Recensioni per
Slayers
di Himenoshirotsuki

Questa storia ha ottenuto 253 recensioni.
Positive : 253
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
28/04/16, ore 16:19

E chi c'è qui? ovviamente chi potrebbe essere se non l'essere leggendario più conosciuto dalle generazioni presenti passate e future? e lo so lo so... ci ho messo tanto di tempo ma non è colpa mia! avevo la dannatissima simulazione e ho dovuto per una volta tanto perdere più tempo del solito sul libro (inutile dirlo che avrei voluto essere divorato da una viverna almeno il doppio) e quindi... please forgive me *.* ahem, comunque sia, so che il tuo perdono arriverà sotto forma di ascia di guerra mortale e quindi tanto vale proseguire comunque la recensione senza ulteriori intoppi. Allora, che dire prima del mio solito delirio della quale ormai credo di averti abbittuata (che ancora mi chiedo come il ciò sia possibile... io mi avrei già sparato... mi avrei già-ok, mollo la carriera da scrittore e mi dedico all'impiccagione. ti saluto!) beh, direi nulla, se non che questo è stato tipo il capitolo più figo fin'ora. Ti lascio un commentone al caldo su sto capitolo perché veramente, mi ha fatto tornare a quando ho letto per la prima volta il mio primo libro (che guarda caso, per quanto fosse sponsorizzato dal Battello a Vapore, era pure Dark Fantasy in stile Dark Souls in una maniera incredibile... se questo non influenzava la mia infanzia allora chissa che altro...) dunque, diciamo che nel complesso io adoro le esplorazioni dei luoghi fantasy in generale. Adoro il dark fantasy, e se tu mi permetti di vedere un'esplorazione di un'ambientazione Dark fantasy... beh per me è la fine. Ma non tanto tutto il resto, per quanto sia tutto immensamente figo (gli altari d'acqua marina mi hanno fatto venire in mente la tomba di Artorias dove affronti Sif... fortunatamente non è apparso nessun lupo gigante iperattivo che si porta dietro uno spadone di qualche metro più dodici dello chef toni...) ma per... cazzo... quel-dannatissimo-castello-diroccato. ti avevo già parlato della mia avversione verso le rovine della morte, no? e verso i castelli anche, mi pare, giusto? ecco, wow... l'immagine di quel castello in mezzo all'oscurità e completamente immerso nel nulla mi ha fatto spalancare occhi bocca naso braccia cuore reni e polmoni eccettera, talmente è stato soprendente ed epico allo stesso tempo (quasi mi dispiace non ci siano andati dentro per esplorare un pochettino la situazione... ma in realtà non è vero, perché l'atmosfera di mistero che è rimasta dopo e di ignoto che si è creata è stata più appagante di qualsiasi altra esplorazione mai deciderai di mettere in sta storia) poi, vabbé, quando c'è stata quella risatina e quella frase... QUESTA frase di preciso 'Non sapeva cosa si nascondesse in quell’antica fortezza e non ci teneva a scoprirlo.'... ecco, qui penso di esserci crepato perché ho visto il Vhallalla per un frangente. No, sul serio, wow. Visto quanto poco basta per far morire il mio cervello? è non siamo nemmeno a più di metà della storia.... si prospetta anche meglio di quello che mi aspettavo. Comunque sia, direi che sia il caso di passare al delirio. Voglio dire, non ho ancora nemmeno cominciato è già siamo a più di un miglione e mezzo di parole! spero sto iper commento basti per farmi perdonare della mia oscura ed ingiustificata assenza (*coff* Legends of Heroes *coff*) quindi, senza altro tempo da perdere: i nostri decidono di prendersi un momento di pausa nei pressi dell'altare del sacrificio più figo e allo stesso tempo minaccioso dell'ultimo millennio, mentre nella mente permanentemente ottimista di Alan comincia a farsi largo il pensiero che stare lì in quel punto non finirà di certo con il portare qualcosa di buono. Quindi, animo in spalle e si guada il fiume! ma prima, all'improvvisamente, cala un nebbione che nemanco Ramsete di Leone il Cane fifone e un'ombra passa sulle teste dei protagonisti, lasciandoli senza parole e costringendoli categoricamente e portare le mani alle armi. Alan afferra la Claymore+10 appena farmata, Rachel le sue pistole alla Lucian e Gabriel muore d'infarto, riuscendo finalmente ad avere rapporti un po'più carnali con la sua fidanzata (si può dire rapporti carnali quando due fantasmi fanno sesso? no, perché in teoria loro non hanno carne? direi rapporti spirituali, ma poi sembra una cosa casta e di castità ce ne è ben poca? rapporti aerei? e si, certamente... che cazzo sono diventato, una torre di controllo?) comunque, appurato che qualsiasi cosa fosse passato sulle loro teste se ne è andato, i nostri si calmano e decidono di passare per il fiume per andare avanti. in altre parole, con una modalità di camminata degna di PRince of Persia, i nostri arrivano dall'altra parte. Ma si trovano nei pressi di un Trivio. La strada di sinistra porta verso la Foresta dei Cento Acri di Winnie de Poo, quella centrale è ricoperta di fiori bianchi e a destra nvece c'è... ah... quella figata di castello. i nostri appurano che nessuna delle strade è simpatica, sopratutto perché i fiori sono membri dell'ISIS, perciò optano di passare dal lago, lavandosi di brutto (magari agli altri può dare fastidio, ma a Gabriel lavarsi anche diciotto volta al giorno non farebbe male) e finalmente arrivano dall'altra parte. E qui, una menzione di onore per i tue silvantrop, o Trerant, o come cavolo si chiamano. dalla giuria, ci giunge che è necessario fare una qualche specie di preghiera in lingua assira per passare, e i nostri si mettono a pregare. Ma ecco che, con un cliffanger assurdo, in due si addormentano, mentre Alan si ritrova a dover fronteggiare un nemico misterioso, talmente OP a quanto pare che persina Alan si prende malizssimo. Chi potrebbe essere? anche avendo capitolato i prossimi capitoli a questo ancora non ci sono arrivato... Geherman? probabile... Boh, chissà. Passo ai prossimi! senza indugio dovrei riuscire aleggerli tutti... dovrei.

