Recensioni per
Il Miele sul Bicchiere
di _Frame_

Questa storia ha ottenuto 773 recensioni.
Positive : 773
Neutre o critiche: 0


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Ciao!
Mi fa piacere che Giappone, adesso che l'attacco è sempre più vicino, continui ad avere dubbi sulla sua decisione, e a chiedersi come un giorno sarà ricordata quest'operazione. Faticavo a credere che il trattato inviato dal governo americano fosse stato scritto da America in persona: sembrava davvero un foglio inviato solamente per inviare una chiara minaccia; dovrebbero avuto aspettarsi che erano proposte che Giappone avrebbe considerato assurde, considerati i loro precedenti incontri, suppongo. Però apprezzo che la prima reazione di Giappone al leggere le condizioni sia stata di sconforto perché America non era riuscito a risparmiarsi l'attacco che lui ha intenzione di scagliare, e adesso dovrà davvero iniziare l'attacco, è tutto deciso; io non ho mai avuto l'impressione che Giappone abbia fatto chissà cosa per avvertirlo, però naturalmente non poteva essere troppo diretto sulla cosa, per molti motivi. Sembra aver abbracciato completamente la sua inclinazione alla guerra, ma in fondo si dispiace ancora per quello che farà. Trovo interessantissimi questi sentimenti contrastanti nel suo animo. 
Con la compilazione di questo lungo messaggio difficile da cifrare, i Giapponesi si sono veramente impegnati con precisione per distrarre il governo americano in ogni modo. Sarei molto curiosa di leggerli (se sono disponibili), ma probabilmente è meglio tornarci quando sarà finito l'arco, per sicurezza.
Mi dispiace molto vedere America in questo costante stato di tensione e disagio che non riesce a processare o a comprendere. Ma se ci dovesse essere un attacco dall’alto, allora esploderebbero uno dietro l’altro, sarebbero bersagli facilissimi da colpire, e... Questa sembra proprio una cosa che avverrà durante l'attacco, e, in ogni caso, una posizione in cui gli aerei non dovrebbero rimanere; probabilmente ci faccio caso solo perché so che ci sarà un attacco, ma le misure di sicurezza dell'isola mi sembrano ogni capitolo di più terribilmente insufficienti, non importa quanto tutti si sentano al sicuro lì. 
A questo punto America rimarrà tutto questo tempo sull'isola quasi per caso, ma evidentemente è spinto a rimanere anche da questo senso di malessere.
Il sole non sarebbe mai più brillato nella stessa maniera su quell’isola. Finora ho considerato l'arco della corazzata Bismarck quello più sanguinoso (se ripenso a Islanda coperto dalla pioggia di sangue o Inghilterra che brucia dall'interno, solo qualche esempio, mi vengono ancora gli incubi), ma per come si stanno mettendo le cose qui, credo che Pearl Harbor si stia candidando come arco più violento della storia (finora).
Devo ammettere che un po' mi sono emozionata anch'io al pensiero che tutto è pronto per cominciare l'attacco, come Giappone: l'attacco è sempre più vicino, e credo faccia uno strano effetto a chiunque.
Trovo interessante questo breve accenno di Giappone a quello che potrebbe significare quest'attacco per se stesso, per America e per Cina, la sensazione di aver sbagliato nei confronti di quest'ultimo, e se davvero c'era un altro modo di ottenere quello che voleva, come dice lui stesso. Giappone continua a essere assalito dai dubbi e credo che sia una buona cosa.
Il fatto che non ci sia dato sapere in quale giorno sia accaduta l'ultima scena con Cina ha aggiunto un velo di mistero in più, almeno per me: mi veniva da pensare che sia stato sollecitato a scrivere questa lettera dopo l'attacco a Pearl Harbor, per un qualsiasi motivo che coinvolge questa specie di segreto tra loro due. Sono davvero curiosa di sapere quale sia questo segreto tra Cina e Giappone, e perché dovrebbe essere così pericoloso. Anche le lettere non rivelavano quasi nulla. Il breve ricordo dell'infanzia di Giappone è molto dolce, anche perché dà un altro significato alla scena vista poco prima, come se Giappone, rannicchiato nella sua cabina, provasse il desiderio di raggiungere Cina, osservando la stessa Luna che vede lui.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
MT

Recensore Veterano

Questo capitolo l'ho letto tutto d'un fiato,  in maniera molto più rapida rispetto ai precedenti dell'arco narrativo. Gli eventi e i pensieri dei personaggi scorrevano come fiumi sotto i miei occhi. Tutto mi ha provocato una stretta al cuore:  Giappone e i suoi rimorsi per l'attacco, la sua solitudine (forse se davvero i suoi alleati non combinassero disastri altrove e gli fossero stati vicini avrebbe affrontato diversamente il proprio lato oscuro. Per la cronaca odio quell'ombra, spero che prima o poi Giappone si ribelli), i brutti presentimenti che accompagnano America, la sua delusione per l'esito negativo delle trattative pur senza dimenticare la volontà di proteggere il popolo e salvare Giappone, l'alito di morte che aleggia si Pearl Harbor, i ricordi di Cina. Sono, inoltre, davvero curiosa di scoprire a chi scrive quest'ultimo e cosa nasconde, in un primo momento ho pensato Russia, poi allo stesso Giappone, ma la verità è che non trovo una risposta plausibile, e quindi non mi resta che aspettare che sia tu a svelarcelo. Sempre tanti complimenti e al prossimo capitolo

