Recensioni per
Ciò che resta delle tenebre
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 404 recensioni.
Positive : 404
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/01/21, ore 11:52

Oh Autrice, oh Fatina pingue di cineserie scintillanti e preziose,
questa storia sembra principiare nel modo classico, invece, disvela una narrazione “in media res”! Ho adorato il racconto delle origini della volitiva Sigyn: una fanciulla che apprende direttamente dalla vita come sia voluttuoso, infido, ingordo e pugnace il cuore degli uomini e come sia possibile piegarlo ai propri voleri con la potenza della saggezza mista alla dialettica! Quasi un insegnamento socratico: ella, sebbene giovane, si dedica allo studio della più alta materia esistente, l’ animo e le sue cangianti nuances. Bella l’ immagine della madre saggia che ben si combina con la ferma solidità del pugnace padre. E cosa dire del tema della religiosità delusa dalle vecchie divinità? Una riflessione da vera storica, non c’ è che dire! Hai reso vivi e palpitanti le ragioni dell’ avvicendamento dei riti: quando un bisogno di spiritualità viene per troppo tempo deluso, gli dei diventano lontani e muti, fredde presenze immote, totem e simulacri privi di conforto. Eppure… Ho riconosciuto la bellezza della narrazione aedica nell’ atmosfera che hai saputo creare intorno al viandante cantore. Chissà se la nostalgia abbia velato lo sguardo del vecchio padre di Sigyn o se gli abbia scaldato il cuore. Non potremo mai saperlo. Una lacrima può essere la fortuna di un re o la sua dannazione. Chissà.
Post Scriptum: Sono appassionatissima a questa nuova storia! Spero di saperne presto la continuazione.
Post post scriptum: che fine hanno fatto le mie storie preferite? Dove sono Confessioni, Gatto Tooo che fa cose, Vanir Brava Gente, Loki ingegnere e Mutandella? Sei pigra e indolente, Autrice! CULO! Per protesta.

Recensore Veterano
19/01/21, ore 22:34

Eccomi, mia cara!
Quando ho visto che era una fiaba ho sorriso, (adoro le tue fiabe!) ma già dall’inizio ho capito che non sarebbe stato facile (non conoscevo Amore e Psiche, mi spiace 😅).
Lasci qualche frase qua e là, ci racconti di una Sigyn infreddolita e povera, che approda in una terra arida e fredda (e solo io so quanto mi ha rattristato vedere questa ‘regina’ così 😢 ) come schiava, parlando di un amore, un uomo, un marito che non la riconosce e (forse?) non sa di lei.
Le tue descrizioni sono bellissime (ma c’è da dire che i luoghi nordici hanno un fascino a cui diffiicilmente si può scappare 💜 ) ci si rivede proprio lì, in mezzo a quel ghiaccio e ci si può solo guardare intorno e dire: Ma dove sono gli altri?
Il castello è austero, mi sa, ma io che ho sempre letto medievali, l’ho trovato veramente ben descritto (la nota degli agnellini è stata molto carina, ma effettivamente si sa che è così, gli animali sono sempre serviti all’uomo per nutrimento, protezione e tutto ciò che serviva. Non si buttava via davvero niente), e gli appartamenti di Loki mi sono piaciuti veramente tanto, da come hai descritto i segnalibri alle armi appese. Bello bello.
La storia passata di Sigyn, il racconto del padre e del suo regno, di questo ‘tradimento’ nei confronti degli dei, fino ad arrivare al primo incontro con lroo, è ben dosato, curato e narrato con parole meravigliose. Aspetto di sapere di più sulla loro storia.
L’incontro nel presente, (nel presente della storia 😊 ) invece, mi ha fatto trattenere il fiato. Anceh se era stato detto, che lui non avrebbe potuto riconoscerla, devo dire che un po’ ci avevo sperato 💜. L’occhiata che Loki le lancia, o è molto bravo (e sappiamo tutti che lo è, altrimenti non sarebbe il dio dell’inganno 😅 ) o davvero non sa chi sia.
E ora vorrei sapere cosa è successo. Ho letto che la visita al padre di Sigyn non è stata casuale, ma indotta per vendicare il tradimento e ora non so cosa è successo e come mai sia proprio Loki a non ricordarsi.
Si è anche accennato all’abbandono della ragazza da parte dei genitori… Sì, insomma, c’è molto da scoprire e da incastrare, quasi un giallo, direi. 😊
Come ogni volta, prendi il lettore per mano e lo guidi verso mete sconosciute, anche se questa volta mi hai buttato un po’ nell’angoscia, ma so che posso fidarmi e che sarà una fiaba bellissima (come tutte le tue storie, non si può assolutamente dire il contrario 💜 )
Niente, resto in attesa.
Un grosso abbraccio,
Mo

