Recensioni per
Il Miele sul Bicchiere
di _Frame_

Questa storia ha ottenuto 773 recensioni.
Positive : 773
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
24/05/20, ore 19:04

Ciao!
È stato un po' strano all'inizio tornare così indietro nel tempo in un solo capitolo. In ogni periodo comunque, vediamo sempre Inghilterra tormentato da qualcosa; mi dispiace vederlo spesso così. Ho adorato la comparsa di Francia, mi mancava troppo (poi se è insieme a Inghilterra tanto meglio). Il loro incontro è stato breve, ma è riuscito a trasmettere l'essenza del loro rapporto, secondo me: il dialogo è vivace, a tratti scherzoso e a tratti serio, ed è sempre realistico, nel senso che catturi i caratteri dei personaggi e come interagiscono tra di loro. Credo che, dopo tutti questi secoli che hanno vissuto insieme, alla base del rapporto di Inghilterra e Francia c'è una profonda comprensione, comprensione di quello che pensa e vive l'altro, e c'è tutto in questo incontro. Questa aderenza ai caratteri dei personaggi non è ovviamente un caso isolato nella tua storia, anzi, ma ci tenevo a dirlo perché mi ha colpito veramente tanto. Certo, se dovessi citare le parti del dialogo che mi sono piaciute di più dovrei incollare tutta la parte del capitolo dedicata a loro due. Credo che qualcun altro te l'abbia già detto, ma scrivi davvero bene la FrUk (anche se non in senso romantico), mi colpiscono sempre le scene tra loro due. Ancora non posso credere che tu preferisca l'UsUk xD, davvero. 
Trovo dolce che Inghilterra si preoccupi per la natura della relazione tra lui e America, la paura di usarlo per colmare la sua solitudine, ma credo che esageri un po', nel trattare così i suoi sentimenti; capisco che cresciuti in un certo modo, le nazioni sia abituino a pensare che non si meritino affetto. Come capita ad altri personaggi, dovrebbero trovare un equilibrio tra essere umano e nazione. Il rapporto tra loro due sembra già problematico, per certi aspetti, ma mi piace pensare che Inghilterra non abbia iniziato ad amare America soltanto perché si sentiva solo; sarà un concetto interessante da esplorare. Sono curiosissima di vedere come tutto si evolverà e come si ricollegherà al tempo presente. 
Mi ha fatto piacere rivedere anche qui la fatina e il coniglietto, sono importanti a loro modo per far capire a Inghilterra cosa provi. 
Vedere finalmente America è stato davvero bello. Hanno parlato tutti di lui per tutto il capitolo, e finalmente vederlo è stato adorabile. La sua semplice presenza ha travolto tutta la negatività che Inghilterra si portava dietro, almeno per un po'; è stato tenerissimo vederli passare del tempo insieme, parlando dei libri che leggono insieme, aprendo i regali che Inghilterra ha portato ad America. Un po' mi è dispiaciuto che Inghilterra si sia addormentato prima di potergli leggere la fiaba. Il tuo cibo è il migliore del mondo, Inghiltewa: tipiche frasi che in seguito non sentirà più. 
L'idea di voler frenare la curiosità di America nei confronti del resto del mondo e delle altre nazioni mi ha però trasmesso molto disagio, è un tipo di eccesso di protettività che può portare a qualcosa di peggiore. Mi chiedo se questo sarà motivo di scontro tra loro due in futuro, anche prima della guerra per l'indipendenza. Ancora durante l'attacco a Pearl Harbor Inghilterra non riusciva ad accettare che non poteva più proteggere America dalle avversità del mondo, tanto meno dalla guerra, e si tormentava perché non poteva combattere al suo posto. Sono davvero curiosa di vedere come tutto questo si svilupperà, sia in questi flashback che nel presente della storia. 
Non mi aspettavo che si mostrasse così aperto a una ribellione futura di America, quando la nazione sarà cresciuta, però credo che ancora non prenda la questione seriamente. Oltre che America stesso, mi chiedo come Inghilterra vivrà questa sorta di separazione dagli inglesi che sono andati a vivere nelle colonie, che a poco a poco formeranno una nuova nazione: già in questo capitolo, scendendo dalla nave, ha trovato gli abitanti di Jamestown diversi rispetto agli anni precedenti.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
MT

