Recensioni per
Giù al Nord
di Dorabella27
Altro godibilissimo passaggio, cara Dorabella, che ci ripropone un personaggio noto e già incontrato: quel Visconte di Valmont, che altri non è che il nipote di Madame di Rosemonde. Sei stata molto in gamba nel descrivere il suo modo di porsi, con quell’atteggiamento da uomo annoiato, svogliato e che si sente superiore a chi gli sta di fronte, fosse anche il colonnello delle guardie reali di Sua Maestà, per lui non fa molta differenza. Il suo comportamento è affettato, segno che vuole divertirsi un pochino, ma conscio del fatto che non voglia mettersi a disposizione di Oscar, la quale è venuta per indagare su vicende che lui asserisce non gli interessino minimamente, e quindi non vuole alimentare alcunché, decidendo di sua sponte, che sarebbe stato del tutto inutile parlare con la vecchia zia, ancora frastornata da quanto accadutole, tanto che non ne avrebbe ricavato nulla di rilevante. Si prende gioco il visconte della credulità apparente di Oscar su quegli eventi, che definisce soprannaturali, asserendo che lei non possa veramente prestarvi attenzione. |
Ovvio che il razionale colonnello Oscar Francois De Jarjeays non possa accettare il sovrannaturale. Ma adesso la sorpresa di Girodelle, di solito sempre così composto, in stato così stravolto.. |
Dora carissima, |
Stai mettendo in campo tutti gli elementi del "giallo" con sapienza e maestria; gli elementi compaiono e si intrecciano, confondono e svaniscono. Forse c'è un fantasma che chiede giustizia ma, come fa notare André, le ingiustizie possono assumere diverse forme, come pure i fantasmi... |
Siamo giunti finalmente nella stanza dell’orfanello dove troviamo l’immancabile gabbia, ma anche qualcosa che non ci aspettavamo e cioè un orsacchiotto in abiti femminili. Se Oscar è una donna vestita da uomo, il giocattolo di un bambino può anche indossare vestiti femminili, non fa una piega. Oppure l’orfanello era in realtà un’orfanella? |
L'orfanello, dunque, esiste o almeno qualcuno ne sta sfruttando la storia per chi sa quale tornaconto. |
Dora carissima, |
Avevo scritto la mia recensione ma, al momento dell'invio, non riuscivo a inviarla. Poi sembrava andata. Solo ora mi accorgo che invece non è così. |
Ciao Dorabella. Ho immaginato quella stanza attraverso le tue parole concentrandomi soprattutto sulla gabbia e l'orsacchiotto di pezza. Ho apprezzato il racconto riguardante Plinio il giovane nell'arricchire la vicenda. Posso comprendere l'inquietudine di Oscar riguardo quel sogno, in bilico tra il soprannaturale e il voler essere razionale. Bello quello che ha detto André riguardo il fare colazione insieme. Ho sorriso nel leggere di André che ha detto a Oscar del dormire con l'orsacchiotto. Cosa sará davvero successo? Mi piace l'atteggiamento di André nel donare leggerezza. Saró curiosa di sapere di piú di questa strana vicenda dove amo leggere l'interazione tra Oscar e André in questo contesto. Una storia diversa e interessante. Al prossimo capitolo. Un caro saluto. |
Dorabella, Dorabella, |
Ciao Dorabella, finalmente sono riuscita a leggere il capitolo e mi è piaciuto veramente tanto. Prima di tutto adoro come descrivi i loro momenti insieme, Oscar riesce a ridere di gusto con lui e poi in questa apparente leggerezza tra i due ci fai vedere la realtà:"E così, ricevuto il libro dalle mani di André, sempre attento a non sfiorarle nemmeno le dita, - quanto diversa questa loro intimità adulta, rispetto a quella della loro infanzia, così spontanea e irriflessa, così fisica e ingenua e senza preoccupazioni!". Quanto sforzo deve fare il povero André per tenere tutto sotto controllo! La gabbia mi ha molto inquietato come anche il sogno. Certo si poteva pensare alla suggestione ma poi quell'orsacchiotto sul comodino ha cambiato le carte in tavola. Per fortuna l'orfanello sembra aver simpatica per Oscar...almeno quello!! Insomma ci fai sorridere e l'attimo dopo ammutolire 😂 A presto Alessandra |
Carissima Dora, dopo una luuunga giornata ho deciso di farmi un regalo graditissimo: leggere il tuo capitolo. |
Un bellissimo capitolo che dà i brividi. Nella leggerezza apparente dei ricordi e delle risate aleggia l'aria del mistero e del soprannaturale. Il colpo di grazia, se così si può dire, ce lo dai con apparente nonchalance: l'orsacchiotto del sogno che Oscar aveva trovato nella gabbia (molto inquietante) e riposto da lei di nuovo nella stessa, lo ritroviamo al mattino proprio sul comodino. Chi lo ha portato lì, il giocattolo ha vita propria (tipo bambola assassina)? Oppure "qualcuno " lo ha portato? Ma chi? Dato che nella stanza c'era solo Oscar ed è sicura di non averlo fatto. Lei cerca di convincersi che è solo suggestione ma forse l'Orfanello esiste davvero! Complimenti, hai creato una bellissima atmosfera noir. Un saluto e a presto. |
Dunque ... meno male che ci pensa André a regalare qualche risata, perchè Oscar pare davvero stanca e provata. |
"Chi era quel bambino, che aveva i lineamenti di André, i capelli di André, le movenze di André, ma che non era André?" |