Recensore Master
19/01/21, ore 21:19

Ciao cara! Ho visto che nel tuo profilo pullulano le storie di Loki/Sigyn, quindi ci ho messo un po' a scegliere quale iniziare.
Alla fine ho optato per quest'ultima che hai pubblicato, perché la storia di Amore e Psiche mi ha sempre affascinata fin dalla scuola, nonostante gli anni passati, la ricordo ancora a memoria. Amo tutto quello che si ispira alla fiaba (la Bella e la bestia è uno dei miei film preferiti <3).
Arrivata a fine capitolo devo dire che mi è dispiaciuto, avrei voluto continuare a leggere ancora e ancora.
La prima cosa che ti voglio dire, e so che magari sembro banale ma è: Wow.
Il tuo stile di scrittura mi ha catturata immediatamente, si vede che ci tieni tantissimo ai dettagli, descrivi così minuziosamente ogni parte che le immagini prendevano vita nella mia testa. Era come vedere tutto con gli occhi di Sigyn, le descrizioni sono una meraviglia, vive.
Ti dico solo che nonostante il termosifone acceso, percepivo anche io il freddo di quel territorio talmente ero coinvolta nell'atmosfera xD
Mi piace un sacco come stai strutturando il personaggio di Sigyn, in primis con la sua splendida descrizione dei capelli. E' una donna curiosa, non si arrendere alle difficoltà' e anche schietta. Mi è piaciuta come ha risposto alla governante: quel suo "No, io non morirò.” ti fa capire tutta la sua determinazione. Inoltre è anche paziente, sopporta e arriva addirittura a compiere questo lungo viaggio per poter rivedere l'uomo che ama. Disposta a faticare, quei lavori non la spaventano, è disposta a tutto pur di rivedere il suo amato ed è una cosa che me l'ha fatta apprezzare particolarmente. E' un personaggio molto interessante, con una nota malinconica.
Mi sono piaciuti molto anche gli stacchi tra il presente e il passato: dove possiamo conoscere in modo più approfondito la vita di Sigyn quand'era più giovane, la sua famiglia e le loro credenze. Davvero bello, hai dato grande cura all'ambiente e questo mi ha permesso di essere coinvolta subito nell'atmosfera. Ho trovato molto interessante anche il tema delle tradizioni e al problema di aver cambiato culto, che da come si evince nel racconto, ha portato poi ad una conseguenza ancora più grande.
E verso la fine arriva il fatidico incontro tra i due, che devo dire, non vedevo proprio l'ora di leggere: Loki non sembra non ricordarsi di Sigyn e lei giustamente ne rimane sorpresa, ma mantiene comunque la sua fermezza. Brava, mi è piaciuta un sacco in quella parte.
Però secondo me in realtà si ricorda di Sigyn, avevo addirittura pensato che l'avesse riconosciuta ed era per questo che aveva mandato la vecchia a sceglierla. Mmmh..Non me la racconta giusta.
Sarà che sono una romanticona in questi casi. Forse sotto sotto c'è dell'altro: magari ha perso la memoria? O magari la starà mettendo alla prova? Aaaah troppe domande! Tutti questi misteri però mi coinvolgono ancora di più.
Questa storia la metto nelle seguite, perché sono davvero curiosa di scoprire altro su Loki, sul passato tra lui e Sigyn, insomma... E' la prima storia tua che leggo e a questo punto spero di leggerne altre!
Complimenti, sei davvero brava.
Spero di sentirti presto <3

Recensore Master
18/01/21, ore 08:24

Mia Luce, eccomi finalmente *^*! 

Sono felicissima di passare di qui, di trovarti con una nuova fiaba *^* dopo Ombre, che avevo amato con tutto il cuore.
Io le amo tutte le tue storie ma le fiabe... hanno qualcosa di speciale <3
Oddio, Amore e Psiche! Ricordo pochissimo della storia originale, ma ho in mente la statua bellissima che li rappresenta e mi ricordo che il loro racconto mi aveva lasciato bellissime sensazioni, perciò sono eccitata e curiosa di vederlo riadattato in chiave Loki-Sigyniana **.

Da questo primo capitolo due cose sono emerse secondo in maniera preponderante: il freddo e il coraggio.
Per quanto riguarda la prima, brrrr! Meno male che ho letto il capitolo quando ero ancora sotto le coperte, perchè non hai idea del gelo che mi hanno trasmesso le atmosfere che hai descritto çç. Qui da me siamo sotto zero ormai da una settimana, perciò mi sono immedesimata tantissimo in Sigyn e mi sono immaginata senza alcun problema i paesaggi che descrivi.
La seconda cosa è invece il coraggio, che questa ragazza dimostra, nel recarsi a servizio in un posto intriso di malia e malvagità, un posto da cui chiunque altro vorrebbe stare alla larga, condannando se stessa a una sorta di vita da schiava (oddio, ricorda un sacco Belle, ora che ci penso!) pur di riconquistare l'amore perduto. Non mi aspettavo che i due fossero già sposati, e questo rende lo struggimento di lei ancora più grande çç: non oso immaginare che umiliazione, che dolore debba sentire nel cuore, nel sapere che suo marito la considera un'estranea, non ha la più pallida idea di chi lei sia, amore perduto e costretta a servirlo in un palazzo che dovrebbe essere suo per metà.

Il flashback ci stuzzica ma senza soddisfarci del tutto, regalandoci un piccolo scorcio del loro passato: abbiamo Thor, sempre il più calmo e assennato, qui in una versione estremamente matura, il fatto che gli manchi un occhio sta a significare che ha già vissuto tutte quelle avventure che hanno segnato il suo spirito, rendendolo più saggio. E poi abbiamo Loki, il solito incantatore dalla lingua veloce, predatore in qualunque universo tu scelga di presentarcelo. Non ci resta altro che scoprire come sia diventati marito e moglie, e cosa abbia portato al loro allontanamento çç: sono super curiosa, come dicevo, di ritrovare i vari elementi della favola originale <3