VK

Recensore Veterano
24/04/16, ore 12:53

Ah... quanto tempo era passato? penso che nel mentre sia morto qualcuno di vecchiaia, ma chiarmente non posso dirlo con certezza! voglio dire... Justice (il cui nome non gli rende molta giustizia... eheheh!) era già un po' avanti con gli anni, non è vero? non mi sorprenderebbe sapere che è caduto tra le braccia della signorina con i capelli bianchi dopo un improvviso attacco d'infarto cardiaco. Poi boh, chissà per diventare così figo che razza di sangue di che razza di bestia deve aver ingurgitato, probabilmente quella di un mostro talmente Op da averlo reso tanto letale quanto gentiluomo. In altre parole: un combattente che nella League of Legends sarebbe perma bannato a vita. Ad ogni modo, non sono qui per parlare di un personaggio che momentaneamente non è ancora comparisciuto all'interno della storia (almeno, non ancora ricomparisciuto) ma per parlare dei personaggi attuali che si trovano nella storia al momento, e quindi direi sia il caso di cominciare... ri-cominciare, dopo aver atteso il risveglio di Amygdala una volta per tutte: Dunque, avevamo lasciato Alan (che probabilmente a sua volta è invecchiato di un paio di millenni durante tutta la mia assenza) alle prese con... beh, progetti di ripopolamento della terra con ibridi che avessero assunto tutte le sue caratteristiche, da quelle più fighe, a quelle ancora più fighe (che dire? davvero pensavi riuscissi a trovare una caretteristica non figa nel futuro presidente degli Stati Uniti d'America?) che aveva deciso di iniziare a portare avanti come progetto partendo dalla gnocchissima ragazza steampunk dall'occhio sguercio che, pur non avendo la percezione della profondità, è orizzontabile come l'asse delle ascisse x di un problema algebrico. Ma questo lo avevo già detto tra l'approvazione e l'invidia nei confronti di Alan nel capitolo di prima. Quindi, più nulla da dire. Invece, possiamo passare al fatto che, per la prima volta, Alan sembra essere un po'più rilassato del solito (e mi chiedo il perché, vecchio volpone... mi chiedo perché) e quindi chiede all'amante mezza donna mezza cyborg dove può trovare qualche cambio. la tipa gli dice che c'è un baule pieno di vestiti e quant'altro nella stanza dove si trovano attualmente Rachel e Gabriel, e quindi il nostro si avvia. Nella stanza, si trova innanzi agli occhi uno spettacolo che probabilmente lo perseguiterà per il resto della sua lunga, interessante e mortacea esistenza: Gabriel che, come provetto Barbiere di Siviglia, sta aggiunstando i capelli della Loli. Dopo considerazioni sulla moda a dir poco ignoranti (ma posso capirlo siccome io ci capisco ancora meno) e lo spirito di Freje che sussurra negli anfratti più oscuri e Froidiani della mente del protagonista più figo, finalmente si pianifica. Allora, la cosa che i nostri eroi devono fare prima di tutto, e il raggiungere le miniere... le dannatissime miniere! le miniere presenti in ogni GDR! le miniere in cui ci sono nemici ogni cinque secondi, e per gli altri secondi rimanenti ci sono trabocchetti che, ne mentre che li risolvi, arrivi al boss di fine dungeon con i personaggi smezzati e un mebro della compagnia morto! ... perdonami, non ho mai avuto esperienze memorabili nelle miniere nei GDR, ma andiamo avanti va! allora, il nostro Gabriel d'Annunz rivela di conoscere delle poesie che filastrocche che riguardano le fate e la cosa, per un dato di fatto che vista la mia ignoranza non sono riuscito a cogliere del tutto, indispone non poco la piccola Rachel. la ragazzina, odunque, sembra molto propensa a flacidiare il moccioso se non si decide ad illuminarla sulla poesia che egli conosce e che protrebbe aiutare gli eroi a raggiungere l'ambita meta... per quanto un castello oscuro che farebbe invidia a Kanehurst in quanto a pericolosità (e figaggine) sia una meta ambita. Dopo velate minacce di morte, Gabriel ci rende partecipi di una filastrocca talmente inquietante e presagente di sventura che, in confronto, l'Inferno di Tomino appare come una filastrocca per scegliere chi è il primo a dover andare a recuperare il pallone da calcio lanciato per sbaglio oltre il recinto della casa abbandonata con le ante scricchiolanti del paese. Sam, nonostante sia un'espertona riguardo alle filastrocche delle fate, non ha la benché minima idea di che razza di filastrocca si stia discuisendo, e per cui dice che non ne sa molto. Tuttavia, si viene a sapere che la filastrocca non è una filastrocca, attenzione! ma bensì un indovinello travestito da filastrocca! ah... adoro gli indovinelli. dovessi risolverli non ci arrivo manco dopo dodici giorni di attesa per capire il primo passo, però sono troppo fighi, sopratutto quando riesci a risolverli! (Deltora insegna ^^) e quindi anime in spalla, speranze di rincontrazioni future e Alan che si sente colpevole nei confronti della Ex (oh, e lei che ti ha abbandonato. Doveva aspettarsi che un figo come te avrebbe attirato a caso le grifie di qualsiasi altra gnocca presente nella storia) Comunque sia, i nostri avanzano in mezzo alle paludi della morte, aspettandosi di tutto, siccome in quel posto ci sono più mostri che in un bestiario e, come se non bastasse, devono pure fare attenzione a non attirare le ire di una fata, siccome no, non si tratta di fate turchine, ma di fate irlandesi, quindi più letali della Lebbra. Duqnue, dopo aver girato per un ambientazione Dark che mi ha fatto venire le lacrima agli occhi per la nostalgia di Dark Souls, arriviamo finalmente alle miniere e, anche qui, tra scheletri e presagi di pericolo, mi sembra quasi che Sarajevo sia il luogo più tranqullo e meno pericolose della terra. sto capitolo e il prossimo li ho adorati di brutto, grazie a questo spirito di esplorazione ed al presagio di pericolo e ansie in attesa e sempre in agguato. Comunque sia, i nostri escono dalle miniere e si imbattono in uno scheletro. Presagio di sventura! (come se tutto il resto non fosse presagio di sventura in sta storia...) e quindi, dopo aver accennato un piccolo litigio, i nostri arrivano finalmente ad un punto di svolta, ovvero una fighissima specie di enorme Stonenge in acqua marina. Beh, è una fortuna che non ci sia una nebbia a separare gli eroi da quel luogo, sopratutto perché non credo sarebbero molto accolti con bontà in quel caso... passo al prossimo! sperando di finire il tutto entro l'oggi...

