La curiosità di una mente sveglia è quello che li separa nell'immediato, ma è quello che li ha fatti unire e che può superare qualsiasi ostacolo.
Nonostante l'ira (?) comprensibile nel momento in cui Sigyn è venuta meno al patto, Loki non può avercela veramente. In fondo l'aveva previsto, è quello che di lei l'ha attratto (ritengo Loki troppo intelligente per un'infatuazione basata sull'aspetto).
Quello che, invece, ho apprezzato meno, è che Sigyn abbia avuto bisogno di raccontarsi una bugia, di trovare una scusa per accendere la lampada. Certo voleva vedere il suo volto, certo voleva la verità... ma ha usato la ferita dolorante di lui per trovare il coraggio di accendere la lanterna.
È comprensibile, certo, ma getta una sottilissima ombra sul personaggio.
In realtà si può capire benissimo che una ragazza con le convinzioni e i dubbi di Sigyn abbia bisogno di qualcosa che la spinga a compiere un gesto apertamente vietato e potenzialmente pericoloso, la rende più 'umana', anche se fin qui aveva toni quasi eroici nel suo essere una fanciulla mortale.
Tutto il resto è cornice, e come sempre è magnifica.
Poi arriviamo alla fine, a Thor, e la chiusa di Loki è fantastica. Sembra quasi di vedere il suo sorriso mefistofelico mentre con tono insinuante comunica al fratello di aver trovato 'la ragazza'.
Ci ho messo un po' di più, questa volta, ad arrivare, ma ho adorato anche questo capitolo.
A presto. ♥

Recensore Master
11/05/21, ore 15:29

Eccomi di nuovo a leggere un altro capitolo di questa storia, scusami per il ritardo!
Sei davvero bravissima a creare questa atmosfera di angoscia, suspence e batticuore insieme durante il sdialogo tra Loki e Sigyn. Lei gli rivela il suo nome, ma lui non lo rammenta, però nota che la ragazza ha conoscenze magiche e questo lo incuriosisce e lo affascina, è un po' come se questo "nuovo" Loki si stesse innamorando di Sigyn una seconda volta, non perché la ricorda ma perché è destinato ad innamorarsi di lei in qualsiasi vita. Non riesco neanche a pensare a come si possa sentire Sigyn, alla forza che deve avere per sopportare tutto questo, il pensiero di Loki a letto con Angborda, le domande che lui le fa sul suo matrimonio, il fatto che questo Loki si interessi a lei ma senza essere "il suo" Loki, la consapevolezza di non riuscire a resistere ai suoi baci e al suo tocco nonostante non voglia essere la sua concubina. Ancora una volta il personaggio dimostra tutta la sua unicità, la sua determinazione e il suo coraggio, cosa che la rende, come ben sai, uno dei pochi personaggi femminili che amo nelle storie che leggo.
Ma in questo capitolo mi hai emozionata ancora di più del solito con il bellissimo, doloroso e suggestivo incontro tra Loki e Thor. Un Thor che non è più il ragazzone baldanzoso dei film e di altre tue storie, ma un vero guerriero, un vero dio, tormentato e sofferente per la perdita di Asgard e della famiglia. Durante il loro colloquio sinceramente non ho pensato a Loki e Thor come li abbiamo conosciuti nella versione Marvel, ma come se fossero davvero gli dei della mitologia Norrena, gli dei rinnegati dal padre di Sigyn e dal suo villaggio, gli dei di Vikings, tanto per dirla tutta. Mi ha straziato sia la parte in cui Loki ricorda la sua infanzia e adolescenza con Thor, i sogni di battaglie e nemici spaventosi che condividevano insieme, tutto ciò che hanno perduto e che comunque ancora rimpiangono, sia il momento in cui Loki ammette di aver voluto punire gli abitanti di Midgard che avevano rinnegato i loro antichi dei perché non voleva essere dimenticato, perché essere dimenticati è ancora peggio di morire. Come ti avevo scritto anche in un'altra recensione, l'argomento della caduta degli dei Norreni è qualcosa che mi fa sempre particolarmente male, è profondamente triste che si sia perduta una mitologia così ricca e vivida, così piena di storie meravigliose, credenze e tradizioni che rendevano i loro seguaci coraggiosi fino alla temerarietà, convinti fino in fondo di ciò che facevano e dei loro ideali. Per questo la figura di Thor, in questa versione così tragico e imponente per aver ereditato Memoria e che così deve ricordare anche ciò che non vorrebbe, mi è piaciuta tanto, mentre in genere come sai non è un personaggio che mi colpisca, l'ho sempre trovato un po' "scontato" nelle versioni Marvel. Tu ne hai fatto un vero dio. E a quanto pare l'incontro con Thor turba anche Loki, che nei giorni seguenti si comporta in modo strano, mentendo anche alla compagna Angborda. Fino a che non ritorna da Sigyn (e ancora una volta è perfetto il modo in cui sottolinei i pensieri della ragazza, che non riesce a non pensare a Loki con Angborda, che si tormenta immaginandoli a letto insieme, magari nello stesso modo in cui si comportava con lei... è la peggiore delle torture!) e immagino che nei prossimi capitoli si sveleranno anche i viaggi, le missive e gli studi compiuti da Loki nel periodo in cui aveva detto di essere da Angborda, come sempre sei eccezionale nel creare suspence!
Complimenti per la storia, cercherò di tornare appena posso e, finita questa, riprenderò la lettura delle altre che avevo lasciato (ammetto un po' demoralizzata perché temevo che le avessi abbandonate in favore di storie nuove)!
A presto!
Abby