Ti abbraccio fortissimo e al prossimo aggiornamento :-*

tua Kinder Bennina molto infreddolita *rattle rattle

Recensore Veterano
15/01/21, ore 13:03

Ciao mia cara!
Che bello iniziare questa nuova avventura insieme a te, Loki e Sigyn.
Mi piace tantissimo la tua idea di prendere ispirazione per questa storia da quella di “Amore e Psiche” e sono veramente curiosissima di scoprire come la svilupperai, sapendo già che farei un ottimo lavoro.
Parto subito con il dirti che ho adorato la minuziosità con la quale descrivi i luoghi in cui Sigyn si trova. Ho sempre trovato le tue descrizioni meravigliosi, capaci di dare al lettore la sensazione di poter vedere un luogo o un qualcosa con i propri occhi grazie alla scelta azzeccatissima di parole che fai e ovviamente questa tua bravura la ritroviamo anche qui.
Devo ammettere che questo capitolo ha fatto sorgere dentro di me tante domande e curiosità ed è una cosa che comunque apprezzo molto perché credo che sia questo uno delle principali finalità di un primo capitolo: incuriosire così tanto il lettore da farlo continuare a leggere il resto della storia. Ovviamente, qui l’obiettivo è stato più che centrato.
A inizio capitolo, troviamo Sigyn che arriva a Utgard. Ci rendiamo subito conto che non si è trattato di un viaggio di piacere o dovuto a qualche nobile scopo. No, dal fatto che viene definita “una stracciona in mezzo ad altri straccioni”, quella che abbiamo è proprio l’impressione che sia stata fatta prigioniera, che sia diventata una schiava. Ovviamente non posso non chiedermi quale sia il motivo e che cosa lei abbia fatto per finire in una situazione simile.
Qualcosa, però, mi dice che, in qualche modo, il motivo alla base sia proprio Loki.
Infatti lui è proprio una delle prime persone che Sigyn incontra al suo arrivo, anche se sembra proprio che lui l’abbia dimenticata. Infatti i due non solo già si conoscono, ma sono per giunta marito e moglie. Il dio dell’inganno, però, sembra essersi completamente dimenticato di lei e Sigyn è pronta a tutto pur di fargli ritornare la memoria. Mi sembra quasi superfluo dirti che nel leggerlo mi si è aperta dentro una voragine di domande su che cosa sia potuta accadere, ma sappi che è così ahaha.
La donna anziana a capo della servitù di Utgard sembra una persona molto spaventosa, ma mi piace come Sigyn le tiene testa: deve fare in modo che Loki si ricordi di lei e non permetterà a nessuno di ostacolarla, nemmeno alla tisi.
È un obiettivo a cui si aggrappa con tutta se stessa, con la quale si fa forza nei momenti di sconforto, mentre tutte le altre schiave piagnucolano.
Durante il suo periodo di permanenza nel palazzo, tenta un paio di volte a raggiungere gli appartamenti reali, per cercare di incontrarlo, senza avere successo.
Soltanto tempo dopo che la vecchia a capo della servitù, notando il fatto che fosse una lavoratrice veloce e discreta, la sposta proprio negli appartamenti reali che ha finalmente l’occasione di entrarvi.
Ho provato un’enorme tenerezza nel leggere di come, arrivata in quelle stanze, lei si guardi intorno, come per trovare indizi che le facciano capire che, anche se non si ricorda più di lei, quell’uomo è ancora il suo Loki, che l’uomo di cui è innamorata c’è ancora. Non voglio nemmeno pensare a quanto può essere terribile amare una persona che non si ricorda di te.
Tenerezza che ho provato anche nel momento in cui Loki torna a palazzo e Sigyn si reca da lui per chiedergli se ha bisogno di qualcosa. Soprattutto nel momento in cui si rende conto del cambiamento del suo sguardo, del modo come la guarda: non vede più uno sguardo innamorato, ma più quello di un cacciatore che sta scrutando la sua preda.
Nonostante il momento di sconforto che Sigyn prova nel costatarlo, sono felice che non voglia demordere, ma vuole trovare un modo “per recuperare ciò che aveva perduto”, anche se sa che non sarà un’impresa facile.
La narrazione principale viene intervallata da flash back, che ci mostrano momenti del passato di Sigyn.
Qui scopriamo che suo padre era uno jarl, capo militare e uomo giusto e onesto da cui giungevano gente da ogni dove per chiedergli consiglio. Fin da piccola Sigyn è sempre stata molto curiosa e amava nascondersi in un cantuccio per ascoltare le sue conversazioni. Proprio da queste che viene a scoprire che gli dei ormai sembravano essere diventati sordi alla preghiere e ai sacrifici in loro onore, cosa che ovviamente aveva iniziato a preoccupare suo padre e gli altri uomini e a chiedersi che cosa sia potuto accadere. Nel udire questi discorsi, Sigyn non può fare a meno di chiedersi dove sia finito Odino, anche se qualcosa mi dice che lo scoprirà non molto tempo dopo.
Infatti un giorno, tornando a casa, vi trova all’interno due stranieri ai quali suo padre ha dato ospitalità. Dalla descrizione che ci fai di loro, sembrano proprio due persone di mia conoscenza, che rispondono ai nomi di Odino e Loki, ma vediamo se mi sbaglio. I due viandanti sembrano provenire da un luogo lontano e raccontano loro di leggende e miti. Sigyn prova una certa tensione quando si trova alla loro presenza, soprattutto quando la guarda il più giovane dei due, ma non comprende proprio da che cosa sia dovuta.
Mi è piaciuta moltissimo questa frase che hai inserito alla fine di questo spezzone riguardante il passato “Gli dèi erano venuti a vendicarsi di loro, ma Sigyn e suo padre non potevano ancora saperlo” perché ci preannuncia che le cose non si stanno per mettere bene, ma siamo anche curiosi di capire che cosa abbiano fatto gli uomini per ricevere una reazione simile da parte degli dei.
Questo primo capitolo è stato davvero meraviglioso, scritto benissimo come sempre.
La storia la trovo veramente molto interessante e sono veramente curiosissima di andare avanti nella lettura perché mi sono sorte dentro una bella quantità di domande alle quali non vedo l’ora di avere risposta.
È sempre un piacere vedere come Loki e Sigyn riescano ogni volta a ispirarti storie dalle trame sempre diverse, quindi davvero i miei complimenti.
A prestissimo mia cara!
Un abbraccio,
Jodie
(Recensione modificata il 15/01/2021 - 01:04 pm)