VK

Recensore Master
18/04/16, ore 22:06

Buonasera!
Il capitolo è davvero densissimo e ricco, quindi ci è voluto del tempo prima di riuscire a rielaborarlo appieno e, probabilmente, non ho recepito nemmeno la metà delle informazioni e delle "esche" che vi hai messo dentro.

Per prima cosa, si nota subito che, questa volta, il pov è quello di Rachel e, questo, se è funzionale alla storia, costituisce un grande cambiamento di prospettiva. La Slayer, infatti, ci è sempre apparsa (o, almeno, è apparsa ad Alan) come fredda, calcolatrice e senza emozioni, con quell'aria aristocratica che condivide con Frejie e che la fa sentire perfettamente a suo agio in un mondo steampunk.
Ora, tu sai che io amo i sogni/allucinazioni/momenti-che-non-si-capisce-bene-cosa-siano, quindi, malgrado il solito brivido freddo nel vedere le stelle che si spegnevano, ero anche... esaltata all'idea di cosa sarebbe venuto dopo. E, accidenti, è la cosa più bella, affascinante e orribile che io abbia mai letto. Mammina Seanna in versione Heidi-angioletto che mostra tutto il suo istinto materno facendo la gentile, per poi tramutarsi in un'orrenda... Cosa. Mi dispiace un po' per Rachel che si ritrova un mostro per fantasma-madre perchè quella ragazza deve avere una lista di traumi lunga quanto quella dei miei debitori, ma probabilmente lei ormai ci ha fatto l'abitudine. Scoprire che Qayin è suo fratello (fratellastro?) è stato scioccante, perchè sono diversissimi. Immagino che lui sia la pecora nera della famiglia, ma suppongo che, a modo suo, abbia saputo realizzarsi. Alla fine, è un vampiro, quindi, tempo ne ha, no?
Il discorso sul Sogno è bellissimo. Non so perchè, ma mi ricorda sia Airis che Nietzsche e so che li ami entrambi. E' comunque un tema vecchio quanto la filosofia (cioè praticamente quanto l'uomo), anche se, alla fine, le soluzioni proposte sono simili. Come anche l'idea che vi siano "persone speciali", di solito emarginate dalla società, che, invece, capiscono certi segreti profondi molto più dei "normali" (come per le malattie, per la teoria della compensazione, direi).
"No, piccola Rachel, non riuscirai ad uccidermi, perchè io vivo dentro di te"? Questo è più inquietante di tutto il resto della saga messa insieme!

Poi, comunque, Rachel si sveglia e, con sua grande sorpresa, si ritrova in un incubo altrettanto brutto, visto che, non si sa come, è finita nella vecchia magione di sua madre dove ritrova le due persone che meno sopporta al mondo: Alan e Gabriel. E un lupo gigante di nome Maxwell, che subito si fa notare per la sua simpatia e cordialità (dopotutto, è stato il Maestro di Alan, quindi non può essere una persona sana di mente e con dei comportamenti normali). Ma la cosa peggiore è che incontra il secondo genitore nell'arco di una giornata.
Ho amato come hai introdotto Lehcar. Dapprima, lei è molto, molto arrabbiata, vorrebbe solo spaccargli la faccia o svuotargli addosso il caricatore per punirlo di tutto quello che le ha fatto e il trovarlo in tutto il suo fascino (vogliamo parlarne...? No, meglio di no, per ora) su un trono in pieno stile Martin non deve aver contribuito a migliorare la situazione.
Tuttavia, il dialogo fra loro due procede, grazie alla determinazione di lui, e, finalmente, conosciamo la verità sulla morte di Seanna, una verità molto più realistica di quella del fantasma, una che non nasconde le colpe di Lehcar e che, quindi, a parer mio, è abbastanza attendibile.
Fa molta tenerezza, sai? Perchè, da cattivo quale ci è sempre stato mostrato, ora, benché Rachel entrando nella stanza non ravvisi segni di umanità in lui, ci appare in tutti i suoi sbagli e, probabilmente, parecchi sensi di colpa, anche se non sarà mai un "padre" da definizione (dopotutto, nelle tue storie chi lo è? Sono tutti morti male quelli decenti).
Non ho capito molto bene solo la questione del nome di Rachel, ma immagino mi sarà chiara più avanti.

L'irruzione di Alan, infine, spazza via molte domande che, per ora, rimarranno senza risposta, ma strappa anche un sorriso, visto che mostra tutto il carattere di questo personaggio, tutta la sua irruenza e la sua impazienza, come anche il suo desiderio di risposte che, benché sia solo una Slayers di basso rango, lo spingono in situazioni impossibili e pericolosissime pur di trovarle. E, ovviamente, tutte quelle informazioni sui Viandanti e i portali sono solo il preludio di un altro filone della storia che si aprirà da ora in poi.
In ogni caso, con quell'abbraccio grondante fluff, volenti o no, finisce un'era di questa storia (saga). Non siamo stati tutti accontentati, ma, sicuramente, abbiamo ora un nuovo punto da cui partire.
Un carissimo saluto,
Viviana

Recensore Master
17/04/16, ore 21:36

Ciao mia cara!
Da quanto è che non ci sentiamo? Mea culpa, perché è davvero colpa mia: ho adocchiato questa storia da tantissimo tempo, ma non mi ero mai messa a leggere seriamente.
Oggi l'ho fatto, e sinceramente, mi hai stregato. Credo di amare questa storia, perché è... semplicemente magnifica.
Magnifica nei suoi misteri sanguinosi e orribili, arcani e celati; magnificanelle sue trame più segrete, nella sua spietatezza e negli spiragli di speranza, di umanità, che lascia passare; magnifica nei suoi personaggi al limite, tutti: tra la Maga e Abraham, ti giuro, non so chi ho amato di più (forse Abraham, che nella sua ambiguità, nel suo essere sfuggevole, imprendibile è risultato, a mio parere, un personaggio delineato con i fiocchi); e Alan... Alan è particolare, così tanto che ancora non voglio esprimermi molto.
Nel suo cuore albergano così tanti sentimenti che credo non li sappia neppure lui: mi piacciono tantissimo i personaggi tormentati o che vengono messi in scacco, quelli che hanno molto da dire ma che si rivelano piano a piano, ricchi di luci ed ombre, capaci di sconvolgere nel bene e nel male.
In questa girandola di mezzi uomini, dove la Foresta è il luogo dell'Oscura Signora e di tutto ciò che nessuno dovrebbe vedere e provare, tra amori rimpianti e qualcuno che (forse) sta per nascere - non mi riferisco a nessuno in particolare eh, no no *prende Angelika e l'avvicina ad Alan* - chi vincerà questa lotta tra le più grandi paure dell'uomo e coloro che le paure le combattono, quelle degli altri e le proprie?
La storia la metto tra le seguite, subito subito.