Recensore Junior

Giappone in cuor suo voleva evitare lo scontro con America che voleva salvarlo, ma dark Giappone invece lo vuole vedere annientato. America ormai ha capito che non può sottrarsi alla guerra contro Giappone e cerca almeno di evitare che i civili finiscano coinvolti. Infine sono troppo curiosa di sapere chi è il destinatario della lettera di Cina.

Recensore Veterano
10/11/19, ore 17:59

Non mi aspettavo che America, Inghilterra e Canada sarebbero stati presenti a Pearl Harbor al momento dell'attacco, pensavo che America sarebbe stato teletrasportato a Pearl Harbor nel corso dell'attacco com'era successo a Romano per Taranto e che Inghilterra si sarebbe precipitato ad aiutarlo come aveva fatto Spagna con Romano! Canada è stato davvero dolce a dire a Inghilterra che non dovrebbe vergognarsi a chiedere aiuto ai suoi alleati quando ne ha bisogno, adoro il rapporto di affetto e sostegno reciproco tra Inghilterra e le sue ex colonie (America, Canada, Australia e Nuova Zelanda). Mi ha fatto ridere la descrizione di America che gira per le Hawaii con gli occhiali da sole e il lecca lecca stile turista in vacanza, ma in effetti lui è l'unica nazione che potrebbe mai andare in giro così (per dire, non riuscirei mai ad immaginarmi Germania o Russia con gli occhiali da sole e il lecca lecca XD). Mi hanno un po' sorpresa i ripensamenti di Giappone anche se sono stati solo momentanei, finora non aveva mai esitato quindi vuol dire che le parole di America lo hanno scalfito almeno un pochino. Il lato oscuro di Giappone che gli parla attraverso il suo stesso riflesso come una specie di gemello malefico mi inquieta sempre, chissà se alla fine della guerra Giappone riuscirà a liberarsene in qualche modo. America è uno dei miei personaggi preferiti e inoltre avrà un ruolo fondamentale per il resto della guerra, quindi non vedo l'ora di vederlo finalmente in azione! Al prossimo capitolo ~ Beatrice ♡

Recensore Veterano
09/11/19, ore 23:02

Ed eccomi qui a recensire! Chiedo scusa per il ritardo, ma purtroppo gli impegni mi hanno tenuta un po lontano dalle fan fiction in questo periodo. Dunque, parto dicendo che ho apprezzato molto il capitolo precedente per l'atmosfera eterea e delicata, come se l'incontro tra Cina e Inghilterra fosse avvenuto in un posto avulso dalle catastrofi della guerra. Ho provato molta compassione per la sofferenza sentita ma composta e dignitosa di Cina, che tuttavia non ha fatto venir meno l'integrità del suo carattere, dei valori in cui crede e del suo intuito che lo rende a tratti misterioso. Inghilterra l'ho trovato piacevole nelle fasi iniziali, disponibile, a tratti galante (con Fancia non sia mai eh! ahaha ok mi ricompongo), peccato che la sua seppur comprensibile agitazione abbia rovinato tutto sul finale. Dai discorsi di entrambi si evince comunque la forte influenza che hanno avuto sulle Nazioni che hanno cresciuto, che queste ultime vogliano ammetterlo o meno.
Con riguardo a quest'ultimo capitolo, mi ha trasmesso grande drammaticità e tensione emotiva, la quiete prima della tempesta. La cosa più assurda è che non sono riuscita a dar torto a nessuno. Ho approvato America, la sua voglia di fare le proprie scelte e il suo senso di giustizia universale, Inghilterra nella sua apprensione e persino Giappone con la sua volontà di mostrare al mondo la propria forza senza ricevere morali da nessuno. America e Giappone sono molto simili ora che mi ci fai pensare, e mi addolora molto che in guerra non siano riusciti ad intendersi (anche se dal manga pare che lo faranno successivamente). Mi ha sorpreso America che si ritrova ad ammettere di voler salvare Giappone anche per salvare se stesso, e la caparbietà con cui Giappone ha tirato fuori le unghie ribattendo alle richieste di America (non lo avevo mai sentito rivolgersi a qualcuno con tono così duro). Mi ha addolorato molto la lite con Inghilterra, ma sono stata contenta di rivedere Canada, che al momento rappresenta il punto di riferimento di Inghilterra. Staremo a vedere che succederà, ormai manca poco all'attacco. A presto^^ 
(Recensione modificata il 09/11/2019 - 11:06 pm)