Recensore Master
14/01/21, ore 18:32

Ciao cara,
visto che hai iniziato una nuova storia – e per di più una Fable! AU ispirata ad Amore e Psiche – ho pensato di avere finalmente l’occasione di seguirla passo per passo mentre la pubblichi e ho deciso di passare da qui per l’ABC.
Come sempre, scusami se mi ripeto, ma amo alla follia il tuo stile e la tua capacità di dar vita alle scene che descrivi, che paiono davvero scorrere davanti ai miei occhi mentre leggo le tue storie e mi innamoro dei luoghi che descrivi ogni volta in maniera particolareggiata e ricca di dettagli sempre interessanti. Il ghiaccio e il freddo l’hanno fatta da padroni, come sempre, ma in maniera particolare questa volta e tu riesci sempre a dar loro un’importanza che esula oltre la mera situazione atmosferica; trovo infatti che il gelo sia la miglior metafora per parlare della situazione presente tra Loki e Sigyn e, specialmente, del ghiaccio che è penetrato nel cuore del dio dell’inganno e che gli ha fatto scordare la sua sposa.
L’alternanza tra presente e passato, che ti è sempre tanto cara, è stata interessante anche in questo caso e ci ha mostrato il mondo come lo conosceva Sigyn, prima che tutto crollasse per la mancanza di fede del popolo nei confronti di Odino e dei suoi eredi. Ho amato in maniera particolare la descrizione del padre della protagonista e il suo ruolo nella comunità come punto di riferimento per raccolti e cura del bestiame; aiuta a dipingere una famiglia unita, lavoratrice e un punto di riferimento per le altre famiglie di quel luogo. Ho trovato davvero evidente poi, quanto lo jarl amasse la moglie, e anche i figli, e come fosse accogliente nei confronti dei viandanti – come ha fatto con Loki quando li ha visitati sotto mentite spoglie.
Nel tempo presente, invece, abbiamo a che fare con Sigyn che è arrivata a palazzo insieme a un gruppo di schiave e riguardo a cui la donna a capo della servitù, convinta che non sopravvivrà alla malattia, crede che sia inutile perdere tempo con lei. Eppure, anche mentre lo dice, pare che la serva stessa si stia rimangiando il pensiero, visto che decide di farla accudire in maniera particolare, ponendo attenzione sulle sue mani, quasi come sapesse che un domani la sceglierà per occuparsi delle stanze di Loki, riuscendo a favorire il loro nuovo incontro.
Il personaggio di Sigyn è sicuramente quello su cui ti sei focalizzata maggiormente in questo primo capitolo e noi lettori abbiamo solamente intravisto Loki – e lo abbiamo fatto attraverso lo sguardo di sua moglie e attraverso i suoi racconti. Al tempo stesso però sei riuscita a farci percepire la personalità forte del dio dell’inganno grazie alla visita alle sue stanze, soffermandoti su tutte le sue passioni e mostrandoci, anche se solo brevemente, il suo studio: luogo in cui Sigyn non dovrebbe entrare, ma dal quale lei si sente attratta quasi come dal proprietario.
Nonostante i due si siano incontrati, o per meglio dire scontrati, solo per un breve istante in questo primo capitolo sei riuscita a mostrarci tutta la forza del loro legame, che trascende ogni cosa e fa sembrare banali sia lo spazio che li ha divisi che il tempo che non hanno passato insieme. Certo, per ora Loki non ha dato segno di riconoscerla ed è impossibile non notare quanto Sigyn ne abbia sofferto, eppure Loki è rimasto impressionato da lei e dalla sua audacia; inoltre, se c’è qualcuno che è in grado di vincere qualsiasi maledizione li abbia colpiti, quella è sicuramente Sigyn.
Non sono ancora sicura del ruolo che avrà la serva, non ho deciso se sarà un’aiutante per Sigyn o invece un’antagonista, ma sono molto incuriosita dalla sua figura e dal fatto che abbia scelto di dare una possibilità a Sigyn.
Aggiungo la storia alle seguite e sono già in bramante attesa del prossimo capitolo, in cui spero svelerai cosa ha spinto Loki a dimenticare di lei.
Un abbraccio e alla prossima,
Francy