P.S. I banner. I banner sono l'epicità pura.

P.P.S. Leggere e intanto ascoltare in sottofondo brani di epic music amplifica le sensazioni e aumenta gli scleri fangirlosi ;)

A presto,
Manto

Recensore Veterano
17/04/16, ore 19:06

Cu!
Non commento neanche il mio ritardo, ormai non serve più XD
Detto questo, prima di tutto voglio farti notare un paio di sviste che ho colto leggendo. Sono cosine piccine, niente di che, giusto errori di battitura:
-"Calpestò un ramo, che si spezzò si schianto sotto la suola dello stivale", hai scambiato il 'di' con 'si'
-"Più volte lasciò si scoprì", sinceramente qui non ho capito cosa volevi dire, sorry.
-"e allora ricette un altro colpo alla testa che lo mandò a terra.", dovrebbe essere 'ricevette', giusto?
Solo questo, per il resto la grammatica è impeccabile come sempre, lo stile meravigliosamente scorrevole e il ritmo ben gestito, serrato nei combattimenti e fluido nei dialoghi.
Quando Alan ha combattuto con K'yorl ed è stato ferito così tante volte e così gravemente ho davvero pensato che sarebbe morto. Ho trattenuto il fiato per l'intero combattimento.
E quando alla fine a rivelato i trucchi che aveva usato ho esultato. Il nostro Slayer è più intelligente di quanto sembri. E la sua ultima frase, "- Non sentitevi svilito nell’orgoglio, K’yorl. Avete perso contro il migliore.-", è stata semplicemente stupenda, azzeccatissima.
Alan non smette mai di sorprendermi ** Ho avuto paura per lui, temevo davvero che questa volta non ce l'avrebbe fatta, e invece si è fatto valere.
Rachel, nonostante la freddezza apparente, quel suo mostrarsi gelida e priva di emozioni, mi è parsa un pelino preoccupata per lui. Andiamo, non può semplicemente essergli indifferente, giusto?
Sono entrambi Sannan quindi? Significa che le loro parti "mostruose" non hanno bisogno di essere controllate tramite Rune del Comando? Che sono parte di loro in modo più profondo e che quindi sono in grado di gestirle meglio? Magari perché anche i loro genitori erano creature soprannaturali... Qualunque sia la risposta, mia piace l'idea che abbiano questo tipo di legame, penso che si rivelerà importante più avanti.
Adesso sono curiosa di saperne di più su questo Lehcar. Perché Rachel è così interessata a lui? Che cosa rappresenta per lei?
Spero di poter tornare a leggere in fretta **

A presto,
TimeFlies

Recensore Junior
16/04/16, ore 21:27

Ce l'ho fatta!
Dunque, non so bene come dire ciò che sto pensando, quindi partiamo dalla base: mi è piaciuto.
Mi piace il personaggio di Alan, il modo in cui si pone con le persone ed il fatto che sembra "nascondere" qualcosa, in senso buono intendo.
Sono curiosa di vedere cosa sia successo a quella povera ragazza.
Hai reso bene il Dottore, se volevi renderlo antipatico e con un'aria maligna ci sei riuscita benissimo!
In generale mi è piaciuto, quanto agli errori non posso dire nulla perchè non ne ho trovati!
Credo di aver detto tutto, ed ovviamente continuerò a recensirti, chiedo scusa se ci metterò un po'...ma puoi capirmi benissimo direi ahahahah
Alla prossima!

Recensore Master
16/04/16, ore 16:23

Ciao!
Comincio con il dire che questi tre capitoli, per me, sono un unico, lungo, splendido capitolo. Iniziando dalla poesia/filastrocca delle fate con la sua guida attraverso i "tracobetti" (spero tu colga la citazione), l'incontro tra Rachel e Seanna, Maxwell, Lechar, ALAN.
Alan che shippo e tu sai con chi ma diamoci un contegno.
La scrittura, al solito, è fluida, mai noiosa, mi porti attraverso la storia senza annoiarmi e, te lo assicuro, non è facile. In questo "capitolone" ho conosciuto meglio Rachel già l'amavo, ma ora che è sempre più umana, che scopre in séé le emzioni, l'adoro sempre di più. Alan... beh, su di lui non c'è poi molto altro da dire se non che -mainagioia- è il mio preferito. E che con Maxwell beh. Sì. S^.
Lo ho già detto sì?
Fai qua e là descrizioni splendide, poetiche e precise, evocative, e te le invidio tanto *__*
Brava ragazza, continua così!
<3
Nem

Recensore Junior
15/04/16, ore 12:39

Che fosse uno Slayer di tale importanza non l'avrei mai detto. E non voglio nemmeno immaginare di cosa sarebbe capace. Comunque ho notato con piacere che il prequel viene accennato e ricollegato e addirittura Alan sembra (e dico sembra perché non so se è propriamente così) essere figlio di Vincent e Hannabeth. Anche la storia che persino gli Slayer (sebbene, almeno da quello che ho capito, solo quelli di basso-medio rango) si diano la caccia tra loro per la notorietà è interessante. Mi domando se, quindi, alcuni Slayer cerchino semplicemente di essere "famosi" e di salire di rango.
Comunque un altro bel capitolo. Abraham sembra davvero un personaggio ambiguo, che maschera abbastanza bene un potere e forse una crudeltà impressionanti. Sono proprio curioso di capire quale mostro si celi dietro tutto ciò e che fine farà Angelika (diventerà tipo una compagna di Alan?).
P.s: ad ogni modo Abraham sembra uno di quei nobili inglesi, con una spolveratina di francese xD

Recensore Veterano
11/04/16, ore 12:56

The hunt begins anew.
Eccomi per lo scambio ^.^

L'inizio di questo spezzone dell'Atto 1 -The First Hunt- è evocativo. Ha una descrizione che, in tutta onestà, ammetto essere bellissima.
Te la ruberei, quasi xD
Riesce a dare l'idea del luogo, quindi brava!