Recensore Veterano
20/05/20, ore 23:21

~~Posso confessarti una cosa? Leggendo il capitolo (come sempre scritto in modo impeccabile) mi sono accorta che ne avevo bisogno. Avevo decisamente bisogno di uno stacco dalla guerra dopo due archi particolarmente movimentati e cruenti che tanto mi hanno tenuta col fiato sospeso. Avevo bisogno di rivedere Francia, che, senza rinunciare alla propria natura sentimentale e a volte maliziosa, non esita ad esprimere con sincerità la propria preoccupazione inquadrando la realtà con estrema saggezza e lucidità (non ti ringrazierò mai abbastanza per come gli stai rendendo giustizia in questa fan fiction, perché è uno dei miei personaggi preferiti e detesto quanto viene rappresentato come uno sciocco pervertito che ha il solo scopo di dar fastidio agli altri). Infine mi mancava rivedere Francia e Inghilterra insieme, adoro come il loro rapporto eternamente conflittuale si sposi con l’essere l’uno il confidente dell’altro (la Fruk è una delle mie OTP e ti confesso che Francia che mette la mano sulla guancia di Inghilterra dicendo di volergli ancora bene e raccomandandogli di tornare presto perché qualcuno lo aspettava ha fatto trasalire il mio cuoricino, autrice crudele!). Inghilterra che, turbato dalle parole di Francia e dai litigi dei suoi amici alati (mi erano mancati pure loro!), cerca di autoconvincersi di voler trattare America come le altre colonie mi fa quasi tenerezza. Hai trasmesso in pieno la sensazione di freschezza e sollievo che trasmette lambire le giovani ed incontaminate terre americane, e su questo punto non so se è Inghilterra a condizionare il suo popolo o viceversa. America…beh America è assolutamente spericolato e adorabile, come si fa a non volerlo strapazzare di coccole? Posso ben capire i sentimenti di InghilteWA.
“Impedirò con tutte le mie forze che America si trasformi in una nazione crudele e triste come me” questo pensiero è stato bellissimo e ci dimostra (se mai ce ne fosse stato bisogno) come Inghilterra sia già invischiato in un rapporto più complicato e speciale di quanto non voglia ammettere, però devo dire che tutto sommato è riuscito nel suo intento. Mettere i propri sentimenti umani davanti alla Nazione che si rappresenta scegliendo di proteggerne un’altra ad ogni costo, è un tema che ricorre molto spesso e che vari personaggi si ritrovano ad affrontare, forse davvero uno dei dilemmi più grandi che pone l’essere una Nazione. La volontà di Inghilterra di proteggere America dal mondo esterno è tanto tenera quanto irrealizzabile, e le parole della fatina sono tristemente profetiche. Fortunatamente Inghilterra si sbaglia quando pensa di condizionare America negativamente, perché, anche se la sua impronta è inconfondibile, non si può dire che la natura di America sia crudele e sanguinaria (tralasciando il lato oscuro che però hanno tutti), o che quest’ultimo dopo l’indipendenza abbia perso l’affetto e la stima per lui.
Ancora complimenti, un saluti e alla prossima^^.
 

Nuovo recensore
16/05/20, ore 08:54

Salve, volevo dire che è stato davvero piacevole leggere questo flashback sul rapporto tra Inghilterra e America. Che dire i tuoi capitoli sono sempre così belli e divertenti da leggere, mi ha davvero tirato su il morale dopo le settimane d'inferno di questo periodo.. . Comunque, tornando al capitolo,ho sinceramente adorato la prima parte . Francia, ah,mi era davvero mancato il " fratellone d'Europa", sono molto divertenti le sue interazioni con Inghilterra ed è così piacevole leggere della loro "amichevole" rivalità . A proposito di quello che gli ha detto mi fatto riflettere, davvero Inghilterra vede America come un modo per alleviare il senso di vuoto che prova in quanto Nazione? Proseguendo nella lettura ho cercato di capire meglio il senso del rapporto tra America e Inghilterra e sono felicemente sorpresa dalla profondità delle tue parole e di come hai ritratto il loro rapporto. Sinceramente non avevo mai pensato ad una così grande complessità dietro la loro relazione. Inghilterra si dimostra sempre un personaggio davvero complesso, con i suoi sensi di colpa per le  "fughe", la volontà di scappare dalla "puzza" europea per respirare, invece, quella fresca e libera del nuovo continente. È molto molto bello che voglia proteggere così tanto America e che quest'ultimo lo ammiri così tanto e lo guardi con un affetto quasi umano(questi tempi non torneranno più e forse è questa la nota agrodolce del capitolo?).Ah, già, un altra cosa che ho molto apprezzato è stata la comparsa delle creature magiche( il coniglietto è sempre troppo carino). La fatina e il coniglio sembrano raffigurare i conflitti interiori di Inghilterra. Inoltre, volevo dire che America da bambino è adorabile e troppo divertente, è davvero piacevole vederlo così sereno e felice ,se ripenso all'ultima volta in cui l'ho visto.... . Concludo ringraziandoti ancora una volta per questo bel capitolo. Cercherò di seguire i prossimi aggiornamenti e di scrivere recensioni più decenti ,se gli impegni me lo permetteranno .
A presto.💜
 