Recensore Master
14/01/21, ore 16:42

Ciao carissima <3
È con immensa gioia e sconfinato orgoglio che mi accingo a lasciare – a te, proprio a te (e non poteva essere diversamente) – la mia millesima recensione. E quale modo migliore per festeggiare questo importante traguardo se non commentando questo ennesimo splendore, uscito dall’ineguagliabile sapienza delle tue sante manine?
È un vero e proprio viaggio mistico, quello che ci fai intraprendere insieme a Sigyn, il viaggio di un’anima smarrita ma intenzionata a ritrovare con tutte le sue forze ciò che ha perduto. La storia, ispirata a una delle fiabe più belle di tutti i tempi, si apre in medias res, con Sigyn che viene condotta a Utgard come schiava: è Loki stesso a portarcela, ma il dio dell’inganno pare non ricordare (oppure finge clamorosamente? Con lui tutto è possibile) quel che un tempo lo ha legato a Sigyn, sua moglie. La descrizione dei gelidi fiordi del nord, con la loro bellezza magnifica e terribile, lasciano senza fiato per la poesia e l’attenzione ai dettagli – ho sentito il freddo sulla pelle, proprio come se fossi lì, accanto a Sigyn, e i miei occhi si sono riempiti dei colori e dello splendore di questa terra dei Giganti aspra e inospitale, ma non per questo priva di una sua feroce, incantevole magia. Parte del viaggio intrapreso da Sigyn\Psyche è dunque già avvenuto, ma è adesso che arriva la parte più difficile: fare in modo che Loki la riconosca, ovvero riconquistare ciò che è stato perduto. Così come Psyche disobbedisce ai moniti del suo sposo, Eros, che le ha impedito di guardarlo in volto (giacché non è attraverso lo sguardo che si conosce l’Amore nella sua più autentica essenza) allo stesso modo Sigyn è venuta meno a una promessa fatta a Loki, presumo la promessa di non chiedere, di non scoprire chissà quale verità l’astuto principe di Asgard abbia deciso di tenerle nascosta – forse proprio la sua natura divina? Sembra che, in un primo momento, Loki (accompagnato da Odino) si sia presentato al padre di Sigyn come un semplice straniero, affascinante ma pur sempre mortale. Eppure Sigyn, curiosa di natura, così portata a tentare, sempre e comunque, di vedere anche attraverso le tenebre (esattamente come in un’altra storia di cui lei stessa ammette di non conoscere la fine – e nemmeno noi, mi permetto di aggiungere XD) non può certo sottostare a questa condizione senza provare dentro sé il desiderio di conoscere, di infrangere dunque il giuramento fatto allo sposo, pagandone sulla propria pelle lo scotto, il prezzo, salatissimo, che ogni tipo di conoscenza richiede. Sigyn, tuttavia, è anche caparbia, e forte, e determinata a non lasciarsi andare ma anzi a combattere per riscattarsi, a sopportare, se necessario, ogni tipo di mortificazione, anche fisica, pur di riavvicinarsi alla sua metà mancante, separata dalla quale non avrebbe più senso vivere. La sua dignità e fierezza permangono intatte, anche nei momenti più bui in cui persino le guglie e i corridoi labirintici del palazzo di Loki le si avvolgono attorno, stringendola in spire da cui sembra impossibile riuscire a liberarsi. Nemmeno arrivare ai tanto ambiti appartamenti di Loki – che paiono quasi uno scampolo della perduta Asgard incastonato nel ghiaccio immobile di Jotunheim – le porta un minimo di sollievo, poiché l’antico amante non la riconosce, o la ignora, e Sigyn non sa che inventarsi per far sì che il ricordo di ciò che è stato riaffiori nella mente dell’impenetrabile re dei giganti di ghiaccio. Dobbiamo forse presumere che, anche questa volta, l’astuto dio degli inganni sia rimasto invischiato nelle trame da lui stesso ordite? Sembra che tutto prenda le mosse da una vendetta: forse gli dei di Asgard, con il loro silenzio, hanno voluto tastare la fedeltà dei loro discepoli, i quali, però, dopo anni e anni di preghiere levate al nulla, hanno rivolto la loro devozione altrove, a divinità nuove, giunte dal sud, la cui influenza si sta pian piano espandendo in buona parte del mondo conosciuto e che una cosa, sopra ogni altra, impongono ai loro nuovi adepti: non avrai altro Dio all’infuori di me. Ho come l’impressione che ne Loki né tanto meno Odino potrebbero facilmente tollerare un “affronto” del genere.
Non so che altro aggiungere, e sinceramente non credo nemmeno di essere riuscita a dire qualcosa di sensato in questo commento. Spero che tu possa apprezzarlo lo stesso, perché viene dal cuore <3
Grazie per questo splendido regalo d’inizio anno, e anche per la dedica finale. È tutto – tutto tutto tutto – ricambiato, lo sai.
Alla prossima, un bacione :*
Con affetto e tantissima stima,