Perché, in ogni storia, gli stranieri non sono mai visti di buon occhio? Scherzi a parte, quest'infilata classica aggiunge un tocco di sinistro alla scena. C'è del nervosismo nell'aria.
E fa sempre bene. 
Quindi Alan è nativo di Westmoth. Al tardo pomeriggio una città troppo silenziosa non è un buon segno, secondo me. Perché le case sono così fatiscenti? 
Non è, in genere, una buona cosa tenere catapecchie e stamberghe vicino alle mura anche se le stesse non sono più impiegate in senso difensivo da qualche anno.
La cautela impone che, normalmente, dietro le fortificazioni vi siano edifici e luoghi il più possibile robusti all'eventualità di un qualche incendio.
Non vuoi che, posto succeda, scoppi un rogo ed il fumo accechi i tuoi difensori. 
Però magari sono io che mi fisso sulle considerazioni tattiche e Westmoth che non vede un conflitto da tanto tempo e che non ha interesse ad evitarsi guai legati a qualcosa di ritenuto improbabile o poco possibile.
Oppure non lo sanno e basta.
Notevole, invece, la quantità di cose che ci dici attraverso la descrizione. Lampioni, fili di rame...come mi avevi fatto presente nella risposta al mio primo commento, ecco apparire alcuni indizi che parlano di una società industriale. 
Mama Yaga? xD Vuoi dirci qualcosa senza dirci niente? xD
Elker si vantava d'avere ucciso un kraken. In verità era soltanto un grosso polpo.
Poi, un giorno, il padre di quel grosso polpo venne in cerca di Elker per vendicarsi del figlio morto. 
Ed Elker scoprì che un kraken non ha bisogno d'uscire dall'acqua o di avvicinarsi a portata di cannone o fiocina.
Gli basta colpire da sotto il pelo dell'acqua.

Sì ma ogni cosa in questa città fa schifo, Hime xD
E' silenziosa, ci sono case fatiscenti, la seconda locanda che vediamo sembra essere uscita da un set di Amytville Horror...
Maxwell aveva una balestra ed una ascia. Alan ha una spada ed una balestra.
Ci sono pallottole, l'hai detto nel commento, e dunque almeno armi a carica ad innesco a canna rigata e questi usano le balestre. Le possibilità sono che o amano il vintage oppure c'è qualcosa di specifico legato a delle armi che, per quanto schizo-tech sia il setting, ormai sono -tecnicamente parlando- state rese obsolete.
Al "sapeva di piscio" mi è partito in mente "Adolfo Pirelli" di Sweeney Todd.
Che tu sia dannata, Hime.

Buckingamshire, Derbyshire...siamo piovuti nel vittoriano Impero Britannico? xD
E' solo una osservazione che mi viene così, senza scopo di commento, ma per nomi così strettamente anglosassoni dovrebbero essere esistite delle lingue la cui evoluzione le abbia portato a generare le basi per quei nomi.
Non è una critica, stai tranquilla, ma solo un pensiero che condivido con te. E' facilissimo, e va bene anche, usare simili nomi ma ci si dimentica una cosina piccola piccola e cioè che i nostri nomi vengono da evoluzioni linguistiche.
Non sono apparsi dal nulla, si sono formati su delle basi che hanno impiegato secoli attraverso vari sviluppi migratori e demografici. Se uno mette termini simili, anche per ovviare al non volere o non potere inventare, può darsi che stia lasciando intendere ai rompi-palle aspiranti linguisti come me che si siano sviluppate lingue simili alla nostra.
E la lingua dice tanto della psiche di un popolo.

"Stupito, Slayer?"
"No, è una scena che ho già visto nell'anime di Devil May Cry, minus il fatto che lì la locanda era leggermente meno brutta."
Mezza stellina su Trip-Advisor ed andiamo avanti.
Mostri, parlate meno ed attaccate di più! Regola 4 di qualsiasi creatura in un contesto fantasy o fantascientifico o fantasy-fantascientifico: vuoi uccidere qualcuno o qualcosa? Uccidilo, non fare i Sonetti e le Odi a Zacinto.
Il terzo mostro, quello che balza in aria, avrebbe bisogno di un ripasso sul come si attacca qualcuno. Se salti stai esponendoti completamente. Carichi a testa bassa; ti scopri di meno e collezioni più impatto. 
Se salti fai la scena figa, sì, ma lui si può spostare e tu caschi per terra e muori.
Stupido animale.
Nel complesso il combattimento non è affatto male. Scivola velocemente, il che è un bene, riuscendo comunque a descrivere un po' di cose carine.
Questa locanda doveva essere molto grande per permettere a cinque marcantoni di ballarci dentro senza urtare cose e mobilio ma può darsi che lo fosse davvero. L'unico appunto è...se torci il polso, dopo che hai conficcato qualcosa fino al limite, non stai estraendo niente.
Praticamente stai muovendo il polso e basta.
E' un gesto figo, fa tanto sprezzante, ma nella pratica stai cercando di spostare la massa del coso che hai infilzato con il polso e non funziona, nemmeno la muovi a meno che il tuo polso non possa esercitare una forza non sovrumana ma sovrumanamente sovrumana verso il sovrumano.
Piede contro il coso che hai infilzato, stretta e tiri via. Fai scivolare fuori la lama dallo stesso canale che le hai fatto scavare, con in più l'aggiunto di lacerare eventuali brandelli che fanno opposizione. 
Ciò non si attua se hai una spada potenziata ma con quelle puoi pure ballare la gimcana; quel che colpisci la stai sfrangiando comunque...xD

Alan, le tue buone maniere fanno schifo almeno tanto quanto quella testa. 
Sappilo.
Signor sindaco...promettere una ricompensa e poi lamentarsi che devi pagare chi ha fatto il misfatto è un po' da bastardi, eh xD
E' come se tu rispondessi a male parol agli operai che lavorano per te quando ti chiedono lo stipendio al quale li hai assunti.
Best sindaco ever.
Alan, quella si chiama estorsione.
Se le trecento raie erano per uccidere gli Sventratori E riportare le loro prede vive, le trecento raie erano per contratto possibili da riscuotere solo uccidendo gli sventratori e riportando le loro prede al sicuro sane e salve.
Se sono morte non dipende da te, ok, ma non puoi riscuotere la taglia intera perché oggettivamente non hai potuto osservarla.
Estorsione, Alan. Estorsione.
Oh, delle automobili! 
Dettaglio carino ^.^