Recensore Junior
12/05/20, ore 12:44

BELLISSIMO! LA PRIMA PARTE E' UNA FRUK <3, FRANCIA QUANDO VUOLE CI VEDE LUNGO, HA INTUITO I SENTIMENTI DI INGHILTERRA E DOVE POTREBBERO PORTARE E SI E' PREOCCUPATO PER LUI.
INGHILTERRA HA SEMPRE VOLUTO PROTEGGERE AMERICA CHE LO FA SENTIRE MIGLIORE E RIESCE A CALMARE TUTTI I SENTIMENTI NEGATIVI E LE COSE BRUTTE CHE INGHILTERRA HA DOVUTO FARE E SUBIRE PER DIVENTARE UNA GRANDE NAZIONE. INOLTRE AMERICA E INGHILTERRA VOGLIONO LA STESSA COSA, RIUSCIRE A PROTEGGERE LA PERSONA A LORO PiU' CARA.

Recensore Veterano
29/04/20, ore 16:20

Capitolo veramente toccante e, come sempre, scritto egregiamente. Anzitutto sono contenta di rivedere i tuoi aggiornamenti dopo il periodo di assenza, non solo per la storia in sè, ma soprattutto perché, come sai, ero preoccupata per te. Canada è stato veramente perfetto sia dal punto di vista del supporto militare che psicologico, e mi spiace che  senta di non aver fatto abbastanza, anche se credo  sia una sfumatura naturale del suo carattere mite ed umile. Inghilterra mi ha fatta davvero arrabbiare quando si è "sfogato" su Canada a causa di tutto lo stress e la paura accumulati, ma per fortuna Canada è più comprensivo di me e l'ha subito capito e rassicurato. Mi ha fatto molta tenerezza la scena di America che, vedendo il "fantasma" di Giappone, si ripromette di salvarlo nonostante tutto quello che sta passando a causa sua, e soprattutto quella finale in cui, sentendo il richiamo di Inghilterra e pervaso dal ricordo rassicurante del passato, cade tra le sue braccia ferito e martoriato gettando quest'ultimo nella disperazione (inevitabile non fare un parallelismo con la scena di Spagna che stringe il corpo privo di sensi di Romano a Taranto). A quanto pare anche quest'arco volge al termine e non vedo l'ora di vedere America che si prende legittimamente la propria dose di cure ed attenzioni necessarie a guarire e di sapere come il resto dell'Asse reagirà alla notizia dell'attacco. Un abbraccio e stammi bene!
(Recensione modificata il 29/04/2020 - 04:22 pm)