padme

Recensore Master
13/01/21, ore 14:59

Carissima,
Trovare un tuo nuovo progetto fra gli aggiornamenti è sempre una cosa meravigliosa, ma in questo caso in particolare sono stata ancor più felice di incontrare questa storia, e insomma, non vedevo l’ora di poter leggere anche questa meraviglia. E non solo perché si tratta di un’altra fiaba, e con le fiabe tu davvero riesci sempre a stupirmi e a lasciarmi senza parole. È straordinaria la tua abilità nel calare i tuoi personaggi in contesti sempre nuovi, riadattando il nucleo narrativo di una fiaba a nuove esigenze e nuovi concetti, ma sempre con un rispetto di fondo e un’attenzione ai dettagli incredibili. Che poi, questo continuo tornare su determinati “schemi narrativi” sperimentati nel tempo, su personaggi e meccanismi conosciuti e consolidati in una tradizione che ha sì degli esponenti celebri che hanno fissato una versione più o meno famosa e più o meno definitiva è, a pensarci bene, l’essenza stessa delle fiabe. Un racconto, un archetipo che passa di bocca in bocca, di generazione in generazione, raccogliendo concetti antichi e adattandosi a contesti e concezioni nuove e riuscendo, sempre, a portare al mondo qualcosa di bello e degno di essere ascoltato (o letto, in questo caso). Insomma, un giro immenso di parole per dirti che in generale adoro tutto il lavoro che stai facendo sulle fiabe, e che anche questa si va a collocare in uno scenario bellissimo.
Sono poi stata particolarmente felice di sapere quale sarebbe stata la fiaba di riferimento, perché insomma, Amore e Psiche è una meraviglia, e apre a scenari interessantissimi da trattare in questo contesto.
Venendo (finalmente, dirai giustamente tu) alla storia vera e propria, ho adorato come ci hai introdotto nella narrazione: la descrizione di questo luogo incantato e incantevole attraverso gli occhi di Sigyn è davvero struggente, vivida, piena di meraviglia e di stupore. La tua è sempre una narrazione attentissima ai dettagli, capace di costruire ambientazioni e scenari credibili e concreti, in cui il lettore può immergersi completamente.
Mi piace, mi piace tanto come hai strutturato qui il personaggio di Sigyn: la sua decisione e caparbietà nel perseguire un obiettivo, al di là del lavoro difficoltoso e non del tutto piacevole sono ammirevoli, e mi sono un po’ commossa quando, lei con la sua forma sottile e le sue mani delicate, ha alzato la testa e affermato davanti a tutti che lei non sarebbe morta. E mi piace tanto la descrizione di Sigyn ragazza, lei con le sue trecce che brillano al sole mentre declina pretendenti e non riesce a fare a meno di possedere una curiosità genuina, che la porta a interessarsi del mondo e dei suoi mutamenti. È interessantissima, tra l’altro, tutta la tematica legata alle divinità e al cambiamento del culto: è qualcosa che va al di là delle fiabe, che ha una fondatezza storica e che si ritrova, pur con le dovute differenze, il diverse culture. Ecco, insomma, adoro davvero come tu riesca sempre a creare dei testi maturi, che riescono a trattare tematiche anche complesse e di grande rilevanza, senza mai perdere il gusto per la narrazione.
Trovo perfetto il modo in cui hai cominciato a tracciare i contorni della riscrittura del mito, con questo matrimonio fondato (almeno apparentemente) su una verità celata e che, mi viene da supporre, la naturale curiosità di Sigyn non può aver lasciato nell’ombra troppo a lungo. Loki è perfetto nel ruolo del dio ingannatore che maschera la sua reale natura, e sono davvero curiosa di scoprire come proseguirà tutto, ora che i due si sono incontrati ma, apparentemente, senza davvero riconoscersi (almeno, questo riconoscimento non sembra esserci, almeno da parte di Loki, anche se con lui non si sa mai XD).
Davvero, ti faccio i miei complimenti!
A presto!

Recensore Master
12/01/21, ore 23:20

Ciao, eccomi qui per lo scambio libero.
Adoro le storie su Loki e Sigyn e ti ringrazio per averne scritte un'ampia gamma, così posso spaziare e leggermele tutte e, a poco a poco, lo sto facendo.
Questa storia è bellissima.
Ho potuto sentire l'angoscia, ma anche la determinazione di Sigyn, che ha preferito diventare la sua schiava pur di rivederlo. Finalmente dopo un po' di tempo passato al suo servizio senza vederlo, viene destinata ai suoi appartamenti. Purtroppo, però, non è andata come lei sperava e Loki pare (perché secondo me non è vero) che si sia dimenticato di lei.
Il pezzo sulla storia della famiglia di lei, è fantastico. Leggere di come siano caduti in disgrazia e poi raggiunti dagli dei per essere puniti a loro insaputa, mi ha emozionata. In fondo è anche la storia di come i due si sono conosciuti. Ecco perché dico che Loki si ricorda eccome di Sigyn e finga per vedere la sua reazione una volta che sarà scoperta.
Non sono una tipa romantica, ma in questo caso mi viene da pensare che lui sia veramente innamorato di lei, anche se è il re degli inganni.
A livello grammaticale niente da dire, è stata proprio una piacevole lettura. Solo un piccolo refuso ti devo segnalare: "Sotto, si intravedere la tunica tinta di un verde cupo..." volevo farti notare il verbo che doveva essere... intravedeva.
Grazie ancora e buonanotte, ciao, Chiara.

Recensore Master
12/01/21, ore 13:21

Carissima Cosetta **
Due cose ti voglio dire prima di iniziare la recensione: la prima è che lo vedo, il naso da pinocchio, mentre dici la parola "minilong" u.u la seconda è: di cosa accidenti hai paura? Dici che non sei sicura di quello che fai, ma dove? Ma quando? Ma zitta, taci, e scrivi, va u.u
Ecco, ho detto quello che dovevo dire, perché iniziare una recensione in modo normale non ha senso, se si parla di me **

Ho adorato. Ho semplicemente adorato tutto e potrei fermarmi qui, ma ci sono tante cose da dire: prima di tutto è sempre bello ritrovarti a parlarci di passato e presente, a raccontarci parti di ciò che è ora – conseguenza di un passato che ci racconti man mano, non ci dici mai tutto, finché alla fine tutto torna e la trama si lega in maniera perfetta dalla prima all'ultima parola. Che bello poi questo inizio, che descrive in maniera così panoramica il paesaggio, e che fa avvertire il freddo nelle ossa, la fatica di sostenerlo ma la caparbietà di Sigyn, che sempre la contraddistingue, di ritrovare quell'amore perduto. E mi fai tornare a Jotunheim, ma qui verso casa di un alleato e non alla ricerca di alleati. Siamo già a casa, ma una casa che non è Asgard.
Sigyn come sempre è la ragazza curiosa e instancabile che combatte per i propri ideali con una grinta che la rende sempre così vivida, umana, soprattutto umana, quando sceglie una vita di schiavitù, di sacrifici doppi, pur di rivedere il dio dell'inganno, conosciuto in un passato che, a quanto pare, a lei è rimasto impresso nel cuore... ma non a lui.
Mi chiedo poi il ruolo della vecchia quale sia, visto che a lei ha il permesso di entrare nello studio a discapito di chiunque altro. Ho addirittura pensato che possa essere Loki sotto mentite spoglie, che in verità ha scelto Sigyn tra le altre, osservandola con l'aspetto di una severa "governante" e se ci ho preso mi sentirò molto intelligente.