Piccola osservazione: che cosa vuol dire "abito orientale"?
Okay, fa subito balzare in mente qualcosa di orientale a noi...ma perché noi abbiamo un determinato oriente che conosciamo. Ha degli stili, sono noti, e dire che qualcosa è orientale a noi fa subito venire in mente qualcosa.
L'oriente di questo luogo potrebbe essere pure l'Impero Romano per quanto l'hai descritto -nulla, in quanto non vi è niente di ambientato lì e giustamente perché la scena non si attua lì- e quindi l'informazione è tecnicamente vuota.
Da un lato apre all'immaginazione, e ciò è buono, ma dall'altro ci parla di un oriente che non è detto sia come il nostro. Quell'abito orientale potrebbe essere una mini-gonna di jeans se messa così, non avendo alcun rapporto con esso e non sapendo come si è sviluppato.
Solo una delle mie osservazioni rompi-palle, proseguiamo ^.^

Freije mi sta simpatica.
In tre dialoghi ne hai delinato il carattere. Appezzo il come emerga da ciò più che da una descrizione, quindi brava!
Anzi, BRAVAH!

Il finale apre ad un bel mistero. E' classico, una persona svanita nel nulla dopo una grave catastrofe, MA è messa giù in modo interessante.
Ah, le forze del Cos...o come alcuni direbbero, Kosm..

Bandierina verde ed al prossimo scambio! ^.^

Recensore Veterano
10/04/16, ore 18:34

Ehilà :3
Neanche mi esprimo sul mio ritardo, ormai lo sai che io e la puntualità non andiamo d'accordo.
Detto questo ribadisco quello che ho già detto nelle precedenti recensioni e che tu continui a negare: Slayers merita assolutamente di diventare un libro.
Non voglio dilungarmi su questo però, perché so come la pensi, ma rimango comunque ferma sulla mia opinione.
Passando al capitolo, l'ho adorato, perché finalmente abbiamo visto un lato più fragile ed umano di Rachel, un lato più vero che me la sta facendo piacere ancora di più! Ti giuro, è un personaggio bellissimo, molto intrigante.
Il suo sfogo con Alan alla fine del capitolo poi è stato sublime. Posso dire che è il mio personaggio preferito della storia, o che comunque è sulla buona strada per diventarlo? Perché questo capitolo me l'ha fatta amare.
Passando ad altro, allora è stato il duca a mettere in scena omicidi ed incidente! Una svolta interessante... Non me l'aspettavo. Ma ci sta tutta.
Adesso però tutta la mia curiosità è attratta da Rachel e da Lehcar. Chi è? Quale legame ha con lei?
Oh, e un'altra cosa, come mai alcune frasi verso la fine del capitolo sono viola? E' una cosa voluta?
Spero di riuscire a tornare a leggere il prima possibile **

A presto,
TimeFlies

Recensore Master
06/04/16, ore 21:43

Buonasera,
passa in fretta il tempo, vero? Sembra ieri che iniziasti a pubblicare Slayers e io mi entusiasmai per i banner e ora sei arrivata a scrivere il ventesimo capitolo. Non ti viene mai da dire "WOW!"? Insomma, hai ricreato un mondo intero nella tua testa, dopo aver fatto tutto quel lavoro con Fuoco e non ti confondi nemmeno fra i due! Hai tutta la mia ammirazione per questo, sappilo...

Intanto, il viaggio prosegue, anche se lentamente. Forse qualcuno potrebbe dire troppo lentamente, ma non io. Non credo tu stia allungando troppo i tempi; in fondo, il tempo stesso non esiste, nel luogo in cui si trovano ora, perchè la nebbia confonde le menti e probabilmente anche gli istinti dei due cacciatori. E' "necessario" che ripercorriamo ogni momento, ogni singola riga di quella filastrocca per capire meglio la soluzione dell'enigma.
Però c’è una cosa che voglio dirti dallo scorso capitolo, ma ho rimandato per motivi di spazio: mi ricorda tanto tanto il libro di Scott Westerfield, la trilogia di “Beauty”, in particolare il primo libro, “Brutti”! Sono sicura che lo conosci, ma ti rammendo di non farmi spoiler, perché non ho ancora letto la terza parte. L’indovinello, infatti, è analogo a quello che viene dato a Tally per arrivare a Fiume e anche il viaggio che fa la ragazza è simile a quello del terzetto. Ci sono, in sintesi, molte analogie e sicuramente, in modo conscio o meno, ti ci sei ispirata, perché superano decisamente la percentuale attribuibile al caso.
Le atmosfere, accentuate dalle tue classiche descrizioni ricche di particolari vividi, sono da brivido e contribuiscono a creare l’immagine mentale di questa gigantesca illusione, questo non-luogo privo di qualsivoglia certezza. Sono rabbrividita in molti punti, come quello in cui Rachel si brucia con il croco, o il fatto stesso che questo sembrasse un innocuo fiorellino, giusto per rimarcare il “non è tutto ciò che sembra” che afferma Rachel in una delle prime battute.
E poi, quando tutto sembra tranquillo, quella scena finale spaccata a metà, con quella foto del volto di Alan impressa a fuoco nella mente. Che cosa ha visto? Che cosa può aver visto?
La nuova aggiunta nel Bestiario mi trae in inganno, ma forse è soltanto perché la mia seconda opzione (Elausie) è troppo inverosimile per essere vera. Che gli sia apparso qualcosa di simile a ciò che vide dopo aver incontrato Abraham? Che il luogo in cui si trovano sia quello che hai mostrato qualche tempo fa sulla pagina? O quello è il famoso castello perduto di Seanna? Perché le rovine sussurrano? E che cosa?
Sono sommersa e immersa nelle domande, ogni volta che cerco una risposta, questa mi scivola via fra le mani, soppiantata da nuovi quesiti. Quando ce ne darai, finalmente, qualcuna?
Sarà un’impresa ardua rimane lucidi e concentrati fino alla fine…

Un carissimo saluto, sperando di non morire a causa della curiosità nei prossimi sette giorni,
Viviana

P.S. Evita le note autore. Non fanno per te.