Recensore Junior
09/11/19, ore 18:28

Ciao!
Sei riuscita a trasmettere molto bene il rapporto di Inghilterra e Canada e la relazione tra i due. Mi piace vedere come Inghilterra sia immediatamente confortato dalle parole dell'altro, ma che allo stesso tempo non si faccia problemi a mostrare i suoi veri sentimenti, anche se si sente debole e sconfortato; mi dà l'idea di un rapporto veramente sincero tra i due. Trovo dolce che si preoccupi di essere invadente e di disturbare Canada con le sue paranoie. Ero inoltre curiosa di vedere cosa avrebbe risposto America al fratello, e di vedere se lo avrebbe trattato in modo diverso, ma sarà per la prossima volta.
Giappone invece non ha nessuno, se non due alleati troppo impegnati con i loro stessi disastri per poter anche solo voltare lo sguardo verso di lui. All'inizio ho pensato che questa frase fosse un po' impietosa, tuttavia si dimostra accurata: Giappone è sempre per i fatti suoi, sostanzialmente, poiché i suoi alleati sono quasi dall'altra parte del mondo e appunto impegnati nelle battaglie disastrose che si tirano addosso. Mi è sempre dispiaciuta questa assenza, poiché al massimo comunicano al telefono ogni tanto, e forse non si vedono da quella celebrazione, credo, ma non si può fare altrimenti. 
Ammiro davvero Inghilterra che sta predisponendo tutto per aiutare America meglio che può, ma credo che potrebbe riporre un po' più di fiducia in lui. Inoltre, mi sembra un po' troppo ossessionato dall'idea delle Filippine: certo è una buona supposizione, ma mi dà l'idea di non poter accettare la possibilità che America possa subire un attacco sul suolo della sua nazione, forse perché ne soffrirebbe credendo di esserne il responsabile.
 ... quelle maniere da adolescente in gita. Devo ammettere che mi sentivo un po' anch'io come America: dopo mesi passati tra le nevi e il ghiaccio in Russia un cambio di luogo ci voleva proprio (anche se l'arco del Barbarossa è durato così tanto che devo prendermi del tempo per abituarmi a personaggi che non siano Germania, Russia, o i loro alleati). Sono felice che America abbia deciso di visitare di persona alcuni luoghi: nonostante non abbia l'intenzione di attaccare per primo, è giusto che controlli aree militari che avrebbero bisogno di più protezione; Pearl Harbor infatti è organizzata in modo da sembrare senza difese. Una sensazione di pericolo, come quella che avverte vagamente America, è più che lecita; dà anche un'aria opprimente alla scena, anche se ancora non è successo nulla. 
A questo punto immagino che America (più Inghilterra e Canada) rimarrà sull'isola fino all'attacco, ma se non ci fosse stato, sarebbe stato trasportato sull'isola per il pericolo, come successe ai tempi a Romano?
Apprezzo che Giappone abbia indugiato nel suo proposito di attaccare America, anche se solo per poco: è sembrato più umano e soggetto a emozioni, come possono essere il dubbio e la volontà di farsi salvare. Questo è il primo arco vero e proprio dedicato a Giappone, finora mi ha dato spesso l'impressione di essere quasi apatico: sono davvero curiosa di vedere come questa battaglia lo cambierà, anche in peggio. Si avverte davvero il suo desiderio di potenza che non può fermare di fronte a nulla. Sarà già la seconda volta che Giappone si immerge in una piscina, per seguire il corso dei suoi pensieri: la trovo un'immagine davvero affascinante.
Mi piacciono le conversazioni delle nazioni con gli ufficiali riguardo la tecnica militare: sono dettagli interessanti per sapere cosa probabilmente succederà nei prossimi capitoli, e mi sento una grande stratega militare leggendoli xD.
Come sempre, la conclusione del capitolo è fenomenale. E si prospetta un arco grandioso a sua volta. Mio malgrado (perché so che soffrirò molto), non vedo l'ora di vedere come combatterà Giappone, come reagirà America, e come questo cambierà entrambi.
A presto,
MT

Recensore Junior
29/10/19, ore 13:12

Giappone sta cadendo sempre di più e attende paziente come una tigre pronta all' attacco. Si può dire che la voce della coscienza di America sia Inghilterra.