Sigyn poi, osservando il letto e coprendosi la testa con i ricordi, ha memorie lontane di lei e Loki che fanno l'amore, così intimi... difatti ho pensato che, rivedendola, lui potesse avere anche solo una reazione, è invece nulla e mi chiedo dunque se appunto non stia fingendo per qualche ragione o se abbia perso la memoria, o che magari ci sia altro sotto, perché Loki non può non ricordare Sigyn. Non può Può avere mille amanti, mille donne, ma Sigyn è un fotogramma che rimarrà sempre impresso nei suoi occhi e, questa cosa, me l'hai insegnata tu, mia cara cosetta perciò io ora sono qui, per colpa tua, a farmi millemila domande esistenziali alle quali tu non risponderai e mi farai aspettare tantissimo **
E i due stranieri, invece? Uno con un occhio solo, l'altro abile oratore dalle mani di mago... ed è ovvio che siano loro, ma rimane il dubbio su quale sia stato il destino di Asgard, se ci sia di mezzo il Ragnarok. O magari altro. Ammetto di essere ignorante e di non conoscere in modo approfondito la favola di amore e psiche, conosco solo l'origine della statua ç_ç (vedi a che serve il liceo artistico? A niente!), ma da una parte per me così è come immergermi in un mondo nuovo, qualcosa di totalmente sconosciuto, estraneo! E forse, in qualche modo, preferisco così ** ho sempre tempo di andare a recuperarla dopo.

Insomma, mia cara cosa, in questo viaggio tra passato e presente, con una nuova fiaba che sa di mito, sa di storia, sa di amore, io non posso che farti i miei complimenti ** Ho poi notato una sorta di "stile nuovo", che si avvicina molto di più a quello fiabesco, che ho trovato immensamente adatto e incantevole ma, soprattutto, avvincente. Non ho parole per descrivere Sigyn, che in questa favola ha più cocci da raccogliere e riunire insieme, e lo fa sempre con una dignità che la illumina d'oro. Sigyn è oro **
E' stupenda cosetta, meravigliosamente stupenda, e se ti fai un'altra fisima ti meno **
Perciò aggiorna presto, okay **?
Miry che ha così freddo che tra poco evoca il palazzo di Frozen con la sola imposizione delle manO

Recensore Master
11/01/21, ore 23:24

Che bella Amore e Psiche! Se c'è qualcuno che può rivisitarla senza paura, sei tu, che con la tua prosa elegante e pacata sai suscitare atmosfere fiabesche e crepuscolari.
A tal proposito, la descrizione iniziale della città, coi suoi colori, col suo cielo, rende affascinante un luogo potenzialmente terribile.
Sigyn, novella Psiche, deve ancora imparare davvero la pazienza, ma è sulla buona strada. La vedo un po' Cenerentola al momento, e faccio il tifo per lei. ^^
Però... però... mannaggia a te! >.<
Dovevi proprio iniziarne un'altra? ç_ç (Certo che sì, ma io aspetto fiduciosa che aggiorni altre storie).
Alla prossima, sperando di non metterci di nuovo una vita per passare da te. ^^

Recensore Master
11/01/21, ore 20:48

Ciao shilyss <3
Volevo leggere questa storia non appena ieri sera l'avevi pubblicata, ma ho preferito farlo adesso che sono decisamente più sveglia. Io in passato ho amato le tue storie ispirate alle fiabe, e sono sicura che sarà lo stesso con questa, soprattutto perché ispirata ad Amore & Psiche, quindi partiamo benissimo. Ho apprezzato l'atmosfera che sei riuscita a ricreare, parlandoci di questa terra che descritta così sembra fredda, desolata, costantemente sotto un cielo grigio. E subito ci viene presentata la situazione (anche se viene solo accennata, per ora). Loki non ricorda Sigyn, ma lei si ricorda di lui e se è arrivata fin qui è evidente che vuole stargli accanto e magari trovare anche un modo per far sì che lui ricordi. Mi chiedo cosa sia successo, anche perché mi ha dato tutto la sensazione di una situazione post-apocalittica ( o forse post-bellica?). Sappiamo che Loki è il sovrano di questa terra e che Sigyn vorrebbe riparare ad un torto (e io ovviamente sono molto curiosa di scoprire la soluzione a tutti questi misteri che tanto mi piacciono). Sigyn come al solito mi ha fatto una buonissima impressione, perché dietro il suo aspetto "fragile" in realtà p una combattente che agisce in nome dell'amore. Ho davvero adorato il suo arrivare ial castello di Utgard, le descrizioni in questo primo capitolo mi sono piaciute particolarmente perchè mi hanno permesso di immaginarmi benissimo come e dove i personaggi si muovono. Però ecco, sentirsi dire che sicuramente morirà di tisi non è stato proprio piacevole. C'è qualcosa che tormenta Sigyn, eppure sa di essere esattamente dove dovrebbe, nonostante sia strano. Perché sì, è quasi estraniante per lei essere circondata da questo mondo così "freddo". Dopodiché la storia prosegue come se davvero stessi leggendo una fiaba, e qui si scopre qualcosa su Sigyn e la sua infanzia tutto sommato felice, e nonostante la giovane età Sigyn era curiosa e aveva occhi per osservare, una mente sveglia per ragionare su certe cose, su certi perché. Deve essere orribile sapere che Loki è praticamente lì a portata di mano ma non può avvicinarsi, anche se poi questo cambia per fortuna, perché Sigyn in qualche modo viene definita "adatta" a incontrarlo e servirlo. La donna anziana che l'accompagna non si fa problemi a metterla in guardia su come comportarsi e come no. E stavo fremendo, perché non vedevo l'ora che i due s'incontrassero, ma avevo paura perché sapevo che Loki sarebbe apparso diverso. Nel senso, è sempre lui, ma è come se fosse incattivito. Tratta Sigyn come una serva qualunque perché di fatto ai suoi occhi è solo per questo. Mentre invece Sigyn si trova dalla parte opposta, anche qui, l'ha vicino, ma estremamente lontano e la cosa mi ha fatto soffrire. Spero ci sia un modo, anche se sono fiduciosa.
Come primo capitolo promette tantissimo.
Ci sentiamo presto :*