Recensore Junior
26/04/20, ore 16:36

Ciao!
Devo ammettere che ero un po' preoccupata, non tanto per il capitolo mancante, ma per il mancato avviso: credo che non ci sia mai stata una pausa improvvisa senza un avviso, speravo che non ti fosse successo nulla di brutto. Spero davvero che tu possa superare i problemi che stai affrontando in questo momento!
Mi aspettavo che il capitolo ricominciasse con America, ammetto che volevo proprio vedere come avrebbe combattuto contro Giappone dopo il kamikaze. Però, certo, non posso lamentarmi di Canada xD.
Mi dispiace che Canada senta di non aver fatto abbastanza per aiutare America; quello che ha fatto è stato incredibile, lo ha detto anche America. Non mi aspettavo che tornasse così presto da Inghilterra, poiché appunto pensavo che si sarebbero riuniti alla fine della battaglia. Non mi ero proprio resa conto che questo fosse l'ultimo capitolo dell'arco, anche se in effetti avevi detto che mancava poco alla fine dell'attacco. 
Non posso nemmeno immaginare quanto sia difficile guidare dei soccorsi sotto il continuo attacco nemico, e non riuscire, per di più, ad avvicinarsi molto alle navi incendiate per paura che la stessa nave ospedale prenda fuoco. Capisco l'ansia di Inghilterra e la sua frenesia nel fare tutto il possibile, che lo hanno portato a tentare proposte irrazionali; almeno gli uomini sono riusciti a frenarlo, sempre apprezzando quello che Inghilterra stava facendo per guidarli. 
Inghilterra e Canada non hanno davvero avuto un attimo di pace durante questo attacco, tra i tentativi per guidare i soldati, l'angoscia nel pensare America continuamente in pericolo e il rimorso per non averlo aiutato come avrebbero voluto. Mi dispiace davvero che Inghilterra abbia trattato Canada in malo modo, guidato dall'invidia per quello che lui non era riuscito a fare. Però sono contenta che si sia reso conto presto del suo errore (e mi ha fatto un po' ridere l'osservazione che in seguito se ne sarebbe vergognato fino alla morte), e anche che Canada abbia compreso perché si è comportato così.
Il contrasto tra la voce lontana di Inghilterra, che evoca un senso di protezione, e quella più vicina di Giappone, è fortissimo. Non mi aspettavo che Giappone arrivasse a colpirlo con la katana, è stato praticamente il colpo di grazia per America, credo. Mi piace molto anche il contrasto tra il Giappone freddo e spietato, che abbiamo visto nel corso di tutta la storia, e la sua parte più fragile e delicata, che vorrebbe dissociarsi dalla guerra. Quest'immagine che vede America sembra implicare che Giappone ha iniziato questa guerra spinto soprattutto dai desideri del popolo. Sia se questo sia il caso oppure no, è facile immaginare come una nazione possa rimanere coinvolta in processi in cui non vorrebbe rimanere intrappolata, come una guerra di tali proporzioni. Certo, l'idea di una parte di Giappone che aspetta soltanto di essere salvato da America mi sembra più che altro una proiezione dello stesso America, un'estensione della sua convinzione di poter salvare chiunque, se ha senso. Certamente Giappone non è completamente "cattivo", ma quest'immagine mi sembra più frutto dell'immaginazione di America, devo ammetterlo xD.
Trovo quasi poetico che America alla fine abbia risposto al richiamo di Inghilterra, al suo fortissimo desiderio di proteggerlo.  Se non sapessi già che America sopravviverà, non so come avrei retto la parte finale del capitolo. Tutta l'angoscia e la tristezza che hanno provato durante questa battaglia sono esplosi, si sono riversati in questi ultimi momenti. Il dolore di Canada, e soprattutto quello di Inghilterra sono fortissimi e intensi; la situazione è talmente fuori dall'ordinario che Inghilterra non riusciva nemmeno a comprendere che il corpo martoriato che aveva davanti potesse essere quello di America. A immaginare il corpo riverso di America pieno di sangue, che non riesce a riprendere conoscenza, e Inghilterra che lo regge quasi senza capire quello che sta osservando, mi verranno i brividi per un bel pezzo. Direi che la punizione per quello che ha fatto a Taranto gli sia tornata indietro anche troppo. 
Non vedo l'ora di leggere i prossimi capitoli, per vedere come America, Inghilterra e Canada gestiranno le conseguenze di quest'attacco e l'inizio di un nuovo conflitto. Sono anche curiosa di vedere come reagirà Germania, e se avrà la possibilità di parlarne con Giappone.
A presto, 
MT





Nuovo recensore
13/04/20, ore 22:40

Salve, sono davvero grata e ammiro sinceramente il suo grande impegno nello scrivere questa storia; sono molto dispiaciuta per i suoi problemi e spero davvero che tutto si risolva per il meglio, le auguro col cuore tutta la felicità. Premesso ciò volevo dire che è stato davvero un capitolo magnifico. Inizialmente pensavo fosse un capitolo di transizione, che avrebbe mostrato cosa stavano facendo Canada e Inghilterra mentre America e Giappone combattevano, poi ho letto la fine del capito e: wow!( non credo che questa parola possa esprimere pienamente il mix di emozioni che ho provato, posso solo dire che mia sorella mi ha guardato molto male mentre piangevo davanti allo schermo XD). Comunque, cercando di fare una recensione seria, volevo dire che trovo molto dolce Canada, mi ha messo molta tenerezza quella sua iniziale felicità, mischiata a un po' di fierezza, per aver aiutato il fratello e ,allo stesso tempo, mi ha trasmesso anche un senso di malinconia il suo senso di impotenza per non "poter far di più" . A questo punto il pensiero va a Inghilterra, certamente la magica " regola del tre" ha sortito il suo devastante effetto. Devo dire che sinceramente non ho mai straveduto per la USUK, però....,c'è sempre un "però", la sua scrittura, oltre ad avermi fatto apprezzare maggiormente il carattere di entrambi, mi ha fatto letteralmente sciogliere in lacrime per il loro rapporto. La loro relazione assomiglia molto a quella di Spagna e di Italia Romano, e credo che Inghilterra abbia pienamente sperimentato quello che ha provato Spagna a Taranto, ovvero quel senso d'impotenza che si prova non poter proteggere il proprio "protetto"/'' bambino"/" amato"(?). Comunque, un altro punto molto interessante è stato il breve, ma intenso ,confronto tra Canada e Inghilterra. Anche se inizialmente me la sono presa un po' come Arthur abbia trattato il povero canadese, in realtà ha mostrato quanto i suoi nervi siano provati e scossi. Infine, ahimè ho poco tempo, arrivo alla scena clue : il confronto fra America e Giappone. La cosa che più mi ha colpito è stata il fatto che nel momento in cui America è stato trafitto ha provato pietà per il suo nemico anziché rabbia. La scena è stata molto bella e suggestiva,e a mio avviso lirica, con il fantasma di Giappone che con i suoi d'inchiostro grida tra le lacrime "salvami"( mi ha davvero fatto venire in coccolone). Inoltre ora che la seconda ondata è finita (credo?)mi chiedo come saranno i rapporti tra i due, insomma come si racconteranno in battaglia, mi domando inoltre se davvero America riuscirà a tenere fede alla sua promessa eroica di salvare Giappone e di combattere la guerra in nome della giustizia e non della vendetta. Concludo ringraziandola ancora per il suo bellissimo lavoro.
(ps. Ma la cicatrice che si è procurato America è quella menzionata nel capitolo ambientato negli anni '60?)
Ancora una volta rinnovo i miei auguri di buona pasquetta.
A presto💜.