Recensore Veterano
27/10/19, ore 17:07

Eccomi qua dopo mesi di latitanza! Mi dispiace non aver recensito i capitoli precedenti anche se li ho letti tutti la sera stessa in cui li avevi pubblicati e li ho molto apprezzati, ma prometto che nei prossimi giorni passerò a recensire anche i capitoli precedenti e che d'ora in poi cercherò di recensire in tempo i prossimi capitoli senza più sparire per tutto questo tempo. L'attacco a Pearl Harbor si avvicina sempre più e sono sempre più curiosa di vedere come lo renderai! Inghilterra aveva avuto la giusta intuizione sul fatto che fosse proprio Pearl Harbor l'obiettivo di Giappone, peccato che poi abbia scartato quest'idea e si sia auto-convinto che Giappone attaccherà nelle Filippine e quindi non direttamente sul territorio di America. A questo punto quindi temo che America si troverà impreparato quando accadrà l'attacco, ma non si può certo dire che America non abbia fatto di tutto per dissuadere Giappone, che ormai sembra totalmente in balia del suo lato oscuro e delle sue ossessioni. Ora America sembra pacifista ad ogni costo e intenzionato a fare di tutto per evitare la guerra e per non far del male a Giappone, sarà interessante quindi vedere la sua evoluzione e cosa cambierà in lui nel corso della guerra tanto da portarlo alla decisione estrema di attaccare Giappone con la bomba atomica. Nonostante l'ansia e la tensione che aleggiano in questo capitolo sei riuscita ad inserire dei piccoli momenti di leggerezza (che io adoro) come Inghilterra che se la prende perché America dopo l'incontro con Giappone è andato subito a cambiarsi d'abito e quindi lo vede sempre conciato come un barbone e mai vestito bene (XD) oppure America che si sbafa in 5 secondi tutti i dolcetti cinesi XD Mi dispiace che America e Inghilterra abbiano litigato, anche se so già che Inghilterra correrà subito da lui in preda all'ansia quando verrà a sapere dell'attacco a Pearl Harbor. Quando Inghilterra si chiedeva con chi poteva andare a parlare per sfogarsi dopo il litigio con America ho subito pensato "Non è che andrà a sfogarsi con quel povero martire di Canada?" e infatti così è stato XD Era da un sacco di tempo che non si vedeva Canada, mi era mancato! È sempre così dolce e paziente, non vedo l'ora di vedere anche lui all'opera! Al prossimo capitolo ~ Beatrice ♡

Recensore Junior
26/10/19, ore 16:56

Ciao!
I propositi di America di giustizia e di correggere chi sbaglia erano davvero giusti e ammirevoli, ma penso che si ponga in un atteggiamento troppo paternalistico verso gli altri. Però il fatto che lo abbia fatto anche per Inghilterra è carinissimo.
Questo rapporto di somiglianza tra Giappone e America, che ha portato quest'ultimo ad aver paura di lui per timore di poter diventare come l'altro (ignorando, contemporaneamente, quello che lui stesso stava davvero diventando) è davvero un concetto affascinante; mi piace pensare che abbia provato inconsciamente a salvare entrambi in questo modo. Tutte le intenzioni di America si capovolgeranno, in seguito, abbattendosi sulla sua psiche e sul mondo intero, come quando dice che lui ha sì cambiato la concezione di fare la guerra, ma nel modo sbagliato, una maniera che all'inizio  non immaginava nemmeno di poter usare. In qualche modo, comprendo perché, nell'ipotesi di poter tornare indietro, non riuscirebbe nemmeno questa volta ad attaccare per primo: il pensiero di ferire ancora la nazione giapponese deve sconvolgerlo.
Questi capitoli mi ricordano i primi capitoli della fanfiction, quando la guerra non era nemmeno iniziata e Inghilterra e Cina provavano a dissuadere almeno Giappone dall'alleanza con Italia e Germania, supponendo che lui fosse recuperabile. Ogni tanto leggendo il capitolo ci pensavo: be', non solo questi tre non sono recuperabili, la situazione peggiora pure a mano a mano che la storia continua, ovviamente.