Recensore Junior
06/04/16, ore 18:01

*tossisce*
Beh, eccomi qui, alla fine. tipregononuccidermi

Allooooora... è tutto molto interessante.
I personaggi sono  tutti ben costruiti, e facili da ricordare (anche se appaiono per relativamente poco tempo, come Angelika) (a proposito di Angelika, spero che torni perché la shippo con Alan- okay, cancella questa parte). Gabriel è il mio preferito, forse perché sembra un adorabile piccolo nerd e i medium in generale mi stanno simpatici.
Sei riuscita a dare una spiegazione (anche se non completa, immagino) della magia senza cadere nell'infodump, quindi +100 punti. Io non ci riesco, ad esempio >_>
I banner sono meravigliosi - non per i miei poveri occhi miopi che stanno per esplodere, però.
Non so che altro dire-
Ho letto tutti i capitoli solo ieri perché sono pigro ma okay--
(oh, e il mago vampiro gay che ci prova con Alan è stato divertente)
Credo di poter smettere di blaterare cose a caso e farti sapere che finora mi piace molto e suppongo che potrei addirittura provare a recensire il prossimo capitolo. ahahah non contarci

Con affetto,
Destyno.
 

Recensore Junior
04/04/16, ore 00:35

Altro capitolo davvero interessante. Sarò ripetitivo ma le tue descrizioni sono non solo accurate, ma soprattutto sono scorrevoli. Non mi stancano mai, anzi alcune volte (e te lo dice uno che le descrizioni non le sopporto) mi piacerebbe leggerne ancora di più.
A parte questo, la trama si evolve lentamente ma abbastanza fluidamente. Questa storia dei Sangue Sporco è interessante e sembra anche che con questo termine non si indichino solo gli ibridi delle triadi ma anche, per esempio, gli ibridi di drago (come dice Bacht). A proposito del mercante, devo dire che mi piace come figura, è, diciamo, un'informatore e ci dà anche altre informazio del nostro Slayer (classe B eh, quindi nemmeno è così importante nella scala gerarchica del/della Dogma).
Angelika, invece, è enigmatica. Ancora non capisco quanto sia implicata in tutta questa faccenda (e lo stesso dottore mi continua a puzzare, ma vedremo).
Il pezzo finale mi ha lasciato un bel sorpreso: a quanto pare gira una specie di eroe in costume per questa contrada di confine?

Recensore Master
02/04/16, ore 17:23

Buon pomeriggio,
rieccomi puntuale al mio appuntamento settimanale con il terror- ehm volevo dire con questa storia pucciosa e innocua, ovviamente xD
Avevo grandi aspettative su questo capitolo, perchè tutti gli indizi nei precedenti facevano prospettare un nuovo viaggio nel viaggio, qualcosa destinato a lasciare il segno. E, per ora, le hai rispettate tutte, a partire dal titolo, che mi fa venire la pelle d'oca solo a leggerlo. Devo ammettere che sono sempre stata affascinata da questa parte del folklore e, appena la leggo da qualche parte, torno un po' bambina. Il mio punto di riferimento sono i fuochi fatui e mi sembra di aver trovato qualcosa di simile in questo capitolo.

Per prima cosa, malgrado si comporti gentilmente, al risveglio, in un modo quasi... dolce, è chiaro che quello che è accaduto fra Samuelle è Alan è stato solo un episodio sporadico destinato a chiudersi qui. Questo, ovviamente, non significa che non mi piacerebbe rivederla, magari quando torneranno indietro, anzi. Spero tanto, tanto di leggere ancora di lei, perchè è la prima volta, da quando è iniziata questa storia, che un personaggio mi piace davvero, a pelle. E' stato un addio molto difficile.
Mi ha lasciato un po' perplessa la scena quando Alan è entrato in camera e ha trovato Rachel e Gabriel già pronti, soprattutto perchè difficilmente tu metti qualcosa solo per farlo, ma, sinceramente, non capisco che legame possa avere nel quadro generale. Mi viene il dubbio che la Slayers potrebbe andare d'accordo con Angelika, che quanto a rotelle a posto è sullo stesso livello di Gabriel. Sembra cattiva, ma in realtà forse si è solo costruita una corazza di roccia per difendersi dal mondo, Dogma in primis.
La filastrocca, invece, mette i brividi, anche se non quanto quella dell'Uomo Nero. Se volevi raggiungere quei livelli di creepytudine, devi lavorarci ancora un po' su, mi dispiace.

Infine, circa a metà capitolo, inizia il viaggio nella miniera, guidati solo da un indovinello suggerito da un fantasma. Non è molto su cui basarsi, ma è sicuramente qualcosa, una speranza flebile che potrebbe rafforzarsi oppure indebolirsi man mano che andranno avanti. E, forse, gli istinti di cacciatori dei due Slayers li salveranno nella prova più difficile affrontata finora, perchè, questa volta, dovranno combattere in un limbo a metà strada fra l'illusione e la realtà. Soprattutto se, contrariamente a quello che suggerisce la logica, non hanno ancora incontrato nessuno, nemmeno un piccolo mostriciattolo.
E poi, poi, dopo la miniera, arrivano in un bosco/palude, il luogo per eccellenza del popolo fatato (pensa alle ballate medievali e ai culti dei celti!). Non penso che sia un caso se hai scelto proprio quest'ambientazione, anche se solo in seguito sapremo perchè.

A presto,
Viviana

Recensore Veterano
02/04/16, ore 13:29

Ed eccomi qui, come concordato!
A farmi sorgere la voglia di leggerti, pur sapendo che per poco o nulla ci intendiamo sulle definizioni di Fantasy, è stata l'idea che stavi provando a scrivere qualcosa di differente dallo standard medieval fantasy settingTM.
E' una sorta di epoca industriale, il che come premessa non è affatto male perché apre delle possibilità tutte molto interessanti, e la copertina che hai scelto rimanda ad un soggetto interessantissimo al quale mi sembra lampante tu ti sia ispirata nella costruzione di questa storia.
Ma vedremo man mano dove vi è l'ispirazione e dove, invece, vi è la tua autografa creazione ^.^
Cominciamo!