Nuovo recensore
13/04/20, ore 14:19

Salve, mi scuso per il ritardo, volevo scrivere questa recensione quando ho letto il capitolo, ma tra la quarantena,la didattica online e una maturità incerta all' orizzonte,purtroppo trovo il tempo solo ora che ci sono le vacanze di Pasqua. Allora, questo capitolo è fenomenale, davvero denso, pieno di azione e movimento. La seconda ondata è iniziata e col botto direi! Adoro il modo "tutto" di America di affrontare le sfide, la sua rinnovata forza, la tenacia e la resilienza che dimostra di fronte a questo massacro.L' arrivo della portaerei e la battaglia aerea mi hanno molto divertito. È stato anche interessante vedere la prospettiva di Giappone. Come le parole di Canada lo abbiano scosso, ma allo stesso tempo il pensiero dell'Asse lo abbia rincuorato che ciò che sta facendo è la cosa giusta . A dirla tutta mi ha colto di sorpresa il kamikaze(mi sembrava molto presto per un kamikaze, infondo il loro uso sistematico avverrà solo negli ultimi anni del conflitto credo) e mi ha fatto capire quanto Giappone sia cambiato, quanto la sua "Ombra" lo abbia corrotto, incatenandolo nella spirale di sangue. Mi ha molto colpito il suo gesto e capisco la reazione di America, ma allo stesso tempo, cercando di immedesimarsi in Giappone, si riesce a cogliere il pensiero che lui e i suoi soldati preferiberrero una morte onorevole a una sconfitta disonorevole. A questo punto ,pensando alla fine della guerra, mi chiedo che fine farà kiku? Prima di andare a recensire il nuovo capitolo volevo ribadire ancora una volta( non è mai abbastanza) come questa bellissima storia mi renda felice e come lettrice non so davvero come comunicare tutta la gioia che provo nel leggere un nuovo capitolo. Buona Pasquetta, speriamo che andrà tutto bene. Alla prossima 💜.

Recensore Junior
12/04/20, ore 16:23

Inghilterra è proprio una mamma chioccia, e si preoccupa maggiormente per il figlio combina guai; qui sta provando credo lo stesso senso di impotenza che le Italie hanno sempre provato. Canada sta tirando fuori tutta la sua combattività che è diversa da quella di America o di altre nazioni, la sua è una combattività volta a proteggere più che attaccare. Infine America è riuscito a scorgere la vera anima di Giappone e a prendere in custodia il suo messaggio.

