“Uraraka si voltò come a rallentatore. Non era possibile, doveva essere uno scherzo. Magari aveva battuto la testa nella battaglia e tutto questo non era altro che un sogno. Anzi, un incubo. Ma il bruciore ancora persistente delle ferite e l’immagine di un Bakugo a dir poco furioso di fronte a lei, erano così vividi che qualsiasi speranza crollò al suolo. Così come lei stessa, che si lasciò cadere di nuovo con le ginocchia nella sabbia. Era su quella che sembrava un’isola deserta, circondata dal nulla, senza sapere come diavolo ci fosse arrivata o come fare per tornare indietro. Insieme. A. Bakugo.”

Natsu è finalmente arrivato ad una conclusione: l'affetto che nutre da anni per la sua compagnia di team Lucy non è più solo una semplice amicizia. Dopo un'illuminante dibattito con i ragazzi della gilda, si è reso conto che lei è quella giusta e che a tutti i costi deve farla sua. L'unico problema rimane il come. Ma, per sua fortuna, in una rivista di Lucy troverà un test da lei compilato riguardo alle caratteristiche che dovrebbe avere il suo uomo ideale e Natsu non perderà di certo l'occasione di sfruttare questa scoperta per poterla conquistare.
Enjoy!

Solo quando all'improvviso Rufy cacciò un urlo animalesco, si rese conto che la squadra di Kendo del loro liceo aveva fatto il suo trionfale ingresso.
«Eccoli che arrivano!» esclamò, agitando le braccia per catturare l'attenzione di Zoro che seguiva il capitano della squadra e andavano a posizionarsi accanto agli altri kendoka.
Nami lo vide alzare lo sguardo verso di loro, come se fosse davvero riuscito a sentire il richiamo dell'amico, in mezzo a tutto il fracasso esploso all'ingresso delle squadre. Rufy si agitava così tanto che dopotutto sarebbe stato impossibile non notarlo. Zoro non fece altro che alzare lo Shinai in segno di saluto. Una conferma che li aveva scorti e aveva, a modo suo, apprezzato la loro presenza. Se non fosse stato così distante, Nami avrebbe detto di averlo persino visto sorridere.
[High School AU]

Makoto ripulì il banco del bar dalla sabbia e dall’ appiccicume di qualche Margarita finito lì sopra per colpa di qualche bevitore distratto. Ne aveva piene le orecchie di storie e confessioni che la gente le faceva con i piedi affondati nella sabbia fine di Malibù. Chi credeva che fare la barista fosse un lavoro semplice, si sbagliava. Lei era il confessore dei peccati più bollenti di tutta la costa e nel suo tempio sacro ogni peccato veniva perdonato con un cocktail.
«Adesso ve la racconto io una storia davvero stramba».
Avrebbe dovuto starsene zitta, ma qualcosa in lei era scattato come una molla e da confidente silenzioso, Makoto, divenne oracolo senza peli sulla lingua.
«C’è un pompiere che rischia di bruciarsi per amore e convive con un’aspirante star della musica. Un artificiere incosciente, arrogante e pieno di sé. E poi c’è lei, con lo sguardo che nasconde una ferita profonda perché per la seconda volta nella vita ha fallito in qualcosa…».
«E poi?». Usagi la interruppe presa dell’entusiasmo. «Gli altri personaggi di quest’avventura chi sono?».
Makoto sospirò, portandosi lo strofinaccio sulla spalla.
«Un timido genio, una baby sitter fuori controllo e una stupida barista…»

Una nuova avventura travolge inaspettatamente i Mugiwara partiti per affrontare le sorprese del Nuovo Mondo.
Da una strana isola dove avvengono fenomeni strani, si ritroveranno a che fare con quello che il destino ha in serbo per loro.

È questo che la vecchia Lucy è sempre stata abituata a fare: fuggire, di fronte al dolore, di fronte alla paura. Ma non questa Lucy. Lei ha già affrontato il dolore, e la paura la conosce come una vecchia amica. Ma quando per la prima volta incontra i suoi occhi, capisce che da lì non riuscirebbe a scappare nemmeno se volesse.
Natsu rappresenta ciò che a questo mondo c'è di più sbagliato: membro di una famosa gang criminale, assassino senza scrupoli e dal passato oscuro. Eppure i loro destini sembrano essere incrociati già da tempo, anche se Lucy ancora non lo sa, e lo scoprirà a sue spese...
"...ciò che però la tenne inchiodata al muro con una fitta alla pancia furono i suoi occhi...a primo impatto potevano apparire neri, come la più profonda oscurità di quel dannato vicolo, un pozzo buio in cui precipitare senza mai toccare il fondo..."
"«Io…ti ho sempre vista, per dieci anni, nei miei ricordi…».
Lucy spalancò di nuovo gli occhi.
«Cosa vuol dire?»"

"In quel momento mi sembrò di vedere un angelo...
...No, non dovevo farmi ingannare dal suo aspetto innocente... lei doveva essere una pedina da usare nella mia vendetta.
Le sbottonai la veste sporca e sudata sfilandole prima un braccio e poi l’altro.
Bramoso le scoprì il seno tondo e sodo, facendo scivolare insieme alla stoffa, i miei polpastrelli sulla pelle candida e sui suoi piccoli bottoncini rosati. Continuai scivolando il vestito sul ventre piatto e scoprendo le mutandine in pizzo bianco innocenti; infine le sfilai il vestito dalle gambe snelle e sode. Era davvero bellissima dannazione"
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La crisalide è un animale simbolo di una trasformazione profonda, del passaggio a nuove fasi dell'esistenza, soprattutto dopo periodi di crisi; il bruco deve attraversare una fase di impotenza e disintegrazione, per poter rinascere nella sua forma più maestosa.

