Cara Sue,
Scommetto che se ti dico un'altra volta quanto amo la tua storia mi darai una botta in testa.
In più potrei finire domani mattina.
Comunque, sei davvero una scrittrice nata!
Finalmente arriva Caspian!
Evviva!
Riesci sempre a dare il giusto spazio alle descrizioni e ai dialoghi, non troppo né troppo poco e questa è una cosa che ammiro davvero di te.
La Lumeth era davvero carina!
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Poco più avanti di loro, anche Lucy e Emeth camminavano fianco a fianco, ma lui non le rivolgeva la parola, apparentemente di proposito.
La Valorosa credeva fosse solo un po’ di cattivo umore, probabilmente per aver saputo che anche lei, come Edmund, era stata intenzionata a seguire Caspian a Cair Paravel.
Ancora più avanti, in testa al gruppo, Il Re Supremo, Il Giusto e il Liberatore discutevano proprio di questo, Miriel e Shanna con loro.
“Te l’avrei detto” iniziò Lucy, rivolta al soldato. “Non volevo tenertelo nascosto, è solo che Edmund mi ha chiesto di non parlarne...Emeth, mi ascolti?”
“Sì, ti sto ascoltando” rispose lui con voce secca.
“Comunque ho deciso di rimanere, come mi ha consigliato Ed. Forse Caspian deciderà di partire con noi e allora nemmeno mio fratello resterà”
Emeth non rispose.
“Si può sapere qual è il problema?” fece lei, voltandosi a guardarlo. “Emeth, se entro due secondi non mi parli, giuro che mi metto a urlare”
“Brava: così se ci sono soldati nei dintorni salteranno subito fuori”
“Allora dimmi che cos’hai”
Emeth emise un basso sospiro. “Hai scelto di seguire Caspian senza quasi riflettere, e invece a me non hai ancora dato una risposta”
Lucy non capiva. “Cosa centra Caspian con quello che mi hai chiesto?”
“A lui non dici mai di no”
Lucy batté le palpebre, confusa. “Emeth, non puoi essere geloso di Caspian!”
“Lo sono sempre stato” ammise il ragazzo, arrossendo.
La Valorosa osservò il profilo del soldato e non poté trattenersi dal liberare una sommessa risatina. Ma lui sembrò non prenderla bene.
“Ti fa così ridere?”
“Oh, Emeth, andiamo…Non puoi davvero essere…”
Il giovane spostò lo sguardo altrove, offeso. “Per lui ci sei sempre. Se ti chiede di fare una cosa la fai immediatamente. Se dice qualcosa non lo contraddici mai, o almeno cerchi di farlo nel modo più gentile possibile”
“Bè, è il Re. Non ti sembra una scusa sufficiente?”
“A lui avresti risposto subito: se avesse avanzato una qualsivoglia richiesta, saresti subito stata lì a dire di sì. Tu non stai nemmeno riflettendo sulla mia proposta, vero?”
Lucy s’incupì. “Ci sto riflettendo, invece, e molto. E’ solo che attualmente è tutto così incerto... ora come ora non potrei venire a Calormen con te in ogni caso”
“Ma se un giorno volessi andare a vivere là?”
La domanda spiazzò Lucy. “Ritornare nel Deserto? Avevi detto che era Narnia la tua casa”
Emeth si fermò e la prese per un braccio. Attese che Eustace e Jill li superassero, e poi guardò la Regina Valorosa dritta nei suoi meravigliosi occhi azzurri.
“No, non hai capito: se un giorno io ti sposassi e decidessi che voglio vivere a Calormen…non dico per sempre ma…è pur sempre il luogo in cui sono nato”
Lucy non realizzò il senso di tutta la frase, pensò solo alle prime parole: se un giorno ti sposassi.
Non riuscì a spiccicare una parola.
Sposarsi...sposarlo...lui...lei...sposati... “Lu?”
“S-sì?”
“Lo sai perché sono geloso?”. La voce di Emeth era divenuta improvvisamente dolce.
“Non puoi esserlo” fece lei, scuotendo il capo. “Non di Caspian. E’ come un fratello per me”
“Ma non lo è. E io ho sempre notato quanto sei attaccata a lui. Anche sul Veliero dell’Alba a volte pensavo che… Eustace all’epoca sosteneva che avevi una cotta per lui”
Lucy rifletté su quelle parole.
Una cotta per Caspian? No, non credeva di aver mai provato nulla di simile per il Re. Aveva sognato d’incontrare a sua volta qualcuno come lui, un Principe, ma non lui. Caspian era bello, gentile, coraggioso, affascinante, ma era….Caspian. La coccolava, la viziava e l’adorava, ma il loro affetto e il loro rapporto era identico a quello che Lucy aveva con Edmund e Peter.
Con Emeth, invece…
Lui la guardava ancora negli occhi, le teneva un polso in una presa gentile ma decisa.
“Lo sai perché sono geloso?” ripeté il soldato, posandole l’altra mano sotto il mento.
Lei non disse nulla e attese, le braccia lungo i fianchi.
“Perché ti amo davvero, Lucy”
Era la prima volta in assoluto che Emeth le diceva che l’amava.
Che l’amava davvero.
Quando si riebbe da quelle parole, la Valorosa si accorse che Peter li chiamava.
“Non rimanete indietro, forza”
Lucy non se lo fece ripetere.
Si liberò gentilmente dalla presa di Emeth e camminò velocemente per raggiungere gli altri... e si fermò a metà strada.