Recensore Junior
14/03/20, ore 20:06

Ciao!
Non mi aspettavo che l'apparizione improvvisa di Canada avrebbe lasciato Giappone così scosso, che il suo sguardo compassionevole lo avrebbe disturbato più della rabbia di America: mi ha dato l'impressione che la comprensione di Canada lo abbia fatto sentire vulnerabile. Canada è solo l’ombra di America, dopotutto, ed è ben lontano dall'essere una vera minaccia: sono passate quasi due settimane ma mi sento ancora offesa d questa frase xD. Giappone non dovrebbe proprio sottovalutare Canada solo perché è timido e più tranquillo rispetto agli altri, soprattutto perché Giappone non è tanto diverso da lui in questo. E poi direi che Canada ha già dimostrato quello che può fare, facendo alzare in volo e portando i B-17 a suo fratello. Però "mani impiccione di Inghilterra" mi ha fatto ridere.
E mi dispiace che non ci sia qualcuno a fare lo stesso anche con te: con tutto quello che stava succedendo forse non ho dato la debita attenzione a questa frase, ma capisco perché ha colpito così Giappone: non è la prima volta che dimostra di sentirsi isolato da Italia e Germania, nonostante la loro profonda amicizia e l'alleanza che li unisce. Combattono battaglie diverse e non si vedono spesso (in questo periodo non ci sono nemmeno comunicazioni con la Russia, se ricordo bene). Mi dispiace davvero che Giappone si senta così, è una questione irrisolta che dovrebbe affrontare. Sono contenta che almeno per ora sia riuscito a superare la sensazione di isolamento e che non veda più la croce di ferro come un peso. Mi sono resa conto che all'inizio di questo arco nemmeno io vedevo l'attacco di Giappone nell'ottica della conquista dell'Asse, quando Inghilterra ha notato che quest'attacco era una dimostrazione della potenza dell'Asse; forse perché Pearl Harbor è lontanissimo da dove si trova adesso Germania, forse perché Germania stesso ancora non sa nulla dell'attacco, ma mi è dispiaciuto rendermi conto che la pensavo così.
Nessuno dei nostri nemici sa cosa significa vivere la situazione sociale, economica e culturale nella quale io mi trovo assieme ai miei alleati: l'incomprensione sembra essere una delle più grandi tragedie di questa storia: ogni nazione vive un'esperienza unica che nemmeno le nazioni a lei vicine possono comprendere pienamente, e questo le spinge ad azioni che agli altri risultano incomprensibili, così litigano, si feriscono, combattono continuamente.
La battaglia aerea e il contemporaneo attacco sul porto sono fenomenali, adoro le scene d'azione: Giappone era continuamente incalzato da America e forse per la prima volta è stato davvero difficile credere che la vittoria assoluta di Giappone sia scontata. America sembrava davvero fiducioso, soprattutto adesso che ha anche la portaerei dalla sua; capisco perché Giappone non ha voluto attaccare quella nave, non sembrava affatto una buona idea.
L'aereo fatto precipitare sulla nave mi ha scosso, nonostante sapessi già che sarebbe successo dopo aver letto il titolo, forse per la semplicità con cui è successo: Giappone vede che l'aereo è ancora in grado di atterrare, ma decide che non è una soluzione accettabile, così lancia l'aereo in un'azione suicida. Sicuramente è un'azione moralmente molto dubbia, ma si vedeva che Giappone ha faticato a portarla a termine. Capisco la rabbia di America, il suo pugno, la sua reazione a qualcosa che mai si sarebbe aspettato, però capisco anche che questa è una delle tante cose sui cui America e Giappone non potranno mai conciliarsi perché hanno delle idee troppo diverse sulla guerra. Fin dall'inizio di questo arco narrativo abbiamo visto il rapporto che lega America e il suo popolo, e il loro desiderio di difendersi vicendevolmente, ma lo stesso vale per Giappone, anche se il suo legame viene espresso in modo molto più tenue. Vediamo Giappone osservare i piloti che forse quel giorno sarebbero morti in battaglia, e se ne rammarica, ma poi capisce che i piloti sono perfettamente consapevoli di questo e sono pronti ad accettare qualsiasi cosa perché entrambi vogliono solo il bene della loro nazione, e in questo risiede il legame tra Giappone e il suo popolo. Non voglio difendere l'atto di Giappone, ma capisco cosa lo abbia portato a sacrificare il pilota.
Mi è capitato di chiedermi come le nazioni considerassero uccidere degli uomini, proprio perché sono più fragili di loro: mi è capitato di chiedermelo durante l'arco narrativo in Grecia per la prima volta, credo, quando Bulgaria e Romania si fanno strada tra gli uomini sparando per scappare. Credo che sia una cosa che non possono evitare: le guerre sono così e basta, immagino. Per questo non credo sia giusto che Giappone abbia rinfacciato ad America che anche lui mandava i suoi uomini a morte quasi certa, non poteva fare molto altro. In questo caso è stato attaccato, e le guerre in generale sono inevitabili: in questi casi credo che nemmeno le nazioni possano fare molto. 
Da tutto questo mi sembra di capire che sarebbe accettabile uccidere solamente i soldati appartenenti ad altre nazioni. Le parole di America sono belle, come sempre, però ho spesso l'impressione che non reggano poi la realtà della guerra: voglio dire, come gestirebbe (o come ha gestito, effettivamente) una guerra civile secondo questo principio? Però mi rendo conto che mi allontano un sacco dal capitolo e di quello di cui dovrei parlare; due settimane mi danno un sacco di tempo per pensare a queste cose e poi le recensioni non finiscono più xD (inoltre mi dà un po' fastidio essere andata a scomodare la Guerra di Secessione per i miei dilemmi mentali ma insomma).
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
MT

Recensore Junior
04/03/20, ore 11:42

Ormai Giappone è disposto a tutto pur di uccidere e umiliare America, persino mandare i suoi uomini a morire per mano sua. Loro due hanno proprio due concetti di forza che sono all' opposto.