Nao

Recensore Master
11/01/21, ore 15:45

Ciao carissima,
Non mi aspettavo un nuovo e intenso progetto così presto; lieta si sia rilevato così ricco (una commizione di idee suggerita da persone meravigliose e questo mi ha scaldato il cuore), così dettagliato e variegato. Qui ho respirato un'aria diversa; vi è in un solo capitolo un'intensità che rare volte ho respirato, il lettore viene subito dettato in un'atmosfera ben riconoscibile, curata; un Mondo "dopo il Ragnarok", dove gli Uomini si sono votati ad altri dei, proveniente dal Sud, aprendo nuovi commerci e sviluppi; e da un lato gli Aseir si sono sentiti traditi; un Mondo che rinasce e vediamo all'inizio una Sigyn catapulta nello Jotunheim, alla ricerca del suo legame perduto proprio con Loki, divenuto il Re di quel Regno.
Ho trovato affascinanti sia le varie descrizioni; mi è piaciuta la contrapposizione tra l'ambiente esterno così freddo e spoglio, unito alla rigidità della città di Utgar, a quella delle stanze di Loki, così ricche e piene di oggetti, è come se in lui vi fosse ancora l'ombra dell'uomo amato da Sigyn.
Nel suo piccolo ho trovato molto azzeccato anche il rapporto con la governante; una figura molto rigida e severa, che analizza Sigyn, le pone delle "sfide" prima di capire se è adatta al ruolo. Sigyn dal canto suo, l'ho trovato velata da un senso di profonda malinconia; non solo per Loki, qui anche i FlashBack e la figura del padre sono centrali; le parti ambientate nel passato le ho trovate ugualmente evocative, un Mondo normale ma dove echi di antiche imprese e dei riecheggia... nelle parole dei quegli stessi Dei.
Ma al tempo stesso molto molto determinato
L'incontro finale è stato una sintesi perfetta di quanto narrato fino a quel momento; la distanza tra i due pare insormontabile, fredda e profonda. Riuscirà Loki a ricordare?
Un primo capitolo molto davvero ben strutturato; la cura nei dettagli è stata così forte che davvero ci si sente catapultate in un universo variegato e bello.
Un abbraccio cara
Elgas

Recensore Master
11/01/21, ore 15:37

Ciao Shilyss,
metto momentaneamente in pausa la long Scintille (su cui ritornerò alla prima occasione utile), per intraprendere questa nuova storia su Sigyn e Loki.
Per essere il primo capitolo, mi è piaciuto tantissimo.
Quindi Asguard è caduta, mentre Loki è il nuovo capo della Casa dei Giganti, ma non è questa, stranamente, la parte più interessante. A quanto pare sembra che abbia perso la memoria, visto che non sembri ricordare il suo legame con Sigyn, la quale nonostante fisicamente possa apparire una donna fragile, possiede una grande forza al suo interno. Non è da tutti peggiorare volutamente la propria condizione, diventare schiavi, per riconquistare un amore perduto. Si capisce perfettamente che lo Jotunheim è una terra dura, aspra, dove si lotta quotidianamente per la sopravvivenza. Abbraccia quella condizione solo per poterlo rivedere, solo per avere una possibilità per fargli ritornare la memoria. Ha dovuto patire parecchio prima di poterlo rivedere, purtroppo non è andato come lei sperava, Loki non sembra (e sottolineo sembra) riconoscerla. Riuscirà nel suo intento?
Ma non è tutto...Cosa è successo ad Asgard? Perchè gli Aesir non rispondono più alle preghiere dei loro protetti? Questa nuova religione, che proviene da lontano, è lei la causa di tutto questo?
Perchè quei due stranieri (probabilmente ho intuito chi sono) si sono presentati alla casa dello Jarl? Perchè cercano vendetta su quella gente?
Questo primo capitolo pone un sacco di domande e, sono sicuro, che la riposta sarà tutt'altro che facile da trovare.
Ciò che ammiro e apprezzo maggiormente dei tuoi capitoli è l'incredibile ricchezza descrittiva che fai delle sensazioni dei personaggi, della loro analisi psicologica. Ricchezza che si riscontra anche nelle ambientazioni, si riesce a percepire chiaramente tutto, le descrizioni sono talmente ben fatte che sembra di esserci in quei luoghi. Sei un'autrice bravissima e mi piace molto leggere qualcosa di tuo.
Grazie per la bella lettura.
Ci vediamo presto.
Mask.

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