Non poteva lasciarlo di nuovo senza una risposta.
Così si voltò e volteggiò verso di lui. Il mantello le si aprì sul davanti, come le ali di una farfalla, e quando gli gettò le braccia al collo e lo baciò con impeto, Emeth ne rimase stupito.
Dopo un secondo, il ragazzo affondò una mano nei capelli di lei, l’altra sulla schiena, inspirando il suo profumo
“Non me l’avevi mai detto” mormorò poi lei, mordendosi il labbro inferire, rossa in viso.
“Era ora che te lo dicessi, allora”
“Non essere geloso”
Lui si fece molto serio. “Scusa”
“Forse dovrei essere meno espansiva, vero? Edmund dice sempre che è un mio difetto invece che un pregio. Pensa che i ragazzi possano fari idee sbagliate su di me”
“Tu non devi mai essere diversa da come sei. Sei bellissima così come sei”
Lucy si alzò sulle punte dei piedi e lo baciò di nuovo.
“Emeth, ti amo anch’io”
Le parole della ragazza furono un sussurro.
Finalmente, il soldato le sorrise. “Sì, lo so”
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Pure la Shandmund era bella!
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Edmund fu il primo a raggiungere Caspian e ad abbracciarlo con gran pacche sulla schiena. Peter avrebbe voluto comportarsi come il fratello ma, similmente ad Emeth, si limitò a una stretta di mano. Anche Lord Rhoop e Eustace abbracciarono Caspian, il quale baciò poi le ragazze sulle guance: prima Miriel, poi Jill e Shanna.
“Va bene, va bene, basta” fece Edmund, mettendo un braccio sulle spalle della Stella, attirandola a sé. “Lei è mia, eh?”
La battuta (ma lo era davvero?) fece sorridere tutti. L’unica che non lo fece fu proprio l’interessata: il viso di Shanna mutò dal consueto colorito niveo ad un acceso porpora.
Sua…Edmund aveva veramente detto che…
Lo guardò in viso mentre gli altri iniziavano a parlare e gli animali facevano un gran chiasso.
Edmund era così affascinante, così…
Lui si volse in quell’attimo preciso e lei abbassò la testa, sciogliendosi dall’abbraccio e spostandosi lentamente verso Lucy, Jill e Miriel.
“Svelti, svelti, amici!” fece Pennalucida. “Apparecchiate per Sua Maestà! Sire, stavamo facendo colazione. Voi gradite…”
“Sì, grazie. Sono affamato” rispose Caspian.
Nel frattempo che si spostavano nella sala padronale, Edmund afferrò Shanna per un polso, trattenendola.
“Ehi…che c’è che non va?”
“Niente”
Lui s’incupì. “Oh, andiamo, sei un libro aperto per me, lo capisco quando c’è qualcosa. Ti sei scostata all’improvviso, prima”
Lei arrossì di nuovo. “Mi sono sentita in imbarazzo” confessò.
Edmund la lasciò andare, addolcendo la sua espressione. “Per quello che ho detto?”
Shanna annuì senza guardarlo.
“Scusa. Non pensavo…”
“Mi hai confusa, Edmund”
I due ragazzi si guardarono, lei incerta, lui dispiaciuto e forse un po’ deluso.
“Stavo facendo il bufone, non intendevo offenderti. Era una battuta” cercò di giustificarsi.
“Sì, lo so, però quello che hai detto…” balbettò la ragazza.
“Ah, ho capito. Io sono solo un amico per te, vero?”
Shanna osservò il viso di lui adombrarsi nuovamente. “Ed…”
“Andiamo” tagliò corto il ragazzo, sorpassandola. “Non dirò più nulla del genere, te lo prometto. Scusami se ti ho urtata”
Shanna allungò una mano come per trattenerlo, ma lui era già dentro la stanza da pranzo. Lei lo seguì ma non sedette come al solito accanto a lui, prese invece posto tra Lucy e Miriel.
Non si rivolsero uno sguardo per tutto il resto della colazione.
Shanna si sentiva ansiosa.
Edmund aveva frainteso: non era rimasta infastidita, solo confusa. Lui si era espresso in modo così aperto, così esplicito…
Lei non era umana e non avrebbe mai compreso appieno l’animo degli uomini. Le Stelle erano esseri miti e fin troppo umili, a differenza degli umani che avevano moltissime sfaccettature. Una stella non si sarebbe mai espressa nella stessa maniera di Edmund per dirle che teneva a lei.
Doveva spiegarglielo, o lui avrebbe potuto pensare che stava rifiutando le sue attenzioni. E non era così. Non era assolutamente così. Voleva stare con Edmund ma erano così diversi…
Dal canto suo, il Giusto si era molto risentito dal comportamento di lei. Shanna lo baciava sulla guancia, si lasciava abbracciare e poi che faceva?, si allontanava non appena lui tentava un contatto un po’ più intimo.
Edmund se la cavava egregiamente con le ragazze, allora perché con Shanna non era capace di gestire la situazione?
C’era qualcosa che lo frenava: forse l’aspetto di lei, così dolce e in un qualche modo fragile, che gli diceva che non era come le altre, che doveva trattarla con amabilità, andando per gradi, perché era così innocente…Certe volte avrebbe voluto piombarle davanti, prenderla e baciarla, e invece…
Accidenti alle donne!
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Sono due coppie che adoro (le amo tutte!).
Aspetto con ansia il prossimo capitolo, un bacio,
Cristy |