Nuovo recensore
01/03/20, ore 21:23

Salve, ho finalmente trovato il tempo di scrivere una recensione.. .Inizio col dire che adoro sempre di più quest'arco narrativo in tutte le sue parti: la determinazione di America e la sua volontà di non mollare, la "crudeltà" di Giappone , la preoccupazione di Inghilterra per America e il suo desiderio di aiutare lui e i suoi uomini e soprattutto Canada. Devo dire che mi ha stupita .È davvero dolcissimo e il suo affetto per il fratello mi ha fatto sudare gli occhi (come se non avessi pianto abbastanza per la Nevada). Di sicuro la seconda ondata sarà ancora più bella con un America combattivo e più reattivo. Ancora una volta sottolineo il fatto che adoro le sue descrizioni, così realistiche, vivide e suggestive . Mi dispiace se è una recensione un po' strampalata, ma devo ancora capire come scriverne una decente. È un periodo certamente impegnativo, ma continuerò a seguire questa bellissima storia, alla prossima. Ciao!💜

Recensore Junior
01/03/20, ore 18:00

Ciao!
Ultimamente sono rimasta impantanata nella mia prima sessione d'esami all'università, mi è risultato difficile leggere e soprattutto lasciare anche una piccola recensione; mi è mancato molto poter leggere con regolarità la storia, subito dopo l'uscita di un nuovo capitolo.
Dopo i capitoli dedicati ad America e Giappone, è stato interessante seguire le azioni di Inghilterra; soprattutto volevo vedere come i soldati si sarebbero comportati di fronte a una nazione che non è la loro. Sono felice che Inghilterra abbia deciso di dare la priorità alla sicurezza dei soldati: in fondo America, nonostante tutte le ferite che potrà ricevere, guarirà, mentre i soldati non sono così fortunati. La presenza di una nazione che guidi le azioni degli uomini, o che dia almeno conforto è davvero importante (come vedremo anche con Canada). Questa battaglia ha davvero le vite del popolo di America come protagonista. e questo lo apprezzo sempre molto, ma devo dire che è anche più angosciante, perché si deve continuamente fare i conti con i soldati morti a causa delle esplosioni, chi rimane intrappolato dentro le navi, e così via. Però vedo che nonostante l'attacco improvviso hanno reagito con prontezza; con l'aiuto di Canada e Inghilterra anche America stesso potrà condurre meglio l'attacco.
Anche le emozioni di Inghilterra sono espresse davvero con chiarezza, mi sentivo davvero partecipe di quello che gli stava accadendo: il contrasto tra la sera precedente, quando tutti festeggiavano sull'isola, e l'attacco del giorno dopo; il suo senso di impotenza di fronte a una battaglia in cui non può combattere; il crollo di tutte le certezze sull'esito della guerra, osservando l'aviazione giapponese attaccare senza tregua. Apprezzo che nonostante tutto questo abbia trovato il modo di riprendersi e analizzare più lucidamente la situazione, come le strategie adottate da Giappone per i suoi attacchi.
Quante volte dovrò essere fatto a pezzi in questo modo prima di smettere di soffrire, prima di scontare ogni mia colpa? È tremendo quanto Inghilterra stia subendo (secondo la regola del tre) ma non riesco a non pensare ogni volta che abbia dovuto vivere sulla sua pelle quello che aveva inflitto ad altri per rendersi conto della crudeltà delle sue azioni.
Mi sono sentita risollevata anch'io quando la Nevada è riuscita a muoversi e stava provando a uscire dal porto. Credo sia un'immagine veramente potente, quella dei marinai e di Inghilterra che incoraggiano la nave a continuare a muoversi e, in un certo senso, a non arrendersi. Come la forza collettiva di un'intera nazione. Forza che raggiunge America, che gli dona energia per continuare a combattere e contrastare la violenza di Giappone.
Non mi aspettavo che Giappone reagisse così positivamente alla presenza di Inghilterra sull'isola; ho trovato particolare la soddisfazione che prova nell'immaginarselo ancora più sofferente, perché è lì a osservare quello che America sta subendo. Temo che questo possa invogliarlo ad attaccare America con ancora più violenza, non so xD.
Per quanto riguarda l'ultimo capitolo, mi sono emozionata già dal titolo xD; ormai credo sia evidente quanto io adori Canada.
Sono contenta che la difesa e il contrattacco siano sempre più organizzati, soprattutto nel recupero dei feriti.
Nei campi di aviazione la situazione mi è sembrata persino peggiore di quella al porto: i bombardamenti sono incessanti e gli aerei si danneggiano più velocemente anche grazie al modo in cui sono stati disposti qualche capitolo fa. Per un pezzo ho avuto la sensazione che i soldati avessero davvero scambiato Canada per America, ma sono davvero felice che sia riuscito a formare subito un legame di fiducia con i soldati, sia perché è una nazione, o perché assomiglia ad America, o qualsiasi altra cosa. Sono felice che abbia messo da parte i suoi dubbi e le sue incertezze sulle sue capacità di guidare i piloti (anch'io mi sentivo in imbarazzo quando interrompeva qualcuno); nonostante le sue parole confortanti per Inghilterra, anche lui era pieno di dubbi. Tuttavia si promette di resistere, esattamente come sta facendo America, e riesce a formare una buona strategia, occupandosi sia degli incendi sia degli aerei che potevano ancora decollare. La situazione al suo arrivo era così caotica che se non avessi già visto gli aerei in volo nel paragrafo avrei seriamente dubitato della buona riuscita dei suoi tentativi. 
Un miracolo. Oh, se solo America fosse qui. E un piccolo miracolo è avvenuto davvero. Quel modellino mi sembra rappresentare il legame tra America e Canada, la fiducia che corre tra le due nazioni. Sono contenta che gli aerei si siano lasciati guidare da lui, anche solo per raggiungere America.
Un’ombra gli si materializzò davanti, parandosi fra lui e Giappone. 
Ripensando a questa scena riesco solo a pensare "forte!". Canada che arriva come materializzandosi, frapponendosi tra Giappone e America per proteggere il fratello. Anche se per poco, sono felice che America e Canada abbiano avuto occasione di parlarsi, soprattutto perché non me l'aspettavo. Pensavo che si sarebbero ritrovati alla fine dell'attacco e basta.
Mi impressiona sempre come Canada riesca a essere gentile perfino con i nemici: sembrava rimproverare Giappone perché adesso sarebbe stato costretto a dichiarare guerra anche lui. Non mi sento in diritto di farlo perché non posso sapere quello che ti sta realmente spingendo a intraprendere questa strada: certo, dopo le continue prediche di America, questo atteggiamento è un bel cambiamento.
Dopo questo incontro, America mi sembra davvero pronto al contrattacco; credo che questo capitolo sia stato una svolta per l'intero combattimento.
A presto,
MT