In questo capitolo ci sono molti rimandi a quello precedente: sembra dare l'idea che America e Giappone riflettano le azioni e i pensieri di Inghilterra e Cina, che li hanno cresciuti. Appunto Giappone rivendica il suo diritto alla guerra poiché è la più potente delle nazioni orientali, così come Cina lo aveva giustificato; allo stesso modo America gli rinfaccia che la sua nazione non è autosufficiente per quanto riguarda le materie prime, espandendo quello che aveva notato Inghilterra. Sia America che Inghilterra credo che esagerino nel pensare che la loro storia sia simile a quella di Cina e Giappone, dal punto di vista coloniale; Cina forse non ci ha fatto caso, ma questo ha irritato parecchio Giappone: evidentemente non vuole essere paragonato a lui, adesso che lo considera così debole.
Ormai mi sono arreso alla verità che io bramo la guerra e che preferirei morire combattendo piuttosto che scendere ai tuoi compromessi. Anche tu brami la guerra, America, anche se ti rifiuti di accettarlo. Giappone e America mi sembrano provenire da due mondi completamente opposti, che  nessun compromesso diplomatico avrebbe potuto risolvere; mi viene da pensare che la guerra era l'unica soluzione rimasta a quel punto, che difatti Giappone non ha esitato a intraprendere, ben prima di questa riunione.
Adoro che nonostante la situazione drammatica in cui sono, America e Inghilterra riescano sempre a essere loro: dopo chissà quante ore di viaggio, la stanchezza, i problemi con Cina e la guerra in generale, Inghilterra trova il tempo di irritarsi del fatto che America si è subito liberato del vestito e non avrà l'occasione di vederlo vestito decentemente, e poi che abbia mangiato subito i dolcetti rovinandosi l'appetito per la cena. Mi ricorda spesso il comportamento di una madre petulante. Apprezzo che stia provando a convincere America ad attaccare per primo: va contro quello in cui ha sempre creduto America, ma si è distaccato dal desiderio di proteggerlo a ogni costo, anche ignorando quello di cui la guerra aveva bisogno per terminare e risultando egoista. D'altra parte, il un tempo impaziente di entrare in guerra America adesso si rifiuta categoricamente di attaccare per primo ed entrare nel conflitto; sembra che tu ce la stia mettendo tutta per capovolgere le idee e le azioni di America e Inghilterra. E questa cosa mi piace un sacco.
Io lo sto facendo anche perché così nessuno dovrà più soffrire in quel modo, come fai a non capirlo? Il pensiero di essere io la causa di tanto dolore e di tanta disperazione... no, non me lo perdonerei mai e poi mai. Questa frase mi fa davvero molto effetto, sia per gli avvenimenti orribili che hanno portato America a comportarsi così sia quello che accadrà alla fine della guerra, di sua volontà. Inghilterra e America finiscono spesso per litigare, e questa volta credo che nessuno dei due abbia torto: affrontano la questione da due punti di vista troppo differenti. E il risultato è che finiscono per urlare vomitandosi addosso frasi che possono anche ferire.
Povero Inghilterra, dopo tutto quello che ha passato in queste settimane, una discussione di questo tipo non ci voleva proprio: allora menomale che c'è Canada ad ascoltare con pazienza i suoi problemi. Non ho parole per esprimere quanto anch'io abbia bisogno di lui in questa storia: il suo solo sguardo che hai descritto mi ha calmato enormemente (non che io fossi arrabbiata come Inghilterra, ma insomma). Davvero, l'ho aspettato per mezzo capitolo. Quest'ultima scena mi è piaciuta molto anche perché si intuisce che Inghilterra e Canada condividano anche loro un rapporto antico e profondo, e che entrambi possono superare insieme i momenti difficili della loro complicata esistenza. Già semplicemente parlando con Canada, Inghilterra si sente meglio. Ci faccio così tanto caso perché non voglio che ci si dimentichi del rapporto che condivide Inghilterra con Canada, per concentrarsi solo su America, come ho visto accadere in altre storie.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
MT