Correva senza voltarsi indietro per la paura di essere raggiunta dalle guardie del castello, il petto le faceva un male assurdo e i sui polmoni chiedevano pietà, le gambe iniziavano a non rispondere più ai sui comandi e inciampo in una radice che sporgeva dal terreno cadendo tra la neve fresca, non riusciva più ad alzarsi "maledizione.." cercò di trascinarsi con le braccia ma senza successo ormai le guardie sarebbero arrivate a momenti, una lacrima scese sul suo volto prima che i sensi la abbandonassero.
A qualche centinaio di metri dal suo castello seduto sul suo trono un ragazzo con un udito finissimo aveva captato dei rumori interessanti, con uno schiocco di dita apri un portale per vedere cosa stava accadendo, uomini che urlavano, l'abbaio dei cani e torce accese ovunque "nulla di interessante quindi? che seccatura."
Ma una folata di vento portò un odore fantastico al suo finissimo olfatto che lo fece alzare di scatto e un ghigno fantastico gli apparve sul volto "un nuovo giocattolino non vedo l'ora" leccandosi le labbra varco il portale per andare a prendersi la sua preda.

Non sempre ciò che viene separato è destinato a perdersi per sempre: la vita crea occasioni, situazioni, circostanze che possono allontanare così come possono riavvicinare. Il punto cruciale è che la decisione finale spetta a noi: noi scegliamo se andare in una direzione piuttosto che in un'altra, anche quando diciamo di non avere scelta, spesso lo si dice solo per giustificarsi nell'aver preso una decisione sbagliata che non possiamo cambiare. Ma chi è che decide quando è stata finalmente detta l'ultima parola, quando è arrivato il momento in cui è impossibile rimediare?
Buonasera mie adorate donzelle e miei cari fanciulli: è per me un'emozione grande presentarmi a voi, per la prima volta qui (o comunque per la prima volta da sola), dopo tanto tempo di silenzio. Questa è una storia semplice nata sotto ispirazione di una canzone e quindi non ha molte pretese ma solo speranze di potervi lasciare un'emozione, una di quelle che la musica, e la danza a essa intrecciata, è solita lasciare nel cuore di chi la ascolta. Ringrazio chiunque decida di varcare le soglie di questa introduzione per lanciarsi in pista con me e scoprire quali saranno le note sulle quali i nostri personaggi si metteranno a ballare. Buona lettura!

Questa storia parla di una ragazza dai capelli azzurri che, per quanto forte e determinata, si ritrova a crollare davanti a chi non credeva possibile potesse andare in suo aiuto. Parliamo di un'inventrice che, per quanto riesca a creare qualcosa da zero, non riesce a carpire i suoi sentimenti. Dal testo:
“Lui la guardò e lì la vide, ne era certa. In quella pece nera, in quelle tenebre che aveva al posto degli occhi, era sicura di aver visto una scintilla, un sentimento. Lui capiva ciò che stava provando. Non disse molto, si limitò ad accarezzarle la fronte e se ne andò.”
Spero di avervi incuriositi, un grande abbraccio e un caloroso grazie a tutti quanti voi. MRR.

Raccolta di Flashfic e One shot
Dopo la dichiarazione nella radura, la nuova vita per Ryo e Kaori inizia il suo corso. Ma il nostro sweeper sa di doverci andare piano con la sua Kaori. Non vuole spaventarla e vuole farla abituare gradualmente ai gesti di intimità sino a quel momento assenti, cercando di non dare a vedere quanto stia sopprimendo la sua -sempre meno contenibile- passione. Come si comporterà per avvicinarsi a lei? Come sarà la loro svolta?
Piccole e divertendi Flash che ci porteranno nel loro viaggio dei sentimenti...

"Dobbiamo andare, Nami" la voce di lui è bassa, ferma, le sfiora l'orecchio con dolcezza, ma stavolta si porta dietro anche un tremito che lei non gli ha mai sentito.
"Non possiamo restare qui?"
Lo fissa al di sotto degli occhi appannati, un'onda invisibile che le affiora alle labbra e lì vi resta impigliata.
Sa già la risposta.
Dimenticheranno tutto.
"Ci dimenticheremo."

Dal testo:
"Ha bisogno di me.
Lei è stata l’unico nemico dalla quale mi sarei fatto cavare il cuore dal petto.
Anzi, per la sua salvezza, glielo avrei offerto io stesso a palmi aperti come ho fatto ogni giorno della nostra relazione.
In fin dei conti, è praticamente quello che è successo vista la ferita che mi squarcia il torace nonostante il suo profumo che ancora aleggia sulla mia pelle."

La mia pelle una volta pallida, un vanto per chi viveva nel lusso, ora è scura.
L'americana continua a guardarmi, abbiamo legato in queste ultime settimane, sa che io, una stupida cinese, non posso fare molto.
Riproverò questa notte. 
Sopravviverà, ne usciremo insieme.''