Recensore Veterano
10/05/21, ore 09:00

Un minuto di silenzio per la bellissima recensione che ti avevo lasciato e che mi si è cancellata prima che potessi pubblicarla.
Vabbè, ci riprovo.
Devo dire che questo è uno dei miei capitoli preferiti, ed ero veramente curiosa di leggerlo. Fin dall'inizio mi chiedevo come fosse avvenuto il momento della scoperta di Sigyn, e devo dire che non ha assolutamente deluso le aspettative.
Loki è scostante come sempre, anche in questo caso non si scompone, è assolutamente razionale di fronte all'ineluttabile e liquida la situazione dicendo che tutte le cose finiscono. Io, al posto di Sigyn, avrei preferito che si fosse arrabbiato, che avesse avuto una reazione più forte, invece lui rimane composto in questa sua superiorità da Ase se ne va così come era arrivato... Bravissima tu, come sempre, a rimanere assolutamente all'interno del personaggio, perché effettivamente questa è proprio la reazione che ci si aspetterebbe da lui.
Sigyn, povera, ha tutta la mia comprensione: effettivamente la sua azione è logica e comprensibile e non si può criticare il fatto di voler sapere chi ti sia vicino, non tanto con un nome, secondo me, ma proprio per la necessità di dargli un volto.
Lei a questo punto della storia è doppiamente vulnerabile: lo è all'interno del racconto doloroso che fa, sommersa dal triste ricordo di come ha perduto quello a cui più teneva, e lo è anche nel momento presente, perché ovviamente non trova sostegno in Loki, che non solo continua a non ricordare una mazza di quanto successo, ma sembra anche non preoccuparsene più di tanto e prenderla con una quasi rassegnata filosofia. Perfettamente nel suo stile se ne va e la lascia sola. Le fa giusto trovare l'anello sul cuscino, la mattina successiva.
Come fai spesso anche questo capitolo si chiude in sospeso, quindi ci lasci con la voglia di sapere cosa sta per succedere, e con un magone e una frustrazione che ormai sono tipici di questa storia.
Credo che tu sia passata dal genere H/C, al genere solo H!
Che ovviamente adoro!!!
A questo punto non posso fare altro che supplicarti di scrivere come se non ci fosse un domani perché io, e anche gli altri immagino, siamo qui in trepidante attesa di sapere quello che succede.
Un abbraccio

Recensore Master
10/05/21, ore 03:18

Lo so, non avevamo uno scambio in corso, ma non sono riuscita a trattenermi dalla curiosità, quindi sorpresa! Eccomi qua!
Io ogni volta che ti leggo mi immergo nelle tue parole, nei dolori dei tuoi personaggi e nell'amore imperfetto di Loki e Sigyn. Quando ho letto di come la donna, pur di vedere il volto dell'Ase, abbia tradito il patto da loro stipulato mi si è stretto il cuore in una morsa. So che la curiosità avrebbe tentato anche me, ma forse sarei rimasta nell'oscurità, nell'ignoranza di non sapere cosa celasse il suo volto, pur di averlo accanto tutte le notti. Purtroppo Padre Tutto ha i suoi corvi ovunque e non poteva non venirlo a sapere, ecco spiegata quindi l'amnesia di Loki e del perché non si ricordi della sua amata moglie. Colei che ha riempito le sue notti buie, riempiendole della sua presenza, dei suoi baci e del suo calore. Non riesco ancora a credere che per tale curiosità abbiano dovuto rimetterci entrambi.
Anche se adesso Loki non ricorda, sono contenta che crede vere le parole di Sigyn. A quanto pare ha cercato l'aiuto anche di suo fratello e quando lo cerca non è mai un buon segno, essendo il dio dell'inganno mi aspetto di tutto. Chissà, forse sarà la volta buona che collaboreranno insieme? Non so, Loki non fa mai qualcosa senza un tornaconto personale, quindi penso che sotto ci sia qualcosa di ancora non detto. In questo momento vorrei essere il suo cervello per sapere cosa stia architettando.
Ormai lo sai già, il tuo stile e il tuo modo di descrivere scene e sentimenti mi strega ogni volta, non c'è volta in cui non ne rimango affascinata dalla tua bravura, potrei continuare a leggerti all'infinito.
Non vedo l'ora di sapere come andrà a finire, ancora non sono pronta a dire addio a questa storia, sta durando troppo poco per in miei gusti ahaha Alla prossima!!
Un abbraccio,
Apatya.