Recensore Junior
14/10/19, ore 22:14

America e Giappone è come se fossero i due riflessi in uno specchio. Povero Igghy America è un genio nel farlo preoccupare, poi il suo istinto è pazzesco

Recensore Junior
13/10/19, ore 17:32

Ciao!
Mi hai ricordato che non ho mai finito di leggere Arthur in the Dark, tipo tre anni fa. Pazienza quindi che il tema sia lo stesso xD. Di cieco ne basta uno in questa fan fiction. :'(
Un cambio di personaggi ci voleva proprio, mi ero abituata così tanto a Germania, Prussia e compagnia che quasi mi sembra strano seguire cosa succede agli altri protagonisti. A volte non me ne accorgo, ma alcuni archi narrativi sono davvero lunghi.
Il tema della perdita di controllo sulla guerra che diventerà presto mondiale è un tema che ricorre spesso ultimamente, con l'avvicinarsi dell'entrata in guerra di America, ed è davvero interessante vedere come questa sensazione di catastrofe imminente si rifletta su tutte le nazioni. Cina forse l'ha vissuto in una maniera diversa da tutti gli altri, perché lui fin dall'inizio del conflitto aveva ben poco potere perfino sulla sua nazione, ed è arrivato al punto che non vuole combattere nemmeno per se stesso, e questo si riflette anche sul suo fisico; mi faceva davvero pena vederlo così debole. Però a poco a poco durante la conversazione si vede che Cina sembra davvero sapere qualcosa che gli altri non sanno e che non vuole far trapelare in nessun modo, quindi non sarà così debole come crede. Nel diario dice che era costantemente aggiornato su quello che succedeva nel mondo, ma data la situazione, mi viene da pensare che tenga nascosto qualcosa successo prima della guerra? Non so. Leggendo ho avuto l'impressione che volesse proteggere Giappone, in ogni caso.
I ragionamenti di Cina credo siano per certi versi veramente assurdi, ma sono parole che vengono da una nazione abituata all'imperialismo degli Stati (rinfaccia anche a Inghilterra che prima si comportava come Giappone) quando sono abbastanza potenti da poterselo permettere: Giappone può permettersi quello che fa perché è una nazione potente, ma ha bisogno di materie prima quindi continua a espandersi; gli Americani saranno contrari alla guerra solo fino a quando la stessa non minaccerà anche loro. Invece non mi aspettavo che Inghilterra parlasse in questo modo della guerra, di difesa da nazioni malvagie che curano solamente i propri interessi, della democrazia e dei popoli da difendere, però è stato carinissimo, sembrava di sentir parlare America: sono ideali che ammiro e sono contenta che lui li segua, se ci crede veramente, anche se può sembrare un ingenuo che vede il mondo in modo troppo semplice. 
Entrambi sono consapevoli dell'effettivo pericolo che rappresenta Giappone per America, e sono arrivati anche a chiedersi dove sarebbe stato possibile lanciare un attacco, e Inghilterra sembrava anche convinto che Cina dovesse saperne di più a proposito (anche se davvero non riesco a immaginare come xD); invece Germania, Russia e gli altri, poiché impegnati nell'operazione Barbarossa, non ci hanno pensato quasi per nulla. Inghilterra ha collegato piuttosto velocemente il probabile attacco aereo giapponese alla sua stessa incursione a Taranto (e poi la regola del tre della fatina). Insomma, se questo attacco sarà una sorpresa per Russia e Germania sicuramente non lo sarà per Inghilterra.
Germania sarà pienamente preparato all'eventualità di una guerra invernale: adesso questa frase fa anche abbastanza ridere, visto quello che sarebbe successo dopo, ma come dargli torto? Chiunque immaginerebbe una strategia migliore in caso si arrivi a combattere fino ai mesi invernali, da parte di Germania.
Nonostante gli argomenti della conversazione, l'incontro di Cina e Inghilterra ha un'aria delicata e tranquilla: la casa di legno, i dolcetti, le tazze di tè; quasi come se la guerra non trovasse posto in un mondo così pacifico.
Non vedo l'ora di leggere della riunione di Giappone e America! A questo punto, immagino che America (o il suo governo) sospetti qualcosa sui prossimi piani di Giappone.
A presto,
MT


Recensore Veterano
04/10/19, ore 07:44

Sono tornata giusto in tempo per questo nuovo arco narrativo!

Ho letto tutti i capitoli precedenti e li ho trovati sconvolgenti, povere Nazioni che sono costrette a stare nel freddo della Russia!
Ho da chiedermi perché nessuno ascolta Austria, tra i tre crucchi è quello con più senso logico non mi dispiacerebbe trovarlo alla fine dire "Io ve lo avevo detto, gne gne!"
Per quanto riguarda Feliciano, mah non ho più speranza per lui...Mi sta letteralmente dando sui nervi (voleva addirittura tornare a casa per 2 mesi e lasciare lì Romano, ma dico hai voluto tu la guerra e ora te la godi fino alla fine!)

Ma passiamo a questo capitolo, non ho molto da dire più che altro perché lo trovo un capitolo d'assestamento e sinceramente non vedo l'ora di legge dell'incontro tra Giappone e America.

Cina, che bello rivederti anche se sei annichilito... Ma sei tornato dopo non so quanti capitoli! Sei un respiro profondo d'aria fresca in questa fanfic!

Comunque ti mando come sempre i miei complimenti più sinceri!
Elisir

Recensore Junior
01/10/19, ore 11:00

Bellissimo il confronto verbale tra Inghilterra e Cina. Per la prima volta si è vista tutta la vecchiaia di Cina. Inoltre anche se entrambi hanno cresciuto due nazioni, è stato bello vedere il modo in cui affrontano la situazione, in modo totalmente opposto. America e Giappone sono simili, tutti e due sono stati cresciuti da due grandi potenze. Inoltre ormai il 2p di Giappone si può dire che abbia preso il potere.