La nostra storia ha inizio con una dissertazione sulla pioggia.
Ho come la sensazione che non sia una questione del tutto casuale, gli inizi sono fin troppo importanti per costruirli a caso, e che dietro vi sia un qualche messaggio recondito.
Forse un filo conduttore.
Mi viene da pensarlo per la descrizione personalizzata che ne dai, con dei pensieri che dicono tanto ma non tutto in merito ad essa. Devo dirti che è anche un bell'inizio, con un suo perché, ed è fluido anche nel suo imporre degli stop.
"I suoi sensi da lupo" mi ha fatto ghignare. Siamo sei righe dentro la storia ed il nostro primo protagonista è uno uomo-lupo? xD
Non so, sarà che dire "i suoi sensi da lupo" mi fa pensare ai sensi di ragno e quindi ad una sorta di serie di abilità precise e codificate, una cosa che in genere non apprezzo della magia o della stregoneria nel fantasy; puoi fare tutto, teoricamente è la capacità di sovvertire ogni cosa, ma strutturiamola ordinatamente con A=A e B=B! xD
Maxwell è un lycan. Non sappiamo, a questo punto, come i lycan si formino ma sono abbastanza diversi dalla linea principale degli umani. Orecchie pelose e coda. 
Sono furries canini
No, scherzi a parte: i lycan non sono quel genere di uomo-lupo che si trasforma e poi riverte alla forma umana ma stanno in una fase di mezzo?
Più in avanti ci menzioni che ha anche zanne acuminate e che è frutto di una trasformazione e che, se avesse potuto, avrebbe preso anche gli altri organi.
Sono a scelta? Molto Imperium Adeptus Astartes come cosa, la trasformazione via organi aggiunti, ma come funziona esattamente?
Sarebbe interessante saperne di più però l'idea è davvero bella ^.^
Che poi, questo suo menzionare che se avesse potuto avrebbe preso anche gli altri organi apre delle finestre interessanti sulla sua mente. Cosa, nel suo passato, ha originato una simile visione di sorta?
Apprezzo :)
Incuriosce questo attacco, darci immediatamente un personaggio oltre-umano. E' stata una buona idea, rinforza l'aspettativa per il resto, quindi brava ^:^

Quando Maxwell ci parla del suo origine come Slayer, mi è venuto in mente che c'è una presa da The Witcher.
Addestramento in un luogo solitario, trasformazione via erbe e simili intrugli in una cosa non più umana -maxwell stesso si riferisce agli umani come umani e non come a membri della sua razza, o perché Lycan o perché Slayer-...
E' un tema interessante che, conoscendoti, nei capitoli successivi vedrò sfruttato bene. Una delle cose dei non-più-umani che trovo un po' usurate nel fantasy classico è che ci vengono detti non-umani, parlano degli umani come di una razza diversa dalla loro e poi si comportano nell'uguale stessa maniera senza mostrare una morale od una mentalità aliena o diversa.

Prima di proseguire con la recensione, alcune note -come già ho fatto con l'altra tua storia- sul mondo che hai costruito.
Siamo post-rivoluzione industriale, circa 50 anni dopo il suo inizio, e come tu stessa ci dici la gran parte delle nazioni ha adottato la tecno-magia e l'industrializzazione a passo di carica.
Rimangono luoghi che, invece, la bandiscono.
Al di là del bel riferimento a dei fatti accaduti veramente e della stupidità di questi stessi...come mai queste regioni, per povere e dimenticate che sono, non sono o andate spopolate dalle migrazioni oppure annesse di forza?
Con l'industrializzazione, per trend, crescono geometricamente le capacità di produrre armamenti e strumenti bellici.
Con queste si forma l'idea di stato nazionale e, quindi, d'interesse nazionale più che regio.
Nella sostanza, qualsiasi terra che non occupi tu è potenzialmente già territorio del tuo nemico e senza un deterrente non vi è molto che freni te o lui dal prenderla non tanto per sfruttarla ma per negargliela in primo luogo.
Parte del colonialismo fu sospinto anche da questo pensiero; prendere per non fare prendere, oltre che sfruttare direttamente per arricchirsi.
Non sapendo molto altro di questo tuo mondo, posso soltanto fare questa ipotesi ma nei prossimi capitoli vedrò come ti sei mossa in merito ^.^
 
Ascia e balestra, come armi?
Ci vengono menzionate le pallottole, nelle prime righe, quindi le armi da fuoco esistono. 
Tuttavia Maxwell ha una balestra.
Ama il retro' oppure quell'arma ha qualcosa di speciale?
Tu menzioni la pallottola, quindi esistono le armi a canna rigata, dunque con queste la balestra non è solo antiquata ma è direttamente inferiore in gittata, potenza all'impatto, velocità di volata e pure sistema di ricarica!
La palla è quella che, per esempio, vedi impiegata in Bloodborne per una ragione dello sviluppatore del gioco, cioè non rendere le armi da fuoco troppo potenti altrimenti sarebbero state usate solo e soltanto quelle.
La palla veniva usata nelle armi da fuoco è quella della miccia e dell'acciarino, degli archibugi a ricarica manuale lenta e delle pistole da duello.
Insomma, anche le armi che vedi in The Patriot o Waterloo o Napoleon usano ancora la "palla piombata" ma quelle già stanno muovendosi verso il primo sistema delle cartucce che poi sarà impiegato nelle Guerre Napoleoniche. 
In Sharpe, per dirti, sono usate le fasi di mezzo tra palla e pallottola, a cartuccia a strappo.
La pallottola, Hime, in termini meramente tecnici è quella dei fucili a canna rigata quindi ultimi moschetti a singola ricarica e primi bolt-action (spari, espelli, ricarichi, spari, espelli, ricarichi).
Forse volevi intendere la palla, tu ^.^
Se vi fossero le pallottole...pallottole proprio pallottole, una balestra attirerebbe immediatamente l'attenzione per quanto futile sia D:
Ma comprendo anche che Maxwell non ha troppo la mente sul non apparire strano...è un mostro lui stesso, uno che caccia i mostri.
Interessante come allaccio simbolico all'altra tua storia.

Dunque Maxwell lascia questa cattedrale con quello che mi pare di capire sia un neonato.
Deve portarlo da qualche parte, dopo essere andato a prenderlo, e si trova in una delle regioni alla malora di questo tuo mondo.
I dettagli qui presenti mi portano a pensare che sia un figlio scomodo da nascondere.
Oppure è qualcosa di visceralmente diverso che doveva essere tolto dall'attenzione di tutti.
E' un finale di capitolo interessante, lascia la voglia di andare avanti, e nel complesso mantiene quel misto d'introduzione e primo sviluppo della storia che pervade tutto questo primissimo atto di The Slayers.
Mi è piaciuta come lettura quindi la bandierina verde è ben meritata ^.^

Alla prossima! :)