Recensore Veterano
22/02/20, ore 23:23

Ok dopo questo capitolo direi che possiamo tranquillamente lasciare a Canada il dominio del mondo e mandare tutte le altre Nazioni a farsi una vacanza rigenerante al mare! A parte gli scherzi, l'ho letteralmente amato! E' stato fantastico il modo in cui coraggiosamente e lucidamente ha preso in mano la difesa senza tuttavia snaturare la propria personalità gentile, pacata, matura e perennemente insicura, ti faccio i miei complimenti per averlo reso così bene. Ero curiosa di vedere come avrebbe affrontato una battaglia, e la mia curiosità è stata soddisfatta nel migliore dei modi. E' interessante il fatto che una Nazione possa intervenire nella battaglia di un'altra che gli è vicina e a cui la sua anima è legata, finora l'unico caso in cui una Nazione si serviva degli armamenti di un'altra è stato quello in cui Romano guidava gli aerei tedeschi, ma tra lui e i suoi alleati non intercorrono di certo gli stessi sentimenti che legano Canada ad America. La scena del suo "fantasma" che si frappone tra America e Giappone dando forza all'uno e lasciando senza parole l'altro è stata davvero perfetta, e il suo discorso è stato sincero e d'impatto per il nemico allo stesso tempo. Ora che America è pronto a rispondere agli attacchi nonostante le sue condizioni magari vedremo una lotta ad armi pari. Come sempre complimenti e alla prossima^^
(Recensione modificata il 22/02/2020 - 11:29 pm)

Recensore Junior
17/02/20, ore 11:14

Bellissimo capitolo!!! Canada quando vuole sa essere forte quanto America. Io credo che sia Inghilterra che Canada siano talmente abituati ad vedere un America forte e rumoroso che vederlo in questo stato li abbia resi insicuri. Canada ha davvero salvato il suo rumoroso fratello dando prova di avere un animo ammirevole e sono sicura che le sue parole abbiano fatto breccia anche nel cuore di Giappone