Recensore Junior
29/09/19, ore 11:14

Ciao!
Non mi aspettavo che Romano avrebbe trattato Veneziano in modo così freddo al suo risveglio: mi avevi detto nella risposta a una recensione che non avrebbe superato bene questa separazione (e in particolare quello che gli ha detto Veneziano), e insomma, aveva anche ragione a trattarlo in questo modo dal suo punto di vista, ma davvero non me lo aspettavo, e ci sono rimasta male quando ha rifiutato di abbracciarlo e ha spinto il fratello fuori dalla tenda. All'inizio ero quasi intenerita: in fondo Romano lo ha assistito per tutto il tempo e poi si è curato di non fargli fare movimento bruschi, ma da come ne parlava sembrava che lo avesse fatto solo perché era obbligato. Lo so che si preoccupa ancora per lui, ma questo comportamento mi ha reso triste. Suppongo che io immaginassi che per ora Romano avrebbe ignorato la cosa, magari si sarebbe detto "Era sconvolto, non voleva dirlo davvero" e avrebbe risparmiato il risentimento per dopo; in fondo la scena non era differente da molte altre: Veneziano fa qualcosa di sbagliato non considerando Romano, poi prova a farsi perdonare a parole non cambiando il suo atteggiamento, e lui lo perdona oppure lascia correre. Invece sembra che per adesso non abbia intenzione di mandar giù quello che è successo. Quindi all'inizio ci sono rimasta male, ma a ripensarci adesso credo che potrebbe essere una cosa tutto sommato positiva: Veneziano sembra essersi reso conto che c'è un problema nel suo rapporto con Romano e con gli altri (anche se per ora ha parlato solo con Germania) e ha ammesso a se stesso che quello che gli ha detto Russia lo credeva davvero. Quindi se questo può aiutarlo a farlo crescere tanto meglio.
Sarà una mia impressione, ma nonostante Prussia lo abbia accolto meglio di Romano, anche lui sembrava non vedere l'ora di toglierselo di torno. Voleva fargli rivedere Germania, però io mi sarei sentita respinta, non so.
L'idea che Germania non sappia nulla di Sacro Romano Impero mi disturba un sacco. In fondo è una cosa del suo "passato" che forse dovrebbe comprendere per stare meglio con se stesso, credo.
I momenti in cui Italia e Germania non si parlavano, rimanendo in silenzio, mi mettevano davvero a disagio, poiché mi facevano pensare che ancora loro due non si siano capiti davvero. Capisco il non sentirsi completamente a proprio agio dopo tutti questi mesi separati e tutto quello che è successo, ma questa completa insicurezza su quello che pensa l'altro davvero non la comprendo. Quando Italia ha detto che avrebbe voluto tornare per un po' nel suo paese non ho potuto fare a meno di pensare per un attimo che desiderasse scappare dalla guerra in sé e dal freddo, come aveva desiderato durante l'arco in Grecia, poi mi è venuto in mente che vorrebbe nascondersi  dalle sue paure scappando via chiudendosi in un posto sicuro, come faceva quando era prigioniero di Russia. Prima provava a cancellare il disagio di sentirsi debole e inutile provando a diventare più forte e comportandosi come un soldato dovrebbe essere, secondo lui (e che impressione strana che faceva); adesso vuole scappare via. Sono contenta che al sentire quello che voleva fare Italia, Germania abbia iniziato a parlargli esponendogli quello che pensava veramente, permettendo così a tutti e due di parlarsi sinceramente, ma se nel giro di due settimane inizieranno a dubitare di tutto di nuovo davvero lancerò via il mio computer.
Credo che Italia e Germania siano arrivati davvero all'essenza della loro relazione: mi ha fatto pensare che spesso vedo il loro rapporto come più complicato di quello che è veramente, quando sono due nazioni che hanno bisogno l'uno dell'altro perché riescono a vedere l'altro nella propria interezza, non soffermandosi su quello che devono fare o quello che gli è stato insegnato, ma vedendo chi sono veramente. O almeno dovrebbe essere semplice, perché vanno incontro a infiniti problemi. 
La promessa di Italia suona come qualcosa che avrà una profonda eco anche in capitoli di molto successivi a questo. Proverò a ricordarmene.  
Quello che ha rivelato Germania sul suo passato e come è stato cresciuto, mi ha fatto pensare molto a Prussia. Dato che Germania parla di quali ideali gli siano stati insegnati e quale vita sia stato costretto a seguire, questi pensieri ti portano a domandarti che ruolo Prussia abbia avuto in questo e come Germania lo abbia percepito. Non intendo ovviamente dare a lui tutta la colpa dei problemi di Germania, ma in fin dei conti lui ha avuto una parte importante nella formazione di suo fratello, e se quest'ultimo giudica così la sua educazione, mi verrebbe da pensare che nutra del risentimento verso il fratello, anche se forse non se ne accorge. Abbiamo discusso precedentemente delle effettive responsabilità di Prussia nello sviluppo del conflitto e di come è gestito, ma questa è qualcosa che si collega a un passato più remoto dell'inizio della guerra. Però (come si capisce, credo) non sono ancora sicura di nulla, mi sento ancora molto confusa a proposito di questo tema.
Mi mancavano un sacco i diari! Mi è piaciuto molto soprattutto per il contrasto tra quello che Germania ha detto in questo capitolo a Italia, di non credere mai che la loro alleanza fosse stata un errore, e quello che il Germania del "futuro" afferma, ammettendo che la loro alleanza (anche quella con Giappone)  non sarebbe mai dovuta essere firmata poiché non si fidavano l'uno dell'altro. Sono curiosa di vedere come piano piano si renderà conto di questo, e se anche Italia e Giappone la penseranno allo stesso modo, alla fine. 
E fra poco Germania verrà a conoscenza di un'altra cosa che un suo alleato non avrebbe dovuto fare. Ma proprio no. E io non vedo l'ora di leggere e immergermi in questo nuovo arco narrativo e di complicarmi la vita con altra gente immaginaria!
A presto, 
MT


Recensore Veterano
28/09/19, ore 23:59

~~Capitolo intimo e che lascia ampio spazio ai sentimenti. Mi è piaciuto un sacco, un finale perfetto ed inaspettatamente dolce per l’arco della campagna in Russia. La scena iniziale tra Italia e Romano mi ha intenerita ed intristita allo stesso tempo. Romano non smette di prendersi cura del fratello, ma non riesce a non avercela con lui, e questo lo porta a mantenere una distanza che all’altro pesa molto. Feliciano intenerisce con il suo bisogno fisico di affetto e di vicinanza non ricambiato, ma in fondo è stato lui la causa del suo stesso male, e temo che questo sia solo l’inizio del deterioramento del rapporto tra i fratelli.
L’abbraccio con Prussia ha alleggerito un po’ l’alone di gelo che era sceso tra i due italiani. Noto che lui rappresenta un’ancora sicura per Italia, una persona di cui si fida a prescindere dai guai che combina (effettivamente è l’unico che non avrebbe mai il coraggio di sgridarlo), e da cui cerca conforto quando teme la reazione di Germania, questo loro rapporto di affetto e complicità reciproca mi intenerisce molto. E soprattutto adoro come Prussia sia il primo fanboy della Gerita, visto che non esita a spingerli costantemente l’uno verso l’altro (chissà se un giorno si pentirà o verrà rimproverato per aver, in qualche modo, contribuito ad alimentare il rapporto sempre più stretto e rischioso tra Italia e Germania).
Il percorso a piedi di Italia è un crescendo di tensione emotiva man mano che ci si avvicina alla tenda di Germania, e il parallelismo con l’angoscia del secondo incontro al Brennero era d’obbligo.
E dell’incontro tra i due, che dire? Promesse Geritose mantenute e il capitolo finisce dritto dritto nella mia lista dei momenti “epico-romantici” della fan fic (sappi che ne ho raccolti parecchi nonostante sia una storia di guerra e non di coppie ahaha). All’inizio intenerisce e lascia al contempo l’amaro in bocca vederli impacciati ed incapaci di esprimere le loro vere emozioni, che coincidono riguardando la voglia di non essere abbandonati dall’altro. La richiesta di Italia di tornare temporaneamente a casa (ma di lasciare lì Romano...che bravo fratello) ha spiazzato anche me oltre ad aver congelato Germania. Per non parlare di come ho trattenuto il fiato quando ha parlato della convenienza di interrompere l’alleanza prima dell’irreparabile. Lì mi sono detta, ok questo è un preludio del ’43, è la mia occasione di vedere la reazione di Germania davanti all’idea di tagliare i ponti. E la reazione di Germania non si è fatta attendere, istintiva, violenta e disperata, dimentica dell’orgoglio di poco prima che gli impediva di essere sincero. Mi ha davvero spiazzata, è stata inquietante quanto intrigante. Le parole che si scambiano sono meravigliose, pregne di amore, affetto, vicinanza, bisogno e stima reciproca, soprattutto è bello vedere Germania che per la prima volta manifesta liberamente i suoi sentimenti, le sue paure, il peso dell’aspettativa che su di lui hanno gli altri e il fardello rappresentato dallo scopo di conquista per cui è stato creato.  Finalmente i due chiariscono i motivi che li tengono legati e rinnovano la promessa immergendosi nel loro mondo di pace e completezza reciproca. Anche se ho adorato la scena tra i due, tuttavia, non posso non pensare a come il loro rapporto sia giunto ad una connessione talmente stretta da renderlo quasi un “possesso, esclusività, dipendenza” rischioso per una Nazione (e soprattutto chissà quale tremenda reazione avrà Germania più avanti al momento della vera separazione).  L’atmosfera intima del capitolo viene squarciata dalla notizia di Pearl Harbor, che ha sconvolto a tal punto il povero Prussia da non fargli nemmeno notare il momento di tenerezza interrotto per poi magari sfoderare tutto soddisfatto le sue solite frecciatine (del tipo, avete preso alla lettera il mio incoraggiamento a “fare altro” ahaha). E’ sempre un piacere, infine, leggere un diario. Nonostante Germania affronti lucidamente gli errori commessi, tuttavia rimane il “lieto fine” rappresentato dalla solidità della loro amicizia. Adesso per me arriva il momento più complicato, perché dovrai per ragioni di trama mettere da parte i miei personaggi preferiti, che erano tutti concentrati in quest’arco, per occuparti di altri che pur piacendomi non sono quelli che prediligo maggiormente, ma so che tu sarai talmente brava da farmi apprezzare anche un arco lontano dalle Italie e co. Ti faccio i miei consueti complimenti in attesa del prossimo capitolo^^
 
(Recensione modificata il 30/09/2019 - 11:29 pm)